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ESTERI
Iraq: 6 soldati Usa uccisi 24 ore
Sei soldati americani sono morti in Iraq in tre attacchi distinti, mentre risulta meno grave il bilancio dell'attentato odierno a Hilla. Due soldati sono rimasti uccisi per l'esplosione di ordigno su una strada a sud-ovest di Baghdad. Un marine e' morto per le ferite riportate per l'esplosione di una bomba ieri a Hit e tre soldati Usa sono rimasti uccisi ieri per colpi d'arma a Baghdad. Intanto, si e' appreso che e' di 4 morti, e non 14, il bilancio dell'attacco al mercato di Hilla.
- Tre fra soldati e civili siriani sarebbero stati uccisi e una dozzina di soldati Usa sarebbero rimasti a loro volta uccisi o feriti in scontri provocati oggi da un'incursione militare americana in una cittadina nel nord- est della Siria, al confine con l'Iraq. Lo ha riferito a Damasco l'Organizzazione araba per i diritti umani in Siria.
La notizia degli scontri a fuoco con i soldati Usa al confine con l'Iraq non è nè confermata nè smentita da fonti ufficiali siriane.
Citando testimoni oculari, l'Organizzazione ha affermato che soldati Usa sbarcati da elicotteri da combattimento avrebbero compiuto all'alba di oggi un'incursione nella parte meridionale della cittadina di confine di Abu Kamal, scontrandosi con uomini delle Badia, le Guardie del deserto, e con civili siriani.
Secondo l'Organizzazione, tre fra Badia e civili siriani sarebbero stati uccisi nei combattimenti, mentre caccia Usa avrebbero bombardato la zona per consentire il recupero dei corpi dei soldati americani uccisi e l'evacuazione di quelli feriti. Effettuato il recupero, l'area dei combattimenti sarebbe stata quindi rasa al suolo dall'aviazione Usa.
In un comunicato, l'Organizzazione araba per i diritti umani ha condannato "quest'aggressione nei termini più fermi" e ha affermato di considerarla "una flagrante violazione della sovranità della Siria e dei suoi cittadini". "Invitiamo l'Onu a condannare questa condotta e adottare misure per prevenire il ripetersi di simili aggressioni, poichè la Siria è un membro sovrano delle Nazioni Unite", si legge ancora nel comunicato.
La Chernobyl chimica sul fiume, allarme acqua tra Cina e Russia
- Rischia di diventare una Chernobyl chimica, la gigantesca chiazza di benzene che dal 13 novembre sta devastando il corso del fiume Songhua, nel nord-est della Cina, e che minaccia ora il siberiano Amur. Una marea altamente velenosa, ma incolore, quasi inodore e insapore. Invisibile ma letale, ha già costretto migliaia di persone a una precipitosa fuga
La chiazza è arrivata la scorsa notte nella città cinese di Harbin, quattro milioni di abitanti nella provincia dell'Heloinjang, primo grande centro sul suo catastrofico percorso. I cittadini, che fino a due giorni fa facevano ordinatamente scorta di acqua in bottiglia e parevano rassegnati ad attendere il passaggio della chiazza, oggi hanno cambiato idea: in migliaia hanno deciso per una evacuazione spontanea, prendendo d'assalto aeroporti, stazioni, fermate dei pullman.
Il benzene rischia di compromettere per decenni l'equilibrio ambientale del fiume, dato che non è idrosolubile e la sua pellicola oleosa si deposita sulle rive, uccidendo piante e animali. Sempre stando alle notizie diramate da Pechino, la macchia dovrebbe raggiungere il territorio russo e il fiume Amur, di cui lo Songhua è un affluente, fra una ventina o più di giorni, quando la concentrazione - e quindi la tossicità - sarà diminuita: ma i russi calcolano che sarà alle porte di Khabarovsk intorno al 27 di novembre, e che la quantità di benzene supererà di almeno 40 volte la soglia di rischio.
In Siberia, il ministero per le emergenze ha già allertato tutti i suoi uffici lungo il corso dell'Amur e preso i primi provvedimenti: lo strato di ghiaccio che già ricopre le acque - e che rende ancor più insidioso l'avvistamento della macchia - è stato perforato in più punti per ottenere un monitoraggio costante. Acqua è stata pompata dall'Amur e convogliata in cisterne per essere usata dai circa 600.000 cittadini di Khabarovsk nei quattro giorni di emergenza previsti.
SCONTRO SPAGNA-USA PER VENDITA NAVI E AEREI DA GUERRA A CARACAS
Si aggrava il conflitto diplomatico tra Spagna e Stati Uniti per la questione della vendita di Madrid a Caracas di 8 navi da pattuglia, due imbarcazioni da rifornimento e 12 aerei da guerra (dieci C-295 da trasporto e due CN-235 da pattuglia marina). In una nota ufficiale l’ambasciatore statunitense in Spagna, Eduardo Aguirre, ha espresso il rincrescimento del governo di Washington per la decisione di Madrid di firmare il prossimo 28 novembre il contratto di vendita dei mezzi bellici a Caracas, nonostante le pressioni Usa. La protesta di Washington nasce dalla constatazione che le navi e gli aerei che la Spagna ha deciso di vendere al Venezuela “includono tecnologia nordamericana”, ragion per cui l’affare potrebbe andare un porto solo previa concessione di un’autorizzazione Usa. Madrid ha reagito con forza alla nota, affermando con il ministro della Difesa José Bono – che sta per partire per Caracas proprio per firmare il contratto – che “la Spagna dice ‘no’ alla pretesa di Washington”, e agiungendo con il ministro degli Esteri Miguel Angel Moratinos che “si tratta solo di una questione tra aziende”. Per Madrid, d’altronde, quella in gioco è la più grande commessa bellica della sua storia: un affare da circa 1,7 miliardi di euro, che il governo di Hugo Chávez pagherà a rate tra il 2008 e il 2012 (1,2 miliardi per le navi e 500 milioni per gli aerei). A metà ottobre Washington ebbe gioco molto più facile con Israele, che dietro pressioni statunitensi revocò l’accordo con Caracas per la vendita di componenti per gli aerei da combattimento americani F-16, in dotazione all’aeronautica venezuelana.
ITALIA
SCIOPERO GENERALE
Venerdi' difficile per i cittadini a causa dello sciopero generale di quattro ore indetto dai sindacati contro la Finanziaria. La mobilitazione nel pubblico impiego e' stata estesa all'intera giornata. Negli ospedali, in ogni caso, saranno garantite le emergenze. Nella scuola, invece, la protesta sara' soltanto di un'ora. Lo sciopero avra' la durata di otto ore o l'intera giornata anche in Abruzzo, Basilicata, Calabria, e nelle province di Udine, Frosinone, Latina, Viterbo, Perugia, Lecce, Caltanisetta, Sassari, Brindisi. L'astensione dal lavoro, invece, e' stata anticipata al 22 novembre nella provincia di Reggio Emilia perché altrimenti avrebbe coinciso con la festa del Santo Patrono.
Ecco la mappa della protesta. PUBBLICO IMPIEGO. Interessati ministeri, enti locali, agenzie fiscali, parastato tra cui, quindi, l' Inps che ha gia' ha fatto sapere che potrebbero verificarsi disagi.
AUTOBUS, TRAM E METRO. La protesta e' di quattro ore. Le fasce orarie sono decise a livello locale. In alcune citta' lo stop e' stato ridotto per consentire l'affluenza ai comizi. A Roma il trasporto pubblico locale si fermera' dalle 9,30 alle 13,30; a Milano dalle 18 alle 22; a Napoli dalle 10 alle 12; a Torino dalle 17,30 alle 21,30; a Firenze dalle 15,30 alle 19,30; a Venezia dalle 10 alle 13; a Genova dalle 10.30 alle 14,30; a Bologna dalle 12,30 alle 16,30; a Bari dalle 10 alle 12.
AEREI. I turnisti e gli addetti alle attivita' operative, compreso il personale navigante, scioperano dalle 12 alle 16.
TRENI E NAVI FS. Gli addetti alla circolazione dei treni e le navi delle Ferrovie dello Stato si fermano quattro ore, dalle 9.01 alle 13.
NAVI. I traghetti presenti nei porti nazionali porteranno un ritardo di 24 ore.
SCUOLA. Lo sciopero e' di un'ora e riguarda la prima o l'ultima ora di lezione, a seconda dei turni scolastici.
POSTE. La protesta e' per l'intera giornata o turno di lavoro.
SANITA'. Lo sciopero interessa l'intera giornata. Garantite, naturalmente, le emergenze.
OPERATORI ECOLOGICI. Lo sciopero riguarda l'intera giornata.
AUTOSTRADE. I turnisti scioperano quattro ore a fine turno, quello giornaliero quattro ore a fine della giornata lavorativa.
AUTOSCUOLE E PRATICHE AUTOMOBILISTICHE. Lo sciopero e' di quattro ore, dalle 9 alle 13.
SOCCORSO STRADALE. Lo stop riguardera' quattro ore della prestazione lavorativa, dalle 9 alle 13.
BANCHE. I bancari incrociano le braccia per l'intera mattinata o per quattro ore per turno di lavoro.
IL GOVERNO VARA IL NUOVO TFR, PARTIRA' DAL GENNAIO 2008
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma del Tfr. Lo ha reso noto il ministro per la Salute, Francesco Storace, al termine della riunione a Palazzo Chigi.
Il vicepremier Gianfranco Fini ha specificato che la riforma partira' dal 1 gennaio 2008.
Secondo il ministro delle riforme Roberto Calderoli i due pilastri della riforma previdenziale (innalzamento dell'eta' e decollo della previdenza complementare) coincideranno e partiranno dal primo gennaio 2008.
Infine anche il ministro del Welfare Maroni ha confermato che la riforma previdenziale andra' complessivamente in vigore nel 2008. Nello stesso momento andra' in vigore sia la parte 'piu' dura' della riforma quella sull'innalzamento dell'eta' sia quella sul Tfr.
BREVI
SARDEGNA- La Marina statunitense lascerà la base militare di Santo Stefano sull’isola della Maddalena entro 6-12 mesi; lo detto il presidente della regione Sardegna, Renato Soru, al termine di una riunione il ministro dell’Interno Antonio Martino. Quest’ultimo, di ritorno dagli Usa dove ha incontrato il Segretario per la difesa statunitense Donald Rumfeld, ha precisato che la smobilitazione sarà completa. I dettagli dell’operazione devono ancora essere stabiliti dai governi di Italia e Stati Uniti.
ROMA- Due interrogazioni parlamentari sull’impiego da parte delle truppe statunitensi di Fosforo Bianco e Napalm durante i bombardamenti della città irachena di Falluja nel novembre 2004 sono state rivolte al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e ai Ministri della Difesa e degli Esteri, Antonio Martino e Gianfranco Fini, dal senatore Alberto Gaetano Maritati e dal gruppo di deputati Famiano Crucianelli, Gloria Buffo, Valerio Calzolaio e Andrea Lilli, tutti del partito dei Democratici di Sinistra. Entrambe le interrogazioni fanno riferimento all’inchiesta giornalistica condotta da Rainews24 da cui emergerebbe prove sull’uso di Fosforo Bianco e Mk77, sostanza simile al Napalm, contro la popolazione civile.
SICILIA – Altri due corpi senza vita sono stati recuperati sulla spiaggia pressi di Ragusa, facendo salire così a 16 il numero degli immigrati clandestini morti nei giorni scorsi nelle acque antistanti la Sicilia nel tentativo di raggiungere le coste italiane durante una tempesta. Un barcone con a bordo 200 cittadini stranieri si è arenato sulle spiagge di Sampieri, nel ragusano, dopo aver essere fortunosamente scampato al naufragio, ma altre 20 persone risultano ancora disperse.
Appunti e note redazionali
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