G.R. 19.30

IRAQ: DUE AUTOBOMBE A BAGHDAD, ALMENO 18 MORTI

E' di almeno 18 morti ed oltre 80 feriti il bilancio provvisorio delle vittime delle due autobombe esplose questa mattina a tre quarti d'ora l'una dall'altra nel centro di Baghdad: ancora una volta, uno degli obbiettivi degli attentati è stata la polizia irachena, mentre il secondo ordigno è esploso nella zona dove si trovano i principali alberghi della capitale irachena. La prima autobomba, a quanto sembra una jeep, è esplosa alle 9 di questa mattina ora locale (le 8 in Italia) nei pressi di un posto di blocco della Zona Verde, dove si trovano i principali Ministeri e l'ambasciata statunitense: almeno 15 persone sono morte e i ricoverati in ospedale sono per ora 81. La maggior parte delle vittime sarebbe composta da aspiranti reclute della polizia irachena, in fila per entrare in un commissariato. Il secondo veicolo è esploso alle 9.45 nella centrale Saadoun Street, nella zona dove si trovano molti degli alberghi frequentati dagli occidentali: lo scoppio ha distrutto cinque macchine, in una delle quali si trova un cadavere carbonizzato; altri due corpi giacciono per strada. Il numero dei feriti rimane ancora incerto, sebbene fonti irachene parlino di almeno 12 persone ricoverate in ospedale. Secondo alcune testimonianze subito dopo l'esplosione le truppe irachene e statunitensi che si trovavano nelle vicinanze hanno sparato alcune raffiche, ma non è chiaro quale sia stato l'obbiettivo dei colpi d'arma da fuoco; la zona è stata cordonata dai militari ed è pattugliata da elicotteri da combattimento. Stando a quanto affermato dal portavoce della Prima Divisione di cavalleria statunitense, maggiore Phil Smith, nessuna delle due esplosioni avrebbe causato vittime tra il personale militare della coalizione.

IRAQ: UCCISO L'OSTAGGIO ITALO-IRACHENO

Era Ajad Anwar Wali, imprenditore iracheno di 43 anni che viveva in Veneto dal 1980, fu rapito a Baghdad il 31 agosto scorso. Ucciso anche un turco. La rivendicazione e' stata fatta da un gruppo integralista islamico. Rimane in noi l'amarezza per l'assenza di informazioni e di tutela che le autorita' italiane ci hanno manifestato in questo terribile mese di sequestro, arrivando perfino a negarsi ai nostri ripetuti tentativi di contatto. Questo si legge nel comunicato congiunto, affidato al sito internet www.reporterassociati.org, firmato da Emad Anwer Wali - fratello dell'ucciso - e dall' avv. Aldo Pardo, legale in Italia della famiglia. Da quanto apprendiamo dalle agenzie stampa - si legge nel comunicato - Ayad e' stato ucciso dai suoi sequestratori sabato scorso 2 ottobre 2004. Fatto inginocchiare sul bordo di una buca di una localita' desertica, come si vede dalle immagine del video consegnato ai giornalisti della France Press, sarebbe stato giustiziato con alcune raffiche di mitra alla schiena insieme a un cittadino turco suo sventurato compagno di prigionia. Non era questa - continua la nota - la fine che Ayad meritava. Non era una spia Ayad, non collaborava con il governo italiano né con governi stranieri.

IRAQ: POLONIA RITIRA IL CONTINGENTE ENTRO LA FINE DEL 2005

La Polonia prevede il ritiro del proprio contingente dall'Iraq per il dicembre del 2005, data in cui scadrà il mandato delle Nazioni Unite che autorizza l'attuale missione multinazionale: lo ha annunciato il ministro della Difesa di Varsavia, Jerzy Szmajdzinski, in un'intervista rilasciata al quotidiano Gazeta Wyborcza. "A mio giudizio, credo che la data limite per la missione polacca sia la scadenza della risoluzione 1546 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu", ha spiegato il Ministro, in quella che è la prima menzione da parte di un funzionario del governo polacco di una data precisa per il ritiro del contingente dall'Iraq. La Polonia ha il comando della Divisione multinazionale della forza schierata in Iraq (circa 6mila uomini), alla quale contribusce con una brigata di 2.500 effettivi: una missione onerosa per le casse dello Stato tanto che più volte Varsavia ha parlato di una graduale diminuzione dell'entità del proprio contingente già entro la fine del 2004, compatibilmente con le esigenze della sicurezza.

PALESTINA: JEBALIYA, CONTINUA IL MASSACRO

I corpi di quattro palestinesi sono stati portati questa mattina in un ospedale di Gaza dalla città settentrionale di Beit Lahiya. Fonti locali hanno riferito che i cadaveri appartengono a attivisti di Hamas. Tra essi figura anche un comandante dell'organizzazione, Saref Masri, 29 anni, fratello del portavoce del gruppo Musher Masri. I soccorritori hanno detto di aver trovato i corpi vicino al campo profughi di Jebaliya, al centro dell'offensiva israeliana in corso nella Striscia di Gaza. L'esercito israeliano ha riferito che un gruppo di militanti stavano per fare esplodere una bomba contro i soldati. Un elicottero ha lanciato un missile contro i quattro palestinesi, uccidendoli. I residenti hanno parlato di una sparatoria tra un carro armato israeliano e militanti sulla strada dove sono stati trovati i corpi. Successivamente il gruppo palestinese Hamas ha rivendicato l'attacco con razzi effettuato questa mattina contro la città israeliana di Sderot. Nell'attacco una persona è rimasta leggermente ferita. Un razzo ha colpito un'area adiacente a una scuola, un altro è caduto vicino allo stadio. Il lancio di razzi Qassam contro obiettivi dello Stato israeliano è la risposta all'operazione nella Striscia di Gaza, denominata "Giorni di Penitenza", in cui sono morti almeno 62 palestinesi in cinque giorni. Il premier Ariel Sharon ha detto che questa operazione continuerà fino a quando permarrà il pericolo di nuovi attacchi. Due palestinesi sono stati uccisi questa mattina dalle truppe israeliane durante un'operazione militare nel campo profughi di Jebaliya. Lo riferisce la radio militare citata dall'edizione online di Haaretz. Secondo quanto si apprende, le due vittime sono state colpite per aver scagliato granate a mano contro i soldati dello Stato ebraico. Già stamattina nei pressi del campo profughi erano stati ritrovati i corpi di quattro palestinesi, probabilmente militanti di Hamas. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà oggi in un meeting d'emergenza per discutere l'offensiva israeliana nel nord della Striscia di Gaza. La decisione è stata presa su sollecitazioni dell'Algeria - che occupa uno dei seggi non permanenti - e della Lega Araba, che ha chiesto all'Onu un dibattito sulla "grave aggressione israeliana al popolo palestinese". Almeno 62 palestinesi sono stati uccisi durante l'operazione "Giorni di Penitenza" iniziata martedì.

Afghanistan: bambini muoiono per banali epidemie

Almeno 16 bambini sono morti per un’epidemia di pertosse nella provincia di Badakhshan, nel nord-est dell’Afghanistan. Lo riferiscono fonti locali; Sayed Agha, responsabile del distretto di Yamgan, ha detto che le vittime dell’infezione respiratoria sarebbero almeno una trentina, ma funzionari provinciali ne hanno confermate poco più della metà. "Secondo le notizie che abbiamo ricevuto con sicurezza, 16 bambini sono morti negli ultimi quattro giorno e 126 persone sono state colpite dall’infezione respiratoria", ha detto Abdul Ghafoor Dawar, responsabile del dipartimento della sanità della provincia di Badakhshan.

INDIA: SCONTRI E ATTENTATI IN ASSAM E NAGA

Sei persone sono rimaste uccise nel villaggio di Biswanath Chariali, 130 chilometri a nord di Guwahati, del nordest dell'India dopo l'incursione di un commando armato di separatisti in fuga dalle forze di sicurezza. E' questa la terza giornata di attacchi e attentati negli Stati dell'Assam e del Nagaland, regioni montagnose e multietniche al confine con la Cina, il Bangladesh, il Buthan e Myanmar, in cui sono morte 62 persone. Gli episodi di violenza sono stati attribuiti dalle forze dell'ordine al Fronte nazionale democratico del Bodoland, che combatte per uno stato indipendente per le popolazioni Bodo, nell'Assam, dal 1985. Quanto alla violenza nel Nagaland, i responsabili sarebbero invece gli estremisti dell'etnica dei Naga che hanno ripreso a combattere per l'indipendenza dopo un cessate il fuoco con il governo concordato sette anni fa.

UGANDA: SCONTRI ESERCITO-RIBELLI LRA

Quattordici ribelli del sedicente Esercito di resistenza del signore (Lra) sarebbero stati uccisi nel fine settimana in due differenti scontri a fuoco con reparti dell'esercito regolare ugandese nel nord dell'Uganda, nei pressi del villaggio di Loyo-Ajanga, oltre 400 chilometri a nord di Kampala. Una trentina di uomini del Lra sarebbero riusciti a fuggire dileguandosi nella boscaglia. Nonostante gli attacchi dei ribelli siano diminuiti, la situazione resti ancora estremamente difficile e sono ancora migliaia i bambini che tutte le notti lasciano i loro villaggi per venire a dormire per le strade della città, sperando così di sfuggire ai rapimenti del Lra e quasi nessuno si reca nelle campagne per il timore di essere ucciso o rapito. Sono poi moltissime le persone che non hanno cibo a sufficienza per sfamarsi e che dipendono ormai completamente dagli aiuti. Dal 1986, i ribelli dell'Lra seminano morte e distruzione nelle zone settentrionali dell'Uganda, dove finora hanno ucciso oltre 100.000 persone, sequestrato 25.000 minori e causato oltre un milione di sfollati.

BRASILE: VITTORIA DEL PT ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Il Partito dei lavoratori (Pt) guidato dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha ottenuto un ottimo risultato alle elezioni amministrative di ieri. Secondo i primi dati diffusi, i sindaci conquistati con certezza dal Pt sono 180, ma si prevede che alla fine saranno circa 500 su 5.562, contro i precedenti 204. Meno bene e' andata invece ai social democratici dell'ex presidente Fernando Henrique Cardoso, che fino a ieri controllavano un migliaio di municipalita'. Tra i grandi comuni in cui si votava c'e' anche San Paolo, la citta' piu' grande del Brasil: Jose' Serra, che era stato rivale di Lula alle elezioni, andra' al ballottaggio per il sindaco ed e' largamente favorito.

CAMBOGIA: SARANNO PROCESSATI I DIRIGENTI DEI KHMER ROSSI

Il Parlamento cambogiano ha ratificato la legge che istituisce il tribunale speciale per giudicare i crimini commessi dal regime dei Khmer Rossi. L’approvazione della legge ha dovuto attendere più di un anno. Le organizzazioni internazionali per i diritti umani hanno già espresso più di una riserva sulla possibilità di questo tribunale di svolgere efficacemente la sua funzione: la corte avrà sede a Phnom Penh e sarà composta da 5 giudici di cui tre cambogiani e due nominati dalle Nazioni Unite; le sentenze dovranno essere emesse con voto di maggioranza. Ad oggi, soltanto due ex-alti ufficiali del regime Khmer - uno dei capo dell’esercito Tak Mok e il ministro degli esteri del regime Khieu Sampahn - sono oggi in prigione in attesa di giudizio; due altri noti ufficiali Khmer sono in carcere per crimini comuni. Ma il primo concreto scoglio per il tribunale è la ricerca dei fondi per il suo finanziamento: servono 50 milioni di dollari. Il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan ha invitato la comunità internazionale a contribuire al progetto, ma finora solo l’Australia ha risposto con 2 milioni di dollari.

MIGRANTI: AFFONDA UN BARCONE DIRETTO IN ITALIA, MOLTI MORTI E DISPERSI

Proseguono le operazioni di ricerca dei dispersi in mare dopo l'affondamento di una barca di clandestini a largo delle coste della Tunisia meridionale avvenuto nella notte tra sabato e domenica. Il bilancio attuale delle vittime a 22 morti e 42 dispersi.Sulla barca, c'erano 75 migranti: 70 marocchini e 5 tunisini. L'imbarcazione e' affondata a largo delle costa di Sousse (120 chilometri a sud di Tunisi) un'ora circa dopo essere partita alla volta dell'Italia. In 11 si sono salvati, per la maggior parte raggiungendo la terra a nuoto. Un altro sbarco la notte scorsa a Lampedusa. Una piccola barca ha trasportato quattro persone nell' isola, accompagnati nel centro di accoglienza. In mattinata sono ripresi i voli per la Libia e la Tunisia. Nel centro vi sono per ora oltre ottocento persone. Dopo un fine settimana d'emergenza per i continui arrivi - a Lampedusa h presenza record di 1.257 immigrati. Infine, sono diretti a Tunisi i circa 150 clandestini a bordo di un barcone intercettato stamattina a sud di Lampedusa da una nave della Marina militare. Unità navali tunisine stanno scortando il barcone che è rimasto fermo per diverse ore in mare dopo che Roma aveva chiesto a Tunisi di farsi carico degli immigrati.

MILANO: SI APRE IL PROCESSO PER I FATTI DELL'OSPEDALE S.PAOLO

Il comunicato dell'ORSO (Officina Resistenza SOciale) ricorda che i fatti occorsi nel marzo 2002 all'ospedale San Paolo di Milano confermavano che in Italia permaneva endemica nelle forze di polizia una concezione reazionaria e militaresca della gestione dell'ordine pubblico, che periodicamente poteva trasformarsi in cieche e sanguinose cacce all'uomo non rispettose neanche della supposta neutralità di luoghi come le corsie di un'ospedale. Se le feroci urla degli agenti denotavano la forte emotività degli uomini in servizio, e una inesistente professionalità, riproponeva l'odio atavico contro i movimenti della sinistra politica, riassumibile nella reiterata frase: "comunisti di merda vi ammazziamo tutti". D'altro canto la immediata copertura politica fornita ai protagonisti di quella notte di terrore fu totale e acritica, le uniche ricostruzioni veritiere vennero ritenute quelle dei diretti respondabili della repressione. L'apice fu raggiunto dall'allora questore Boncoraglio con la sua sorprendente tesi secondo la quale le forze di polizia avrebbero in tutti i modi impedito che "gli amici" di Dax si appropriassero della salma. Il 5 ottobre si tiene l'udienza preliminare frutto dell'inchiesta che la magistratura realizzò nei mesi seguenti, stimolata dagli esposti che presentarono i tanti compagni e compagne feriti dagli "squadroni" che imperversarono al San Paolo e da un video amatoriale che una persona girò dal balcone di casa sua. Inquisiti sono alcuni poliziotti e carabinieri, ma anche alcuni compagni accusati di aver "fomentato" le forze dell'ordine. L'ipotesi difensiva poliziesca nega le violenze (le mazze da baseball, i colpi dati con la ricetrasmittente sul viso, i manganelli impugnati alla rovescia, ecc.) o, in alternativa, che qualcuno è stato provocato e si è lasciato prendere la mano... Intanto, piovono denuncie ed incriminazioni su altre faccende contro i compagni presenti e pestati quella sera. A cominciare dal quel procedimento genovese che inizierà il 6 ottobre prossimo, dove a seguito di due ceffoni e dal conseguente allontanamento di un paio di razzisti da un treno riservato a dei manifestanti antifascisti che si recavano ad un corteo, vede quattro compagni incriminati con accuse gravissime gonfiate ad arte che parlano di aggressione e perfino rapina, che sono già costate mesi e mesi di carcere preventivo e di arresti domiciliari.

FINANZIARIA: CAMERA APPROVA LA NOTA DI AGGIORNAMENTO DAL DPEF 2005-2008

205 sì, 147 no, 1 astenuto. Nel Dpef il governo non ha fatto alcuna sovrastima della crescita del Pil: lo ha detto il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco alla Camera. Ci agganciamo alla nozione di indebitamento netto rilevante per l'Europa e per i mercati. Questa parte della manovra e' oggetto di discussione all'interno della maggioranza e con le stesse parti sociali. La manovra netta sulla spesa della Pubblica Amministrazione ammonta a 9,5 miliardi. Il tetto del 2% alle spese della pubblica amministrazione non sara' generalizzato. Ci sono alcune categorie, 6 o 7, su cui ci sara' una diversa applicazione.

G.R. 9,30

Afghanistan

Almeno 16 bambini sono morti per un’epidemia di pertosse nella provincia di Badakhshan, nel nord-est dell’Afghanistan. Lo riferiscono fonti locali; Sayed Agha, responsabile del distretto di Yamgan, ha detto che le vittime dell’infezione respiratoria sarebbero almeno una trentina, ma funzionari provinciali ne hanno confermate poco più della metà. "Secondo le notizie che abbiamo ricevuto con sicurezza, 16 bambini sono morti negli ultimi quattro giorno e 126 persone sono state colpite dall’infezione respiratoria", ha detto Abdul Ghafoor Dawar, responsabile del dipartimento della sanità della provincia di Badakhshan.

irak

Due diversi attentati esplosivi hanno colpito il centro di Baghdad questa mattina. Una prima autobomba a ovest della zona verde avrebbe provocato otto morti e una cinquantina sono rimaste ferite nell'esplosione. Una vettura si e' diretta a tutta velocita' verso un ingresso della cittadella fortificata che ospita il governo iracheno e le ambasciate Usa e Gran Bretagna ed e' esplosa poco distante da un centro di reclutamento dell'esercito di Baghdad. La deflagrazione ha investito numerosi passanti. Dalle prime notizie giunte dagli ospedali sembra che il bilancio delle vittime sia destinato ad aggravarsi. La seconda, una esplosione molto potente, e' avvenuta vicino all'Hotel Baghdad Due nuovi raid aerei americani contro Falluja e le forze anti irachene legate al gruppo di al Zarkawi. Secondo fonti ospedaliere della citta' sunnita gli attacchi delle prime ore di questa mattina avrebbero provocato la morte di nove persone, fra cui tre donne e due bambini, oltre a 14 feriti. Il comando militare Usa ha precisato che il primo raid era mirato contro un edificio alla periferia della citta' in cui si trovavano 25 esponenti armati delle forze anti irachene. Il secondo ha invece colpito un obiettivo nel centro della citta', sempre legato ai terroristi del giordano.

palestina

I corpi di quattro palestinesi sono stati portati questa mattina in un ospedale di Gaza dalla città settentrionale di Beit Lahiya. Fonti locali hanno riferito che i cadaveri appartengono a attivisti di Hamas. Tra essi figura anche un comandante dell'organizzazione, Saref Masri, 29 anni, fratello del portavoce del gruppo Musher Masri. I soccorritori hanno detto di aver trovato i corpi vicino al campo profughi di Jebaliya, al centro dell'offensiva israeliana in corso nella Striscia di Gaza. L'esercito israeliano ha riferito che un gruppo di militanti stavano per fare esplodere una bomba contro i soldati. Un elicottero ha lanciato un missile contro i quattro palestinesi, uccidendoli. I residenti hanno parlato di una sparatoria tra un carro armato israeliano e militanti sulla strada dove sono stati trovati i corpi.

Successivamente il gruppo palestinese Hamas ha rivendicato l'attacco con razzi effettuato questa mattina contro la città israeliana di Sderot. Nell'attacco una persona è rimasta leggermente ferita. Un razzo ha colpito un'area adiacente a una scuola, un altro è caduto vicino allo stadio. Il lancio di razzi Qassam contro obiettivi dello Stato israeliano è la risposta all'operazione nella Striscia di Gaza, denominata "Giorni di Penitenza", in cui sono morti almeno 62 palestinesi in cinque giorni. Il premier Ariel Sharon ha detto che questa operazione continuerà fino a quando permarrà il pericolo di nuovi attacchi.

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà oggi in un meeting d'emergenza per discutere l'offensiva israeliana nel nord della Striscia di Gaza. La decisione è stata presa su sollecitazioni dell'Algeria - che occupa uno dei seggi non permanenti - e della Lega Araba, che ha chiesto all'Onu un dibattito sulla "grave aggressione israeliana al popolo palestinese". Almeno 62 palestinesi sono stati uccisi durante l'operazione "Giorni di Penitenza" iniziata martedì.

INDIA

Sei persone sono rimaste uccise nel villaggio di Biswanath Chariali, 130 chilometri a nord di Guwahati, del nordest dell'India dopo l'incursione di un commando armato di separatisti in fuga dalle forze di sicurezza. E' questa la terza giornata di attacchi e attentati negli Stati dell'Assam e del Nagaland, regioni montagnose e multietniche al confine con la Cina, il Bangladesh, il Buthan e Myanmar, in cui sono morte 62 persone. Gli episodi di violenza sono stati attribuiti dalle forze dell'ordine al Fronte nazionale democratico del Bodoland, che combatte per uno stato indipendente per le popolazioni Bodo, nell'Assam, dal 1985. Quanto alla violenza nel Nagaland, i responsabili sarebbero invece gli estremisti dell'etnica dei Naga che hanno ripreso a combattere per l'indipendenza dopo un cessate il fuoco con il governo concordato sette anni fa.

immigrazione

ORE 13,00

IRAQ

DUE AUTOBOMBE A BAGHDAD, ALMENO 18 MORTI

E' di almeno 18 morti ed oltre 80 feriti il bilancio provvisorio delle vittime delle due autobombe esplose questa mattina a tre quarti d'ora l'una dall'altra nel centro di Baghdad: ancora una volta, uno degli obbiettivi degli attentati è stata la polizia irachena, mentre il secondo ordigno è esploso nella zona dove si trovano i principali alberghi della capitale irachena. La prima autobomba, a quanto sembra una jeep, è esplosa alle 9 di questa mattina ora locale (le 8 in Italia) nei pressi di un posto di blocco della Zona Verde, dove si trovano i principali Ministeri e l'ambasciata statunitense: almeno 15 persone sono morte e i ricoverati in ospedale sono per ora 81. La maggior parte delle vittime sarebbe composta da aspiranti reclute della polizia irachena, in fila per entrare in un commissariato. Il secondo veicolo è esploso alle 9.45 nella centrale Saadoun Street, nella zona dove si trovano molti degli alberghi frequentati dagli occidentali: lo scoppio ha distrutto cinque macchine, in una delle quali si trova un cadavere carbonizzato; altri due corpi giacciono per strada. Il numero dei feriti rimane ancora incerto, sebbene fonti irachene parlino di almeno 12 persone ricoverate in ospedale. Secondo alcune testimonianze subito dopo l'esplosione le truppe irachene e statunitensi che si trovavano nelle vicinanze hanno sparato alcune raffiche, ma non è chiaro quale sia stato l'obbiettivo dei colpi d'arma da fuoco; la zona è stata cordonata dai militari ed è pattugliata da elicotteri da combattimento. Stando a quanto affermato dal portavoce della Prima Divisione di cavalleria statunitense, maggiore Phil Smith, nessuna delle due esplosioni avrebbe causato vittime tra il personale militare della coalizione.

IRAQ/ POLONIA: RITIRO DEL CONTINGENTE ENTRO LA FINE DEL 2005

La Polonia prevede il ritiro del proprio contingente dall'Iraq per il dicembre del 2005, data in cui scadrà il mandato delle Nazioni Unite che autorizza l'attuale missione multinazionale: lo ha annunciato il ministro della Difesa di Varsavia, Jerzy Szmajdzinski, in un'intervista rilasciata al quotidiano Gazeta Wyborcza. "A mio giudizio, credo che la data limite per la missione polacca sia la scadenza della risoluzione 1546 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu", ha spiegato il Ministro, in quella che è la prima menzione da parte di un funzionario del governo polacco di una data precisa per il ritiro del contingente dall'Iraq. La Polonia ha il comando della Divisione multinazionale della forza schierata in Iraq (circa 6mila uomini), alla quale contribusce con una brigata di 2.500 effettivi: una missione onerosa per le casse dello Stato tanto che più volte Varsavia ha parlato di una graduale diminuzione dell'entità del proprio contingente già entro la fine del 2004, compatibilmente con le esigenze della sicurezza.

M.O./ JEBALIYA, ALTRI DUE PALESTINESI UCCISI DA TRUPPE ISRAELE

BRASILE: OTTIMO RISULTATO DI LULA IN AMMINISTRATIVE

CAMBOGIA

Il Parlamento cambogiano ha ratificato la legge che istituisce il tribunale speciale per giudicare i crimini commessi dal regime dei Khmer Rossi. L’approvazione della legge ha dovuto attendere più di un anno a causa dello stallo istituzionale creatosi in Cambogia dopo le elezioni del luglio 2003.Le organizzazioni internazionali per i diritti umani hanno già espresso più di una riserva sulla possibilità di questo tribunale di svolgere efficacemente la sua funzione, anche per la forte influenza che la politica continua ad avere sulle questioni giudiziarie del Paese: la corte avrà sede a Phnom Penh e sarà composta da 5 giudici di cui tre cambogiani e due nominati dalle Nazioni Unite; le sentenze dovranno essere emesse con voto di maggioranza. Ad oggi, soltanto due ex-alti ufficiali del regime Khmer - uno dei capo dell’esercito Tak Mok e il ministro degli esteri del regime Khieu Sampahn - sono oggi in prigione in attesa di giudizio; due altri noti ufficiali Khmer sono in carcere per crimini comuni. Ma il primo concreto scoglio che il tribunale dovrà superare per iniziare a lavorare è la ricerca dei fondi per il suo finanziamento: sono necessari, infatti, 50 milioni di dollari. Il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan ha invitato la comunità internazionale a contribuire al progetto, ma finora solo l’Australia ha risposto con 2 milioni di dollari.

SBARCHI

CLANDESTINI: 17 ANNEGATI E 47 DISPERSI DAVANTI COSTA TUNISIA

Nuova tragedia dell'immigrazione clandestina: 17 persone sono annegate e altre 47 risultano disperse dopo che una barca diretta verso l'Italia si e' capovolta ed e' affondata davanti alla costa tunisina. Lo ha reso noto la Marina militare di Tunisi, che e' riuscita a trarre in salvo 11 clandestini. A bordo c'erano in tutto 75 nordafricani, 70 marocchini e 5 tunisini. L'affondamento e' avvenuto ieri poche ore dopo la partenza al largo di Chott Meriem, 170 chilometri a sud-est di Tunisi.

ALTRO SBARCO, OGGI NUOVI VOLI PER LA LIBIA NEL CENTRO DI ACCOGLIENZA DI LAMPEDUSA CIRCA 800 CLANDESTINI

Dopo un fine settimana d'emergenza per i continui arrivi di clandestini, che a Lampedusa ha fatto registrare la presenza record di 1.257 immigrati sono iniziati, da sabato pomeriggio, i trasferimenti in Libia degli extracomunitari con dei ponti aerei. Ieri sono stati rimpatriati circa 500 clandestini con voli, anche effettuati da aerei militari, diretti a Mitiga, piccolo centro vicino a Tripoli, facendone rimanere ospiti del centro di prima accoglienza circa 700. Per oggi sono previsti diversi ponti aerei con la Libia per svuotare del tutto il centro d'accoglienza, che ha una capienza massima di 200 posti e sabato e domenica ne ha dovuti invece contenere sei volte tanto.

IRAN TERREMOTO BAM,1.300 DETENUTI FUGGITI E MAI PIU' RIPRESI

AUSTRALIA: VIBRATORE IN CESTINO, AEROPORTO CHIUSO PER ALLARME

gror041004 (last edited 2008-06-26 09:48:20 by anonymous)