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G.R. 13.00
LIBANO
E' iniziato a Damasco l'incontro tra il presidente lbianese Emile Lahoud e quello siriano Bashar Assad. Nel summit saranno definite le modalità e il calendario del ritiro delle truppe siriane dal paese. Dopo il vertice, secondo quanto ha detto ieri il ministero della Difesa siriano, avrà inizio il ridispiegamento delle truppe di Damasco verso la valle della Bekaa. Ma l'operazione militare non trova tutti d'accordo. Israele definisce l'annuncio del presidente siriano "una inaccettabile misura di facciata". Il gruppo Hezbollah replica: "siamo in stato di guerra con Israele, rifiutiamo l'idea del ritiro". E l'alto Rappresentante Ue Javier Solana chiede "un calendario preciso" sul ritiro. Il ridispiegamento dei militari siriani nella valle del Bekaa dovrebbe essere la prima tappa poi seguita da un ripiegamento completo sulla frontiera (non si sa da quale parte). Secondo i programmi annunciati, la prima tappa dovrà essere completata entro tre giorni. Le truppe si muoveranno dal Monte Libano e dal Libano settentrionale verso la parte orientale del Paese. Secondo un funzionario del Consiglio Supremo siriano-libanese, Assad e Lahoud si incontreranno domani per discutere alcuni dettagli dell'operazione già annunciata ieri dallo stesso presidente siriano.
PALESTINA
Reparti militari israeliani hanno imposto il coprifuoco nella 'casbah' di Hebron (Cisgiordania), alcune ore dopo che in quella zona un assalitore palestinese ha ferito a colpi di arma da fuoco due agenti della Guardia di frontiera israeliana, uno dei quali versa in condizioni molto gravi. Fonti giornalistiche israeliane aggiungono che nel corso delle perquisizioni sarebbe stato trovato un palestinese che aveva addosso una lettera di addio alla famiglia, del genere scritto spesso da kamikaze prima di partire in azione. In precedenza nella colonia israeliana di Kiryat Arba, alle porte di Hebron, gli abitanti erano stati avvertiti della possibile presenza nella zona di un kamikaze palestinese.
IRAQ
Attentato-kamikaze a nord di Baghdad,un'auto è esplosa vicino a una pattuglia dell'esercito nella citta' di Balad. Sei civili sono morti e altre 18 persone sono rimaste ferite. Lo hanno riferito ufficiali dell'esercito presenti sul luogo dell'attentato. Balad e' sulla strada tra Baghdad e Samarra, roccaforte sunnita a nord della capitale
Con un messaggio pubblicato su internet al Qaida ha rivendicato la responsabilità per gli attentati di Baquba, dove in una serie di azioni, sono rimaste uccise almeno 12 persone, sette soldati e cinque poliziotti. La notizia è stata riferita da dirigenti medici e della polizia. Il brigadiere della polizia Mudhafar al-Jubbori ha detto che negli assalti è stata usata un'autobomba e tre bombe poste sul ciglio della strada. A subire gli attacchi sono stati due posti di blocco nella città di Baquba, situata a circa 60 chilometri a nordest di Baghdad. Lo hanno annunciato le autorità irachene. Negli attentati, oltre ai sette soldati e ai cinque poliziotti uccisi, altre 26 persone sono rimaste ferite.
SOLDATO BULGARO UCCISO DA COSIDDETTO "FUOCO AMICO" USA - La morte del mitragliere rischia di innescare per gli Stati Uniti un'altra situazione di attrito con un governo alleato: il capo di stato maggiore dell'Esercito di Sofia, generale Nikola Kolev, ha infatti inviato al generale Richard Myers, capo dello stato maggiore interforze Usa, una lettera nella quale sollecita indagini per chiarire che cosa sia accaduto, e soprattutto per impedire che in futuro si ripetano avvenimenti di tale gravita'. "Ho insistito con i nostri partner della coalizione in Iraq affinche' siano adottate d'urgenza misure per migliorare il coordinamento a tutti i livelli", ha sottolineato a sua volta Svinarov. In ballo c'e' appunto anche l'andamento della consultazione di giugno in Bulgaria: i socialisti, ora all'opposizione se vinceranno, si sono gia' impegnati come prima mossa a ritirare il contingente bulgaro dall'Iraq.
KUWAIT
Centinaia di attiviste hanno manifestato oggi davanti alla sede del Parlamento a Kuwait city dove e' in corso l'esame di una richiesta del governo per accelerare il dibattito sul progetto di legge che concede alle donne kuwaitiane i diritti politici. Piu' di 400 persone, in maggioranza donne, e dei simpatizzanti, issavano striscioni con scritte per chiedere la concessione dei diritti politici alle donne. Tra le donne che manifestavano alcune portavano il niqab, cioe' il velo che copre interamente il viso. Il gruppo islamico, formato da 13 deputati sunniti, ha manifestato ieri la sua opposizione alla richiesta del governo, dato che secondo lui la questione dei diritti della donna non costituisce una priorita' per la maggioranza del popolo kuwaitiano. DAGHESTAN Due presunti militanti di una non precisata organizzazione estremista sono stati uccisi a Khasavyurt, nel Daghestan, in un'operazione delle forze speciali russe. L'operazione e' ancora in corso per la ricerca di altri tre estremisti riusciti che sono riusciti a fuggire dalla casa in cui e' scattato il blitz dopo una soffiata. Un agente del ministero degli interni e' rimasto ferito, secondo quanto hanno reso noto fonti del governo della repubblica caucasica della Federazione russa, senza aggiungere altri dettagli. TAILANDIA Un commando di ribelli islamici travestiti da donna ha attaccato un posto di controllo della polizia nella provincia di Narathiwat, nel sud della Thailandia. Nella sparatoria sono morti sul colpo due poliziotti e uno degli assalitori, mentre un altro ribelle, ferito, è deceduto al suo arrivo in ospedale e un terzo è stato ucciso dagli agenti durante linseguimento subito dopo lattacco. Lepisodio, accaduto ieri, è stato reso noto oggi dalla polizia. Da oltre un anno in tre provincie meridionali della Thailandia, al confine con la Malesia, le uniche abitate in maggioranza da musulmani, è in corso uninsurrezione di stampo separatista condotta da presunti gruppi estremisti islamici, che con il passare dei mesi hanno dimostrato una crescente capacità di organizzazione e offesa. Sarebbero arrivate a 620 le vittime degli scontri. La testata tailandese The Nation, nella pubblicazione odierna, rende noto che il ministero della Difesa ha annunciato la rimozione dallincarico di tre comandanti del quarto reggimento di armata di stanza nel sud, ritenuti responsabili del tragico episodio di Tak Bai in cui 78 persone morirono soffocate perché stipate nei cellulari dellesercito insieme a altri centinaia di dimostranti dopo una manifestazione di protesta dispersa con la forza. I tre, ha precisato il dicastero, subiranno i provvedimenti disciplinari del caso ma non saranno espulsi dalle forze armate. SUDAN La crisi umanitaria nel Darfur è stata contenuta. Lo ha dichiarato oggi il coordinatore per gli Aiuti umanitari delle Nazioni Unite, Jan Egeland, in visita nella regione occidentale sudanese, elogiando gli sforzi posti in essere dalle agenzie umanitarie e dalle organizzazioni non governative attive sul territorio. Egeland ha però criticato i fallimenti nel proteggere la popolazione civile.
LIBANO IRAQ Sono almeno otto i morti provocati dai violenti scontri scoppiati oggi a Baquba, citta' situata 65 chilometri a nord di Baghdad e compresa nel famigerato 'Triangolo Sunnita'. Secondo fonti ospedaliere, infatti, oltre a sette membri delle forze governative avrebbe perso la vita anche un civile. Ignoti guerriglieri hanno dapprima attaccato con armi automatiche e granate un gruppo di soldati regolari nel sobborgo occidentale di al-Mouradiyah, uccidendone cinque; sei commilitoni delle vittime hanno subito lesioni. Quindi gli assalitori hanno fatto saltare in aria un'auto-bomba nel vicino quartiere di al-Moualimeen mentre stava sopraggiungendo un convoglio di veicoli della polizia, che intendeva portare rinforzi ai militari: un passante e due agenti sono rimasti uccisi, ulteriori undici persone sono state ferite, e tra esse cinque civili. Baquba, a popolazione mista sunnita e sciita, e' sovente teatro di operazioni dei ribelli. Un altro sequestro di di un uomo d'affari giordano, un civile: si tratta, per la cui liberazione i rapitori hanno chiesto il pagamento di un riscatto dall'importo equivalente a 250.000 dollari. A darne notizia e' stato uno dei fratelli della vittima da Amman. Soldati americani hanno arrestato 52 persone oggi nel corso di perquisizioni nel sud di Baghdad, mentre marine Usa accompagnati da soldati iracheni hanno arrestati diversi ribelli in una moschea piu' a sud.Circa 500 soldati della 3.a divisione di fanteria e della 82.a divisione aerotrasportata hanno compiuto rastrellamenti alla ricerca di sospetti implicati in attacchi contro l'esercito americano. Nel corso di questa operazione nella zona agricola di Dura, alla periferia sud di Baghdad, in un edificio sono state arrestate 52 persone, tra cui 39 tra donne e bambini. Un attacco a meno di un chilometro da questa edificio era costato la vita ad alcuni soldati Usa della 3.a divisione di fanteria Il capo di stato maggiore dell'esercito iracheno, il generale curdo Babaker Badrkan Zibari, smentisce le voci che parlano di una cattura in siria di Al Zarqawi. Se conoscessi dove sta, sarei andato a prenderlo e fino a quando non l'abbiamo catturato io non parlerò". Così risponde alle domande dei giornalisti il capo dello stato maggiore congiunto dell'esercito iracheno. Lo scrive il quotidiano panarabo edito a Londra Al Sharq Al Awsat. PALESTINA Due israeliani sono stati feriti in un attacco vicino alla Tomba del Patriarca, a Hebron. Uno di loro, gravemente. Secondo quanto ha riferito un portavoce militare israeliano, un commando ha aperto il fuoco contro gli israeliani prima di riuscire a fuggire. La citta' cisgiordana di Hebron (150 mila abitanti) e' stata subito isolata dall'esercito israeliano. Perlustrazioni sono in corso nella 'Casbah' della citta', secondo fonti locali. Lo stato di allerta e' stato proclamato anche nella vicina colonia ebraica di Kiryat Arba dove gli abitanti hanno appreso che un Un palestinese e' rimasto ucciso la scorsa notte nella citta' cisgiordana di Ramallah, secondo quanto riferisce il quotidiano della Autorita' nazionale palestinese 'al-Hayat al-Jadida'. La vittima e' stata identificata in Fadi Jabarin Shobakye, 23 anni, un membro dell'Apparato di intelligence dell'Anp. Secondo il giornale questi si e' trovato coinvolto in una aspra sparatoria con un reparto della difesa civile cittadina. Le ragioni della disputa non sono state precisate. BOLIVIA Il presidente della Bolivia, Carlos Mesa, ha annunciato poche ore fa che oggi presenterà le sue dimissioni al Parlamento, a causa delle manifestazioni che stanno bloccando il Paese. Da giorni sindacati e contadini locali hanno organizzato scioperi e blocchi stradali che hanno provocato disordini soprattutto a La Paz e El Alto, non lontano dalla capitale, contro il rincaro del prezzo dellacqua potabile (lultimo aumento del 23% è di dicembre) e la vendita del gas allestero. Lannuncio di dimissioni è stato definito un ricatto da Morales, che ha accusato Mesa di incapacità di risolvere i problemi del Paese. Nellottobre del 2003 Mesa era vicepresidente quando prese il posto di Gonzalo Sánchez de Lozada, costretto alle dimissioni da analoghe proteste contro la vendita del gas allestero; in quella circostanza le proteste di massa vennero sedate in modo violento dalle forze dellordine, che a El Alto sobborgo abitato da strati molto poveri della popolazione sulle alture intorno a La Paz uccisero almeno 67 persone e ne ferirono centinaia. MOLDOVA il Partito Comunista filo-occidentale ha vinto le elezioni in Moldova con circa il 99 per cento dei voti già scrutinati, conquistando la maggioranza parlamentare. Il gruppo di Vladimir Voronin ha ottenuto il 46% delle preferenze, una percentuale però insufficiente per la rielezione del presidente. G. R. 10.00