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Iraq, undici milioni al voto Risultati tra due settimane

Secondo le prime valutazioni ufficiali sono andati a votare circa undici milioni di persone su 15 milioni e mezzo di aventi diritto e una popolazione complessiva di 26 milioni: un dato che dovrebbe corrispondere al 70 per cento del totale. "Il numero di coloro che hanno preso parte alla consultazione dovrebbe essere compreso tra i dieci e gli undici milioni di votanti, secondo le nostre stime", ha dichiarato Farid Ayar, portavoce delle Commissione. Nelle elezioni parlamentari interinali del 30 gennaio scorso l'affluenza fu del 59 per cento, e per il referendum costituzionale del 15 ottobre raggiunse il 63. Ayar ha precisato che lo spoglio delle schede sarà completato in tutte e diciotto le province del Paese prima che i risultati definitivi siano riconteggiati a Bagdad. L'annuncio degli stessi non avverrà comunque che fra due settimane. Poi l'assemblea dovrà eleggere un primo ministro che formerà il governo.

M.O, elezioni municipali: Hamas trionfa su Al-fatah

Stando ai risultati preliminari Hamas ha sbaragliato gli altri contendenti alle elezioni locali che si sono tenute ieri nei Territori Occupati. Il movimento islamico avrebbe infatti ottenuto una significativa vittoria elettorale alle elezioni municipali in 40 località palestinesi. Notevole il risultato a Nablus, dove i militanti di Hamas hanno festeggiato fino a tarda notte la conquista di 13 seggi su 15 nel consiglio cittadino, con il 73% delle preferenze.

Una pesante sconfitta per al-Fatah che, a poco più di un mese dalle elezioni parlamentari del 25 gennaio, non è riuscito - neanche alleandosi con altre formazioni indipendenti - a strappare la vittoria ai rivali palestinesi. Anche a Jenin infatti - riferisce il quotidiano 'Haaretz' - Hamas è riuscito a superare la coalizione Fatah-Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina con otto seggi a sette. Schiacciante vittoria anche ad Al-Bireh, un grosso sobborgo nei dintorni di Ramallah, dove gli islamici hanno raggiunto il 72% dei voti, conquistando nove seggi, contro i quattro del movimento legato all'Autorità palestinese e i due del PFLP. Unica consolazione è stata proprio Ramallah, centro di grande importanza commericale con una forte comunità cristiana, che ha regalato la prima vittoria - anche se di misura - ad al-Fatah (sei seggi), a pari merito con il PFLP, mentre Hamas ne ha ottenuti solo tre.

Una vittoria annunciata, secondo alcuni commentatori israeliani, che hanno sottolineato il forte impatto che ha la dimensione sociale del movimento islamico sulla popolazione palestinese. Hamas, infatti, è riuscito a radicarsi fra la gente grazie soprattutto alla struttura di sostegno che è riuscito a creare nei campi e nelle grandi città, fornendo gratuitamente vari servizi come scuole, ospedali e centri ricreativi. Fatah al contrario è sempre più spesso accusato, da una popolazione stanca e fortemente impoverita, di immobilismo e corruzione. A favorire Hamas nel voto sono state inoltre le forti divisioni all'interno di Fatah, emerse negli scontri, anche violenti, per la composizione delle liste per il voto parlamentare di gennaio.

TURCHIA: PROCESSO PAMUK AGGIORNATO AL 7 FEBBRAIO

E' stato rapidamente aggiornato al sette febbraio l'atteso processo allo scrittore turco Orhan Pamuk , accusato di aver offeso l'identita' turca per aver parlato con un giornale svizzero del massacro di un milione di armeni. Il giudice ha deciso l'aggiornamento in attesa di documenti dal ministero della Giustizia necessari alla prosecuzione del caso. L'autore di Neve non ha rilasciato dichiarazioni durante la breve udienza nel tribunale del sobborgo di Sisli, a Istanbul.

DOPO LULA, ANCHE KIRCHNER ANNUNCIA ESTINZIONE DEBITO CON FMI

A sorpresa, nel corso di una conferenza stampa, il presidente della Repubblica Néstor Kirchner ha annunciato l’estinzione del debito argentino con il Fondo monetario internazionale (Fmi). Buenos Aires si è impegnata a pagare antro la fine dell’anno all’istituzione finanziaria internazionale i 9.810 milioni di dollari dovuti, cancellando così il debito con il Fmi; a questo proposito, sulla falsariga di quanto annunciato due giorni fa dal Brasile, il governo argentino utilizzerà una parte delle riserve nazionali depositate presso la Banca centrale. “Con questa misura concretizziamo la nostra strategia di riduzione del debito a un livello compatibile con le nostre possibilità di crescita e di pagamento. E guadagniamo, inoltre, una maggiore libertà nei processi decisionale nazionali” ha detto Kirchner con una vena polemica per giustificare la scelta del suo governo. Ciò nonostante, ha aggiunto il capo dello Stato, “questo pagamento anticipato non deve essere interpretato come un ostacolo nelle relazioni con il Fondo”, dal quale l’Argentina non uscirà, come precedentemente minacciato. L’occasione è stata però, allo stesso tempo, propizia per Kirchner per ricordare che “questo debito è stato un costante veicolo di intromissioni perché è soggetto a revisioni periodiche ed è stato fonte di esigenze di vario tipo, che alla fine sono risultate contraddittorie tra loro e opposte all’obiettivo della crescita sostenibile”. “Negli ultimi trent’anni – ha aggiunto il presidente – abbiamo visto aumentare le continua dipendenza dei programmi che l’Argentina ha concordato con l’Fmi... E il risultato è stata esclusione, povertà, indigenza e la distruzione dell’apparato produttivo”. Ribadendo lo stesso concetto, e riferendosi polemicamente all’ex-capo dello Stato Carlos Saúl Menem (1989-1999), poco dopo Kirchner ha aggiunto che “snaturato com’è nelle sue finalità, il Fmi si è comportato rispetto al nostro Paese come promotore e veicolo di politiche che provocano povertà e dolore, sostenendo governi considerati allievi esemplari” e che invece “con le loro politiche liberiste, hanno portato l’Argentina alla bancarotta”. Come anticipato, l’annuncio di Kirchenr ha seguito di appena 48 ore quello di tenore identico del presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, che martedì aveva reso nota la decisione del suo governo di estinguere con due anni d’anticipo il debito di 15.500 milioni di dollari contratto dal Brasile con il Fondo. Come nel caso di Lula, il direttore dell’Fmi Rodrigo Rato ha elogiato la decisione di Kirchner indicando i due Paesi come esempio da seguire per chiunque altro si trovi nelle loro condizioni debitorie.

FILIPPINE: ESPLODE BOMBA, UCCISI 3 SOLDATI

Tre soldati sono morti e altri dieci sono rimasti feriti nell'esplosione di un ordigno collocato lungo la strada dai ribelli comunisti nel sud delle Filippine. Lo riferisce il colonnello Tristan Kison, portavoce dell'esercito del paese asiatico.

ITALIA

BILANCIA COMMERCIALE: RISULTATO PEGGIORE DEGLI ULTIMI 14 ANNI

Il deficit commerciale italiano dei primi 10 mesi del 2005 è imputabile prevalentemente alla voce petrolio. Nel periodo gennaio-ottobre, infatti, il saldo della voce 'minerale energetici', cioé petrolio greggio e gas naturale, ha subito un peggioramento pari a 8 mila 795 milioni di euro, attestandosi a -32 mila 566 milioni rispetto ad un deficit di 23 mila 771 milioni dello stesso periodo del 2004. "Al netto dei minerali energetici, nei primi 10 mesi del 2005 si è registrato un miglioramento dell'attivo pari a 1372 milioni di euro", spiega l'Istat mettendo in risalto che se si toglie l'effetto petrolio, la bilancia commerciale avrebbe archiviato il periodo gennaio-ottobre in terreno positivo.

Nei primi 10 mesi dell'anno le esportazioni sono cresciute del 3,4% mentre le importazioni hanno segnato un +6,6%. Le variazioni più positive dell'export si sono avute per i prodotti petroliferi raffinati (+47,6%), per i prodotti chimici e fibre sintetiche ed artificiali (+8,7%) e per i metalli e prodotti in metallo (+8,6%). Le flessioni maggiori, invece, si sono avute per i mobili (-6,3%) e per il legno e prodotti in legno (-5%). Per quanto riguarda le importazioni le variazioni positive più ampie hanno riguardato i minerali energetici (+37,1%) ed i prodotti petroliferi raffinati (+20,4%). L'analisi per tipologia dei beni mette in evidenza come nei primi 10 mesi del 2005 le esportazioni hanno registrato un andamento positivo generalizzato, salvo che per i beni di consumo durevoli scesi del 3,3%. Per le importazioni, infine, si registrano incrementi in ogni principale tipologia di bene ed in particolare per l'energia (+34%).

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

Iraq: elezioni; sondaggio, bene sciiti ma avanza Allawi

Un 'exit poll' parziale, non sistematico né scientifico, condotto dopo la chiusura dei seggi in Iraq indica che il blocco sciita mantiene un forte seguito, ma che una buona affermazione la ottiene anche il partito laico dell'ex primo ministro Iyaq Allawi.

Da oltre 500 interviste a votanti realizzate dall'agenzia Reuters in tutto l'Iraq, risulta un massiccio sostegno, nelle aree a prevalenza sciita, per l'Alleanza irachena unita (Uia), la principale componente dell'attuale coalizione con i curdi. La stessa Uia sostiene di aver conquistato la maggioranza assoulta dei voti - per l'esattezza il 57% - nelle prime vere elezioni legislative per un Parlamento non provvisorio dopo la caduta del regime di Saddam Hussein, nell'aprile 2003.

Il partito di Allawi, comunque, sembra aver guadagnato terreno rispetto al 14% dei suffragi ricevuti il 30 gennaio scorso nelle elezioni per il Parlamento provvisorio. Il sondaggio della Reuters suggerisce che l'ex premier potrebbe aver avuto una buona affermazione nelle zone 'mistè - da un punto di vista etnico e religioso - quali la capitale Baghdad, che fornisce 59 dei 230 seggi regionali nel Parlamento di 275 seggi complessivi. Dalle interviste ai votanti all'uscita di un seggio nella zona a prevalenza sciita della capitale, risulterebbero un 48% di suffragi per l'Uia, un 38 per la lista di Allawi.

Medio Oriente. Israele isola i Territori

Queste operazioni sono giunte in ritorsione per il ripetuto lancio di razzi Qassam dal territorio di Gaza verso vicine città israeliane, fra cui Sderot, Ashqelon e il villaggio di Shuva (Netivot). Esperti israeliani confermano che i palestinesi sono riusciti a migliorare i propri razzi Qassam, che adesso sono in grado di colpire più in profondità in territorio israeliano.

Sempre ieri una potente autobomba è stata neutralizzata fra Betlemme e Gerusalemme, mentre era ormai in procinto di esplodere nelle immediate vicinanze di una congestionata superstrada. La presenza dell'autobomba era stata segnalata ai responsabili militari israeliani dai servizi di sicurezza palestinesi.

Gli integralisti di Hamas hanno riportato un netto successo nella tornata di elezioni municipali svoltasi ieri in alcuni importanti località della Cisgiordania.

Secondo i primi risultati disponibili, Hamas ha ottenuto oltre il 70 per cento di voti a Nablus e a el-Bireh, una cittadina prossima a Ramallah. Hamas ha prevalso inoltre a Jenin. A Ramallah, secondo fonti locali, si delinea una affermazione del Fronte popolare per la liberazione della Palestina.

Citato dal quotidiano israeliano Maariv, il capo dello Shin Bet (sicurezza interna israeliana) Yuval Diskin afferma intanto che Hamas potrebbe vincere anche le elezioni politiche del 25 gennaio 2006. La cosa, a suo parere, rischierebbe di avere ripercussioni gravi sul processo di pace fra Israele e palestinesi.

NUOVE SEPOLTURE DI DESAPARECIDOS E LA "LEY DE CADUCIDAD"

Gli inquirenti uruguayani stanno indagando su 35 tombe prive di nome rinvenute nel cimitero di Vichadero, 500 chilometri circa a nord della capitale Montevideo, nelle quali potrebbero essere sepolti almeno altrettanti oppositori ‘desaparecidos’ ai tempi della dittatura militare (1973-1985). E' il più grande ritrovamento di dispersi dall’arrivo alla presidenza di Tabaré Vásquez. La notizia, sulla quale la magistratura stava mantenendo un certo riserbo, è stata data dal Partito comunista uruguayano (Pcu), alleato di governo della coalizione del ‘Frente Amplio’. Secondo il senatore Eduardo Lorier, le sepolture “potrebbero essere in relazione con i ‘voli della morte’, cioè con i trasferimenti di prigionieri” dall’Argentina in Uruguay, dove molti oppositori al regime militare di Buenos Aires venivano torturati e poi uccisi. Le 35 tombe sono state rinvenute in seguito a un’indagine della ‘Secretaria de Derechos Humanos’ del Pcu e della Facoltà di Scienze dell’università di Montevideo, i cui specialisti penseranno ora alla riesumazione e all'eventuale riconoscimento delle vittime. Nonostante questa nuova scoperta e la decisione adottata dal presidente Vásquez di avviare nuove ricerche dei ‘desaparecidos’ persino all’interno delle caserme militari, per ora il governo non sembra aver preso in considerazione l'annullamento della ‘Ley de Caducidad’”, ovvero la legge che impose il perdono per i crimini commessi dai militari durante la dittatura. “L’annullamento della legge è lontano ”ha detto Azucena Berruti, a capo del ministero della Difesa. “L’ipotesi non è stata studiata sotto nessun aspetto” le ha fatto eco il presidente Vásquez.

ITALIA

USTICA: ASSOLTI IN APPELLO I GENERALI BARTOLUCCI E FERRI

Assolti per non aver commesso il fatto. E' la sentenza emessa dalla Prima Corte di assise di appello di Roma, presieduta da Antonio Cappiello, nei confronti dei generali dell'Aeronautica Lamberto Bartolucci e Franco Ferri, accusati di alto tradimento in relazione ai presunti depistaggi sul disastro di Ustica. La decisione dei giudici è giunta dopo circa cinque ore di camera di consiglio.

Nel disastro avvenuto al largo di Ustica il 27 giugno 1980 morirono 81 tra passeggeri e componenti dell' equipaggio del Dc 9 dell'Itavia partito da Bologna la sera del 27 giugno 1980 e diretto a Palermo.

Bartolucci e Ferri, entrambi ottantenni, erano accusati di omessa comunicazione al Governo di informazioni sul disastro aereo. Per questa accusa il 30 aprile 2004, dopo un processo durato tre anni, la terza corte di assise di Roma dichiarò la prescrizione.

Bartolucci e Ferri furono invece assolti, al pari di altri due imputati, Zeno Tascio e Corrado Melillo, dall' accusa di alto tradimento.

Napoli, interrompe la chemio per partorire la sua bambina

Per farla nascere ha sospeso la chemioterapia ma oggi la bambina è venuta alla luce all'ospedale Cardarelli e sta bene. "Potrò riprendere la cura - ha detto la mamma - ma sono felice di essermi sacrificata per lei".

Ha 39 anni e già una bambina di tre anni e mezzo; a Napoli vive con il marito dalla metà del '90. Il tumore glielo hanno diagnosticato un anno fa e da quel giorno ha iniziato la chemioterapia, ma qualche mese dopo, il ginecologo l'ha messa davanti a una decisione lacerante: "Lei è incinta: o continua la terapia e i rischi di salute sul feto saranno altissimi, o sospende la cura lasciando però che il tumore progredisca". E lei non ci ha pensato su due volte: ha sospeso la chemio e ha lasciato che la sua bambina crescesse sana e robusta.

"La piccola è nata questa mattina", racconta Rossana, un'amica della famiglia che frequenta la stessa parrocchia dei Quartieri Spagnoli a Napoli dove fanno volontariato i due coniugi peruviani. "Per loro è stato un momento importantissimo, che ha fatto loro dimenticare le rinunce affrontate in tutti questi mesi. Sono stati guidati da una fede incrollabile".

Il direttore della Caritas dell'Arcidiocesi di Napoli, don Vincenzo Mango, è raggiante: "Per noi oggi, con la nascita di questa bambina, è già Natale. Una buona notizia che ci conferma che questo mondo può continuare a sperare: ci sono ancora persone che non hanno l'arroganza di sentirsi padroni della vita ma sanno che la cosa più bella è donarla". La Caritas ha lanciato un appello a chiunque voglia aiutare la coppia peruviana: "La donna dovrà spendere molto per farsi curare: un tempo faceva le pulizie nelle case. La malattia l'ha costretta a fermarsi e anche suo marito fa solo lavori saltuari. Adesso hanno due figli e dobbiamo trovare il modo per aiutarli".


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gror051216 (last edited 2008-06-26 09:55:30 by anonymous)