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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

PALESTINA: ISRAELE MINACCIA, I COMBATTENTI PALESTINESI PROPONGONO UNO SCAMBIO DI PRIGIONIERI

Il governo e l'esercito israeliano - il più potente di tutto il Medio Oriente - accusa il colpo dell’azione militare palestinese e si lascia andare a gravi minacce. "Se il soldato rapito non ci sara' riconsegnato vivo, ci assicureremo che il governo di Hamas cessi di operare". La minaccia è stata formulata da Yuval Diskin, capo dello Shin Beth, al presidente dell'Anp, Abu Mazen. Il primo ministro Ehud Olmert ha dato ordine all'esercito di effettuare operazioni su grande scala a Gaza e ha minacciato di colpire l’intera leadership palestinese se il soldato non sarà restituito sano e salvo. Intanto i servizi di sicurezza egiziani hanno stabilito un contatto con i rapitori del soldato israeliano sequestrato nella Striscia di Gaza durante un attacco palestinese in Israele. Nel comunicato diffuso a Gaza e firmato dalle Brigate Ezzedein Al Qassam, dai Comitati di Resistenza Popolare e da un finora sconosciuto Esercito Islamico, i rapitori chiedono la liberazione di tutte le donne palestinesi e di tutti i minorenni palestinesi che sono detenuti in Israele. Il soldato, Guilad Shavit, 20 anni, è rimasto ferito nel corso della sparatoria con un commando palestinese. Oggi si è appreso che il militare ha anche la cittadinanza francese, per parte di padre. Ieri, un gruppo di combattenti palestinesi ha attaccato, sorprendendoli, alcuni soldati israeliani nel nord della Striscia Gaza: nello scontro, due israeliani e tre palestinesi sono rimasti uccisi, e 7 in totale sono i feriti. Ma il successo dell’attacco palestinese è dato principalmente dalla cattura di uno dei soldati delle truppe d’occupazione. Dopo l'attacco, l'esercito israeliano ha effettuato una incursione con almeno 5 carri armati all'interno della Striscia di Gaza, ma non è riuscito a catturare i combattenti. Il portavoce di Gaza del Comitato di resistenza popolare ha rivendicato l’azione come risposta all’esecuzione del loro leader Jamal Abu Samhadana durante il raid aereo israeliano di qualche settimana fa e alla strage della famiglia palestinese avvenuta sulla spiaggia, sempre ad opera dell'esercito israeliano.

REFERENDUM COSTITUZIONE: VINCE NETTAMENTE IL NO

Con 51817 sezioni scrutinate su 61862, i sì sono stati il 37,8%, i no il 62,2%. Hanno votato il 53,6% degli elettori. Nessun dato è ancora disponibile per gli italiani residenti all'estero. Nel 2001, in occasione della consultazione referendaria sulla legge di modifica al Titolo V della seconda parte della Costituzione, la prima confermativa della storia della Repubblica, aveva votato complessivamente il 34,1% degli aventi diritto. Così la ripartizione geografica: Nord 20929 sez su 27338: NO: 53,3; SI: 46,7 Centro 11066 sezioni su 11788 NO: 67,9, SI: 32,1 Sud 10397 sezioni su 14765 NO: 74,9; SI: 25,1 Isole 6239 sezioni su 7087: NO: 71,0; SI: 29,0. Il sì sta finora prevalendo in 2 regioni, Lombardia e Veneto, e in 23 province del nord Italia.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

IRAQ: GUERRIGLIA SEMPRE MOLTO ATTIVA

Anche ieri numerose azioni della guerriglia irachena hanno provocato oltre 20 morti. E intanto il primo Ministro Al Maliki ha presentato ieri al Parlamento di Baghdad un piano che prevede l’amnistia per tutti i ribelli non coinvolti in fatti di sangue. Intanto sette gruppi della guerriglia irachena guarderebbero con favore all'iniziativa di riconciliazione nazionale promossa dal premier Nouri Al Maliki, che ieri l'ha illustrata al parlamento di Baghdad. Ad assicurarlo e' stato il deputato sciita Hassan al Seniad, citato oggi dal quotidiano iracheno Al Sabah. Al Seniad, esponente - come Al Maliki - del partito sciita Dawa, ha spiegato che tra i gruppi in questione figurano quelli noti con le sigle Gli eroi dell'Iraq e Le Brigate Rivoluzionarie 1920. Il piano di Al Maliki ha per obiettivo di avvicinare alle autorita' centrali irachene quei gruppi della guerriglia che non siano i terroristi di Al Qaeda o i seguaci del deposto presidente Saddam Hussein. Il gruppo iracheno che fa capo ad al Qaeda ha annunciato di avere ucciso i quattro diplomatici russi, rapiti a Baghdad il 3 giugno scorso. L'azione e' stata rivendicata con un comunicato, corredato da un video che documenta le esecuzioni, apparso su un sito internet islamico. Il 3 giugno scorso la vettura dei diplomatici russi era stata bloccata da altri tre veicoli nel quartiere di Mansour, che ospita numerose legazioni estere. Il commando ha aperto il fuoco contro la macchina di rappresentanza, e uno degli occupanti è stato ferito mortalmente. Gli altri quattro sono stati rapiti. I sequestratori, in cambio del rilascio dei prigionieri, avevano chiesto il ritiro dell'esercito russo dalla Cecenia.

PAKISTAN: ATTENTATO KAMIKAZE

Un kamikaze a bordo di un'automobile carica di esplosivo si è fatto saltare in aria ad un posto di blocco delle truppe paramilitari nella regione pachistana del Waziristan settentrionale, vicino al confine con l'Afghanistan. Nove soldati sono morti e cinque sono rimasti feriti. La zona è da mesi uno dei fronti di guerra tra l'esercito pakistano e militanti di Al Qaeda e del deposto regime afghano dei talebani. L'attacco è giunto all'indomani dell'annuncio della fine del cessate-il-fuoco di un mese, proclamato per dare tempo agli anziani della regione semi-autonoma di mediare una soluzione al conflitto in atto.

AFGHANISTAN: ANCORA SCONTRI ARMATI

Due bambini afgani sono rimasti feriti in seguito ad un attentato a Bagram, Afghanistan. Secondo le prime informazioni giunte dalla polizia afgana un kamikaze alla guida di un'autobomba si sarebbe fatto esplodere dopo aver tamponato il mezzo in uso ai soldati della coalizione. L'attentatore sarebbe l'unico ad avere perso la vita. Nella giornata di ieri altri due soldati hanno perso la vita durante la battaglia ingaggiata nella provincia di Kandahar, nella quale sono morti anche 40 miliziani telebani. Nel paese da due mesi è in atto un'offensiva militare per il consolidamento del governo di Karzai. E intanto un soldato della coalizione occupante è morto in seguito alle ferite riportate durante uno scontro a fuoco contro le milizie talebane, avvenuto nella zona di Peche, provincia di Kunar.

ALGERIA: L’ESERCITO FA STRAGE DI FONDAMENTALISTI ISLAMICI

Diciannove uomini appartenenti al 'Gruppo Salafista per la Predicazione e il Combattimento', hanno perso la vita durante un'operazione dell'esercito algerino. La notizia viene segnalata dal quotidiano 'L'Expresion', che racconta come l'azione militare abbia avuto luogo durante la notte nella provincia di Anaba, regione dell'est del paese. Durante l'operazione i nascondigli dei fondamentalisti, dopo essere stati localizzati con elicotteri dotati di sistema a raggi infrarossi, sono stati bombardati dall'esercito algerino.

BARCELLONA: DOMANI IL PROCESSO AI COMPAGNI ARRESTATI SABATO (audio O.d’U.)

Domani l’udienze in tribunale per i 59 compagni, di cui 19 italiani dell'area della disobbedienza sociale, che sono stati arrestati sabato in Spagna, a Barcellona, dopo aver invaso in maniera pacifica ma molto determinata, il Centro di Internamento per migranti di Zona Franca. Si tratta, come nel caso dei nostri CPT, di una galera etnica dove verranno rinchiusi i cittadini migranti “colpevoli” di non avere documenti.

SPAGNA: CENTINAIA DI MIGRANTI SBARCANO NELLE CANARIE

Sono almeno 226 le persone, tra cui non meno di sei minori, giunte nel fine settimana a bordo di barconi della disperazione dalle coste africane a quelle dell’arcipelago spagnolo delle Isole Canarie: l’ultima imbarcazione è stata individuata ieri notte alla deriva, con 39 persone a bordo (tra cui quattro donne e due neonati), al largo di Fuerteventura. Con gli arrivi del fine settimana sono diventate più di 10.000 le persone giunte illegalmente in territorio spagnolo. Il governo di Madrid si è immediatamente attivato e il ministro degli Esteri, Miguel Ángel Moratinos, ha cominciato questa mattina un viaggio che lo porterà in visita in Gambia, Mauritania e a Capo Verde, con l’obiettivo di intensificare la collaborazione tra il governo spagnolo e quelli della regione. Proprio da questi tre paesi dell’Africa occidentale, oltre che dal Senegal, sono giunti nel fine settimana i barconi con a bordo i nuovi disperati.

NIGERIA: LIBERATI DUE LAVORATORI SEQUESTRATI

Sono stati liberati ieri pomeriggio, dopo sei giorni di sequestro, i due lavoratori filippini rapiti da un gruppo ribelle nigeriano. I due, impiegati dalla società petrolifera norvegese Petroleum Geo Services, erano stati sequestrati martedì su una piattaforma a poca distanza dalla città di Port Harcourt, nel delta del Niger. Gli ostaggi sono in buona salute. Salgono così a 31 i lavoratori stranieri rapiti, dall'inizio dell'anno, nella regione del delta. Tutti sono stati liberati, ma l'attività dei ribelli, che reclamano una più equa ripartizione dei proventi petroliferi a vantaggio della popolazione, ha costretto la Nigeria (primo produttore africano di oro nero, con 2,6 milioni di barili al giorno) a ridurre la propria produzione del 20 per cento.

ITALIA

CROTONE: MIGRANTI FUGGONO DAL CPT

Fuga dal cpt di Crotone: circa 30 immigrati ospitati nella struttura di accoglienza temporanea di isola Capo Rizzuto sono riusciti a scavalcare la recinzione del campo e a far perdere le loro tracce. Sono fuggiti dopo aver partecipato, insieme ad altri 70 ospiti, ad una rivolta con l'obiettivo, appunto, di creare le condizioni per tentare, appunto, la fuga. L'intervento delle forze dell'ordine ha tamponato in qualche misura la rivolta degli immigrati che, comunque, si sono divisi in tre gruppi uno dei quali, appunto composto da circa 30 immigrati, e' riuscito a fuggire. La notizia proviene dall'agenzia Adnkronos.

TORINO: DOMANI SI APRE IL PROCESSO AGLI ANTIFASCISTI

Un anno fa, nella notte dell'11 giugno, a Torino una squadraccia fascista armata di coltelli e bastoni si introdusse nella casa occupata Barocchio: due anarchici vennero accoltellati. Uno di loro, l'intestino trapassato da un fendente, dovette essere operato d'urgenza. Solo per un caso non è morto. La settimana successiva, il 18 giugno, un corteo di denuncia venne caricato in via Po dalla polizia che trasse in arresto due manifestanti. Un mese dopo altri arresti. In totale 10 antifascisti, che trascorreranno un paio di settimane in carcere e, in buona parte, altri cinque mesi ai domiciliari. Durante la fuga dalla carica vennero danneggiati alcuni tavolini e sedie di bar e una vetrina. Tutto questo è valso l'accusa di "devastazione e saccheggio": un reato che costa dagli 8 ai 15 anni di reclusione. Il 27 giugno comincia il processo: è chiara la volontà di criminalizzare le manifestazioni di piazza. Non c'è alcuna prova a carico dei 10 compagni. Ma secondo i PM, è sufficiente l'intenzione. In Italia ci sono 9000 procedimenti in corso contro i protagonisti delle lotte sociali. In Piemonte si susseguono da mesi sgomberi, arresti, repressione delle rivolte al Cpt, violenza contro il movimento No Tav… Nessuno deve disturbare il “comitato d’affari” di politici, imprenditori, finanzieri e la magistratura agisce di conseguenza. Per domani, l’appello è alla presenza numerosa al tribunale di Torino, a Corso Vittorio Emanuele 130.

DROGHE: IMMINENTI MODIFICHE SUI QUANTITATIVI MINIMI

Il ministro della Salute, Livia Turco, nel messaggio inviato al ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, per la Giornata internazionale contro l'uso e il traffico illecito di droga, promossa dalle Nazioni Unite, ha detto che intende elevare, con atto amministrativo, il quantitativo massimo di cannabis detenibile senza incorrere nella presunzione di spaccio e in provvedimenti punitivi fino all'arresto e al carcere.


Gr 13:00

ESTERI

PALESTINA

Torna altissima la tensione in Medio Oriente dopo gli scontri di ieri nella Striscia di Gaza che ha causato 2 morti tra i soldati israeliani e 3 palestinesi e 7 feriti e inoltre il rapimento di un soldato israeliano. Il portavoce di Gaza del Comitato di resistenza popolare ha rivendicato di aver assaltato la postazione israeliana per vendicare l'uccisione del loro leader Jamal Abu Samhadana durante il raid aereo israeliano di qualche settimana fa', e la strage della famiglia palestinese avvenuta sulla spiaggia, sempre ad opera dell'esercito israeliano. Secondo gli osservatori dei vari paesi arabi ritengono che dietro questi scontri ci sia la mano del leader di Hamas in esilio Khaled Meshal per far nafraugare i colloqui tra il primo ministro Hanieh e il presidente Abu Mazen che stavano raggiungendo accordi per un governo di unità nazionale. Mentre si attende con preoccupazione la violenta rappresaglia dell'esercito israeliano, da parte di Abu Mazen è stata chiesta l'immediata liberazione del soldato israeliano e da parte di Hanieh il rispetto della sua incolumità. Ma intanto un portavoce dell'Esercito islamico, che si e' presentato ai giornalisti come Abu Muthana, ha rivendicato il sequestro del soldato israeliano Gilad Shalit, affermando che non verra' consegnato come un regalo per nessuna parte araba o europea. Abbiamo impiegato molte notti per condurre l'operazione -ha aggiunto- perche' dovremmo consegnarlo come un regalo senza nulla in cambio mentre i nostri sono prigionieri in Israele e i corpi dei nostri martiri sono negli obitori israeliani?

IRAQ

Anche ieri numerose azioni della guerriglia irachena hanno provocato oltre 20 morti. E intanto il primo Ministro Al Maliki ha presentato ieri al Parlamento di Baghdad un piano che prevede l’amnistia per tutti i ribelli non coinvolti in fatti di sangue. Intanto sette gruppi della guerriglia irachena guarderebbero con favore all'iniziativa di riconciliazione nazionale promossa dal premier Nouri Al Maliki, che ieri l'ha illustrata al parlamento di Baghdad. Ad assicurarlo e' stato il deputato sciita Hassan al Seniad, citato oggi dal quotidiano iracheno Al Sabah. Al Seniad, esponente - come Al Maliki - del partito sciita Dawa, ha spiegato che tra i gruppi in questione figurano quelli noti con le sigle Gli eroi dell'Iraq e Le Brigate Rivoluzionarie 1920. Il piano di Al Maliki ha per obiettivo di avvicinare alle autorita' centrali irachene quei gruppi della guerriglia che non siano i terroristi di Al Qaeda o i seguaci del deposto presidente Saddam Hussein.

SOMALIA

Svolta radicale ieri in Somalia. Secondo quanto riferiscono gli osservatori in loco, l'ala fondamentalista ha rovesciato, sabato sera, la maggioranza moderata delle corti islamiche, dopo la conquista del potere avvenuta il 4 giugno, sconfiggendo i signori della guerra, appoggiati da Washington. La svolta di ieri annulla l'accordo tra le stesse corti islamiche e il governo provvisorio per una gestione comune della transizione. Con ogni probabilità quest'ala delle corti vorrebbe istaurare in Somalia la legge islamica, la Sharia e dichiarare il paese Stato Islamico.

AFGHANISTAN

Due bambini afgani sono rimasti feriti in seguito ad un attentato a Bagram, Afghanistan. Secondo le prime informazioni giunte dalla polizia afgana un kamikaze alla guida di un'autobomba si sarebbe fatto esplodere dopo aver tamponato il mezzo in uso ai soldati della coalizione. L'attentatore sarebbe l'unico ad avere perso la vita.

Nella giornata di ieri altri due soldati hanno perso la vita durante la battaglia ingaggiata nella provincia di Kandahar, nella quale sono morti anche 40 miliziani telebani. Nel paese da due mesi è in atto l'operazione 'Leone di montagna' un'offensiva militare per il consolidamento del governo di Karzai. E intanto un soldato della coalizione occupante è morto in seguito alle ferite riportate durante uno scontro a fuoco contro le milizie talebane, avvenuto nella zona di Peche, provincia di Kunar.

ALGERIA

Diciannove uomini appartenenti al 'Gruppo Salafista per la Predicazione e il Combattimento', hanno perso la vita durante un'operazione dell'esercito algerino. La notizia viene segnalata dal quotidiano 'L'Expresion', che racconta come l'azione militare abbia avuto luogo durante la notte nella provincia di Anaba, regione dell'est del paese. Durante l'operazione i nascondigli dei fondamentalisti, dopo essere stati localizzati con elicotteri dotati di sistema a raggi infrarossi, sono stati bombardati dall'esercito algerino.

USA

Senza paura e con grande forza d'animo le aderenti al Granny Peace Brigade, le nonnine per la pace Usa, sono parite alla volta di Washington dove contano di arrivare per le celebrazioni della festa del 4 luglio. 'Vogliamo svegliare la gente dall'apatia' ha fatto sapere Joan Wile, la fondatrice del gruppo. Marie Runyion, la più anziana del gruppo con i suoi 91 anni, ha detto che vorrebbe parlare direttamente al presidente George W. Bush e dire che: 'ci ha fatto odiare da tutto il mondo con un'azione illegale e immorale. Deve andare dallo psichiatra'. Alla partenza da New York pioveva a dirotto e una delle nonnine ha detto: 'Sono le lacrime delle madri dei 2500 caduti in Iraq'.

NIGERIA

Sono stati liberati ieri pomeriggio, dopo sei giorni di sequestro, i due lavoratori filippini rapiti da un gruppo ribelle nigeriano. I due, impiegati dalla società petrolifera norvegese Petroleum Geo Services, erano stati sequestrati martedì su una piattaforma a poca distanza dalla città di Port Harcourt, nel delta del Niger. Gli ostaggi sono in buona salute. Salgono così a 31 i lavoratori stranieri rapiti, dall'inizio dell'anno, nella regione del delta. Tutti sono stati liberati, ma l'attività dei ribelli, che reclamano una più equa ripartizione dei proventi petroliferi a vantaggio della popolazione, ha costretto la Nigeria (primo produttore africano di oro nero, con 2,6 milioni di barili al giorno) a ridurre la propria produzione del 20 per cento.

TIMOR EST

Continua la crisi politica a Timor Est dopo gli scontri armati che da un mese oppongono ribelli e lealisti. Ieri si sono dimessi due ministri e il premier Alkatiri, accusato di avere in qualche modo favorito le violenze e di aver organizzato vere e proprie squadre delle morte contro l'opposizione. Le Nazioni Unite hanno lanciato un forte appello ai sostenitori del presidente di Timor Est, Xanana Gusmao, e a quelli del primo ministro, affinché si evitino altre tensioni.

MESSICO

Ad una settimana dalle elezioni presidenziali messicane il candidato della sinistra Andres Manuel Lopez Obrador, è in netto vantaggio sul suo diretto avversario, Felipe Calderon, candidato conservatore del Pan (Partido Accion Nacional) partito di governo. L'eventuale vittoria di altri candidati sarebbe considerata come un vera e prorpia sorpresa. Negli ultimi dieci giorni si era visto un alternarsi in testa ai sondaggi entrambi i candidati.

ITALIA

CROTONE

Fuga dal cpt di Crotone: circa 30 immigrati ospitati nella struttura di accoglienza temporanea di isola Capo Rizzuto sono riusciti a scavalcare la recinzione del campo e a far perdere le loro tracce. Sono fuggiti dopo aver partecipato, insieme ad altri 70 ospiti, ad una rivolta con l'obiettivo, appunto, di creare le condizioni per tentare, appunto, la fuga. L'intervento delle forze dell'ordine ha tamponato in qualche misura la rivolta degli immigrati che, comunque, si sono divisi in tre gruppi uno dei quali, appunto composto da circa 30 immigrati, e' riuscito a fuggire. La notizia proviene dall'agenzia Adnkronos.

DROGHE

E' mia intenzione elevare, con atto amministrativo, il quantitativo massimo di cannabis detenibile senza incorrere nella presunzione di spaccio e in provvedimenti punitivi fino all'arresto e al carcere. Lo afferma il ministro della Salute, Livia Turco, nel messaggio inviato al ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, per la Giornata internazionale contro l'uso e il traffico illecito di droga, promossa dalle Nazioni Unite.


Gr 9:30

ESTERI

IRAQ

Anche ieri numerose azioni della guerriglia irachena hanno provocato oltre 20 morti. E intanto il primo Ministro Al Maliki ha presentato ieri al Parlamento di Baghdad un piano che prevede l’amnistia per tutti i ribelli non coinvolti in fatti di sangue. Apprezzamento è stato espresso dalla Casa Bianca, ma non sembra questa una soluzione al problema della riconciliazione non ancora affrontato.

SOMALIA

Svolta radicale ieri in Somalia. Secondo quanto riferiscono gli osservatori in loco, l'ala fondamentalista ha rovesciato, sabato sera, la maggioranza moderata delle corti islamiche, dopo la conquista del potere avvenuta il 4 giugno, sconfiggendo i signori della guerra, appoggiati da Washington. La svolta di ieri annulla l'accordo tra le stesse corti islamiche e il governo provvisorio per una gestione comune della transizione. Con ogni probabilità quest'ala delle corti vorrebbe istaurare in Somalia la legge islamica, la Sharia e dichiarare il paese Stato Islamico.

AFGHANISTAN

Un soldato della coalizione occupante è morto in seguito alle ferite riportate durante uno scontro a fuoco contro le milizie talebane, avvenuto nella zona di Peche, provincia di Kunar. Nella giornata di ieri altri due soldati hanno perso la vita durante la battaglia ingaggiata nella provincia di Kandahar, nella quale sono morti anche 40 miliziani telebani. Nel paese da due mesi è in atto l'operazione 'Leone di montagna' un'offensiva militare per il consolidamento del governo di Karzai.

SRI LANKA

Cresce la spirale di violenza nello Sri Lanka. Quattro persone, tra cui un alto generale, hanno perso la vita in un nuovo attentato vicino Colombo. Dell’episodio sono stati accusati i ribelli Tamil.

TIMOR EST

Continua la crisi politica a Timor Est dopo gli scontri armati che da un mese oppongono ribelli e lealisti. Ieri si sono dimessi due ministri e il premier Alkatiri, accusato di avere in qualche modo favorito le violenze e di aver organizzato vere e proprie squadre delle morte contro l'opposizione. Le Nazioni Unite hanno lanciato un forte appello ai sostenitori del presidente di Timor Est, Xanana Gusmao, e a quelli del primo ministro, affinché si evitino altre tensioni.

PALESTINA

Torna altissima la tensione in Medio Oriente dopo gli scontri di ieri nella Striscia di Gaza che ha causato 4 morti di cui 2 soldati israeliani e 2 palestinesi e inoltre il rapimento di un soldato israeliano. Gli osservatori dei vari paesi arabi ritengono che dietro questi scontri ci sia la mano del leader di Hamas in esilio Khaled Meshal per far nafraugare i colloqui tra il primo ministro Hanieh e il presidente Abu Mazen che stavano raggiungendo accordi per un governo di unità nazionale. Mentre si attende con preoccupazione la violenta rappresaglia dell'esercito israeliano, da parte di Abu Mazen è stata chiesta l'immediata liberazione del soldato israeliano e da parte di Hanieh il rispetto della sua incolumità.

ITALIA


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gror060626 (last edited 2008-06-26 09:59:38 by anonymous)