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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Iraq: nove civili uccisi in raid

Militari americani hanno ucciso 9 civili e 2 sospetti terroristi in combattimenti durante un raid a Baquba. Tra le vittime ci sono i membri di una famiglia di sei persone, morte quando un bombardamento aereo ha distrutto la loro abitazione. Il raid puntava alla cattura di terroristi in contatto con Al-Qaida. Il blitz a Baquba e' iniziato la notte scorsa e ha condotto anche al ferimento di 23 persone, tra cui donne e bambini.

Un’esplosione davanti una moschea sunnita a Khalis, 70 chilometri a nord a di Baghdad, ha fatto una vittima e due feriti tra i fedeli riuniti per la preghiera del venerdì. Nel tentativo di contrastare gli attacchi contro le moschee, le autorità irachene hanno esteso fino alle sette della sera il coprifuoco e il divieto di circolazione con automobili nel giorno dedicato alla preghiera, che inizialmente era limitato a quattro ore nel mattino. Tre poliziotti e altrettanti soldati iracheni sono rimasti uccisi in scontri a fuoco con miliziani oggi a Mahmudiyah, 40 chilometri a sud della capitale, dove lunedì un attacco di uomini armati contro civili nel mercato locale ha provocato 60 vittime. Nella capitale un funzionario pubblico è stato ucciso e sono stati rinvenuti quattro corpi con segni di tortura, nell’ultimo di un lunghissima serie di macabri ritrovamenti. Due sospetti terroristi, due donne e un bambino sono morti durante un attacco delle truppe statunitensi a un presunto rifugio di miliziani a nordest di Baquba; lo riferiscono i militari statunitensi in un comunicato. Anche 23 civili, inclusi donne e bambini, sono rimasti feriti nell’operazione volta a dare la caccia a “terroristi alla rete di al Qaida in Iraq”, si legge nella nota. Secondo uno studio della Nazioni Unite, 6000 civili (il 40% delle morti dall’inizio dell’anno) hanno perso la vita tra maggio e giugno (ciò dal varo del nuovo governo di Baghdad) in attacchi dei miliziani ma anche a causa delle ‘squadre della morte’, in un sempre più chiaro contesto di guerra civile. Domani è atteso a Baghdad, tra massicce misure di sicurezza, l’incontro inaugurale della Commissione Nazionale per la Riconciliazione, con l’arrivo della capitale di rappresentanti di ogni appartenenza politica, religiosa, regionale ed etnica. Ai partecipanti sarà esposto un piano di 24 punti per ritessere l’unità nazionale e riportare la pace. Ma fonti governative anonime, contattate dall’agenzia Reuters, hanno espresso pessimismo sul futuro assetto del paese, paventando che l’ideale di un Iraq unito stia progressivamente soccombendo alla tentazione di dividere la nazione tra “est e ovest”.

Israele-Libano: Unhcr; servono aiuti, situazione sarà critica

Entro domani il team dell'Unhcr arriverà a Beirut. Lo rende noto l'Alto commissariato per i rifugiati che ha appositamente costituito una squadra d'emergenza a seguito del conflitto in Libano.

L'Unhcr si sofferma sulla situazione dei rifugiati: in molti - dice - hanno trovato alloggio in edifici pubblici come scuole. Le loro necessità, si legge in una nota, diverranno critiche se non riceveranno adeguata assistenza.

Molti poi gli sfollati che hanno trovato rifugio presso parenti e amici. Ma questa situazione, continua la nota, non può durare a lungo senza un aiuto esterno.

Anche l'Unhcr, come le associazioni umanitarie, sottolinea la necessità che "vengano istituiti corridoi sicuri affinché gli aiuti umanitari possano raggiungere le persone bisognose".

L'Alto commissariato dispone di considerevoli scorte già pronte nella regione mediorientale: 250 mila coperte e 17 mila stufe, oltre i beni di prima necessità, in Giordania e in Siria.

Ma, dall'Agenzia, fanno sapere di non avere alcuna garanzia, su passaggi sicuri verso le regioni montuose. Non appena saranno identificate strade sicure per i trasporti, si legge ancora, l'Agenzia è pronta a distribuire diverse tonnellate di aiuti, tra cui materiali per alloggi, provenienti dai depositi d'emergenza dell'Unhcr in Giordania e Siria.

Rimane infine alta la preoccupazione dell'Agenzia per la sicurezza e il benessere dei circa 20'000 rifugiati e richiedenti asilo, presenti in Libano.

SOLDATI ETIOPI IN MARCIA VERSO MOGADISCIO?

Una colonna di militari, presumibilmente etiopi, sarebbe diretta verso Mogadiscio - da ormai quasi due mesi nelle mani dell’Unione delle Corti Islamiche - e si troverebbe attualmente a un centinaio di chilometri dalla città. A riferirlo stamani sono le principali radio di Mogadiscio, ma anche le voci di strada che nelle ultime ore hanno moltiplicato le segnalazioni di truppe ‘etiopi’ nei pressi dell’aeroporto che si trova a una novantina di chilometri dalla città. In realtà per ora non è stato possibile trovare conferme ufficiali o indipendenti a queste segnalazioni, anche se alcune agenzie di stampa internazionale riferiscono di informazioni che darebbero in movimento verso Mogadiscio i presunti soldati etiopi giunti l’altro ieri a Baidoa (la città distante oltre 200 chilometri in cui sono ospitate temporaneamente le istituzioni di transizione somale). Sulla notizia della presenza di truppe etiopi, confermata ieri da testimoni oculari alla MISNA e smentita finora sia dal governo di Addis Abeba che da quello Somalo, oggi è intervenuto il ministro dell’Informazione somalo Salad Ali Jelle, secondo cui la gente starebbe confondendo i soldati governativi che indossano divise etiopi con i militari di Addis Abeba. “In città la situazione è tranquilla, ma le ultime voci in circolazione stanno facendo aumentare la paura che Mogadiscio torni a essere teatro di combattimenti” dice una fonte contattata dalla MISNA in città. Intanto stamani, come di consueto dopo le preghiere del venerdi, circa un migliaio di simpatizzanti della Corti Islamiche sono scesi in strada per partecipare a una manifestazione (chiamata “la lunga marcia della pace”) in sostegno alle Corti e ai miglioramenti che la loro gestione avrebbe apportato alle condizioni di vita della gente da quando i ‘signori della guerra’ (o meglio i capi dei clan che per 15 anni hanno controllato Mogadiscio) sono stati cacciati. Fonti giornalistiche locali, precisano però che, soprattutto nelle ultime settimane, sta crescendo in parte della popolazione una certa diffidenza nei confronti di alcuni esponenti delle Corti. Se da un lato la nuova amministrazione della capitale somala sembra aver eliminato alcuni degli aspetti più nefasti della gestione precedente (come gli innumerevoli posti di blocco in cui versare gabelle) e sarebbe impegnata nei lavori di ricostruzione di alcune importanti infrastrutture cittadine (porto e aeroporto), si moltiplicano le segnalazioni di casi di singole Corti che nei territori di loro competenza sembrano garantire un’applicazione estremamente radicale della sharìa.

ITALIA

Afghanistan, sì a fiducia se necessaria "Senza maggioranza si torna alle urne"

Il Consiglio dei ministri ha autorizzato la fiducia sul ddl di rifinanziamento delle missioni all'estero da utilizzare al Senato nel caso in cui si rendesse necessaria. Lo ha reso noto il ministro Santagata al termine del Consiglio.

"Il mandato che ho ricevuto - ha poi chiarito il ministro per i rapporti con il Parlamento Vannino Chiti - è che il governo seguirà le vie per determinare se ha una maggioranza autosufficiente. O si dimostra che la maggioranza c'è o è finita, si torna al voto". Il Consiglio dei ministri, ha proseguito Chiti, "mi ha autorizzato a verificare se esiste una maggioranza autosufficiente" al Senato. Perché, ha sottolineato, "se una maggioranza che ha vinto le elezioni, anche se con un numero esiguo al Senato, non ha più la maggioranza, allora c'è il voto".

Sul disegno di legge sulle missioni all'estero, ha proseguito il ministro, "la decisione la prenderemo nei prossimi giorni, sulla base di diversi aspetti". Ma un eventuale ricorso alla fiducia, secondo Chiti non andrebbe comunque drammatizzato.

Cdm, nuova quota di ingresso per i lavoratori extracomunitari

Via libera del Consiglio dei ministri a una nuova quota di ingressi per i lavoratori extracomunitari: il governo ha autorizzato un secondo decreto flussi per 350 mila immigrati. Si sana così la differenza, ha spiegato il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, "fra le 520 mila domande presentate dai datori di lavoro e i 170 mila permessi concessi dal precedente governo". Ai fini del conteggio saranno valide, precisa Ferrero, tutte le domande dei datopri di lavoro presentate fino a oggi. Il Cdm ha anche dato disposizione al ministero dell'Economia di arrestare il processo che prevedeva la restituzione, da parte dei cittadini extracomunitari, del bonus bebé di 1000 euro, situazione creata dal precedente governo, che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, ha definito "incresciosa".

Con la riapertura delle quote, ha precisato Letta, "si è tolta la discriminazione nei confronti degli otto Paesi neocomunitari": per questi ultimi si applicava, durante il regime transitorio, la politica delle quote massime d'ingresso, con relativi decreti annuali che ne fissavano l'entità.

Intanto, il ministro dell'Interno Giuliano Amato si dice convinto che "la Bossi-Fini va cambiata": "Stiamo applicando la legge così com'è ma ci riserviamo di cambiare il sistema per avere leggi che funzionino realmente, non delle norme che dovrebbero funzionare ma che in realtà non lo fanno". Il contratto di soggiorno, osserva Amato, è un modo "irrealistico e ipocrita di fingere di inserire in italia delle persone che stanno all'estero. E' invece uno strumento di regolarizzazione".

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

LIBANO

I bombardamenti isrealiani sul Libano hanno provocato finora 350 morti e 1.000 feriti. Lo ha detto in tv il ministro della difesa libanese, Elias Murr, che e' anche viceprimo ministro.

COLPITI CENTRALE ELETTRICA E ZONE BAALBEK BEIRUT - Caccia israeliani hanno colpito con missili la centrale elettrica di Baalbek, che alimenta la rete energetica di una vasta area dell' est del Libano. Ne da' notizia la tv libanese Lbc, secondo la quale anche vari quartieri della citta' e vie di comunicazioni circostanti sono stati obiettivo di una decina di raid aerei.

Intanto da Rmaich, villaggio a ridosso del confine sud con Israele, al centro di una zona di combattimenti di terra, e' giunto un appello per i competenti organi dell' Onu, perche' si provveda ad inviare almeno 5.000 litri di acqua alla popolazione, essendo stata interrotta l'erogazione, probabilmente per danni alle condutture.

CENTINAIA DI SOLDATI IN RAID ANTI-HEZBOLLAH Centinaia di soldati israeliani sono impegnati nel Libano meridionale, a ridosso del confine, nella ricerca e nella distruzione di una estesa rete di bunker e di depositi militari approntata dai guerriglieri Hezbollah all'interno e sotto villaggi di frontiera. Lo ha riferito la radio militare. Aspri combattimenti proseguono nella zona compresa fra Avivim (Israele) e Marun al-Ras (Libano) dove ieri quattro soldati sono stati uccisi dal fuoco dei miliziani di Hassan Nasrallah. Un portavoce militare a Tel Aviv ha detto che nei combattimenti di ieri sono stati colpiti almeno sei commando di sciiti: ma Hezbollah mantiene un black-out totale sulle proprie perdite.

Mentre i combattimenti a terra proseguono con intensita', due elicotteri israeliani di tipo Apache si sono scontrati in aria la scorsa notte sopra alla vicina localita' di Ramot Naftali (alta Galilea). Uno dei velivoli si e' schiantato a terra e breve distanza dalle case del villaggio, l'altro ha cercato di compiere un atterraggio di fortuna in un campo, ma non e' riuscito. Un pilota e' rimasto ucciso, un altro e' ferito in modo grave. Due altri ufficiali sono rimasti feriti. Secondo la emittente in questa fase di presume che si sia trattato di un incidente di volo, e si esclude che gli elicotteri siano stati colpiti da miliziani libanesi.

In Galilea, ha riferito ancora l'emittente, ci sono adesso cinque brigate di fanteria, fra cui la Golani che ha lasciato la striscia di Gaza. Il quotidiano Haaretz scrive che ormai migliaia di soldati israeliani sono entrati in Libano per compiere operazioni anti-guerriglia,anche se la radio militare ritiene stima esagerata e precisa che gli uomini impegnati oltre confine sono per ora centinaia. La radio ha anche precisato che duri combattimenti sono in corso a Marun el-Ras e in due villaggi libanesi vicini. Da stamane l'artiglieria israeliana colpisce quei villaggi con grande forza.

RADIO, 4 SOLDATI MORTI IERI IN SCONTRI CONFINE Sono quattro in totale i soldati israeliani morti ieri nei violenti scontri armati con gli Hezbollah subito dentro i confini libanesi. E' quanto afferma stamani la radio israeliana. L'esercito israeliano aveva finora parlato di due soldati morti ieri in Libano, mentre l'emittente araba 'al Jazira' aveva parlato gia' ieri di quattro soldati dello stato ebraico uccisi. Il portavoce militare interpellato alla radio ha detto che i militari all'interno del confine sono state bersagliati da colpi di mortaio, senza pero' fornire altri dettagli.

COLPITO 4 VOLTE PONTE SU STRADA DAMASCO Caccia israeliani hanno compiuto quattro attacchi stamane su un ponte sulla strada che collega Beirut a Damasco. Gli attacchi sono stati effettuati nella localita' di El Mdairej, ad un incrocio tra due strade, una delle quali porta verso la valle della Bekaa e l' altra verso il sud del Libano, una trentina di chilometri ad est di Beirut.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Diritti umani, retromarcia di Bush Pronta una legge speciale per i detenuti del carcere di Guantanamo

La risposta della Casa Bianca alla recente sentenza della Corte Suprema che ha bocciato i tribunali militari speciali per Guantanamo, sarà una proposta di legge che conterrà solo lievi modifiche al sistema messo appunto dal Pentagono per processare i detenuti. È quanto emerge da un incontro tra i vertici dell'amministrazione Bush e senatori repubblicani. Il ministro della Giustizia Alberto Gonzales e il Consigliere per la sicurezza nazionale Stephen Hadley hanno incontrato alla Casa Bianca tre tra i più influenti senatori del partito di maggioranza, John Warner, John McCain e Lindsey Graham, per aggiornarli sulla proposta che il presidente George W. Bush dovrebbe presentare al Congresso. Si tratterebbe di un passo indietro rispetto alle aperture previste.

CORTI ISLAMICHE CHIEDONO RITIRO TRUPPE ETIOPIA, CRESCE TENSIONE

“Chiediamo all’Etiopia il ritiro immediato delle sue truppe e la sospensione dell’ingerenza negli affari interni somali”: lo ha detto stamani Sheikh Sharif Sheikh Ahmed, presidente del Consiglio esecutivo supremo delle Corti islamiche – che controllano Mogadiscio e ampie regioni del sud - dopo che ieri Addis Abeba ha inviato un numero ancora imprecisato di soldati a Baidoa, sede del governo di transizione somalo. “L’Etiopia ha commesso un atto di violenza che infrange la sovranità della Somalia” ha aggiunto Sheikh Ahmed parlando con l’agenzia ‘Afp’ a Mogadiscio, e ha poi invitato le autorità di Addis Abeba a comportarsi da "buoni vicini". Ieri testimoni oculari hanno confermato anche alla MISNA la presenza di truppe etiopi a Baidoa, circa 240 chilometri a nord-ovest di Mogadiscio. Secondo informazioni citate dall’agenzia ‘Reuters’, sembra che oggi i soldati etiopi si siano avviati lungo l’asse stradale che conduce verso la capitale e avrebbero già raggiunto la località di Buur Hakaba. Stando a informazioni difficili per il momento da verificare, pare che gli etiopi siano entrati in Somalia anche nella zona di Fer Fer, nel centro del paese, che un tempo costituiva uno dei principali passaggi di confine lungo gli oltre duemila chilometri di frontiere comuni. L’Etiopia ha finora smentito di aver inviato truppe in territorio somalo. Il viceministro dell’informazione somalo Salad Ali Jelle stamani ha detto che le milizie “governative” si sono mobilitate dopo che le Corti islamiche si erano avvicinate nei giorni scorsi a Baidoa, anche se ieri avevano in realtà fatto rientro nella capitale. Ha poi aggiunto che la gente si è confusa a causa di nuove divise donate dall’Etiopia alle milizie del governo.

IRAQ: RAID USA A BAQUBA, UCCISI SETTE CIVILI IRACHENI

Almeno sette civili iracheni morti, tutti appartenenti a una stessa famiglia, oltre a numerosi feriti, e' il bilancio di un raid aereo compiuto dai militari statunitensi su Baquba, a circa 60 chilometri da Baghdad, secondo quanto riferito da fonti ospedaliere locali.

N.Corea: alluvioni, centinaia morti

Centinaia di persone sono morte o risultano disperse per le forti piogge cadute la scorsa settimana nella Corea del Nord. Lo riferisce l'agenzia ufficiale nord-coreana Kcna. Decine di migliaia di case o edifici sono stati danneggiati, distrutti o inondati e ponti, strade e ferrovie hanno subito danni in centinaia di zone.La Federazione internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa aveva segnalato che le inondazioni avrebbero 'cancellato dalla carta' interi villaggi.

ITALIA

TAV: TORINO-LIONE, CONFERENZA SERVIZI PRIMO AGOSTO A TORINO

Il ministero dei Trasporti ha convocato la Conferenza dei Servizi sulla Torino-Lione. Le lettere di convocazione per i soggetti interessati, partite oggi, fissano l' appuntamento il primo agosto alle 17,30 a Torino. E' questo il primo atto che segna il ritorno del progetto nell' ambito delle procedure ordinarie, sottraendolo a quelle della Legge Obiettivo. La scelta del governo, appoggiata anche dalla Regione Piemonte, dovrebbe rendere piu' agevole,stando alle fonti governative, il confronto e il dialogo con le popolazioni locali.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror060721 (last edited 2008-06-26 10:04:33 by anonymous)