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G.R. 12.00

IRAQ

NAJAF - La notte scorsa e' stata la prima notte tranquilla per gli abitanti di Najaf, dopo mesi di tensione e tre settimane di combattimenti devastanti tra miliziani di Moqtada Sadr e forze americane. Per quanto riguarda gli uomini di Sadr, testimoni confermano che questi, se ieri hanno lasciato tutti il mausoleo dell'imam di Ali nella citta' santa - come loro richiesto dal loro leader in seguito all'accordo raggiunto con il grande ayatollah Ali Sistani - solo in parte hanno consegnato le armi. E d'altra parte non tutte le fonti confermano che Moqtada Sadr abbia ordinato davvero ai suoi di consegnare tutte le armi in loro possesso. Cio' puo' percio' significare, secondo gli osservatori, che la ribellione degli estremisti sciiti - soprattutto contro l'occupazione americana ma anche contro il governo ad interim iracheno e la sua polizia, come pure contro il volere delle autorita' religiose sciite moderate - puo' ricominciare in ogni momento, e in ogni luogo dell'Iraq. Comunque, non c'e' traccia dei miliziani di Sadr oggi a Najaf, mentre e' confermato che per loro come per il leader radicale sciita e' aperta la possibilita' di svolgere un ruolo politico nel paese, dopoche' hanno accettato le proposte di Sistani per riportare la pace a Najaf e nella vicina Kufa. Resta pero' l'ambiguita' sulle armi.

3 MORTI E 25 FERITI IN SCONTRI A SADR CITY - Tre persone sono morte e altre 25 sono rimaste ferite negli scontri di questa mattina tra le forze Usa e i miliziani dell'esercito al Mahdi, fedele al leader Muqtada al Sadr, nel quartiere sciita di Baghdad, Sadr City. Lo ha dichiarato un funzionario del ministero degli Interni iracheno, Saad al Amili. A bordo di mezzi corazzati i militari Usa sono entrati oggi a Sadr city e hanno chiesto ai residenti di rimanere nelle proprie case, spiegando che sarebbero state avviate operazioni "per ripulire l'area dagli uomini armati". Il capitano Usa Brian O'Malley ha riferito che i miliziani hanno attaccato le truppe americane con fuoco di artiglieria e lanciagranate. O'Malley ha detto che non ci sono vittime tra le forze Usa. Un portavoce del ministero degli Interni iracheno, il colonnello Adnan Abdul-Rahman, ha dichiarato che accanto alle truppe Usa nella zona sono intervenuti anche gli uomini della Guardia nazionale irachena.

IN FIAMME OLEODOTTO VICINO BAGHDAD - Un oleodotto ad uso interno ad est della capitale irachena era in fiamme questa mattina. Nuvole di fumo e fiamme si alzano dalla zona desertica di al Nahrawan, circa 30 km ad est di Baghdad. Non ci sono conferme ufficiali che le fiamme siano conseguenza di un sabotaggio. L'oleodotto trasporta petrolio dalla raffineria Dora fino alle porte della capitale. Contemporaneamente sono stati spenti gli incendi divampati in seguito a una serie di attacchi a una ventina di oleodotti vicino Berjasiya, 32 km a sud est di Bassora, secondo quanto comunicato da un funzionario della South Oil Co.. Le riparazionei di danni sono ancora in corso e non si sa quando la produzione potrà tornare a pieno regime. Gli oleodotti del su dell'Iraq provvedono al 90% delle esportazioni del petrolio iracheno.

ENNESIMO RAID AEREO USA A FALLUJAH: 3 MORTI E 11 FERITI - E' di tre morti e 11 feriti il bilancio del raid aereo Usa lanciato ieri in tarda serata contro la roccaforte sunnita di Fallujah. Il medico Abdel Rahman Ahmad, dell'ospedale cittadino, ha precisato che tra i feriti ci sarebbe anche una bambina di sei anni. Altri operatori dell'ospedale hanno riferito che gli aerei Usa avrebbero bombardato la zona industriale della città, ferendo le guardie di sicurezza di due aziende. L'esercito Usa ha riferito di aver mirato a un cannone antiaereo montato su un autocarro. I guerriglieri "hanno cercato di colpire uno dei nostri aerei e abbiamo risposto con dei missili", ha dichiarato il colonnello Thomas V. Johnson, portavoce dei marine a Fallujah

VICEPREMIER SALEH ATTESO OGGI A TEHERAN - Il vicepremier iracheno Barham Saleh e' atteso oggi in Iran per colloqui destinati a preparare la prossima visita nel paese del premier ad interim Iyad Allawi. Le relazioni tra i due paesi sono diventate progressivamente sempre piu' tese negli ultimi tempi, anche a seguito del ricorso alla forza militare da parte del governo ad interim di Baghdad contro i miliziani sciiti nella citta' di Najaf e delle accuse di aver armato gli insorti fedeli al leader radicale sciita Moqtada al Sadr rivolte dal ministro della Difesa iracheno a Teheran, che le ha sempre respinte

NEW YORK TIMES di oggi pubblica la notizia che un funzionario del Pentagono è sospettato di aver passato segreti Usa ad Israele": l'Fbi sta investigando un funzionario del Pentagono che avrebbe passato a Israele documenti segreti sulla politica americana nei confronti dell'Iran

CECENIA Putin ha orchestrato l'elezione presidenziale in Cecenia": il candidato del Cremlino, Alou Alkhanov, è certo di vincere lo scrutinio di domenica. Su questa ennesima farsa delle elezioni cecene che la guerriglia cecena, sia quella islamista di Basayev, sia quella nazionalista-laica di Maskhadov, rifiutano, grava l'ombra degli attentati ai due Tupolev russi.

USA: I NEWYORKESI NON VOGLIONO LA CONVENTION REPUBBLICANA = Oltre meta' dei cittadini di New York preferirebbe che i Repubblicani tenessero in un'altra citta' la loro Convention, il congresso che conferira' formalmente la candidatura del Partito alle elezioni presidenziali di novembre, e che si apre lunedi' nella metropoli: cosi' risulta da un sondaggio effettuato da The New York Times e dall'emittente televisiva CBS. Al 52 per cento dei newyorkesi interpellati non piace il fatto che la Convention repubblicana si terra' al Madison Square Garden nella loro citta', mentre il 41 per cento e' del parere che la scelta di New York sia stata una buona idea. Il venti per cento dei 1.096 newyorkesi interpellati per il sondaggio, fra il 20 ed il 25 agosto, ammette di avere molta paura di un eventuale attacco di terrorismo, mentre il 33 per cento si dichiara preoccupato genericamente. Solo il 21 per cento afferma di "non essere affatto preoccupato" dall'imminente Convention. E c'e' anche un buon numero di coloro che (e sono il 18 per cento degli interpellati) sono preoccupati soprattutto per le manifestazioni di piazza che si terranno in concomitanza con il Congresso.

BILANCIO AGGIORNATO VITTIME DELLA COALIZIONE - Alla data di venerdì 28 agosto 2004, sono 968 i militari Usa che hanno perso la vita dall'inizio delle operazioni militari in Iraq, secondo i conteggi ufficiali del Dipartimento della Difesa americano. Fra le vittime, 724 sono morte in seguito ad azioni ostili e 244 per cosiddette cause non ostili. L'esercito britannico ha registrato 64 morti; l'Italia 19; la Spagna ha seppellito 11 vittime; la Polonia 10; la Bulgaria e l'Ucraina sei; la Slovacchia 3; la Thailandia due; Danimarca, Estonia, Lituania, Olanda, Ungheria e El Salvador una vittima ciascuno. Sempre secondo le cifre pubblicate dal ministero della Difesa statunitense, dal primo maggio dello scorso anno, data in cui il presidente americano George W. Bush ha dichiarato conclusa la fase cruciale del conflitto, sono morti 830 militari Usa

ITALIA

VERDI DA TUTTA PROVINCIA PER MANIFESTAZIONE - ACERRA (NA) - La vicenda del termovalorizzatore, rappresenta la negazione dei diritti dei cittadini, ormai stufi di accettare decisioni prese sulla loro testa e da chi non vive in quei territori gia' martoriati non solo a livello ambientale. Lo ha detto Stefano Mollo, componente dell'esecutivo regionale dei Verdi della Campania, che ha anche annunciato la partecipazione dei rappresentanti del partito alla manifestazione organizzata per domani ad Acerra, nel napoletano, per protestare contro la costruzione dell'inceneritore. L'impianto di incenerimento dei rifiuti - ha spiegato Mollo - sta provocando una grave crisi immobiliare e rischia di creare gravissimi problemi all'economia agricola, grossa fonte di reddito della popolazione locale e dei comuni limitrofi. Basta con le tipiche contraddizioni della politica italiana, e' assolutamente necessario procedere alla bonifica di quei territori, ma guai a considerarla moneta di scambio al fine della costruzione del termovalorizzatore. L'esponente dell'esecutivo regionale, ha sottolineato anche che va salvaguardata la salute dei cittadini e ricostruita l'immagine di quelle zone per rilanciare in maniera seria l'economia di Acerra e dei Comuni limitrofi. I Verdi - ha concluso Mollo - parteciperanno alla manifestazione di domenica mattina con una folta delegazione di rappresentanti dei Comuni della provincia di Napoli, per dire no all'impianto e si alla bonifica dei territori.

gror040828 (last edited 2008-06-26 10:07:07 by anonymous)