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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Palestina

(ANSA) - GAZA, 23 GIU - Ancora tensioni fra Hamas e i rivali politici nei Territori a poche ore dal nuovo incontro fra il premier Haniyeh e il presidente Abu Mazen. L'agenzia di stampa palestinese Maan scrive che stamani nel rione Falluja di Jabalya una potente esplosione ha danneggiato l'abitazione di al-Amsi, comandante locale delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas. L'uomo e' rimasto illeso.Alla stessa ora a Gaza un altro miliziano delle Brigate Ezzedin al-Qassam e' stato sequestrato.

(ANSA) - BRUXELLES, 23 GIU - I primi finanziamenti per i palestinesi attraverso il nuovo meccanismo finanziario creato dalla Commissione europea sono disponibili.Da oggi sono stati sbloccati 40 milioni di euro destinati al pagamento delle spese energetiche dell'Autorita' palestinese. Il provvedimento non da' origine a un flusso costante di denaro, 'ma significa che se c'e' una bolletta da pagare, noi la paghiamo', ha spiegato Emma Udwin, portavoce della commissaria Ue per le relazioni esterne Ferrero-Waldner (ANSA) - TEL AVIV, 23 GIU - Un'esplosione di natura ancora imprecisata si e' verificata all'ingresso della colonia israeliana di Neve' Daniel, in Cisgiordania. Lo riferiscono fonti locali. L'esplosione e' avvenuta in una zona scoscesa, relativamente lontana dall'insediamento, in prossimita' di una sorgente naturale. Finora non si ha alcuna notizia di vittime. L'esercito israeliano ha avviato perlustrazioni. A quanto pare i soldati hanno trovato i resti di un telefono cellulare. Si sospetta un fallito attentato.

PALESTINA: TORNA LA PROTESTA DEI SOLDATI ISRAELIANI

Torna la protesta dei soldati in Israele. Secondo i calcoli della organizzazione umanitaria israeliana Betselem, negli ultimi 30 giorni venticinque palestinesi innocenti (fra cui sette bambini) sono stati uccisi nella striscia di Gaza nel corso di raid condotti per mettere fine ai lanci di razzi palestinesi sul Neghev. E dopo un anno di letargo, iniziato con il ritiro unilaterale da Gaza ordinato da Ariel Sharon, la organizzazione di protesta 'Ometz leSarev' (il coraggio di rifiutarsi) lancia oggi un appello a tutti i soldati, di leva e riservista, delle forze di terra, della artiglieria, della marina, della aviazione, affinché si rifiutino di puntare le loro armi verso Gaza, "la zona più popolosa sulla faccia della terra", perché esiste il rischio tangibile che persone innocenti tornino a essere colpite. I soldati, secondo loro, rischiano di commettere crimini di guerra. Nel sito del gruppo (seruv.org.il) si afferma che finora 631 militari, in buona parte della riserva, hanno aderito alla loro piattaforma. Nell'annuncio a pagamento pubblicato su Haaretz affermano che i raid su Gaza serviranno solo a inasprire ulteriormente la spirale dell'odio. Ascoltiamo la corrispondenza.

Giordania - 23.6.2006 17:00:00 La Fratellanza musulmana sotto accusa per la partecipazione ai funerali di Zarqawi Un alto esponente del regime giordano ha minacciato di revocare i privilegi e la protezione concessi alla Fratellanza musulmana giordana quale ritorsione alla glorificazione, da parte degli islamici giordani, della figura di Abu Mossab al-Zarqawi, l'ex proconsole di al-Qaeda ucciso in Iraq. L'esponente governativo giordano ha espresso questa posizione nel corso di una riunione a porte chiuse fra il sovrano hascemita ed un certo numero di giornalisti e politici. Intanto, settori moderati della Fratellanza musulmana giordana cominciano a gettare acqua sul fuoco assumendo posizioni più moderate verso la figura di al-Zarqawi. Giordania - 23.6.2006 17:30:00 Espulso dissidente siriano per non aumentare tensioni con Damasco La Giordania espelle il dissidente siriano Mamoun al-Hamsi nel timore di deteriorare ulteriormente i suoi rapporti con Damasco. Lo ha rivelato lo stesso al-Hamsi, ex deputato e militante per i diritti umani, che aveva lasciato la Siria il mese scorso dopo l'intensificazione della repressione nei confronti degli oppositori. Hamsi ha detto che le autorità giordane non gli hanno dato il permesso di restare nel paese per non irritare il paese vicino.

Iraq Una ong lancia l'allarme per gli esodi di massa L'Organizzazione islamica per i diritti umani in Iraq ha messo in guardia dal rischio di un cambiamento della struttura demografica della popolazione irachena a causa del continuo esodo forzato cui sono costretti alcune etnie e confessioni religiose. Secondo il capo dell'ufficio di rappresentanza della Lega araba a Baghdad, nelle ultimi tempi 3500 famiglie cristiane sono state costrette a lasciare la capitale verso il Kurdistan a causa delle minacce ricevute i' (ANSA) - BAQUBA, 23 GIU - Almeno 12 persone sono morte e altre venti ferite per l'esplosione di una bomba vicino a una moschea sunnita a Hibhib, a nord di Baghdad. L'attacco e' avvenuto mentre i fedeli uscivano dopo la preghiera del venerdi'.

(ANSA) - BASSORA, 23 GIU - Almeno dieci persone sono morte e 18 sono rimaste ferite per un attentato kamikaze a Bassora. L'emittente irachena al-Iraqiyaha ha precisato che e' esplosa un'autobomba vicino a una stazione di rifornimento nel viale Bashar, nella citta' vecchia di Bassora, dove decine di automobilisti erano in coda per fare il pieno di benzina.

. Incursione a Baghdad: liberati 17 ostaggi Soldati iracheni, coadiuvati da truppe Usa, hanno fatto irruzione in una fattoria a nord di Baghdad liberando 17 ostaggi, che sono degli operai rapiti nel quartiere di al-Taji. Nella stessa azione sono anche stati rinvenuti i corpi di due degli operai sequestrati e poi uccisi. I rapitori avevano rilasciato gli altri ostaggi appartenenti alla cumunità sunnita, trattenendo quelli di fede sciita.

(ANSA) - ABU GHRAIB (IRAQ), 23 GIU - Le autorita' irachene e la Forza multinazionale hanno liberato oggi altri 500 prigionieri iracheni dal carcere di Abu Ghraib. Le liberazioni avvengono nel quadro di un piano promosso dal primo ministro Nuri al-Maliki per favorire una riconciliazione nazionale. '

Somalia Somalia, cameraman svedese ucciso durante una manifestazione MOGADISCIO - Un colpo d'arma da fuoco, durante una manifestazione di piazza organizzata dalle corti islamiche. E' morto così - a Mogadiscio, capitale della Somalia - Martin Adler, cameraman e fotografo freelance svedese. Era inviato a Mogadiscio per il quotidiano svedese 'Aftonbladet' e lavorava anche per Channel Four.

"Gli hanno sparato ed è morto sul colpo", ha raccontato Mohamed Amin, un giornalista somalo che ha assistito all'omicidio. Un altro testimone ha raccontato che il giornalista è stato ferito in pieno petto, vicino al cuore, a distanza ravvicinata. L'operatore è stato trasportato all'ospedale Badamir, ma era già morto. "Condanniamo quest'azione", ha dichiarato lo sceicco Sharif Ahmed, capo supremo delle quattordici corti islamiche."E' un atto barbarico e puniremo i responsabili - ha proseguito - voglio far arrivare le mie condoglianze alla famiglia, al paese e alla società per cui lavorava Adler".

Ahmed ha preannunciato per domani una conferenza stampa a Mogadiscio per illustrare i risultati preliminari dell'indagine che è stata subito avviata. L'omicidio di Adler rischia di danneggiare la causa delle corti che stanno tentando di accreditarsi come interlocutori affidabili della comunità internazionale e come alleati della lotta al terrorismo.

Il giornalista è stato identificato ufficialmente dal ministero degli Esteri svedese, dopo che per tutto il giorno si erano rincorse voci sulla sua identità. In un primo momento sia era detto che fosse un inviato danese, poi un operatore svedese arruolato dalla tv britannica Channel 4.

ITALIA

Ruppi: «Mai fatto campagne elettorali» venerdì, 23 giugno 2006 l’arcivescovo di Lecce, Cosmo Francesco Ruppi. è arrivato a Bari alle otto del mattino ed è entrato con il suo legale,, in una caserma della Guardia di Finanza. ì lo attendevano i quattro magistrati titolari delle indagini, cioè il Procuratore della Repubblica aggiunto Marco Dinapoli e i sostituti Roberto Rossi, Lorenzo Nicastro e Renato Nitti, che coordinano gli accertamenti delle Fiamme Gialle sulle ipotesi di corruzione contestate all’ex presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto e su altre presunte irregolarità sul terreno dei rapporti imprese-istituzioni, sfociate nella iscrizione nel registro degli indagati di 23 persone. Uno dei presunti episodi di corruzione, secondo la Procura barese, riguarderebbe monsignor Ruppi, indagato per avere esercitato pressioni sull’ex governatore della Puglia allo scopo di finanziare la costruzione di impianti sportivi negli oratori della regione, e per contro per avere - secondo la tesi accusatoria - sostenuto la campagna elettorale di Fitto. . Sulla vicenda degli oratori, l’alto prelato ha sottolineato di avere fatto pressioni su Fitto per ottenere l’erogazione dei contributi regionali per le strutture sportive degli oratori, «ma - ha aggiunto - non mi sono mai impegnato a fare campagna elettorale in suo favore». Insomma, non essendoci stata una controprestazione al favore chiesto - è stato il ragionamento dell’arcivescovo - l’ipotesi della corruzione è da escludere. [...]

bologna Dopo le dichiarazioni del sindaco cofferati sul clima di guerriglia urbana a bologna e le dichiarazioni dell'arcivescovo della citta Ernesto vecchi che afferma che Dove c'e' la trasgressione non c'e' Dio".a pochi giorni dal Pride emiliano e dalla street antiproibizionista gia al decimo anno di vita ma stavolta con la piazza negata dal comune ascoltiamo una corrispondenza di un compagno del livello 57 oggetto in questi ultimi tempi di perquisizioni e repressionie e arresti.

Notte di guerriglia urbana a Bologna. Da una parte i punkabbestia; dall'altra le forze dell'ordine. Lanci di bottiglie e sassi, assalti agli uffici di polizia, spintoni e calci. Alla fine il bilancio è di cinque poliziotti e tre vigili feriti. Due giovani arrestati, altri identificati a piede libero. E il sindaco Cofferati che minaccia: "Non si possano ripetere incidenti come quelli di questa notte. Bisogna intervenire prima che certe persone diventino un problema".

Siparietto


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NOTIZIE BREVI

ESTERI


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ATTENTATO A BASSORA, ALTRE VIOLENZE NEL PAESE

Almeno dieci persone sono rimaste uccise e 18 ferite oggi in un attentato-suicida a Bassora, principale città del sud dell’Iraq a oltre 500 chilometri da Baghdad: lo riferisce la polizia locale, secondo cui un kamikaze si è fatto esplodere a bordo di una vettura nel centro della città. Altre violenze sono avvenute nelle ultime ore in altre aree del paese: a Kazimiyah, a nord della capitale, la polizia ha scoperto i cadaveri di quattro uomini di età compresa tra i 25 e i 30 anni. A Muchahda, nella zona settentrionale di Baghdad, sono stati ritrovati i corpi senza vita di cinque dipendenti del ministero dell’Industria, probabilmente torturati, che erano stati rapiti due giorni fa insieme ad altre decine di persone, in gran parte poi rilasciate. A Mosul – nel Kurdistan iracheno – è arrivato a 25 vittime il bilancio dei civili ritrovati uccisi in questa settimana; la polizia non è stata in grado di accertare se gli attacchi sono stati compiuti dalla guerriglia sunnita, da criminali comuni o dalle ‘squadre della morte’ che alimentano le violenze settarie. Intanto nella città meridionale di Samawa, il governatore ha annunciato l’inizio del ritiro dalla provincia della Forze internazionale guidata in quell’area dalla Gran Bretagna (presente in Iraq con circa 7.000 soldati). A Baghad – dove nei giorni scorsi è stata lanciata una massiccia operazione per riportare sicurezza - oggi le autorità hanno imposto il coprifuoco a partire dal pomeriggio. Il comando Usa ha fatto sapere di aver catturato un esponente di al-Qaida nella zona dove due settimane fa è stato ucciso l’estremista giordano Abu Musab al-Zarqawi. Ha anche reso noto che un altro marine è stato ucciso nella zona di al-Anbar, roccaforte della guerriglia nel cosiddetto triangolo sunnita, a nord di Baghdad. Salirebbe così a 2.508 il numero di soldati e civili statunitensi uccisi dall’inizio del conflitto nel 2003, mentre quello dei civili iracheni – di cui il comando Usa non tiene il calcolo – si aggirerebbe intorno alle 40.000 unità, secondo alcune stime di organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani.

ATTENTATO A BASSORA, 10 MORTI Almeno dieci persone sono morte e 18 sono rimaste ferite per un attentato effettuato a Bassora da un kamikaze a bordo di un'autobomba. Lo ha riferito la polizia della città.

OPERAI RAPITI, RITROVATI CINQUE CORPI I cadaveri di cinque dei lavoratori del ministero dell'industria, rapiti due giorni fa, sono stati ritrovati a nord di Baghdad. Lo ha reso noto una fonte del ministero dell'interno oggi. I corpi, torturati, sono stati rinvenuti nella località di Muchahda, ha precisato la fonte. Sul maxi rapimento di due giorni fa non c'é ancora chiarezza. In un primo tempo si era parlato di "oltre 100" operai presi in ostaggio. Ma successivamente il ministero dell'industria ha parlato di una trentina di lavoratori rapiti molti dei quali, probabilmente 25, sarebbero già stati rilasciati.

CRISI PERÙ-VENEZUELA: A RISCHIO RELAZIONI DIPLOMATICHE

È sempre più alta la tensione tra Lima e Caracas, da mesi ai ‘ferri corti’ dopo le denunce di ingerenza nelle elezioni politiche peruviane rivolte dal presidente uscente Alejandro Toledo al suo omologo venezuelano Hugo Chávez: il socialdemocratico Alán García, che dopo la vittoria al ballottaggio del 4 giugno si appresta a succedere a Toledo il 28 luglio, ha rilanciato la polemica con Chávez, accusandolo di “volere imporre il suo modello populista agli altri paesi della regione latinoamericana”. Al suo arrivo a Santiago del Cile, dove ha incontrato Micelle Bachelet, García ha insistito sulla necessità che “il governo del Cile, insieme al Perù e al Brasile, costituiscano un’alternativa al piano autoritario e poco democratico portato avanti dal Venezuela”. Immediata la replica giunta da Chávez: “Sfortunatamente, lui (García) ha rovinato ogni possibilità di mantenere rapporti seri e di rispetto reciproco tra i nostri paesi. Con García presidente non ci saranno relazioni diplomatiche con Lima”. Ad aggravare la controversia tra i due paesi ha contribuito anche la recente firma da parte del Perù del Trattato di libero commercio (Tlc) con gli Stati Uniti, una delle motivazioni addotte da Caracas per abbandonare la ‘Comunità andina delle Nazioni’ (Can) e aderire a pieno titolo al ‘Mercato comune del Cono Sud’ (Mercosur).

GUERRIGLIA FARC PONE NUOVE CONDIZIONI A POSSIBILE NEGOZIATO DI PACE

“L’eventualità di nuovi dialoghi, la ricerca della pace che è una richiesta della maggioranza dei colombiani, dipendono dalla smilitarizzazione dei dipartimenti di Caquetá e Putumayo”: lo ha detto Raul Reyes, numero 2 delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), in un’intervista televisiva all’emittente ‘Telesur’. Reyes ha ricordato che il suo movimento armato da tempo ha posto una simile condizione - sebbene finora si parlasse di soli due comuni, Florida e Pradera - “ma il primo governo del presidente Alvaro Uribe ha dato sempre risposte evasive... Dovremo aspettare il secondo mandato (Uribe è stato rieletto il 28 maggio scorso, ndr) – ha aggiunto il comandante guerrigliero – per sapere se il presidente dice qualcosa di diverso e vedere se i colombiani usciranno da questo vicolo cieco”. In caso di accordo sull’avvio di un negoziato, le Farc chiederanno “la sospensione temporanea degli ordini di cattura emessi contro i membri dello Stato maggiore centrale e delle operazioni militari in corso in tutto il paese contro la guerriglia” ha proseguito Reyes; “Abbiamo tutta la disponibilità per raggiungere un accordo umanitario...ma in nessun modo accetteremo di dialogare con questo governo se non ci saranno zone smilitarizzate. Auspichiamo che l’esecutivo si renda conto di questa realtà e inizi almeno ad ammettere l’esistenza di un conflitto interno” ha concluso il portavoce delle Farc. Almeno sulla carta, la guerriglia si dice da tempo disposta a rilasciare 52 ufficiali di esercito e polizia, l’ex-candidata presidenziale Ingrid Betancourt, tre ‘contractors’ statunitensi, 12 deputati ed altri esponenti politici fatti prigionieri, in cambio del rilascio di 600 combattenti reclusi nelle carceri nazionali.

KIRCHNER IN SPAGNA, “PATTO DI ASSOCIAZIONE STRATEGICA” CON ZAPATERO

“Torniamo a casa con molte speranze sull’aumento degli investimenti spagnoli in Argentina. Rispetto alla mia prima visita, nel 2003, questa volta le nostre relazioni con gli imprenditori iberici sono state franche e positive e questo mi consente di rientrare in patria con deciso ottimismo”: lo ha detto il presidente Nèstor Kirchner, concludendo il suo terzo viaggio ufficiale in Spagna dove ha firmato con il capo del governo, José Luis Rodríguez Zapatero, “un accordo di associazione strategica” nei settori economico, turistico, delle infrastrutture e dei diritti umani. Ripercorrendo l’evoluzione dell’Argentina dalla gravissima crisi finanziaria del 2001, Kirchner ha elencato i dati più significativi registrati dal paese dall’ultimo trimestre del 2005: l’economia è cresciuta dell’8%, la disoccupazione è scesa dal 28 al 10%, l’indice di povertà si è ridotto dal 62 al 33%. “Sono cifre del tutto incoraggianti, ma l’Argentina è ancora nell’inferno…Quando ne usciremo, vedremo a quale classe di paese apparteniamo” ha aggiunto Kirchner. Incontrando deputati e senatori spagnoli, il presidente ha quindi annunciato che Buenos Aires pagherà il debito di circa 840 milioni di dollari accumulato con Madrid, ma tutto è ancora da decidere sui tempi e i modi della procedura. Rodríguez Zapatero ha da parte sua sottolineato “lo spettacolare recupero” del paese sudamericano definendolo “irreversibile”; ha inoltre evidenziato che “a differenza di altri paesi europei, la Spagna è stata al fianco dell’Argentina durante la crisi del 2001 e ci rimarrà anche nel futuro”.

NEPAL

Il Comitato d’osservazione del codice di condotta nazionale sul cessate-il-fuoco ha disposto l’inizio immediato del suo mandato di tutela dell’armistizio siglato dal governo nepalese e dai guerriglieri maoisti venerdì scorso, mettendo fine al decennale conflitto che ha provocato oltre 13.000 vittime. La decisione è seguita all’incontro di ieri tra il ministro degli Interni Krishna Prashad Sitaula, capo della delegazione del governo, e il rappresentante dei ribelli maoisti Krishna Bahadur Mahara, alla presenza dei 22 membri del Comitato.


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ATTENTATO A BASSORA, ALTRE VIOLENZE NEL PAESE

Almeno dieci persone sono rimaste uccise e 18 ferite oggi in un attentato-suicida a Bassora, principale città del sud dell’Iraq a oltre 500 chilometri da Baghdad: lo riferisce la polizia locale, secondo cui un kamikaze si è fatto esplodere a bordo di una vettura nel centro della città. Altre violenze sono avvenute nelle ultime ore in altre aree del paese: a Kazimiyah, a nord della capitale, la polizia ha scoperto i cadaveri di quattro uomini di età compresa tra i 25 e i 30 anni. A Muchahda, nella zona settentrionale di Baghdad, sono stati ritrovati i corpi senza vita di cinque dipendenti del ministero dell’Industria, probabilmente torturati, che erano stati rapiti due giorni fa insieme ad altre decine di persone, in gran parte poi rilasciate. A Mosul – nel Kurdistan iracheno – è arrivato a 25 vittime il bilancio dei civili ritrovati uccisi in questa settimana; la polizia non è stata in grado di accertare se gli attacchi sono stati compiuti dalla guerriglia sunnita, da criminali comuni o dalle ‘squadre della morte’ che alimentano le violenze settarie. Intanto nella città meridionale di Samawa, il governatore ha annunciato l’inizio del ritiro dalla provincia della Forze internazionale guidata in quell’area dalla Gran Bretagna (presente in Iraq con circa 7.000 soldati). A Baghad – dove nei giorni scorsi è stata lanciata una massiccia operazione per riportare sicurezza - oggi le autorità hanno imposto il coprifuoco a partire dal pomeriggio. Il comando Usa ha fatto sapere di aver catturato un esponente di al-Qaida nella zona dove due settimane fa è stato ucciso l’estremista giordano Abu Musab al-Zarqawi. Ha anche reso noto che un altro marine è stato ucciso nella zona di al-Anbar, roccaforte della guerriglia nel cosiddetto triangolo sunnita, a nord di Baghdad. Salirebbe così a 2.508 il numero di soldati e civili statunitensi uccisi dall’inizio del conflitto nel 2003, mentre quello dei civili iracheni – di cui il comando Usa non tiene il calcolo – si aggirerebbe intorno alle 40.000 unità, secondo alcune stime di organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani.

ATTENTATO A BASSORA, 10 MORTI Almeno dieci persone sono morte e 18 sono rimaste ferite per un attentato effettuato a Bassora da un kamikaze a bordo di un'autobomba. Lo ha riferito la polizia della città.

OPERAI RAPITI, RITROVATI CINQUE CORPI I cadaveri di cinque dei lavoratori del ministero dell'industria, rapiti due giorni fa, sono stati ritrovati a nord di Baghdad. Lo ha reso noto una fonte del ministero dell'interno oggi. I corpi, torturati, sono stati rinvenuti nella località di Muchahda, ha precisato la fonte. Sul maxi rapimento di due giorni fa non c'é ancora chiarezza. In un primo tempo si era parlato di "oltre 100" operai presi in ostaggio. Ma successivamente il ministero dell'industria ha parlato di una trentina di lavoratori rapiti molti dei quali, probabilmente 25, sarebbero già stati rilasciati.

CRISI PERÙ-VENEZUELA: A RISCHIO RELAZIONI DIPLOMATICHE

È sempre più alta la tensione tra Lima e Caracas, da mesi ai ‘ferri corti’ dopo le denunce di ingerenza nelle elezioni politiche peruviane rivolte dal presidente uscente Alejandro Toledo al suo omologo venezuelano Hugo Chávez: il socialdemocratico Alán García, che dopo la vittoria al ballottaggio del 4 giugno si appresta a succedere a Toledo il 28 luglio, ha rilanciato la polemica con Chávez, accusandolo di “volere imporre il suo modello populista agli altri paesi della regione latinoamericana”. Al suo arrivo a Santiago del Cile, dove ha incontrato Micelle Bachelet, García ha insistito sulla necessità che “il governo del Cile, insieme al Perù e al Brasile, costituiscano un’alternativa al piano autoritario e poco democratico portato avanti dal Venezuela”. Immediata la replica giunta da Chávez: “Sfortunatamente, lui (García) ha rovinato ogni possibilità di mantenere rapporti seri e di rispetto reciproco tra i nostri paesi. Con García presidente non ci saranno relazioni diplomatiche con Lima”. Ad aggravare la controversia tra i due paesi ha contribuito anche la recente firma da parte del Perù del Trattato di libero commercio (Tlc) con gli Stati Uniti, una delle motivazioni addotte da Caracas per abbandonare la ‘Comunità andina delle Nazioni’ (Can) e aderire a pieno titolo al ‘Mercato comune del Cono Sud’ (Mercosur).

GUERRIGLIA FARC PONE NUOVE CONDIZIONI A POSSIBILE NEGOZIATO DI PACE

“L’eventualità di nuovi dialoghi, la ricerca della pace che è una richiesta della maggioranza dei colombiani, dipendono dalla smilitarizzazione dei dipartimenti di Caquetá e Putumayo”: lo ha detto Raul Reyes, numero 2 delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), in un’intervista televisiva all’emittente ‘Telesur’. Reyes ha ricordato che il suo movimento armato da tempo ha posto una simile condizione - sebbene finora si parlasse di soli due comuni, Florida e Pradera - “ma il primo governo del presidente Alvaro Uribe ha dato sempre risposte evasive... Dovremo aspettare il secondo mandato (Uribe è stato rieletto il 28 maggio scorso, ndr) – ha aggiunto il comandante guerrigliero – per sapere se il presidente dice qualcosa di diverso e vedere se i colombiani usciranno da questo vicolo cieco”. In caso di accordo sull’avvio di un negoziato, le Farc chiederanno “la sospensione temporanea degli ordini di cattura emessi contro i membri dello Stato maggiore centrale e delle operazioni militari in corso in tutto il paese contro la guerriglia” ha proseguito Reyes; “Abbiamo tutta la disponibilità per raggiungere un accordo umanitario...ma in nessun modo accetteremo di dialogare con questo governo se non ci saranno zone smilitarizzate. Auspichiamo che l’esecutivo si renda conto di questa realtà e inizi almeno ad ammettere l’esistenza di un conflitto interno” ha concluso il portavoce delle Farc. Almeno sulla carta, la guerriglia si dice da tempo disposta a rilasciare 52 ufficiali di esercito e polizia, l’ex-candidata presidenziale Ingrid Betancourt, tre ‘contractors’ statunitensi, 12 deputati ed altri esponenti politici fatti prigionieri, in cambio del rilascio di 600 combattenti reclusi nelle carceri nazionali.

KIRCHNER IN SPAGNA, “PATTO DI ASSOCIAZIONE STRATEGICA” CON ZAPATERO

“Torniamo a casa con molte speranze sull’aumento degli investimenti spagnoli in Argentina. Rispetto alla mia prima visita, nel 2003, questa volta le nostre relazioni con gli imprenditori iberici sono state franche e positive e questo mi consente di rientrare in patria con deciso ottimismo”: lo ha detto il presidente Nèstor Kirchner, concludendo il suo terzo viaggio ufficiale in Spagna dove ha firmato con il capo del governo, José Luis Rodríguez Zapatero, “un accordo di associazione strategica” nei settori economico, turistico, delle infrastrutture e dei diritti umani. Ripercorrendo l’evoluzione dell’Argentina dalla gravissima crisi finanziaria del 2001, Kirchner ha elencato i dati più significativi registrati dal paese dall’ultimo trimestre del 2005: l’economia è cresciuta dell’8%, la disoccupazione è scesa dal 28 al 10%, l’indice di povertà si è ridotto dal 62 al 33%. “Sono cifre del tutto incoraggianti, ma l’Argentina è ancora nell’inferno…Quando ne usciremo, vedremo a quale classe di paese apparteniamo” ha aggiunto Kirchner. Incontrando deputati e senatori spagnoli, il presidente ha quindi annunciato che Buenos Aires pagherà il debito di circa 840 milioni di dollari accumulato con Madrid, ma tutto è ancora da decidere sui tempi e i modi della procedura. Rodríguez Zapatero ha da parte sua sottolineato “lo spettacolare recupero” del paese sudamericano definendolo “irreversibile”; ha inoltre evidenziato che “a differenza di altri paesi europei, la Spagna è stata al fianco dell’Argentina durante la crisi del 2001 e ci rimarrà anche nel futuro”.


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ITALIA

IMMIGRATI: AUTORIZZAZIONI REINGRESSO IN ITALIA PER LAVORATORI IN FERIE

Autorizzazioni al reingresso nel nostro Paese da parte del Viminale per quanto riguarda i lavoratori stranieri presenti regolarmente sul territorio nazionale che intendano uscirne per le vacanze. Un comunicato rende noto che con l'avvicinarsi del periodo estivo, emerge la necessita' di agevolare i lavoratori stranieri, regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale e in possesso della sola ricevuta attestante la presentazione dell'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno o della carta di soggiorno. Coloro che intendano lasciare temporaneamente l'Italia - prosegue la nota della Polizia - anche per quest'anno sono autorizzati al reingresso regolare sul territorio dello Stato, nel periodo ricompreso tra i 1° luglio ed il prossimo 1 settembre 2006.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

Cisgiordania, ucciso ufficiale Anp

Un ufficiale dei servizi di informazione della polizia palestinese Anp e' rimasto ucciso a Ramallah, in Cisgiordania. E' accaduto in uno scontro a fuoco con una pattuglia di militari israeliani che si apprestava ad arrestarlo. Secondo fonti dei servizi di sicurezza palestinesi, l'uomo si chiamava Ayman Khateb ed aveva 26 anni. Era un esponente del Fatah del presidente Abu Mazen. Non e' noto perche' i militari israeliani volessero arrestarlo.

ESODO DI RIFUGIATI IRACHENI VERSO SIRIA E GIORDANIA

Sarebbero stati 644.500 alla fine del 2005 i cittadini iracheni profughi in Siria e Giordania: lo sostiene il Comitato nordamericano per le questioni dei rifugiati e degli emigrati, associazione statunitense che segue il fenomeno dell’esodo dall’Iraq dall’inizio dell’invasione anglo-americana, nel marzo 2003. I due paesi arabi ospiterebbero dunque più dei due terzi delle 889.000 persone complessivamente fuggite dall'Iraq al dicembre 2005, pari a circa il 2,5% della popolazione irachena. Secondo l’associazione, nel 2005 il numero di profughi in Siria e Giordania è triplicato rispetto al 2004, passando da 213.000 a 644.500. Inoltre, mentre in una prima fase sembrava che i rifugiati volessero rientrare in patria, l’esplosione di episodi sempre più gravi di violenza da un lato sta spingendo all’emigrazione sempre più civili e dall’altro convince chi già è all’estero a non rientrare. Ai rifugiati vanno poi aggiunti circa 1,2 milioni di sfollati, che sono rimasti in Iraq nonostante abbiano dovuto abbandonare le loro case e, spesso, anche le loro regioni. Il fenomeno degli sfollati rischia di diventare una sorta di bomba a orologeria per l’Iraq, visto che nelle zone in cui si concentra un numero maggiore di persone rimaste senza casa cresce a dismisura il prezzo degli affitti degli alloggi. Secondo l’agenzia dell’Onu ‘Irin’, in alcune zone i prezzi degli affitti si sono triplicati rispetto al 2004, raggiungendo cifre come 30 milioni di dinari al mese, pari a circa 200 dollari.

NIAMEY PARALIZZATA DA SCIOPERO E AGITAZIONI

Nuova ondata di agitazioni sindacali e sociali in Niger, dove ieri nella capitale Niamey quasi tutte le attività produttive e i servizi sono rimasti paralizzati per uno sciopero contro l’aumento dei prezzi e le privatizzazioni, indetto da organizzazioni non governative (ong), associazioni e sindacati. Il Niger sembra attraversato da un “malessere sociale” come lo ha definito Nouho Arzika, presidente della coalizione di ong da cui è partita l’iniziativa dello sciopero generale. “Beni e servizi vitali come la salute, l’istruzione, l’acqua, l’elettricità e la benzina sono accessibili a un numero sempre minore di nigeriani” ha detto, contestando le scelte del governo che avrebbero portato a questa situazione. Lo sciopero ha coinciso con un’agitazione del personale sanitario dell’ospedale nazionale di Niamey che da giorni ha incrociato le braccia per denunciare la “privatizzazione selvaggia” di alcuni servizi ospedalieri. Lo scorso anno, la decisione del governo di alzare la tassa sul valore aggiunto per i beni di largo consumo al 19% diede inizio a una serie di proteste che bloccarono il Paese per circa un mese, fino a convincere le autorità a fare un passo indietro.

Filippine: bomba esplode in mercato pubblico, morti e feriti

Un'esplosione ha ucciso cinque persone in un mercato pubblico nella città di Sharif Aguak, nella tormentata isola di Mindanao, mentre passava il convoglio del governatore provinciale, Andal Ampatuan, potente alleato del Presidente Gloria Macapagal Arroyo. La deflagrazione, avvenuta alle 7 del mattino (ora locale), ha ferito almeno cinque persone fra cui due bambini, ha detto la polizia aggiungendo che nessuno ancora ha rivendicato l'attentato. "Il governatore è salvo e adesso sta riposando a casa sua" ha detto l'amministratore provinciale Norie Unas.

Uovo manca Blair, arrestata donna

Accoglienza burrascosa a Bristol per il primo ministro britannico Tony Blair, che e' stato mancato di poco da un uovo. A lanciarlo era stata una manifestante, arrestata poco dopo. Una sessantina di persone hanno fischiato Blair al suo arrivo al centro comunitario di White Hall, nel quartiere di Southmeal, alle prese con cronici problemi di violenza e piccola criminalita'. Il premier era venuto a discutere con la popolazione proprio tale situazione.

ITALIA


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IMMIGRATI: AUTORIZZAZIONI REINGRESSO IN ITALIA PER LAVORATORI IN FERIE

Autorizzazioni al reingresso nel nostro Paese da parte del Viminale per quanto riguarda i lavoratori stranieri presenti regolarmente sul territorio nazionale che intendano uscirne per le vacanze. Un comunicato rende noto che con l'avvicinarsi del periodo estivo, emerge la necessita' di agevolare i lavoratori stranieri, regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale e in possesso della sola ricevuta attestante la presentazione dell'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno o della carta di soggiorno. Coloro che intendano lasciare temporaneamente l'Italia - prosegue la nota della Polizia - anche per quest'anno sono autorizzati al reingresso regolare sul territorio dello Stato, nel periodo ricompreso tra i 1° luglio ed il prossimo 1 settembre 2006.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

Cisgiordania, ucciso ufficiale Anp

Un ufficiale dei servizi di informazione della polizia palestinese Anp e' rimasto ucciso a Ramallah, in Cisgiordania. E' accaduto in uno scontro a fuoco con una pattuglia di militari israeliani che si apprestava ad arrestarlo. Secondo fonti dei servizi di sicurezza palestinesi, l'uomo si chiamava Ayman Khateb ed aveva 26 anni. Era un esponente del Fatah del presidente Abu Mazen. Non e' noto perche' i militari israeliani volessero arrestarlo.

ESODO DI RIFUGIATI IRACHENI VERSO SIRIA E GIORDANIA

Sarebbero stati 644.500 alla fine del 2005 i cittadini iracheni profughi in Siria e Giordania: lo sostiene il Comitato nordamericano per le questioni dei rifugiati e degli emigrati, associazione statunitense che segue il fenomeno dell’esodo dall’Iraq dall’inizio dell’invasione anglo-americana, nel marzo 2003. I due paesi arabi ospiterebbero dunque più dei due terzi delle 889.000 persone complessivamente fuggite dall'Iraq al dicembre 2005, pari a circa il 2,5% della popolazione irachena. Secondo l’associazione, nel 2005 il numero di profughi in Siria e Giordania è triplicato rispetto al 2004, passando da 213.000 a 644.500. Inoltre, mentre in una prima fase sembrava che i rifugiati volessero rientrare in patria, l’esplosione di episodi sempre più gravi di violenza da un lato sta spingendo all’emigrazione sempre più civili e dall’altro convince chi già è all’estero a non rientrare. Ai rifugiati vanno poi aggiunti circa 1,2 milioni di sfollati, che sono rimasti in Iraq nonostante abbiano dovuto abbandonare le loro case e, spesso, anche le loro regioni. Il fenomeno degli sfollati rischia di diventare una sorta di bomba a orologeria per l’Iraq, visto che nelle zone in cui si concentra un numero maggiore di persone rimaste senza casa cresce a dismisura il prezzo degli affitti degli alloggi. Secondo l’agenzia dell’Onu ‘Irin’, in alcune zone i prezzi degli affitti si sono triplicati rispetto al 2004, raggiungendo cifre come 30 milioni di dinari al mese, pari a circa 200 dollari.

NIAMEY PARALIZZATA DA SCIOPERO E AGITAZIONI

Nuova ondata di agitazioni sindacali e sociali in Niger, dove ieri nella capitale Niamey quasi tutte le attività produttive e i servizi sono rimasti paralizzati per uno sciopero contro l’aumento dei prezzi e le privatizzazioni, indetto da organizzazioni non governative (ong), associazioni e sindacati. Il Niger sembra attraversato da un “malessere sociale” come lo ha definito Nouho Arzika, presidente della coalizione di ong da cui è partita l’iniziativa dello sciopero generale. “Beni e servizi vitali come la salute, l’istruzione, l’acqua, l’elettricità e la benzina sono accessibili a un numero sempre minore di nigeriani” ha detto, contestando le scelte del governo che avrebbero portato a questa situazione. Lo sciopero ha coinciso con un’agitazione del personale sanitario dell’ospedale nazionale di Niamey che da giorni ha incrociato le braccia per denunciare la “privatizzazione selvaggia” di alcuni servizi ospedalieri. Lo scorso anno, la decisione del governo di alzare la tassa sul valore aggiunto per i beni di largo consumo al 19% diede inizio a una serie di proteste che bloccarono il Paese per circa un mese, fino a convincere le autorità a fare un passo indietro.

Filippine: bomba esplode in mercato pubblico, morti e feriti

Un'esplosione ha ucciso cinque persone in un mercato pubblico nella città di Sharif Aguak, nella tormentata isola di Mindanao, mentre passava il convoglio del governatore provinciale, Andal Ampatuan, potente alleato del Presidente Gloria Macapagal Arroyo. La deflagrazione, avvenuta alle 7 del mattino (ora locale), ha ferito almeno cinque persone fra cui due bambini, ha detto la polizia aggiungendo che nessuno ancora ha rivendicato l'attentato. "Il governatore è salvo e adesso sta riposando a casa sua" ha detto l'amministratore provinciale Norie Unas.

Uovo manca Blair, arrestata donna

Accoglienza burrascosa a Bristol per il primo ministro britannico Tony Blair, che e' stato mancato di poco da un uovo. A lanciarlo era stata una manifestante, arrestata poco dopo. Una sessantina di persone hanno fischiato Blair al suo arrivo al centro comunitario di White Hall, nel quartiere di Southmeal, alle prese con cronici problemi di violenza e piccola criminalita'. Il premier era venuto a discutere con la popolazione proprio tale situazione.

ITALIA


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Appunti e note redazionali

'sgombero brutale mercato di oaxaca, contro mobilitazione maestri'

Per chi fa gr lascio questo link http://www.decoder.it/news.php?task=view&newsID=2388&offset=0 Non so se la radio ha dato/seguito questa notizia di qualche giorno fa, ma mi pare interessante. S.

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gror060623 (last edited 2008-06-26 09:59:38 by anonymous)