GR ORE 19.30

Irak

torture sui prigionieri iracheni

L'esercito statunitense ha annunciato provvedimenti disciplinari contro il generale Janice Karpinski, incaricata di gestire la prigione di Abu Ghraib, vicino a Baghdad. In questo carcere i soldati americani hanno torturato e umiliato decine di prigionieri iracheni. Le immagini delle sevizie sono state mandate in onda nella trasmissione televisiva "60 minutes II" della rete americana Cbs, che le ha ottenute dall'esercito. In una delle foto si vede un detenuto iracheno incappuciato e collegato a elettrodi. Un'altra mostra alcuni prigionieri iracheni nudi, bendati e ammassati uno sull'altro: dietro di loro due militari americani sorridono in posa.

Nel carcere iracheno di Abu Ghraib le forze Usa avevano delegato a militari privati (quindi di nuovo i soliti mercenari) assunti da due compagnie americane il lavoro sporco di interrogare i detenuti con metodi illegali. E' questa l'accusa formulata dall'avvocato di uno dei sei soldati della 800esima brigata di polizia militare che verranno processati da una corte marziale in Iraq con le accuse di crudelta, stupro, negligenza nei confronti di una ventina di iracheni detenuti nel carcere degli orrori. Va ricordato che le private guards non sono soggette alla Convenzione di Ginevra.

GR ORE 13

Irak

L'esercito statunitense ha annunciato provvedimenti disciplinari contro il generale Janice Karpinski, incaricata di gestire la prigione di Abu Ghraib, vicino a Baghdad. In questo carcere i soldati americani hanno torturato e umiliato decine di prigionieri iracheni. Le immagini delle sevizie sono state mandate in onda nella trasmissione televisiva "60 minutes II" della rete americana Cbs, che le ha ottenute dall'esercito. In una delle foto trasmesse dalla Cbs si vede un detenuto iracheno incappuciato e collegato a elettrodi. Un'altra mostra alcuni prigionieri iracheni nudi, bendati e ammassati uno sull'altro: dietro di loro due militari americani sorridono in posa.

Nel carcere iracheno di Abu Ghraib le forze Usa avevano delegato a militari privati assunti da due compagnie americane il lavoro sporco di interrogare i detenuti con metodi illegali. E' questa l'accusa formulata dall'avvocato di uno dei sei soldati della 800esima brigata di polizia militare che verranno processati da una corte marziale in Iraq con le accuse di crudelta, stupro, negligenza nei confronti di una ventina di iracheni detenuti nel carcere degli orrori. Va ricordato che le private guards non sono soggette alla Convenzione di Ginevra.

Il Primo battaglione del quinto reggimento dei marine americani ha cominciato a ritirarsi dalla roccaforte sunnita di Fallujah, sotto assedio dallo scorso 5 aprile. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni citati dalla Bbc, le forze americane starebbero lasciando le postazioni a sud e ovest della città. Il ripiegamento dei soldati americani è stato concordato ieri dai generali Usa con un gruppo di mediatori iracheni. Secondo i termini dell'accordo, l'ultimo di una serie di compromessi siglati e poi costantemente violati nelle ultime settimane, i marine si ritirerebbero per permettere il dispiegamento in città di una forza di sicurezza irachena, composta da circa 1.100 uomini e guidata da un generale dell'esercito di Saddam Hussein. Un "accordo" vero e proprio, sottolineano comunque i vertici militari americani, non è stato raggiunto. Fonti del Pentagono hanno fatto sapere, infatti, che sarebbero ancora in discussione gli ultimi dettagli del compromesso.

ALITALIA: ANCORA AGITAZIONI, NORMALITA' NON PRIMA ORE 19

Cancellati 214 voli in partenza e arrivo dagli scali milanesi di Malpensa e Linate. Lo conferma la Sea, la società che gestisce i due aeroporti. Dei 588 voli programmati oggi, 307 sono Alitalia. Di questi i cancellati ammontano a 162, oltre la metà. A Linate, invece, dei 122 voli Alitalia attesi sono annullati 52. I collegamenti totali giornalieri previsti per oggi erano 295. La Sea comunica che è esaurita la disponibilità di posti sulle altre compagnie aeree e invita i passeggeri a non recarsi in aeroporto prima di aver verificato l'operatività dei voli.

MELFI

Dopo l'avvio delle trattative con l'azienda ieri a Roma, gli operai della Fiat di Melfi sono ancora in sciopero. Continua il presidio davanti ai cancelli della fabbrica, ma, come è stato deciso nell'assemblea dei lavoratori ieri mattina, libertà di accesso ai macchinari viene garantita a merci e persone. Secondo quanto riferisce un delegato Fiom, al cambio turno delle 6 sono entrate in fabbrica 150 persone. Alle 12.30 gli operai, che si dicono in assemblea permanente, si ritroveranno in un altro momento di discussione al presidio situato all'altezza dello stabilimento Barilla per parlare dell'esito degli incontri che continuano nella capitale e decidere se proseguire lo sciopero anche per il turno delle 14. A quanto si apprende da fonti sindacali, per ora le notizie arrivate da Roma non soddisfano gli operai mobilitati a Melfi. "Finora non sono arrivate notizie positive dall'azienda, anche se la trattativa continua - afferma un delegato Fiom - si parla solo dell'organizzazione dei turni, mentre non viene affrontato il discorso sull'equiparazione salariale. Credo sia una strategia dell'azienda: ritardare la discussione sul salario per aspettare che gli operai si stanchino e rientrino al lavoro".

Israele

Vigilia di referendum nel Likud.

Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha dichiarato ieri di essere sicuro della vittoria nel referendum interno al Likud che si svolgerà domani e riguarda il suo piano di evacuazione della Striscia di Gaza. Sharon ha detto che sarebbe difficile continuare a governare in caso di sconfitta: un avvertimento ai membri del partito che domani dovranno pronunciarsi sul progetto. Secondo un sondaggio del quotidiano Ha'aretz, il 43 per cento dei membri del Likud voterà contro Sharon.

SPAGNA: SOCIALISTI PRONTI A BLOCCARE RIFORMA AZNAR SU SCUOLA

gror040430 (last edited 2008-06-26 09:53:48 by anonymous)