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Appunti e note redazionali

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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano


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GENOVA G8

GENOVA - E' iniziato stamani, nell'aula bunker del tribunale di Genova, il processo a carico di 29 tra poliziotti, personale medico del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria accusati a vario titolo di falsità ideologica, calunnia, lesioni gravi, violenza privata, danneggiamenti, perquisizioni arbitrarie e percosse perpetrati tutti durante l'irruzione avvenuta nella scuola Diaz di Genova durante il G8, nel 2001. Un solo imputato è presente in aula, il dirigente di polizia Carlo Di Sarro. Assenti anche i ragazzi costituiti parti civili.

Il tribunale è presieduto da Gabrio Barone. Tra i poliziotti sotto processo, Francesco Gratteri, ex direttore dello Sco, oggi dirigente all' antiterrorismo; Giovanni Luperi, all'epoca vice capo dell' Ucigos, oggi all'antiterrorismo; Vincenzo Canterini, comandante del settimo nucleo sperimentale di Roma; Gilberto Caldarozzi, vice di Gratteri durante il G8 oltre a Spartaco Mortola, all'epoca dirigente della Digos di Genova. A loro si è aggiunta, nell' ultima udienza del processo, il vicequestore Massimiliano Di Bernardini la cui posizione era stata stralciata per motivi di salute e poi riunita nella fase preliminare del processo.

Nel processo si sono già costituite 97 parti offese, cioè i manifestanti picchiati durante il blitz della polizia. Di questi 93 furono arrestati e poi prosciolti dai giudici. Gli altri quattro sono i no global feriti fuori dall' edificio e nell'irruzione alla scuola Pascoli.

MILANO - PROCESSO OSPEDALE SAN PAOLO

Nella notte fra il 16 e il 17 Marzo 2003 a Milano un gruppo di nazi-fascisti aggredisce a coltellate alcuni compagni. In quella notte nera Davide "Dax" muore assassinato. Dax era appena morto quando la polizia e i carabinieri chiudevano l'ingresso dell'ospedale San Paolo dando il via a feroci cariche sia all'interno che all'esterno dell'ospedale, una vera e propria caccia all'uomo con mazze da baseball, tubi di ferro ed estraibili. Lo scenario di quella notte rievoca tristemente le cronache dell'irruzione alla scuola Diaz a Genova, di quel terzo battaglione Lombardia che, sempre a Genova, utilizzò manganelli non d'ordinanza o la brutalità poliziesca a Napoli, ma le cariche della polizia questa volta hanno coinvolto indiscriminatamente, oltre agli amici di Dax, il personale di assistenza , i pazienti e i loro parenti. Stampa e televisione hanno tentano di ridurre l'aggressione squadrista di quella notte a un episodio di banale rissa tra balordi, cercando di mettere sullo stesso piano vittime e aggressori. Similmente, le ricostruzioni di questure e prefettura hanno cercato, come al solito, di deformare la verità dei fatti. Giovedì 3 Novembre ci sarà la prima udienza che vedrà come imputati quattro compagni e tre agenti delle Forze dell'Ordine.

VAL DI SUSA

Ecologismo (ANSAweb) - SUSA (TORINO), 1 NOV - Mompantero, il paese della valle Susa teatro ieri della manifestazione anti-Tav, e' presidiato dalle forze dell'ordine. Ieri sera, sulle pendici del Rocciamelone, sono stati recintati i terreni interessati ai lavori dell'Alta Velocita' ai quali per tutto il giorno i dimostranti avevano impedito l'accesso. Da stamattina e' vietato percorrere la strada che conduce ai siti interessati e le aree dove saranno effettuate le trivellazioni sono state delimitate da paletti e nessuno puo' avvicinarsi. Alcune centinaia di persone hanno intanto occupato pacificamente la stazione ferroviaria di Borgone di Susa. I manifestanti sono al momento sulle pensiline della linea internazionale Torino-Modane. Altri manifestanti hanno raggiunto la statale 25 che potrebbe essere bloccata in tempi brevi. L'iniziativa di protesta contro la Tav e' stata adottata dopo che decine di sindaci della Valle di Susa e i rappresentanti dei Comitati contro l'alta velocita' Torino-Lione si sono riuniti a Bruzolo per discutere sul 'picchettamento notturno' dei terreni. - Questa mattina in diverse scuole della Val di Susa sono in programma due ore di sciopero ed assemblee per discutere dell'Alta velocita' e della situazione venutasi a creare negli ultimi giorni.

CARCERE

COMUNICATO STAMPA Ieri sera, dalle 20.30 alle 22.00, i detenuti del carcere di Sollicciano hanno protestato ancora una volta contro le inumane condizioni in cui sono costretti a vivere. Lo hanno fatto battendo i ferri delle sbarre e dei blindi delle celle in cui sono rinchiusi. All’esterno, circa sessanta persone hanno manifestato la propria solidarietà con la mobilitazione dei detenuti gridando ‘Libertà, libertà’ e battendo a loro volta con pentole, cucchiai, coperchi. Tra di essi: ex-detenuti, volontari di alcune associazioni che operano all’interno del carcere, militanti del gruppo ‘Dentro e Fuori le Mura’, del CPA FI-SUD e del PANICO occupato, la consigliera comunale del PRC Anna Nocentini e altri cittadini. I detenuti effettueranno la ‘battitura dei ferri’ dalle ore 21.00 alle ore 22.00 di tutti i giorni, fino a venerdì: una mobilitazione visibile all’esterno che affianca lo ‘sciopero dell’aria’ (rifiuto di recarsi ai passeggi) e altre forme di lotta interne iniziate già il 10 ottobre scorso. Denunciano in questo modo: l’abuso sistematico della carcerazione preventiva e la negazione del diritto alla difesa (soprattutto in caso di difesa d’ufficio); l’intollerabile condizione di sovraffollamento (950 detenuti in un carcere costruito per 460); le condizioni igieniche vergognose (denunciate anche dalla ASL in una relazione del luglio scorso e sostanzialmente immutate); la sistematica negazione del diritto alla salute (attesa di mesi per una visita specialistica, mancanza di farmaci essenziali, abuso di psicofarmaci); la mancanza pressoché totale di lavoro interno; la mancata applicazione del regolamento penitenziario del 2000; l’impossibilità per molti di accedere ai permessi e alle misure alternative previste dalla legge.

La soluzione di questi problemi non è nella costruzione di nuove carceri e nell’aumento del personale di custodia, come ripete ossessivamente il ministro Castelli. Occorrono invece interventi complessivi e strutturali, agendo a monte attraverso la concessione di una amnistia/indulto, la depenalizzazione dei reati minori e l’inversione delle politiche repressive contro immigrati e tossicodipendenti (che formano oggi i 2/3 della popolazione detenuta); a valle, con l’estensione delle misure alternative alla detenzione e delle politiche che garantiscano i diritti umani, civili e sociali. La ‘questione carceraria’ è prima di tutto una ‘questione sociale’: affrontarla realmente vuol dire ‘liberarsi dalla necessità del carcere’ e costruire una società giusta, senza reati e senza galere. Invitiamo tutti/e ad esprimere la propria solidarietà con la mobilitazione dei detenuti e delle detenute di Sollicciano, partecipando al presidio che si terrà venerdì 4 novembre 2005 dalle ore 20.30 davanti al carcere.

Dentro e Fuori le Mura

M.O.

Un soldato israeliano è morto questa mattina in seguito a un fitto scambio di colpi d’arma da fuoco con un gruppo di miliziani palestinesi nella città cisgiordana di Jenin. La sparatoria si è verificata durante una retata dell’esercito israeliano, che ha portato all’arresto di almeno due appartenenti al gruppo integralista della Jahad islamica e di alcuni altri sospetti militanti del movimento Hamas. Con la morte del soldato israeliano sale a 4.874 il numero dei morti dall’inizio della nuova Intifada, esplosa nel settembre 2000, circa tre quarti dei quali palestinesi. Intanto, sempre questa mattina, alcuni razzi sono partiti dalla Striscia di Gaza diretti contro posizioni israeliane; i soldati di Tel Aviv hanno risposto sparando alcuni missili. Non si ha notizia di vittime da nessuna delle due parti.


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GENOVA G8

GENOVA - E' iniziato stamani, nell'aula bunker del tribunale di Genova, il processo a carico di 29 tra poliziotti, personale medico del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria accusati a vario titolo di falsità ideologica, calunnia, lesioni gravi, violenza privata, danneggiamenti, perquisizioni arbitrarie e percosse perpetrati tutti durante l'irruzione avvenuta nella scuola Diaz di Genova durante il G8, nel 2001. Un solo imputato è presente in aula, il dirigente di polizia Carlo Di Sarro. Assenti anche i ragazzi costituiti parti civili.

Il tribunale è presieduto da Gabrio Barone. Tra i poliziotti sotto processo, Francesco Gratteri, ex direttore dello Sco, oggi dirigente all' antiterrorismo; Giovanni Luperi, all'epoca vice capo dell' Ucigos, oggi all'antiterrorismo; Vincenzo Canterini, comandante del settimo nucleo sperimentale di Roma; Gilberto Caldarozzi, vice di Gratteri durante il G8 oltre a Spartaco Mortola, all'epoca dirigente della Digos di Genova. A loro si è aggiunta, nell' ultima udienza del processo, il vicequestore Massimiliano Di Bernardini la cui posizione era stata stralciata per motivi di salute e poi riunita nella fase preliminare del processo.

Nel processo si sono già costituite 97 parti offese, cioè i manifestanti picchiati durante il blitz della polizia. Di questi 93 furono arrestati e poi prosciolti dai giudici. Gli altri quattro sono i no global feriti fuori dall' edificio e nell'irruzione alla scuola Pascoli.

MILANO - PROCESSO OSPEDALE SAN PAOLO

Nella notte fra il 16 e il 17 Marzo 2003 a Milano un gruppo di nazi-fascisti aggredisce a coltellate alcuni compagni. In quella notte nera Davide "Dax" muore assassinato. Dax era appena morto quando la polizia e i carabinieri chiudevano l'ingresso dell'ospedale San Paolo dando il via a feroci cariche sia all'interno che all'esterno dell'ospedale, una vera e propria caccia all'uomo con mazze da baseball, tubi di ferro ed estraibili. Lo scenario di quella notte rievoca tristemente le cronache dell'irruzione alla scuola Diaz a Genova, di quel terzo battaglione Lombardia che, sempre a Genova, utilizzò manganelli non d'ordinanza o la brutalità poliziesca a Napoli, ma le cariche della polizia questa volta hanno coinvolto indiscriminatamente, oltre agli amici di Dax, il personale di assistenza , i pazienti e i loro parenti. Stampa e televisione hanno tentano di ridurre l'aggressione squadrista di quella notte a un episodio di banale rissa tra balordi, cercando di mettere sullo stesso piano vittime e aggressori. Similmente, le ricostruzioni di questure e prefettura hanno cercato, come al solito, di deformare la verità dei fatti Domani la prima udienza che vedrà come imputati quattro compagni e tre agenti delle Forze dell'Ordine. Audio

VAL DI SUSA

Ecologismo (ANSAweb) - SUSA (TORINO), 1 NOV - Mompantero, il paese della valle Susa teatro ieri della manifestazione anti-Tav, e' presidiato dalle forze dell'ordine. Ieri sera, sulle pendici del Rocciamelone, sono stati recintati i terreni interessati ai lavori dell'Alta Velocita' ai quali per tutto il giorno i dimostranti avevano impedito l'accesso. Da stamattina e' vietato percorrere la strada che conduce ai siti interessati e le aree dove saranno effettuate le trivellazioni sono state delimitate da paletti e nessuno puo' avvicinarsi. Alcune centinaia di persone hanno intanto occupato pacificamente la stazione ferroviaria di Borgone di Susa. I manifestanti sono al momento sulle pensiline della linea internazionale Torino-Modane. Altri manifestanti hanno raggiunto la statale 25 che potrebbe essere bloccata in tempi brevi. L'iniziativa di protesta contro la Tav e' stata adottata dopo che decine di sindaci della Valle di Susa e i rappresentanti dei Comitati contro l'alta velocita' Torino-Lione si sono riuniti a Bruzolo per discutere sul 'picchettamento notturno' dei terreni. - Questa mattina in diverse scuole della Val di Susa sono in programma due ore di sciopero ed assemblee per discutere dell'Alta velocita' e della situazione venutasi a creare negli ultimi giorni. Audio

CARCERE

COMUNICATO STAMPA Ieri sera, dalle 20.30 alle 22.00, i detenuti del carcere di Sollicciano hanno protestato ancora una volta contro le inumane condizioni in cui sono costretti a vivere. Lo hanno fatto battendo i ferri delle sbarre e dei blindi delle celle in cui sono rinchiusi. All’esterno, circa sessanta persone hanno manifestato la propria solidarietà con la mobilitazione dei detenuti gridando ‘Libertà, libertà’ e battendo a loro volta con pentole, cucchiai, coperchi. Tra di essi: ex-detenuti, volontari di alcune associazioni che operano all’interno del carcere, militanti del gruppo ‘Dentro e Fuori le Mura’, del CPA FI-SUD e del PANICO occupato, la consigliera comunale del PRC Anna Nocentini e altri cittadini. I detenuti effettueranno la ‘battitura dei ferri’ dalle ore 21.00 alle ore 22.00 di tutti i giorni, fino a venerdì: una mobilitazione visibile all’esterno che affianca lo ‘sciopero dell’aria’ (rifiuto di recarsi ai passeggi) e altre forme di lotta interne iniziate già il 10 ottobre scorso. Denunciano in questo modo: l’abuso sistematico della carcerazione preventiva e la negazione del diritto alla difesa (soprattutto in caso di difesa d’ufficio); l’intollerabile condizione di sovraffollamento (950 detenuti in un carcere costruito per 460); le condizioni igieniche vergognose (denunciate anche dalla ASL in una relazione del luglio scorso e sostanzialmente immutate); la sistematica negazione del diritto alla salute (attesa di mesi per una visita specialistica, mancanza di farmaci essenziali, abuso di psicofarmaci); la mancanza pressoché totale di lavoro interno; la mancata applicazione del regolamento penitenziario del 2000; l’impossibilità per molti di accedere ai permessi e alle misure alternative previste dalla legge.

La soluzione di questi problemi non è nella costruzione di nuove carceri e nell’aumento del personale di custodia, come ripete ossessivamente il ministro Castelli. Occorrono invece interventi complessivi e strutturali, agendo a monte attraverso la concessione di una amnistia/indulto, la depenalizzazione dei reati minori e l’inversione delle politiche repressive contro immigrati e tossicodipendenti (che formano oggi i 2/3 della popolazione detenuta); a valle, con l’estensione delle misure alternative alla detenzione e delle politiche che garantiscano i diritti umani, civili e sociali. La ‘questione carceraria’ è prima di tutto una ‘questione sociale’: affrontarla realmente vuol dire ‘liberarsi dalla necessità del carcere’ e costruire una società giusta, senza reati e senza galere. Invitiamo tutti/e ad esprimere la propria solidarietà con la mobilitazione dei detenuti e delle detenute di Sollicciano, partecipando al presidio che si terrà venerdì 4 novembre 2005 dalle ore 20.30 davanti al carcere.

Dentro e Fuori le Mura


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ETIOPIA


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Feriti negli scontri di Addis Abeba ADDIS ABEBA - Almeno 23 morti e 150 feriti ad Addis Abeba nel corso di scontri tra la polizia e gruppi di manifestanti in diversi quartieri della città. Le proteste nella capitale etiope sono scoppiate oggi per il secondo giorno consecutivo dopo che negli scontri di ieri sono stati uccisi sei manifestanti e due agenti.

La manifestazione di ieri è stata promossa dal principale partito di opposizione, la Coalizione per l'unità e la Democrazia (Cud), che non riconosce i risultati delle elezioni che il 15 maggio hanno consegnato al premier Meles Zenawi un terzo mandato di cinque anni. L'opposizione denuncia crescenti intimidazioni da parte del partito al potere che risponde accusando la Cud di incitamento alla violenza e di voler rovesciare il governo.

Centinaia di giovani hanno lanciato pietre contro la polizia. I dimostranti si sono di nuovo concentrati soprattutto nel quartiere commerciale di Mercato, sfidando la polizia con fitte sassaiole cui gli agenti hanno risposto aprendo un intenso fuoco. Dapprima sembrava si trattasse essenzialmente di colpi di avvertimento in aria, invece poi è risultato che vi sono state ancora più vittime rispetto a ieri.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI


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Feriti negli scontri di Addis Abeba ADDIS ABEBA - Almeno 23 morti e 150 feriti ad Addis Abeba nel corso di scontri tra la polizia e gruppi di manifestanti in diversi quartieri della città. Le proteste nella capitale etiope sono scoppiate oggi per il secondo giorno consecutivo dopo che negli scontri di ieri sono stati uccisi sei manifestanti e due agenti.

La manifestazione di ieri è stata promossa dal principale partito di opposizione, la Coalizione per l'unità e la Democrazia (Cud), che non riconosce i risultati delle elezioni che il 15 maggio hanno consegnato al premier Meles Zenawi un terzo mandato di cinque anni. L'opposizione denuncia crescenti intimidazioni da parte del partito al potere che risponde accusando la Cud di incitamento alla violenza e di voler rovesciare il governo.

Centinaia di giovani hanno lanciato pietre contro la polizia. I dimostranti si sono di nuovo concentrati soprattutto nel quartiere commerciale di Mercato, sfidando la polizia con fitte sassaiole cui gli agenti hanno risposto aprendo un intenso fuoco. Dapprima sembrava si trattasse essenzialmente di colpi di avvertimento in aria, invece poi è risultato che vi sono state ancora più vittime rispetto a ieri.

M.O.

Un soldato israeliano è morto questa mattina in seguito a un fitto scambio di colpi d’arma da fuoco con un gruppo di miliziani palestinesi nella città cisgiordana di Jenin. La sparatoria si è verificata durante una retata dell’esercito israeliano, che ha portato all’arresto di almeno due appartenenti al gruppo integralista della Jahad islamica e di alcuni altri sospetti militanti del movimento Hamas. Con la morte del soldato israeliano sale a 4.874 il numero dei morti dall’inizio della nuova Intifada, esplosa nel settembre 2000, circa tre quarti dei quali palestinesi. Intanto, sempre questa mattina, alcuni razzi sono partiti dalla Striscia di Gaza diretti contro posizioni israeliane; i soldati di Tel Aviv hanno risposto sparando alcuni missili. Non si ha notizia di vittime da nessuna delle due parti.

IRAQ

Iraq: autobomba moschea, 20 morti

(ANSA) - BAGHDAD, 2 NOV - Sono almeno 20 i morti causati dall'esplosione di un'autobomba contro la moschea sciita di Mussayyb. 45 i feriti. A confermarlo fonti del ministero degli interni iracheno. L'attentato e' avvenuto nel centro della citta' sciita a 55 km a sud di Baghdad e alla vigilia della festa musulmana del Fitr che segna la fine del mese musulmano di Ramadam, contrassegnato in Iraq da un ulteriore riaccendersi delle violenze.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI


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ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

PALESTINA

Sale la tensione nei territori occupati

Le Brigate dei Martiri di Al Aqsa, in un comunicato diffuso ieri sera dopo l'assassinio di un loro dirigente ad opera dell'aviazione israeliana, hanno dichiarato di non essere più impegnati a rispettare la tregua nella lotta di liberazione contro Israele. Analogo il tono di un comunicato del braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedine al Qassam, dopo l'assassinio di un dirigente del gruppo ad opera degli israeliani. Il parlamentare palestinese Ziad Abu Zayyad ha detto alla Radio militare israeliana che il governo Sharon ha rifiutato la richiesta dell'Anp di fermare gli attacchi terroristici costituiti dagli assassini mirati di militanti palestinesi in cambio della deposizione delle armi da parte dei vari gruppi della resistenza.

L'Anp ha invitato la comunità internazionale a fermare le aggressioni israeliane. Il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat ha parlato di politica "cieca" seguita dal governo Sharon. Alcuni colpi sono stati sparati all'alba dalla striscia di Gaza verso il territorio israeliano, a cui ha risposto l'artiglieria dell'esercito israeliano. Nella Cisgiordania occupata, nel corso di un raid militare israeliano in un villaggio vicino Jenin, uomini della resistenza palestinese hanno ucciso un soldato israeliano.

IRAQ

Quattro attentati dinamitardi sono stati compiuti questa mattina contro altrettanti ristoranti fast food a Baquba, a nordest di Baghdad. Le esplosioni sono avvenute nel centro della citta': non vi sono notizie di feriti, ma di importanti danni materiali. Nella notte, un attentato compiuto sempre a Baquba davanti ad un altro ristorante aveva causato il ferimento di quattro persone.

IRAN

La Lega araba invita l'Iran a partecipare al Congresso sulla riconciliazione in Iraq Come reso noto dall'agenzia iraniana Irna, l'assistente segretario generale della Lega araba Ahmad ben Hilli ha invitato l'Iran a partecipare questo mese al Cairo al Congresso sull'Iraq, convocato dalla Lega araba per promuovere la riconciliazione nazionale irachena. L'invito è stato rivolto all'Iran in considerazione del ruolo"significativo e costruttivo" svolto dalla Repubblica islamica in Iraq.

Un ordigno rudimentale e' esploso di fronte agli uffici della British Airways e della British Petroleum di Teheran. Secondo quanto si legge sul sito del quotidiano francese Le Monde, la deflagrazione, avvenuta al decimo piano del palazzo Sayeh che ospita le sedi delle due compagnie britanniche, non ha causato nessuna vittima, ma solamente danni di poca entita'. Lo scorso due agosto vi era stato un analogo attentato contro le due compagnie a Teheran.

Secondo una fonte bene informata citata dal quotidiano arabo 'al-Hayat', il presidente iraniano avrebbe deciso di cambiare gli ambasciatori iraniani presso alcuni paesi europei chiedendo loro di rientrare in patria in attesa di vedersi assegnare una nuova sede. L'ambasciatore iraniano a Parigi, Sadiq Kharazi, quello a Berlino, Shamsedin Khiraqani, e il rappresentante dell'Iran a Londra, Muhammad Hussein al-Adali, sarebbero infatti stati rimossi dal loro incarico. Il giornale precisa che questo provvedimento farebbe seguito a un altro analogo che avrebbe deciso l'avvicendamento di altri 18 ambasciatori in altrettanti paesi del mondo.

ETIOPIA

Nuovi scontri e disordini tra agenti di polizia e manifestanti sono in corso in varie zone della capitale etiope Addis Abeba. Secondo le informazioni in circolazione, tafferugli tra gruppi di manifestanti, probabilmente vicini al partito d’opposizione la Coalizione per l’unità e la democrazia (Cud) e agenti in tenuta anti-sommossa sono cominciati questa mattina all’alba. Colpi di arma da fuoco sono risuonati dalle prime ore del giorno e qualche colpo è stato udito anche durante la notte, dove tra ieri pomeriggio e questa mattina la polizia ha provveduto al fermo di molti esponenti di vertice dell’opposizione. Al lancio di pietre dei manifestanti, gli agenti starebbero rispondendo aprendo il fuoco ad altezza uomo, come accaduto ieri quando in disordini analoghi sono morti 6 civili e 2 poliziotti.

CIPRO

I movimenti antirazzisti e antifascisti ciprioti, si sono mobilitati per inscenare diverse manifestazioni di protesta contro la visita privata che sta compiendo in questi giorni a Cipro Jean-Marie Le Pen, il presidente del Fronte Nazionale francese. Anche il portavoce del governo si e' affrettato a rendere noto che non c'e' stato ne ci sara' alcun incontro tra esponenti dell'esecutivo cipriota e l'esponente politico francese. Dalla visita di Le Pen si e' distanziato pure il partito di destra Disy il cui portavoce ha dichiarato che i nostri esponenti al Parlamento europeo sono chiaramente contrari alla politica di Le Pen.

VIETNAM

Almeno 12 persone sono morte a causa del tifone ‘Kai Tak’ abbattutosi sulla costa centrale del Vietnam; lo riferiscono fonti ufficiai precisando che al bilancio vanno aggiunti 11 feriti e un disperso.

GERMANIA

DIFFICOLTA' NELLA FORMAZIONE DEL GOVERNO DI COALIZIONE

Il presidente uscente del Partito Socialdemocratico (Spd) Franz Muentefering ha allontanato lo spettro di una crisi che avrebbe potuto far saltare le trattative fra il suo partito e la Cdu-Csu per la formazione di un governo di "Grande coalizione" in Germania. Kurt Beck, governatore della Renania-Palatinato ha assicurato che entrera' a far parte dell'esecutivo che sara' guidato dalla leader cristiano-democratica Angela Merkel come vice-cancelliere e ministro del lavoro. Difficoltà invece arrivano dal leader cristiano-sociale Edmund Stoiber governatore della Baviera, non entrera' nel governo di "Grosse Koalition" con l'Spd. Come suo sostituto, per la carica di ministro dell'economia ha proposto il capogruppo parlamentare del suo partito, Michael Glos. Stoiber ha reso di pubblico dominio la sua decisione nel corso di una conferenza stampa. Il leader del partito cristiano-sociale, emanazione bavarese del Partito cristiano democratico (Cdu), non ha cambiato idea nemmeno dopo che il presidente del Partito Socialdemocratico Franz Muentefering, fugando tutti i dubbi, ha annunciato che partecipera' al prossimo governo come vice-cancelliere e ministro del lavoro

ITALIA


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Siparietto


Gr 13:00

PALESTINA

Sale la tensione nei territori occupati

Le Brigate dei Martiri di Al Aqsa, in un comunicato diffuso ieri sera dopo l'assassinio di un loro dirigente ad opera dell'aviazione israeliana, hanno dichiarato di non essere più impegnati a rispettare la tregua nella lotta di liberazione contro Israele. Analogo il tono di un comunicato del braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedine al Qassam, dopo l'assassinio di un dirigente del gruppo ad opera degli israeliani. Il parlamentare palestinese Ziad Abu Zayyad ha detto alla Radio militare israeliana che il governo Sharon ha rifiutato la richiesta dell'Anp di fermare gli attacchi terroristici costituiti dagli assassini mirati di militanti palestinesi in cambio della deposizione delle armi da parte dei vari gruppi della resistenza.

L'Anp ha invitato la comunità internazionale a fermare le aggressioni israeliane. Il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat ha parlato di politica "cieca" seguita dal governo Sharon. Alcuni colpi sono stati sparati all'alba dalla striscia di Gaza verso il territorio israeliano, a cui ha risposto l'artiglieria dell'esercito israeliano. Nella Cisgiordania occupata, nel corso di un raid militare israeliano in un villaggio vicino Jenin, uomini della resistenza palestinese hanno ucciso un soldato israeliano.

IRAQ

Quattro attentati dinamitardi sono stati compiuti questa mattina contro altrettanti ristoranti fast food a Baquba, a nordest di Baghdad. Le esplosioni sono avvenute nel centro della citta': non vi sono notizie di feriti, ma di importanti danni materiali. Nella notte, un attentato compiuto sempre a Baquba davanti ad un altro ristorante aveva causato il ferimento di quattro persone.

IRAN

La Lega araba invita l'Iran a partecipare al Congresso sulla riconciliazione in Iraq Come reso noto dall'agenzia iraniana Irna, l'assistente segretario generale della Lega araba Ahmad ben Hilli ha invitato l'Iran a partecipare questo mese al Cairo al Congresso sull'Iraq, convocato dalla Lega araba per promuovere la riconciliazione nazionale irachena. L'invito è stato rivolto all'Iran in considerazione del ruolo"significativo e costruttivo" svolto dalla Repubblica islamica in Iraq.

Un ordigno rudimentale e' esploso di fronte agli uffici della British Airways e della British Petroleum di Teheran. Secondo quanto si legge sul sito del quotidiano francese Le Monde, la deflagrazione, avvenuta al decimo piano del palazzo Sayeh che ospita le sedi delle due compagnie britanniche, non ha causato nessuna vittima, ma solamente danni di poca entita'. Lo scorso due agosto vi era stato un analogo attentato contro le due compagnie a Teheran.

Secondo una fonte bene informata citata dal quotidiano arabo 'al-Hayat', il presidente iraniano avrebbe deciso di cambiare gli ambasciatori iraniani presso alcuni paesi europei chiedendo loro di rientrare in patria in attesa di vedersi assegnare una nuova sede. L'ambasciatore iraniano a Parigi, Sadiq Kharazi, quello a Berlino, Shamsedin Khiraqani, e il rappresentante dell'Iran a Londra, Muhammad Hussein al-Adali, sarebbero infatti stati rimossi dal loro incarico. Il giornale precisa che questo provvedimento farebbe seguito a un altro analogo che avrebbe deciso l'avvicendamento di altri 18 ambasciatori in altrettanti paesi del mondo.

ETIOPIA

Nuovi scontri e disordini tra agenti di polizia e manifestanti sono in corso in varie zone della capitale etiope Addis Abeba. Secondo le informazioni in circolazione, tafferugli tra gruppi di manifestanti, probabilmente vicini al partito d’opposizione la Coalizione per l’unità e la democrazia (Cud) e agenti in tenuta anti-sommossa sono cominciati questa mattina all’alba. Colpi di arma da fuoco sono risuonati dalle prime ore del giorno e qualche colpo è stato udito anche durante la notte, dove tra ieri pomeriggio e questa mattina la polizia ha provveduto al fermo di molti esponenti di vertice dell’opposizione. Al lancio di pietre dei manifestanti, gli agenti starebbero rispondendo aprendo il fuoco ad altezza uomo, come accaduto ieri quando in disordini analoghi sono morti 6 civili e 2 poliziotti.

CIPRO

I movimenti antirazzisti e antifascisti ciprioti, si sono mobilitati per inscenare diverse manifestazioni di protesta contro la visita privata che sta compiendo in questi giorni a Cipro Jean-Marie Le Pen, il presidente del Fronte Nazionale francese. Anche il portavoce del governo si e' affrettato a rendere noto che non c'e' stato ne ci sara' alcun incontro tra esponenti dell'esecutivo cipriota e l'esponente politico francese. Dalla visita di Le Pen si e' distanziato pure il partito di destra Disy il cui portavoce ha dichiarato che i nostri esponenti al Parlamento europeo sono chiaramente contrari alla politica di Le Pen.

VIETNAM

Almeno 12 persone sono morte a causa del tifone ‘Kai Tak’ abbattutosi sulla costa centrale del Vietnam; lo riferiscono fonti ufficiai precisando che al bilancio vanno aggiunti 11 feriti e un disperso.

GERMANIA

DIFFICOLTA' NELLA FORMAZIONE DEL GOVERNO DI COALIZIONE

Il presidente uscente del Partito Socialdemocratico (Spd) Franz Muentefering ha allontanato lo spettro di una crisi che avrebbe potuto far saltare le trattative fra il suo partito e la Cdu-Csu per la formazione di un governo di "Grande coalizione" in Germania. Kurt Beck, governatore della Renania-Palatinato ha assicurato che entrera' a far parte dell'esecutivo che sara' guidato dalla leader cristiano-democratica Angela Merkel come vice-cancelliere e ministro del lavoro. Difficoltà invece arrivano dal leader cristiano-sociale Edmund Stoiber governatore della Baviera, non entrera' nel governo di "Grosse Koalition" con l'Spd. Come suo sostituto, per la carica di ministro dell'economia ha proposto il capogruppo parlamentare del suo partito, Michael Glos. Stoiber ha reso di pubblico dominio la sua decisione nel corso di una conferenza stampa. Il leader del partito cristiano-sociale, emanazione bavarese del Partito cristiano democratico (Cdu), non ha cambiato idea nemmeno dopo che il presidente del Partito Socialdemocratico Franz Muentefering, fugando tutti i dubbi, ha annunciato che partecipera' al prossimo governo come vice-cancelliere e ministro del lavoro

ITALIA


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LAMPEDUSA

Sono 376 i migranti giunti sulle coste siciliane in due distinti sbarchi. I primi 192, intercettati a 16 miglia a sud di Lampedusa, sono arrivati sull' isola, tra loro ci sono 7 donne. Sono in corso gli accertamenti sanitari e le procedure di identificazione. Una motovedetta maltese aveva segnalato, poi, alle autorita' italiane l'avvistamento di uno scafo al limite delle acque territoriali. L'imbarcazione, con 184 persone a bordo, e' stata 'agganciata' da due motovedette della Guardia Costiera. I migranti sono appena giunti a Pozzallo, nel Ragusano.

SCUOLA

Continuano le mobilitazioni contro il ddl Moratti. Stamattina sit in e tentate occupazioni presso due licei: il Francesco di Assisi e l'Ugo Foscolo di Albano

ascolta

Siparietto


Gr 9:30

LAMPEDUSA

Due barconi con immigrati a bordo sono stati intercettati nelle acque al largo delle coste siciliane. La prima imbarcazione, con circa 180 persone a bordo, si trovava a 16 miglia a sud di Lampedusa, dove e' stata raggiunta dalle motovedette della Guardia Costiera e della GdF. Un secondo barcone, con circa 200 a bordo, che si trovava al limite delle acque maltesi, e' stato agganciato dalla Guardia costiera e dalla GdF appena entrato in acque italiane.

VAL DI SUSA

Continuano per il terzo giorno consecutivo i blocchi stradali e le manifestazioni contro i cantieri per l'alta velocità in Val di Susa portati avanti dalle organizzazioni No Tav dalle popolazioni residenti e dai sindaci dei comuni interessati.

ARGENTINA

A Mar del Plata si svolgono due vertici di grande importanza per il futuro dell’America Latina e forse anche per il mondo intero. Uno, la III “Cumbre de los Pueblos”, definita dalla stampa latino-americana anche la “contracumbre”, il controvertice, a cui partecipano rappresentanti della Società Civile non solo latino-americani, si è aperto ieri con un intervento dello scrittore argentino e premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel, di fronte a 5000 delegati di 600 diverse organizzazioni; l’altro, che comincia ufficialmente venerdì e si chiude sabato, è la IV “Cumbre de las Americas”, con la partecipazione dei capi di stato e/o dei ministri degli Esteri di 34 stati di tutte le Americhe, del nord, del centro e del Sud; con l’unica esclusione di quello cubano, tenuto al bando dall’Organizzazione degli Stati americani sin dal 1962 soprattutto a causa delle pressioni di Washington.

Il tema del “Vertice dei Popoli” è: “No all’Acuerdo de libre comercio de las Américas (Alca), sí all’integrazione dei popoli; no al debito; no alla militarizzazione; no alla guerra; no alla povertà, sì al lavoro e alla redistribuzione della ricchezza”. L'altro vertice,Alca, fortemente voluta dagli americani per costruire un unico gigantesco mercato continentale dall’Alaska alla Patagonia, è un’iniziativa perseguita senza successo, almeno finora, da anni; in base alle prime notizie comparse sulla stampa latino-americana, il documento finale che dovrà essere discusso e approvato durante il vertice di venerdì sarebbe in gran parte già pronto e non garantirebbe grandi passi avanti alla realizzazione dell’Alca, limitandosi a restare per lo più sul generico anche su tutti i temi previsti.

MEDIO ORIENTE

Un soldato israeliano e' stato ucciso questa mattina in uno scontro a fuoco con militanti palestinesi nel villaggio di Kfar Mirka, presso Jenin, nel nord della Cisgiordania. Si tratta del primo militare ucciso dal ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza, in settembre.

FRANCIA

Ancora una notte di scontri tra giovani e polizia nei quartieri della periferia parigina, dopo la morte qualche giorno fa di due ragazzini in fuga dalle forze dell'ordine. Circa sessanta cassonetti, alcune vetture e una caserma sono stati dati alle fiamme, la polizia ha sparato candelotti lacrimogeni e proiettili di gomma. Dieci le persone fermate.

INDIA

Una autobomba e' esplosa oggi a Nowgam, nella periferia di Srinagar, la capitale estiva del Kashmir indiano, uccidendo tre persone e ferendone altre 12, fra cui cinque poliziotti. Uno dei morti e' il kamikaze che guidava la vettura. Lo ha detto la polizia. L'attentato e' stato rivendicato da un gruppo islamico radicale, Jaish-e-Mohammed (JeM). Fra alcuni giorni, per un accordo tra i due Paesi, verranno aperti cinque valichi sulla Linea di Controllo che divide in due il Kashmir, in modo da portare aiuto ai terremotati.


Appunti e note redazionali

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gror051102 (last edited 2008-06-26 09:58:55 by anonymous)