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BOLIVIA: si e' riunito oggi il parlamento

CHE I COLONI, LEGALEMENTE, SLOGGINO

GLI USA E LE VIOLAZIONI IN IRAQ

CPT: PUGLIA E CALABRIA, QUALCOSA SI MUOVE

SARDERGNA, si vota anche per le SCORIE NUCLEARI

COLOMBIA: '''si arrendo 29 guerriglieri dell'esercito di liberazione nazionale'''

La siria e le riforme

dopo 26 morti Torna la calma in Etiopia

Per ora non serve il passaporto biometrico

Privacy: le aziende spiano la posta elettronica dei dipendenti

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BOLIVIA: si e' riunito oggi il parlamento  '''BOLIVIA: si e' riunito oggi il parlamento'''
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'''GLI USA E LE VIOLAZIONI IN IRAQ '''

Gli Stati Uniti detengono in Iraq migliaia di persone private dai diritti giudiziari in violazione della legge internazionale. Lo rivela l'Onu, precisando in un rapporto presentato al Consiglio di sicurezza che seimila dei diecimila prigionieri in Iraq sono detenuti dai militari della forza militare di occupazione. A firma del segretario generale Kofi Annan, il rapporto ricorda cha "La detenzione prolungata senza accesso a un avvocato o un giudice è proibita dalle leggi internazionali, anche durante lo stato d'emergenza".
Paola Gasparoli dell'associazione Un ponte per

CORRISPONDENZA DA ondadurto
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'''SARDERGNA, SCORIE NUCLEARI? '''' '''SARDERGNA, SCORIE NUCLEARI?'''
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'''Siria: autorizzati altri partiti oltre al Baath, ma non curdi e fratelli musulmani''' '''La siria e le riforme'''
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Anche il presidente siriano Assad e' intervenuto, ma con parole meno concilianti, soprattutto contro la rete e la comunicazione libera che essa permette. A suo dire, le tecnologie e il computer "hanno soffocato gli arabi e minacciano la loro esistenza, la loro identità culturale, cosa che ha incrementato i dubbi e lo scetticismo nelle menti degli arabi più giovani". Non è chiaro se l'uscita di Assad (nella foto), presidente anche della Computer Society siriana, sia foriero di nuove ed ulteriori censure e restrizioni sull'uso della rete e del computing sul proprio territorio. Quel che è certo è che il regime siriano si candida ora a guidare l'ala più conservatrice del mondo arabo, già assai diffidente verso i nuovi media. "Lo scopo ultimo di tutto questo - ha infatti dichiarato Assad riferendosi alla nascita di Internet, nascita avvenuta negli USA - è la distruzione dell'identità araba, infatti i nemici della nazione araba vogliono impedirci di possedere una qualsiasi identità o di conservare radici che potrebbero proteggere la nostra esistenza e la nostra coesione". Anche il presidente siriano Assad e' intervenuto, ma con parole meno concilianti, soprattutto contro la rete e la comunicazione libera che essa permette. A suo dire, le tecnologie e il computer "hanno soffocato gli arabi e minacciano la loro esistenza, la loro identità culturale, cosa che ha incrementato i dubbi e lo scetticismo nelle menti degli arabi più giovani". Non è chiaro se l'uscita di Assad, presidente anche della Computer Society siriana, sia foriero di nuove ed ulteriori censure e restrizioni sull'uso della rete e del computing sul proprio territorio. Quel che è certo è che il regime siriano si candida ora a guidare l'ala più conservatrice del mondo arabo, già assai diffidente verso i nuovi media.
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Il numero delle vittime causate dagli scontri tra manifestanti e polizia etiope nel frattempo è salito a 26. Ieri la conta delle vittime era rimasta ferma a 22. Secondo il Ministro dell'Informazione, altre quattro persone sono morte nella notte a seguito delle ferite riportate ieri, quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco sulla folla che manifestava contro i risultati parziali delle elezioni legislative di maggio.

'''Australia: buste sospette contro i paesi invasori dell'Iraq'''

Sette in tutto i nuovo pacchetti con dentro la fantomatica polvere bianca, arrivati all'ufficio del primo ministro australiano John Howard, alla sede del Parlamento nazionale d'Australia nonchè a cinque ambasciate straniere: oltre a quelle italiana e britannica, anche alle ambasciate di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud; tutti Paesi coinvolti a vario titolo, proprio conme lo Stato ospitante, nell'operazione militare in Iraq. «Tutti e sette i pacchi sono stati esaminati», ha dichiarato un anomimo portavoce della polizia. «Quelli inviati alle ambasciate di Gran Bretagna e d'Italia sono già stati accertati come inoffensivi." Le autorita', dunque, non ritengono pericoloso l'episodio.
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'''Nonostante i problemi, tornera' a volare lo Shuttle'''

Via libera a una nuova missione dalla commissione incaricata di valutare le modifiche di sicurezza della Nasa al programma degli Shuttle.Dopo la tragedia del Columbia due anni fa, quando una navetta esplose alla partenza con sette persone a bordo, la commissione ha dato via libera al lancio il mese prossimo della navetta spaziale Discovery, secondo le dichiarazioni di alcuni membri. 'Non vedo nulla di eclatante da bloccare la missione', ha detto un membro della task force, Joseph Cuzzupoli.
In realta', lo shuttle non ha risolto i 15 problemi evidenziati dopo l'esplosione di due anni fa: il rivestimento, ad esempio, che si danneggio' e causo' quell'esplosione, non sara' riparabile in volo, come era stato chiesto dalla commissione. I rischi sono dunque immutati ma la NASA, che dopo la fine della Guerra Fredda ha perso l'importanza strategica che aveva, non dispone dei fondi necessari a scongiurarli.
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'''PM chiede 10 ergastoli per strage delle SS di S. Anna'''

Il Pm del tribunale militare della Spezia ha chiesto 10 ergastoli per la strage nazista di Sant'Anna di Stazzema (Lucca).In una requisitoria appassionata, seguita con commozione da testi e sopravvissuti, il Pm ha ricordato 'l'efferatezza e la violenza' della strage (560 morti tra donne, bambini e anziani inermi). Gli imputati sono 10 ex militari delle SS della 16/ma divisione Panzergrenadier, che lascio' la lunga scia di sangue nei rastrellamenti sull'Appennino tosco-emiliano.

'''Milano, Malamanera sotto sgombero'''

Dopo due anni di vita, rischia di concludersi con uno sgombero l'esperienza dell'occupazione di Malamanera a Milano. Per protestare contro questo pericolo, venerdi 17 giugno dalle 16:00 a Milano ci sara' una manifestazione a Piazza Cadorna.

CORRISPONDENZA?

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Gr 19:30

Sommario BOLIVIA: si e' riunito oggi il parlamento

CHE I COLONI, LEGALEMENTE, SLOGGINO

GLI USA E LE VIOLAZIONI IN IRAQ

CPT: PUGLIA E CALABRIA, QUALCOSA SI MUOVE

SARDERGNA, si vota anche per le SCORIE NUCLEARI

COLOMBIA: si arrendo 29 guerriglieri dell'esercito di liberazione nazionale

La siria e le riforme

dopo 26 morti Torna la calma in Etiopia

Per ora non serve il passaporto biometrico

Privacy: le aziende spiano la posta elettronica dei dipendenti

In primo Piano

BOLIVIA: si e' riunito oggi il parlamento

Dopo le dimissioni del presidente Carlos Mesa, oggi il Parlamento si è riunito, in sessione a Sucre, 900 chilometri a sud di La Paz, per decidere se accettare le dimissioni di Mesa e ratificare la conseguente nomina del presidente del Senato, Hormando Vaca Díez. Sia il presidente dimissionario, sia i settori sociali che vogliono nuove elezioni, hanno esplicitamente chiesto a Vaca Díez di dimettersi nel caso fosse investito della massima carica dello Stato. Il presidente della Camera Mario Cossio, il secondo in linea di successione dopo Vaca Díez, ha già detto ieri di essere disposto a rinunciare all’incarico.

CORRISPONDEZA

CHE I COLONI, LEGALEMENTE, SLOGGINO

Il ritiro di Israele dagli insediamenti della Striscia di Gaza e della Cisgiordania è legale. Lo ha stabilito la Corte suprema israeliana respingendo i dodici ricorsi presentati al piano di ritiro da associazioni di coloni. Secondo la Corte si può procedere come stabilito dal governo Sharon in quanto non vi è alcuna violazione dei diritti umani dei coloni israeliani. La sentenza della Corte suprema è un'altra sconfitta da parte dei coloni e dei partiti dell'ultradestra religiosa e nazionalista che li sostenevano. Il piano di ritiro inizierà il prossimo 15 agosto.

Giancarlo Lanutti giornalista di Liberazione CORRISPONDENZA da ondadurto

GLI USA E LE VIOLAZIONI IN IRAQ

Gli Stati Uniti detengono in Iraq migliaia di persone private dai diritti giudiziari in violazione della legge internazionale. Lo rivela l'Onu, precisando in un rapporto presentato al Consiglio di sicurezza che seimila dei diecimila prigionieri in Iraq sono detenuti dai militari della forza militare di occupazione. A firma del segretario generale Kofi Annan, il rapporto ricorda cha "La detenzione prolungata senza accesso a un avvocato o un giudice è proibita dalle leggi internazionali, anche durante lo stato d'emergenza". Paola Gasparoli dell'associazione Un ponte per

CORRISPONDENZA DA ondadurto

CPT: PUGLIA E CALABRIA, QUALCOSA SI MUOVE

"E' odioso vedere tante persone, disperate approdate sulle nostre coste, confinate in ambienti in cui la dignità umana viene spesso calpestata, persone segregate dentro un recinto. ". E' quanto sostiene in una nota il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, che ha aderito all'appello del collega della Puglia Nichi Vendola. Loiero si è reso disponibile anche ad una azione comune dei presidenti di Regione affinché vengano 'cancellati' i centri di permanenza temporanea. E proprio questa mattina il ministro degli interni a affermato che non verranno aperti altri centri di permanenza temporanea. Il ministro ha comunque sottolineato che i Cpt "sono strutture indispensabili per controllare i clandestini già arrivati. Il commento di Fulvio Vassallo PALEOLOGO dell'ICS che prendiamo da radiondurto

CORRISPONDENZA

SARDERGNA, SCORIE NUCLEARI?

Gli elettori sardi, il 12 ed il 13 giugno prossimo, oltre i quattro quesiti sulla fecondazione assistita si esprimeranno anche sul quesito referendario sulle scorie nucleari. Abrogare o meno la legge regionale numero 8 del 2001 che consente di "introdurre rifiuti considerati come 'materia prima' di origine extra-regionale da utilizzare esclusivamente nei processi produttivi degli impianti industriali ubicati in Sardegna. Proprio sulla definizione di "materie prime" che il fronte del no e quello del sì paiono sostenere l'indicazione di voto. Salvaguardare la salute dei cittadini e perché la Sardegna non diventi una pattumiera le ragioni a sostegno del sì dei Verdi, del comitato Gettiamo le basi, Rifondazione Comunista, Sardigna Natzione. DS, sindacati confederali invitano invece a votare no perché dicono si rischia di contrapporre le questioni ambientali a quelle dei lavoratori della Portovesme srl: 1500 quelli che rischierebbero il posto di lavoro. Mariella Cao, del comitato gettiamo le basi

CORRISPONDENZA da radiondurto

COLOMBIA: si arrendo 29 guerriglieri dell'esercito di liberazione nazionale

Il disarmo volontario di 29 combattenti dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln) potrebbe aprire la strada a un processo di pace col secondo gruppo guerrigliero colombiano: lo ha detto il presidente Alvaro Uribe che ha invitato l’Eln a “pensare alla possibilità di nuovi colloqui” sulla scia del riavvicinamento tra le parti avvenuto all’inizio dell’anno anche grazie alla mediazione del Messico. Quando l’inizio delle trattative sembrava ormai imminente, lo scorso aprile, la guerriglia si era fatta improvvisamente da parte respingendo l’intervento messicano a causa del voto espresso dal governo del presidente Vicente Fox contro Cuba in seno alla Commissione dei diritti umani dell’Onu. Secondo fonti militari, i 29 guerriglieri consegnatisi alle autorità hanno motivato il loro gesto con la volontà di arrendersi di fronte all’offensiva delle truppe regolari e allo stato critico in cui verserebbe il movimento armato, forte di circa 3.500 uomini. Ora entreranno nel programma di reinserimento nella vita civile voluto dal governo di Uribe che ha già accolto negli ultimi due anni circa 12.000 ex-combattenti, tra guerriglieri e paramilitari.

La siria e le riforme

Il decimo congresso del Baath, il partito al potere da oltre un quarantennio in Siria, ha approvato un limitato pacchetto di riforme. Le riforme comprendono una parziale introduzione del multipartitismo e un'allentamento della legge marziale del 1963. Lo ha detto la televisione di stato, precisando che verranno autorizzati i nuovi partiti, ma escludendo quelli a carattere 'etnico o religioso'. Restano fuori quindi dal nuovo sistema i movimenti curdi e quello dei Fratelli Musulmani.

Anche il presidente siriano Assad e' intervenuto, ma con parole meno concilianti, soprattutto contro la rete e la comunicazione libera che essa permette. A suo dire, le tecnologie e il computer "hanno soffocato gli arabi e minacciano la loro esistenza, la loro identità culturale, cosa che ha incrementato i dubbi e lo scetticismo nelle menti degli arabi più giovani". Non è chiaro se l'uscita di Assad, presidente anche della Computer Society siriana, sia foriero di nuove ed ulteriori censure e restrizioni sull'uso della rete e del computing sul proprio territorio. Quel che è certo è che il regime siriano si candida ora a guidare l'ala più conservatrice del mondo arabo, già assai diffidente verso i nuovi media.

Torna la calma in Etiopia

E' tornata la calma ad Addis Abeba, 24 ore dopo i violenti scontri tra polizia e manifestanti che hanno causato la morte di una ventina di persone. La capitale etiopica e' tuttavia paralizzata dallo sciopero dei trasporti e dai timori di nuove manifestazioni. Solo i dipendenti delle aziende pubbliche sono andati al lavoro. Alcune bancarelle e pochi negozi hanno sfidato il pericolo di violente dimostrazioni contro i presunti brogli nelle elezioni del 15 maggio. Il governo ha dispiegato un'imponente forza di polizia per le strade della capitale e ha addossato all'opposizione la responsabilita' di aver fomentato i disordini. Secondo l'esecutivo, la polizia e' stata costretta a usare la violenza per impedire ai manifestanti di prendere d'assalto le banche e un carcere.

Per ora non serve il passaporto biometrico

Gli europei potranno forse evitare di mettere impronte e foto digitali sul nuovo passaporto biometrico entro ottobre. La condizione pero' e'di dover chiedere il visto per entrare negli Usa. Gli Stati Uniti stanno infatti valutando l'ipotesi di ritirare la richiesta fatta ai Paesi europei di adottare il passaporto entro ottobre. Un concentrato di tecnologia impossibile da truccare, il documento contiene un chip 'nascosto' nell'ultima pagina con le impronte del proprietario.

ITALIA

Privacy: le aziende spiano la posta elettronica dei dipendenti

Il 63% delle aziende con più di mille impiegati si intromettono nella corrispondenza elettronica dei propri dipendenti. Lo fanno per motivi di sicurezza informatica, per tutelare la proprietà intellettuale e i segreti aziendali, per il buon andamento degli affari, e altro ancora: il 36,1% delle aziende scruta le email dei dipendenti, mentre un altro 26,5% intende farlo a breve, impiegando personale appositamente «addestrato» al ruolo di guardia giurata delle caselle postali. Ancora più grave la situazione nelle strutture con più di 20 mila dipendenti: nel 40% di questi casi esistono già professionalità abilitate a sorvegliare sul traffico postale online e nel 32% dei casi è stata riscontrata l'intenzione di sorvegliare al più presto. Sempre secondo Proofpoint negli ultimi 12 mesi un'azienda su tre ha avviato indagini su email sospettate di trattare informazioni strettamente confidenziali e una su quattro ha licenziato un impiegato per aver violato a questo proposito la linea di condotta aziendale.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

M.O.

Con una sentenza storica la Corte Suprema d'Israele ha respinto oggi in unica soluzione dodici diversi ricorsi presentati dai legali di coloni ebrei o di associazioni a essi vicini, con cui si chiedeva d'invalidare, o quanto meno di modificare profondamente, le norme di legge che corredano il piano del primo ministro Ariel Sharon per il ritiro unilaterale dalla Striscia di Gaza, adottato dal governo un anno fa e la cui realizzazione avra' inizio a partire dal prossimo 15 agosto. La decisione della Corte apre dunque la via, di diritto e di fatto, all'attuazione della controversa iniziativa alla quale, stando agli ultimi sondaggi, l'opinione pubblica israeliana non e' piu' in maggioranza favorevole.

Etiopia

E' tornata la calma ad Addis Abeba, 24 ore dopo i violenti scontri tra polizia e manifestanti che hanno causato la morte di una ventina di persone. La capitale etiopica e' tuttavia paralizzata dallo sciopero dei trasporti e dai timori di nuove manifestazioni. Solo i dipendenti delle aziende pubbliche sono andati al lavoro. Alcune bancarelle e pochi negozi hanno sfidato il pericolo di violente dimostrazioni contro i presunti brogli nelle elezioni del 15 maggio. Il governo ha dispiegato un'imponente forza di polizia per le strade della capitale e ha addossato all'opposizione la responsabilita' di aver fomentato i disordini. Secondo l'esecutivo, la polizia e' stata costretta a usare la violenza per impedire ai manifestanti di prendere d'assalto le banche e un carcere.

ITALIA

Furti poste

La polizia postale e delle comunicazioni di Milano sta eseguendo 15 arresti e 23 denunce di persone in stato di liberta', tutti dipendenti di Poste italiane. I trentotto operatori postali, tutti addetti alle operazioni di lavorazione della corrispondenza presso il centro di meccanizzazione postale di Peschiera Borromeo, alla periferia sud della citta', a ridosso della pista di Linate, e nei confronti dei quali sono in corso le perquisizioni domiciliari, sono accusati di peculato, ricettazione e sottrazione di corrispondenza. L'operazione, denominata "Poste sicure", coordinata dal servizio polizia postale di Roma e realizzata in stretta collaborazione con la "Funzione sicurezza" di Poste italiane, e' stata condotta con speciali sistemi di riprese video che hanno messo in luce una serie di furti di valori dalla corrispondenza.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

M.O.

Con una sentenza storica la Corte Suprema d'Israele ha respinto oggi in unica soluzione dodici diversi ricorsi presentati dai legali di coloni ebrei o di associazioni a essi vicini, con cui si chiedeva d'invalidare, o quanto meno di modificare profondamente, le norme di legge che corredano il piano del primo ministro Ariel Sharon per il ritiro unilaterale dalla Striscia di Gaza, adottato dal governo un anno fa e la cui realizzazione avra' inizio a partire dal prossimo 15 agosto. La decisione della Corte apre dunque la via, di diritto e di fatto, all'attuazione della controversa iniziativa alla quale, stando agli ultimi sondaggi, l'opinione pubblica israeliana non e' piu' in maggioranza favorevole.

Etiopia

E' tornata la calma ad Addis Abeba, 24 ore dopo i violenti scontri tra polizia e manifestanti che hanno causato la morte di una ventina di persone. La capitale etiopica e' tuttavia paralizzata dallo sciopero dei trasporti e dai timori di nuove manifestazioni. Solo i dipendenti delle aziende pubbliche sono andati al lavoro. Alcune bancarelle e pochi negozi hanno sfidato il pericolo di violente dimostrazioni contro i presunti brogli nelle elezioni del 15 maggio. Il governo ha dispiegato un'imponente forza di polizia per le strade della capitale e ha addossato all'opposizione la responsabilita' di aver fomentato i disordini. Secondo l'esecutivo, la polizia e' stata costretta a usare la violenza per impedire ai manifestanti di prendere d'assalto le banche e un carcere.

ITALIA

Furti poste

La polizia postale e delle comunicazioni di Milano sta eseguendo 15 arresti e 23 denunce di persone in stato di liberta', tutti dipendenti di Poste italiane. I trentotto operatori postali, tutti addetti alle operazioni di lavorazione della corrispondenza presso il centro di meccanizzazione postale di Peschiera Borromeo, alla periferia sud della citta', a ridosso della pista di Linate, e nei confronti dei quali sono in corso le perquisizioni domiciliari, sono accusati di peculato, ricettazione e sottrazione di corrispondenza. L'operazione, denominata "Poste sicure", coordinata dal servizio polizia postale di Roma e realizzata in stretta collaborazione con la "Funzione sicurezza" di Poste italiane, e' stata condotta con speciali sistemi di riprese video che hanno messo in luce una serie di furti di valori dalla corrispondenza.


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gror050609 (last edited 2008-06-26 09:56:23 by anonymous)