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Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

IRAQ

Cinque soldati Usa sono morti quando il veicolo su cui viaggiavano e' saltato su una mina vicino a Ramadi, 110 km a ovest di Baghdad. Il comando militare americano a Baghdad ha specificato che le vittime appartenevano alla 2/a divisione di marines. Non sono stati riferiti altri dettagli. Ramadi si trova nel cosiddetto 'triangolo sunnita', una zona particolarmente agitata.

Decine di vittime a Balad, una citta' abitata sia da sunniti che da sciiti, dove 3 autobomba sono esplose quasi simultaneamente. Secondo fonti della polizia irachena, almeno 50 persone sono state uccise e un centinaio ferite, mentre secondo una fonte del ministero dell'interno i morti sono almeno 37 e i feriti 50. Le bombe sono scoppiate vicino a un mercato molto affollato in una zona sciita della citta'.

Razzo contro il palazzo della prefettura di Ajaccio

Un razzo è stato lanciato contro un locale della prefettura di Ajaccio, in Corsica, ma non vi sono state vittime. Lo ha reso noto un alto responsabile della polizia.

E' stato danneggiato l'ufficio di un centralinista, presente al momento dell'attentato, e i vetri di almeno un piano della prefettura e del consiglio generale sono andati in frantumi.

Gli inquirenti hanno trovato nelle vicinanze un lanciarazzi. Si ignora se il gesto sia legato allla vertenza sindacale della compagnia di traghetti Sncm, che blocca il porto di Marsiglia, al pari di quelli corsi di Ajaccio e Bastia.

Nel pomeriggio, una trentina di militanti nazionalisti e sindacalisti hanno fatto irruzione nella sede dell'Assemblea di Corsica, dove si discuteva una mozione per l'abbandono del procedimento giudiziario contro i marinai che hanno dirottato un traghetto, il 'Pascal Paoli', per protestare contro il progetto di privatizzazione della Societè nationale Corse-Mediterranee.

CEUTA Y MELILLA, AUMENTA BILANCIO VITTIME TRA CLANDESTINI FUGGITI DA VIOLENZA

Sarebbe di almeno 5 vittime il bilancio degli ‘assalti’ alle reti di recinzione che dividono le enclave spagnole di Ceuta y Melilla dal Marocco e che in queste ultime ore hanno visto diverse centinaia di disperati tentare di superare le barriere di reti metalliche e filo spinato alte sei metri per cercare asilo politico nel territorio soggetto a sovranità spagnola. Un centinaio, complessivamente, sono i feriti. Il governo spagnolo e quello marocchino hanno deciso di aumentare il controllo lungo il confine, così da ridurre il pericolo che cittadini marocchini e sub-sahariani ritentino di saltare la barriera. Secondo un rapporto dell’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere (Msf), che dal 2003 lavora in Marocco su un progetto legato all’immigrazione, negli ultimi due anni almeno un quarto dei clandestini che cercano di raggiungere l’enclave spagnola ha riportato ferite da arma da fuoco o percosse. Violenze a cui, in base alle testimonianze raccolte dal personale medico dell’organizzazione, concorrono sia le forze di sicurezza, sia la delinquenza comune, sia i mercanti di uomini che gestiscono le tratte

CISGIORDANIA, CHIUSA TERZA FASE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Si sono chiusi ieri sera i seggi in 104 località della Cisgiordania, dove nel giorno del quinto anniversario dell’inizio della seconda Intifada circa 127.000 persone sono state chiamate a eleggere i nuovi amministratori locali. Quella conclusasi oggi, e alla quale ha partecipato (come nelle fasi precedenti) anche Hamas, è la terza delle quattro fasi in cui sono state divise le votazioni amministrative nei Territori palestinesi (Cisgiordania, Striscia di Gaza, Gerusalemme Est) ed è la penultima ‘prova’ prima delle elezioni politiche del prossimo 25 gennaio alle quali, nonostante le rimostranze di Israele, per la prima volta saranno candidati anche i cabdidati di Hamas. Nella tornata di oggi, della quale si conosceranno i risultati nei prossimi giorni, e forse già domani sera (secondo le previsioni più ottimistiche), gli elettori hanno potuto esprimere il loro voto per 2.469 candidati, presentatisi per ben 299 liste. Poco più di un quinto le candidate donne (596):

ITALIA

COMUNICATO STAMPA 3000 LAVORATRICI E LAVORATORI IN CORTEO A ROMA CONTRO LA PRECARIETA’

Più di 3000 lavoratrici e lavoratori hanno partecipato alla manifestazione indetta dal Collettivo Precari Atesia per manifestare a sostegno della loro vertenza e contro la precarietà.

Alla manifestazione hanno partecipato le organizzazioni sindacali di base di TELECOM e TIM, i COBAS e la Flmuniti che per l’occasione hanno proclamato 2 ore di sciopero fine turno per protestare anche contro le esternalizzazioni. Presenti lavoratori e delegati delle fabbriche metalmeccaniche (ACI Informatica, Sogei, Finsiel, EDS, etc.); del settore delle telecomunicazioni H3G, XCOS, ALICOS, Telecontact center; lavoratori/trici UNICAB USI AIT; il Coordinamento Precari della Ricerca di Roma (Ricercatori Precari - Roma, Precari Apat, Precari Cra, Precari Enea Usi/RdB Ricerca, Precari Inaf, Precari Inea, Precari Inran, Coordinamento Precari Isfol, USI/RdB Ricerca - Iss, Coordinamento Precari Istat), il Coordinamento Cittadino degli Operatori Sociali.

Hanno partecipato inoltre il coordinamento cittadino di lotta per la casa, l’Assemblea Coordinata e Continuativa contro la precarietà, la Confederazione COBAS, Rifondazione Comunista.

La manifestazione ha avuto come parole d’ordine: il ritiro immediato dei licenziamenti politici disposti da Atesia il 22 luglio ‘05 nei confronti di quattro componenti del Collettivo Precari ATESIA; la fine della precarietà per il più grosso call center d’Italia che impiega circa 4600 persone; la trasformazione dei contratti precari in rapporti di lavoro a tempo indeterminato.

Al termine del corteo una delegazione di lavoratori precari delle realtà presenti al corteo è stata ricevuta dal dott. Paolo Onelli del Ministero del Lavoro al quale sono state rappresentate le molteplici condizioni di insicurezza contrattuale e miseria salariale ed è stato denunciata la lesione dei diritti fondamentali dei lavoratori operata dalla Alberto Tripi, proprietario del Gruppo Cos, con il licenziamento di Manuela, Mariella, Riccardo e Valerio del Collettivo Precari Atesia “rei” di essersi organizzati sindacalmente. L’incontro è stato occasione anche per denunciare il licenziamento antisindacale di un operatore della Cooperativa “ l’isola”.

Al termine della manifestazione le realtà presenti hanno rilanciato il percorso di lotta contro la precarietà convocando una assemblea cittadina per il prossimo 7 ottobre alle ore 17 presso l’aula 2 della facoltà di Lettere dell’Università “La sapienza”. Roma 30/09/05

Pignataro: in 3500 contro la piattaforma

Più di 2000 persone hanno preso parte ieri al corteo di giovedì 29 a Pignataro Maggiore (ce) contro l’installazione di una Piattaforma per lo smaltimento di rifiuti industriali tossici e nocivi. Il corteo è stato indetto per fare pressioni nei confronti della conferenza dei servizi che si doveva riunire giorno trenta a Napoli in piazza Borsa, nella sede della camera di commercio(notizie di oggi –30/9- ci informano che la conferenza è stata annullata e rinviata a data da destinarsi). Benché il comitati è consapevole del parere non vincolante della conferenza dei servizi, il corteo era riuscito nell’intento di far ammettere ai lavori anche una delegazione del comitato di lotta con il compito di ribadire la resistenza ad oltranza del popolo pignatarese. Giornata campale quindi a Pignataro dove il corteo è partito verso le 17 snodandosi lungo le strade cittadine. La tensione era palpabile e sono stati vari i tentativo di porre in essere momenti forti, l’occupazione della casa comunale e la tentata occupazione della Pretura che si è conclusa con l’intervento dei carabinieri, o meglio di un carabiniere che come sempre ligio al dovere ha estratto una pistola cercando di bloccare uno degli addetti alla cesoia…manco a dirlo: è stato quasi linciato dalla folla! Ma il corteo è terminato solo a tarda serata quando si è diretto verso il bivio bloccando la nazionale per qualche ora riuscendo a far ammettere alla conferenza anche la delegazione del popolo. Intato la popolazione è pronta a presidiare la zona dove dovrebbe nascere l’impianto!

Corteo a Torino

Lunedì 26 settembre, alle 6 del mattino, un ingente schieramento di polizia ha sgomberato l’Alcova e la Rosalia, due case occupate ai Giardini Reali che da diversi anni erano luogo di incontro per iniziative, feste, concerti, distribuzioni di libri, etc.

Intanto, ogni giorno i lavoratori vengono buttati via come rottami di una macchina che non serve più; gli immigrati rastrellati, rinchiusi, deportati, quando non assassinati sulla strada in un “normale controllo”; le vallate e i quartieri sventrati e depredati, per arricchire i soliti pochi e impoverire tutti gli altri.

Tra sgomberi e repressione esulta il fascista Ghiglia, soddisfatto dell’operato del diessino Chiamparino… Tutti d’accordo nell’imporre la TREGUA OLIMPICA, questa ipocrita impostura con cui si impone il silenzio a tutti quelli che potrebbero rappresentare una minaccia per i loro sporchi affari.

Tutti in sintonia con il ministro Pisanu, il cui recente decreto sulla sicurezza sancisce la trasformazione della vita sociale in un fronte interno di un paese in guerra, le città in un campo di battaglia da militarizzare, dove il dissenso diventa un “nemico interno” da schiacciare.

IL FUTURO DI QUESTA CITTA’ E DELLE NOSTRE VITE E’ A UN BIVIO. A NOI LA SCELTA… NOI NON VOGLIAMO VIVERE IN UNA CITTA’ SOTTO ASSEDIO, ALL’OMBRA DI TELECAMERE E GIPPONI AD OGNI ANGOLO DI STRADA.

BASTA SGOMBERI! BASTA CITTA’ GALERE!

CORTEO SABATO 1 OTTOBRE ORE 16:00 CORSO GIULIO CESARE STAZIONE TORINO CERES

28 anni fa moriva assassinato walter Rossi

Walter Rossi: un giovane comunista ucciso il 30 settembre 1977 in viale Medaglie d’Oro a Roma da un gruppo di fascisti, alla presenza di un blindato della polizia, mentre effettuava un volantinaggio di protesta per le aggressioni subite nei giorni precedenti da alcuni militanti e simpatizzanti della sinistra.

Tanti anni sono passati, tanti governi si sono succeduti, ma la richiesta di verità e giustizia si è frantumata contro il muro che ha protetto e protegge esecutori e mandanti di “stragi di Stato”, di omicidi di militanti della sinistra, di uccisioni di manifestanti nelle piazze d’Italia.

Ancora una volta, nel 2001, abbiamo verificato che la giustizia per la morte di Walter non passa per le aule dei tribunali. Walter... che è stato assassinato dai fascisti davanti a una decina di poliziotti... A vent’anni durante una manifestazione.

Come Piero Bruno, Mario Salvi, Giorgiana Masi... come i partigiani durante la Resistenza e le decine di giovani, operai, lavoratori, antifascisti, anarchici, comunisti dal dopoguerra in poi, insieme a milioni di altri che nel mondo intero hanno difeso e difendono quegli stessi ideali di uguaglianza e di giustizia sociale.

Come Carlo Giuliani, solo quattro anni fa.

Ma non ci arrendiamo, e certo non dimentichiamo. Non dimentichiamo cosa è accaduto in questi decenni, non dimentichiamo Ustica, la strage di Bologna, quella di piazza Fontana....

VIOLENZE DI IERI E DI OGGI

Si avvicina la scadenza elettorale per il governo delle destre e cresce la conta delle aggressioni a compagni e a strutture antagoniste, individuate come baluardo di lotte e di partecipazione spontanea e realmente democratica con occupazioni di case, scioperi nei posti di lavoro, lotte contro speculazioni, nei quartieri contro emarginazioni e corruzione dilagante.

Solo nel 2005 contiamo in tutta Italia 39 aggressioni a compagni e compagne,16 attentati incendiari e dinamitardi, a Roma 10 aggressioni di cui tre gravissime a Primavalle, al Centro sociale ASTRA e al Centro Sociale Forte Prenestino.

30 settembre 2005 - ore 18.00 Mille fiori per Walter Viale Medaglie d’Oro, nei pressi della lapide

Associazione Walter Rossi ex51 Valle Aurelia compagni di Primavalle


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