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'''ATTENTATO A BASSORA, ALTRE VIOLENZE NEL PAESE'''

Almeno dieci persone sono rimaste uccise e 18 ferite oggi in un attentato-suicida a Bassora, principale città del sud dell’Iraq a oltre 500 chilometri da Baghdad: lo riferisce la polizia locale, secondo cui un kamikaze si è fatto esplodere a bordo di una vettura nel centro della città. Altre violenze sono avvenute nelle ultime ore in altre aree del paese: a Kazimiyah, a nord della capitale, la polizia ha scoperto i cadaveri di quattro uomini di età compresa tra i 25 e i 30 anni. A Muchahda, nella zona settentrionale di Baghdad, sono stati ritrovati i corpi senza vita di cinque dipendenti del ministero dell’Industria, probabilmente torturati, che erano stati rapiti due giorni fa insieme ad altre decine di persone, in gran parte poi rilasciate.
A Mosul – nel Kurdistan iracheno – è arrivato a 25 vittime il bilancio dei civili ritrovati uccisi in questa settimana; la polizia non è stata in grado di accertare se gli attacchi sono stati compiuti dalla guerriglia sunnita, da criminali comuni o dalle ‘squadre della morte’ che alimentano le violenze settarie. Intanto nella città meridionale di Samawa, il governatore ha annunciato l’inizio del ritiro dalla provincia della Forze internazionale guidata in quell’area dalla Gran Bretagna (presente in Iraq con circa 7.000 soldati).
A Baghad – dove nei giorni scorsi è stata lanciata una massiccia operazione per riportare sicurezza - oggi le autorità hanno imposto il coprifuoco a partire dal pomeriggio.
Il comando Usa ha fatto sapere di aver catturato un esponente di al-Qaida nella zona dove due settimane fa è stato ucciso l’estremista giordano Abu Musab al-Zarqawi. Ha anche reso noto che un altro marine è stato ucciso nella zona di al-Anbar, roccaforte della guerriglia nel cosiddetto triangolo sunnita, a nord di Baghdad. Salirebbe così a 2.508 il numero di soldati e civili statunitensi uccisi dall’inizio del conflitto nel 2003, mentre quello dei civili iracheni – di cui il comando Usa non tiene il calcolo – si aggirerebbe intorno alle 40.000 unità, secondo alcune stime di organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani.

ATTENTATO A BASSORA, 10 MORTI
Almeno dieci persone sono morte e 18 sono rimaste ferite per un attentato effettuato a Bassora da un kamikaze a bordo di un'autobomba. Lo ha riferito la polizia della città.

OPERAI RAPITI, RITROVATI CINQUE CORPI
I cadaveri di cinque dei lavoratori del ministero dell'industria, rapiti due giorni fa, sono stati ritrovati a nord di Baghdad. Lo ha reso noto una fonte del ministero dell'interno oggi. I corpi, torturati, sono stati rinvenuti nella località di Muchahda, ha precisato la fonte. Sul maxi rapimento di due giorni fa non c'é ancora chiarezza. In un primo tempo si era parlato di "oltre 100" operai presi in ostaggio. Ma successivamente il ministero dell'industria ha parlato di una trentina di lavoratori rapiti molti dei quali, probabilmente 25, sarebbero già stati rilasciati.

'''CRISI PERÙ-VENEZUELA: A RISCHIO RELAZIONI DIPLOMATICHE'''

È sempre più alta la tensione tra Lima e Caracas, da mesi ai ‘ferri corti’ dopo le denunce di ingerenza nelle elezioni politiche peruviane rivolte dal presidente uscente Alejandro Toledo al suo omologo venezuelano Hugo Chávez: il socialdemocratico Alán García, che dopo la vittoria al ballottaggio del 4 giugno si appresta a succedere a Toledo il 28 luglio, ha rilanciato la polemica con Chávez, accusandolo di “volere imporre il suo modello populista agli altri paesi della regione latinoamericana”. Al suo arrivo a Santiago del Cile, dove ha incontrato Micelle Bachelet, García ha insistito sulla necessità che “il governo del Cile, insieme al Perù e al Brasile, costituiscano un’alternativa al piano autoritario e poco democratico portato avanti dal Venezuela”. Immediata la replica giunta da Chávez: “Sfortunatamente, lui (García) ha rovinato ogni possibilità di mantenere rapporti seri e di rispetto reciproco tra i nostri paesi. Con García presidente non ci saranno relazioni diplomatiche con Lima”. Ad aggravare la controversia tra i due paesi ha contribuito anche la recente firma da parte del Perù del Trattato di libero commercio (Tlc) con gli Stati Uniti, una delle motivazioni addotte da Caracas per abbandonare la ‘Comunità andina delle Nazioni’ (Can) e aderire a pieno titolo al ‘Mercato comune del Cono Sud’ (Mercosur).

'''GUERRIGLIA FARC PONE NUOVE CONDIZIONI A POSSIBILE NEGOZIATO DI PACE'''

“L’eventualità di nuovi dialoghi, la ricerca della pace che è una richiesta della maggioranza dei colombiani, dipendono dalla smilitarizzazione dei dipartimenti di Caquetá e Putumayo”: lo ha detto Raul Reyes, numero 2 delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), in un’intervista televisiva all’emittente ‘Telesur’. Reyes ha ricordato che il suo movimento armato da tempo ha posto una simile condizione - sebbene finora si parlasse di soli due comuni, Florida e Pradera - “ma il primo governo del presidente Alvaro Uribe ha dato sempre risposte evasive... Dovremo aspettare il secondo mandato (Uribe è stato rieletto il 28 maggio scorso, ndr) – ha aggiunto il comandante guerrigliero – per sapere se il presidente dice qualcosa di diverso e vedere se i colombiani usciranno da questo vicolo cieco”.
In caso di accordo sull’avvio di un negoziato, le Farc chiederanno “la sospensione temporanea degli ordini di cattura emessi contro i membri dello Stato maggiore centrale e delle operazioni militari in corso in tutto il paese contro la guerriglia” ha proseguito Reyes; “Abbiamo tutta la disponibilità per raggiungere un accordo umanitario...ma in nessun modo accetteremo di dialogare con questo governo se non ci saranno zone smilitarizzate. Auspichiamo che l’esecutivo si renda conto di questa realtà e inizi almeno ad ammettere l’esistenza di un conflitto interno” ha concluso il portavoce delle Farc.
Almeno sulla carta, la guerriglia si dice da tempo disposta a rilasciare 52 ufficiali di esercito e polizia, l’ex-candidata presidenziale Ingrid Betancourt, tre ‘contractors’ statunitensi, 12 deputati ed altri esponenti politici fatti prigionieri, in cambio del rilascio di 600 combattenti reclusi nelle carceri nazionali.

'''KIRCHNER IN SPAGNA, “PATTO DI ASSOCIAZIONE STRATEGICA” CON ZAPATERO'''

“Torniamo a casa con molte speranze sull’aumento degli investimenti spagnoli in Argentina. Rispetto alla mia prima visita, nel 2003, questa volta le nostre relazioni con gli imprenditori iberici sono state franche e positive e questo mi consente di rientrare in patria con deciso ottimismo”: lo ha detto il presidente Nèstor Kirchner, concludendo il suo terzo viaggio ufficiale in Spagna dove ha firmato con il capo del governo, José Luis Rodríguez Zapatero, “un accordo di associazione strategica” nei settori economico, turistico, delle infrastrutture e dei diritti umani. Ripercorrendo l’evoluzione dell’Argentina dalla gravissima crisi finanziaria del 2001, Kirchner ha elencato i dati più significativi registrati dal paese dall’ultimo trimestre del 2005: l’economia è cresciuta dell’8%, la disoccupazione è scesa dal 28 al 10%, l’indice di povertà si è ridotto dal 62 al 33%. “Sono cifre del tutto incoraggianti, ma l’Argentina è ancora nell’inferno…Quando ne usciremo, vedremo a quale classe di paese apparteniamo” ha aggiunto Kirchner. Incontrando deputati e senatori spagnoli, il presidente ha quindi annunciato che Buenos Aires pagherà il debito di circa 840 milioni di dollari accumulato con Madrid, ma tutto è ancora da decidere sui tempi e i modi della procedura. Rodríguez Zapatero ha da parte sua sottolineato “lo spettacolare recupero” del paese sudamericano definendolo “irreversibile”; ha inoltre evidenziato che “a differenza di altri paesi europei, la Spagna è stata al fianco dell’Argentina durante la crisi del 2001 e ci rimarrà anche nel futuro”.

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'''IMMIGRATI: AUTORIZZAZIONI REINGRESSO IN ITALIA PER LAVORATORI IN FERIE'''

Autorizzazioni al reingresso nel nostro Paese da parte del Viminale per quanto riguarda i lavoratori stranieri presenti regolarmente sul territorio nazionale che intendano uscirne per le vacanze. Un comunicato rende noto che ''con l'avvicinarsi del periodo estivo, emerge la necessita' di agevolare i lavoratori stranieri, regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale e in possesso della sola ricevuta attestante la presentazione dell'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno o della carta di soggiorno. Coloro che intendano lasciare temporaneamente l'Italia - prosegue la nota della Polizia - anche per quest'anno sono autorizzati al reingresso regolare sul territorio dello Stato, nel periodo ricompreso tra i 1° luglio ed il prossimo 1 settembre 2006''.

'''Siparietto'''
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'''ESTERI'''

'''Cisgiordania, ucciso ufficiale Anp'''

Un ufficiale dei servizi di informazione della polizia palestinese Anp e' rimasto ucciso a Ramallah, in Cisgiordania. E' accaduto in uno scontro a fuoco con una pattuglia di militari israeliani che si apprestava ad arrestarlo. Secondo fonti dei servizi di sicurezza palestinesi, l'uomo si chiamava Ayman Khateb ed aveva 26 anni. Era un esponente del Fatah del presidente Abu Mazen. Non e' noto perche' i militari israeliani volessero arrestarlo.

'''ESODO DI RIFUGIATI IRACHENI VERSO SIRIA E GIORDANIA'''

Sarebbero stati 644.500 alla fine del 2005 i cittadini iracheni profughi in Siria e Giordania: lo sostiene il Comitato nordamericano per le questioni dei rifugiati e degli emigrati, associazione statunitense che segue il fenomeno dell’esodo dall’Iraq dall’inizio dell’invasione anglo-americana, nel marzo 2003. I due paesi arabi ospiterebbero dunque più dei due terzi delle 889.000 persone complessivamente fuggite dall'Iraq al dicembre 2005, pari a circa il 2,5% della popolazione irachena. Secondo l’associazione, nel 2005 il numero di profughi in Siria e Giordania è triplicato rispetto al 2004, passando da 213.000 a 644.500. Inoltre, mentre in una prima fase sembrava che i rifugiati volessero rientrare in patria, l’esplosione di episodi sempre più gravi di violenza da un lato sta spingendo all’emigrazione sempre più civili e dall’altro convince chi già è all’estero a non rientrare. Ai rifugiati vanno poi aggiunti circa 1,2 milioni di sfollati, che sono rimasti in Iraq nonostante abbiano dovuto abbandonare le loro case e, spesso, anche le loro regioni. Il fenomeno degli sfollati rischia di diventare una sorta di bomba a orologeria per l’Iraq, visto che nelle zone in cui si concentra un numero maggiore di persone rimaste senza casa cresce a dismisura il prezzo degli affitti degli alloggi. Secondo l’agenzia dell’Onu ‘Irin’, in alcune zone i prezzi degli affitti si sono triplicati rispetto al 2004, raggiungendo cifre come 30 milioni di dinari al mese, pari a circa 200 dollari.

'''NIAMEY PARALIZZATA DA SCIOPERO E AGITAZIONI'''

Nuova ondata di agitazioni sindacali e sociali in Niger, dove ieri nella capitale Niamey quasi tutte le attività produttive e i servizi sono rimasti paralizzati per uno sciopero contro l’aumento dei prezzi e le privatizzazioni, indetto da organizzazioni non governative (ong), associazioni e sindacati. Il Niger sembra attraversato da un “malessere sociale” come lo ha definito Nouho Arzika, presidente della coalizione di ong da cui è partita l’iniziativa dello sciopero generale. “Beni e servizi vitali come la salute, l’istruzione, l’acqua, l’elettricità e la benzina sono accessibili a un numero sempre minore di nigeriani” ha detto, contestando le scelte del governo che avrebbero portato a questa situazione. Lo sciopero ha coinciso con un’agitazione del personale sanitario dell’ospedale nazionale di Niamey che da giorni ha incrociato le braccia per denunciare la “privatizzazione selvaggia” di alcuni servizi ospedalieri. Lo scorso anno, la decisione del governo di alzare la tassa sul valore aggiunto per i beni di largo consumo al 19% diede inizio a una serie di proteste che bloccarono il Paese per circa un mese, fino a convincere le autorità a fare un passo indietro.

'''Filippine: bomba esplode in mercato pubblico, morti e feriti'''

Un'esplosione ha ucciso cinque persone in un mercato pubblico nella città di Sharif Aguak, nella tormentata isola di Mindanao, mentre passava il convoglio del governatore provinciale, Andal Ampatuan, potente alleato del Presidente Gloria Macapagal Arroyo.
La deflagrazione, avvenuta alle 7 del mattino (ora locale), ha ferito almeno cinque persone fra cui due bambini, ha detto la polizia aggiungendo che nessuno ancora ha rivendicato l'attentato. "Il governatore è salvo e adesso sta riposando a casa sua" ha detto l'amministratore provinciale Norie Unas.

'''Uovo manca Blair, arrestata donna'''

Accoglienza burrascosa a Bristol per il primo ministro britannico Tony Blair, che e' stato mancato di poco da un uovo. A lanciarlo era stata una manifestante, arrestata poco dopo. Una sessantina di persone hanno fischiato Blair al suo arrivo al centro comunitario di White Hall, nel quartiere di Southmeal, alle prese con cronici problemi di violenza e piccola criminalita'. Il premier era venuto a discutere con la popolazione proprio tale situazione.

'''ITALIA'''


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[:RorFonti: Fonti]

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI


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ATTENTATO A BASSORA, ALTRE VIOLENZE NEL PAESE

Almeno dieci persone sono rimaste uccise e 18 ferite oggi in un attentato-suicida a Bassora, principale città del sud dell’Iraq a oltre 500 chilometri da Baghdad: lo riferisce la polizia locale, secondo cui un kamikaze si è fatto esplodere a bordo di una vettura nel centro della città. Altre violenze sono avvenute nelle ultime ore in altre aree del paese: a Kazimiyah, a nord della capitale, la polizia ha scoperto i cadaveri di quattro uomini di età compresa tra i 25 e i 30 anni. A Muchahda, nella zona settentrionale di Baghdad, sono stati ritrovati i corpi senza vita di cinque dipendenti del ministero dell’Industria, probabilmente torturati, che erano stati rapiti due giorni fa insieme ad altre decine di persone, in gran parte poi rilasciate. A Mosul – nel Kurdistan iracheno – è arrivato a 25 vittime il bilancio dei civili ritrovati uccisi in questa settimana; la polizia non è stata in grado di accertare se gli attacchi sono stati compiuti dalla guerriglia sunnita, da criminali comuni o dalle ‘squadre della morte’ che alimentano le violenze settarie. Intanto nella città meridionale di Samawa, il governatore ha annunciato l’inizio del ritiro dalla provincia della Forze internazionale guidata in quell’area dalla Gran Bretagna (presente in Iraq con circa 7.000 soldati). A Baghad – dove nei giorni scorsi è stata lanciata una massiccia operazione per riportare sicurezza - oggi le autorità hanno imposto il coprifuoco a partire dal pomeriggio. Il comando Usa ha fatto sapere di aver catturato un esponente di al-Qaida nella zona dove due settimane fa è stato ucciso l’estremista giordano Abu Musab al-Zarqawi. Ha anche reso noto che un altro marine è stato ucciso nella zona di al-Anbar, roccaforte della guerriglia nel cosiddetto triangolo sunnita, a nord di Baghdad. Salirebbe così a 2.508 il numero di soldati e civili statunitensi uccisi dall’inizio del conflitto nel 2003, mentre quello dei civili iracheni – di cui il comando Usa non tiene il calcolo – si aggirerebbe intorno alle 40.000 unità, secondo alcune stime di organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani.

ATTENTATO A BASSORA, 10 MORTI Almeno dieci persone sono morte e 18 sono rimaste ferite per un attentato effettuato a Bassora da un kamikaze a bordo di un'autobomba. Lo ha riferito la polizia della città.

OPERAI RAPITI, RITROVATI CINQUE CORPI I cadaveri di cinque dei lavoratori del ministero dell'industria, rapiti due giorni fa, sono stati ritrovati a nord di Baghdad. Lo ha reso noto una fonte del ministero dell'interno oggi. I corpi, torturati, sono stati rinvenuti nella località di Muchahda, ha precisato la fonte. Sul maxi rapimento di due giorni fa non c'é ancora chiarezza. In un primo tempo si era parlato di "oltre 100" operai presi in ostaggio. Ma successivamente il ministero dell'industria ha parlato di una trentina di lavoratori rapiti molti dei quali, probabilmente 25, sarebbero già stati rilasciati.

CRISI PERÙ-VENEZUELA: A RISCHIO RELAZIONI DIPLOMATICHE

È sempre più alta la tensione tra Lima e Caracas, da mesi ai ‘ferri corti’ dopo le denunce di ingerenza nelle elezioni politiche peruviane rivolte dal presidente uscente Alejandro Toledo al suo omologo venezuelano Hugo Chávez: il socialdemocratico Alán García, che dopo la vittoria al ballottaggio del 4 giugno si appresta a succedere a Toledo il 28 luglio, ha rilanciato la polemica con Chávez, accusandolo di “volere imporre il suo modello populista agli altri paesi della regione latinoamericana”. Al suo arrivo a Santiago del Cile, dove ha incontrato Micelle Bachelet, García ha insistito sulla necessità che “il governo del Cile, insieme al Perù e al Brasile, costituiscano un’alternativa al piano autoritario e poco democratico portato avanti dal Venezuela”. Immediata la replica giunta da Chávez: “Sfortunatamente, lui (García) ha rovinato ogni possibilità di mantenere rapporti seri e di rispetto reciproco tra i nostri paesi. Con García presidente non ci saranno relazioni diplomatiche con Lima”. Ad aggravare la controversia tra i due paesi ha contribuito anche la recente firma da parte del Perù del Trattato di libero commercio (Tlc) con gli Stati Uniti, una delle motivazioni addotte da Caracas per abbandonare la ‘Comunità andina delle Nazioni’ (Can) e aderire a pieno titolo al ‘Mercato comune del Cono Sud’ (Mercosur).

GUERRIGLIA FARC PONE NUOVE CONDIZIONI A POSSIBILE NEGOZIATO DI PACE

“L’eventualità di nuovi dialoghi, la ricerca della pace che è una richiesta della maggioranza dei colombiani, dipendono dalla smilitarizzazione dei dipartimenti di Caquetá e Putumayo”: lo ha detto Raul Reyes, numero 2 delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), in un’intervista televisiva all’emittente ‘Telesur’. Reyes ha ricordato che il suo movimento armato da tempo ha posto una simile condizione - sebbene finora si parlasse di soli due comuni, Florida e Pradera - “ma il primo governo del presidente Alvaro Uribe ha dato sempre risposte evasive... Dovremo aspettare il secondo mandato (Uribe è stato rieletto il 28 maggio scorso, ndr) – ha aggiunto il comandante guerrigliero – per sapere se il presidente dice qualcosa di diverso e vedere se i colombiani usciranno da questo vicolo cieco”. In caso di accordo sull’avvio di un negoziato, le Farc chiederanno “la sospensione temporanea degli ordini di cattura emessi contro i membri dello Stato maggiore centrale e delle operazioni militari in corso in tutto il paese contro la guerriglia” ha proseguito Reyes; “Abbiamo tutta la disponibilità per raggiungere un accordo umanitario...ma in nessun modo accetteremo di dialogare con questo governo se non ci saranno zone smilitarizzate. Auspichiamo che l’esecutivo si renda conto di questa realtà e inizi almeno ad ammettere l’esistenza di un conflitto interno” ha concluso il portavoce delle Farc. Almeno sulla carta, la guerriglia si dice da tempo disposta a rilasciare 52 ufficiali di esercito e polizia, l’ex-candidata presidenziale Ingrid Betancourt, tre ‘contractors’ statunitensi, 12 deputati ed altri esponenti politici fatti prigionieri, in cambio del rilascio di 600 combattenti reclusi nelle carceri nazionali.

KIRCHNER IN SPAGNA, “PATTO DI ASSOCIAZIONE STRATEGICA” CON ZAPATERO

“Torniamo a casa con molte speranze sull’aumento degli investimenti spagnoli in Argentina. Rispetto alla mia prima visita, nel 2003, questa volta le nostre relazioni con gli imprenditori iberici sono state franche e positive e questo mi consente di rientrare in patria con deciso ottimismo”: lo ha detto il presidente Nèstor Kirchner, concludendo il suo terzo viaggio ufficiale in Spagna dove ha firmato con il capo del governo, José Luis Rodríguez Zapatero, “un accordo di associazione strategica” nei settori economico, turistico, delle infrastrutture e dei diritti umani. Ripercorrendo l’evoluzione dell’Argentina dalla gravissima crisi finanziaria del 2001, Kirchner ha elencato i dati più significativi registrati dal paese dall’ultimo trimestre del 2005: l’economia è cresciuta dell’8%, la disoccupazione è scesa dal 28 al 10%, l’indice di povertà si è ridotto dal 62 al 33%. “Sono cifre del tutto incoraggianti, ma l’Argentina è ancora nell’inferno…Quando ne usciremo, vedremo a quale classe di paese apparteniamo” ha aggiunto Kirchner. Incontrando deputati e senatori spagnoli, il presidente ha quindi annunciato che Buenos Aires pagherà il debito di circa 840 milioni di dollari accumulato con Madrid, ma tutto è ancora da decidere sui tempi e i modi della procedura. Rodríguez Zapatero ha da parte sua sottolineato “lo spettacolare recupero” del paese sudamericano definendolo “irreversibile”; ha inoltre evidenziato che “a differenza di altri paesi europei, la Spagna è stata al fianco dell’Argentina durante la crisi del 2001 e ci rimarrà anche nel futuro”.

NEPAL

Il Comitato d’osservazione del codice di condotta nazionale sul cessate-il-fuoco ha disposto l’inizio immediato del suo mandato di tutela dell’armistizio siglato dal governo nepalese e dai guerriglieri maoisti venerdì scorso, mettendo fine al decennale conflitto che ha provocato oltre 13.000 vittime. La decisione è seguita all’incontro di ieri tra il ministro degli Interni Krishna Prashad Sitaula, capo della delegazione del governo, e il rappresentante dei ribelli maoisti Krishna Bahadur Mahara, alla presenza dei 22 membri del Comitato.


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ATTENTATO A BASSORA, ALTRE VIOLENZE NEL PAESE

Almeno dieci persone sono rimaste uccise e 18 ferite oggi in un attentato-suicida a Bassora, principale città del sud dell’Iraq a oltre 500 chilometri da Baghdad: lo riferisce la polizia locale, secondo cui un kamikaze si è fatto esplodere a bordo di una vettura nel centro della città. Altre violenze sono avvenute nelle ultime ore in altre aree del paese: a Kazimiyah, a nord della capitale, la polizia ha scoperto i cadaveri di quattro uomini di età compresa tra i 25 e i 30 anni. A Muchahda, nella zona settentrionale di Baghdad, sono stati ritrovati i corpi senza vita di cinque dipendenti del ministero dell’Industria, probabilmente torturati, che erano stati rapiti due giorni fa insieme ad altre decine di persone, in gran parte poi rilasciate. A Mosul – nel Kurdistan iracheno – è arrivato a 25 vittime il bilancio dei civili ritrovati uccisi in questa settimana; la polizia non è stata in grado di accertare se gli attacchi sono stati compiuti dalla guerriglia sunnita, da criminali comuni o dalle ‘squadre della morte’ che alimentano le violenze settarie. Intanto nella città meridionale di Samawa, il governatore ha annunciato l’inizio del ritiro dalla provincia della Forze internazionale guidata in quell’area dalla Gran Bretagna (presente in Iraq con circa 7.000 soldati). A Baghad – dove nei giorni scorsi è stata lanciata una massiccia operazione per riportare sicurezza - oggi le autorità hanno imposto il coprifuoco a partire dal pomeriggio. Il comando Usa ha fatto sapere di aver catturato un esponente di al-Qaida nella zona dove due settimane fa è stato ucciso l’estremista giordano Abu Musab al-Zarqawi. Ha anche reso noto che un altro marine è stato ucciso nella zona di al-Anbar, roccaforte della guerriglia nel cosiddetto triangolo sunnita, a nord di Baghdad. Salirebbe così a 2.508 il numero di soldati e civili statunitensi uccisi dall’inizio del conflitto nel 2003, mentre quello dei civili iracheni – di cui il comando Usa non tiene il calcolo – si aggirerebbe intorno alle 40.000 unità, secondo alcune stime di organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani.

ATTENTATO A BASSORA, 10 MORTI Almeno dieci persone sono morte e 18 sono rimaste ferite per un attentato effettuato a Bassora da un kamikaze a bordo di un'autobomba. Lo ha riferito la polizia della città.

OPERAI RAPITI, RITROVATI CINQUE CORPI I cadaveri di cinque dei lavoratori del ministero dell'industria, rapiti due giorni fa, sono stati ritrovati a nord di Baghdad. Lo ha reso noto una fonte del ministero dell'interno oggi. I corpi, torturati, sono stati rinvenuti nella località di Muchahda, ha precisato la fonte. Sul maxi rapimento di due giorni fa non c'é ancora chiarezza. In un primo tempo si era parlato di "oltre 100" operai presi in ostaggio. Ma successivamente il ministero dell'industria ha parlato di una trentina di lavoratori rapiti molti dei quali, probabilmente 25, sarebbero già stati rilasciati.

CRISI PERÙ-VENEZUELA: A RISCHIO RELAZIONI DIPLOMATICHE

È sempre più alta la tensione tra Lima e Caracas, da mesi ai ‘ferri corti’ dopo le denunce di ingerenza nelle elezioni politiche peruviane rivolte dal presidente uscente Alejandro Toledo al suo omologo venezuelano Hugo Chávez: il socialdemocratico Alán García, che dopo la vittoria al ballottaggio del 4 giugno si appresta a succedere a Toledo il 28 luglio, ha rilanciato la polemica con Chávez, accusandolo di “volere imporre il suo modello populista agli altri paesi della regione latinoamericana”. Al suo arrivo a Santiago del Cile, dove ha incontrato Micelle Bachelet, García ha insistito sulla necessità che “il governo del Cile, insieme al Perù e al Brasile, costituiscano un’alternativa al piano autoritario e poco democratico portato avanti dal Venezuela”. Immediata la replica giunta da Chávez: “Sfortunatamente, lui (García) ha rovinato ogni possibilità di mantenere rapporti seri e di rispetto reciproco tra i nostri paesi. Con García presidente non ci saranno relazioni diplomatiche con Lima”. Ad aggravare la controversia tra i due paesi ha contribuito anche la recente firma da parte del Perù del Trattato di libero commercio (Tlc) con gli Stati Uniti, una delle motivazioni addotte da Caracas per abbandonare la ‘Comunità andina delle Nazioni’ (Can) e aderire a pieno titolo al ‘Mercato comune del Cono Sud’ (Mercosur).

GUERRIGLIA FARC PONE NUOVE CONDIZIONI A POSSIBILE NEGOZIATO DI PACE

“L’eventualità di nuovi dialoghi, la ricerca della pace che è una richiesta della maggioranza dei colombiani, dipendono dalla smilitarizzazione dei dipartimenti di Caquetá e Putumayo”: lo ha detto Raul Reyes, numero 2 delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), in un’intervista televisiva all’emittente ‘Telesur’. Reyes ha ricordato che il suo movimento armato da tempo ha posto una simile condizione - sebbene finora si parlasse di soli due comuni, Florida e Pradera - “ma il primo governo del presidente Alvaro Uribe ha dato sempre risposte evasive... Dovremo aspettare il secondo mandato (Uribe è stato rieletto il 28 maggio scorso, ndr) – ha aggiunto il comandante guerrigliero – per sapere se il presidente dice qualcosa di diverso e vedere se i colombiani usciranno da questo vicolo cieco”. In caso di accordo sull’avvio di un negoziato, le Farc chiederanno “la sospensione temporanea degli ordini di cattura emessi contro i membri dello Stato maggiore centrale e delle operazioni militari in corso in tutto il paese contro la guerriglia” ha proseguito Reyes; “Abbiamo tutta la disponibilità per raggiungere un accordo umanitario...ma in nessun modo accetteremo di dialogare con questo governo se non ci saranno zone smilitarizzate. Auspichiamo che l’esecutivo si renda conto di questa realtà e inizi almeno ad ammettere l’esistenza di un conflitto interno” ha concluso il portavoce delle Farc. Almeno sulla carta, la guerriglia si dice da tempo disposta a rilasciare 52 ufficiali di esercito e polizia, l’ex-candidata presidenziale Ingrid Betancourt, tre ‘contractors’ statunitensi, 12 deputati ed altri esponenti politici fatti prigionieri, in cambio del rilascio di 600 combattenti reclusi nelle carceri nazionali.

KIRCHNER IN SPAGNA, “PATTO DI ASSOCIAZIONE STRATEGICA” CON ZAPATERO

“Torniamo a casa con molte speranze sull’aumento degli investimenti spagnoli in Argentina. Rispetto alla mia prima visita, nel 2003, questa volta le nostre relazioni con gli imprenditori iberici sono state franche e positive e questo mi consente di rientrare in patria con deciso ottimismo”: lo ha detto il presidente Nèstor Kirchner, concludendo il suo terzo viaggio ufficiale in Spagna dove ha firmato con il capo del governo, José Luis Rodríguez Zapatero, “un accordo di associazione strategica” nei settori economico, turistico, delle infrastrutture e dei diritti umani. Ripercorrendo l’evoluzione dell’Argentina dalla gravissima crisi finanziaria del 2001, Kirchner ha elencato i dati più significativi registrati dal paese dall’ultimo trimestre del 2005: l’economia è cresciuta dell’8%, la disoccupazione è scesa dal 28 al 10%, l’indice di povertà si è ridotto dal 62 al 33%. “Sono cifre del tutto incoraggianti, ma l’Argentina è ancora nell’inferno…Quando ne usciremo, vedremo a quale classe di paese apparteniamo” ha aggiunto Kirchner. Incontrando deputati e senatori spagnoli, il presidente ha quindi annunciato che Buenos Aires pagherà il debito di circa 840 milioni di dollari accumulato con Madrid, ma tutto è ancora da decidere sui tempi e i modi della procedura. Rodríguez Zapatero ha da parte sua sottolineato “lo spettacolare recupero” del paese sudamericano definendolo “irreversibile”; ha inoltre evidenziato che “a differenza di altri paesi europei, la Spagna è stata al fianco dell’Argentina durante la crisi del 2001 e ci rimarrà anche nel futuro”.


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ITALIA

IMMIGRATI: AUTORIZZAZIONI REINGRESSO IN ITALIA PER LAVORATORI IN FERIE

Autorizzazioni al reingresso nel nostro Paese da parte del Viminale per quanto riguarda i lavoratori stranieri presenti regolarmente sul territorio nazionale che intendano uscirne per le vacanze. Un comunicato rende noto che con l'avvicinarsi del periodo estivo, emerge la necessita' di agevolare i lavoratori stranieri, regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale e in possesso della sola ricevuta attestante la presentazione dell'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno o della carta di soggiorno. Coloro che intendano lasciare temporaneamente l'Italia - prosegue la nota della Polizia - anche per quest'anno sono autorizzati al reingresso regolare sul territorio dello Stato, nel periodo ricompreso tra i 1° luglio ed il prossimo 1 settembre 2006.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

Cisgiordania, ucciso ufficiale Anp

Un ufficiale dei servizi di informazione della polizia palestinese Anp e' rimasto ucciso a Ramallah, in Cisgiordania. E' accaduto in uno scontro a fuoco con una pattuglia di militari israeliani che si apprestava ad arrestarlo. Secondo fonti dei servizi di sicurezza palestinesi, l'uomo si chiamava Ayman Khateb ed aveva 26 anni. Era un esponente del Fatah del presidente Abu Mazen. Non e' noto perche' i militari israeliani volessero arrestarlo.

ESODO DI RIFUGIATI IRACHENI VERSO SIRIA E GIORDANIA

Sarebbero stati 644.500 alla fine del 2005 i cittadini iracheni profughi in Siria e Giordania: lo sostiene il Comitato nordamericano per le questioni dei rifugiati e degli emigrati, associazione statunitense che segue il fenomeno dell’esodo dall’Iraq dall’inizio dell’invasione anglo-americana, nel marzo 2003. I due paesi arabi ospiterebbero dunque più dei due terzi delle 889.000 persone complessivamente fuggite dall'Iraq al dicembre 2005, pari a circa il 2,5% della popolazione irachena. Secondo l’associazione, nel 2005 il numero di profughi in Siria e Giordania è triplicato rispetto al 2004, passando da 213.000 a 644.500. Inoltre, mentre in una prima fase sembrava che i rifugiati volessero rientrare in patria, l’esplosione di episodi sempre più gravi di violenza da un lato sta spingendo all’emigrazione sempre più civili e dall’altro convince chi già è all’estero a non rientrare. Ai rifugiati vanno poi aggiunti circa 1,2 milioni di sfollati, che sono rimasti in Iraq nonostante abbiano dovuto abbandonare le loro case e, spesso, anche le loro regioni. Il fenomeno degli sfollati rischia di diventare una sorta di bomba a orologeria per l’Iraq, visto che nelle zone in cui si concentra un numero maggiore di persone rimaste senza casa cresce a dismisura il prezzo degli affitti degli alloggi. Secondo l’agenzia dell’Onu ‘Irin’, in alcune zone i prezzi degli affitti si sono triplicati rispetto al 2004, raggiungendo cifre come 30 milioni di dinari al mese, pari a circa 200 dollari.

NIAMEY PARALIZZATA DA SCIOPERO E AGITAZIONI

Nuova ondata di agitazioni sindacali e sociali in Niger, dove ieri nella capitale Niamey quasi tutte le attività produttive e i servizi sono rimasti paralizzati per uno sciopero contro l’aumento dei prezzi e le privatizzazioni, indetto da organizzazioni non governative (ong), associazioni e sindacati. Il Niger sembra attraversato da un “malessere sociale” come lo ha definito Nouho Arzika, presidente della coalizione di ong da cui è partita l’iniziativa dello sciopero generale. “Beni e servizi vitali come la salute, l’istruzione, l’acqua, l’elettricità e la benzina sono accessibili a un numero sempre minore di nigeriani” ha detto, contestando le scelte del governo che avrebbero portato a questa situazione. Lo sciopero ha coinciso con un’agitazione del personale sanitario dell’ospedale nazionale di Niamey che da giorni ha incrociato le braccia per denunciare la “privatizzazione selvaggia” di alcuni servizi ospedalieri. Lo scorso anno, la decisione del governo di alzare la tassa sul valore aggiunto per i beni di largo consumo al 19% diede inizio a una serie di proteste che bloccarono il Paese per circa un mese, fino a convincere le autorità a fare un passo indietro.

Filippine: bomba esplode in mercato pubblico, morti e feriti

Un'esplosione ha ucciso cinque persone in un mercato pubblico nella città di Sharif Aguak, nella tormentata isola di Mindanao, mentre passava il convoglio del governatore provinciale, Andal Ampatuan, potente alleato del Presidente Gloria Macapagal Arroyo. La deflagrazione, avvenuta alle 7 del mattino (ora locale), ha ferito almeno cinque persone fra cui due bambini, ha detto la polizia aggiungendo che nessuno ancora ha rivendicato l'attentato. "Il governatore è salvo e adesso sta riposando a casa sua" ha detto l'amministratore provinciale Norie Unas.

Uovo manca Blair, arrestata donna

Accoglienza burrascosa a Bristol per il primo ministro britannico Tony Blair, che e' stato mancato di poco da un uovo. A lanciarlo era stata una manifestante, arrestata poco dopo. Una sessantina di persone hanno fischiato Blair al suo arrivo al centro comunitario di White Hall, nel quartiere di Southmeal, alle prese con cronici problemi di violenza e piccola criminalita'. Il premier era venuto a discutere con la popolazione proprio tale situazione.

ITALIA


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IMMIGRATI: AUTORIZZAZIONI REINGRESSO IN ITALIA PER LAVORATORI IN FERIE

Autorizzazioni al reingresso nel nostro Paese da parte del Viminale per quanto riguarda i lavoratori stranieri presenti regolarmente sul territorio nazionale che intendano uscirne per le vacanze. Un comunicato rende noto che con l'avvicinarsi del periodo estivo, emerge la necessita' di agevolare i lavoratori stranieri, regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale e in possesso della sola ricevuta attestante la presentazione dell'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno o della carta di soggiorno. Coloro che intendano lasciare temporaneamente l'Italia - prosegue la nota della Polizia - anche per quest'anno sono autorizzati al reingresso regolare sul territorio dello Stato, nel periodo ricompreso tra i 1° luglio ed il prossimo 1 settembre 2006.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

Cisgiordania, ucciso ufficiale Anp

Un ufficiale dei servizi di informazione della polizia palestinese Anp e' rimasto ucciso a Ramallah, in Cisgiordania. E' accaduto in uno scontro a fuoco con una pattuglia di militari israeliani che si apprestava ad arrestarlo. Secondo fonti dei servizi di sicurezza palestinesi, l'uomo si chiamava Ayman Khateb ed aveva 26 anni. Era un esponente del Fatah del presidente Abu Mazen. Non e' noto perche' i militari israeliani volessero arrestarlo.

ESODO DI RIFUGIATI IRACHENI VERSO SIRIA E GIORDANIA

Sarebbero stati 644.500 alla fine del 2005 i cittadini iracheni profughi in Siria e Giordania: lo sostiene il Comitato nordamericano per le questioni dei rifugiati e degli emigrati, associazione statunitense che segue il fenomeno dell’esodo dall’Iraq dall’inizio dell’invasione anglo-americana, nel marzo 2003. I due paesi arabi ospiterebbero dunque più dei due terzi delle 889.000 persone complessivamente fuggite dall'Iraq al dicembre 2005, pari a circa il 2,5% della popolazione irachena. Secondo l’associazione, nel 2005 il numero di profughi in Siria e Giordania è triplicato rispetto al 2004, passando da 213.000 a 644.500. Inoltre, mentre in una prima fase sembrava che i rifugiati volessero rientrare in patria, l’esplosione di episodi sempre più gravi di violenza da un lato sta spingendo all’emigrazione sempre più civili e dall’altro convince chi già è all’estero a non rientrare. Ai rifugiati vanno poi aggiunti circa 1,2 milioni di sfollati, che sono rimasti in Iraq nonostante abbiano dovuto abbandonare le loro case e, spesso, anche le loro regioni. Il fenomeno degli sfollati rischia di diventare una sorta di bomba a orologeria per l’Iraq, visto che nelle zone in cui si concentra un numero maggiore di persone rimaste senza casa cresce a dismisura il prezzo degli affitti degli alloggi. Secondo l’agenzia dell’Onu ‘Irin’, in alcune zone i prezzi degli affitti si sono triplicati rispetto al 2004, raggiungendo cifre come 30 milioni di dinari al mese, pari a circa 200 dollari.

NIAMEY PARALIZZATA DA SCIOPERO E AGITAZIONI

Nuova ondata di agitazioni sindacali e sociali in Niger, dove ieri nella capitale Niamey quasi tutte le attività produttive e i servizi sono rimasti paralizzati per uno sciopero contro l’aumento dei prezzi e le privatizzazioni, indetto da organizzazioni non governative (ong), associazioni e sindacati. Il Niger sembra attraversato da un “malessere sociale” come lo ha definito Nouho Arzika, presidente della coalizione di ong da cui è partita l’iniziativa dello sciopero generale. “Beni e servizi vitali come la salute, l’istruzione, l’acqua, l’elettricità e la benzina sono accessibili a un numero sempre minore di nigeriani” ha detto, contestando le scelte del governo che avrebbero portato a questa situazione. Lo sciopero ha coinciso con un’agitazione del personale sanitario dell’ospedale nazionale di Niamey che da giorni ha incrociato le braccia per denunciare la “privatizzazione selvaggia” di alcuni servizi ospedalieri. Lo scorso anno, la decisione del governo di alzare la tassa sul valore aggiunto per i beni di largo consumo al 19% diede inizio a una serie di proteste che bloccarono il Paese per circa un mese, fino a convincere le autorità a fare un passo indietro.

Filippine: bomba esplode in mercato pubblico, morti e feriti

Un'esplosione ha ucciso cinque persone in un mercato pubblico nella città di Sharif Aguak, nella tormentata isola di Mindanao, mentre passava il convoglio del governatore provinciale, Andal Ampatuan, potente alleato del Presidente Gloria Macapagal Arroyo. La deflagrazione, avvenuta alle 7 del mattino (ora locale), ha ferito almeno cinque persone fra cui due bambini, ha detto la polizia aggiungendo che nessuno ancora ha rivendicato l'attentato. "Il governatore è salvo e adesso sta riposando a casa sua" ha detto l'amministratore provinciale Norie Unas.

Uovo manca Blair, arrestata donna

Accoglienza burrascosa a Bristol per il primo ministro britannico Tony Blair, che e' stato mancato di poco da un uovo. A lanciarlo era stata una manifestante, arrestata poco dopo. Una sessantina di persone hanno fischiato Blair al suo arrivo al centro comunitario di White Hall, nel quartiere di Southmeal, alle prese con cronici problemi di violenza e piccola criminalita'. Il premier era venuto a discutere con la popolazione proprio tale situazione.

ITALIA


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Appunti e note redazionali

'sgombero brutale mercato di oaxaca, contro mobilitazione maestri'

Per chi fa gr lascio questo link http://www.decoder.it/news.php?task=view&newsID=2388&offset=0 Non so se la radio ha dato/seguito questa notizia di qualche giorno fa, ma mi pare interessante. S.

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gror060623 (last edited 2008-06-26 09:59:38 by anonymous)