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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

ITALIA

ATESIA

I precari di Atesia scendono in piazza Dopo il riuscitissimo sciopero del 15 settembre i precari di Atesia, insieme a varie realtà sociali e sindacati di base, indicono un corteo cittadino a Roma. Il 30 settembre scade l'ultima proroga dei contratti co.co.co. sindacati confederali e azienda rimangono fermi sugli accordi firmati a maggio 2004 che applicherebbero la legge 30, stabilizzando la situazione di precarieta’ dentro Atesia. Le mobilitazioni e gli scioperi dei precari al contrario hanno sconfessato l’accordo e lo hanno reso inapplicabile. Il 29 settembre i precari di atesia e molte altre realtà di lotta cittadine scenderanno in piazza contro la precarietà, contro la legge 30, per il reintegro dei 4 licenziati, per chiedere un lavoro dignitoso, diritti, garanzie e reddito per tutti. Nel gruppo Telecom (solo a Roma) a sostegno della manifestazione si sciopererà le ultime 2 ore a fine turno.

29 settembre ore 17,00 Piazza della Repubblica Per informazioni: sito dei precari Atesia

RICERCA

In occasione della discussione in parlamento del DDL Moratti sul riordino della docenza universitaria si è tenuta una manifestazione davanti al Senato. I ricercatori precari, gli studenti e i docenti che manifestavano hanno bloccato brevemente la strada di fronte al Senato e dopo le cariche delle forze dell' ordine la manifestazione si è diretta alla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) che in questi mesi ha svolto il ruolo di interlocutore privilegiato della ministra.

Riuniti in assemblea nella sala affreschi della sede della CRUI i partecipanti alla manifestazione hanno chiesto le dimissioni dei rettori e di tutti coloro che ricoprono cariche istituzionali nell'università e di attuare forme di lotta più incisive. Il Presidente della conferenza dei rettori Tosi ha denunciato il metodo antidemocratico adottato dalla maggioranza ma ha rifiutato di prendere provvedimenti immediati contro il DDL. L'assemblea denuncia questo reiterato attendismo che finora non ha scalfito il controverso iter della riforma.

La lotta contro la riforma Moratti continuerà finché questa o un'altra maggioranza non abrogherà definitivamente questo DDL.

Assemblea Nazionale di ricercatori precari, studenti, docenti delle Università italiane. Corrispondenza.

APRILIA

Sull'acqua.

30 settembre 1977, 30 settembre 2005. Mille fiori per Walter Rossi 28 settembre 2005 Dall'associazione Walter Rossi [posta@associazionewalterrossi.it]: "Walter Rossi: un giovane comunista ucciso il 30 settembre 1977 in viale Medaglie d'Oro a Roma da un gruppo di fascisti, alla presenza di un blindato della polizia, mentre effettuava un volantinaggio di protesta per le aggressioni subite nei giorni precedenti da alcuni militanti e simpatizzanti della sinistra. Tanti anni sono passati, tanti governi si sono succeduti, ma la richiesta di verità e giustizia si è frantumata contro il muro che ha protetto e protegge esecutori e mandanti di 'stragi di Stato', di omicidi di militanti della sinistra, di uccisioni di manifestanti nelle piazze d'Italia. Ancora una volta, nel 2001, abbiamo verificato che la giustizia per la morte di Walter non passa per le aule dei tribunali. Walter - che è stato assassinato dai fascisti davanti a una decina di poliziotti. A vent'anni, durante una manifestazione. Come Piero Bruno, Mario Salvi, Giorgiana Masi. Come i partigiani durante la Resistenza e le decine di giovani, operai, lavoratori, antifascisti, anarchici, comunisti dal dopoguerra in poi, insieme a milioni di altri che nel mondo intero hanno difeso e difendono quegli stessi ideali di uguaglianza e di giustizia sociale. Come Carlo Giuliani, solo quattro anni fa. Ma non ci arrendiamo, e certo non dimentichiamo. Non dimentichiamo cosa è accaduto in questi decenni, non dimentichiamo Ustica, la strage di Bologna, quella di piazza Fontana. Si avvicina la scadenza elettorale per il governo delle destre e cresce la conta delle aggressioni a compagni e a strutture antagoniste, individuate come baluardo di lotte e di partecipazione spontanea e realmente democratica con occupazioni di case, scioperi nei posti di lavoro, lotte contro speculazioni, nei quartieri contro emarginazioni e corruzione dilagante. Solo nel 2005 contiamo in tutta Italia 39 aggressioni a compagni e compagne, sedici attentati incendiari e dinamitardi, a Roma dieci aggressioni".

Il 30 settembre alle 18 "Mille fiori per Walter", in viale Medaglie d'Oro, nei pressi della lapide

CORSICA

L'esercito assalta la nave sequestrata dai lavoratori BASTIA - Cinque elicotteri dell'esercito francese hanno dato l'assalto questa mattina al largo della Corsica, vicino al porto di Bastia, alla Pascal Paoli, una nave della Sncm (compagnia transalpina di traghetti e cargo) dirottata ieri al porto di Marsiglia dai lavoratori marittimi in sciopero. I velivoli, adibiti al trasporto truppe, si sono fermati sopra la nave per dare modo ai soldati di salpare sul grosso mercantile. Le forze armate hanno ripreso il controllo del cargo, mentre tre navi della marina militare sono pronte a scortare la Pascal Paoli sulla via del ritorno verso il porto di Tolone. Tutto è nato dal via libera del governo francese alla privatizzazione della Sncm, società di navigazione che serve i collegamenti con Corsica, Sardegna, Algeria e Tunisia, alla Butler capital partners: la nuova società ha già pronto un piano per 400 licenziamenti (su 2.400 posti di lavoro) e sarebbe pronta a pagare 35 milioni di euro, a fronte dei 113 milioni di euro in aiuti statali che riceverebbe. Così ieri il traffico marittimo nel porto di Marsiglia è stato bloccato e i lavoratori, col volto coperto, si sono impadroniti con la forza della Pascal Paoli, un cargo lungo 176 metri adibito anche al trasporto passeggeri ma senza persone a bordo e l'hanno fatto salpare verso la Corsica.

SPAGNA

Assalto a Melilla 28 settembre 2005 Per la seconda notte consecutiva, centinaia di migranti marocchini e africani hanno poggiato le loro scale artigianali alle barriere di rete metallica e filo spinato che proteggono l'enclave spagnola di Melilla, sulla costa marocchina. Almeno duecento di loro sono riusciti a scavalcare il muro e a superare la polizia che lo presidiava in forze. Cento ce l'avevano fatta nella notte tra lunedì e martedì. Almeno trenta persone, tra poliziotti e migranti, sono rimaste ferite nei fronteggiamenti, un corpo a corpo quasi da assedio medievale. L'assalto al muro più esterno della Fortezza Europa è iniziato dopo che il governo Zapatero ha annunciato che presto i muri attorno a Melilla saranno raddoppiati in altezza. Quest'anno la polizia spagnola ha registrato 12mila tentativi di entrare in questo avamposto, retaggio della Reconquista spagnola contro i mori, in mani europee dal 1497 e reclamato dal Marocco.

BRASILE

Ondata di occupazioni dei Sem terra 28 settembre 2005 Sono una trentina gli edifici occupati in tutto il Brasile da circa 14 mila attivisti del Movimento Sem Terra (Mst), che nelle ultime ore hanno dato vita al cosiddetto settembre rosso annunciato da settimane. I 'Sem Terra' hanno occupato ventuno edifici dell'Istituto della riforma agraria, sette pedaggi su strade statali, otto agenzie del Banco do Brasil e sei latifondi. Le loro azioni - come la Misna ha appreso da una nota diffusa dal movimento - hanno interessato diciannove stati brasiliani. Tra le grandi fattorie prese di mira ce n'è una di proprietà di Luiz Antonio Nabhan Garcia, il presidente dell'Uniao Democratica Ruralista, l'organo che rappresenta i latifondisti in Brasile. Nabhan ha promesso rappresaglie dure se la sua e le altre fazendas occupate non saranno liberate entro 48 ore. Il Movimento dei senza terra ha annunciato che le "giornate di lotta" intendono soprattutto fare pressione sul governo perché avvii gli stanziamenti promessi per la riforma agraria.

ARGENTINA

La crisi economica del 2001 ha provocato, negli ultimi quattro anni, 40.000 nuovi sfollati che hanno dovuto lasciare le loro case nei villaggi della Grande Buenos Aires o nell’interno del Paese per andare a ingrossare le file di coloro che già vivono nelle baraccopoli alla periferia meridionale della capitale. Lo rileva uno studio della ‘Vivienda de la Ciudad’, ente pubblico che si occupa delle condizioni di alloggio nella capitale, secondo cui tra il 2001 e il 2005 sono aumentate da 110.000 a circa 150.000 (dunque del 35%) le persone costrette a vivere - per mancanza di mezzi e in quanto alla ricerca di una qualsiasi occupazione - in gigantesche tendopoli o baraccopoli. Il fenomeno è esploso nel 1976 ed è poi peggiorato con il passare degli anni, tanto è vero che nel 2000 erano già 100.000 i disperati costretti a vivere in queste zone prive spesso di fognature, illuminazione, acqua corrente e strade asfaltate, oltre che del servizio di smaltimento dei rifiuti; dalla fine del 2001, poi, la cifra non ha fatto che aumentare anno dopo anno. Già circa 2.000 nuove abitazioni sono state costruite per queste persone, secondo l’ente, che nel frattempo ha cominciato i lavori per edificarne altre 1.700.

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

IRAQ

A Talafar, nel nord dell'Iraq, un kamikaze si è fatto saltare in aria davanti ad un centro di reclutamento dell'esercito iracheno: almeno sei morti e una ventina di feriti. Nei giorni scorsi nella stessa città si erano consumati violenti scontri tra insorti e le forze congiunte americane e irachene.

INTANTO Lynndie England, la 22enne soldatessa americana che in una foto tiene al guinzaglio un detenuto del carcere iracheno di Abu Ghraib, e' stata condannata a tre anni di prigione dalla Corte marziale di Foord Hood, in Texas, che l'ha riconosciuta colpevole di maltrattamento sui prigionieri e atti osceni. Prima della lettura della sentenza England si e' scusata davanti ai procuratori militari per lo scandalo che ha danneggiato l'immagine delle forze armate in Iraq e al paese intero. La ragazza, madre di un bambino di 11 mesi, secondo le richieste della pubblica accusa rischiava fino a 9 anni di prigione.

PALESTINA

Sempre più alta tensione in Cisgiordania dove stamane sono state chiuse dai militari israeliani quindici sedi delle organizzazioni estremistiche Hamas e Jihad con l'accusa di finanziare attività terroristiche contro Israele.

NELLA NOTTE RAID AEREO DI ISRAELE NELLA STRISCIA DI GAZA: tre nuovi raid contro obiettivi plaestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania in una vasta offensiva contro le organizzazioni palestinesi. I nuovi attacchi aerei non hanno causato vittime ma hanno lasciato al buio Gaza dopo che alcuni proiettili hanno centrato una centrale elettrica.

Intanto, nel corso delle intense consultazioni interpalestinsi e' stato raggiunto un accordo tra i vertici, sia interni che quelli in esilio, di tutti i gruppi palestinesi, Hamas e Jihad islamica compresi, che alle provocazioni militari israeliane le varie organizzazioni non risponderanno piu' prendendo una decisione da sole, ma dopo aver consultato gli altri gruppi e la dirigenza dell'Anp.

E ancora, la chiusura dei Territori palestinesi da parte di Israele, decisa la settimana scorsa, sta lasciando centinaia di malati privi di trattamento medico: lo ha denunciato al quotidiano israeliano ‘The Jerusalem Post’ l’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere (Msf), secondo cui la chiusura delle vie d’accesso alla Striscia di Gaza impedisce a chi ne ha bisogno di beneficiare di cure sia di base sia, soprattutto, specialistiche. Secondo l’organizzazione internazionale, i palestinesi residenti nella Striscia di Gaza, non potendo recarsi in Cisgiordania o in Israele per curarsi, non hanno neppure la possibilità di cercare una soluzione alternativa in Egitto, in quanto il Cairo ha nel frattempo chiuso il passo di Rafah in seguito alle pressioni di Israele. L’Egitto, d’altronde, non intende scontentare Israele visto che solo recentemente poliziotti egiziani hanno avuto il permesso, dopo 40 anni, di tornare a presidiare il confine con Gaza.

Secondo la denuncia di Medici Senza Frontiere riportata dal quotidiano israeliano, se il ritiro da Gaza ha reso la Striscia una sorta di prigione per i palestinesi, Tel Aviv deve prendersi anche le responsabilità di tutto quanto avviene in quel territorio, inclusa l’impossibilità per chi ne ha bisogno di curarsi

CORSICA

L'esercito assalta la nave sequestrata dai lavoratori BASTIA - Cinque elicotteri dell'esercito francese hanno dato l'assalto questa mattina al largo della Corsica, vicino al porto di Bastia, alla Pascal Paoli, una nave della Sncm (compagnia transalpina di traghetti e cargo) dirottata ieri al porto di Marsiglia dai lavoratori marittimi in sciopero. I velivoli, adibiti al trasporto truppe, si sono fermati sopra la nave per dare modo ai soldati di salpare sul grosso mercantile. Le forze armate hanno ripreso il controllo del cargo, mentre tre navi della marina militare sono pronte a scortare la Pascal Paoli sulla via del ritorno verso il porto di Tolone. Tutto è nato dal via libera del governo francese alla privatizzazione della Sncm, società di navigazione che serve i collegamenti con Corsica, Sardegna, Algeria e Tunisia, alla Butler capital partners: la nuova società ha già pronto un piano per 400 licenziamenti (su 2.400 posti di lavoro) e sarebbe pronta a pagare 35 milioni di euro, a fronte dei 113 milioni di euro in aiuti statali che riceverebbe. Così ieri il traffico marittimo nel porto di Marsiglia è stato bloccato e i lavoratori, col volto coperto, si sono impadroniti con la forza della Pascal Paoli, un cargo lungo 176 metri adibito anche al trasporto passeggeri ma senza persone a bordo e l'hanno fatto salpare verso la Corsica.

AFGHANISTAN

Un candidato alle elezioni parlamentari è stato ucciso in Afghanistan nonostante le votazioni si siano chiuse una decina di giorni fa e sia in corso lo spoglio delle schede. Come riferiscono fonti ufficiali Mohammad Ashraf Ramazan, di etnia azara, e la sua guardia del corpo sono stati assassinati da ignoti mentre percorrevano in macchina la città settentrionale di Mazar-i-Sharif, la sua uccisione si va ad aggiungere a quella di 7 candidati uccisi prima del voto del 18 settembre, per il quale correvano quasi 5.800 aspiranti politici. Secondo i dati preliminari forniti dalla commissione elettorale sul 12% delle schede contate, Ramazan, sostenitore dell’ex ministro della Pianificazione Mohammad Mohaqiq, risultava tra i primi posti per ottenere uno degli 11 seggi riservati in parlamento agli eletti nella provincia di Balkh. In base a una clausola prevista dalla legge elettorale afgana, se un candidato vincente muore il suo posto viene preso dal secondo eletto.

Ancora due soldati statunitensi hanno perso la vita in diversi episodi accaduti nella città meridionale di Kandahar e nei pressi della località orientale di Asadabad, portando così a 80 i militari Usa morti quest’anno nel paese, ancora in preda alla violenza e al caos nonostante il rovesciamento dei talebani (1996-2001) e l’instaurazione del governo del presidente filo-americano Hamid Karzai.

ARGENTINA

La crisi economica del 2001 ha provocato, negli ultimi quattro anni, 40.000 nuovi sfollati che hanno dovuto lasciare le loro case nei villaggi della Grande Buenos Aires o nell’interno del Paese per andare a ingrossare le file di coloro che già vivono nelle baraccopoli alla periferia meridionale della capitale. Lo rileva uno studio della ‘Vivienda de la Ciudad’, ente pubblico che si occupa delle condizioni di alloggio nella capitale, secondo cui tra il 2001 e il 2005 sono aumentate da 110.000 a circa 150.000 (dunque del 35%) le persone costrette a vivere - per mancanza di mezzi e in quanto alla ricerca di una qualsiasi occupazione - in gigantesche tendopoli o baraccopoli. Il fenomeno è esploso nel 1976 ed è poi peggiorato con il passare degli anni, tanto è vero che nel 2000 erano già 100.000 i disperati costretti a vivere in queste zone prive spesso di fognature, illuminazione, acqua corrente e strade asfaltate, oltre che del servizio di smaltimento dei rifiuti; dalla fine del 2001, poi, la cifra non ha fatto che aumentare anno dopo anno. Già circa 2.000 nuove abitazioni sono state costruite per queste persone, secondo l’ente, che nel frattempo ha cominciato i lavori per edificarne altre 1.700.

BRASILE

Quattrocento tra dirigenti, sindacalisti, politici e intellettuali, molti dei quali di grande importanza, hanno deciso di lasciare il Partito dei Lavoratori (Pt) a causa dello scandalo esploso in seguito alle rivelazioni di un parlamentare. Al di là delle singole defezioni, la dirigenza del Pt è preoccupata dal fatto che alcuni dei gruppi storicamente a fianco del partito – come il Movimento dei Senza Terra e la Centrale Unica dei Lavoratori – nel fine settimana abbiano formalmente sfiduciato l’attuale partito di maggioranza relativa. Secondo gli oservatori politici brasiliani, la maggior parte dei fuoriusciti del Pt, tra loro anche alcuni deputati, è destinata a trovare una nuova casa nel Partito del socialismo e della libertà (Psol).

ITALIA

IMMIGRAZIONE

AGRIGENTO - Un barcone carico di migranti si è arenato sul litorale agrigentino, a 20 metri dalla spiaggia di Marina di Palma: decine e decine di persone che erano a bordo sono riusciti a raggiungere la riva e a darsi alla fuga; alcuni sarebbero invece dispersi in mare. Fino a questo momento, la polizia hanno bloccato a terra 42 migranti, in gran parte palestinesi, che hanno dichiarato di avere visto alcuni loro compagni di viaggio in difficoltà dopo che si erano lanciati in acqua. Sul posto stanno operando due motovedette della Guardia Costiera e i sommozzatori dei Vigili del Fuoco, alla ricerca di eventuali vittime. Uno degli immigrati, che aveva un amo conficcato in un occhio, è stato accompagnato nell'ospedale di Licata. Le modalità dello sbarco richiamano, per molti versi, quello avvenuto nell'agosto scorso a pochi chilometri di distanza, a Marina di Butera: in quell'occasione morirono annegate 11 persone. Proseguono intanto nel Canale di Sicilia le ricerche di un barcone con una sessantina di migranti a bordo che risulta disperso da lunedì sera, in seguito all' allarme lanciato da un extracomunitario residente a Reggio Calabria che aveva ricevuto una telefonata con una richiesta d'aiuto da parte del fratello.

FISSATA PER IL 3 OTTOBRE LA COSIDDETTA ESERCITAZIONE ANTITERRORISMO A ROMA

Si terra' il 3 ottobre prossimo nella Capitale l'esercitazione antiterrorismo che segue quella gia' avvenuta il 23 a Milano. A dare l'annuncio sono stati questa mattina in una conferenza stampa il prefetto di Roma Achille Serra, il sindaco Walter Veltroni, il presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra, l'assessore agli Affari istituzionali della Regione Lazio, Regino Brechetti, il questore di Roma Marcello Fulvi, il comandante provinciale dei carabinieri Riccardo Amato, il comandante provinciale della Guardia di finanza Giuseppe Zafarana ed il pm del pool antiterrorismo Pietro Saviotti.

CARCERI PREOCCUPANTE L'AFFOLLAMENTO DI DETENUTI

Immigrazione, droga, poverta', costituiscono la cifra dominante delle esistenze che affollano in maniera preoccupante le nostre carceri. A sottolinearlo -nel discorso d'apertura della Festa del Corpo della Polizia Penitenziaria sul piazzale del Colosseo- e' il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Giovanni Tinebra. Il fine della pena -ricorda- e' tendere alla rieducazione del condannato: la sicurezza e il trattamento non possono prescindere l'uno dall'altro. Da parte sua il Ministro Castelli ha affermato che "L'aumento costante dei detenuti è il maggior problema delle carceri". Il Guardasigilli ha affermato che negli ultimi 10 anni il numero dei detenuti è passato da 45 mila a 60 mila. Castelli ha invocato la certezza della pena, ed il no ad aministie ed indulti.

MILANO

Presidio di protesta dei sindacati confederali oggi a Milano davanti davanti alla sede Coin di Piazza V Giornate. I sindacati contestano le modalita' aziendali per la ricollocazione interna dei lavoratori e i turni domenicali.

SCIOPERO TRASPORTO URBANO

Sciopero nazionale dei trasporti il prossimo 9 e 10 ottobre. Lo hanno indetto i sindacati autonomi Sult, SinCobas e la Cnl che inviteranno i propri iscritti ad uno sciopero di 48 ore di tutti i trasporti. Le organizzazioni hanno indetto la protesta "per la difesa del diritto costituzionale alla libera associazione sindacale; per la democrazia nei posti di lavoro; per una legge democratica sulla rappresentanza che preveda diritti minimi per tutti i sindacati; per il ripristino del diritto di sciopero, con la modifica della legge 146 e 83" ma anche a sostegno delle vertenze in corso nell'intero comparto dei trasporti. In particolare i sindacati si continuano a battere per il ripristino immediato dei diritti sindacali al Sult, nel trasporto aereo e nelle Ferrovie. Le organizzazioni chiedono anche un piano nazionale dei trasporti che preveda "strategie e progetti coerenti con obiettivi di sviluppo, di difesa dell'ambiente, di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, delle condizioni salariali e di lavoro, per contratti nazionali di settore, per una migliore qualità del servizio all'utenza". I sindacati sostengono infatti che è in atto "una crisi ormai decennale nel settore, che sta producendo disoccupazione, precariato, peggioramento delle condizioni salariali e di lavoro, riduzioni dei livelli di sicurezza dei trasporti e di qualità dei servizi forniti all'utenza".

PRECARI RICERCATORI UNIVERSITA Il governo ha posto la questione di fiducia in Senato sul ddl sullo stato giuridico dei docenti universitari. E' un golpe insorge l'opposizione. In agitazione il mondo universitario: annunciati scioperi dei docenti e dei ricercatori, con l'appoggio degli organismi accademici e dei rettori. Una manifestazione si è tenuta questa mattina a Roma sotto Palazzo Madama. (CORRISPONDENZA)


COMUNICATO

29 SETTEMBRE: SCIOPERO E IN PIAZZA PER IL SALARIO E CONTRO LA PRECARIETA’ Il rinnovo del biennio economico del contratto metalmeccanico rivela tutte le sue insidie e di fronte ad una piattaforma debole e costruita nelle segreterie sindacali anziché nei luoghi di lavoro, il padronato rappresentato da federmeccanica pensa di poterci ricattare scambiando una miseria di salario con ulteriore flessibilità (vedi allungamento della giornata lavorativa, incremento dei ritmi e precarietà). Questo ricatto va respinto e se anche i processi di autorganizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori sono ancora deboli, sarebbe un errore sottrarci alle responsabilità della lotta. Infatti la presenza nello sciopero e nella lotta è per vigilare che non si deroghi dalle richieste economiche presentate, per verificare che non si accettino scambi fra salario e sfruttamento e per rafforzare i percorsi di ricomposizione fra i lavoratori. La debolezza delle lavoratrici e dei lavoratori è il frutto: dei processi di ristrutturazione (delocalizzazione e esternalizzazione), della precarizzazione (circa 48 forme contrattuali), della differenziazione dei contratti nazionali di appartenenza (pur lavorando nello stesso processo produttivo), delle crisi che riducono i posti di lavoro. Ma se queste sono le cause della nostra debolezza solo processi di autorganizzazione, di coordinamento e collegamento fra categorie e tipologie contrattuali differenti possono preparare un inversione di tendenza, l’uscita cioè da una condizione di resistenza e l’avvio di una nuova stagione di lotte e di conquiste. E’ per questa consapevolezza che abbiamo avviato un percorso di costruzione di un coordinamento fra diversi posti di lavoro. E’ per questa consapevolezza che riteniamo la lotta autorganizzata delle lavoratrici e dei lavoratori di Atesia, il più grande bacino di lavoro precario d’Europa, esemplificativa per tutti noi. E’ per questa consapevolezza che riteniamo vada sostenuta la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori di Finsiel, Banksiel, Tsf e tutto il gruppo COS contro le esternalizzazioni, la cassa integrazione e per la salvaguardia della contrattazione aziendale. E’ per questa consapevolezza che non possiamo accettare nessun passo indietro, ne scambi sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Ed è insieme con realtà anche molto diverse dalla nostra, dai precari di Atesia e di altri call center agli edili della TAV, che stiamo costruendo in occasione dello sciopero generale dei metalmeccanici un CORTEO IL 29 SETTEMBRE ORE 17:00 DA P.ZZA della REPUBBLICA AL MINISTERO DEL LAVORO sulla seguente piattaforma: • per la difesa del contratto nazionale; • l’immediato reintegro di 4 lavoratori del collettivo di Atesia licenziati per rappresaglia il 22 luglio scorso, Manuela, Mariella, Riccardo e Valerio; • la trasformazione di tutti i contratti di lavoro precario (progetto, apprendistato, a chiamata, inserimento, somministrazione, ecc....) in contratto a tempo indeterminato full o part time, a richiesta del lavoratore; • l’adeguato inquadramento nei termini della professionalità acquisita nel corso degli anni per tutti i lavoratori e le lavoratrici; • l’applicazione della normativa esistente in merito alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori ed eliminazione dei fattori di nocività sul posto di lavoro; • dire NO ai processi di esternalizzazione e alla cessione di rami di azienda; • salari adeguati a soddisfare i bisogni dei lavoratori; • abrogare la legge 30/2003 ed il pacchetto Treu.

Alcuni/e lavoratrici e lavoratori, delegati/e delle seguenti aziende: Aci Informatica, Atos Origin, Cap Gemini, EDS, Finsiel, Softlab, SOGEI, TSF Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

PALESTINA

TRE RAID AEREI ISRAELE CONTRO OBIETTIVI NELLA STRISCIA DI GAZA - TRUPPE DI TERRA PERQUISISCONO SEDI HAMAS E JIHAD IN CISGIORDANIA Le forze aeree israeliane hanno lanciato nel corso della notte tre nuovi raid contro obiettivi plaestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania in una vasta offensiva contro le organizzazioni palestinesi. I nuovi attacchi aerei non hanno causato vittime ma hanno lasciato al buio Gaza dopo che alcuni proiettili hanno centrato una centrale elettrica.

Intanto, nel corso delle intense consultazioni interpalestinsi e' stato raggiunto un accordo tra i vertici, sia interni che quelli in esilio, di tutti i gruppi palestinesi, Hamas e Jihad islamica compresi, che alle provocazioni militari israeliane le varie organizzazioni non risponderanno piu' prendendo una decisione da sole, ma dopo aver consultato gli altri gruppi e la dirigenza dell'Anp.

E ancora, la chiusura dei Territori palestinesi da parte di Israele, decisa la settimana scorsa, sta lasciando centinaia di malati privi di trattamento medico: lo ha denunciato al quotidiano israeliano ‘The Jerusalem Post’ l’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere (Msf), secondo cui la chiusura delle vie d’accesso alla Striscia di Gaza impedisce a chi ne ha bisogno di beneficiare di cure sia di base sia, soprattutto, specialistiche. Secondo l’organizzazione internazionale, i palestinesi residenti nella Striscia di Gaza, non potendo recarsi in Cisgiordania o in Israele per curarsi, non hanno neppure la possibilità di cercare una soluzione alternativa in Egitto, in quanto il Cairo ha nel frattempo chiuso il passo di Rafah in seguito alle pressioni di Israele. L’Egitto, d’altronde, non intende scontentare Israele visto che solo recentemente poliziotti egiziani hanno avuto il permesso, dopo 40 anni, di tornare a presidiare il confine con Gaza. Dallo scorso fine settimana l’esercito israeliano ha chiuso le.

Secondo la denuncia di Medici Senza Frontiere riportata dal quotidiano israeliano, se il ritiro da Gaza ha reso la Striscia una sorta di prigione per i palestinesi, Tel Aviv deve prendersi anche le responsabilità di tutto quanto avviene in quel territorio, inclusa l’impossibilità per chi ne ha bisogno di curarsi

IRAQ

TORTURE ABU GHRAIB, 3 ANNI DI CARCERE A LYNNDIE ENGLAND Lynndie England, la 22enne soldatessa americana che in una foto tiene al guinzaglio un detenuto del carcere iracheno di Abu Ghraib, e' stata condannata a tre anni di prigione dalla Corte marziale di Foord Hood, in Texas, che l'ha riconosciuta colpevole di maltrattamento sui prigionieri e atti osceni. Prima della lettura della sentenza England si e' scusata davanti ai procuratori militari per lo scandalo che ha danneggiato l'immagine delle forze armate in Iraq e al paese intero. La ragazza, madre di un bambino di 11 mesi, secondo le richieste della pubblica accusa rischiava fino a 9 anni di prigione.

AFGHANISTAN

Un candidato alle elezioni parlamentari è stato ucciso in Afghanistan nonostante le votazioni si siano chiuse una decina di giorni fa e sia in corso lo spoglio delle schede. Come riferiscono fonti ufficiali Mohammad Ashraf Ramazan, di etnia azara, e la sua guardia del corpo sono stati assassinati da ignoti mentre percorrevano in macchina la città settentrionale di Mazar-i-Sharif, la sua uccisione si va ad aggiungere a quella di 7 candidati uccisi prima del voto del 18 settembre, per il quale correvano quasi 5.800 aspiranti politici. Secondo i dati preliminari forniti dalla commissione elettorale sul 12% delle schede contate, Ramazan, sostenitore dell’ex ministro della Pianificazione Mohammad Mohaqiq, risultava tra i primi posti per ottenere uno degli 11 seggi riservati in parlamento agli eletti nella provincia di Balkh. In base a una clausola prevista dalla legge elettorale afgana, se un candidato vincente muore il suo posto viene preso dal secondo eletto.

Ancora due soldati statunitensi hanno perso la vita in diversi episodi accaduti nella città meridionale di Kandahar e nei pressi della località orientale di Asadabad, portando così a 80 i militari Usa morti quest’anno nel paese, ancora in preda alla violenza e al caos nonostante il rovesciamento dei talebani (1996-2001) e l’instaurazione del governo del presidente filo-americano Hamid Karzai.

ARGENTINA

La crisi economica del 2001 ha provocato, negli ultimi quattro anni, 40.000 nuovi sfollati che hanno dovuto lasciare le loro case nei villaggi della Grande Buenos Aires o nell’interno del Paese per andare a ingrossare le file di coloro che già vivono nelle baraccopoli alla periferia meridionale della capitale. Lo rileva uno studio della ‘Vivienda de la Ciudad’, ente pubblico che si occupa delle condizioni di alloggio nella capitale, secondo cui tra il 2001 e il 2005 sono aumentate da 110.000 a circa 150.000 (dunque del 35%) le persone costrette a vivere - per mancanza di mezzi e in quanto alla ricerca di una qualsiasi occupazione - in gigantesche tendopoli o baraccopoli. Il fenomeno è esploso nel 1976 ed è poi peggiorato con il passare degli anni, tanto è vero che nel 2000 erano già 100.000 i disperati costretti a vivere in queste zone prive spesso di fognature, illuminazione, acqua corrente e strade asfaltate, oltre che del servizio di smaltimento dei rifiuti; dalla fine del 2001, poi, la cifra non ha fatto che aumentare anno dopo anno. Già circa 2.000 nuove abitazioni sono state costruite per queste persone, secondo l’ente, che nel frattempo ha cominciato i lavori per edificarne altre 1.700.

BRASILE

Quattrocento tra dirigenti, sindacalisti, politici e intellettuali, molti dei quali di grande importanza, hanno deciso di lasciare il Partito dei Lavoratori (Pt) a causa dello scandalo esploso in seguito alle rivelazioni di un parlamentare. Al di là delle singole defezioni, la dirigenza del Pt è preoccupata dal fatto che alcuni dei gruppi storicamente a fianco del partito – come il Movimento dei Senza Terra e la Centrale Unica dei Lavoratori – nel fine settimana abbiano formalmente sfiduciato l’attuale partito di maggioranza relativa. Secondo gli oservatori politici brasiliani, la maggior parte dei fuoriusciti del Pt, tra loro anche alcuni deputati, è destinata a trovare una nuova casa nel Partito del socialismo e della libertà (Psol).

ITALIA

IMMIGRAZIONE

AGRIGENTO - Un barcone carico di migranti si è arenato sul litorale agrigentino, a 20 metri dalla spiaggia di Marina di Palma: decine e decine di persone che erano a bordo sono riusciti a raggiungere la riva e a darsi alla fuga; alcuni sarebbero invece dispersi in mare. Fino a questo momento, la polizia hanno bloccato a terra 42 migranti, in gran parte palestinesi, che hanno dichiarato di avere visto alcuni loro compagni di viaggio in difficoltà dopo che si erano lanciati in acqua. Sul posto stanno operando due motovedette della Guardia Costiera e i sommozzatori dei Vigili del Fuoco, alla ricerca di eventuali vittime. Uno degli immigrati, che aveva un amo conficcato in un occhio, è stato accompagnato nell'ospedale di Licata. Le modalità dello sbarco richiamano, per molti versi, quello avvenuto nell'agosto scorso a pochi chilometri di distanza, a Marina di Butera: in quell'occasione morirono annegate 11 persone. Proseguono intanto nel Canale di Sicilia le ricerche di un barcone con una sessantina di migranti a bordo che risulta disperso da lunedì sera, in seguito all' allarme lanciato da un extracomunitario residente a Reggio Calabria che aveva ricevuto una telefonata con una richiesta d'aiuto da parte del fratello.


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gror050928 (last edited 2008-06-26 10:00:34 by anonymous)