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'''Google'''
 
Il motore di ricerca Google dice no al dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. La compagnia di Mountain View ha formalmente rifiutato di fornire al governo le informazioni sulle ricerche effettuate in rete dai propri utenti. Le ragioni del rifiuto sono contenute in documento ufficiale di 25 pagine, in cui si afferma che la richiesta del governo viola la privacy degli utenti e inoltre può rivelare segreti ai rivali. Lo disputa tra Google e il governo americano era nata verso la fine di gennaio, quando il dipartimento di giustizia aveva preteso di visionare i registri settimanali delle ricerche nell'ambito di un'indagine sulla pornografia infantile in rete. Richieste analoghe erano state rivolte anche ad altri colossi informatici come Microsoft, Yahoo e Aol.
Con il documento odierno Google rende dunque ufficiale il proprio diniego. Inoltre la compagnia spiega che le informazioni pretese dal governo non avrebbero alcuna utilità nelle indagini contro la pedofilia in internet. Infatti, sostiene Google, dietro ogni ricerca effettuata in rete c'è un algoritmo che cambia di volta in volta. Ciò vuol dire che digitando uno stesso termine nella barra delle ricerche - anche dopo un breve periodo di tempo - non si ha accesso agli stessi risultati ottenuti con una ricerca precedente.

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Google

Il motore di ricerca Google dice no al dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. La compagnia di Mountain View ha formalmente rifiutato di fornire al governo le informazioni sulle ricerche effettuate in rete dai propri utenti. Le ragioni del rifiuto sono contenute in documento ufficiale di 25 pagine, in cui si afferma che la richiesta del governo viola la privacy degli utenti e inoltre può rivelare segreti ai rivali. Lo disputa tra Google e il governo americano era nata verso la fine di gennaio, quando il dipartimento di giustizia aveva preteso di visionare i registri settimanali delle ricerche nell'ambito di un'indagine sulla pornografia infantile in rete. Richieste analoghe erano state rivolte anche ad altri colossi informatici come Microsoft, Yahoo e Aol. Con il documento odierno Google rende dunque ufficiale il proprio diniego. Inoltre la compagnia spiega che le informazioni pretese dal governo non avrebbero alcuna utilità nelle indagini contro la pedofilia in internet. Infatti, sostiene Google, dietro ogni ricerca effettuata in rete c'è un algoritmo che cambia di volta in volta. Ciò vuol dire che digitando uno stesso termine nella barra delle ricerche - anche dopo un breve periodo di tempo - non si ha accesso agli stessi risultati ottenuti con una ricerca precedente.

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