Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
G8: incidenti di Genova, Placanica non risponde
Quando si dice il silenzio è d'oro: AN paga, Placanica non parla.
La cinquantanovesima udienza del processo contro 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio durante il G8 genovese è tutta per lui, Mario Placanica, l'ex carabiniere che il 20 luglio del 2001 sparò e uccise Carlo Giuliani in Piazza Alimonda: giornalisti, dispiegamento di forze dell'ordine d'altri tempi, pubblico in aula numeroso.
L'udienza in sé dura poco, Mario Placanica - microfono in mano - si avvale della facoltà di non rispondere. Il resto del tempo è camera di consiglio del tribunale che non accoglie le eccezioni della difesa e chiude l'udienza. Nulla di fatto per quanti speravano di sentire - per la prima volta in un luogo pubblico e non nelle stanze ovattate dei PM - la versione dei fatti dell'ex carabiniere, in relazione alla giornata del 20 luglio 2001.
Non sappiamo se sorprenderci o no della decisione di Placanica e del suo avvocato, presente in aula. Ci limitiamo a indicare tre avvenimenti, ordinati cronologicamente, che ci sembra illuminino la questione: il 13 maggio, attraverso il suo avvocato, Placanica fa sapere di voler presentarsi in aula e rispondere "a tutte le domande dei cento avvocati dei no global, del pubblico ministero e del presidente del tribunale".
Pochi giorni prima dell'udienza, Placanica è presente ad un incontro di AN (dal Quotidiano della Calabria di domenica 25 settembre*), con tanto di ministro Gasparri: la voce di una sua potenziale candidatura non è né smentita, né confermata. Oggi, in aula, Placanica afferma: "mi avvalgo della facoltà di non rispondere". Che ognuno tiri le sue conclusioni. Le nostre si possono riassumere dicendo che la dietrologia sarà anche un vecchio vizio italiano, ma, in alcuni casi, si impone come chiave di riflessione.
Dopo tre udienze forse i PM riusciranno a convocare un teste, la cui deposizione non costituirà un'inutile perdita di tempo. Tra i potenti mezzi di cui dispone la procura, forse manca un semplice telefono.
Infine, dopo la decisione del Tribunale in relazione alla deposizione Placanica, il giudice Devoto comunica che la citazione nei confronti del generale Leso (responsabile logistico durante le giornate del G8) viene annullata, perché la procura ha dichiarato di possedere già il materiale registrato dalle telecamere contenute nei caschi dei CC. Prossima udienza, martedì 4 ottobre 2005
Mobilitazione contro DDL Moratti
Due giorni di mobilitazione contro il ddl Moratti sulla Riforma Universitaria. Si sono svolte nella giornata di oggi numerose azioni ed occupazioni presso Facoltà e Rettorati. Al centro della protesta il rischio per migliaia di assistenti di perdere l'incarico. «È una riforma confusa e contraddittoria - dicono - che vuole essere licenziata dal governo rapidamente. Viene abolita la figura del ricercatore e aumentano le forme di lavoro precario. Oltretutto le risorse per riorganizzare la docenza universitaria sono esplicitamente negate». E contro questo progetto di riforma oggi, oltre alle mobilitazioni nelle Università, La Rete Nazionale Ricercatori Precari ha inviato una pioggia di mail all'indirizzo di posta elettronica della Presidenza del Senato. Si contesta infatti la decisione di Pera di sospendere la discussione del testo di legge in Commissione Istruzione e di provvedere alla sua discussione direttamente in Aula.
Per domani appuntamento alle 11:00 al SENATO DELLA REPUBBLICA per la manifestazione nazionale.
Ascoltiamo la corrispondenza realizzata questa mattina con un esponente della Rete Nazionale Ricercatori Precari. AUDIO
ITALIA
Ricerca Codacons sui salari in Europa
E se il futuro dell’Università e della ricerca in Italia è quantomeno a tinte fosche, non meglio se la passano i lavoratori e le lavoratrici. Se al riguardo qualcuno nutrisse ancora qualche dubbio, è il Codacons a dipanarli, con una ricerca ufficiale sui salari nell’Unione Europea.
In termini di sicurezza del lavoro non c’è posto migliore di quello occupato da Antonio Fazio alla Banca Centrale, ma questa è un’altra storia. Molto peggio se la passano i lavoratori e le lavoratrici italiani. Secondo i dati emersi dalla ricerca del Codacons, resi pubblici oggi, i lavoratori e le lavoratrici italiani hanno infatti gli stipendi più bassi di tutta l’Unione, battuti solo dal Portogallo. Peggio di tutti se la passano i metalmeccanici con una retribuzione netta annua di appena 11mila euro.
Operazione Cervantes: 9 rinvii a giudizio. Riserva su richiesta domiciliari
Sono stati tutti rinviati a giudizio i nove imputati accusati degli attentati con pacchi-bomba al tribunale e alla questura di Viterbo tra il 2003 e il 2004, nonche' del fallito attentato nel 2003 al Centro servizi sociali per adulti della stessa citta' e alla caserma dei carabinieri Libia a Roma dello stesso anno. Il gup Ciriaco ha fissato al prossimo 30 novembre l' inizio del processo davanti alla prima corte d' assise di Roma... Il giudice si e' riservato di decidere sulla richiesta di concessione degli arresti domiciliari nei confronti di due imputati.
Sono stati invece assolti a Pisa i 9 attivisti per le mobilitazioni del Trainstopping del 2003
Oggi si è svolta l’ultima udienza del processo a carico di 9 attivisti del movimento pacifista pisano per il presunto blocco stradale del Ponte sullo Scolmatore, tra Pisa e Livorno, avvenuto il primo marzo del 2003. La Prefettura di Pisa aveva comminato multe dell’importo di 2.500 euro per ciascuno per un totale di 22.500 euro. Il Canale dei Navicelli dove è avvenuta l’azione dei disobbedienti costituisce un nodo strategico per il collegamento della base americana di Camp Darby con il porto di Livorno per il trasferimento dei mezzi militari e delle armi dirette poi in Iraq. Dopo circa un anno e mezzo di dibattimento processuale, il giudice nella giornata di oggi ha annullato tutte le ingiunzioni a carico dei manifestanti, accogliendo le tesi della difesa.
Bologna, Sciopero della fame al CPT
Sono ancora in sciopero della fame i migranti rinchiusi nel Centro di permanenza temporanea di Via Mattei a Bologna. Un’ottantina di stranieri rifiuta il cibo per protestare contro “la sporcizia, la mancanza di medicine e le manganellate contro chi si ribella”. Qualcuno racconta delle botte prese nei giorni scorsi da chi aveva cercato di opporsi al rientro in patria. Un uomo detenuto nel centro avrebbe avuto un pugno finendo all’ospedale. Un pakistano che aveva chiesto l’asilo politico, ma era stato comunque portato all’aeroporto, si è procurato diversi tagli sull’addome pur di non dover partire. Ora, dicono al Cpt, è tornato in Via Mattei, ma non viene neppure curato. E non solo. Tra gli 80 ospiti ci sarebbe anche un minorenne rumeno che deve essere rimpatriato. Ma dove andrà? Non ha più i genitori, nessuno lo può ospitare. Gli stranieri rinchiusi al Cpt hanno intenzione di continuare la protesta con l’astensione dal cibo. Queste storie, purtroppo, rimangono troppo spesso chiuse dentro quelle mura, e la città, che fa affari sulla pelle dei lavoratori migranti, resta, come tante altre, indifferente a questa violenza legale.
Carecere: un altro suicidio
Di carcere si muore, e non finiremo mai di dirlo. L’ultima notizia arriva dal carcere di Civitavecchia, dove ieri un uomo polacco di 40 anni si è tolto la vita. L’uomo era detenuto a Civitavecchia dallo scorso mese di giugno, in attesa di essere processato. Ieri pomeriggio, verso le 13.30, si è impiccato con un doppio cappio alle sbarre della cella, che condivideva con un altro recluso. L’uomo era in cura dallo psichiatra del carcere, sembra per dei problemi di depressione, però non aveva espresso richieste di aiuto, o manifestato particolari segni di disagio, che potessero in qualche modo far prevedere il suicidio. Oltre tutto faceva da "piantone" al compagno di cella che, a causa di una malattia alle gambe, richiedeva un'assistenza costante.
ESTERI
Palestina: Arresti in Cisgiordania, quasi 400 in due giorni
L’aviazione israeliana ha compiuto ieri almeno due incursioni notturne nella Striscia di Gaza. Nell'ambito della ‘Operazione prima pioggia’, lanciata sabato scorso dai militari israeliani, sono state arrestate nella notte in Cisgiordania almeno 82 persone accusate di appartenere a Hamas e alla Jihad islamica. Sono stati circa 400, negli ultimi tre giorni, i palestinesi arrestati con la stessa accusa. Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha intanto vinto questa notte le elezioni interne al Likud, il partito di maggioranza relativa nella Knesset, sconfiggendo l’ex-ministro delle Finanze Netanyhau. Il voto aveva lo scopo di decidere se anticipare al 2005 le primarie interne al partito, fissate per l’aprile 2006, per sceglierne il nuovo capo.
Un razzo palestinese di tipo Qassam, sparato dalla striscia di Gaza, e' esploso nei pressi della citta' israeliana di Sderot (Neghev). Secondo le prime informazioni, non ha provocato ne' vittime ne' danni. Lo ha reso noto un portavoce militare. In precedenza colpi di arma da fuoco sono stati esplosi dal territorio di Gaza contro una pattuglia militare israeliana in transito presso il valico di Sufa. Anche in questo attacco non ci sono state vittime.
Iraq
Il numero due di Al Qaida e' stato ucciso domenica scorsa a Baghdad in un blitz guidato dagli statunitensi. Si tratta di Abu Azzam, consigliere di Al-Zarqawi. La notizia e' stata confermata oggi dal portavoce Usa maggiore Boylan. L'uomo e' stato rintracciato grazie ad una soffiata. Il primo ministro iracheno fornira' dettagli nelle prossime ore a Baghdad. Sulla testa di Azzam pendeva una taglia di50 mila dollari statunitensi.
E intanto a Ramadi almeno quattro civili iracheni sono stati uccisi dai soldati americani che hanno aperto il fuoco sulla folla subito dopo l'esplosione di un ordigno avvenuta al passaggio del convoglio sul quale viaggiavano. A confermarlo fonti ospedaliere locali secondo le quali altri cinque civili sarebbero stati feriti gravemente.
Sempre oggi a Jassan, villaggio al confine con l'Iran, sono stati rinvenuti 22 cadaveri con mani e piedi legati.
Un secondo giornalista iracheno che lavora per la Reuters è stato incarcerato a tempo indeterminato da un tribunale segreto e l'agenzia di stampa ha chiesto oggi che sia rilasciato o che gli sia data la possibilità di difendersi in un tribunale aperto. Un portavoce militare ha detto che il cameraman televisivo freelance Samir Mohammed Noor, arrestato da forze irachene quattro mesi fa nella sua casa di Tall Afar, nel nord, è stato definito «una minaccia imperativa per le forze della coalizione e la sicurezza in Iraq», ad un'udienza segreta tenuta la settimana scorsa. Si trova nel centro di internamento di Camp Bucca, nel sud, e il suo caso sarà riesaminato tra sei mesi. Ufficiali americani si sono a più riprese rifiutati di precisare quali siano le accuse che gli vengono rivolte. Samir è uno di almeno quattro giornalisti che lavorano per media internazionali detenuti senza accuse dai militari americani in Iraq.
Guantanamo: Peggiorano le condizioni dei 260 detenuti in sciopero della fame
Sono aumentati a 260 i detenuti in sciopero della fame nel carcere di Guantanamo. Amnesty International ha espresso preoccupazione per le gravi condizioni fisiche in cui si troverebbero i reclusi, che si rifiutano di mangiare perchè chiedono il miglioramento delle condizioni carcerarie in cui si trovano e un equo processo. I legali di alcuni prigionieri parlano di gravi condizioni fisiche di alcuni loro clienti in seguito all'ennesimo sciopero della fame, metodo usato per richiedere il miglioramento delle condizioni, e l'impossibilita' dei medici del campo di far fronte all'emergenza senza aiuti esterni. Amnesty ha chiesto nuovamente al governo degli Stati Uniti di chiudere il campo e processare i reclusi secondo le leggi del diritto internazionale.
Argentina: ’DESAPARECIDOS’, GOVERNO SOSPENDE CAPO POLIZIA FRONTIERA
Il governo argentino ha deciso di sospendere dal suo incarico Pedro Pasteris, il capo della Gendarmeria, ovvero la polizia di frontiera, indagato dalla magistratura per il crimine di repressione e per presunta partecipazione alla sparizione di persone. La decisione è stata annunciata dal ministro dell’Interno Aníbal Fernández, secondo cui “non potevamo lasciare al comando della forza che si occupa della sicurezza lungo il confine una persona cui sono imputati delitti così gravi”. Secondo l’accusa, tra il 1980 e il 1983 Pasteris era a capo di un distaccamento della Gendarmeria su un ponte ubicato nel nord-est del Paese che unisce la città argentina di Paso de los Libres e quella brasiliana di Uruguayana. In quegli anni almeno 9 persone sarebbero state fatte precipitare dal ponte; Pasteris era la persona incaricata di controllare l’identità di coloro che, fermati mentre attraversavano in uscita o in entrata il ponte, venivano arrestati per essere consegnati all’esercito per attuare la sistematica opera di repressione ai danni degli oppositori politici. Pasteris era stato nominato a capo della Gendarmeria lo scorso novembre, in seguito a un ampio ‘repulisti’ operato dal governo tra le cariche più alte dei principali corpi di polizia e dell’esercito del Paese.
Derive e approdi di migranti
Spagna All'alba 500 migranti provenienti dal Marocco hanno dato l'assalto al muro che circonda l'enclave spagnola di Melilla. Un centinaio sono riusciti ad attraversare la doppia barriera metallica del muro ma sono stati comunque fermati e sottoposti alle procedure di identificazione. Gia' prima dell'assalto erano stati avviati i lavori per raddoppiare l'altezza del muro.
Rapporto Oim: la tratta aumenta
Sono state censite seimila persone oggetto della tratta: questa la punta dell'iceberg, mentre la stima non ufficiale si aggira attorno alle 200 mila. Con un nuovo rapporto sulla tratta l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) lancia l'allarme sulle proporzioni allarmanti assunte dalla tratta degli esseri umani, e soprattutto delle donne, nell'Europa del sud-est. Le persone- precisa l'Oim - sono oggetto di questa tratta a fini "di sfruttamento sessuale, di lavoro forzato, di adozione o di delinquenza".
In un testo di 548 pagine (.pdf, 3.8mb) - che si basa su l'analisi di 6255 casi tra il gennaio 2000 e il dicembre 2004 - l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) afferma che il fenomeno si sta diversificando e si sta ampliando. L'Albania, la Romania, la Moldavia, la Bulgaria e il Kossovo sono i principali paesi d'origine delle donne vittime della tratta nella regione e raggruppano l'89 % delle persone soccorse lo scorso anno. Le persone provenienti dalla Croazia, dalla Bosnia, dalla Macedonia e dalla Serbia sono in aumento. L'Ucraina è il principale paese d'origine delle vittime della tratta, ma molti provengono anche da altre zone del mondo come la Cina, l'Iraq e la Georgia, la Mongolia, il Libano l'Armenia e Uzbekistan. Sempre più spesso le persone attraversano le frontiere nei punti di controllo ufficiali e con documenti validi. La ricerca di un lavoro all'estero è la ragione preponderante che li spinge all'emigrazione.
Polonia: tra destra e destra vince la destra
La vittoria del conservatori cattolici e dei liberali alle elezioni legislative polacche e' ufficiale. Il Partito conservatore e i liberali hanno ottenuto complessivamente il 51% dei voti.
E alla fine del mondo…. Prendono le impronte digitali anche ai bambini!!!
Succede in Gran Bretagna dove l'appello scolastico potrebbe lasciare il posto ad una nuova tecnologia di rilevamento delle impronte digitali. Gli allievi di una scuola elementare britannica, nel Wiltshire saranno i primi “fortunati” a sperimentare il nuovo metodo di registrazione delle presenze. Invece che rispondere al quotidiano elenco di nomi, i bambini dovranno semplicemente toccare uno schermo attaccato sul muro della classe.
Siparietto
Gr 13:00
In primo Piano
NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
Siparietto
1) Primo Piano: Mobilitazione contro DDL MOratti:
TESTO:
Due giorni di mobilitazione contro il ddl Moratti sulla Riforma Universitaria.Sono in corso azioni e occupazioni in tutta Italia. Per domani appuntamento alle 11:00
- al SENATO DELLA REPUBBLICA per la manifestazione nazionale. Sentiamo la corrispondenza.
2) Arresti in Cisgiordania, quasi 400 in due giorni
L’aviazione israeliana ha compiuto ieri almeno due incursioni notturne nella Striscia di Gaza. Nell'ambito della ‘Operazione prima pioggia’, lanciata sabato scorso dai militari israeliani, sono state arrestate nella notte in Cisgiordania almeno 82 persone accusate di appartenere a Hamas e alla Jihad islamica. Sono stati circa 400, negli ultimi tre giorni, i palestinesi arrestati con la stessa accusa Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha, intanto, vinto questa notte le elezioni interne al Likud, il partito di maggioranza relativa nella Knesset, sconfiggendo l’ex-ministro delle Finanze Benyamin Netanyhau. Il voto aveva lo scopo di decidere se anticipare al 2005 le primarie interne al partito, fissate per l’aprile 2006, per sceglierne il nuovo capo.
7) Ucciso numero due Al Qaida
- Abu Azzam, dichiarato il numero due di Al Qaida, e' stato ucciso nel corso di un'operazione congiunta irachena-americana.
3) Etiopia, arrestati gli oppositori
Sarebbero stati arrestati oggi 43 esponenti dell'opposizione nella regione centrale di Ahmara, perchè accusati di aver attentato in maniera violenta all'ordine costituzionale del Paese. Nella zona sarebbero state in corso attività per organizzare una rivolta armata.Gli arresti contribuiscono ad aumentare il clima di tensione già alto nel Paese per via delle prossime manifestazioni dei due principali partiti di opposizione, la Coalizione per la difesa della democrazia (Cud) e l'Unione delle forze democratiche etiopiche (Uepdf) che oltre a chiedere un governo più unito, protestano per le scorse elezioni legislative di maggio, che a loro dire sarebbero state truccate.
6) ’DESAPARECIDOS’, GOVERNO SOSPENDE CAPO POLIZIA FRONTIERA Diritti Umani Diritti Umani, Brief
Il governo argentino ha deciso di sospendere dal suo incarico Pedro Pasteris, il capo della Gendarmeria, ovvero la polizia di frontiera, indagato dalla magistratura per il crimine di repressione e per presunta partecipazione alla sparizione di persone. La decisione è stata annunciata dal ministro dell’Interno Aníbal Fernández, secondo cui “non potevamo lasciare al comando della forza che si occupa della sicurezza lungo il confine una persona cui sono imputati delitti così gravi”. Secondo l’accusa, tra il 1980 e il 1983 Pasteris era a capo di un distaccamento della Gendarmeria su un ponte ubicato nel nord-est del Paese che unisce la città argentina di Paso de los Libres e quella brasiliana di Uruguayana. In quegli anni almeno 9 persone sarebbero state fatte precipitare dal ponte; Pasteris era la persona incaricata di controllare l’identità di coloro che, fermati mentre attraversavano in uscita o in entrata il ponte, venivano arrestati per essere consegnati all’esercito per attuare la sistematica opera di repressione ai danni degli oppositori politici. Pasteris era stato nominato a capo della Gendarmeria lo scorso novembre, in seguito a un ampio ‘repulisti’ operato dal governo tra le cariche più alte dei principali corpi di polizia e dell’esercito del Paese.
8) P2P applicato all'energia!
Lo spettro di una severa crisi energetica si affaccia sempre più pesantemente e la comunità scientifica britannica ha scelto il concetto della distribuzione P2P per esorcizzarla. Una equipe di ricercatori dell'Università di Southampton è al lavoro su un nuovo sistema per la riduzione dei consumi energetici, già battezzato il "peer-to-peer" della distribuzione elettrica. Pensato per piccole comunità e quartieri residenziali, il progetto prevede l'installazione di microgeneratori d'energia elettrica in ciascun edificio. I generatori utilizzeranno fonti rinnovabili come energia solare ed eolica per la produzione di elettricità ed acqua calda: i condomini sfrutteranno unicamente l'energia necessaria, mentre quella in eccesso verrà ridistribuita equamente a tutta la "comunità energetica".
4) Derive e approdi di migranti
Sono 315, di cui cinque donne, quasi tutti pakistani, gli immigrati sbarcati questa sera a Lampedusa. Erano stati soccorsi nel pomeriggio, 35 miglia a Nord-Est dall'isola delle Pelagie, da mezzi della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto. Sono in corso nel Canale di Sicilia le ricerche di un barcone in difficolta' con una sessantina di clandestini a bordo. A lanciare l'allarme e' stato il fratello di uno degli immigrati, residente a Reggio Calabria, che ha ricevuto una telefonata dall'imbarcazione. La notte scorsa sono giunti a Lampedusa i 315 migranti intercettati a 35 miglia dall'isola da 2 motovedette della GdF. Il governo marocchino ha reso noto di aver arrestato tra il 15 e il 22 settembre scorsi 1.152 persone, tra le quali solo 293 di cittadinanza marocchina, ritenute colpevoli di aver tentato di partire illegalmente dai territori del Marocco e del Sahara Occidentale alla volta rispettivamente della Spagna e delle Isole Canarie, arcipelago soggetto alla sovranità di Madrid. Nelle ultime settimane si è fatta crescente la pressione degli immigrati clandestini, soprattutto subsahariani, verso le coste della Spagna, in particolare dell’Andalusia (distante pochissimi chilometri dalle enclave spagnole di Ceuta y Melilla in Marocco), e di conseguenza gli incidenti, anche mortali: dalla scorsa settimana, in particolare, sono dispersi in mare dopo essere naufragati al largo delle coste del Sahara Occidentale 16 migranti clandestini subsahariani, diretti nell’arcipelago delle Isole Canarie.
Gr 9:30
Ucciso Abu Azza, l'amico del cuore di Al Zarqawi
Il numero due della rete terroristica al Qaida in Iraq, Abu Azzam, e' stato ucciso nel corso di un'operazione congiunta irachena-americana: lo ha detto il consigliere della sicurezza nazionale Muaffak al Rubaie, precisando che la morte di Azzam e' avvenuta ieri. Siamo riusciti ad uccidere il numero due di al Qaida in Iraq ha detto Rubaie, secondo il quale l'operazione e' stata resa possibile grazie alla collaborazione di un informatore. Il blitz, ha detto ancora il responsabile iracheno, e' avvenuto con un'azione congiunta tra forze irachene e americane che hanno attaccato una casa nella capitale Baghdad. Abu Azzam, considerato il vice di Abu Musab al Zarqawi, e' con ogni probabilita' di origine palestinese.
AUTOBOMBA A BAQUBA, ALMENO 10 MORTI
Un attentatore suicida, facendosi esplodere a bordo di un'autobomba, ha provocato la morte di almeno 10 persone e il ferimento di altri dieci in un centro di reclutamento dell'esercito a Baquba a nord di Baghdad, ha riferito una fonte della polizia. Secondo fonti della polizia una piccola folla era riunita davanti al centro di reclutamento nel quartiere di al-Jadida, nel centro della citta' che sorge a circa 60 km a nord di Baghdad, quando si e' verificata l'esplosione. Il centro di al-Jadida recluta e addestra truppe di elite inquadrate nella Forza di reazione rapida dell'esercito iracheno. Secondo fonti della polizia il bilancio delle vittime e' destinato a salire, mentre sarebbe gia' arrivato a 26 il numero dei feriti.
Arresti in Cisgiordania, quasi 400 in due giorni
L'esercito israeliano ha arrestato stanotte in Cisgiordania, 82 persone accusate di essere attivisti di Hamas e della Jihad islamica. Lo ha riferito un portavoce delle forze armate. Con gli arresti di stanotte sale a 379 il numero di palestinesi catturati da domenica scorsa. Tra di loro ci sono molti capi politici e militari di Hamas, tra cui lo sceicco Hassan Yussef, considerato uno dei responsabili del movimento radicale islamico in Cisgiordania.
Afghanistan
Due soldati statunitensi sono stati uccisi questa mattina in due distinti attacchi della guerriglia nelle zone est e sud dell'Afghanistan. Al momento il comando americano non ha reso noti altri dettagli. Il ministro dell'Interno afghano, Ali Ahmad Jalali, ha deciso di dimettersi. Lo ha annunciato lo stesso ministro in un'intervista in televisione. La decisione sarebbe maturata in seguito a contrasti con il presidente Hamid Karzai sulla nomina di funzionari provinciali.
Durante la notte i militari israeliani sono stati mobilitati anche nella Cisgiordania ancora occupata. Nel corso di rastrellamenti nelle zone di Ramallah, Betlemme ed Hebron sono stati arrestati 82 militanti dei due principali movimenti integralisti, Hamas e Jihad islamica. Da domenica scorsa sono stati compiuti in Cisgiordania 379 arresti, tra cui quello dello sceitto Hassan Yussef, considerato uno dei massimi esponenti di Hamas nel territorio. ()
Etiopia, arrestati gli oppositori
Sarebbero stati arrestati oggi 43 esponenti dell'opposizione nella regione centrale di Ahmara, perchè accusati di aver attentato in maniera violenta all'ordine costituzionale del Paese.S econdo fonti della polizia, nella zona erano in corso attività per organizzare una rivolta armata.Gli arresti contribuiscono ad aumentare il clima di tensione già alto nel Paese per via delle prossime manifestazioni dei due principali partiti di opposizione, la Coalizione per la difesa della democrazia (Cud) e l'Unione delle forze democratiche etiopiche (Uepdf) che oltre a chiedere un governo più unito, protestano per le scorse elezioni legislative di maggio, che a loro dire sarebbero state truccate.
Derive e approdi di migranti
Sono 315, di cui cinque donne, quasi tutti pakistani, gli immigrati sbarcati questa sera a Lampedusa. Erano stati soccorsi nel pomeriggio, 35 miglia a Nord-Est dall'isola delle Pelagie, da mezzi della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto. In questo momento sono state concluse le operazioni di identificazione e gli extracomunitari sono stati condotti al centro di accoglienza. Sono in corso nel Canale di Sicilia le ricerche di un barcone in difficolta' con una sessantina di clandestini a bordo. A lanciare l'allarme e' stato il fratello di uno degli immigrati, residente a Reggio Calabria, che ha ricevuto una telefonata dall'imbarcazione. Nelle operazioni, impegnati 6 motovedette e un aereo della Guardia costiera. La notte scorsa sono giunti a Lampedusa i 315 clandestini intercettati a 35 miglia dall'isola da 2 motovedette della GdF.
Australiano riuscira' a farsi processare a Guantanamo
Un australiano detenuto a Guantanamo comparirà di fronte a un tribunale militare a novembre. L'uomo, David M. Hicks, è accusato di avere combattuto con i taliban, ma si dichiara innocente delle accuse mossegli: cospirazione, collaborazione con il nemico e tentato omicidio. Una commissione militare, cioè un tribunale militare, esaminerà il caso Hicks il 18 novembre. I procedimenti nei confronti dell'australiano e di altri tre detenuti, in realtà, erano già iniziati l'anno scorso in agosto, ma erano poi stati sospesi in novembre. Hicks è uno dei pochissimi fra i circa 500 prigionieri detenuti a Guantanamo da quasi tre anni a questa parte a essere stati formalmente incriminati.
Appunti e note redazionali
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