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'''ITALIA''' '''LONDRA'''

Un allarme bomba è stato lanciato stamani all'aeroporto londinese di Heathrow, nei pressi del Terminal 3. Tre persone sono state fermate sulla base della legge antiterrorismo, ma non è emerso alcun legame fra loro e gli attentati di giovedì, ha detto il vice capo di Scotland Yard Brian Paddick che ha sottolineato che "sarebbe inappropriato" fare un collegamento. La polizia sta ancora setacciando l'aeroporto.


'''TURCHIA'''

ANKARA - La bomba esplosa ieri in una località turistica turca ha provocato 20 feriti. Lo ha reso noto la polizia. Il fatto è avvenuto a Cesme, nella Turchia occidentale, sul mar Egeo. Nell'attentato non risultano al momento italiani coinvolti. Lo si è appreso alla Farnesina.
"E' stato accertato che si è trattato di una bomba", ha detto alla Reuters un ufficiale di polizia di Cesme. Non è chiaro tuttavia al momento chi possa essere dietro l'attentato. Nessuno dei feriti è in gravi condizioni, ha detto l'ufficiale di polizia. La televisione turca Ntv ha detto che l'esplosione è avvenuta in una piazza centrale di Cesme, in un contenitore della spazzatura situato vicino alla succursale di una banca.


'''IRAQ'''

Ventiquattro iracheni sono morti e altri 53 sono rimasti feriti in due diversi attentati suicidi in Iraq. Lo riferisce la polizia irachena. Nel primo attacco, avvenuto questa mattina a Baghdad contro un centro di reclutamento della polizia nei pressi dell'ex aeroporto di Muthanna, un uomo che indossava una cintura esplosiva si è fatto saltare in aria tra i volontari uccidendo 22 persone e ferendone 45. L'altra azione suicida è stata messa a segno a Kirkuk da un kamikaze che alla guida di un'autobomba si è lanciato contro alcuni uffici del centro della città. Nell'esplosione del veicolo, che ha distrutto anche tre auto parcheggiate nella zona, sono morti due civili e altri otto sono rimasti feriti. Lo ha reso noto il generale Anwar Mohammed Amin, comandante dell'esercito iracheno di Kirkuk.

E' stato inoltre assassinato Ali Shakir, il capo della federazione irachena di karate rapito giovedì scorso a Latifiyah. Il suo corpo senza vita, e con diversi fori di proiettile, è stato ritrovato in un fiume all'altezza della città di Kut, a sudest di Baghdad. La polizia è riuscita a identificarlo dopo aver trovato i documenti di identità nelle tasche dei vestiti che ancora portava. Shakir aveva 38 anni.

Nel quartiere orientale di Baladiyat, a Baghdad, un commando armato ha fatto irruzione in un'abitazione ed ha ucciso sette membri di una famiglia, alcuni dei quali bambini, mentre stavano dormendo. La famiglia apparteneva alla comunità scita.
E a proposito dell'intensificarsi di scontri tra sciti e sunniti in Iraq, l'ex primo ministro ad interim iracheno, Iyad Allawi, in un'intervista al 'Sunday Times' ha messo in guardia sul rischio di una guerra civile in Iraq in seguito all'intensificarsi delle violenze tra sciiti e sunniti. E avverte: le conseguenze potrebbero essere molto serie sia per l'Europa e per gli Stati Uniti che per il Medio Oriente se la crisi non viene risolta.
''Il problema è che gli americani non hanno una visione chiara né una politica precisa su come agire in Iraq'', ha dichiarato l'ex premier sciita, da lungo tempo alleato di Washington. ''La politica - afferma - dovrebbe essere quella di costruire l'unità nazionale in Iraq. Senza questo arriveremo sicuramente alla guerra civile. Mentre sto parlando siamo già al primo stadio di una guerra civile''. Secondo Allawi, l'unica via per scongiurarne il rischio passa ''attraverso l'unità nazionale, la costruzione delle istituzioni, l'economia e una politica estera stabile e pacifica''. Senza questi fattori, la situazione nel Paese ''peggiorerà''.


'''PALESTINA'''

Il ritiro israeliano da Gaza sara' enormemente costoso e per questo il governo Sharon ha pensato di fare appello alle casse di Washington. Secondo fonti politiche, Israele chiedera' 2,2 miliardi di dollari alla Casa Bianca per le operazioni di sgombero, il finanziamento piu' imponente mai chiesto dal principale alleato di Washington nella regione. Stando alle fonti, il finanziamento straordinario verrebbe utilizzato per trovare una nuova sistemazione a novemila coloni che il mese prossimo lasceranno 21 insediamenti nella Striscia di Gaza e quattro in Cisgiordania. "E' la piu' esosa richiesta di aiuto che io ricordi" ha detto una fonte di Gerusalemme, "il che non deve stupire, vista la portata del piano di disimpegno". Il quotidiano 'Haaretz' afferma che il premier Ariel Sharon approfittera' dell'incontro tra i suoi consiglieri ed Eliott Abrams, del Consiglio di sicurezza nazionale americano, per presentare la richiesta di finanziamento, contando sul via libera gia' concesso da Washington a sostenere economicamente il ritiro nella speranza che serva a consolidare la tregua che va avanti da cinque mesi. Israele e' gia' il maggiore recettore di aiuti statunitensi, con 2.8 miliardi di dollari l'anno, soprattutto spesi soprattutto in forniture militari.


'''CAROVANA DELLA PACE''' aggredita dalla polizia croata

Secondo INDYMEDIA Croazia sabato la polizia croata avrebbe colpito con pugni gli attivisti della Carovana per la Pace, che al confine Sloveno/Croato di Bregane stavano protestando tenendo le mani in alto per essere stati bloccati. Tutto sarebbe nato dalla perquisizione di una delle automobili della carovana, dove è stato trovato un kalashnikov di plastica. Scattato l'allarme, la carovana è stata bloccata, perquisita, e alcuni attivisti sarebbero stati interrogati dai servizi segreti. A nulla sono serviti gli interventi delle ambasciate francese e tedesca.
Inoltre un'attivista palestinese (residente a Barcellona) è stato fermato poché non aveva il visto per la Croazia. Non volendo proseguire senza un loro membro, i pacifisti sono rimasti per protesta sul valico. Al che un cordone di una trentina di agenti avrebbe aggredito con pugni gli attivisti che protestavano tenendo le mani in alto, minacciando di arresto una giornalista croata. L'attivista palestinese è stato bloccato con la forza dagli agenti e arrestato, poi espulso in Slovenia, impedendo al suo avvocato di intervenire.
Dopo essere stata ferma per 7 ore, la carovana è stata costretta a proseguire scortata dalla polizia.

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In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

LONDRA

Un allarme bomba è stato lanciato stamani all'aeroporto londinese di Heathrow, nei pressi del Terminal 3. Tre persone sono state fermate sulla base della legge antiterrorismo, ma non è emerso alcun legame fra loro e gli attentati di giovedì, ha detto il vice capo di Scotland Yard Brian Paddick che ha sottolineato che "sarebbe inappropriato" fare un collegamento. La polizia sta ancora setacciando l'aeroporto.

TURCHIA

ANKARA - La bomba esplosa ieri in una località turistica turca ha provocato 20 feriti. Lo ha reso noto la polizia. Il fatto è avvenuto a Cesme, nella Turchia occidentale, sul mar Egeo. Nell'attentato non risultano al momento italiani coinvolti. Lo si è appreso alla Farnesina. "E' stato accertato che si è trattato di una bomba", ha detto alla Reuters un ufficiale di polizia di Cesme. Non è chiaro tuttavia al momento chi possa essere dietro l'attentato. Nessuno dei feriti è in gravi condizioni, ha detto l'ufficiale di polizia. La televisione turca Ntv ha detto che l'esplosione è avvenuta in una piazza centrale di Cesme, in un contenitore della spazzatura situato vicino alla succursale di una banca.

IRAQ

Ventiquattro iracheni sono morti e altri 53 sono rimasti feriti in due diversi attentati suicidi in Iraq. Lo riferisce la polizia irachena. Nel primo attacco, avvenuto questa mattina a Baghdad contro un centro di reclutamento della polizia nei pressi dell'ex aeroporto di Muthanna, un uomo che indossava una cintura esplosiva si è fatto saltare in aria tra i volontari uccidendo 22 persone e ferendone 45. L'altra azione suicida è stata messa a segno a Kirkuk da un kamikaze che alla guida di un'autobomba si è lanciato contro alcuni uffici del centro della città. Nell'esplosione del veicolo, che ha distrutto anche tre auto parcheggiate nella zona, sono morti due civili e altri otto sono rimasti feriti. Lo ha reso noto il generale Anwar Mohammed Amin, comandante dell'esercito iracheno di Kirkuk.

E' stato inoltre assassinato Ali Shakir, il capo della federazione irachena di karate rapito giovedì scorso a Latifiyah. Il suo corpo senza vita, e con diversi fori di proiettile, è stato ritrovato in un fiume all'altezza della città di Kut, a sudest di Baghdad. La polizia è riuscita a identificarlo dopo aver trovato i documenti di identità nelle tasche dei vestiti che ancora portava. Shakir aveva 38 anni.

Nel quartiere orientale di Baladiyat, a Baghdad, un commando armato ha fatto irruzione in un'abitazione ed ha ucciso sette membri di una famiglia, alcuni dei quali bambini, mentre stavano dormendo. La famiglia apparteneva alla comunità scita. E a proposito dell'intensificarsi di scontri tra sciti e sunniti in Iraq, l'ex primo ministro ad interim iracheno, Iyad Allawi, in un'intervista al 'Sunday Times' ha messo in guardia sul rischio di una guerra civile in Iraq in seguito all'intensificarsi delle violenze tra sciiti e sunniti. E avverte: le conseguenze potrebbero essere molto serie sia per l'Europa e per gli Stati Uniti che per il Medio Oriente se la crisi non viene risolta. Il problema è che gli americani non hanno una visione chiara né una politica precisa su come agire in Iraq, ha dichiarato l'ex premier sciita, da lungo tempo alleato di Washington. La politica - afferma - dovrebbe essere quella di costruire l'unità nazionale in Iraq. Senza questo arriveremo sicuramente alla guerra civile. Mentre sto parlando siamo già al primo stadio di una guerra civile. Secondo Allawi, l'unica via per scongiurarne il rischio passa attraverso l'unità nazionale, la costruzione delle istituzioni, l'economia e una politica estera stabile e pacifica. Senza questi fattori, la situazione nel Paese peggiorerà.

PALESTINA

Il ritiro israeliano da Gaza sara' enormemente costoso e per questo il governo Sharon ha pensato di fare appello alle casse di Washington. Secondo fonti politiche, Israele chiedera' 2,2 miliardi di dollari alla Casa Bianca per le operazioni di sgombero, il finanziamento piu' imponente mai chiesto dal principale alleato di Washington nella regione. Stando alle fonti, il finanziamento straordinario verrebbe utilizzato per trovare una nuova sistemazione a novemila coloni che il mese prossimo lasceranno 21 insediamenti nella Striscia di Gaza e quattro in Cisgiordania. "E' la piu' esosa richiesta di aiuto che io ricordi" ha detto una fonte di Gerusalemme, "il che non deve stupire, vista la portata del piano di disimpegno". Il quotidiano 'Haaretz' afferma che il premier Ariel Sharon approfittera' dell'incontro tra i suoi consiglieri ed Eliott Abrams, del Consiglio di sicurezza nazionale americano, per presentare la richiesta di finanziamento, contando sul via libera gia' concesso da Washington a sostenere economicamente il ritiro nella speranza che serva a consolidare la tregua che va avanti da cinque mesi. Israele e' gia' il maggiore recettore di aiuti statunitensi, con 2.8 miliardi di dollari l'anno, soprattutto spesi soprattutto in forniture militari.

CAROVANA DELLA PACE aggredita dalla polizia croata

Secondo INDYMEDIA Croazia sabato la polizia croata avrebbe colpito con pugni gli attivisti della Carovana per la Pace, che al confine Sloveno/Croato di Bregane stavano protestando tenendo le mani in alto per essere stati bloccati. Tutto sarebbe nato dalla perquisizione di una delle automobili della carovana, dove è stato trovato un kalashnikov di plastica. Scattato l'allarme, la carovana è stata bloccata, perquisita, e alcuni attivisti sarebbero stati interrogati dai servizi segreti. A nulla sono serviti gli interventi delle ambasciate francese e tedesca. Inoltre un'attivista palestinese (residente a Barcellona) è stato fermato poché non aveva il visto per la Croazia. Non volendo proseguire senza un loro membro, i pacifisti sono rimasti per protesta sul valico. Al che un cordone di una trentina di agenti avrebbe aggredito con pugni gli attivisti che protestavano tenendo le mani in alto, minacciando di arresto una giornalista croata. L'attivista palestinese è stato bloccato con la forza dagli agenti e arrestato, poi espulso in Slovenia, impedendo al suo avvocato di intervenire. Dopo essere stata ferma per 7 ore, la carovana è stata costretta a proseguire scortata dalla polizia.


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