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'''Francia, non si ferma la protesta Nella notte scontri studenti-polizia'''

 Notte di scontri in Francia tra polizia e studenti che contestano il contratto di primo impiego (Cpe), la controversa riforma introdotta dal governo Villepin per favorire l'occupazione giovanile.

A Parigi gli studenti hanno concluso una giornata di proteste erigendo barricate nel Quartiere latino: auto e cassonetti rovesciati e dati alle fiamme e lancio di molotov con gli agenti che hanno risposto con idranti e lacrimogeni. Una trentina di poliziotti sono rimasti contusi. Contemporaneamente studenti di destra sfilavano per chiedere la fine dell'occupazione delle università.

Le violenze del giovedì di mobilitazione in tutta la Francia contro il Cpe si è conclusa con 300 fermi, 180 dei quali Parigi. Gravi disordini si sono verificati a anche a Rennes fino alle due di notte. Una cinquantina di poliziotti sono stati assaliti da un migliaio di contestatori che hanno lanciato pietre e molotov. Venticinque studenti sono stati fermati.

Ora l'appuntamento dei contestatori è per sabato quando sono in programma nuove manifestazioni nazionali contro il Cpe. L'Unep, il potente sindacato studentesco di sinistra, ha promesso una mobilitazione senza precedenti.


'''Ecuador, tensione alta per scioperi'''

E' forte la tensione in Ecuador dove da lunedi' sono in corso scioperi e manifestazioni promossi da movimenti sindacali e dai contadini. La Confederazione delle nazionalita' indigene dell'Ecuador (Conaie) si batte contro l'intenzione del governo di firmare un trattato di libero commercio con gli Usa (Tlc) e contro la compagnia petrolifera statunitense Oxy. Quasi la meta' delle province ecuadoriane coinvolti nella protesta, si sono verificati scontri fra manifestanti e polizia.

'''Test su cavie umane, polemiche'''

Fioccano le polemiche in Gran Bretagna per la sperimentazione dei farmaci anti-infiammatori su cavie umane a pagamento. Due dei pazienti sono in gravi condizioni e altri quattro, pur avendo avuto gravi sintomi di infiammazione, appaiono in lieve ripresa. Tutti sono ancora in terapia intensiva, ha reso noto l'ospedale di Northwick Park, dove sono ricoverati i sei ragazzi. Uno dei volontari ha detto di aver accusato abnormi gonfiori al corpo.

'''USA: katrina, catena di sprechi dopo uragano'''

Proprio mentre la Camera degli Stati Uniti approvava nuovi stanziamenti straordinari per oltre 19 miliardi di dollari, per la ricostruzione dopo le devastazioni dell'uragano Katrina, l'ufficio che funziona da Corte dei Conti negli Usa denunciava sprechi per milioni e milioni di dollari nei contratti conclusi per affrontare l'emergenza dopo che l'uragano s'abbattè, il 29 agosto, su New Orleans e sulla costa lungo il Golfo del Messico.

Fra gli sprechi, si contano 4000 letti pagati tre milioni di dollari e mai usati. La revisione dei conti da parte del GAO (Government Accountability Office) s'è concentrata sui 13 maggiori contratti conclusi dopo l'uragano, spesso per licitazione privata, con poca o nessuna concorrenza.

Nel suo rapporto in cinque cartelle, il GAO denuncia scarsa pianificazione degli interventi e cattiva comunicazione tra i poteri pubblici a vari livelli, federale, statale e locale.

Esempi di sprechi e cattiva gestione sono diffusi, specie a causa della mancanza di personale e le carenze d'organizzazione da parte della protezione civile, la FEMA (Federal Emergency Management Agency) e del Corpo del Genio dell'esercito, che doveva provvedere alle riparazioni degli argini. "La FEMA - constata il rapporto - non seppe prevedere le esigenze".

'''GUERRA IN IRAQ: MAI COSI’ BASSO IL CONSENSO DEGLI AMERICANI'''

Solo 22 americani su 100 si dicono certi che gli Stati Uniti possono ancora vincere la guerra in Iraq, secondo l’ultimo sondaggio diffuso ieri dalla rete televisiva Cnn e il quotidiano ‘Usa Today’ che lo avevano commissionato alla Gallup; nell’aprile 2003 erano 79 su 100. Il 50% non ritiene “moralmente giustificabile” l’azione americana in Iraq; nel 2003 erano 24 su 100. Il 54% pensa che Saddam Hussein non era coinvolto nell’attacco alle Torri Gemelle di new York e solo il 39% ritiene il contrario; il 53% è anche convinto che la guerra in Iraq non abbia a che vedere con la guerra al terrorismo e sia “un’azione separata” mentre solo il 29% si dice convinto che l’Iraq possedesse armi di istruzione di massa. Il 58%, a confronto con il 18% dell’aprile 2003, afferma anche che la guerra ha avuto un effetto negativo sugli Stati Uniti. Svolto tra il 10 e il 12 marzo, il sondaggio è stato reso pubblico soltanto ieri. Il portavoce della Casa Bianca ha dovuto rintuzzare domande di giornalisti a proposito della possibilità che la massiccia azione in corso da ieri a Samarra sia stata ordinata soprattutto a causa degli scarsi livelli di adesione dell’opinione pubblica alla continuazione del conflitto. Il portavoce ha ovviamente negato sostenendo che si è trattato di decisioni dei comandi militari.

'''SI DIMETTE GOVERNATORE SANTA CRUZ DOPO SCONTRI TRA POLIZIA E LAVORATORI'''

Si è dimesso il governatore della provincia di Santa Cruz, Sergio Avecedo, in seguito alle polemiche sollevate dagli incidenti dello scorso 8 febbraio nella cittadina di Las Heras, in cui un agente di polizia è morto e 32 persone sono rimaste ferite in scontri tra le forze dell’ordine e operai in agitazione sindacale. Accuse di abusi e violenze sulle 19 persone arrestate durante la manifestazione hanno contribuito a spingere Avecedo ha rimettere ieri il suo mandato. Gli operai di Las Heras, il cui sostentamento dipende quasi completamente dalle attività estrattive nel vicino giacimento petrolifero di Los Perales, avevano allestito blocchi stradali e picchetti davanti alle sedi delle imprese petrolifere ‘Repsol Ypf’ e ‘Vintage Oil’ chiedendo un aumento salariale. La situazione è presto degenerata spingendo le autorità centrale a inviare truppe di rinforzo nel piccolo centro di 15.000 abitanti. “Questa tragedia poteva essere evitata. Il ricorso alla violenza e il frutto di una scarsa volontà di trovare una soluzione concordata e di una inclinazione alla repressione” ha detto alla MISNA, padre Luis Bicego, parroco di san Josè Obrero, l’unica chiesa di Las Heras, che dal giorno degli scontri assiste le famiglie degli operai arrestati e quelle dei 50 lavoratori licenziati dopo la manifestazione dalla due compagnie petrolifere. “Nei giorni successivi agli arresti, si è scatenata una vera e propria ‘caccia alle streghe’ per tutto la cittadina – continua il sacerdote – come ai tempi del regime militare; ci sono stati maltrattamenti e minacce”.

'''PRESTO RILASCIATI 395 DETENUTI PER VIOLENZE ELETTORALI DEL 2005'''

a autorità di Addis Abeba hanno deciso di liberare 395 persone arrestate dopo le proteste anti-governative avvenute in seguito alle legislative di maggio che, negli scontri tra polizia e manifestanti a giugno e a novembre, provocarono almeno 90 vittime. Secondo l’agenzia di stampa governativa ‘Ena’, il rilascio è stato deciso “alla luce del loro lieve coinvolgimento nelle proteste, dell’età, dei loro mezzi di sussistenza e soprattutto del loro pentimento”. Sale così a 11.600 il numero delle persone rilasciate sinora. Non è chiaro il numero di quanti in totale siano stati realmente arrestati l’anno scorso e quanti si trovino ancora trattenuti nei penitenziari etiopi. Secondo stime non verificabili, la polizia avrebbe fermato e trattenuto tra i 15 e i 20.000 civili, in maggioranza giovani accusati di sostenere l’opposizione. L’agenzia ‘Ena’ riferisce che solo 98 dei 493 detenuti nel carcere di Zeway, non lontano dalla capitale, rimarranno in carcere. Nel campo militare di Dedessa, circa 400 chilometri a ovest della capitale, era recluso un numero imprecisato di persone sino a dicembre, quando il centro fu chiuso dopo le accuse di presunti abusi sui prigionieri. Si trovano ancora in carcere i 129 imputati politici arrestati a novembre e accusati di tradimento e genocidio. Tra loro, giornalisti ed editori, dirigenti dell’opposizione, intellettuali e attivisti, vi sono anche: Hailu Shawel, presidente della Coalizione per l’unità e la democrazia (Cud), il principale partito di opposizione che alle legislative ha ottenuto oltre 100 seggi, ma che finora ha boicottato il Parlamento federale; Berhanu Nega, sindaco di Addis Abeba; Mesfin Wolde Mariam, attivista. Il dibattimento che li riguarda, iniziato a dicembre, è stato aggiornato al 22 marzo. L’esito generale delle elezioni politiche, che secondo il rapporto finale degli osservatori europei pubblicato ieri “non hanno soddisfatto i criteri internazionali di elezioni democratiche e giuste”, ha riconfermato al potere il Fronte popolare rivoluzionario democratico etiopico (Eprdf) del primo ministro Meles Zenawi. Proprio in seguito ai provvedimenti presi da Zenawi contro opposizione e esponenti della società civile, l’Unione Europea a dicembre ha sospeso gli aiuti al governo.
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'''AVARIA AL SISTEMA DI RADAR, IN TILT L'AEROPORTO DI FIUMICINO'''

Aerei fatti tornare indietro nei parcheggi mentre erano già in fase di rullaggio, altri con i passeggeri già a bordo rimasti fermi sulla pista. Un traffico in partenza completamente bloccato e notevoli ritardi per quelli in arrivo. E' quanto successo ieri sera nell'aeroporto di Fiumicino per un'avaria al sistema di collegamento radar, che ha paralizzato i decolli dalle 21:30 alle 23:45 quando sono partiti i primi tre dei quattordici aerei che erano stati fermati. La vicenda è ora oggetto di una inchiesta tecnica aperta dall'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.

Il blocco del sistema radar sarebbe da collegare ad un guasto di carattere telematico. Si sarebbe trattato di un guasto tecnico al sistema di alimentazione della centrale Telecom che collega gli impianti radar e il centro di controllo aereo dell'area di Roma. La stessa società, in nottata, risolto il danno ha valuto anche sgomberare il campo da voci si sabotaggio. Il guasto è avvenuto poco prima delle 22 al sistema denominato SAF (sistemi di accesso flessibile) che consente la configurazione dei dati radar e delle linee telefoniche del Crav (centro regionale di assistenza al volo)di Ciampino. Alcuni aerei sono stati fatti tornare indietro ai parcheggi mentre erano ormai già sulla via di rullaggio.

'''300 IMMIGRATI SOCCORSI AL LARGO DI LAMPEDUSA'''

Un barcone con circa 300 clandestini, tra cui 4 donne, è stato soccorso a 12 miglia a sud di Lampedusa dalle motovedette della Capitaneria di porto. L'imbarcazione in legno, lunga 12 metri, è stata avvistata intorno alle 4 da una nave della Marina militare in servizio di pattugliamento nel Canale di Sicilia. Gli immigrati, uno dei quali privo di sensi, sono già stati trasbordati su un guardacoste, che si sta dirigendo verso il porto dell'isola. Un'altra motovedetta sta raggiungendo un secondo barcone, con circa 30 extracomunitari a bordo, che è stato frattanto avvistato. Nelle operazioni di soccorso, coordinate dalla centrale operativa della Capitaneria di porto di Palermo, sono impegnate complessivamente 5 motovedette della Guardia costiera.

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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

Francia, non si ferma la protesta Nella notte scontri studenti-polizia

  • Notte di scontri in Francia tra polizia e studenti che contestano il contratto di primo impiego (Cpe), la controversa riforma introdotta dal governo Villepin per favorire l'occupazione giovanile.

A Parigi gli studenti hanno concluso una giornata di proteste erigendo barricate nel Quartiere latino: auto e cassonetti rovesciati e dati alle fiamme e lancio di molotov con gli agenti che hanno risposto con idranti e lacrimogeni. Una trentina di poliziotti sono rimasti contusi. Contemporaneamente studenti di destra sfilavano per chiedere la fine dell'occupazione delle università.

Le violenze del giovedì di mobilitazione in tutta la Francia contro il Cpe si è conclusa con 300 fermi, 180 dei quali Parigi. Gravi disordini si sono verificati a anche a Rennes fino alle due di notte. Una cinquantina di poliziotti sono stati assaliti da un migliaio di contestatori che hanno lanciato pietre e molotov. Venticinque studenti sono stati fermati.

Ora l'appuntamento dei contestatori è per sabato quando sono in programma nuove manifestazioni nazionali contro il Cpe. L'Unep, il potente sindacato studentesco di sinistra, ha promesso una mobilitazione senza precedenti.

Ecuador, tensione alta per scioperi

E' forte la tensione in Ecuador dove da lunedi' sono in corso scioperi e manifestazioni promossi da movimenti sindacali e dai contadini. La Confederazione delle nazionalita' indigene dell'Ecuador (Conaie) si batte contro l'intenzione del governo di firmare un trattato di libero commercio con gli Usa (Tlc) e contro la compagnia petrolifera statunitense Oxy. Quasi la meta' delle province ecuadoriane coinvolti nella protesta, si sono verificati scontri fra manifestanti e polizia.

Test su cavie umane, polemiche

Fioccano le polemiche in Gran Bretagna per la sperimentazione dei farmaci anti-infiammatori su cavie umane a pagamento. Due dei pazienti sono in gravi condizioni e altri quattro, pur avendo avuto gravi sintomi di infiammazione, appaiono in lieve ripresa. Tutti sono ancora in terapia intensiva, ha reso noto l'ospedale di Northwick Park, dove sono ricoverati i sei ragazzi. Uno dei volontari ha detto di aver accusato abnormi gonfiori al corpo.

USA: katrina, catena di sprechi dopo uragano

Proprio mentre la Camera degli Stati Uniti approvava nuovi stanziamenti straordinari per oltre 19 miliardi di dollari, per la ricostruzione dopo le devastazioni dell'uragano Katrina, l'ufficio che funziona da Corte dei Conti negli Usa denunciava sprechi per milioni e milioni di dollari nei contratti conclusi per affrontare l'emergenza dopo che l'uragano s'abbattè, il 29 agosto, su New Orleans e sulla costa lungo il Golfo del Messico.

Fra gli sprechi, si contano 4000 letti pagati tre milioni di dollari e mai usati. La revisione dei conti da parte del GAO (Government Accountability Office) s'è concentrata sui 13 maggiori contratti conclusi dopo l'uragano, spesso per licitazione privata, con poca o nessuna concorrenza.

Nel suo rapporto in cinque cartelle, il GAO denuncia scarsa pianificazione degli interventi e cattiva comunicazione tra i poteri pubblici a vari livelli, federale, statale e locale.

Esempi di sprechi e cattiva gestione sono diffusi, specie a causa della mancanza di personale e le carenze d'organizzazione da parte della protezione civile, la FEMA (Federal Emergency Management Agency) e del Corpo del Genio dell'esercito, che doveva provvedere alle riparazioni degli argini. "La FEMA - constata il rapporto - non seppe prevedere le esigenze".

GUERRA IN IRAQ: MAI COSI’ BASSO IL CONSENSO DEGLI AMERICANI

Solo 22 americani su 100 si dicono certi che gli Stati Uniti possono ancora vincere la guerra in Iraq, secondo l’ultimo sondaggio diffuso ieri dalla rete televisiva Cnn e il quotidiano ‘Usa Today’ che lo avevano commissionato alla Gallup; nell’aprile 2003 erano 79 su 100. Il 50% non ritiene “moralmente giustificabile” l’azione americana in Iraq; nel 2003 erano 24 su 100. Il 54% pensa che Saddam Hussein non era coinvolto nell’attacco alle Torri Gemelle di new York e solo il 39% ritiene il contrario; il 53% è anche convinto che la guerra in Iraq non abbia a che vedere con la guerra al terrorismo e sia “un’azione separata” mentre solo il 29% si dice convinto che l’Iraq possedesse armi di istruzione di massa. Il 58%, a confronto con il 18% dell’aprile 2003, afferma anche che la guerra ha avuto un effetto negativo sugli Stati Uniti. Svolto tra il 10 e il 12 marzo, il sondaggio è stato reso pubblico soltanto ieri. Il portavoce della Casa Bianca ha dovuto rintuzzare domande di giornalisti a proposito della possibilità che la massiccia azione in corso da ieri a Samarra sia stata ordinata soprattutto a causa degli scarsi livelli di adesione dell’opinione pubblica alla continuazione del conflitto. Il portavoce ha ovviamente negato sostenendo che si è trattato di decisioni dei comandi militari.

SI DIMETTE GOVERNATORE SANTA CRUZ DOPO SCONTRI TRA POLIZIA E LAVORATORI

Si è dimesso il governatore della provincia di Santa Cruz, Sergio Avecedo, in seguito alle polemiche sollevate dagli incidenti dello scorso 8 febbraio nella cittadina di Las Heras, in cui un agente di polizia è morto e 32 persone sono rimaste ferite in scontri tra le forze dell’ordine e operai in agitazione sindacale. Accuse di abusi e violenze sulle 19 persone arrestate durante la manifestazione hanno contribuito a spingere Avecedo ha rimettere ieri il suo mandato. Gli operai di Las Heras, il cui sostentamento dipende quasi completamente dalle attività estrattive nel vicino giacimento petrolifero di Los Perales, avevano allestito blocchi stradali e picchetti davanti alle sedi delle imprese petrolifere ‘Repsol Ypf’ e ‘Vintage Oil’ chiedendo un aumento salariale. La situazione è presto degenerata spingendo le autorità centrale a inviare truppe di rinforzo nel piccolo centro di 15.000 abitanti. “Questa tragedia poteva essere evitata. Il ricorso alla violenza e il frutto di una scarsa volontà di trovare una soluzione concordata e di una inclinazione alla repressione” ha detto alla MISNA, padre Luis Bicego, parroco di san Josè Obrero, l’unica chiesa di Las Heras, che dal giorno degli scontri assiste le famiglie degli operai arrestati e quelle dei 50 lavoratori licenziati dopo la manifestazione dalla due compagnie petrolifere. “Nei giorni successivi agli arresti, si è scatenata una vera e propria ‘caccia alle streghe’ per tutto la cittadina – continua il sacerdote – come ai tempi del regime militare; ci sono stati maltrattamenti e minacce”.

PRESTO RILASCIATI 395 DETENUTI PER VIOLENZE ELETTORALI DEL 2005

a autorità di Addis Abeba hanno deciso di liberare 395 persone arrestate dopo le proteste anti-governative avvenute in seguito alle legislative di maggio che, negli scontri tra polizia e manifestanti a giugno e a novembre, provocarono almeno 90 vittime. Secondo l’agenzia di stampa governativa ‘Ena’, il rilascio è stato deciso “alla luce del loro lieve coinvolgimento nelle proteste, dell’età, dei loro mezzi di sussistenza e soprattutto del loro pentimento”. Sale così a 11.600 il numero delle persone rilasciate sinora. Non è chiaro il numero di quanti in totale siano stati realmente arrestati l’anno scorso e quanti si trovino ancora trattenuti nei penitenziari etiopi. Secondo stime non verificabili, la polizia avrebbe fermato e trattenuto tra i 15 e i 20.000 civili, in maggioranza giovani accusati di sostenere l’opposizione. L’agenzia ‘Ena’ riferisce che solo 98 dei 493 detenuti nel carcere di Zeway, non lontano dalla capitale, rimarranno in carcere. Nel campo militare di Dedessa, circa 400 chilometri a ovest della capitale, era recluso un numero imprecisato di persone sino a dicembre, quando il centro fu chiuso dopo le accuse di presunti abusi sui prigionieri. Si trovano ancora in carcere i 129 imputati politici arrestati a novembre e accusati di tradimento e genocidio. Tra loro, giornalisti ed editori, dirigenti dell’opposizione, intellettuali e attivisti, vi sono anche: Hailu Shawel, presidente della Coalizione per l’unità e la democrazia (Cud), il principale partito di opposizione che alle legislative ha ottenuto oltre 100 seggi, ma che finora ha boicottato il Parlamento federale; Berhanu Nega, sindaco di Addis Abeba; Mesfin Wolde Mariam, attivista. Il dibattimento che li riguarda, iniziato a dicembre, è stato aggiornato al 22 marzo. L’esito generale delle elezioni politiche, che secondo il rapporto finale degli osservatori europei pubblicato ieri “non hanno soddisfatto i criteri internazionali di elezioni democratiche e giuste”, ha riconfermato al potere il Fronte popolare rivoluzionario democratico etiopico (Eprdf) del primo ministro Meles Zenawi. Proprio in seguito ai provvedimenti presi da Zenawi contro opposizione e esponenti della società civile, l’Unione Europea a dicembre ha sospeso gli aiuti al governo.

ITALIA

AVARIA AL SISTEMA DI RADAR, IN TILT L'AEROPORTO DI FIUMICINO

Aerei fatti tornare indietro nei parcheggi mentre erano già in fase di rullaggio, altri con i passeggeri già a bordo rimasti fermi sulla pista. Un traffico in partenza completamente bloccato e notevoli ritardi per quelli in arrivo. E' quanto successo ieri sera nell'aeroporto di Fiumicino per un'avaria al sistema di collegamento radar, che ha paralizzato i decolli dalle 21:30 alle 23:45 quando sono partiti i primi tre dei quattordici aerei che erano stati fermati. La vicenda è ora oggetto di una inchiesta tecnica aperta dall'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.

Il blocco del sistema radar sarebbe da collegare ad un guasto di carattere telematico. Si sarebbe trattato di un guasto tecnico al sistema di alimentazione della centrale Telecom che collega gli impianti radar e il centro di controllo aereo dell'area di Roma. La stessa società, in nottata, risolto il danno ha valuto anche sgomberare il campo da voci si sabotaggio. Il guasto è avvenuto poco prima delle 22 al sistema denominato SAF (sistemi di accesso flessibile) che consente la configurazione dei dati radar e delle linee telefoniche del Crav (centro regionale di assistenza al volo)di Ciampino. Alcuni aerei sono stati fatti tornare indietro ai parcheggi mentre erano ormai già sulla via di rullaggio.

300 IMMIGRATI SOCCORSI AL LARGO DI LAMPEDUSA

Un barcone con circa 300 clandestini, tra cui 4 donne, è stato soccorso a 12 miglia a sud di Lampedusa dalle motovedette della Capitaneria di porto. L'imbarcazione in legno, lunga 12 metri, è stata avvistata intorno alle 4 da una nave della Marina militare in servizio di pattugliamento nel Canale di Sicilia. Gli immigrati, uno dei quali privo di sensi, sono già stati trasbordati su un guardacoste, che si sta dirigendo verso il porto dell'isola. Un'altra motovedetta sta raggiungendo un secondo barcone, con circa 30 extracomunitari a bordo, che è stato frattanto avvistato. Nelle operazioni di soccorso, coordinate dalla centrale operativa della Capitaneria di porto di Palermo, sono impegnate complessivamente 5 motovedette della Guardia costiera.


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gror060317 (last edited 2008-06-26 09:49:07 by anonymous)