Inserisci una descrizione per gror041222 9.30 Italia: Processo ai compagni antifascisti Mercoledì 22 dicembre, si celebra il secondo troncone del processo agli antifascisti milanesi per i fatti del gennaio 2004 a Genova

Il primo processo si era concluso con una sentenza scandalosa di 1 anno e 11 mesi.

Presidio di controinformazione mercoledi' mattina dalle ore 9 in largo 12 ottobre nei pressi del tribunale di Genova Da Milano: partenza da stazione Centrale alle 7.00

MO: GAZA; NUOVA INCURSIONE ISRAELE, UN PALESTINESE UCCISO - Un combattente palestinese e' stato ucciso durante uno scambio di colpi con le forze israeliane che hanno compiuto una nuova incursione stamane nel campo profughi di Khan Yunis, nel sud della striscia di Haza. Lo riferiscono fonti mediche palestinesi. La vittima si chiamava Mohammad Al-Jardali, 20 anni, un attivista delle Brigate Abu Rich, un gruppo armato legato al movimento di al Fatah.

GAZA, ISRAELIANI DEMOLISCONO CASE VICINO A NEVE DEKELIM

IRAQ: MORTO UN MARINE RIMASTO FERITO IN INCIDENTE

IRAQ: SOLDATI USA COLPITI DA FORMA RARA E LETALE DI POLMONITE Almeno 18 soldati statunitensi di stanza in Iraq o comunque nell'area sono stati colpiti da una strana forma di polmonite acuta, che ha ha causato la morte di due di loro. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista di un'associazione medica statunitense (The Journal of the American Medical Association), la cosiddetta polmonite eosinofilica acuta - che provoca febbre, difficolta' respiratorie e un'infiltrazione di globuli rossi nei polmoni- e' stata diagnosticata in 18 casi tra i 183.000 militari statunitensi dislocati nella zona tra il marzo 2003 e il marzo 2004. La maggioranza dei malati erano uomini, con un'eta' media di 22 anni, tutti fumatori, la gran parte dei quali recenti. Lo studio del Walter Reed Army Medical Center di Washington, diretto da Andrew F.Shorr, non individua la causa della malattia, anche se fa notare che tutti i soldati ammalati (tranne uno) erano stato esposti in maniera prolungata all'inspirazione di sabbia sottile o di polvere.

TORTURE IRAQ/ NUOVI CASI DI ABUSI SU PRIGIONIERI IRACHENI

IRAQ: AEREO MILITARE FRANCESE RIPORTERA' IN PATRIA I REPORTER Sara' un aereo dell'aeronautica militare francese a riportare in patria nel tardo pomeriggio di oggi i due giornalisti Christian Chesnot e Georges Malbrunot, liberati ieri dopo quattro mesi di cattivita' in Iraq. Lo hanno reso noto fonti ufficiali parigine. Partito dalla base militare di Villacoublay, alle porte di Parigi, l'aereo, un Falcon 900 con 14 posti, dovrebbe atterrare nella stessa base "nel tardo pomeriggio". Sull'aereo, oltre al ministro degli Esteri francese, Michel Barnier -al quale il premier Jeanne-Pierre Raffarin, ha chiesto di andare personalmente a recuperare i due reporter a Baghdad- anche alcuni familiari dei cronisti e un medico. Nella notte Bernard Malbrunot, fratello di Georges, ha reso noto di aver ricevuto una telefonata del presidente francese, Jacques Chirac, il quale gli ha assicurato che i due giornalisti hanno trascorso la notte "in un luogo sicuro di Baghdad" e che arriveranno in Francia "via Cipro mercoledi' sera". Chirac, che ha interrotto le sue vacanze natalizie in Marocco per tornare in Francia, oggi "dopo che l'aereo con Christian Chesnot e Georges Malbrunot ha lasciato Baghdad", inviera' un messaggio, hanno fatto sapere fonti dell'Eliseo. Chesnot, collaboratore di 'Radio France', e Malbrunot, inviato speciale de 'Le Figaro', erano spariti il 20 agosto sulla strada tra Baghdad e Najaf insieme al loro autista-interprete siriano, Mohamed al-Jundi, trovato vivo lo scorso 12 novembre.

SPAGNA: ESPLOSIONE PRESSO CASERMA POLIZIA, NESSUN FERITO Un'esplosione e' avvenuta oggi all'esterno di una caserma della Guardia Civil nel nord della Spagna, ma non ha causato feriti. Lo ha reso noto la radio statale precisando che l'esplosione, la cui origine e' ancora da accertare, e' avvenuta in una piccola citta' vicino a Saragozza.

LIBERIA, L'ONU CONFERMA LE SANZIONI, MA PRESTO LE ATTENUERA

Allo studio il via libera alla vendita di diamanti e legname New York, 22 dic. (Ap) - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato ieri all'unanimità il mantenimento delle sanzioni imposte alla Liberia, ma si è impegnato a studiare la possibilità di togliere il divieto di vendita di diamanti entro tre mesi e il divieto di commercio del legname entro sei mesi. Nella risoluzione, il Consiglio ha riconosciuto gli impegni presi dal governo di transizione liberiano in vista di adempiere alle condizioni pretese dall'Onu per l'eliminazione delle sanzioni, tra le quali figurano l'embargo sulle armi e il divieto di lasciare il Paese per i suoi dirigenti politici. Il Consiglio ha tuttavia ritenuto che il governo "non ha ancora stabilito la sua autorità sull'insieme della Liberia". La risoluzione approvata ieri prolunga per sei mesi il divieto di esportazione dei diamanti, ma prevede di studiare la questione entro tre mesi al fine di togliere questa sanzione "appena possibile". Rinnova anche l'embargo sulle armi e sul legname, oltre al divieto di spostamento dei dirigenti della Liberia per un anno, questioni che saranno riesaminate entro sei mesi.

CONGO: RAPITI TRE OPERATORI UMANITARI NEL NORD PAESE

URUGUAY

OPERAZIONE CONDOR, GIUDICE CHIEDE AL PARLAMENTO ATTI SU DUPLICE OMICIDIO

A quasi trent’anni dall’assassinio dei parlamentari Zelmar Nichelini e Héctor Gutiérrez Ruíz, il giudice uruguaiano Pedro Hackenbruch ha chiesto al Parlamento, dietro richiesta della magistratura argentina (ed esattamente del giudice Daniel Rafecas), il fascicolo con tutti gli atti sul caso raccolti nel 1985, allorché fu restaurata la democrazia, da una commissione parlamentare ad hoc. Michelini e Gutiérrez Ruíz lasciarono l’Uruguay subito dopo il colpo di Stato del 1973, riparando in Argentina, dove nel maggio 1976 i loro cadaveri, con segni di torture, furono ritrovati in un’automobile privata del numero di matricola e delle targhe. Una volta restaurata la democrazia in Argentina (1983) per il duplice omicidio furono processati, senza esito, il generale Carlos Suárez Mason, uno dei massimi gerarchi del regime militare di Buenos Aires, e il generale di brigata Jorge Olivera Robiere; dal processo scaturì che l’eliminazione dei due politici fu decisa nell’ambito del cosiddetto Piano Condor, l’operazione congiunta portata avanti tra gli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta dalle più crudeli dittature militari sudamericane (in particolare quelle cilena, boliviana, argentina, uruguayana e brasiliana) con l’obiettivo di perseguitare ed eliminare tutti gli oppositori politici. La richiesta del giudice Hackenbruch rappresenta ora una nuova possibilità di fare luce su una delle vicende più oscure della dittatura uruguayana, in particolare in una fase politica che vede, per la prima volta, la sinistra alla maggioranza. Tra l’altro, il figlio di Zelmar Michelini, Rafael Michelini, è stato recentemente rieletto senatore proprio nelle file del Frente Amplio-Encuentro Progresista-Nueva Mayoría, la coalizione di sinistra che ha vinto le elezioni dello scorso 31 ottobre e che dal prossimo marzo esprimerà il primo presidente della Repubblica di sinistra della storia dell’Uruguay.