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IRAQ

ATTACCO A BASE USA A BAGHDAD, FERITI SEI SOLDATI = La guerriglia irachena ha attaccato questa mattina una base militare americana situata nei pressi dell'aeroporto internazionale di Baghdad, colpendola con proiettili di mortaio. Sei soldati sono rimasti feriti, due dei quali in modo critico. All'attacco e' seguito uno scontro a fuoco proseguito per oltre un'ora. Contro la base la guerriglia ha sferrato attacchi quasi quotidianamente, ma questa e' la prima volta in cui si segnalano feriti tra i militari statunitensi.

TORTURE, LA CHIESA ANGLICANA CRITICA IL GOVERNO BLAIR - Il prestigio della Gran Bretagna e dei governi occidentali in Medio Oriente è messo a rischio dallo scandalo delle torture contro i prigionieri iracheni, in cui anche soldati di Sua Maestà sono stati coinvolti. Lo hanno scritto i due principali esponenti della Chiesa anglicana, l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams e l'arcivescovo di York David Hope in una lettera insolitamente dura indirizzata al premier Tony Blair. La lettera ha ottenuto il sostegno unanime delle 120 diocesi della Chiesa anglicana, che si sono incontrate a Liverpool in questo mese. E' stata spedita a Blair venerdì scorso e Downing Street ha confermato di averla ricevuta. La missiva, inoltre, contiene un invito a mantenere una linea di "onesto mediatore" nel conflitto israelo palestinese, non cedendo alle lusinghe dei cristiano filosionisti presenti nella comunità cristiana e nell'amministrazione americana. Contestualmente, i prelati affermano di essere preoccupati dalle tendenze verso l'islamofobia, sempre più forti dopo l'11 settembre.

PALESTINA

LA CORTE SUPREMA ORDINA MODIFICA TRACCIATO MURO SEPARAZIONE - L'alto tribunale israeliano ha deciso che il governo deve stabilire un nuovo percorso per il cosiddetto "muro di Difesa", anche se ciò potrebbe comportare una minore sicurezza. Il governo di Israele sostiene che l'imponente struttura, che a tratti è un vero e proprio muro e a tratti è una rete elettronica cosparsa di sensori, sia necessaria per proteggersi dai kamikaze. Ma il tracciato attuale della barriera va a creare delle vere e proprie enclave all'interno della Cisgiordania, e i palestinesi temono un tentativo di annessione strisciante di una parte dei Territori a spese del futuro Stato. La costruzione del muro ha già separato migliaia di palestinesi dal loro luogo di lavoro, dalle fattorie e dalle scuole.

INTANTO TRUPPE ISRAELIANE CIRCONDANO BEIT HANOUN = Le truppe israeliane hanno completato l'operazione di accerchiamento della citta' di Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza. L'operazione, iniziata ieri, viene giustificata dall'esercito israeliano con l'obiettivo di fermare il lancio di missili contro le vicine citta' israeliane. Stando a quanto riferisce oggi il quotidiano israeliano 'Ha'aretz', i militari continueranno ad operare nella regione a fasi intermittenti nei prossimi mesi.

U.E. FINANCIAL TIMES - "Bush chiede a Unione europea di ammettere Turchia". L'ingresso di Ankara nell'Ue costituisce un elemento chiave nelle relazioni del mondo musulmano con l'occidente, ha detto ieri il presidente americano nel corso del vertice Nato di Istanbul.

LONDRA - Lo sciopero dei macchinisti della metropolitana londinese sta causando grande caos nella capitale coinvolgendo i milioni di persone che ogni mattina si servono della rete di 400 chilometri del Tube per andare al lavoro. Gli addetti chiedono migliori condizioni salariali e la riduzione a 35 del monte ore settimanale. L' astensione dal lavoro e' cominciata ieri pomeriggio ma i disagi piu' forti si stanno verificando questa mattina; sono 7.500 i lavoratori della sigla sindacale Rmt che partecipano alla protesta, indetta per 24 ore.

BATTISTI/ OGGI DECISIONE SU ESTRADIZIONE - Min. Giustizia: "né io, né Raffarin ci opporremo a estradizione" - Oggi Cesare Battisti dovrebbe sapere se può essere estradato verso l'Italia. Alle 14 la Chambre de l'Instruction della Corte d'appello di Parigi deve infatti pronunciarsi sulla domanda di estradizione presentata dall'Italia nei confronti dell'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) condannato in contumacia all'ergastolo per attività della fine degli anni Settanta e rifugiato in Francia dal 1990. Il 12 maggio il Procuratore generale aveva dato parere favorevole all'estradizione. Una prima domanda era stata respinta nel 1991 e, fino a questo inverno, Battisti viveva a Parigi, dove lavorava come custode di un palazzo e si era affermato come scrittor di gialli. Ma, in virtù di un accordo firmato nel 2002 tra il governo italiano e quello francese, Parigi si è impegnata a riesaminare le domande di estradizione per i rifugiati in Francia e condannati per fatti di sangue, cancellando di fatto la cosiddetta "dottrina Mitterrand", che garantiva loro l'asilo purché avessero rinunciato alla lotta armata. Nel febbraio scorso Battisti è stato quindi arrestato su ordine del ministero della Giustizia Dominque Perben, avviando una nuova procedura di estradizione, ed è stato scarcerato il 4 marzo. Nel frattempo scrittori, intellettuali e politici di sinistra, ma anche di destra, si sono mobilitati contro l'estradizione di Battisti e affinché la Francia non venga meno alla parola data dall'ex presidente Francois Mitterrand. Il consiglio comunale di Parigi ha posto Battisti sotto la sua "protezione" e una petizione a suo favore ha raccolto oltre 23.000 firme, mentre il libro-pamphlet in difesa dell'ex Pac della giallista Fred Vargas "La verità du Cesare Battisti" ha venduto 10.000 copie in poche settimane. Per i suoi difensori, l'estradizione non può essere concessa perché non sussistono nuovi elementi rispetto al rifiuto del 1991 e perché, essendo la condanna di Battisti definitiva, egli non potrebbe in nessun caso avere un nuovo processo in Italia. Nel caso la Corte d'Appello desse un parere favorevole, spetterà al Primo ministro dar seguito alla domanda. Il ministro Perben ha dichiarato che il premier Jean-Pierre Raffarin non si opporrà all'estradizione, così come il presidente della Repubblica Jacques Chirac. I difensori di Battisti, per voce dell'avvocato Irene Terrel, hanno già annunciato che, in questo caso, presenteranno "immediatamente un ricorso in Cassazione", e la procedura di riesame "potrebbe impiegare mesi". La sentenza della Corte d'appello è attesa con ansia anche dai rifugiati italiani in Francia - in tutto un centinaio di persone, la maggior parte delle quali è da oltre vent'anni Oltralpe e qui si è rifatta una vita -, poiché sa che dalla sua decisione dipendono le sorti di una decina di ex militanti nel mirino della giustizia francese.

gror040630 (last edited 2008-06-26 09:59:51 by anonymous)