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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Fiocco celeste a radio onda rossa

Alle 16,45 di questo pomeriggio ha visto la luce Dario, il più giovane rappresentante di Radio onda rossa, 3,550 kg per 51 cm di altezza. Le congratulazioni a mamma Daniela e papà Giordano arrivano da tutto il mondo. Hugo chavez parla di un grande evento per l'avvenire degli sfruttati di tutto il mondo, fidel castro ha annunciato un breve discorso in diretta dalla durata di sei ore, anche il neopresidente Napolitano non ha fatto mancare i suoi auguri: speriamo prenda la precisione della madre e la tranquillità del padre e non il contrario, annuncia una nota del quirinale. A Daniela e Giordano ovviamente gli auguri di tutta la redazione

Editoriale

Ue:1 bimbo su 3 fuori da matrimonio

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Figli costano 250 euro al mese

Costa almeno 250 euro al mese crescere un figlio dalla nascita alla sua maggiore eta'. Questa la spesa mensile media per ogni famiglia italiana per le esigenze primarie, come l'alimentazione e il vestiario, di bambini ed adolescenti. E' quanto emerge da una indagine del Dipartimento di Scienze economiche dell'Universita' di Verona. Secondo i ricercatori il mantenimento del primo figlio incide sul budget familiare del 20%.

A 9 anni guida auto nel Napoletano

Un'auto che procedeva a zigzag a Giugliano, in provincia di Napoli, sembrava senza conducente, invece al volante c'era una bimba di 9 anni. I militari della Finanza che stavano effettuando un controllo si sono avvicinati a quella vecchia Fiat Tipo che li aveva insospettiti e hanno scoperto la piccola conducente. Al suo fianco il padre, un tunisino di 36 anni, con regolare permesso di soggiorno. E ad assistere alle incerte manovre anche un altro parente seduto sul sedile posteriore.

Tv 'baby-sitter' negli Usa

La prima tv via cavo tutta per bebe' ha debuttato oggi sul piccolo schermo Usa tra gli anatemi dell'Accademia Americana di Pediatria. Secondo quest'ultima, la fascia di eta' target del nuovo canale non dovrebbe affatto esser messa davanti alla televisione. BabyFirstTv puo' essere aggiunto alla gia' vasta gamma di offerte del teleschermo Usa dietro il pagamento di un canone di 9,99 dollari al mese: meno del costo di un'ora di baby-sitter in una grande citta'.

svizzera,Consiglio Nazionale: sì a nuove misure per conciliare famiglia-lavoro

Conciliare vita famigliare e lavoro in futuro dovrebbe diventare più facile: il Consiglio nazionale ha infatti accettato oggi con 104 voti contro 58 una mozione di Jacqueline Fehr (PS/ZH), che chiede un catalogo di misure per migliorare la situazione delle famiglie, avvalendosi della collaborazione di cantoni, comuni, parti sociali e organizzazioni non governative.

"Si è sempre detto che di bambini ce ne saranno sempre, ma pensare questo ai nostri tempi è un grande errore", ha sostenuto l'autrice della mozione. Oggi la famiglia si trova in concorrenza con altri modelli. Una delle conseguenze è la rinuncia di molte donne alla maternità: di fronte al dilemma di scegliere tra vita professionale e avere figli si opta spesso per la prima variante. Così, oggi una donna su tre decide di non avere figli. A giudicare dall'esiguo numero di bambini che nascono - ha detto la Fehr - si direbbe che la Confederazione sia uno Stato nemico delle famiglie.

LE MAMME SVEDESI QUELLE CHE STANNO MEGLIO NEL MONDO

l Paese al mondo dove le mamme stanno meglio e' la Svezia, quelli dove stanno peggio invece sono Congo e Liberia: alla vigilia della Festa della mamma, che si celebra il 14 maggio, Save the Children pubblica l'Indice delle Madri, una classifica dei Paesi dove mamme e bambini stanno meglio o peggio, e che vede l'Italia nella zona alta per quanto riguarda la tutela dei bambini alla nascita e nei primi anni di vita.

L'indice, contenuto all'interno del settimo Rapporto sullo stato delle madri nel mondo, analizza la condizione delle madri e dei bambini in 125 Paesi, sulla base di dieci indicatori relativi alla salute e all'educazione materno-infantile.

Limitando l'analisi ai soli indicatori relativi al benessere infantile, la Somalia finisce in ultima posizione: piu' di un bambino su 7 muore prima di aver compiuto un anno, il 71% della popolazione non ha accesso all'acqua potabile, il 17% dei bambini e' affetto da malnutrizione.|La condizione delle mamme somale e' ugualmente triste: una donna su 10 muore per complicazioni legate al parto o alla gravidanza nell'arco della sua vita; il 75% dei neonati nasce senza l'assistenza di personale specializzato e il 78% delle donne ha l'anemia.

L'Indice delle Madri documenta un'enorme disparita' fra le nazioni in testa alla classifica (prevalentemente scandinave) e quelle in coda (Africa subsahariana), rimarcando la necessita' di ridurre e annullare questo divario. Per esempio, in Svezia quasi tutte le donne sono andate a scuola; al contrario, soltanto il 34% delle donne etiopi sa leggere e scrivere. Una madre, in Etiopia, ha una possibilita' 37 volte maggiore di vedere il suo bambino morire entro il primo anno di vita di una madre svedese.

In confronto a una mamma di uno dei paesi ai primi posti dell'Indice, una madre che vive in una delle nazioni agli ultimi posti della graduatoria corre un rischio 28 volte superiore di perdere il proprio bambino prima che compia 1 anno e un rischio 750 volte maggiore di morire lei stessa di parto.

Personale sanitario qualificato assiste a meno del 15% delle nascite in Afghanistan, Bangladesh, Etiopia e Nepal; meno del 5% di donne fa uso di contraccettivi in Chad, Guinea, Niger, Guinea-Bissau, Repubblica Democratica del Congo, Rwanda e Sierra Leone.

E' quindi nell'educazione della donna, nella presenza di personale specializzato al momento del parto, nell'accesso e utilizzo di servizi di pianificazione familiare che Save the Children individua i tre fattori piu' rilevanti per la sopravvivenza e il benessere del bambino e della madre.

Musica. Britney Spears e' in attesa del secondo figlio

La cantante Britney Spears è in dolce attesa.Lo ha annunciato lei stessa, intervenendo al 'David Letterman Show', popolare trasmissione televisiva americana.

Era da settimane che, sulla stampa rosa, circolavano indiscrezioni circa la seconda gravidanza della popstar, alimentate da foto sul girovita allargato della futura mamma.

La Spears mette cosi' a tacere anche tutte le dicerie sul suo presunto rapporto burrascoso con il marito Kevin Federline dal quale ha già avuto un figlio, Sean Preston, di otto mesi.

ITALIA

GIORGIANA MASI

Il 12 maggio 1977, a soli 19 anni veniva uccisa a Roma Giorgiana Masi, colpita alla schiena da una pallottola sparata dalla polizia. Quel giorno nell'anniversario della vittoria referendaria sul divorzio, i radicali avevano deciso di tenere un sit-in in piazza Navona, nonostante l'assoluto divieto di manifestare in vigore a Roma in quel periodo. Il movimento romano ed i comitati autonomi operai di via dei volsci parteciparono all'iniziativa anche per manifestare contro la chiusura dell'agibilità politica e la repressione. Per far rispettare, a qualsiasi costo, il divieto dei cortei, il Ministro dell'Interno Francesco Cossiga schiera migliaia di poliziotti e carabinieri in assetto di guerra, affiancati da agenti in borghese delle squadre speciali. Fin dal primo pomeriggio la tensione è molto alta. Ai primi tentativi di far muovere una manifestazione le forze di polizia rispondono sparando candelotti lacrimogeni e colpi di arma da fuoco. Mancano pochi minuti alle 20 quando, durante una carica, due ragazze sono raggiunte da proiettili sparati da Ponte Garibaldi, dove erano attestati poliziotti e carabinieri. Elena Ascione rimane ferita a una gamba. Giorgiana Masi, 19 anni, studentessa del liceo Pasteur, viene centrata alla schiena e muore prima dell'arrivo in ospedale. Oggi per tutta la giornata studenti medi, universitari, occupanti di case e militanti del 77 si sono ritrovati davanti alla lapide che ricorda Giorgiana o vi passeranno per portare fiori.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Iraq: Giovanna d'Arco diventa scudo

Una artista americana ha iniziato a realizzare centinaia di medaglie di Giovanna d'Arco per proteggere i militari Usa in Iraq. 'I nostri soldati cadono sotto le bombe e non hanno armatura. Mi sono chiesta che cosa potessi mandar loro per proteggerli, e Giovanna d'Arco si e' imposta, lei ha usato la sua fede in Dio per compiere l'impossibile', spiega Pat Benincasa, che vive nel Minnesota. Un cappellano dell'esercito Usa ha gia' ordinato 500 medaglie della Pulzella l'Orleans.

Fisco: in Usa 225mila miliardari

L'America si conferma il paese dei super ricchi: il numero dei miliardari censiti ufficialmente nel 2005 e' arrivato a 225.000. Il censimento e' stato compiuto dall'Irs, l'Agenzia Usa delle Entrate. Si tratta dei contribuenti statunitensi che dichiarano annualmente al Fisco redditi che superano il milione di dollari, circa 750 mila euro. Ma se si considerano i contribuenti che hanno dichiarato redditi sopra i 200mila dollari, allora si oltrepassa il numero di 2,5 milioni.

ADDIS ABEBA: NUOVE ESPLOSIONI PROVOCANO VITTIME

Sarebbe di almeno 2 morti e una ventina di feriti il bilancio provvisorio delle esplosioni avvenute all’alba di oggi ad Addis Abeba, la cui origine non è ancora stata accertata. Secondo le prima informazioni raccolte dalla MISNA, due deflagrazioni sarebbero avvenute in una zona centralissima della capitale etiopica, nei pressi della ‘Piazza’, la zona commerciale chiamata col nome italiano dai tempi dell’occupazione fascista del 1935-41. Una delle esplosioni, intorno alle 5:00 ora locale, avrebbe danneggiato gli uffici della compagnia di bandiera ‘Ethiopian Airlines’, mentre l’altra sarebbe avvenuta nei pressi della società elettrica nazionale, distante poche centinaia di metri. La zona è sempre molto affollata e già alle prime luci del giorno di solito vi stazionano molti taxi-collettivi. Non è ancora chiaro se ulteriori ordigni abbiamo provocato conseguenze in altre zone della città; alcune fonti indicano che le esplosioni sarebbero almeno quattro. Le bombe di oggi sono le ultime di una serie: soltanto tre giorni fa era stata udita una potente detonazione che non ha provocato conseguenze; a gennaio ordigni era stati lanciati contro alcuni edifici governativi ed esercizi commerciali, senza vittime; alla fine di marzo, cinque esplosioni in un solo giorno avevano provocato una vittima e alcuni feriti; ad aprile, nella città di Gedo, circa 150 chilometri a ovest della capitale, una bomba in un mercato ha causato 3 morti e una cinquantina di feriti. Nelle scorse settimane il governo di Addis Abeba aveva accusato l’Ertirea di aver fornito materiale esplosivo a gruppi locali, ma Asmara ha respinto ogni addebito.

MOGADISCIO: SESTO GIORNO DI SCONTRI, OSPEDALI IN DIFFICOLTÀ PER FERITI

Decine di feriti sono arrivati nelle ultime 24 ore negli ospedali di Mogadiscio, dove stamani sono ripresi con intensità i combattimenti tra fazioni rivali soprattutto nei quartieri settentrionali della capitale: la MISNA lo ha appreso da fonti sanitarie locali. Sarebbero 279 i ricoverati nei principali centri sanitari pubblici e privati della città, mentre il numero di morti avrebbe raggiunto quota 130, anche se potrebbe non tener conto di miliziani rimasti uccisi negli scontri tra ‘signori della guerra’ e milizie islamiche. Ieri il viceministro della sanità Osman Dufle aveva lanciato un appello ai medici chiedendo di prestare servizio volontario presso gli ospedali cittadini, dove iniziano a scarseggiare i materiali sanitari. Un’emittente radiofonica locale ha segnalato stamani che nell’area di Siisii almeno due civili sono morti a causa di un colpo di mortaio che ha colpito un’abitazione. Colpi di arma pesante sono stati sentiti stamani in tutta la zona nord di Mogadiscio, che appare in gran parte deserta, mentre migliaia di civili abbandonano i quartieri dove si combatte. Oggi, venerdì, è giorno di preghiera per i musulmani e ci si attende che le Corti islamiche facciano sapere se effettivamente stanno guadagnando terreno nella lotta per il controllo della città. La MISNA ha appreso che tra le vittime delle ultime ore vi sono anche 4 bambini, mentre all’ospedale ‘Shifo’ sono ricoverate anche 22 donne. I civili stanno pagando il prezzo più alto degli scontri iniziati domenica scorsa, considerati tra i più violenti degli ultimi anni; già a febbraio i combattimenti tra la sedicente ‘Alleanza anti-terrorismo’ – composta da alcuni ‘warlords’ con il sostegno non ufficiale degli Usa – e le milizie delle cosiddette Corti islamiche avevano provocato una novantina di vittime. Secondo Abdullahi Shirwa, dell’associazione ‘Società civile in azione’, le violenze in corso si differenziano dal passato perché non riguardano clan rivali ma avrebbero una “base ideologica”. Il consenso popolare verso le Corti islamiche starebbe crescendo perché nelle zone di Mogadiscio sotto il loro controllo avrebbero riportato una parvenza di ordine e legalità, mentre in quelle occupate dai ‘signori della guerra’ i civili sono esposti a taglieggiamenti e violenze. È parere diffuso, tuttavia, che la lotta armata riguardi anche il controllo delle poche infrastrutture esistenti nella capitale – tra cui il l’‘Easley airstrip’ per l’atterraggio di piccoli aerei e il porto - indispensabili a traffici anche illeciti che avvengono da 15 anni in un clima di anarchia e impunità.

Nucleare: Ahmadinejad, non credo a un attacco Usa

Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha detto oggi a Giakarta di non credere a un attacco americano contro il suo Paese per distruggerne le installazioni nucleari, e ha accusato l'Aiea di essere al servizio di Usa, Gran Bretagna e Francia. In visita in Indonesia, il più popoloso Paese musulmano del mondo, Ahmadinejad ha tenuto un discorso a una platea di religiosi islamici, affermando che le minacce occidentali sono solo "propaganda psicologica". "Ogni Paese ha il diritto di difendere i suoi diritti, secondo i modi concordati", ha detto il presidente iraniano. Alla domanda su cosa farebbe se l'Iran fosse attaccato, Ahamadinejad ha risposto che "questa questione è lungi dall'essere possibile". "Tutto questo è solo propaganda psicologica, ma essi sanno che la nazione della repubblica islamica d'Iran è una nazione forte. Credo che essi abbiano abbastanza buon senso per non mettersi a fare una guerra all'Iran", ha detto. Quindi Ahmadinejad se l'é presa con l'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica presieduta da Mohammed ElBaradei. "L'Aiea ha agito in contrasto con la sua missione originaria, perché è sotto la pressione dei Paesi potenti", ha detto. Ahmadinejad oggi partecipa nell'isola di Bali a un incontro del gruppo degli Otto Paesi in via di sviluppo (oltre all'Iran, Indonesia, Nigeria, Malaysia, Egitto, Turchia, Pakistan e Bangladesh).

Libano: cade elicottero, 4 morti

Quattro soldati libanesi sono morti in Libano, dopo che l'elicottero a bordo del quale viaggiavano e' precipitato. Secondo la Tv libanese 'Future', l'elicottero, un Augusta-Bell, e' precipitato sulle montagne di Niha, nella Valle della Bekaa, sembra per 'problemi tecnici'. A bordo del velivolo dell'esercito libanese, che dispone solo di una squadriglia di Agusta-Bell, si trovavano due ufficiali e due soldati, tutti morti.

ITALIA

Valle di Susa, locomotore rompe i freni Sfiorata la strage, morto il macchinista

Il locomotore rompe i freni e inizia la corsa verso valle senza più controllo. Deraglia un vagone, finisce contro uno chalet, sradica pali dell'illuminazione per chilometri, ma non si ferma e prende fuoco. Il macchinista del treno-officina, di origine croata, tenta di salvarsi e si getta sulla massicciata ma il treno corre troppo veloce e non gli lascia scampo. L'incidente è avvenuto sulla linea Torino-Modane nel tratto che attraversa la Valle di Susa.

Le cause della sciagura. Sembra che all'origine della tragedia ci sia una guasto all'impianto frenante del convoglio: indagherà la magistratura. Dopo l'incidente la linea ferrovia tra Salbertrand e Bussoleno è stata chiusa per ore. Tecnici e operai hanno lavorato a lungo per ripristinare i binari danneggiati, spostare il vagone che ha devastato lo chalet a Combascura e portar via la locomotiva finita contro la banchina della stazione di Chiomonte.

Strage sfiorata. Una strage sfiorata: lo chalet investito dal carrello era disabitato e la stazione dei pendolari su cui è piombato il locomotore in fiamme era deserta. Una combinazione che ha evitato un bilancio dell'incidente ben più pesante.

Il treno-officina di una ditta privata. Il treno, motrice e due vagoni, è di proprietà di una ditta privata che eseguiva lavori di potenziamento per conto di Italferr. Intorno a Bardonecchia, nel tratto di binari che scendono verso Chiomonte, a poco meno di un chilometro dalla comunità montana, uno dei due carri è deragliato sradicando decine di pali della luce e urtando infine contro lo chalet. Poco dopo è deragliato anche il secondo carro mentre il locomotore si è arrestato nella stazione di Chiomonte con il motore in fiamme. Due chilometri prima è stato recuperato il corpo del macchinista.

Rivolta al «Brunelleschi» in fuga trenta clandestini

Rivolta e fuga, nella notte, dal Centro di permanenza temporanea di corso Brunelleschi. Una trentina di extracomunitari in attesa di essere rimpatriata è riuscita a superare la rete che fa da recinzione e ad abbandonare la struttura facendo perdere le proprie tracce nel buio delle vie attorno. Qualcuno è stato fermato, ma la maggior parte dei fuggiaschi sarebbe riuscita a far perdere le proprie tracce. Per tutta la notte è proseguita la ricerca nelle vie della zona, mentre all’interno del Centro la rivolta è proseguita a lungo, anche se per fortuna stavolta nessuno ha incendiato gli arredi per costringere le forze dell’ordine a varcare gli ingressi.

La rivolta è cominciata attorno a mezzanotte e mezza, in un’ala del Cpt. Pochi i dettagli a disposizione anche di polizia e carabinieri. Non si conosce il motivo preciso della rivolta. Non si sa ancora di quale nazionalità siano le persone fuggite. Si sa, però, che sono riuscite a fare breccia nella rete, come già accaduto in passato. L’allarme è scattato quando ormai era tardi, la situazione è subito degenerata, al punto che i carabinieri e la polizia in servizio al Cpt sono stati costretti a richiedere rinforzi: altri carabinieri e altra polizia sono arrivati in corso Brunelleschi.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

BELGIO: BONEHEAD UCCIDE DONNA E BAMBINA

Una donna di colore e una bambina bianca sono rimaste vittime del raptus razzista di un 18enne nella citta' belga di Anversa. Il ragazzo ha fatto fuoco con un fucile di grosso calibro prima contro una donna turca, ferendola, e poi contro una donna di colore e la bambina di due anni alla quale faceva da baby-sitter. Entrambe sono morte sul colpo. Anche il ragazzo e' rimasto ferito, colpito all'addome da un poliziotto. Il premier belga, Guy Verhofstadt, ha condannato il delitto, definendolo un "vile e orribile omicidio" e attribuendolo a una "forma di razzismo al quale possono portare le politiche di estrema destra". Anversa e' una roccaforte dell'estrema destra, che nelle elezioni del 2000 ha ottenuto un terzo dei voti. Il partito indipendentista e xenofobo Vlaams Belang ha la maggioranza nel parlamento ragionale ed e' frutto della trasformazione del movimento nazionalista fiammingo Vlaams Block, costretto a cambiare nome e atteggiamento dopo che un tribunale l'aveva condannato per razzismo.

SENATO, RAGGIUNTO ACCORDO SU LEGGE IMMIGRAZIONE

I rappresentanti dei partiti democratico e repubblicano del Senato degli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per la nuova legge sull’immigrazione, da settimane oggetto di dibattito e di proteste di diversa matrice in tutto il Paese. I due raggruppamenti non hanno diffuso gli estremi della legge, che potrebbe essere approvata formalmente già alla fine di maggio, ma hanno chiarito che sarà data la possibilità ad alcuni milioni di immigrati irregolari di ottenere la cittadinanza statunitense. L’accordo, sigillato con una stretta di mano tra i capi dei due gruppi parlamentari al Senato – il repubblicano Bill Frist e il democratico Harry Reid – pone fine a settimane di confronti televisivi e parlamentari e si propone di spegnere le polveri della protesta tra gli immigrati, in particolare tra i cosiddetti ‘latinos’, che ad aprile hanno dato vita a manifestazioni cui hanno aderito nelle principali città Usa centinaia di migliaia di persone, con il sostegno dei gruppi per la difesa dei diritti umani e di alcune confessioni religiose, tra cui la Chiesa cattolica. Secondo il senatore democratico Edward M. Kennedy, uno dei principali promotori della nuova legge, quello compiuto è “un passo molto importante in avanti” che permetterà di “rafforzare le frontiere degli Stati Uniti, aprire una strada per il riconoscimento della cittadinanza ai lavoratori privi di documenti che vivono nel nostro Paese e dare il via a un programma realista per il futuro basato sull’ingresso di lavoratori temporanei”. Proprio sui lavoratori temporanei provenienti dall’America Latina e centrale c’erano state la settimana scorsa forti polemiche in tutto il continente per la proposta – rivelata ai giornali da alcuni senatori Usa – avanzata dal presidente colombiano Alvaro Uribe di mettere sotto pelle ai lavoratori temporanei un ‘chip’ informatico di controllo così da controllarli costantemente e impedire che, una volta scaduto il permesso di soggiorno, decidano di non tornare a case e di diventare illegali.

MIGRAZIONE IRREGOLARE, NUOVA LEGGE IN ECUADOR E ARRESTI DI TRAFFICANTI IN USA

La lotta contro l’immigrazione clandestina negli Stati Uniti ha fatto registrare nelle ultime ore la storica riforma della legge sulla tratta degli esseri umani approvata dal Parlamento dell’Ecuador e importanti arresti negli Stati Uniti, dove un nutrito gruppo di ‘polleros’ o mercanti di migranti illegali sono stati catturati dalla polizia dell’Arizona. La riforma approvata dal Parlamento ecuadoriano è un chiaro segnale contro i trafficanti di esseri umani, che gestiscono un fiorente traffico di clandestini verso gli Usa. La nuova legge modifica il codice penale ecuadoriano prevedendo condanne a 25 anni di carcere per i trafficanti di esseri umani e a 12 anni (più salate multe) per chiunque “per vie illegali promuova, organizzi, finanzi, partecipi, collabori o aiuti l’emigrazione di persone nazionali o straniere dal territorio ecuadoriano all’estero”. Stessa pena viene applicata a chi, incaricato della protezione di minori – “siano genitori, nonni, zii, fratelli o tutori” dice il testo della legge – partecipi o faciliti la tratta di minorenni; nel caso in cui i migranti dovessero perire nel viaggio, la pena viene aumentata fino alla reclusione a vita. L’Ecuador, uno dei Paesi più poveri della regione, è infatti punto di passaggio e di partenza di decine di migliaia disperati che da qui, via mare, cercano di raggiungere le coste centroamericane, o direttamente quelle messicane, da dove poi a piedi o a bordo di camion o vecchi autobus, tentano di raggiungere il sud degli Stati Uniti, normalmente il Texas o l’Arizona. Nelle stesse ore proprio in Arizona, nell’estremo sud degli Stati Uniti, sono stati arrestati 62 presunti ‘polleros’ e di 528 cittadini stranieri privi di documenti, presumibilmente vittime della tratta. La polizia statunitense nella stessa operazione ha sequestrato anche armi, immobili per quasi due milioni di dollari in cui erano detenuti i migranti illegali, 4,8 milioni di dollari in contanti, droga e altro. Al confine tra Stati Uniti e Messico, infine, nella località di Laredo (città frontaliera statunitense della messicana Nueva Laredo), la polizia Usa ha ritrovato 53 immigrati privi di documenti che stavano morendo assiderati dentro la cella frigorifera di un camion abbandonato ai bordi della strada. Nel maggio 2003 morirono di asfissia 19 emigranti clandestini a bordo del camion che li trasportava illegalmente dal Messico agli Stati Uniti.

Sri Lanka: 45 morti in battaglia

Almeno 45 persone sono morte in una battaglia navale combattuta al largo dello Sri Lanka tra Marina e Ribelli delle Tigri Tamil. Lo scontro e' il piu' violento dal 2002, quando la tregua pose fine a 20 anni di guerra civile. Le vittime sarebbero 15 marinai e 30 ribelli. Le Tigri per la liberazione della patria Tamil, afferma il loro portavoce Dassanayake, hanno affondato una motovedetta lanciandole contro un barchino esplosivo. La Marina ha reagito affondando 5 imbarcazioni ribelli.

NABLUS: MILIZIANO BRIGATE AL-AQSA UCCISO DA ISRAELIANI

Un miliziano delle Brigate dei Martiri di al-Aaqsa, braccio armato del partito ufficialista al-Fatah, e' stato ucciso dalle truppe israeliane durante un'incursione compiuta da queste ultime intorno all'alba a Nablus, in Cisgiordania. Lo hanno denunciato fonti delle forze di sicurezza dell'Autorita' Nazionale Palestinese, che hanno identificato la vittima come Raed Etbila, 26 anni; il suo nome compariva sulla lista degli estrenmisti ricercati da un paio d'annio. Una portavoce dell'esercito in Israele ha confermato il raid, spiegando che i soldati partecipanti all'operazione sono erano stati fatti segno a colpi di arma da fuoco; hano avvistato un individuo armato e gli hanno sparato, colpendolo. L'aggressore e' deceduto piu' tardi in ospedale per le gravi lesioni riportate.

Pakistan: mine in scuola polizia

Sei poliziotti sono rimasti uccisi e 13 feriti in una esplosione di mine piazzate in una scuola di polizia del Pakistan. Gli ordigni sono esplosi durante un'esercitazione delle forze anti-terrorismo a Quetta. L'attacco e' stato rivendicato dall'Esercito di liberazione del Baluchistan (Bla), gruppo militante inserito dal governo tra le organizzazioni terroristiche. 'Questo e' un messaggio per la polizia che arresta e tortura la nostra gente', ha affermato un portavoce del Bla.

ITALIA

Milano, immigrato romeno muore nel cassonetto per gli abiti usati

Un giovane romeno che cercava di recuperare vestiti usati da un cassonetto è morto ieri sera nel Milanese. E' stato ucciso dallo sportello basculante che si è richiuso violentemente sopra la sua testa.

E' accaduto a Senago, in via Alcide De Gasperi. Il cassone metallico lo ha colpito alla nuca. La vittima aveva 27 anni. Quando qualcuno ha avvisato il 118 e sono arrivati i soccorsi, per lui non c'era più nulla da fare.

Non è la prima volta che questo tipo di cassonetti si trasformano in una trappola mortale per chi cerca di forzarli. Accadde nel gennaio dell'anno scorso, a Como, nel cortile attiguo ad una parrocchia. Anche quella volta la vittima fu un giovane romeno: rimase incastrato con il braccio sinistro e, nel tentativo di liberarsi, lo sportello lo strozzò. E nel dicembre 2004, a Milano, una giovanissima nomade aveva trovato la morte in un cassonetto della Caritas destinato, come gli altri, a raccogliere gli abiti usati. Ghiulfan Saban, 25 anni, era stata identificata solo il giorno dopo.


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gror060512 (last edited 2008-06-26 10:02:39 by anonymous)