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G.R. 19.30

ITALIA

Sciopero degli autoferrotranvieri con una massiccia adesione nonostante l’azienda trmbus dichiari solo il 28%. AUDIO

Oggi a roma la protesta del coordinamento nazionale contro gli inceneritori, la corrispondenza della delegazione toscana. AUDIO

IRAQ

INQUIETANTE RITROVAMENTO AL CONFINE CON LA SIRIA Gli agenti della polizia della città di Qaim, città vicino al confine con la Siria, hanno ritrovato i corpi di 26 persone crivellati di proiettili; le forze dell’ordine ritengono che le vittime, una decina delle quali sono state rinvenute nella località di Romanna sul fiume Eufrate, siano state uccise più di una settimane fa; tra di loro anche una donna e un poliziotto scomparso da diversi giorni. Si ipotizza che gli altri cadaveri fossero di alcuni soldati, anche se tutti indossavano abiti civili. Ieri l’esercito americano aveva reso noto la scoperta nei pressi di Latifiyah (40 chilometri da Baghdad) di 15 corpi di uomini e donne decapitati in un ex-base militare utilizzata dalla guerriglia. Il ritrovamento di gruppi di cadaveri non è infrequente nel Paese. Intanto non accenna a fermarsi il quotidiano stillicidio di morti provocato da attentati suicidi. Almeno due persone sono decedute e una trentina sono rimaste ferite oggi quando un kamikaze si è fatto saltare in aria con un camion carico di esplosivo nel centro di Baghdad. L’automezzo, un camion della spazzatura, si è lanciato contro l’entrata posteriore del ministero dell’Agricoltura. Secondo altre fonti, sul mezzo si trovavano due persone con uniformi della polizia. A Bassora, in Iraq meridionale, un ordigno è esploso al passaggio di una pattuglia della polizia, uccidendo un ufficiale e ferendo tre agenti e un civile; lo riferisce la polizia irachena.

PALESTINA Tutti i gruppi armati palestinesi sono pronti ad osservare un cessate-il-fuoco nei territori dello stato di Israele e in quelli occupati dalle sue truppe. Ad annunciarlo e' Jibril Rajub, il responsabile della sicurezza nazionale dell'Autorita' palestinese. C'e' consenso fra i palestinesi intorno all'idea di cessare gli attacchi al di la' della 'Linea Verde (la Green Line, è la linea che separa Israele e i territori occupati sui confini tracciati nel 1967): oggi si prendera' la decisione in base alle quale tutti i gruppi cesseranno le azioni nei territori occupati per dare tempo all'Autorita' Palestinese di concludere un accordo con Israele, ha affermato l'esponente palestinese. Rajub ha anche affermato che il gruppo fondamentalista Hamas e' pronto ad unirsi all'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e a prendere parte alle elezioni legislative. Vi potrebbero essere attacchi isolati - ha precisato Rajub - ma c'e' un accordo fra i gruppi per garantire la sicurezza al di la' della Linea Verde. INSEDIAMENTI ILLEGALI DI COLONI - L'inchiesta sugli avamposti illegali in Cisgiordania dell'ex procuratore israeliano Talia Sasson ha messo in luce la diffusa connivenza dei vari governi israeliani e ha suggerito ai pubblici ministeri di avviare inchieste sulle persone coinvolte. Lo studio, commissionato dal governo, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa. La Tasson ha spiegato che sono necessarie "drastiche misure" per riparare questa situazione e salvaguardare la democrazia israeliana. Il Consiglio dei Ministri dovrebbe discutere il rapporto domenica. Nello studio viene illustrata la segreta collaborazione di vari ministeri e istituzioni nel "canalizzare" denaro verso gli avamposti, che i coloni hanno iniziato a costruire più di una decina di anni fa per interrompere la contiguità delle aree palestinesi e impedire la creazione di uno stato palestinese. La Sasson ha sottolineato che il Ministero degli Alloggi, per esempio, è stato attivamente coinvolto nella costruzione degli avamposti: a questo scopo sono state fornite oltre quattrocento "case mobili" senza che il ministero controllasse a chi appartenevano le terre su cui venivano allestite. "Alcune case mobili, costruite dal Ministero degli Alloggi, sono state sfortunatamente edificate su terreni privati di proprietà palestinese". L'ex procuratore ha inoltre rivelato che il Ministero aveva creato un voce di bilancio denominata "sviluppi vari" del valore di 17 milioni di shekels (3,1 milioni di euro) nel 2000 e di 34 milioni di shekels (6,2 milioni di euro) nel 2001: una parte di quel denaro è stato destinato agli avamposti. Il primo ministro Ariel Sharon aveva ripetutamente promesso agli Stati Uniti di smantellare gli oltre cento avamposti, uno dei primi obblighi di Israele nell'ambito della "roadmap". Ne sono invece stati eliminati pochissimi da quando, nel 2003, è stata accettata la roadmap, a detta di Sharon per questioni legali. Non è chiaro in che misura il primo ministro possa essere considerato responsabile di tali violazioni.

LIBANO Il presidente libanese Emile Lahoud ha avviato le consultazioni con i membri del parlamento per la nomina di un nuovo premier, a sostituire Omar Karame che si è dimesso il 28 febbraio. L'opposizione manderà a queste consultazioni solo due deputati e non intende candidare nessuno dei suoi alla carica di premier. Ha però ribadito che ogni potenziale primo ministro dovrà essere pronto ad ottemperare alle sue condizioni: il totale ritiro delle truppe e degli agenti segreti siriani dal Libano, le dimissioni degli ufficiali dell'intelligence libanese che considera inefficienti e una inchiesta sull'assassinio dell'ex premier Rafik Hariri. Intanto oggi, dopo la grande manifestazione di Hezbollah di ieri a Beirut, a Damasco si svolgerà una dimostrazione di sostegno al presidente siriano Bashar Assad, il cui governo è sotto intensa pressione da parte dei gruppi di opposizione libanese, degli Stati Uniti e della Francia per fermare l'ingerenza siriana negli affari interni del Libano. I soldati siriani hanno iniziato ad abbandonare quattro postazioni, una delle quali, secondo testimoni, è stata occupata dall'esercito libanese. Ad Aley, sulle montagne ad est di Beirut, sempre secondo testimoni, una ventina di camion e sei pullman carichi di soldati hanno lasciato una delle loro basi principali intorno alla mezzanotte. Alle prime ore di questa mattina, camion carichi di equipaggiamenti militari e oggetti personali appartenenti ai soldati sono stati visti dirigersi ad est verso la valle della Bekaa. Alla base di montagna di Dahr al-Wahash, numerosi soldati libanesi erano di guardia presso l'entrata di un ex postazione siriana situata nei pressi dell'autostrada Beirut-Damacus. Postazione che secondo i soldati libanesi è stata evacuata alla mezzanotte di ieri. L'attuale ridispiegamento costituisce la prima fase di una piano annunciato lunedì da Assad e Lahoud. I 14,000 soldati siriani in Libano si ritireranno nella Valle della Bekaa, per riposizionarsi in un secondo momento lungo la comune frontiera. In seguito è previsto che le due parti negozino il ritiro completo.

GUATEMALA

PROTESTE CONTRO ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO, PARLAMENTO RIMANDA IL VOTO

Il Parlamento del Guatemala ha dovuto sospendere e rimandare a data da destinarsi un dibattito per l’approvazione di un accordo economico di libero scambio tra Paesi centroamericani e Stati Uniti denominato ‘Cafta’ (Central american free trade agreement). Scontri tra poliziotti e piccoli gruppi di dimostranti contrari all’accordo avvenuti davanti la sede del Parlamento hanno infatti spinto i deputati a sospendere i lavori, anche perché, secondo il portavoce dell’Assemblea nazionale, non era presente in aula il numero legale di legislatori. L’accordo, che abbasserebbe o eliminerebbe dazi e tariffe d’importazione per molti prodotti, non è da tutte le forze politiche ugualmente apprezzato. In particolare, in Guatemala come nel resto del centroamerica, i partiti di estrema sinistra temono che il Cafta possa avere un impatto negativo sull’occupazione e che i contadini non riescano a competere con i prezzi dei prodotti delle aziende statunitensi sostenute dai sussidi governativi. Oltre agli Usa e Guatemala, il Cafta coinvolge anche Nicaragua, Costa Rica, Repubblica Domenicana, Honduras e Salvador; le ultime due nazioni sono le sole ad avere già ratificato l’accordo. Infatti, l’avvio del patto trova qualche resistenza anche tra i legislatori statunitensi: mentre alcuni deputati democratici ritengono il Cafta troppo debole in ambito dei diritti dei lavoratori e protezione dell’ambiente, altri tra i deputati repubblicani sono preoccupati per la perdita di posti di lavoro negli Usa.

CHILE

DIRITTI UMANI, DEPUTATO DENUNCIA PINOCHET E EX-MINISTRO INTERNO PER TORTURE Il parlamentare del Partito socialista (Ps) Sergio Aguiló ha sporto formale denuncia contro l’ex-ministro dell’Interno del regime dittatoriale, Sergio Fernández, e contro l’ex-dittatore ed ex-generale Augusto Pinochet Ugarte (1973-1990). Aguiló ha denunciato i due ex-gerarchi per sequestro di persona, tortura e associazione illecita con fine di genocidio. Il deputato socialista fu arrestato e imprigionato il 4 settembre 1981, rimanendo in carcere per 10 giorni; sei giorni dopo il suo arresto un documento firmato dall’allora ministro dell’Interno Fernández ne ratificava la detenzione, durante la quale il parlamentare subì violenze fisiche, come l’applicazione di scosse elettriche in varie parti del corpo, anche intime, da parte dei suoi carcerieri. Aguiló ha fornito tutta la documentazione – anche medica oltre all’atto d’arresto firmato da Fernández – in allegato alla sua denuncia. Il parlamentare ha inoltre precisato di aver aspettato un quarto di secolo per sporgere denuncia e di essersi finalmente deciso dopo aver appreso che l’ex-ministro dell’Interno ha negato di aver mai firmato il suo atto d’arresto o di essere a conoscenza delle violenze infertegli. Quella di Aguiló è la seconda denuncia contro Fernández, oggi senatore della destra in Parlamento, dallo scorso dicembre, allorché l’ex-ministro fu denunciato dagli avvocati Alfredo Morgado e Julia Urquieta, in rappresentanza di una ventina di vittime della dittatura. Le prove per la denuncia dell’ex-ministro, in particolare, sarebbero contenute nel rapporto della Commissione nazionale sulla detenzione politica e la tortura (‘Comisión Nacional sobre la Detención Política y la Tortura’), presieduta dal vescovo cattolico Sergio Valech, consegnato dopo un anno di lavoro nelle mani del presidente della Repubblica Ricardo Lagos lo scorso 10 novembre e poi illustrato dallo stesso capo dello Stato al Paese.

GERMANIA

GERMANIA: BERLINO, AL BANDO TRE GRUPPI NEONAZISTI

G.R. 13

LIBANO

Il presidente libanese Emile Lahoud ha avviato le consultazioni con i membri del parlamento per la nomina di un nuovo premier, a sostituire Omar Karame che si è dimesso il 28 febbraio. L'opposizione manderà a queste consultazioni solo due deputati e non intende candidare nessuno dei suoi alla carica di premier. Ha però ribadito che ogni potenziale primo ministro dovrà essere pronto ad ottemperare alle sue condizioni: il totale ritiro delle truppe e degli agenti segreti siriani dal Libano, le dimissioni degli ufficiali dell'intelligence libanese che considera inefficienti e una inchiesta sull'assassinio dell'ex premier Rafik Hariri. Intanto oggi, dopo la grande manifestazione di Hezbollah di ieri a Beirut, a Damasco si svolgerà una dimostrazione di sostegno al presidente siriano Bashar Assad, il cui governo è sotto intensa pressione da parte dei gruppi di opposizione libanese, degli Stati Uniti e della Francia per fermare l'ingerenza siriana negli affari interni del Libano. I soldati siriani hanno iniziato ad abbandonare quattro postazioni, una delle quali, secondo testimoni, è stata occupata dall'esercito libanese. Ad Aley, sulle montagne ad est di Beirut, sempre secondo testimoni, una ventina di camion e sei pullman carichi di soldati hanno lasciato una delle loro basi principali intorno alla mezzanotte. Alle prime ore di questa mattina, camion carichi di equipaggiamenti militari e oggetti personali appartenenti ai soldati sono stati visti dirigersi ad est verso la valle della Bekaa. Alla base di montagna di Dahr al-Wahash, numerosi soldati libanesi erano di guardia presso l'entrata di un ex postazione siriana situata nei pressi dell'autostrada Beirut-Damacus. Postazione che secondo i soldati libanesi è stata evacuata alla mezzanotte di ieri. L'attuale ridispiegamento costituisce la prima fase di una piano annunciato lunedì da Assad e Lahoud. I 14,000 soldati siriani in Libano si ritireranno nella Valle della Bekaa, per riposizionarsi in un secondo momento lungo la comune frontiera. In seguito è previsto che le due parti negozino il ritiro completo.

PALESTINA

Tutti i gruppi armati palestinesi sono pronti ad osservare un cessate-il-fuoco nei territori dello stato di Israele e in quelli occupati dalle sue truppe. Ad annunciarlo e' Jibril Rajub, il responsabile della sicurezza nazionale dell'Autorita' palestinese. C'e' consenso fra i palestinesi intorno all'idea di cessare gli attacchi al di la' della 'Linea Verde (la Green Line, è la linea che separa Israele e i territori occupati sui confini tracciati nel 1967): oggi si prendera' la decisione in base alle quale tutti i gruppi cesseranno le azioni nei territori occupati per dare tempo all'Autorita' Palestinese di concludere un accordo con Israele, ha affermato l'esponente palestinese. Rajub ha anche affermato che il gruppo fondamentalista Hamas e' pronto ad unirsi all'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e a prendere parte alle elezioni legislative. Vi potrebbero essere attacchi isolati - ha precisato Rajub - ma c'e' un accordo fra i gruppi per garantire la sicurezza al di la' della Linea Verde.

INSEDIAMENTI ILLEGALI DI COLONI - L'inchiesta sugli avamposti illegali in Cisgiordania dell'ex procuratore israeliano Talia Sasson ha messo in luce la diffusa connivenza dei vari governi israeliani e ha suggerito ai pubblici ministeri di avviare inchieste sulle persone coinvolte. Lo studio, commissionato dal governo, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa. La Tasson ha spiegato che sono necessarie "drastiche misure" per riparare questa situazione e salvaguardare la democrazia israeliana. Il Consiglio dei Ministri dovrebbe discutere il rapporto domenica. Nello studio viene illustrata la segreta collaborazione di vari ministeri e istituzioni nel "canalizzare" denaro verso gli avamposti, che i coloni hanno iniziato a costruire più di una decina di anni fa per interrompere la contiguità delle aree palestinesi e impedire la creazione di uno stato palestinese. La Sasson ha sottolineato che il Ministero degli Alloggi, per esempio, è stato attivamente coinvolto nella costruzione degli avamposti: a questo scopo sono state fornite oltre quattrocento "case mobili" senza che il ministero controllasse a chi appartenevano le terre su cui venivano allestite. "Alcune case mobili, costruite dal Ministero degli Alloggi, sono state sfortunatamente edificate su terreni privati di proprietà palestinese". L'ex procuratore ha inoltre rivelato che il Ministero aveva creato un voce di bilancio denominata "sviluppi vari" del valore di 17 milioni di shekels (3,1 milioni di euro) nel 2000 e di 34 milioni di shekels (6,2 milioni di euro) nel 2001: una parte di quel denaro è stato destinato agli avamposti. Il primo ministro Ariel Sharon aveva ripetutamente promesso agli Stati Uniti di smantellare gli oltre cento avamposti, uno dei primi obblighi di Israele nell'ambito della "roadmap". Ne sono invece stati eliminati pochissimi da quando, nel 2003, è stata accettata la roadmap, a detta di Sharon per questioni legali. Non è chiaro in che misura il primo ministro possa essere considerato responsabile di tali violazioni.

IRAQ

Un'autobomba con un kamikaze a bordo e' esplosa stamane a un posto di blocco vicino a una base americana a Habbaniyah, nella provincia occidentale di Al-ambar. Lo ha detto la polizia irachena. Nessun bilancio finora e' disponibile. Un'autobomba con un kamikaze e' esplosa a un posto di blocco congiunto di soldati iracheni e americani in prossimita' della base americana di Habbaniyah, ha detto il capitano Ahmad al Doulaimi.

Soldati dell'esercito iracheno hanno scoperto i corpi di 26 persone, tutte uccise con colpi di pistola alla testa o al torace, nei pressi della citta' di Qaim, al confine fra Iraq e Siria. Diciannove cadaveri sono stati trovati nel villaggio di Al-Rumana, sulle rive del fiume Eufrate. Fra di loro c'era anche una donna. Altri sette corpi sono stati rinvenuti in seguito. La maggior parte delle vittime apparterrebbe alle forze di polizia e dell'esercito iracheno.

NASSIRIYA; RAPITO BIMBO, FIGLIO ALTO FUNZIONARIO - Un bambino di dieci anni, figlio di un alto funzionario del comune, e' stato rapito ieri a Nassiriya, nell'Iraq meridionale. Lo hanno riferito oggi fonti della polizia. Il figlio del funzionario, Muhsin Haddabs, e' stato portato via da uomini armati nei pressi della sua abitazione a Shumukh, un quartiere meridionale della citta' dove e' basato il contingente italiano. Il sequestro non e' stato rivendicato.

FILIPPINE

Venticinque bambini sono morti oggi verosimilmente a seguito di un'intossicazione in una scuola elementare delle Filippine. Gli allievi della scuola elementare di San Jose', nella provincia di Bohol, sarebbero stati intossicati dopo aver mangiato cibo che conteneva radici di manioca. Sono stati ricoverati dopo attacchi di vomito e dolori allo stomaco, ha detto il vice sindaco Ester Tabigi alla radio DZBB, e 25 sono morti. Non ha invece fornito cifre sui malati. E' in corso un'inchiesta e due venditori ambulanti da cui i bambini avevano comprato il cibo.

ITALIA RIFIUTI ZERO a Roma - Manifestazione questa mattina sotto il Parlamento indetta dal Cordinamento Nazionale contro gli inceneritori. Provenienti dalle numerose località di tutte le regioni italiane che hanno visto in questi mesi forti e massicce mobilitazioni e lotte contro il piano di rifiuti del governo, proponendo un piano alternativo

ROMA - SCIOPERO TRASPORTO URBANO Massiccia l'adesione allo sciopero dei sindacati di base del trasporto urbano. Sciopero a base nazionale con orari diversi per ogni città: a Roma la sciopero iniziato alle 8,30 andrà avanti fino alle 17, per riprendere dalle ore 20,00 a fine turno. Secondo l'azienda Trambus l'adesione non ha superato il 30%, ma il blocco della circolazione dei mezzi pubblici e il traffico caotico nella città smentisce i dati dell'azienza.

PALERMO - Hanno squillato a vuoto stamane i telefoni della sede palermitana del call center Alitalia, per lo sciopero di 4 ore dei 500 dipendenti indetto dalla Filt Cgil. Con la Alicos, che lo gestisce, sono state concordate solo 15 presenze in sede, per garantire i servizi essenziali. Gli altri lavoratori hanno tenuto una manifestazione davanti agli uffici. Le richieste sindacali sono il rispetto del contratto di lavoro, dice il segretario generale della Filt Cgil Maurizio Pellegrino, specificando che oggi il personale del call center guadagna in media 50 euro in meno di quanto previsto nel Ccnl. Inoltre, la stipula dell'integrativo aziendale e l'avvio della contrattazione su turni, orari, piani ferie. Adesso- sottolinea Pellegrino- ci aspettiamo che Alicos cominci finalmente a discutere col sindacato, cosa che finora ha negato. La Alicos fa parte del gruppo Cosmed che occupa in Sicilia 4.000 persone e oltre 13 mila nel paese. Gli addetti al call center Alitalia hanno in gran parte un'eta' compresa tra 25 e 35 anni e per l'80% sono a contratto part time a tempo indeterminato. Tra i diritti di cui intediamo discutere con l'azienda- specifica il segretario della Filt- ci sono quello allo studio e il riconoscimento delle professionalità, a partire da quelle di chi parla piu' lingue.

G.R. 9,30

IRAQ

ATTENTATO A BAGHDAD: E' di almeno tre morti e oltre 30 feriti l'ultimo bilancio dell'attentato suicida messo a segno questa mattina nel centro di Baghdad. Un attentatore suicida si è fatto esplodere a bordo di un camion della spazzatura nei pressi di un hotel che ospita contrattisti occidentali e della sede del ministero iracheno dell'Agricoltura. Funzionari dell'ospedale al Kindi hanno riferito di aver ricevuto tre morti e cinque feriti. Nell'ospedale Ibn al Nafis sono stati ricoverati almeno altri 27 feriti, stando a quanto dichiarato dal medico Falleh al-Jubouri. Un funzionario della polizia, Mazin Hamid, ha precisato che l'esplosione è avvenuta nel parcheggio situato tra l'hotel Sadeer e il ministero. L'albergo è stato più volte preso di mira dai terroristi. Colpi di armi automatiche sono stati uditi prima e dopo la deflagrazione. La polizia ha riferito che un gruppo di ribelli, con l'uniforme della polizia, ha prima ucciso a colpi di arma da fuoco l'addetto alla sicurezza all'entrata del ministero, quindi ha dato il via libera all'autocarro. "Quattro guardiani del ministero hanno aperto il fuoco senza riuscire a fermare il veicolo che è esploso vicino all'edificio", ha riferito un guardiano del ministero. Sul posto sono al lavoro i vigili del fuoco per cercare di spegnere l'incendio nell'edificio, mentre le ambulanze stanno recuperando i feriti. Le forze Usa hanno isolato la zona, mentre due elicotteri sorvolano l'area. L'esplosione è avvenuta all'alba, a poca distanza da piazza Firdous, dove un tempo era eretta la statua di Saddam, abbattuta il 9 aprile del 2003.

ATTACCATO BUS DIPENDENTI SOCIETA' KUWAIT - Nella mattinata di oggi a Baghdad non si e' registrato soltanto l'attacco coordinato nel centro della citta' contro il ministero dell'Agricoltura e contro l'hotel 'al-Sadeer', utilizzato dalle forze dell'ordine irachene e da molto 'contractor' stranieri, che fungono anche da istruttori per gli agenti. Pressocche' contemporaneamente un'auto-bomba e' saltata in aria nel quartiere di Baladiyat, senza peraltro provocare vittime e causando soltanto danni di lieve entita'. Ben diverso l'esito di un assalto sferrato da ignoti individui armati contro un mini-bus che stava portando al lavoro un gruppo di dipendenti di una societa' kuwaitiana: un passeggero e' stato ucciso e altre tre feriti. Assai piu' pesante, comunque, il bilancio dell'attentato al ministero e all'albergo, situati entrambi nei pressi di viale Saddoun, principale arteria commerciale nella capitale: oltre a uno o due kamikaze, a seconda delle versioni, hanno perso la vita anche due guardie di sicurezza; 31 i feriti, tutti a quanto pare loro colleghi. In fiamme ambedue gli edifici e numerosi veicoli in sosta.

PALESTINA

GRUPPI PALESTINESI CONCORDANO SOSPENSIONE ATTACCHI CONTRO ISRAELE - Tutti i gruppi militanti palestinesi hanno concordato una sospensione degli attacchi terroristici contro bersagli situati entro i confini precedenti il 1967 di Israele, per facilitare i negoziati in corso. A dare l'annuncio e' stato il consigliere per la sicurezza nazionale palestinese, Jibril Rajoub, parlando alla radio israeliana. Esiste un accordo tra i palestinesi per la fine degli attacchi contro Israele entro la Green Line, il confine che divide Israele dai Territori, ha affermato. Le fazioni palestinesi, ha poi aggiunto, hanno anche concordato un cessate il fuoco temporaneo per consentire negoziati tra il governo israeliano e l'Autorita' Palestinese. Posso promettere a chiunque che gli attacchi all'interno della Green Line sono parte del passato, ha affermato Rajoub, auspicando che il popolo ed il governo israeliani comprendano che non vi e' una soluzione militare al conflitto, ma solo politica- due stati per due popoli

GAZA; RAZZO CONTRO COLONIA, NESSUNA VITTIMA - Un razzo Qassam e' stato sparato da militanti palestinesi contro la colonia israeliana a sud di Gaza), dove e' esploso senza provocare vittime. Lo ha riferito la radio militare israeliana secondo cui l'episodio e' avvenuto la scorsa notte, poco dopo l'incontro al valico di Erez (presso Gaza) fra il presidente palestinese Abu Mazen e il ministro israeliano della difesa Shaul Mofaz.

LIBANO Il Parere dei giornali arabi ASHARQ AL AWSAT, giornale panarabo edito a Londra, dedica il titolo di apertura all'imponente manifestazione di Beirut: "Hezbollah mostra i muscoli: Il Libano non è l'Ucraina", "Nassrallah ha detto: Sharon ha distrutto Beirut ed Assad l'ha difesa. Ha ringraziato la Siria, respinto la risoluzone dell'ONU 1559 ed ha chiesto la verità su l'assassinio di Hariri". Adombra il sospetto che numerose "Corriere hanno trasportato manifestanti dalla Siria".

AL QUDS AL ARABI, quotidiano palestinese edito a Londra, titola sulla manifestazione pro siriana degli Hezbollah a Beirut, "Nassrallah: La flotta americana sarà sconfitta se torna sulle spiagge del Libano", "Hezbollah arruola un milione di persone per esprimere fedeltà alla Siria e per respingere interventi stranieri". Editoriale: "Il confronto di democrazie in Libano- Il milione di ieri ha ribadito la vittoria della democrazia della resistenza su quella di Bush"

E DI QUELLI usa THE WASHINGTON POST - In primo piano la dimostrazione filosiriana a Beirut: "I sostenitori della Siria manifestano in Libano". Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ammonisce gli Stati uniti e l'opposizione libanese a non destabilizzare il paese.

BOLIVIA

Il Parlamento della Bolivia ha respinto durante la notte e con voto unanime le dimissioni presentate domenica scorsa dal presidente Carlo Mesa in seguito alle manifestazioni di protesta che stavano paralizzando il Paese. Mesa resterà dunque al potere fino all'agosto del 2007, quando scadrà il suo mandato. Prima della votazione del Parlamento, il presidente aveva sottoscritto un accordo con le principali forze politiche del Paese per garantire la governabilità attraverso una tregua sociale. L'accordo è stato firmato da tutti i partiti boliviani, eccetto il partito d'opposizione Movimento al socialismo (Mas) di Evo Morales e il Movimento indigeno Pachakuti (Mip) di Felipe Quispe, i quali hanno comunque votato perché Mesa restasse al governo. In un appello lanciato proprio a Morales, suo principale oppositore, Mesa gli ha chiesto di "unirsi allo sforzo nazionale" riconoscendogli "una radice patriottica e di impegno per il bene della Bolivia", ma allo stesso tempo ha chiesto a tutti i boliviani di manifestare oggi "per opporsi alla politica dei blocchi stradali". I parlamentari hanno poi approvato un disegno di legge che aumenta le quote, destinate a restare nel Paese, degli introiti derivanti dallo sfruttamento dei giacimenti di petrolio e di gas naturale. L’iniqua ripartizione dei proventi degli idrocarburi e la gestione di servizi pubblici (come l'acqua) affidata a società straniere sono all’origine della nuova protesta di massa che aveva indotto Mesa a rinunciare all’incarico, piuttosto che far intervenire l'esercito e riproporre la stessa situazione che nell'ottobre del 2003 portò alla sua ascesa al potere. Mesa, infatti, prese il posto del dimissionario Gonzalo Sanchez de Lozada che decise di sedare nel sangue analoghe proteste sociali.

gror050309 (last edited 2008-06-26 10:07:11 by anonymous)