GR ORE 13.00

Esteri

Iraq

Nuovi scontri tra le forze Usa e i ribelli iracheni si sono registrati nelle prime ore di questa mattina nella centrale Haifa Street di Baghdad. Il portavoce del ministero degli Interni iracheno, colonnello Adnan Abdul-Rahman, ha riferito che non ci sono al momento notizie di vittime. Il portavoce ha precisato che sono tre giorni che nella strada si registrano combattimenti a bassa intensità tra militari e guerriglieri. Abdul-Rahman ha negato il coinvolgimento di truppe irachene. Nelle scorse settimane, Haifa Street è stata teatro di attentati con autobomba, raid e scontri a fuoco, ma soprattutto del sanguinoso intervento degli elicotteri usa che hanno provocato 17 morti. Sempre oggi, un'altra delle più rinomate strade della capitale irachena, Karrada Street, è stata teatro di un attacco con un ordigno piazzato lungo il ciglio della strada. Tre civili iracheni sono rimasti feriti, stando a quanto riferito da Abdul-Rahman.

Rivoltosi hanno dato alle fiamme quattro negozi di alcoolici a nord della capitale irachena Baghdad. Lo hanno reso noto fonti della polizia e testimoni. I negozi, situati nella citta' di Balad, 80 km a nord di Baghdad, sono stati completamente distrutti dagli incendi appiccati durante un attacco avvenuto ieri sera. Non sono segnalate vittime. Da quando e' finito il regime di Saddam Hussein i venditori di bevande alcooliche - che per la maggior parte sono cristiani - sono spesso obiettivo di attacchi di rivoltosi musulmani.

Palestina

Le truppe israeliane hanno ucciso questa notte un palestinese di 46 anni in un campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Lo ha riferito il personale dell'ospedale locale. Gli abitanti del campo hanno dichiarato che l'uomo, Baleh Bilalu, soffriva di disturbi mentali e che è stato raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco mentre girovagava nel buio del campo nelle ore di coprifuoco. L'esercito israeliano ha detto che l'uomo stava cercando di scavalcare la recinzione di una postazione militare e che i militari hanno aperto il fuoco dopo diversi ordini di fermarsi.

E' questo il bilancio ancora provvisorio di oggi, quarto anniversario dell’Intifada, la resistenza verso l’occupazione israeliana dei Territori . Da quando, il 28 settembre 2000, l’allora leader del Likud Ariel Sharon si recò alla Spianata delle Moschee di Gerusalemme, infiammando una tensione che si è poi trasformata in conflitto aperto. Come ieri, con sei persone uccise in scontri con l’esercito di Israele e un civile da un colono. Con le violenze di ieri e oggi si conferma il fallimento – almeno per ora – della cosiddetta ‘Road Map’, il percorso fissato da Onu, Unione Europea, Russia e Usa che avrebbe dovuto portare israeliani e palestinesi sulla via della pace con il riconoscimento dello Stato palestinese entro il 2005. Oggi invece si contano i morti dell’Intifada, che ha falciato le sue vittime soprattutto tra i più piccoli: in 4 anni sono morti 678 minorenni, di cui 120 israeliani e 558 palestinesi. Questo conflitto ha devastato sia l’economia di Israele – paralizzato nei giorni scorsi da uno degli scioperi più gravi degli ultimi anni a causa delle grave crisi in diversi settori lavorativi – che dei Territori occupati, dove il 40 % della popolazione vive sotto la soglia di povertà.

Su ordine del presidente Yasser Arafat e del premier Abu Ala, i servizi di sicurezza palestinesi sono impegnati in uno sforzo notevole per rintracciare Riad Ali Ghanem, il giornalista druso-israeliano impiegato dalla Cnn prelevato ieri nel centro di Gaza da alcuni uomini armati. Da allora nessuno conosce la sorte del giornalista. I dirigenti palestinesi, le principali formazioni politiche locali e anche l'associazione della stampa palestinese hanno duramente criticato il rapimento e hanno invocato l'immediata liberazione di Riad Ali, un giornalista che gode di ottima fama. Ma finora i rapitori hanno mantenuto un silenzio totale e non hanno avanzato richieste di sorta. Secondo il parlamentare israeliano Ahmed Tibi negli ultimi tempi correva voce a Gaza che fosse imminente il rapimento di un giornalista israeliano. Nei giorni scorsi uno degli inviati israeliani a Gaza era stato avvertito dai servizi di sicurezza di Tel Aviv che era per lui sconsigliabile entrare nelle zone palestinesi. Lutfi Mashur, il direttore di una rivista araba in Israele, ha confermato che Riad Ali sentiva che a Gaza la terra scottava. A luglio aveva deciso di lasciare la Cnn e di lavorare per la stampa araba in Israele, sia pure a condizioni economiche sfavorevoli ha precisato Mashur. Da ieri l'ingresso di giornalisti a Gaza e' stato vietato da Israele.

L'organizzazione palestinese Hamas ha condannato il sequestro dell'interprete e dell'assistente allaproduzione della Cnn, l'arabo israeliano Riyadh Ali, avvenuto ieri a Gaza. Secondo quanto riportato dalla Cnn, un portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha sottolineato come il rapimento di Ali sia "una violazione del diritto di libertà di stampa e contraddice i valori etici del popolo palestinese"

Guantanamo

Gli Stati Uniti sottoporranno ad un processo "segreto" entro un mese i quattro detenuti britannici di Guantanamo. E'quanto si apprende da alcuni documenti del Pentagono ottenuti dal quotidiano britannico Guardian. I documenti in questione rivelano che i britannici saranno considerati alla stregua di 'combattenti nemici' dagli ufficiali militari selezionati per processarli. Inoltre, si apprende sempre dagli stessi documenti, i quattro detenuti avranno diritti limitati per quanto riguarda la convocazione di testimoni, non potranno avvalersi di avvocati per la loro difesa e varranno come prove contro di loro anche le informazioni riportate da terzi. La decisione degli Usa di procedere in questi termini appare in contrasto con quanto concordato lo scorso anno con la Gran Bretagna, nello specifico con il ministro della Giustizia, Lord Goldsmith: in quella sede si decise che i britannici non sarebbero stati processati da commissioni militari. Si tratta quindi, sottolinea il Guardian, di un secondo affronto degli Usa al premier britannico Tony Blair a proposito di Guantanamo. Il primo risale a giugno scorso quando il primo ministro chiese direttamente a Bush il ritorno in patria dei quattro detenuti e il presidente americano respinse la sua richiesta

Messico

Al grido di “acqua e libertà, ma con dignità”, 25 donne indigene dell’etnia Mazahua si sono autoproclamate ‘comandanti zapatiste’ a Villa Allende (Stato di México) accampandosi presso un impianto di depurazione dell’acqua potabile che rifornisce per il 30% il Distretto Federale e paralizzandone l’attività. Vestite negli abiti tradizionali autoctoni e imbracciando fucili da caccia, le donne bloccano l’accesso all’impianto e con l’aiuto di mariti e figli hanno impedito il transito a un camion cisterna carico di cloro, necessario a trattare l’acqua inviata a Città del Messico. La popolazione di Villa Allende subì nel settembre 2003 l’inondazione di circa 300 ettari di terre a causa di un incidente verificatosi al depuratore di Villa Victoria; la ‘Commissione nazionale dell’acqua’ ha offerto alle famiglie colpite un risarcimento di 600.000 pesos (43.000 euro), considerato inaccettabile dai ‘campesinos’ e ora le ‘comandanti zapatiste’ hanno rilevato il ruolo dei loro uomini per proseguire la battaglia e chiedono indennizzi per 2 milioni di pesos (143.000 euro); non solo: esigono dalle autorità statali l’avvio di un programma di sviluppo sostenibile per gli agricoltori che garantisca la regolare erogazione di acqua alle comunità locali, ma anche assistenza sanitaria, istruzione gratuita e posti di lavoro. La ‘comandanti indigene’ non sono disposte a trattare ancora con la ‘Commissione nazionale dell’acqua’ e hanno chiesto di essere ascoltate personalmente dal segretario per l’Ambiente Alberto Cárdenas.

Colombia

La presenza dei paramilitari in Colombia, sia nelle aree rurali che nelle città, si estende per almeno il 35% del territorio, secondo un reportage realizzato dal quotidiano ‘El Tiempo’ che cita fonti del governo: 49 ‘fronti’ delle cosiddette Auc (Autodifese unite della Colombia), pari a 13.500 combattenti, sarebbero distribuiti in 382 dei 1.098 comuni di 26 dei 32 dipartimenti del Paese. “Si tratta di una espansione notevole, rispetto ai 3.000 paramilitari attivi sul terreno, segnalati nel 1995 dal governo” riporta il servizio pubblicato dal quotidiano; tra il 1994 e il 1997, aggiunge il testo, “si è passati al consolidamento delle Auc come federazione che, secondo il suo ‘statuto’ e le idee del suo capo, Carlos Castaño (scomparso misteriosamente lo scorso aprile, ndr), non solo voleva essere un esercito capace di mettere in ginocchio il Paese ma anche una forza politica che rappresentasse e difendesse diritti e interessi nazionali disattesi dallo Stato”. Dal 1996 al 2001, le Auc – oggi impegnate in un difficile processo di pace con l’amministrazione del presidente Alvaro Uribe – esportarono in 15 dipartimenti il modello paramilitare di Córdoba e Urabá, loro storiche roccaforti, in un’escalation di massacri e crimini. Secondo ‘El Tiempo’, “seguì una segreta penetrazione nell’economia e nella politica regionali, fino ad arrivare a un profondo controllo di diverse zone”.

Italia

Acerra

Due cortei, uno in programma nella mattinata e l'altro nel pomeriggio, partiranno domani rispettivamente da piazza Castello e piazza Duomo per ribadire il 'no' all'inceneritore ad Acerra, nel Napoletano, ad un mese dagli scontri avvenuti tra un gruppo di manifestanti e forze dell'ordine in occasione della manifestazione del 29 agosto scorso. Per domani sono previsti una fiaccolata, un corteo per le strade cittadine. L'appuntamento per il primo corteo, al momento, e' stato fissato per le ore 9 in piazza Castello, dove i cittadini sono in presidio permanente da quando una decina di giorni fa hanno lasciato i binari della stazione ferroviaria occupati per oltre una settimana. I componenti del presidio hanno invitato tutta la cittadinanza a scendere in piazza e a dare un segno di adesione anche esponendo striscioni a finestre e balconi per dire ancora una volta 'no' al termovalorizzatore.

Governo

Oggi potrebbe essere il giorno del via libera definitivo della Camera alla nuova devolution voluta dalla Casa delle libertà. Sono riprese in Aula le votazioni sul ddl di Riforma Costituzionale. All'esame dell'Aula di Montecitorio la devolution e, in particolare, l'articolo 34 del provvedimento che, quando approvato, modificherà l'articolo 117 della Costituzione relativo alle competenze di Stato e Regioni.Dodici gli emedamenti che dovranno essere esaminati prima del voto finale.

G.R. 19.30

IRAQ: LIBERATO DIPLOMATICO IRANIANO

Un diplomatico iraniano rapito in agosto dall' Esercito islamico, e' stato rilasciato. Lo ha annunciato oggi la televisione satellitare iraniana in

arabo Al Alam, oggi pomeriggio e che attualmente si trova nell'ambasciata iraniana a Baghdad. Fereidun Jahani era stato rapito il 4 agosto

scorso mentre si recava a Kerbala, dove avrebbe dovuto aprire il consolato iraniano. Nei primi giorni, il sequestro era stato rivendicato da un

Partito islamico dell'Iraq, che in cambio della liberazione dell'ostaggio aveva chiesto il rilascio di 500 prigionieri di guerra iracheni che, secondo

la stessa fonte, sarebbero ancora detenuti in Iran a 15 anni dalla fine del conflitto tra i due Paesi

IRAQ: IL BOLLETTINO DI GUERRA DI OGGI

Anche oggi - il giorno dopo che il segretario di stato americano Colin Powell ha avvertito che la situazione nel Paese sta peggiorando - scontri

e attentati. Durante la notte aerei statunitensi hanno bombardato Sadr City, nella parte orientale di Baghdad: almeno 5 morti e oltre 40 feriti,

secondo fonti mediche locali. Il comando USA ha confermato l'attacco. Nella capitale anche un attacco della guerriglia, a colpi di mortaio, contro l'Accademia di polizia, ma senza vittime ne' danni. Quattro iracheni sono morti e uno e' stato ferito nei pressi di Baquba, a nord ovest di Baghdad, quando il loro camioncino e' saltato su una

mina collocata sulla strada. Mentre a nord, a Mossul, una autobomba e' esplosa nel centro della citta' al passaggio di una pattuglia della

Guardia nazionale irachena, uccidendo tre soldati. Mentre domenica i bombardamenti USA su Falluja, attaccata tre volte in 24 ore, hanno ucciso 15 persone e ferite 30. Sempre ieri, domenica,

a Karama, tra Falluja e Baghdad, un duplice attentato dinamitardo a una base della Guardia nazionale irachena ha fatto diversi feriti tra soldati

americani e iracheni, mentre un attacco di mortaio sul centro della capitale uccideva almeno un civile nel quartiere di Karrada, una zona

affollata e piena di negozi. Altri quattro iracheni sono morti e dieci sono stati feriti in scontri armati nel centro di Ramadi a ovest di Baghdad.

Altri 10 morti e una ventina di feriti durante un attacco contro un convoglio che trasportava carburante a Latafiyah, 30 chilometri a sud di

Baghdad. L'esercito USA ha comunicato oggi di aver arrestato gio. 23, con l'accusa di associazione con gli insorti, il generale Talib Abid

Ghayib al-Lahibi, ex comandante di un'unita' della fanteria dell'esercito di Saddam schierate a Mosul durante la guerra, da alcuni mesi alto

ufficiale della nascente Guardia nazionale irachena.

IRAQ: MANOVRE DIPLOMATICHE

Il ministro degli esteri Powell ha ribadito l'intenzione americana di organizzare una conferenza internazionale sull'Iraq tra la fine di ottobre e

l’inizio di novembre in un Paese arabo, forse l’Egitto o la Giordania. all’ordine del giorno vi sarà la discussione della situazione in Iraq e il modo

in cui i paesi vicini, compresi l'Iran e la Siria, possano risultare più efficaci nella pacificazione e nella ricostruzione del Paese. Il ministro degli

Esteri francese Michel Barnier ha sottolineato che quella conferenza deve avvenire sotto l'egida dell'Onu e deve essere aperta all'insieme delle

forze politiche irachene, comprese quelle che hanno scelto la strada della resistenza. La questione del ritiro delle forze - ha affermato Barnier -

dovra' figurare nell'ordine del giorno se si vuole che quella conferenza abbia luogo. Intanto sulla stampa statunitense il quotidiano ‘Washington

Post’, precede che le elezioni di gennaio in Iraq saranno precedute da una escalation militare che partirà dopo le elezioni presidenziali

statunitensi del 2 novembre, una sorta di ‘offensiva d’autunno’ che verrebbe lanciata in concomitanza con il Ramadan.

ROMA: BREVE COMUNICATO DEL PONTE PER...

Da 20 giorni, quasi quotidianamente segnaliamo bombardamenti e cannoneggiamenti che uccidono civili. Da 20 giorni assistiamo a una

escalation militare sul territorio che coinvolge Falluja, Ramadi e altre zone. Oltre ai quotidiani rastrellamenti e attentati a Baghdad. Purtroppo,

nulla di nuovo. Da sempre chiediamo che questa guerra finisca.

ISRAELE : Tel Aviv minaccia la Siria

La Siria dirige il terrorismo contro di noi e quindi non è immune dalle nostre operazioni per prevenire il terrorismo ha dichiarato oggi alla radio

nazionale il vice ministro israeliano Ze'ev Boim, evitando di rispondere direttamente alla domanda sulla responsabilità dello stato israeliano

nell'autobomba che ha ucciso ieri a Damasco un esponente di Hamas. Boim ha descritto la Siria come un incrocio stradale del terrorismo, e il

suo presidente Bashar Assad come il dirigente del traffico. E ha minacciato che chiunque colpisca Israele, anche all'estero, subirà dure

rappresaglie. Intanto, nel timore della vendetta di Hamas, anche le sedi diplomatiche israeliane all'estero hanno alzato il livello di allerta.

PALESTINA: SENZA SOSTE LA REPRESSIONE ISRAELIANA

5 palestinesi uccisi oggi dai militari israeliani. Due questo pomeriggio nel campo profughi di Balata, a Nablus: Hahmed Tirawi e Abed Nassise,

di 24 e 18 anni, si trovavano nel cimitero del campo profughi. Stando alle fonti locali i due uomini facevano parte delle Brigate Al Aqsa, il

gruppo armato vicino al movimento Al Fatah del presidente dell'Anp Yasser Arafat. Altri due palestinesi sono stati uccisi nelle ore precedenti

nel nord della Striscia di Gaza mentre - secondo l'esercito israeliano - si apprestavano a mettere dell'esplosivo lungo il confine. I militari da

questa mattina impediscono l'ingresso all'area a tutti i palestinesi. Secondo il quotidiano Haaretz, un terzo palestinese, un maestro, sarebbe

stato ucciso sempre stamani davanti alla propria scolaresca da un proiettile vagante israeliano, nella città di Khan Yunis, a sud di Gaza. Altre

operazioni militari, e intensi scontri a fuoco, sono in corso nella città di Jenin (Cisgiordania) dove numerosi soldati e una settantina di mezzi

corazzati sono entrati questa mattina presto. 8 i palestinesi feriti, 2 gli arrestati. Perquisito anche l'ospedale. L'esercito israeliano non ha

rilasciato alcun commento, ma si suppone che starebbero dando la caccia a Zakaria Zubeidi, considerato il principale leader delle Brigate dei

Martiri di Al-Aqsa in Cisgiordania. A Damasco, circa 3.000 palestinesi hanno partecipato oggi ai funerali del leader del movimento radicale Hamas, ucciso ieri in un attentato

nella capitale siriana, attribuito a Israele. Il funerale si e' svolto nella calma, ma la folla ha scandito slogan, chiedendo al braccio armato di

Hamas, le brigate Ezzedin al-Qassam, di vendicare l'uccisione di Khalil. In quattro anni di intifada sono rimasti uccisi complessivamente 1.017 israeliani (il 70 per cento dei quali civili), secondo dati divulgati oggi alla

stampa israeliana dallo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israeliano. Non menzionate le vittime palestinesi - quasi 4.000 morti e decine

di migliaia di feriti.

PAKISTAN: UCCISO COMANDANTE DI AL QAIDA

Ritenuto uno dei leader di al Qaida, Amjad Farooki, è stato ucciso in uno scontro a fuoco con truppe paramilitari pachistane nella provincia

meridionale di Sindh. Su di lui c'era una taglia di 330.000 dollari. Il ministro dell'Informazione pachistano, Sheikh Rashid ha detto che sono

stati arrestati anche tre importanti sospetti terroristi. Il ministro degli Interni pachistano, Aftab Ahmed Khan Sherpao, ha confermato l'arresto di

tre pachistani sospetti terroristi. In Afghanistan, talebani hanno attaccato un veicolo dell'esercito statunitense a Qalat, capoluogo della provincia di Zabul, nel sud est

dell'Afghanistan: tre soldati Usa sono rimasti feriti, uno è in gravi condizioni.

CECENIA: Scontri tra ribelli ed esercito russo

Una sparatoria tra le forze russe e un gruppo di guerriglieri ha provocato cinque morti tra i separatisti, secondo il portavoce delle forze federali,

che ha afggiunto che molte intercettazioni captate dai servizi segreti dei messaggi radio della guerriglia sono in lingua turca.

PETROLIO: nuovi massimi dei prezzi

A New York il prezzo del petrolio ha toccato il nuovo massimo stoico a 49,41 dollari al barile, un centesimo di dollaro in piu' rispetto al

precedente record del 20 agosto. Oggi anche il Brent e' salito a Londra a nuovi massimi di sempre toccando i 46,05 dollari al barile sul timore

che gli scontri tra ribelli e militari rallentino la produzione in Nigeria, che e' il piu' importante produttore africano. In una settimana, il petrolio a

New York e' rincarato di quasi il 6%, mentre a Londra e' cresciuto del 7%. Tra le cause, oltre alla guerra in Iraq, il passaggio dell'uragano Ivan,

che ha costretto alla chiusura temporanea di gran parte degli impianti nel Golfo del Messico e la chiusura delle esportazioni della Yukos

(Russia) verso la Cina a causa dell'impossibilita' di pagare i costi del trasporto. Inoltre, il governo americano ha annunciato che nel 2003 le

riserve del paese sono scese (per la prima volta da cinque anni) del 3%: le nuove esplorazioni non sono state cioe' in grado di sostituire il calo

di quelle esistente mostrando un deficit del potenziale a stelle e strisce. A giudizio degli analisti, il peggio deve ancora venire, con il greggio

che si appresta a raggiungere la soglia psicologica dei 50 dollari al barile, anche in vista della stagione fredda.

VENEZUELA: CHÁVEZ PROPONE UNA “ALLEANZA PER I CARAIBI” CON CUBA

“Ho proposto al presidente cubano, il compagno Fidel Castro, la fusione delle risorse di Cuba e Venezuela per estendere le nostre missioni

congiunte nei Caraibi, se i governi di quelle nazioni lo considereranno appropriato”: lo ha detto il capo dello Stato venezuelano, Hugo Chávez,

in una cerimonia ufficiale tenuta nel porto di La Guaira, da dove nel fine-settimana un aereo e due navi cariche di aiuti umanitari sono partiti alla

volta di Cuba, Giamaica, Granada e Haiti, recentemente colpite da violenti uragani e tempeste tropicali. Il suo progetto implicherebbe

l’esportazione nelle nazioni caraibiche dei programmi sociali e sanitari di Cuba e Venezuela, che includono aiuti economici e la distribuzione

gratuita di farmaci e la ‘Missione Robinson’, un piano contro l’analfabetismo lanciato lo scorso anno e destinato a circa un milione e mezzo di

cittadini, realizzato con il supporto di docenti dell’Avana. Il Venezuela, quinto esportatore di greggio al mondo, fornisce già assistenza

energetica alle nazioni caraibiche mediante accordi bilaterali che regolano la vendita del petrolio a prezzi preferenziali.

GENOVA: Chiesto il rinvio a giudizio dei 28 poliziotti imputati per l'assalto alla scuola Diaz (audio)

Il pm Francesco Cardona Albini ha formalizzato stamani la richiesta di rinvio a giudizio di 28 poliziotti intervenuti nel blitz alla scuola Diaz il 21

luglio 2001 durante il G8. Le accuse di cui dovranno rispondere nel caso il gup Daniela Faraggi accogliesse la richiesta sono falso, calunnia,

arresti illegali, lesioni. Sabato nuova udienza preliminare con l'interrogatorio di un altro agente ora in servizio a Rapallo. Ascoltiamo l'avvocata

Laura Tartarini, della parte civile.

ROMA: MANIFESTAZIONE A S. LORENZO CONTRO I DISTACCHI DELL'ENERGIA ELETTRICA (audio)

Si è svolta poche ore fa, nelle strade di S. Lorenzo, una vivace manifestazione di protesta degli occupanti di case e sedi di via dei Volsci.

Ascoltiamo il resoconto di un compagno.

FIUMICINO: PROTESTA DEI DIPENDENTI BRITISH AIRWAYS PER IL CONTRATTO

All'aeroporto di Fiumicino i dipendenti della British Airways chiedono il rinnovo del contratto integrativo aziendale scaduto dal 1992. Ad animare

un sit-in, dalle 10 alle 12, dinanzi all' ingresso del terminal partenze voli internazionali, con bandiere sindacali e cartelli, circa 50 persone, per

lo piu' impiegati presso il call center di Roma. La manifestazione avviene nel quadro dello sciopero nazionale dei dipendenti della compagnia

britannica, impiegati in Italia, 185 in totale, indetto per oggi dalle 9 alle 18 dalle segreterie nazionali, regionali e territoriali di Filt-Cgil, Fit-Cisl,

Uilt e Ugl trasporto aereo.

Padova: Università, i ricercatori bloccano i corsi

L'anno accademico 2004/5 a Padova inizierà con una settimana di ritardo. Questo un primo risultato della mobilitazioni dei ricercatori che si

sono dimessi da centinaia di corsi e che hanno costretto il senato accademico a rinviare l'apertura dell'anno accademico per ora di una

settimana. La protesta dei ricercatori è contro tutto il progetto Moratti e in particolare contro quella parte che mette ad esaurimento, fa fuori

proprio il ruolo dei ricercatori. I ricercatori si apprestano anche a convocare assemblee con i precari e gli "utenti" cioè gli studenti per spiegare

le motivazioni della lotta e proporre azioni, giornate di blocco comune.

G.R. 13,00

IRAQ

Un'autobomba nel nord a Mossul, una bomba vicino Baquba, circa 50 chilometri a nord est di Baghdad: è cominciato così questo lunedì in Iraq. Nella notte appena trascorsa un raid aereo americano su Sadr city, alla periferia orientale della capitale aveva fatto seguito a una domenica segnata dall'intensificazione dell’offensiva americana su Falluja, (50 chilometri a ovest di Baghdad), bombardata tre volte in 24 ore con un bilancio totale di almeno 15 morti e 30 feriti. Sempre ieri, domenica, a Karama, tra Falluja e Baghdad, un duplice attentato dinamitardo a una base della Guardia nazionale irachena ha fatto diversi feriti tra soldati americani e iracheni, mentre un attacco di mortaio sul centro della capitale uccideva almeno un civile nel quartiere di Karrada, una zona affollata e piena di negozi. Altri quattro iracheni sono morti e dieci sono stati feriti in scontri armati nel centro di Ramadi a ovest di Baghdad. Altri 10 morti e una ventina di feriti durante un attacco contro un convoglio che trasportava carburante a Latafiyah, 30 chilometri a sud di Baghdad.

A proposito dell'intensificazione dei bombardamenti USA, Un ponte per affida il suo più recente messaggio al mondo della comunicazione e della pubblica opinione quale contributo alla liberazione delle due Simone e dei due collaboratori iracheni ancora sequestrati. Questo il messaggio: "Da 20 giorni, quasi quotidianamente segnaliamo bombardamenti e cannoneggiamenti che uccidono civili. Da 20 giorni assistiamo a una escalation militare sul territorio che coinvolge Falluja, Ramadi e altre zone. Oltre ai quotidiani rastrellamenti e attentati a Baghdad. Purtroppo, nulla di nuovo. Da sempre chiediamo che questa guerra finisca.

Dall'altra parte dell'oceano si sono succedute le dichiarazioni e i commenti sulle elezioni previste per gennaio in Iraq. Il ministro della Difesa Donald Rumsfeld in un programma televisiva ha detto che forse non sarà possibile votare ovunque; il segretario di Stato Colin Powell, in un altro programma ha sostenuto che obiettivo dell’amministrazione americana e del primo ministro ‘ad interim’ iracheno Iyad Allawi resta una regolare consultazione elettorale entro la fine del gennaio 2005. Powell ha anche ribadito l'intenzione americana di organizzare una conferenza internazionale sull'Iraq tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre in un Paese arabo, forse l’Egitto o la Giordania. all’ordine del giorno vi sarà la discussione della situazione in Iraq e il modo in cui i paesi vicini, compresi l'Iran e la Siria, possano risultare più efficaci nella pacificazione e nella ricostruzione del Paese.

In merito a questa conferenza internazionale sull'Iraq che l'amministrazione Bush vuole organizzare, il ministro degli Esteri francese Michel Barnier ha sottolineato che quella conferenza deve avvenire sotto l'egida dell'Onu e deve essere aperta all'insieme delle forze politiche irachene, comprese quelle che hanno scelto la strada della resistenza. La questione del ritiro delle forze - ha affermato Barnier - dovra' figurare nell'ordine del giorno se si vuole che quella conferenza abbia luogo. La questione del ritiro si porra', d'altronde e' gia' posta dalla situazione. Barnier, per il quale la situazione in Iraq e' ormai un buco nero, non considera fondamentale la data: L'importante non e' sapere se la conferenza avverra' prima o dopo le elezioni ma come far si' che abbia successo, come renderla utile.

Intanto sulla stampa statunitense il quotidiano ‘Washington Post’, precede che le elezioni di gennaio in Iraq saranno precedute da una escalation militare che partirà dopo le elezioni presidenziali statunitensi del 2 novembre, una sorta di ‘offensiva d’autunno’ che verrebbe lanciata in concomitanza con il Ramadan.

Da parte sua Israele, tenta di ribaltare l'iniziale fase di distensione tra Siria e Usa, affermando che La Siria dirige il terrorismo contro di noi e quindi non è immune dalle nostre operazioni per prevenire il terrorismo, lo ha dichiarato oggi alla radio nazionale il vice ministro israeliano Ze'ev Boim, evitando di rispondere direttamente alla domanda sulla responsabilità dello stato israeliano nell'autobomba che ha ucciso ieri a Damasco un esponente di Hamas. La questione non è chi ha ucciso Izz el Din Sheihk al Khalil, ha detto, ma il coinvogimento di Damasco nel terrorismo. Boim ha descritto la Siria come un incrocio stradale del terrorismo, e il suo presidente Bashar Assad come il dirigente del traffico. Vi è una cosa centrale che va detta -ha affermato- Il principio deve essere chiaro: chiunque colpisca Israele il sangue gli ricadrà sulla testa, e sarà lo stesso se opererà in Israele o all'estero. A quanto si legge sul sito di Ha'aretz, la sicurezza israeliana ritiene che Damasco non permetterà alla milizia sciita libanese dell'Hezbollah di rispondere alla morte di Khalil. Si teme invece che Hamas voglia vendicarsi colpendo Israele oppure obiettivi israeliani all'estero. Di conseguenza le missioni diplomatiche israeliane all'estero hanno alzato il livello di allerta.

Cercando TALPE, le forze americane in Iraq hanno arrestato, con l'accusa di associazione con gli insorti, il generale Talib Abid Ghayib al-Lahibi, ex comandante di un'unita' della fanteria dell'esercito di Saddam schierate a Mosul durante la guerra, da alcuni mesi alto ufficiale della nascente Guardia nazionale irachena. Il militare, basato nella provincia di Dyala, dove si trova Baquba, e' stato arrestato giovedi' della scorsa settimana. Ad orrore si aggiunge orrore in iraq: "Cadaveri, organi per trapianti, teste mozzate che finiranno nelle scuole per giovani dentisti vengono caricate ogni giorno su camion frigoriferi che partono verso il Kuwait e il confine iraniano, per poi disperdersi verso ospedali e centri clinici australiani, giapponesi, svizzeri". Un traffico che, secondo il giornale La Stampa che pubblica l'inchiesta, "muove miliardi di dollari e dispensa tangenti enormi" in una rete "fitta e organizzata". Le prime tracce sono emerse qualche settimana fa da un trasporto bloccato nel villaggio di Al Qaime, al confine con la Siria: dietro un carico di carne bovina erano occultati resti umani. Poi fonti del quotidiano fra i medici e la polizia della capitale hanno confermato l'autenticità del sospetto. Il traffico, iniziato negli anni scorsi, trovava base nella corruzione di alcuni funzionari del regime e nei disastrosi effetti economici dell'embargo. Dopo la guerra, sarebbe "ripreso in forme centuplicate a causa del semplice e terribile fatto che la povertà continua a dilagare, mentre la materia prima si è resa molto più disponibile".

PAKISTAN

Ritenuto uno dei leader di al Qaida, Amjad Farooki, è stato ucciso in uno scontro a fuoco con truppe paramilitari pachistane nel sud del Paese. La notizia della morte di Farooqi - ricercato tra l'altro anche per l'uccisione del giornalista americano Daniel Pearl - è stata confermata dalle autorità di Islamabad. Sulla testa di Farooqi pendeva una taglia di 330.000 dollari. "Posso confermare che Amjad Farooqi è stato ucciso", ha detto il ministro dell'Informazione pachistano, Sheikh Rashid. L'esponente di al Qaida è caduto in uno scontro a fuoco durato un paio d'ore in una casa di Nawabshah, nella provincia meridionale di Sindh. Almeno altri tre uomini sono stati uccisi nella sparatoria. Il ministro Rashid ha detto che sono stati arrestati anche tre importanti sospetti terroristi. Il ministro degli Interni pachistano, Aftab Ahmed Khan Sherpao, ha confermato l'arresto di tre pachistani sospettati "di essere coinvolti in attività terroristica nel Paese". Il ministro non ha però potuto confermare l'identità dei

PALESTINA

Due palestinesi sono stati uccisi oggi dalle forze di sicurezza israeliane nel nord della Striscia di Gaza mentre si apprestavano a situare dell'esplosivo nei pressi di un varco lungo il confine. Lo riferiscono fonti militari israeliane citate dal quotidiano 'Haaretz', precisando che i militari da questa mattina impediscono l'ingresso all'area a tutti i palestinesi. Secondo lo stesso giornale, un terzo palestinese, un maestro, sarebbe stato ucciso sempre stamani davanti alla propria scolaresca da un proiettile vagante israeliano, nella città di Khan Yunis, a sud di Gaza. Intanto operazioni militari, e intensi scontri a fuoco, sono in corso nella città di Jenin (Cisgiordania) dove numerosi soldati e una settantina di mezzi corazzati sono entrati questa mattina presto. L'esercito israeliano non ha rilasciato alcun commento sull'operazione in corso a Jenin, che secondo fonti palestinesi avrebbe causato almeno tre feriti, mentre la stampa riferisce di una serie di arresti. Secondo indiscrezioni, le forze di sicurezza israeliane a Jenin starebbero dando la caccia a Zakaria Zubeidi, considerato il principale leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa in Cisgiordania.

AFGHANISTAN

KABUL - Alcuni militanti afgani hanno attaccato un veicolo dell'esercito statunitense a colpi d'arma da fuoco a Qalat, capoluogo della provincia di Zabul, nel sud est dell'Afghanistan. Nello scontro tre soldati Usa sono rimasti feriti di cui uno versa in gravi condizioni.

GB

Oltre il 60% dell'elettorato del Regno Unito ha perso la fiducia nel premier britannico Tony Blair, ma comunque lo preferirebbe al leader conservatore Michael Howard. E' quanto emerge da un sondaggio della societa' di ricerche Populus pubblicato oggi dal quotidiano The Times. Secondo lo studio, il 64% dei britannici ritiene che nel complesso Blair non sia un buon primo ministro, ma la stessa percentuale dice di preferire l'attuale inquilino di Downing Street a Howard come possibile leader del Governo.

CECENIA

Una sparatoria tra le forze russe e un gruppo di guerriglieri ha provocato in Cecenia cinque morti tra i separatisti, ha annunciato oggi il portavoce delle forze federali Ilia Shabalkin. Stando al portavoce, uno degli uccisi aveva addosso documenti che lo identificavano come Umach Hasan, cittadino turco. Il portavoce ha precisato che l'attacco al gruppo e' stato realizzato in base a informazioni fornite da un altro mercenario, Kamal Rabat, cittadino britannico di origine algerina. Shabalkin ha anche aggiunto che molte intercettazioni captate dai servizi segreti dei messaggi radio della guerriglia sono in lingua turca.

ABDALLAH DOMANI A ROMA

Re Abdallah di Giordania sara' domani a Roma per una breve visita di lavoro. Proveniente da Parigi, il re giordano arrivera' nella tarda mattinata e, subito dopo, si rechera' a Palazzo Chigi per una colazione di lavoro con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Nel tardo pomeriggio Abdallah sara' ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Subito dopo ripartira' per Amman. Le forze americane in Iraq hanno arrestato, con l'accusa di associazione con gli insorti, il generale Talib Abid Ghayib al-Lahibi, ex comandante di un'unita' della fanteria dell'esercito di Saddam schierate a Mosul durante la guerra, da alcuni mesi alto ufficiale della nascente Guardia nazionale irachena. Il militare, basato nella provincia di Dyala, dove si trova Baquba, e' stato arrestato giovedi' della scorsa settimana.

ITALIA

SIT-IN DIPENDENTI BRITISH AIRWAYS A FIUMICINO - Protestano all'aeroporto di Fiumicino i dipendenti della British Airways per rivendicare il rinnovo del contratto integrativo aziendale scaduto da 12 anni. Ad animare un sit-in, dalle 10 alle 12, dinanzi all' ingresso del terminal partenze voli internazionali, con bandiere sindacali e cartelli, sono una cinquantina di persone, per lo piu' impiegati presso il call center di Roma. La manifestazione avviene nel quadro dello sciopero nazionale dei dipendenti della compagnia britannica, impiegati in Italia, 185 in totale, indetto per oggi dalle 9 alle 18 dalle segreterie nazionali, regionali e territoriali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt e Ugl trasporto aereo e chiedono il rinnovo del contratto integrativo scaduto nel 1992:

IMMIGRAZIONE

Al rientro dalla sua visita ufficiale in Libia il ministro degli Interni, Giuseppe Pisanu ha convocato una conferenza stampa a Palazzo Chigi alle 16,00 per illustrare l'esito dei colloqui e accordi avuti con il leader libico Gheddafi sul controllo delle frontiere per bloccare le ondate migratorie.

GENOVA

RINVIO A GIUDIZIO 28 POLIZIOTTI PER LA DIAZ - Il pm Francesco Cardona Albini ha formalizzato stamani la richiesta di rinvio a giudizio di 28 esponenti delle forze dell'ordine intervenuti nel blitz alla scuola Diaz il 21 luglio 2001 durante il G8. Le accuse di cui dovranno rispondere nel caso il gup Daniela Faraggi accogliesse la richiesta sono falso, calunnia, arresti illegali, lesioni. Sabato nuova udienza preliminare con l'interrogatorio di un altro agente ora in servizio a Rapallo. Sul blitz alla scuola Diaz e' stata stralciata la posizione di un agente, Di Bernardini, in gravi condizioni a seguito di un incidente stradale

gror040927 (last edited 2008-06-26 10:02:05 by anonymous)