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G.R. 9.30

IRAQ

Una bomba nascosta in un furgone e' esplosa al passaggio di una pattuglia olandese a Samawa, nel sud dell'Iraq, la citta' in cui operano anche 550 militari giapponesi. La deflagrazione non ha causato feriti. Due soldati statunitensi sono stati uccisi in Iraq in due diversi attacchi a sud della città santa sciita di Kufa. Uno dei militari è stato colpito da una pallottola sparata da arma leggera mentre era in servizio di pattuglia. Il secondo è morto nel blindato colpito da un razzo anticarro Rpg. Le nuove perdite americane arrivano mentre proseguono i combattimenti attorno alla citta' santa sciita di Najaf, giunti al quarto giorno da quando Sadr ha offerto una tregua agli Usa. Nella notte i carri armati americani sono avanzati verso la moschea di Kufa e ci sono stati scambi a fuoco con i miliziani dell'Esercito di Mehdi fedele a Sadr. La moschea e' stata centrata da numerosi proiettili e cinque civili sono rimasti feriti. A Kufa, vicino Najaf, i militari americani hanno distribuito volantini in cui offrono denaro in cambio della consegna di armi.

ISRAELE

Il premier Ariel Sharon non terra' stasera alla Knesset (parlamento) un atteso intervento sulla sua politica di disimpegno dai palestinesi. Lo ha reso noto la radio militare. Sharon ha spiegato di essere stato obbligato a rinunciare a quell'intervento per impegni assunti in precedenza. La precisazione del premier e' stata annunciata dopo che esponenti della coalizione avevano minacciato di votare contro di lui. A quanto pare, Sharon terra' la settimana prossima il suo discorso sul ritiro da Gaza La situazione politica si presenta quanto mai intricata. Sharon dovra' affrontare la lista parlamentare del Likud che insiste affinche' egli si attenga al voto negativo sul ritiro da Gaza espresso all' inizio di maggio dalla maggior parte dei membri del partito. I membri di due liste della coalizione di governo (Partito Nazional-religioso e Unione Nazionale) criticano la politica di Sharon e al momento del voto potrebbero decidere di astenersi, di assentarsi dall'aula oppure anche di votare contro. Complessa pure la situazione della opposizione laburista che la settimana scorsa aveva presentato una mozione di sfiducia verso Sharon e che e' adesso indecisa se sia preferibile cercare in tutti i modi di mettere fine al suo governo, oppure al contrario sostenere la sua attuale intenzione di ordinare un ritiro generale da Gaza. Secondo alcuni osservatori, il quadro politico e' talmente confuso che sembra adesso prendere consistenza la ipotesi di elezioni anticipate

PAKISTAN

Un leader religioso di fede sunnita, ‘mufti’ Nizamuddin Shamzai, è stato ucciso da ignoti ieri mattina a Banori, sobborgo di Karachi (Pakistan meridionale). Shamzai, 70 anni, è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco provenienti da varie direzioni mentre usciva di casa in automobile ed è poi deceduto, mentre suo figlio, una guardia del corpo e l’autista sono rimasti feriti. Dopo l’omicidio gruppi di studenti sunniti sono scesi in piazza provocando disordini, nei quali è rimasta ferita una decina di persone (tra cui otto poliziotti) ed è stata danneggiata un’accademia islamica vicino a una moschea. Non è ancora chiaro se l’assassinio sia collegato alla rivalità tra sunniti e sciiti, sempre molto intensa nella città portuale di Karachi. Il presidente pakistano Pervez Musharraf ha condannato l’attentato e sollecitato le autorità a individuare e punire i colpevoli

VENEZUELA

Il leader dell'opposizione venezuelana Enrique Mendoza ha annunciato l'avvenuta raccolta di un numero sufficiente di firme per celebrare l'otto agosto un referendum per chiedere la revoca del mandato al presidente Hugo Chavez. Mendoza ha poi chiamato i suoi sostenitori in tutto il Paese a scendere in piazza per una grande manifestazione di sostegno al referendum. Il presidente della Junta Nacional Electoral (Jne), Jorge Rodriguez ha pero' stigmatizzato l'annuncio di Mendoza, dichiarando che gli unici risultati validi in merito alla verifica delle firme raccolte saranno quelli annunciati dal Jne, attesi fra il quattro e il cinque giugno.

ITALIA

Sono sbarcati nella notte a Lampedusa i 142 migranti che erano stati avvistati nel pomeriggio di ieri da un aereo dell'aeronautica militare a circa 180 miglia a sud dell'isola a bordo di una grossa barca in difficolta' a causa di una avaria al motore. Gli stranieri, tutti uomini adulti, hanno dichiarato di provenire dalla Palestina, dal Bangladesh e da altri paesi asiatici. Le operazioni di soccorso si sono concluse in piena notte, quando nel porto lampedusano sono approdate la nave "Urania" della marina militare, che aveva preso a bordo 87 immigrati, e la motovedetta della guardia costiera sulla quale erano stati imbarcati i restanti 55. La loro permanenza a Lampedusa sara' breve in quanto e' stato gia' deciso che verranno trasferiti presso strutture di accoglienza in Calabria e in Puglia.