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SVEZIA - Dopo sei ore di infuocato dibattito, il parlamento svedese ha approvato nella notte la legge che consente anche alle coppie omosessuali regolararmente registrate di adottare un bambino. La Svezia e' cosi' il primo Paese dell'Unione Europea a equiparare anche in questo campo i diritti dei coniugi eterosessuali a quelli delle unioni tra gay e lesbiche, mentre e' in linea con la legislazione gia' in vigore in Danimarca, Islanda e Olanda l'articolo che permette l'adozione del figlio biologico del partner.

Pagina aperta da Paula alle 9.41. Inserite pure i vostri suggerimenti, parti di discorso, specificando gentilemtne chi e cosa. Un buongiorno a tod@s e un beso.ECCOMI CI SONO ANCHE IO,PAULO,BUONA GIORNATA A TUTTI GLIE LE WIKATI/E...massimo


Gr Flash di giovedi 6 giugno - ore 9.30

DAL MONDO

PALESTINA - E' durata sei ore la rappresaglia israeliana a Ramallah cominciata la notte scorsa. Le forze israeliane hanno lasciato stamani la città autonoma palestinese, ha indicato una fonte della sicurezza palestinese. Fonti sul posto hanno riferito che lo Stato ebraico ha ritirato i carri armati e i soldati che erano entrati nel quartier generale del presidente Yasser Arafat, anche se fonti militari parlano di ritiro solo parziale. Le truppe israeliane hanno fatto saltare in aria gli uffici dei servizi di intelligence dell'Autorità palestinese, situati a circa settanta metri dal quartier generale di Yasser Arafat. Lo riferiscono testimoni oculari. Illeso Arafat, che con il volto stanco ma disteso, è iapparso all'esterno del quartier generale due ore dopo il ritiro israeliano. L'incursione è costata la vita ad una guardia della sicurezza dell'Anp. "Questo farà solo aumentare la determinazione della nostra gente", ha dichiarato Arafat riferendosi all'attacco israeliano. Questa mattina i soldati israeliani si sono ritirati fino alla periferia della città. Una fonte militare citata dalla radio pubblica israeliana ha ribadito che l'incursione a Ramallah deve essere interpretata come "un avvertimento all'autorità palestinese che è direttamente responsabile degli attentati terroristi". [http://www.rainews24.it Rai News] Queste le dichiarazioni degli israeliani.

ARGENTINA - Un gruppo di Madri della Plaza de Mayo argentine ha occupato la scorsa notte la cattedrale di Buenos Aires per protestare contro “la situazione di fame che vivono i bambini del Paese”. Lo riferisce l’edizione on line del quotidiano ‘Clarin’. “Non si può andare avanti così - ha commentato la signora Hebe de Bonafini, esponente di spicco dell’ala oltranzista del movimento - e ho voglia di piangere. I bambini argentini stanno mangiando rospi e topi, è una follia. Poche ore prima della inizio della protesta nella cattedrale metropolitana, erano state mostrate in televisione le immagini della tragica situazione a 'Villa Iapi' di Quilmes, in provincia di Buenos Aires, dove secondo gli insegnanti della locale 'Scuola 65', i bambini sono costretti a cibarsi di rane e topi. [http://www.misna.org/ MISNA]

PARAGUAY - Il Congresso democratico del popolo – rete che riunisce diversi settori sociali, sindacali, politici e universitari del Paraguay – ha lanciato l’allarme per il rischio di nuovi scontri tra civili e polizia in occasione della manifestazione di protesta che si terrà oggi ad Asuncíon. L’organismo ha convocato i cittadini a riunirsi nelle prossime ore di fronte alla sede del parlamento per protestare contro la legge 1.615 sulle privatizzazioni. Nelle stesse ore, il Senato sarà riunito per discutere se disporre una sospensione della normativa proprio a causa della pressione esercitata nelle ultime settimane dall’opposizione. Le autorità hanno deciso di impedire con ogni mezzo che i dimostranti raggiungano il palazzo del parlamento chiudendo le principali strade d’accesso alla piazza. Allo stesso tempo hanno proceduto all’arresto di oltre 400 persone che si avvicinavano alla capitale da diverse zone del Paese per prendere parte alla manifestazione. "Comunichiamo all’esecutivo che adotteremo tutte le misure necessarie affinché il diritto alla mobilitazione popolare venga rispettato", ha annunciato in una nota il Congresso democratico del popolo. Alla dimostrazione odierna partecipano, tra gli altri, i militanti del Coordinamento delle organizzazioni contadine (Mcnoc), dell’Organizzazione nazionale contadina (Onac) e della Centrale nazionale dei lavoratori (Cnt). In incidenti scoppiati fra agenti e contadini che intendevano raggiungere la capitale per partecipare alla manifestazione, martedì sera un ‘campesino’ è rimasto ucciso e altri tre feriti. [http://www.misna.org/ MISNA]

DALL'ITALIA

ROMA - Una folta schiera di Ong, organizzazioni sociali, associazioni, movimenti e altre realtà della società civile di tutto il mondo ha aderito all’appello per la marcia in favore della sovranità alimentare, in programma a Roma sabato prossimo, 8 giugno, alla vigilia del Vertice mondiale sull’alimentazione e del Forum delle Ong. L’iniziativa verrà presentata ufficialmente oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa convocata alle 11:30 presso la Sala Assunta di via degli Astalli 17. L'appello per la marcia di sabato giunge da dietro le sbarre di numerose prigioni del mondo, dal Brasile alle Filippine, dall'Indonesia al Bangladesh, dove sono rinchiusi i 33 agricoltori, sindacalisti e rappresentanti delle popolazioni indigene che lo hanno sottoscritto. Si tratta di persone, secondo quanto sottolineano gli organizzatori della marcia, imprigionate per aver dato voce alle speranze dei poveri e degli emarginati di tutto il pianeta. Il documento, intitolato “Terra e dignità”, invoca lo sviluppo di modelli di produzione agricola che rispettino la diversità dei metodi contadini, una remunerazione adeguata per tutti i lavoratori agricoli, il rilancio dei programmi di riforma agraria, la sottrazione dell'alimentazione dalla giurisdizione dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), e una moratoria internazionale sull'utilizzo degli Organismi geneticamente modificati (Ogm). La marcia di sabato farà da preludio al Forum per la Sovranità Alimentare che, da domenica 9 a giovedì 13 giugno, in parallelo al Vertice Mondiale sull'Alimentazione, vedrà riunirsi al Palazzo dei Congressi di Roma diverse centinaia di esponenti dei movimenti, delle organizzazioni non governative e della società civile di tutto il mondo. [http://www.misna.org/ MISNA]


Gr Flash di giovedi 6 giugno - ore 11.00

Dal MONDO

PALESTINA - E' durata sei ore la rappresaglia israeliana a Ramallah cominciata la notte scorsa. Le forze israeliane hanno lasciato stamani la città autonoma palestinese, ha indicato una fonte della sicurezza palestinese. Fonti sul posto hanno riferito che lo Stato ebraico ha ritirato i carri armati e i soldati che erano entrati nel quartier generale del presidente Yasser Arafat, anche se fonti militari parlano di ritiro solo parziale. Le truppe israeliane hanno fatto saltare in aria gli uffici dei servizi di intelligence dell'Autorità palestinese, situati a circa settanta metri dal quartier generale di Yasser Arafat. Lo riferiscono testimoni oculari. Illeso Arafat, che con il volto stanco ma disteso, è riapparso all'esterno del quartier generale due ore dopo il ritiro israeliano. L'incursione è costata la vita ad una guardia della sicurezza dell'Anp. [http://www.rainews24.it Rai News] "Chiedo al mondo di venire a vedere questo razzismo e questo fascismo, questo attacco massiccio al complesso della dirigenza palestinese", ha dichiarato Arafat ai giornalisti "Tutto questo non indebolira' il popolo palestinese", ha aggiunto il presiente, "al contrario, aumentera' la fermezza della gente". (AGI) E l'assalto condotto questa notte dall'esercito israeliano potrebbe non restare un episodio isolato. A minacciare nuove azioni contro i palestinesi, e' stato oggi il ministro della Difesa israeliano Benyamin Ben Eliezer, per il quale il raid notturno alla Mukata aveva l'obbiettivo di "sottolineare la responsabilita' del governo di Arafat nella prosecuzione delle attivita' terroristiche". (AGI) Tutte dichiarazioni e valutazioni del ministro israeliano.

AFRICA - Si è aperto ieri a Durban (Sudafrica) il summit economico dei Paesi africani con la presenza, del presidente della Banca mondiale James Wolfensohn che si è detto pronto a sostenere, in sede internazionale, le legittime richieste dei partecipanti, presidente che però certo non è proprio una garanzia di reale possibilità di miglioramento. Il programma prevede tre giorni di intensi lavori per discutere un pacchetto di proposte da sottoporre al G8 in programma il mese prossimo in Canada: al centro delle discussioni il Nuovo partenariato per lo sviluppo (Nepad). Stando alle dichiarazioni ufficiali, si tratta dell'organismo che dovrebbe imprimere il cambiamento di rotta all'Africa. Sulla carta, il Nepad esige standard accettabili di democrazia, vale a dire: libere elezioni, libertà di stampa e amministrazione responsabile dei fondi pubblici. I Paesi industrializzati dal canto loro devono rivedere le politiche economiche per consentire all'Africa d'entrare a pieno titolo nel mercato globale, senza sottostare al dictat protezionistico. Altra questione da rivedere è quella degli investimenti stranieri che hanno implicato in questi anni, paradossalmente, il trasferimento di ricchezza fuori dai confini del continente. È bene ricordare che vi sono Paesi africani che a tutt'oggi non conoscono la quota di petrolio prelevata nei propri bacini ed esportata all'estero. L'Angola è uno tra questi. Se di garanzie bisogna parlare, hanno già fatto intendere i governi africani, non possono essere solo loro a darle. Anche perché i focolai di tensione, come nell'ex Zaire, sono in gran parte legati al controllo delle materie prime di un continente ricco e al contempo drammaticamente povero. Sono quarantotto i Paesi rappresentati al vertice di Durban . [http://www.misna.org/ MISNA]

AUSTRALIA - Un'equipe investigativa dell'Onu ha criticato oggi il sistema di detenzione obbligatoria dei richiedenti asilo dell'Australia dichiarando che i criminali comuni hanno un futuro piu' certo dei detenuti. Nei giorni scorsi la delegazione, oltre a incontrare alti esponenti del governo, ha visitato cinque campi di detenzione, per lo piu' situati in remote localita' dell'entroterra e teatro per mesi di disordini, scioperi della fame e tentativi di suicidio. Il giudice Louis Joinet, che guida la delegazione del 'Comitato Onu sulla detenzione arbitraria', in una conferenza stampa oggi a Sydney ha sciorinato un lungo elenco di critiche sul fatto che i centri di detenzione sono gestiti da compagnie private, che l'esame delle domande di asilo e' penosamente lento e che i detenuti soffrono di depressione. Joinet ha espresso particolare preoccupazione per la detenzione di bambini e minorenni, di donne incinte, di persone disabili e di anziani. Secondo il Sydney Morning Herald di oggi, il rappresentante ONU, in incontri con organizzazioni di assistenza ai profughi, avrebbe espresso disgusto e costernazione' verso il sistema australiano di detenzione obbligatoria, dichiarando di non aver mai visto un piu' grave abuso dei diritti umani in oltre 40 ispezioni condotte in centri di detenzione in tutto il mondo. Nella conferenza stampa di oggi tuttavia ha sottolineato che non e' compito dell'Onu di interferire con la politica di immigrazione dell'Australia, a meno che non vi sia violazione di convenzioni dell'Onu di cui e' firmataria. (ANSA).

BRAZIL - Una nuova assoluzione rischia di trasformare “in farsa”, come scrivono i commentatori locali, il processo per la strage di Eldorardo dos Carajás, dove vennero uccisi diversi Sem Terra. Il Tribunale di giustizia di Belém, nello stato di Pará (Amazzonia brasiliana), ha infatti ritenuto “non colpevoli” 6 ufficiali che parteciparono al massacro di 19 contadini Senza Terra perpetrato dalla polizia militare il 17 aprile 1996 a Eldorardo dos Carajás. Era praticamente vuota l’aula del tribunale quando ieri sera è stato pronunciato il verdetto dei giudici. Mano a mano che vengono emesse le sentenze di un processo carico di aspettative ma anche di disillusione sulla reale possibilità di assicurare alla giustizia mandanti ed esecutori della strage, sta emergendo sempre più la tendenza dei giudici ad assolvere i militari chiamati a rispondere del massacro di sei anni fa. Fino a questo momento, infatti, su 156 militari imputati dei fatti di Eldorado dos Carajás, soltanto due ufficiali, il colonnello Mário Pantoja e il maggiore José Maria Oliveira, sono stati condannati rispettivamente a 228 e 158 anni di prigione. Ma nessuno dei due si trova in carcere. Entrambi sono ancora a piede libero, in attesa che si svolga il processo di secondo grado. [http://www.misna.org/ MISNA]

DALL'ITALIA

ROMA - Una folta schiera di Ong, organizzazioni sociali, associazioni, movimenti e altre realtà della società civile di tutto il mondo ha aderito all'appello per la marcia in favore della sovranità alimentare, in programma a Roma sabato prossimo, 8 giugno, alla vigilia del Vertice mondiale sull'alimentazione e del Forum delle Ong. L'iniziativa verrà presentata ufficialmente oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa convocata alle 11:30 presso la Sala Assunta di via degli Astalli 17. L'appello per la marcia di sabato giunge da dietro le sbarre di numerose prigioni del mondo, dal Brasile alle Filippine, dall'Indonesia al Bangladesh, dove sono rinchiusi i 33 agricoltori, sindacalisti e rappresentanti delle popolazioni indigene che lo hanno sottoscritto. E verso le 13.00 vi daremo notizia dalla Conferenza stampa di oggi.

PALERMO - Per far fronte all'emergenza idrica il governo regionale siciliano ha deciso di requisire temporaneamente i pozzi privati. E' la prima mossa della giunta, dopo la mozione unanime con cui l'Assemblea siciliana ha impegnato il governo a varare tutte le misure urgenti necessarie ad assicurare un regolare approvvigionamento idrico alla popolazione. La mozione chiede anche di istituire un'autorità unica delle acque e di predisporre un programma straordinario di manutenzione, ristrutturazione e realizzazione delle reti idriche.


Gr Flash di giovedi 6 giugno - ore 12.30

Dal MONDO

Dal MONDO

PALESTINA - E' durata sei ore la rappresaglia israeliana a Ramallah cominciata la notte scorsa. Le forze israeliane hanno lasciato stamani la città autonoma, come ha indicato una fonte della sicurezza palestinese. Fonti sul posto hanno riferito che lo Stato ebraico ha ritirato i carri armati e i soldati che erano entrati nel quartier generale del presidente Yasser Arafat, anche se fonti militari parlano di ritiro solo parziale. Le truppe israeliane hanno fatto saltare in aria gli uffici dei servizi di intelligence dell'Autorità palestinese, situati a circa settanta metri dal quartier generale di Yasser Arafat. Lo riferiscono testimoni oculari. Illeso Arafat, che con il volto stanco ma disteso, è riapparso all'esterno del quartier generale due ore dopo il ritiro israeliano. L'incursione è costata la vita ad una guardia della sicurezza dell'Anp. [http://www.rainews24.it Rai News] "Chiedo al mondo di venire a vedere questo razzismo e questo fascismo, questo attacco massiccio al complesso della dirigenza palestinese", ha dichiarato Arafat ai giornalisti "Tutto questo non indebolira' il popolo palestinese", ha aggiunto il presiente, "al contrario, aumentera' la fermezza della gente". (AGI) E l'assalto condotto questa notte dall'esercito israeliano potrebbe non restare un episodio isolato. A minacciare nuove azioni contro i palestinesi, e' stato oggi il ministro della Difesa israeliano Benyamin Ben Eliezer, per il quale il raid notturno alla Mukata aveva l'obbiettivo di "sottolineare la responsabilita' del governo di Arafat nella prosecuzione delle attivita' terroristiche". (AGI) Tutte dichiarazioni e valutazioni del ministro israeliano.

IRLANDA - Per la prima volta nella storia dell'Ulster, un esponente del partito repubblicano cattolico, lo Sinn Fein, è stato eletto sindaco di Belfast. Alex Maskey ha ottenuto 26 voti: quelli del suo partito, quelli dell'altra formazione cattolica, il Partito Socialdemocratico e Laburista, e quelli del Partito dell'Alleanza, formazione interconfessionale che fa spesso da "ponte" tra le due comunità. L'esito della votazione ha fortemente irritato i consiglieri unionisti, che hanno abbandonato l'aula. Maskey, si è detto felice del successo e ha offerto agli unionisti un modello di governo locale "basato sulla tolleranza e sul potere condiviso".

SVEZIA - Dopo sei ore di infuocato dibattito, il parlamento svedese ha approvato nella notte la legge che consente anche alle coppie omosessuali regolararmente registrate di adottare un bambino. La Svezia e' cosi' il primo Paese dell'Unione Europea a equiparare anche in questo campo i diritti dei coniugi eterosessuali a quelli delle unioni tra gay e lesbiche, mentre e' in linea con la legislazione gia' in vigore in Danimarca, Islanda e Olanda l'articolo che permette l'adozione del figlio biologico del partner.

DALL'ITALIA

MILANO - In piazza governo provvisorio a Milano è in atto lo sgombero di una cascina occupata. Sul posto sono presenti una decina di blindati della polizia. L'occupazione della cascina risale a circa due mesi fa. L'idea degli occupanti era quella di farne un centro culturale multietnico. Prima dell'occupazione la cascina versava da anni in stato di completo abbandono. La notizia appare sul sito di Indymedia Italia.

PALERMO - Prima la carenza d'acqua, poi la mancanza di alloggi. Si parla di Palermo dove nella notte i dimostranti che ieri erano saliti sul tetto del Duomo hanno dormito nella Cattedrale. I dimostranti erano entrati in Duomo nella tarda mattinata di ieri, come vi abbiamo raccontato daii microfoni della radio, dopo essere stati convinti dalla polizia a scendere dal tetto, dove si erano arrampicati. Nel corso della giornata la maggior parte degli occupanti avevano lasciato la Cattedrale, ma una ventina di loro si sono fermati per tutta la notte, in attesa di avere risposte dall'amministrazione comunale. La protesta finora si è svolta pacificamente. Sul posto sono presenti forze dell'ordine.

FROSINONE - Per oggi è stato indetto, dai Cobas Pubblico Impiego, uno sciopero di 3 ore agli Uffici Doganali di Forsinone "contro l'arroganza dell'Amministrazione Finanziaria", così si legge nel comunicato. Si accusa l'amministrazione di non dialogare con i lavoratori e con i Cobas sull'organizzazione e sui carichi di lavoro degli uffici, sopperendo alle carenze di organico interne, con la mobilità di lavoratori da Roma. Per domani inoltre i Cobas indicono uno sciopero per l'intera giornata dei lavoratori e lavoratrici precari addetti al trasporto scolastico e degli insegnanti delle scuole materne del Comune di Roma.

ROMA - Una decina di attivisti di Greenpeace presidia l'esterno di Palazzo Valentini, sede della prefettura di Roma ed anche dell'amministrazione provinciale. Gli attivisti, protestano contro il biotech e gli ogm. Dagli altoparlanti collocati su un furgone vengono scanditi slogan contro le produzioni biotech in agricoltura e contestati i progressi della scienza dell'alimentazione in questa direzione. Su un altro lato della centralissima via IV Novembre, che porta verso il Quirinale, altri attivisti di Greenpeace tengono in bella mostra prodotti agricoli frutto delle manipolazioni genetiche. La protesta è rivolta contro una iniziativa dell'Assobiotech a Palazzo Valentini, e coincide con l'avvio dei lavori del Comitato per la sicurezza alimentare della Fao in vista del summit della prossima settimana. Ricordiamo che contestualmente al vertice Fao Roma ospitera' anche il Forum organizzato dalle Ong e organizzazioni sociali e contadine sul tema della sovranita' alimentare. La manifestazione di oggi a Roma avviene in contemporanea alle proteste, sempre ad opera di Greenpeace in Thailandia, Hon Kong e Svizzera contro la multinazionale Nestle'. (AGI)

Commercio d'Armi - Cresce l'export autorizzato dal governo italiano di armi. In piccola percentuale, l’1 per cento in più dell’anno precedente, ma cresce. E nel 2001 raggiunge un totale di 863 milioni di euro (1.671 miliardi di lire). Un dato che rappresenta il trend di questi ultimi anni. Sono questi i dati ufficiali documentati dalla Relazione al Parlamento sulla vendita di armi italiane che il presidente del Consiglio, in ottemperanza alla legge 185 del 1990, è tenuto ogni anno a presentare. Dalla Relazione apprendiamo che nell'anno 2001 il primo cliente dell’industria bellica italiana è stata la Svezia, che ha acquistato dall’Agusta (Finmeccanica). Altro dato è che le esportazioni italiane hanno confermato non solo di essere in crescita, sia pur di poco, ma di essere ormai stabilmente vendute a paesi del Sud del mondo che assorbono il 56 per cento delle esportazioni italiane. Nel 2001 sono state esportate armi dall’Italia in Medio Oriente per 160 milioni di euro, il 18,5% del totale. L’Arabia Saudita è stato il secondo acquirente in assoluto dopo la Svezia con 119 milioni di euro di materiale. Rilevanti anche le esportazioni in Turchia (45,2 milioni), Egitto (20,5 milioni) e in Kuwait (12,3 milioni). Tra i clienti compaiono Israele con due autorizzazioni per 1,8 milioni e l’Algeria che compra per 1,2 milioni di euro. Ancora più preoccupanti delle nuove autorizzazioni sono le consegne di sistemi già autorizzati negli anni precedenti: per 32,7 milioni di euro negli Emirati Arabi Uniti, in cui sono comprese le mine marine e in Siria, dove prosegue il riammodernamento dei carri armati. Tra gli acquirenti non mancano l’India e il Pakistan. All’America latina è destinato un quinto delle armi italiane vendute nel 2001. Il Brasile è il terzo cliente in assoluto. Insomma, nonostante la legge 185/'90 vieti espressamente la vendita di armi a paesi con conflitti in corso, che violano i diritti umani e a regimi dittatoriali, l'Italia continua a esportare armi a paesi poveri e cosiddetti in via di sviluppo, fortemente indebitati e in guerra. Nel frattempo la lobby delle armi si sta dando da fare in Parlamento per eliminare anche questi controlli.

gror060602 (last edited 2008-06-26 09:59:10 by anonymous)