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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

ESTERI

PALESTINA: SEMPRE ALTA LA TENSIONE TRA HAMAS E FATAH

Due capi di Hamas e della Jihad si sono dissociati dal cosiddetto "Documento dei prigionieri", che verrà sottoposto a un referendum popolare il di 26 luglio. Abdel Haleq al-Natshe e Bassam Saadi sono due dei firmatari della proposta di pace redatta insieme al leader di Fatah, Marwan Barghouti, in un carcere israeliano. I due hanno ritirato le loro adesioni spiegando che il primo intento della proposta era quello di favorire l'unità tra le fazioni palestinesi, un proposito disatteso dai conflitti che l'ipotesi di referendum sta scatenando in seno all'Autorità Palestinese. Inoltre il parlamento palestinese ha avviato oggi una sessione voluta dai parlamentari di Hamas per approvare un progetto di legge che impedisca la celebrazione del referendum sul documento dei detenuti. Mentre i deputati erano riuniti a Ramallah, decine di attivisti del movimento Fatah, hanno manifestato davanti alla sede del parlamento per esprimere il proprio appoggio alla consultazione elettorale e condannare la sessione parlamentare convocata da Hamas. Il progetto di legge messo a punto da Hamas definisce il referendum illegale ed anticostituzionale. In uno scontro a fuoco tra agenti delle forze di sicurezza preventiva comandate dal presidente Abu Mazen e miliziani di Hamas, uno di questi è stato ucciso. E' terminato con un nulla di fatto il nuovo incontro fra il presidente palestinese Abu Mazen e il primo ministro di Hamas Ismail Haniyeh, ieri sera a Gaza: al centro delle tensioni, il referendum convocato per il 26 luglio su un piano che riconoscerebbe di fatto Israele. Abu Mazen e Haniyeh hanno deciso di vedersi di nuovo oggi, "con l'obiettivo di raggiungere un'intesa nazionale", ha dichiarato ai giornalisti il ministro dell'Interno di Hamas, Said Siam, al termine dei colloqui che si sono svolti nell'ufficio di Haniyeh. Siam ha precisato che oggi Abu Mazen incontrerà anche i rappresentanti di diversi gruppi armati palestinesi, come la Jihad islamica. Sul piano delle operazioni militari, 10 razzi Kassam sono stati sparati nelle ultime ore dai miliziani palestinesi contro la città di Sderot, al confine con la Striscia di Gaza. Complessivamente, da venerdì almeno 54 di questi ordigni sono stati lanciati contro la città israeliana, dove risiede tra gli altri il ministro della Difesa Amir Peretz, ferendo un paio di persone e provocando danni materiali e molto panico tra i civili. Tzahi Hanegbi, presidente della Commissione esteri e difesa del Parlamento israeliano, ha detto oggi che il primo ministro palestinese Ismail Haniyeh, di Hamas, potrebbe essere colpito dall'esercito israeliano se sarà coinvolto in attacchi contro lo Stato ebraico. La decisione ha avuto l'avallo del ministro della Difesa israeliano, il laburista Amir Peretz.

GUANTANAMO: I FAMILIARI DICONO CHE I PRIGIONIERI NON SI SONO SUICIDATI

Relatives of two Saudi detainees Manei al-Otaibi and Yasser al-Zahrani, who died at Guantanamo Bay, said the men could not have committed suicide as the U.S. military reported, because they are strict Muslims. "The story of the U.S. administration is a lie." "He was killed," said another brother, Abdullah. Nearly all the prisoners at Guantanamo are being held without charge and some have been held for more than four years. The U.S. military camp holds 460 foreigners captured mainly in Afghanistan during the U.S.-led war there to oust the Taliban and al Qaeda after the September 11 attacks. There have been many previous suicide attempts at Guantanamo. Before Saturday, 23 prisoners had tried to kill themselves in 41 suicide attempts at the camp. Saudis detained at Guantanamo, estimated at up to 103.

IRAQ

Un ordigno deposto sulla carreggiata ha colpito, in mattinata, un veicolo che trasportava degli operai alla raffineria di Doura, a Baghdad, uccidendo sei persone e ferendone dodici. Duecentotrenta detenuti iracheni sono stati rilasciati ieri dalle varie prigioni sparse per il Paese. L'esplosione di un'autobomba ha investito un posto di controllo delle sicurezza irachena alle porte di Baquba, uccidendo sette militari e un civile iracheni. Sette presunti "terroristi" legati ad al Qaida sono stati uccisi in un raid aereo vicino alla città di Baquba, la stessa zona dove mercoledì scorso è stato ucciso il capo di al Qaida in Iraq, Abu Musab al-Zarqawi. Altri tre sono rimasti feriti e uno è stato arrestato nel corso dell'operazione. Sul posto c'erano numerosi donne e bambini, due dei quali sono morti. Un bambino ferito è stato soccorso.

NEPAL: ABROGATE LE LEGGI CONTRO LA GUERRIGLIA MAOISTA

Come segnale ulteriore di distensione nei confronti dei ribelli maoisti, il governo di Kathmandu ha abrogato oggi una controversa legge anti-terrorismo approvata otto anni fa per combattere il movimento armato, ritirando le accuse contro 350 guerriglieri reclusi nelle carceri nazionali proprio in virtù della normativa finora vigente. La legge, voluta dal monarca Gyanendra, attribuiva alle forze di sicurezza la facoltà di arrestare chiunque fosse anche solo sospettato di legami con i maoisti e trattenerlo in prigione per almeno un anno anche senza prove. “Stiamo lavorando alacremente affinché molti altri ribelli siano presto rilasciati” ha riferito un portavoce dell’esecutivo. La misura giunge all’indomani della prima tornata di colloqui tra il capo dei ribelli, Prachanda, e il ministro dell’Interno e Khrisna Prasad Situala, nell’ambito del processo di pace avviato il mese scorso. Il secondo incontro, in programma in data e luogo ancora imprecisati, dovrebbe vertere su temi cruciali come la possibile formazione di un governo provvisorio che includa anche una rappresentanza maoista. Re Gyanendra, che ad aprile era stato costretto a cedere il potere assoluto e il comando delle forze armate, nel fine-settimana era stato anche privato dal Parlamento del diritto di veto sulle leggi emesse dall’Assemblea nazionale. Nell'ultimo mese sono stati già oltre 700 i ribelli maoisti scarcerati.

PAKISTAN

E' di tre morti e oltre dieci feriti, al momento, il bilancio di un attentato avvenuto questa mattina a Quetta, capitale della provincia del Balucistan in Pakistan. L'esplosione è avvenuta davanti all'ingresso di un hotel. Non si conoscono gli autori del gesto, ma il Balucistan è centro di un conflitto tra il governo centrale del Pakistan e guerriglieri autonomisti per il controllo dei giacimenti di gas.

KASHIMIR

E' di un morto e oltre venti feriti il bilancio di un attentato avvenuto a Jammu, capitale d'inverno del Kashmir indiano. Sconosciuti, la polizia sospetta militanti islamici, hanno lanciato una granata tra la folla nella stazione degli autobus, in quel momento affollatissima. La stazione infatti si trova molto vicina a un accampamento dove centinaia di pellegrini si fermano prima di affrontare il viaggio verso un santuario indù sull'Himalaya.

SRI LANKA

Un morto e tre feriti è il bilancio di un attentato avvenuto nella città di Vavuniya, nel nord dello Sri lanka, e attribuito dalla polizia alle Tigri tamil. La vittima era un poliziotto ucciso dall'esplosione di una mina destinata ad una pattuglia di agenti che perlustrava una via della città. Ma nell'attentato sono stati feriti anche tre civili che si trovavano su un autobus vicino al luogo dell'esplosione.

SOMALIA

A Mogadiscio, capitale della Somalia, una rivolta ha provocato la morte di due persone. Gli scontri sono scoppiati dopo che gli integralisti delle Corti islamiche, che hanno preso il controllo della capitale la settimana scorsa, hanno ordinato la chiusura delle sale cinematografiche e l'oscuramento di tutte le emittenti televisive occidentali, comprese quelle che trasmettono le partite del mondiale dalla Germania.

DARFOUR

Un'epidemia di colera in Sudan e' arrivata fino al Darfur creando una grave minaccia ai 2,5 milioni di sfollati in fuga dalla guerra. La popolazione vive nei campi profughi in condizioni terribili. Lo rende noto un comunicato dell'Onu. L'epidemia di colera, iniziata nel sud del Sudan a fine gennaio, ha ucciso almeno 516 persone. L'Organizzazione mondiale della sanita' a Nyala (Sud Darfur) ha confermato 56 casi nella tormentata regione occidentale, ha detto l'Onu nel suo comunicato.

EX JUGOSLAVIA

Entro luglio, nuovi colloqui ad alto livello tra serbi e albanesi sul futuro status del Kosovo. È la promessa dell’inviato speciale dell’Onu per la provincia balcanica, Martti Ahtisaari, che ieri ha concluso la sua missione nella regione, già territorio serbo, ma amministrato dall’Onu dalla fine della guerra, nel ’99. Nei giorni scorsi, proprio contro la presenza della missione delle Nazioni Unite (Unmik), ha protestato un centinaio di indipendentisti albanesi, che chiedeva il ritiro della delegazione del Palazzo di Vetro.

COLOMBIA: ONU CHIEDE UN’INCHIESTA CONTRO I CRIMINI DELL’ESERCITO

L’ufficio colombiano dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha sollecitato il procuratore generale Edgardo José Maya ad aprire un’inchiesta su 37 sospette esecuzioni sommarie da parte dell’esercito commesse tra il 2005 e i primi mesi del 2006 in otto dipartimenti del paese: in una nota firmata dalla responsabile dell’ufficio Onu, Carmen Rosa Villa, si legge che i casi documentati, suffragati da “informazioni degne di credito”, si riferiscono a persone uccise e poi mostrate ai media locali come guerriglieri morti in combattimento. “In alcun caso un’esecuzione extra-giudiziaria può considerarsi un reato commesso in servizio e quindi affidato alla giurisdizione militare” come si è già verificato “in violazione dei principi internazionali e della stesa Costituzione colombiana”, ricorda il documento. Tra gli episodi citati figurano: l’assassinio di tre giovani ‘campesinos’ di Bogotá, ufficialmente uccisi in scontri con la guerriglia nel marzo 2005, ma che secondo l’Alto commissariato Onu scomparvero in circostanze mai chiarite e furono ritrovati giorni dopo in un obitorio di una località vicina chiusi in buste di plastica e privi di documenti di identità; l’uccisione di un civile a Rio Viejo, Gregorio Sajonero, di cui è stata accusata la VI Brigata dell’esercito; altri sei assassini nel dipartimento nordoccidentale di Chocó, sempre per mano della stessa Brigata; 24 uccisioni, tra gennaio e marzo 2006, nel dipartimento nordoccidentale di Antioquia attribuiti da testimoni alla XVII Brigata dell’esercito.

SPAGNA: GOVERNO ACCUSATO DI MALTRATTAMENTI DI MIGRANTI

Tre organizzazioni non governative spagnole, ‘Sos Racismo’, ‘Pro Derecho de la Infancia’ (Prodein) e la ‘Asociación Intercultura’, tutte attive nell’enclave in territorio marocchino di Melilla, hanno accusato il governo di Madrid di “connivenza” con quello marocchino nel presunto maltrattamento dei migranti irregolari e per la politica repressiva con cui i due Paesi stanno affrontando l’emergenza immigrazione. Le accuse sono state lanciate in occasione della presentazione del nuovo rapporto annuale di ‘Sos Racismo’ sul fenomeno del razzismo in Spagna. Il quarto dei dieci capitoli del rapporto è dedicato agli scontri dello scorso autunno fuori dalle recinzioni di Melilla e alla morte di almeno 14 migranti clandestini, uccisi da colpi d’arma da fuoco sparati dall’esercito marocchino. In particolare, oltre ad aver criticato con forza le repressioni adottate l’anno scorso contro i migranti, le tre organizzazioni denunciano un diffuso clima di violenza che ancora oggi permarrebbe nelle immediate vicinanze delle due enclave spagnole di Ceuta e di Melilla, con migranti irregolari che continuerebbero a essere portati negli ospedali delle città vicine dopo essere stati feriti da colpi d’arma da fuoco. Inoltre, le tre organizzazioni hanno denunciato la presunta espulsione di alcuni minori, incluse bambine, da Melilla, come sarebbe attestato da denunce. “Non permetteremo che facciano con i minori quello che hanno fatto con gli adulti” hanno minacciato i rappresentanti dei tre gruppi umanitari spagnoli.

ITALIA

CPT LAMPEDUSA

Dopo l'ondata di sbarchi che ieri ha portato a Lampedusa circa 400 immigrati, il ministero dell'Interno sta predisponendo un nuovo ponte aereo tra l'isola e la Calabria per svuotare il centro di accoglienza gestito dall'associazione "Misericordia" che attualmente alloggia circa 500 persone. La capienza massima della struttura e' di 190 posti. Con il traghetto "Palladio" della Siremar diretta a Porto Empedocle (Agrigento), un altro gruppo di migranti sarà trasferito invece nel centro di accoglienza di Pian del Lago a Caltanissetta. Sono in totale 403 gli extraomunitari sbarcati ieri, e tra loro ci sono anche 14 donne e 18 tra bambini e ragazzi. Uno degli immmigrati, un adulto, ha accusato un malore ed e' stato condotto nella guardia medica da dove poi e' stato dimesso e portato nel centro di accoglienza.

CARCERI

A Roma nella casa di Reclusione di Rebibbia da sabato è in corso una protesta dei circa 400 detenuti. Al centro della protesta vi sono una serie di restrizioni ai danni degli stessi detenuti, come il ritardo con cui vengono accreditate le mercedi, ossia le paghe per il lavoro dei detenuti, la difficoltà di effettuare i colloqui visivi e telefonici con i familiari, e le disfunzioni della spesa interna. I detenuti denunciano che questi problemi sono da anni sul tappeto e peggiorano continuamente.

MANIFESTAZIONE MILANO 17 GIUGNO

Sulla manifestazione del 17 Giugno per la liberazione dei 25 compagni e compagne ancora in carcere a seguito dell'iniziativa antifascista dell'11 Marzo, l'assemblea del movimento di Milano tenutasi ieri a seguito delle polemiche comparse anche su indymedia, ha tenuto a precisare che: l'iniziativa di sabato 17 giugno è convocata sull'obiettivo della liberazione dei 25 compagne e compagni ancora in carcere; chi aderisce e fa proprio questo obiettivo è ben accetto nel corteo del 17. Le polemiche esterne a questa iniziativa vanno affrontate in altro luogo

GOVERNO: NUOVO RECORD DEL DEBITO PUBBLICO

Il debito pubblico aggiorna il record a marzo e tocca quota 1.556,9 miliardi di euro, nuovo massimo storico, da 1.552 di febbraio. Lo attesta il Supplemento al Bollettino Statistico di Bankitalia. A Palazzo Chigi, nell'incontro con i sindacati, il governo ha "categoricamente smentito" le ipotesi di aumento dell'eta' pensionabile delle donne anticipate dai giornali. "Abbiamo chiesto un'unica impostazione che tenga insieme il risanamento, lo sviluppo e l'equità", ha detto il segretario della Cgil Guglielmo Epifani esponendo le richieste dei sindacati al governo, che dovrà tenere conto in modo particolare dei giovani precari e dei pensionati".


Gr 13:00

ESTERI

PALESTINA - ISRAELE

Due capi di Hamas e della Jihad si sono dissociati dal cosiddetto "Documento dei prigionieri", che verrà sottoposto a un referendum popolare il di 26 luglio. Abdel

Haleq al-Natshe e Bassam Saadi sono due dei firmatari della proposta di pace redatta insieme al leader di Fatah, Marwan Barghouti, in un carcere israeliano. I due

hanno ritirato le loro adesioni spiegando che il primo intento della proposta era quello di favorire l'unità tra le fazioni palestinesi, un proposito disatteso dai conflitti che

l'ipotesi di referendum sta scatenando in seno all'Autorità Palestinese. Inoltre il parlamento palestinese ha avviato oggi una sessione voluta dai parlamentari di Hamas per approvare un progetto di legge che impedisca la celebrazione del referendum sul documento dei detenuti. Mentre i deputati erano riuniti a Ramallah, decine di attivisti del movimento Fatah, hanno manifestato davanti alla sede del parlamento per esprimere il proprio appoggio alla consultazione elettorale e condannare la sessione parlamentare convocata da Hamas. Il progetto di legge messo a punto da Hamas definisce il referendum illegale ed anticostituzionale.

Sul piano delle operazioni militari, 10 razzi Kassam sono stati sparati nelle ultime ore dai miliziani palestinesi contro la città di Sderot, al confine con la Striscia di Gaza. Complessivamente, da venerdì almeno 54 di questi ordigni sono stati lanciati contro la città israeliana, dove risiede tra gli altri il ministro della Difesa Amir Peretz, ferendo un paio di persone e provocando danni materiali e molto panico tra i civili.

Intanto il premier israeliano, Ehud Olmert, e' arrivato ieri sera a Londra dove oggi sara' ricevuto dal collega britannico, Tony Blair, prima di trasferirsi a Parigi per vedere il presidente francese Jacques Chirac e il primo ministro, Dominique de Villepin. Obiettivo del breve tour europeo e' quello di sollecitare una posizione intransigente per isolare il governo palestinese guidato da Hamas e per contrastare il programma nucleare iraniano. Olmert illustrera' anche il suo piano per un ritiro unilaterale dalla Cisgiordania che fissi i confini definitivi di Israele nel caso non fosse possibile far ripartire i negoziati con i palestinesi. Un piano che e' stato accolto con freddezza da Egitto e Giordania e che non e' ben visto in Europa, dove si ritiene che alla pace non si possa arrivare senza negoziare con l'Anp.

Un treno è deragliato dopo essersi scontrato con un camion nei pressi di Beit Yehoshua, nella zona costiera di Netanya. Secondo fonti dei soccorsi, citate dalla BBC, i feriti sarebbe circa 150. La radio israeliana ha precisato che il convoglio, partito da Tel Aviv, era diretto a Haifa.

SOMALIA

A Mogadiscio, capitale della Somalia, una rivolta ha provocato la morte di due persone. Gli scontri sono scoppiati dopo che gli integralisti delle Corti islamiche, che hanno preso il controllo della capitale la settimana scorsa, hanno ordinato la chiusura delle sale cinematografiche e l'oscuramento di tutte le emittenti televisive occidentali, comprese quelle che trasmettono le partite del mondiale dalla Germania.

IRAQ

Un ordigno deposto sulla carreggiata ha colpito, in mattinata, un veicolo che trasportava degli operai alla raffineria di Doura, a Baghdad, uccidendo sei persone e ferendone dodici. Duecentotrenta detenuti iracheni sono stati rilasciati ieri dalle varie prigioni sparse per il Paese.

L'esplosione di un'autobomba ha investito un posto di controllo delle sicurezza irachena alle porte di Baquba, uccidendo sette militari e un civile iracheni. E' ripreso il processo a carico di Saddam Hussein e sette coimputati per i fatti di Dujail: sono attese le deposizioni di alcuni testimoni della difesa.

IRAN

Il portavoce del governo iraniano Gholam Hossein Elham ha dichiarato che "il punto di vista dell'Iran sul ciclo nucleare completo è stato reso noto ... abbiamo ottenuto questa tecnologia, si tratta di un nostro diritto naturale e non intendiamo negoziare sui nostri diritti nucleari naturali". Appare sempre più probabile che il pacchetto di incentivi occidentale, così come si presenta oggi, non potrà essere accettato dalla Repubblica islamica, salvo che non venga aggiunto che l'Iran ha il diritto ad arricchire uranio, magari per scopi di ricerca.

L'ambasciatore iraniano presso l'Agenzia atomica internazionale Ali Asghar Soltaniye ha detto ieri alla Reuters che è importante in questa fase asternersi da dichiarazioni "politicamente motivate" e che l'altra parte, quella occidentale, "deve essere attenta a non fare nulla che possa deteriorare la situazione: abbiamo bisogno di un dibattito compassato, calmo e costruttivo".

SRI LANKA

Un morto e tre feriti è il bilancio di un attentato avvenuto nella città di Vavuniya, nel nord dello Sri lanka, e attribuito dalla polizia alle Tigri tamil. La vittima era un poliziotto ucciso dall'esplosione di una mina destinata ad una pattuglia di agenti che perlustrava una via della città. Ma nell'attentato sono stati feriti anche tre civili che si trovavano su un autobus vicino al luogo dell'esplosione.

PAKISTAN

E' di tre morti e oltre dieci feriti, al momento, il bilancio di un attentato avvenuto questa mattina a Quetta, capitale della provincia del Balucistan in Pakistan. L'esplosione è avvenuta davanti all'ingresso di un hotel. Non si conoscono gli autori del gesto, ma il Balucistan è centro di un conflitto tra il governo centrale del Pakistan e guerriglieri autonomisti per il controllo dei giacimenti di gas.

KASHIMIR

E' di un morto e oltre venti feriti il bilancio di un attentato avvenuto a Jammu, capitale d'inverno del Kashmir indiano. Sconosciuti, la polizia sospetta militanti islamici, hanno lanciato una granata tra la folla nella stazione degli autobus, in quel momento affollatissima. La stazione infatti si trova molto vicina a un accampamento dove centinaia di pellegrini si fermano prima di affrontare il viaggio verso un santuario indù sull'Himalaya.

DARFOUR

Un'epidemia di colera in Sudan e' arrivata fino al Darfur creando una grave minaccia ai 2,5 milioni di sfollati in fuga dalla guerra. La popolazione vive nei campi profughi in condizioni terribili. Lo rende noto un comunicato dell'Onu. L'epidemia di colera, iniziata nel sud del Sudan a fine gennaio, ha ucciso almeno 516 persone. L'Organizzazione mondiale della sanita' a Nyala (Sud Darfur) ha confermato 56 casi nella tormentata regione occidentale, ha detto l'Onu nel suo comunicato.

EX JUGOSLAVIA

Entro luglio, nuovi colloqui ad alto livello tra serbi e albanesi sul futuro status del Kosovo. È la promessa dell’inviato speciale dell’Onu per la provincia balcanica, Martti Ahtisaari, che ieri ha concluso la sua missione nella regione, già territorio serbo, ma amministrato dall’Onu dalla fine della guerra, nel ’99. Nei giorni scorsi, proprio contro la presenza della missione delle Nazioni Unite (Unmik), ha protestato un centinaio di indipendentisti albanesi, che chiedeva il ritiro della delegazione del Palazzo di Vetro.

GIAPPONE

Una scossa di terremoto di magnitudo 6.2 sulla scala Richter e' stato registrato nel Giappone occidentale. Stando a quanto riferito da fonti ufficiali, sono almeno 5 le persone rimaste ferite in seguito al sisma, avvertito nelle principali citta', compresa Hiroshima. L'epicentro e' stato localizzato nella prefettura di Oita, circa 800 chilometri a sudovest di Tokyo. Nessun allarme tsunami e' stato diramato dalle autorita'.

ONU

Si celebra oggi l’annuale “Giornata mondiale contro il lavoro minorile”, indetta dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, istituto sussidiario dell’Onu. Simbolo della ricorrenza è, non a caso, Iqmal Masih, il dodicenne pachistano ucciso nel 1995 per essersi ribellato alla sua condizione di schiavitù, come tessitore di tappeti. Il tema di quest’anno “La fine del lavoro dei bambini: un obiettivo alla nostra portata”.

ITALIA

CPT LAMPEDUSA

Dopo l'ondata di sbarchi che ieri ha portato a Lampedusa circa 400 immigrati, il ministero dell'Interno sta predisponendo un nuovo ponte aereo tra l'isola e la Calabria per svuotare il centro di accoglienza gestito dall'associazione "Misericordia" che attualmente alloggia circa 500 persone. La capienza massima della struttura e' di 190 posti. Con il traghetto "Palladio" della Siremar diretta a Porto Empedocle (Agrigento), un altro gruppo di migranti sarà trasferito invece nel centro di accoglienza di Pian del Lago a Caltanissetta. Sono in totale 403 gli extraomunitari sbarcati ieri, e tra loro ci sono anche 14 donne e 18 tra bambini e ragazzi. Uno degli immmigrati, un adulto, ha accusato un malore ed e' stato condotto nella guardia medica da dove poi e' stato dimesso e portato nel centro di accoglienza.

CARCERI

A Roma nella casa di Reclusione di Rebibbia da sabato è in corso una protesta dei circa 400 detenuti. Al centro della protesta vi sono una serie di restrizioni ai danni degli stessi detenuti, come il ritardo con cui vengono accreditate le mercedi, ossia le paghe per il lavoro dei detenuti, la difficoltà di effettuare i colloqui visivi e telefonici con i familiari, e le disfunzioni della spesa interna. I detenuti denunciano che questi problemi sono da anni sul tappeto e peggiorano continuamente.

MANIFESTAZIONE MILANO 17 GIUGNO

Sulla manifestazione del 17 Giugno per la liberazione dei 25 compagni e compagne ancora in carcere a seguito dell'iniziativa antifascista dell'11 Marzo, l'assemblea del movimento di Milano tenutasi ieri a seguito delle polemiche comparse anche su indymedia, ha tenuto a precisare che: l'iniziativa di sabato 17 giugno è convocata sull'obiettivo della liberazione dei 25 compagne e compagni ancora in carcere; chi aderisce e fa proprio questo obiettivo è ben accetto nel corteo del 17. Le polemiche esterne a questa iniziativa vanno affrontate in altro luogo

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

PAKISTAN

E' di tre morti e oltre dieci feriti, al momento, il bilancio di un attentato avvenuto questa mattina a Quetta, capitale della provincia del Balucistan in Pakistan. L'esplosione è avvenuta davanti all'ingresso di un hotel. Non si conoscono gli autori del gesto, ma il Balucistan è centro di un conflitto tra il governo centrale del Pakistan e guerriglieri autonomisti per il controllo dei giacimenti di gas.

SOMALIA

A Mogadiscio, capitale della Somalia, una rivolta ha provocato la morte di due persone. Gli scontri sono scoppiati dopo che gli integralisti delle Corti islamiche, che hanno preso il controllo della capitale la settimana scorsa, hanno ordinato la chiusura delle sale cinematografiche e l'oscuramento di tutte le emittenti televisive occidentali, comprese quelle che trasmettono le partite del mondiale dalla Germania.

KASHIMIR

E' di un morto e oltre venti feriti il bilancio di un attentato avvenuto a Jammu, capitale d'inverno del Kashmir indiano. Sconosciuti, la polizia sospetta militanti islamici, hanno lanciato una granata tra la folla nella stazione degli autobus, in quel momento affollatissima. La stazione infatti si trova molto vicina a un accampamento dove centinaia di pellegrini si fermano prima di affrontare il viaggio verso un santuario indù sull'Himalaya.

IRAQ

Un attentato ha ucciso sei operai a Baghdad. I sei si stavano recando al lavoro su un furgone che è stato colpito da un'esplosione. I sei erano dipendenti del ministero del petrolio. Altre dodici persone sono state ferite.

SRI LANKA

Un morto e tre feriti è il bilancio di un attentato avvenuto nella città di Vavuniya, nel nord dello Sri lanka, e attribuito dalla polizia alle Tigri tamil. La vittima era un poliziotto ucciso dall'esplosione di una mina destinata ad una pattuglia di agenti che perlustrava una via della città. Ma nell'attentato sono stati feriti anche tre civili che si trovavano su un autobus vicino al luogo dell'esplosione.

PALESTINA - ISRAELE

Due capi di Hamas e della Jihad si sono dissociati dal cosiddetto "Documento dei prigionieri", che verrà sottoposto a un referendum popolare il di 26 luglio. Abdel Haleq al-Natshe e Bassam Saadi sono due dei firmatari della proposta di pace redatta insieme al leader di Fatah, Marwan Barghouti, in un carcere israeliano. I due hanno ritirato le loro adesioni spiegando che il primo intento della proposta era quello di favorire l'unità tra le fazioni palestinesi, un proposito disatteso dai conflitti che l'ipotesi di referendum sta scatenando in seno all'Autorità Palestinese.

IL PREMIER ISRAELIANO OLMERT IN EUROPA

Il premier israeliano, Ehud Olmert, e' arrivato ieri sera a Londra dove oggi sara' ricevuto dal collega britannico, Tony Blair, prima di trasferirsi a Parigi per vedere il presidente francese Jacques Chirac e il primo ministro, Dominique de Villepin. Obiettivo del breve tour europeo e' quello di sollecitare una posizione intransigente per isolare il governo palestinese guidato da Hamas e per contrastare il programma nucleare iraniano. Olmert illustrera' anche il suo piano per un ritiro unilaterale dalla Cisgiordania che fissi i confini definitivi di Israele nel caso non fosse possibile far ripartire i negoziati con i palestinesi. Un piano che e' stato accolto con freddezza da Egitto e Giordania e che non e' ben visto in Europa, dove si ritiene che alla pace non si possa arrivare senza negoziare con l'Anp.

GIAPPONE

Una scossa di terremoto di magnitudo 6.2 sulla scala Richter e' stato registrato nel Giappone occidentale. Stando a quanto riferito da fonti ufficiali, sono almeno 5 le persone rimaste ferite in seguito al sisma, avvertito nelle principali citta', compresa Hiroshima. L'epicentro e' stato localizzato nella prefettura di Oita, circa 800 chilometri a sudovest di Tokyo. Nessun allarme tsunami e' stato diramato dalle autorita'.

ITALIA


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gror060612 (last edited 2008-06-26 09:55:53 by anonymous)