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Palestina

Un Airbus A-319 dell'aviazione francese con a bordo il feretro di Yasser Arafat ha lasciato l'aeroporto militare di Villacoublay, ad ovest di Parigi, diretto verso Il Cairo dove domani si svolgeranno le cerimonie funebri. La vedova di Arafat Suha e il ministro degli Esteri palestinese Shaath sono partiti con lo stesso aereo che è decollato alle 17.35 locali. Un picchetto d'onore della Guardia repubblicana, alla presenza del primo ministro Raffarin, ha reso l'ultimo omaggio in terra francese al presidente dell'Olp.

L'uomo ideale per prendere il posto di Yasser Arafat e' in una prigione israeliana, dove sta scontando cinque ergastoli: e' Marwan Barghouti, "l'unico che ha il carisma e la legittimita' rivoluzionaria". Lo sostiene, in una intervista all'Ansa il vicedirettore dell'Istituto francese di relazioni internazionali, Dominique Moisi. "Ci si deve chiedere seriamente - ha aggiunto il politologo - se esistano serie alternative a Barghouti se si vuole creare un Olp forte". Intanto in Palestina mentre lo Stato ebraico ha notevolmente intensificato il controllo militare sui Territori occupati, istituendo posti di blocco dappertutto, quattro palestinesi sono stati uccisi dalle forze di occupazione nella striscia di Gaza: tre nei pressi dell'insediamento illegale di Netzarim, uno vicino alla colonia illegale di Rafiya Yam. Un altro palestinese è stato colpito a morte nei pressi di Betlemme, in Cisgiordania. A Nablus, è accaduto un episodio ancora poco chiaro. Fonti palestinesi hanno riferito che nei pressi del campo profughi di Balata tre palestinesi erano stati uccisi dai soldati, mentre le autorità di occupazione hanno annunciato l'arresto di tre persone.

Intervistato da al Jazeera, il capo ufficio politico di Hamas Khaled Meshal ha accusato Israele di aver avvelenato Yasser Arafat. "Lo dico e senza esitazione che considero Israele responsabile per il crimine commesso con la morte di Arafat ... tutte le relazioni mediche delle ultime due settimane indicano che egli è stato avvelenato". Khaled Meshal era sopravvissuto a un tentato assassinio da parte del Mossad nel 1997 ad Amman, quando agenti israeliani cercarono di ucciderlo iniettandogli del veleno per strada.

Arrestato VAnunu

E' stato autorizzato dal premier Ariel Sharon l'arresto dell'ex tecnico nucleare Vanunu, avvenuto stamane a Gerusalemme est. Lo riferiscono le radio israeliane. E' sospettato - ha spiegato il portavoce della polizia di Gerusalemme, Gil Kleiman - di aver divulgato informazioni riservate di cui era venuto in possesso negli anni Ottanta quando era impiegato nella centrale atomica di Dimona, Neghev. Vanunu ha scontato 18 anni anni di carcere - di cui 11 anni trascorsi in totale isolamento - per aver fornito nel 1986 al settimanale britannico Sunday Times informazioni relative al potenziale nucleare di Israele, da lui valutato allora in alcune centinaia di ordigni atomici. Quando alcuni mesi fa ha riacquistato la liberta' e' stato avvertito dalle autorita' israeliane che non avrebbe potuto discutere delle informazioni da lui acquisite a Dimona. Cio' nonostante ha rilasciato diverse interviste, ricche di attacchi polemici nei confronti della politica israeliana di ambiguita' nucleare. Secondo Vanunu, il potenziale atomico israeliano rappresenta una minaccia costante per la Regione e va distrutto. Domani il tribunale distrettuale di Gerusalemme sara' chiamato ad esaminare - ed eventualmente a prolungare - il suo arresto.

Iraq

Dopo una riunione durata tre giorni, i rappresentanti dei governi che si incontreranno a Sharm el-Sheikh per la Conferenza internazionale sull'Iraq hanno redatto un documento di compromesso. Proprio il testo scaturito dalla riunione dovrebbe costituire l'ordine del giorno della conferenza, che com'e' noto vedra' la partecipazione di tutti i Paesi del G8, della Lega araba, dell'Organizzazione della conferenza islamica e del governo provvisorio iracheno. I punti fondamentali del compromesso raggiunto sono due: in primo luogo, verra' sancito in modo chiarissimo che le truppe della coalizione attualmente in Iraq sono nel Paese mediorientale a titolo puramente temporaneo; inoltre, i 120 miliardi di dollari che costituiscono il debito accumulato dal regime di Saddam Hussein dovrebbero essere interamente condonati.

Intanto in Iraq combattenti iracheni hanno assaltato in mattinata simultaneamente sei stazioni di polizia a Mosul, mettendo in fuga gli agenti, impossessandosi delle armi e dei veicoli. A Mosul da ieri è in vigore il coprifuoco. Il governatore di Kirkuk è sfuggito a un attentato. Un'autobomba è esplosa al passaggio del suo convoglio, ferendo diverse persone. La risposta da parte americana c'e' stata subito infatti l'aviazione e la fanteria Usa hanno lanciato un attacco contro presunti postazioni degli insorti iracheni a Mosul, citta' nel nord dell'Iraq. Nel cuore di Baghdad un'autobomba esplosa nei pressi di una pattuglia di polizia ha ucciso 17 persone e ne ha ferite una trentina. L'attentato è avvenuto in un'ora di punta. A Falluja, fonti militari americane hanno affermato che per sabato dovrebbero assumere il controllo della città. Intanto, un ufficiale dei marines, citato dall'Afp ha detto che sarebbero stati trovati in una casa a Falluja tre iracheni rapiti.

Costa d'Avorio

“Sono ancora in giro per Abidjan e posso dire che la città è tornata in piena normalità. C’è il solito caos e il traffico è ripreso quasi agli stessi ritmi di una volta”. Lo ha detto una fonte della MISNA contattata poco fa nella principale città della Costa d’Avorio, teatro nei giorni scorsi di disordini e scontri tra soldati francesi e decine di migliaia di sostenitori del presidente ivoriano Laurent Gbagbo. I manifestanti, inclusi i gruppetti più facinorosi e violenti, hanno lasciato già da ieri Cocody, il quartiere centrale di Abidjan dove si trovano le principali ambasciate internazionali e uffici governativi. Anche i francesi hanno ufficialmente fatto sapere di aver lasciato l’Hotel Ivoire, l’albergo di fronte alla residenza del presidente Gbagbo dove era stato dispiegato il grosso degli uomini e mezzi mandati da Parigi col compito, secondo le voci circolate ad Abidjan ma smentite ufficialmente dal governo francese, di deporre Gbagbo. “I soldati francesi ci sono ancora ma si può dire che hanno scelto un profilo più basso. Girando per la città si vede ogni tanto qualche carro armato e qualche blindato, ma si tratta di piccole unità seminascoste” aggiunge la fonte.

COMANDANTE CARABINEROS AMMETTE TORTURE DURANTE REGIME PINOCHET

Nel giorno della consegna, avvenuta ieri, nelle mani del presidente della Repubblica cilena Ricardo Lagos del rapporto della Commissione nazionale sulla detenzione politica e la tortura, il comandante dei Carabineros cileni, generale Alberto Cienfuegos, ha riconosciuto formalmente che durante la dittatura di Augusto Pinochet Ugarte (1973-1990) i prigionieri politici furono sottoposti a tortura. Tuttavia, il capo del corpo militare ha voluto sottolineare che le responsabilità penali e politiche non possono né devono ricadere sul corpo stesso ma “sulle persone”. “Non possiamo disconoscere il passato, è una questione che nessuno può mettere in dubbio; ma io rispondo di quello che è accaduto da quando mi è stato affidato il comando dell’istituzione” ha precisato parlando con la stampa straniera il generale Cienfuegos, elevato a questa carica dal presidente Lagos il 27 novembre 2001.

UNA DIGA “VÍOLA DIRITTI UMANI” in Brasile

Un’organizzazione non governativa brasiliana ha denunciato il consorzio costruttore di un bacino idroelettrico a Candonga, nello Stato di Minas Gerais, per violazione dei diritti di coloro che abitavano nella zona e che, secondo gli operatori umanitari, sarebbero stati costretti a sgombrare dietro “forti pressioni psicologiche e minacce”. Lo riferisce il quotidiano ‘Folha’, spiegando che il bacino idroelettrico, entrato in funzione a settembre, è costato 170 milioni di reais (quasi 47 milioni di euro) e ha una potenza di 140 megawatt. Secondo questa denuncia il consorzio avrebbe utilizzato “metodi di forte pressione psicologica” nelle trattative con le circa 600 persone che vivevano sulle rive del Rio Doce e sono poi state obbligate a trasferirsi. Inoltre, sempre secondo il rapporto - inviato al relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto alla casa, l’architetto indiano Miloon Kothari – alcuni capi del movimento civico locale sarebbero stati corrotti con la promessa di favori e gli attivisti più tenaci avrebbero subito pesanti minacce.

ITALIA

Quattro discariche abusive estese complessivamente per 80.000 metri quadrati e contenenti rifiuti speciali, e anche grosse quantita' di eternit sono state sequestrate dalla guardia di finanza nel territorio di Molfetta. Uno dei due siti era utilizzato sino a qualche anno fa come discarica autorizzata ma, al suo interno, sono stati depositati abusivamente migliaia di metri cubi di materiale di ogni genere compreso anche rifiuti pericolosi. In una delle discariche i finanziari hanno scoperto materiale di risulta edile, prevalentemente eternit, proveniente dall'abbattimento di un vicino fabbricato, che era stato depositato in un uliveto. In un altro sito erano state depositate migliaia di metri cubi di vetro, plastica, elettrodomestici, oli esausti, rottami di cicli, motocicli ed autovetture e detriti provenienti da lavori edili

Milano 21 denunce

La Digos di Milano ha identificato e denunciato 21 aderenti ai centri sociali che sabato 30 ottobre, avevano invaso l'Esselunga di via De Angelis, all'angolo con via Ripamonit a Milano. I manifestanti avevano preso dagli scaffali generi alimentari e bevande conivolgendo nella spesa proletaria clienti del supermercato e gli addetti alle casse. CORRISPONDENZA

IMMIGRAZIONE: VIMINALE POCHI CPT,IDEALE 1 PER PROVINCIA

Pochi i 15 Centri di permanenza temporanea (Cpt) presenti in Italia. Non sono sufficienti per gestire un fenomeno, quello dell' immigrazione clandestina, che e' destinato ad aumentare in futuro: l'ideale sarebbe averne uno per ogni provincia. Questa la posizione del capo Dipartimento per le liberta' civili e l' immigrazione del Viminale, prefetto Anna Maria D' Ascenzo, ascoltata oggi dal comitato Schengen, insieme al direttore centrale per l' immigrazione, prefetto Alessandro Pansa.

Roma: sit-in al Campidoglio

Sta continuando il sit-in davanti al Campidoglio per protestare contro la decisione di distacco della luce a tutte le occupazioni a Roma. CORRISPONDENZA

gror041111 (last edited 2008-06-26 10:01:13 by anonymous)