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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Genova-g8: continua il processo ai 25 indagati per devastazione e saccheggio durante il G8 di Genova del 2001: oggi LIII udienza

Udienza tutta concentrata sul consulente della procura per i riconoscimenti somatici di 21 imputati su 25

In aula un solo consulente che viene a riferire dell'attivita' di comparazione somatica che negli atti dei pm presiede a buona parte delle identificazioni di 21 imputati. Tutta l’udienza è stata quindi incentrata sui riconoscimenti somatici che però si sono dimostrati essere non scientifici e quindi assolutamente poco attendibili. Infatti il dr. Cavalera ribadisce piu' e piu' volte la non scientificita' della comparazione somatica e la distinzione molto forte sulla compatibilita' tra due immagini e un identificazione. L’esame fisionomico sembra quindi non poter essere considerato un elemento valido di identificazione; cadono così le basi dell’impostazione accusatoria del pm Canciani. Si aspettano comunque altri consulenti a riferire su questo argomento nelle prossime udienze.

Intanto, come annunciato martedì scorso, stanno arrivando vari avvisi di chiusura indagini per fatti di strada del G8 di Genova e le accuse sarebbero di danneggiamento, resistenza e altri reati, ma non di devastazione e saccheggio.

ITALIA

“Roma: il compagno Jihad resta rinchiuso al cpt di Ponte Galeria”

E’ di pochi giorni fa la notizia di Jihad Mohammad Issa, un palestinese che il 15 giugno ha finito di scontare 20 anni di carcere nel nostro Paese. Convocato telefonicamente presso la questura di S.Lorenzo perché gli fosse notificato il fine pena, vi si è immediatamente recato, ma ha avuto la sgradita sorpresa di ritrovarsi, sì libero, ma, paradossalmente, immigrato clandestino privo di documenti. Per questo, grazie alla legge Bossi-Fini, è stato automaticamente deportato al Centro di Permanenza Temporanea di Ponte Galeria, in attesa di essere espulso. E’ invece di oggi la notizia che il giudice di pace ha sospeso l’espulsione di Jihad Mohammad Issa in attesa del pronunciamento del tribunale ordinario, previsto per il prossimo 7 luglio, ma ha disposto che rimanga trattenuto nel CPT romano di Ponte Galeria. L’avvocato di Jihad è stata molto critico sulla decisione del giudice di pace, rilevando che comunque il problema resta la legge Bossi – Fini, che mantiene aperta la possibilità che il palestinese possa ancora essere espulso verso Paesi dove la sua stessa vita sarebbe a rischio, nonostante si trovi in Italia da vent’anni, abbia un lavoro e una residenza e non abbia mai mostrato di essere un pericolo per la nostra società. Per tutti questi motivi, è stata presentata per Jihad la richiesta di asilo politico e verrà inviato un ricorso alla corte europea per i diritti umani di Strasburgo.

Sgombero LSO

Questa mattina alle 6:30 circa Polizia e Carabinieri hanno fatto irruzione nello stabile di Via Elba 5 a Torino, diventato nuova sede del Laboratorio Sociale da circa sei mesi. Con quest' ultimo sgombero si raggiunge il settimo in due anni. Dal comunicato de I compagni e le compagne del Laboratorio Sociale Occupato e del CSOA Gabrio leggiamo: "Lo scenario in cui ci muoviamo è noto a tutti, ed è uno scenario sul cui sfondo si muovono i mostri del potere: la repressione sui migranti, la precarizzazione dei lavori e delle vite, il TAV e le Olimpiadi infernali del 2006. E’ uno scenario che ben conosciamo ma che negli ultimi mesi si è via via mostrato palesemente nei suoi risvolti più schifosi e repressivi. In mezzo succede poi anche che le squadracce neo-fasciste armate e protette attaccano uno spazio occupato ferendo con le lame due compagni, e succede anche che quando vari settori dell’antagonismo e dell’autogestione cittadina scendono in piazza la polizia carica in grande spolvero per le vie del centro, ferma i manifestanti e due arresti vengono convalidati."

Continuano annunciando che… "Decideremo a breve i tempi e le modalità della risposta a questo nuovo sgombero, ma nel frattempo pretendiamo chiarezza, perché lo sgombero dell’LSO diventa un problema generale inserito nel clima che attanaglia la nostra città. Pretendiamo su questo clima prese di posizione non equivoche e una immediata ripresa della mobilitazione, perché quello che succede in città è un problema di tutti e chi a questo clima non sente il bisogno di dare una risposta, di questo clima è artefice o complice"

Ancora sbarchi a Lampedusa

Ancora sbarchi della disperazione a Lampedusa. 159 migranti sono sbarcati sull'isola di Lampedusa e sono stati trasferiti in un centro di prima accoglienza. La loro imbarcazione, una carretta del mare di circa 10 metri, era stata avvistata al largo dell'isola stamattina.

UE: ITALIA SETTIMA PER RICHIESTE ASILO Per l'Italia l'immigrazione e' un'esperienza recente rispetto agli altri paesi dell'Unione Europea; il che spiega perche' il fenomeno viene sovradimensionato. In realta' se si guardano i dati sulle richieste d'asilo contate nell'UE nel 2004, queste non superano le 1.537 su un totale di 23.434. Il dato colloca l'Italia al settimo posto nella classifica che vede la Gran Bretagna al primo con 3.968 richieste. Un altro dato rilevante che emerge dal rapporto e' il calo, sempre nel 2004, del numero delle richieste d'asilo e l'aumento degli immigrati irregolari.

ESTERI

ZAPATISTI DECRETANO ‘ALLERTA ROSSA’ E INVITANO ATTIVISTI A LASCIARE IL CHIAPAS

L'Esercito zapatista di liberazione nazionale (Ezln), insorto in armi nel 1994 in Chiapas contro il governo centrale messicano, ha dichiarato lo stato di "allerta rossa" in tutti i territori controllati dalla guerriglia ed ha annunciato non meglio precisate "azioni imminenti". In un documento in 7 punti datato 19 giugno ma fatto pervenire alla Stampa solo ieri, il portavoce dell'Ezln, il subcomandante Marcos, ha inoltre annunciato l'evacuazione e la chiusura delle comunità indigene di Oventik, La Realidad, Morelia e Roberto Barrios. "Invitiamo tutti i rappresentanti della società civile e gli stranieri che collaborano ai progetti di cooperazione nelle comunità sotto il controllo zapatista ad abbandonare il territorio in rivolta", ha scritto Marcos. Il leader zapatista ha precisato che chi intende rimanere "lo fa sotto la propria responsabilità", ma ha annunciato che "tutti i minorenni saranno obbligati a partire". Il Comitato clandestino rivoluzionario indigeno, lo stato maggiore dell'Ezln, ha inoltre "richiamato" tutti gli zapatisti impegnati in lavori socialmente utili in Chiapas. Senza spiegare i motivi dell'allerta rossa, la prima decretata in 8 anni, l'Ezln ha inoltre annunciato la sospensione di tutti i programmi della propria emittente radiofonica, La voce dei senza voce, che trasmetteva in bassa frequenza. Il comunicato giunge a 24 ore da un’altra nota in cui il ‘subcomandante’ Marcos critica duramente il sindaco di Città del Messico, Andrés Manuel López Obrador, tra i più accreditati alla vittoria alle elezioni presidenziali del 2006, e annuncia la rottura del dialogo con l’amministrazione del Chiapas.

Le prime reazioni cominciano a giungere da Città del Messico: Il governo messicano continua a mantenere «sempre aperte le porte del dialogo» con gli zapatisti. Il portavoce del presidente messicano Vincente Fox, Ruben Aguilar Valenzuela, ha chiarito in una conferenza stampa che dal governo di città del Messico non c'è nessuna intenzione di venire allo scontro con gli zapatisti dopo che il subcomandante Marcos ha annunciato oggi che sta schierando le truppe nel Chiapas e ha proclamato l«allerta rossa» dopo otto anni di tregua. Valenzuela ha spiegato che le autorità messicane «non hanno fatto nulla per provocare questa reazione dell'esercito zapatista». La situazione nel Chiapas in questo momento è «di normalità» ha ribadito il portavoce del governo, che ha confermato la «disposizione al dialogo» di Fox con l'Ezln.

Israele - Palestina

Israele ha arrestato 52 attivisti della Jihad Islamica nella prima massiccia operazione contro i militanti dopo il cessate il fuoco stabilito a febbraio. Il blitz segue una serie di attacchi da parte di estremisti palestinesi contro obiettivi israeliani, nei quali due coloni sono morti. L'improvvisa impennata di violenza sta rischiando di mettere a repentaglio la tregua raggiunta a Sharm el Sheik da Sharon e Abu Mazen, in queste ore a Gerusalemme per un altro faccia a faccia, il primo fra un premier israeliano e un presidente palestinese nella Città Santa. Sharon intende sollevare in primo luogo gli aspetti di sicurezza, chiedendo al presidente palestinese una azione più incisiva contro i gruppi armati. Abu Mazen insisterà invece per la liberazione di altri detenuti, la riconsegna all'Anp di nuove citta' cisgiordane, il via libera alla riapertura dell'aeroporto ed alla costruzione del porto di Gaza, un collegamento sicuro fra la Striscia e la Cisgiordania.

Iran: il regime nega i brogli ma chiude i giornali

Per il regime iraniano, non ci sarebbero stati brogli al 1/o turno delle elezioni presidenziali. Viene, quindi, confermato il ballottaggio del 24/06. Sono stati, intanto, chiusi due giornali che si apprestavano a pubblicare la denuncia di brogli diretta all'ayatollah Ali Khamenei da parte dell'ex presidente del Parlamento, Mehdi Karrubi, escluso dal ballottaggio. Il nuovo conteggio parziale dei voti, avrebbe pienamente confermato i risultati ufficiali, che hanno promosso al ballottaggio l'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani e Mahmud Ahmadinejad.

Afghanistan 2 BREVI:

1) Trentadue presunti guerriglieri talebani sarebbero stati uccisi dalle forze afgane, in un attacco lanciato contro i militanti nella provincia di Kandahar. L'azione bellica sarebbe stata supportata da velivoli statunitensi.

2) Piogge torrenziali e inondazioni hanno provocato la morte di 48 persone nelle regioni nordorientali dell’Afghanistan; lo riferiscono fonti ufficiali. Lievemente diverso il bilancio della missione di assistenza Onu nel Paese (Unama) che riferisce di 39 morti e 40 feriti. Ogni anno con il disgelo delle nevi e l’arrivo delle piogge stagionali l’Afghanistan deve affrontare la crisi delle alluvioni con relativa perdita di vite umane. Quest’anno per gestire l’emergenza le autorità hanno creato un Centro operativo congiunto con la partecipazione di esperti dell’Onu e del governo. Non meno drammatica la stagione invernale, appena lasciata alle spalle, durante la quale le basse temperature (che sfiorano 30 gradi sotto zero), le valanghe e gli incidenti causati dalla neve hanno provocato almeno 260 morti. Lo scorso febbraio l’organizzazione umanitaria ‘Catholic Relief Services’ dopo una ricognizione nei villaggi ha ipotizzato che il bilancio complessivo delle vittime dell’inverno potrebbe essere vicino al migliaio, molti dei quali profughi rientrati nel Paese dall’esilio e ancora sistemati in accampamenti o strutture di fortuna.


Gr 13:00

In primo Piano

PRIMO PIANO JIHAD

In primo Piano ’’’Roma: il compagno Jihad resta rinchiuso al cpt di Ponte Galeria’’’ (da: Forum Palestina; audio)

Il giudice di pace ha sospeso l’espulsione di Jihad Mohammad Issa in attesa del pronunciamento del tribunale ordinario, previsto per il prossimo 7 luglio, ma ha disposto che rimanga trattenuto nel CPT romano di Ponte Galeria, dove è stato rinchiuso dopo aver scontato 20 anni di carcere nel nostro Paese. L’avvocato di Jihad è stata molto critico sulla decisione del giudice di pace, rilevando che comunque il problema resta la legge Bossi – Fini, che mantiene aperta la possibilità che il palestinese possa ancora essere espulso verso Paesi dove la sua stessa vita sarebbe a rischio, nonostante si trovi in Italia da vent’anni, abbia un lavoro e una residenza e non abbia mai mostrato di essere un pericolo per la nostra società. Per tutti questi motivi, è stata presentata per Jihad la richiesta di asilo politico e verrà inviato un ricorso alla corte europea per i diritti umani di Strasburgo.

1) Libano: Hariri vince le elezioni. Attentato anticomunista.

Un esponente anti-siriano sarebbe morto stamani in un’esplosione a Beirut: lo si apprende da agenzie internazionali che citano testimoni e fonti della polizia. Stando alle prime informazioni l’attentato avrebbe ucciso sul colpo Gorge Hawi, ex-responsabile del Partito comunista libanese. In caso di conferma dell’identità della vittima, si tratterebbe del secondo omicidio di un esponente del fronte anti-Damasco, dopo l’uccisione il 2 giugno scorso di Samir Kassir, uno dei più conosciuti giornalisti anti-siriani del Libano. L’episodio di oggi avviene a due giorni dalla fine dei quattro turni elettorali, che hanno assegnato la vittoria al composito fronte anti-siriano, guidato da Saad Hariri, figlio dell’ex-premier Rafik, ucciso lo scorso 14 febbraio. Per l'assassinio sono state arrestate cinque persone, accusate di esserne gli esecutori.

2) Iran: il regime nega i brogli ma chiude i giornali

Per il regime iraniano, non ci sarebbero stati brogli al 1/o turno delle elezioni presidenziali. Viene, quindi, confermato il ballottaggio del 24/06. Sono stati, intanto, chiusi due giornali che si apprestavano a pubblicare la denuncia di brogli diretta all'ayatollah Ali Khamenei da parte dell'ex presidente del Parlamento, Mehdi Karrubi, escluso dal ballottaggio. Il nuovo conteggio parziale dei voti, avrebbe pienamente confermato i risultati ufficiali, che hanno promosso al ballottaggio l'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani e Mahmud Ahmadinejad.

3) ZAPATISTI DECRETANO ‘ALLERTA ROSSA’ E INVITANO ATTIVISTI A LASCIARE IL CHIAPAS

Fa sorgere molti dubbi un comunicato nel quale l'Esercito zapatista di liberazione nazionale (Ezln) avrebbe decretato lo stato di “allerta rossa generale in tutto il territorio ribelle” annunciando la chiusura di tutti i ‘caracoles’, le comunità indigene, e delle ‘giunte del buon governo’ delle comunità autonome di Oventik, La realidad, La Garrucha, Morelia e Roberto Barrios. Il testo è datato 19 giugno, maè stato reso noto ieri, a firma del ‘comando generale’ del gruppo guerrigliero. L’Ezln non fornirebbe spiegazioni sui motivi dell’allerta, la prima dopo 8 anni, ma dichiarerebbe che “d’ora in poi per un tempo indefinito lavorerà clandestinamente” per garantire l’incolumità dei suoi membri. Nel comunicato, inoltre, si annuncia la chiusura delle trasmissioni la "Voce dei senza voce" e si invita “tutti i rappresentanti della società civile e gli stranieri che collaborano ai progetti di cooperazione nelle comunità sotto il controllo zapatista ad abbandonare il territorio in rivolta”. Il comunicato giunge a 24 ore da un’altra nota in cui il ‘subcomandante’ Marcos critica duramente il sindaco di Città del Messico, Andrés Manuel López Obrador, tra i più accreditati alla vittoria alle elezioni presidenziali del 2006, e annuncia la rottura del dialogo con l’amministrazione del Chiapas.

4) brasile: armi riciclate “Trasformiamo gli strumenti di morte in strumenti di vita e creatività”: con queste parole, il ministro della Cultura brasiliano Gilberto Gil ha inaugurato a Rio de Janeiro un parco giochi per bambini costruito interamente con armi riciclate. Situato nel sobborgo povero di Nova Iguazú, teatro a fine marzo di un’incursione della polizia costata la vita a 29 persone, il parco è dotato di altalene e scivoli realizzati col ferro fuso di pistole e fucili consegnati dagli stessi abitanti nell’ambito della campagna di disarmo volontario avviata nella metropoli carioca nell’agosto 2004. Si tratta del secondo parco giochi del genere costruito nel Paese, dopo quello inaugurato all’inizio dell’anno a San Paolo. La campagna di disarmo voluta dal governo di Brasilia ha permesso finora di ritirare dalla circolazione 360.000 armi e di ridurre il numero di feriti per arma da fuoco dal 10% a Rio e del 7% a San Paolo. Entro l’anno è in programma la convocazione di un referendum con cui i brasiliani saranno chiamati a decidere sull’eventuale divieto della commercializzazione di armi nel Paese.

ITALIA

5) Sgombero LSO Questa mattina alle 6:30 circa Polizia e Carabinieri hanno fatto irruzione nello stabile di Via Elba 5 a Torino, diventato nuova sede del Laboratorio Sociale da circa sei mesi. Con quest' ultimo sgombero si raggiunge il settimo in due anni.

6) Ancora sbarchi a Lampedusa

Ancora sbarchi della disperazione a Lampedusa. 159 migranti sono sbarcati sull'isola di Lampedusa e sono stati trasferiti in un centro di prima accoglienza. La loro imbarcazione, una carretta del mare di circa 10 metri, era stata avvistata al largo dell'isola stamattina.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

Libano: Hariri vince le elezioni. Attentato anticomunista

Un esponente anti-siriano sarebbe morto stamani in un’esplosione a Beirut: lo si apprende da agenzie internazionali che citano testimoni e fonti della polizia. Stando alle prime informazioni l’attentato – provocato a quanto pare da un ordigno deflagrato contro una vettura nella zona di Wata Musatibi – avrebbe ucciso sul colpo Gorge Hawi, ex-responsabile del Partito comunista libanese. In caso di conferma dell’identità della vittima, si tratterebbe del secondo omicidio di un esponente del fronte anti-Damasco, dopo l’uccisione il 2 giugno scorso di Samir Kassir, uno dei più conosciuti giornalisti anti-siriani del Libano. L’episodio di oggi avviene a due giorni dalla fine dei quattro turni elettorali, che hanno assegnato la vittoria al composito fronte anti-siriano, guidato da Saad Hariri, figlio dell’ex-premier Rafik, ucciso il 14 febbraio a Beirut in un attentato. L'alleanza antisiriana guidata da Saad Hariri ha vinto le elezioni in Libano: lo ha annunciato il ministro dell'interno libanese Hassan Sabeh. L'alleanza guidata dal figlio dell'ex premier assassinato ha conquistato la maggioranza assoluta in parlamento nelle prime elezioni tenute in Libano negli ultimi 33 anni senza la presenza siriana. L'alleanza e i suoi alleati hanno ottenuto 72 deputati, su un totale di 128.

Iran: il regime nega i brogli ma chiude i giornali

Per il regime iraniano, non ci sono stati brogli al 1/o turno delle elezioni presidenziali. Viene quindi confermato il ballottaggio del 24/06. Intanto sono stati chiusi due giornali che si apprestavano a pubblicare la denuncia di brogli diretta all'ayatollah Ali Khamenei da parte dell'ex presidente del Parlamento, Mehdi Karrubi, escluso dal ballottaggio. Il Consiglio dei Guardiani ha concesso una riconta dei voti, limitata a 100 urne, ma nessuna irregolarita' e' stata riscontrata. Un gruppo finora sconosciuto ha detto di aver rapito un agente segreto iraniano e ha minacciato di mozzargli la testa. I rapitori chiedono alle autorita' iraniane la liberazione di alcuni suoi esponenti. Un video, diffuso dalla tv Al Arabiya, mostra 4 uomini armati accanto all'ostaggio, identificato come Shahab Mansuri. Il gruppo di rapitori, che ha dato un ultimatum di tre settimane, si definisce 'Organizzazione dei Soldati di Dio'.

Sharon arresta in palestina ma viene attaccato dalla sua destra

Un estremista israeliano di destra si e' lanciato contro il convoglio del premier Ariel Sharon: ha urtato un'auto poi e' stato arrestato. Lo ha riferito la televisione Canale 10. Il premier e' rimasto illeso, ma l'episodio -secondo l'emittente- ha destato grande preoccupazione fra le guardie del corpo. Quando mancavano poche ore al vertice di Gerusalemme tra il premier israeliano, Ariel Sharon, e il presidente palestinese, Mohamud Abbas, l'esercito israeliano ha arrestato cinquanta militanti della Jihad islamica in diverse retate condotte in Cisgiordania, in risposta alla serie di attacchi rivendicati dal movimento radicale. L'operazione, la prima del genere negli ultimi sei mesi, e' scattata nel cuore della notte: 36 sono stati gli arresti nel sud della Cisgiordania, di cui 24 a Hebron e 12 a Betlemme; altri 14 nel nord, di cui 6 a Ramallah, 4 a Qalqilya e altrettanti a Jenin.

ITALIA


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gror050621 (last edited 2008-06-26 09:56:47 by anonymous)