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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Spagna: Batasuna smentisce Zapatero

RIFIUTI TOSSICI AD ABIDJAN, SI AGGRAVA BILANCIO VITTIME

Dieci morti, 69 ricoverati e 102.806 consulti medici: è il bilancio - aggiornato a mercoledì scorso - diffuso oggi dal ministero della Sanità ivoriano a proposito delle intossicazioni causate dai vapori emanati dai rifiuti tossici scaricati a metà agosto nella capitale Abidjan da una nave battente bandiera panamense della società ‘Trafigura’ con sedi in Svizzera e nei Paesi Bassi. Il precedente bilancio, pubblicato a fine settembre, era di otto morti, 69 ricoveri e oltre 90.000 consulenze mediche. Non è tuttora disponibile un’indicazione sul numero delle persone intossicate: secondo il presidente ivoriano Laurent Gbagbo e le agenzie statali ivoriane per calcolarlo bisognerebbe dividere il numero dei consulti medici per tre. Intanto dal 17 settembre sono in corso le operazioni di bonifica: la scorsa settimana il governo ha annunciato che 10 dei 17 siti contaminati sono stati bonificati. Le oltre 528 tonnellate di rifiuti e sostanze tossiche scaricate nella notte tra il 19 e il 20 agosto dovranno essere isolate in appositi contenitori entro metà novembre prima di essere inviate in Europa dove verranno trattate.

ITALIA

NO GRANDI OPERE

Contro la legge obiettivo e le grandi opere dannose, per un nuovo piano dei trasporti e della mobilita' e per le infrastrutture che servono ai cittadini e al territorio scendono in piazza domani a Roma decine e decine di comitati provenienti da tutta Italia. Alla manifestazione inizialmente promossa dal Coordinamenti No Tav, No Ponte , No Mose oltre che dai Comuni della Val di Susa e dalla Conferenza dei Sindaci contro la Tav della tratta Verona-Padova hanno dato la loro adesione anche le maggiori associazioni ambientaliste italiane, i sindacati di base, la Fiom e appunto decine di comitati che in tutta Italia si battono per la salvaguardia dell'ambiente e la salute dei cittadini. Al centro della manifestazione il superamento della Legge Obiettivo e dei provvedimenti da questa derivati che hanno consentito di fare carta straccia delle valutazioni di impatto ambientale sui progetti di costruzione di cosiddette opere strategiche oltre che rendere inutile la partecipazione degli enti e delle popolazioni locali. Lele Rizzo del centro sociale Askatasuna di Torino e dei comitati popolari contro l' alta velocita della Val di Susa

TAV: BIANCHI, NON DEVE PASSARE A NORD DELLE ALPI

'Non ci possiamo permettere che la Tav, ferrovia ad alta capacita', e il Corridoio Cinque passino a nord delle Alpi, sarebbe l'autoesclusione del nostro Paese dei grandi percorsi europei: dobbiamo pensare ai prossimi 100 anni. Lo ha detto il Ministro ai trasporti Alessandro Bianchi, oggi a Venezia a margine di una visita al Consiglio regionale. Il problema - ha aggiunto Bianchi - e' stato trattato in modo dissennato nel recente passato portando al no dei cittadini. Ora stiamo tornando alla normalita' - ha rilevato Bianchi - uscendo dalla logica della Legge obiettivo, ristabilendo la Via (valutazione di impatto ambientale) e interloquendo con il territorio. Per quanto difficile - ha concluso Bianchi - ogni opera puo' essere realizzata, e' sbagliato dire no come imporre il si.

PALERMO

Hanno dormito sul pavimento della navata i circa cinquanta senzatetto che da ieri mattina occupano la cattedrale di Palermo per protestare contro la mancata assegnazione da parte del Comune, di alloggi confiscati alla mafia. La protesta è stata organizzata dal Comitato 12 luglio ed intende proseguire fino a quando il sindaco di Palermo non ascolterà le loro ragioni. Gli occupanti chiedono nello specifico che siano provvisoriamente assegnati alloggi che non fanno parte di quella graduatoria, per consentire a centinaia di famiglie che dormono letteralmente in strada o dentro le auto, di ovviare all'emergenza. Dall’occupazione sentiamo Elisabetta del centro sociale ex-carcere di palermo

E' MORTA COCCINELLE, NATA DONNA NEL CORPO DI UN UOMO

"Ero una bambina, ma nessuno lo vedeva! Ero Jacqueline prigioniera nel corpo di Jacques". Queste parole sono di Coccinelle, icona della causa dei transessuali e artista di cabaret, morta a Marsiglia, a 75 anni, lunedì scorso.

La cantante si era trasferita nella città del sud già una quindicina di anni fa e saranno lì domani i suoi funerali. La vita l' aveva passata nei più noti cabaret di Parigi e in giro per l'Europa e nel mondo. Il suo vero nome era Jacques-Charles Dyufresnoy, nato a Parigi nel 1931. Sin dall'infanzia, Coccinelle non stava bene nei suoi panni. Un giorno di Carnevale aveva indossato un costume rosso a pois neri, che le dette l'idea del soprannome che l'avrebbe accompagnata per tutta la vita. "Non mi sentivo transessuale, ma proiettata verso il cambiamento di sesso", diceva.

La sua carriera d'artista era cominciata nel 1953 nel celebre cabaret parigino 'Chez Madame Arthur', noto nell' ambiente dei trans. Ma la celebrità internazionale arrivò soprattutto dopo l'operazione nel 1958 a Casablanca, in Marocco. Quando "per caso" scoprì un ginecologo che praticava, senza autorizzazione, l'operazione del cambio di sesso. Coccinelle non fu la prima trans a farsi operare, ma senza dubbio all'epoca la più conosciuta. Il cambio di sesso le dette la notorietà e fece la fortuna anche del dottore "che aveva rettificato l'errore di natura di cui ero stata vittima", diceva.

Nel 1962 ottenne il cambiamento di stato civile e fu donna a tutti gli effetti. Per l' anagrafe ormai era "nata femmina" e si chiamava Jacqueline Charlotte. Nel 1960, il suo matrimonio con un giornalista sportivo finì su tutti i giornali. Seguirono altri due matrimoni e altrettanti divorzi, fama e turneé in tutto il mondo. L' ultima apparizione sul palco di un cabaret fu al 'Casino' de Paris' nel 1990.

La sua vita l'ha scritta in una biografia 'Coccinelle par Coccinelle' (Daniel FIlipacchi) pubblicata nel 1987. L'anno scorso era uscito anche un album con i suoi più grandi successi. Artista apprezzata e pioniera della causa dei trans, Coccinelle fu "una delle poche persone che possono vantarsi di avere forgiato il proprio destino. Ha saputo cambiare la decisione della natura in un'epoca di tabù", ha detto di lei il noto umorista Jean Amadou, suo amico di lunga data.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

COREA DEL NORD

NEW YORK - Il voto del consiglio di sicurezza dell'Onu sulle sanzioni alla Corea del Nord slittera' quasi sicuramente a sabato. Il presidente di turno del consiglio, il giapponese Kenzo Oshima, ha spiegato al termine di una riunione con i rappresentanti dei cinque membri permanenti (Usa, Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna) che il voto, nonostante il desiderio di Washington di far passare la risoluzione per venerdi', slittera' di almeno un giorno per revisioni chieste dalla Russia e dalla Cina alla bozza in discussione. Una terza revisione della bozza sara' presentata nelle prossime ore ma il voto a questo punto slittera' almeno a sabato. Penso che siamo vicini al traguardo - ha detto Oshima - ma il voto appare adesso probabile per sabato se non ci saranno contrattempi.

"Abbiamo fatto concreti progressi - ha detto l'ambasciatore americano all'Onu John Bolton - Non abbiamo ancora raggiunto un accordo. Ma molte delle più importanti differenze sono state risolte, con nostra grande soddisfazione". Parlando del nuovo testo allo studio, la terza bozza del documento per le sanzioni, l'ambasciatore britannico all'Onu Emyr Jones Parry ha detto che "si tratta di una sostanziale revisione che ha però incontrato una risposta molto solida. Spero che possa diventare la base per giungere alla unità del consiglio di sicurezza e ad una azione rapida". Ottimismo ha professato, dopo la riunione, anche il rappresentante russo Vitaly Chufrkin: "Vi sono stati diversi mutamenti, diversi miglioramenti - ha detto - Penso che l'unità del consiglio di sicurezza, a questo punto, abbia preso forma".

PALESTINA

Tre palestinesi, apparentemente tutti miliziani di Hamas, sono stati uccisi stamani in un raid aereo lanciato dall’aviazione israeliana contro l’automobile sulla quale i tre stavano viaggiando a Bet Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti palestinesi, mentre l’esercito israeliano ha precisato che i tre militanti si accingevano a lanciare razzi Qassam contro il territorio israeliano. Proprio a Bet Lahiya oggi si sono registrati anche intensi disordini che hanno coinvolto sostenitori di Al Fatah, il partito del presidente palestinese Mahmud Abbas, e di Hamas, principale forza di governo e che avrebbero portato al ferimento di una ventina di persone. Secondo le informazioni in circolazione, a causare gli scontri sarebbe stata l’uccisione stamani da parte di ignoti di un ufficiale di Hamas, Naji Al Turkmani.

ISRAELE

Come riferito dal sito online di Haaretz, il leader dell'estrema destra israeliana Avigdor Lieberman è pronto ad entrare nella coalizione di governo guidata da Ehud Olmert, chiede solo un portafoglio pesante, legato alle questioni della sicurezza. Olmert potrebbe creargli un nuovo incarico che si occupa di questioni strategiche legate al futuro dello Stato ebraico.

A Lieberman probabilmente non dispiacerebbe studiare le ipotesi su come espellere dal tessuto israeliano gli unici aborigeni del Paese: gli arabi con cittadinanza israeliana. In passato Lieberman ha manifestato interesse per i dicasteri della Difesa e degli Interni. Il suo partito, Yisrael Beiteinu, dispone di 12 seggi e avrebbe diritto da tre a quattro ministeri, stando a Haaretz.

IRAQ

Il capo di Stato maggiore britannico generale Sir Richard Dannatt ha detto al quotidiano Daily Mail che le truppe di occupazione britanniche in Iraq devono "lasciare (il Paese) presto, perché la nostra presenza aggrava i problemi della sicurezza". Dannatt ha spiegato che, se all'inizio l'operazione militare anglo-americana è stata tollerata, ora non lo è più, né in Iraq, né altrove: "Questo è un dato di fatto. Non sto dicendo che le difficoltà che stiamo affrontando nel mondo siano state provocate dalla nostra presenza in Iraq, ma indubbiamente la nostra presenza in Iraq le sta inasprendo". Dannatt si è permesso anche una battuta: "Penso che la storia proverà che la pianificazione di quanto avvenuto, dopo una guerra iniziale vittoriosa (in Iraq), sia stata scarsa, fondata probabilmente più sull'ottimismo che su un progetto sensato".

In un videoannuncio comparso su Internet, di cui ha riferito la Reuters, le forze legate ad al Qaeda in Iraq hanno lanciato un appello "ai mujaheddin, ai dottori della religione, a leader tribali e dignitari a unirsi con i propri fratelli in una coalizione per far applicare la legge divina, espellere gli occupanti (dall'Iraq) e assicurare la vittoria al popolo di Dio, ora oppresso".

Una bomba sistemata dentro una stazione di polizia nella città di Hilla, Iraq, ha ucciso sei persone, tra cui il colonnello Salam al-Mamoury, capo della speciale forza di polizia Scorpion. Lo ha riferito la polizia. L'esplosione, che ha provocato anche il ferimento di 12 persone, ha creato un grande buco nel soffitto dell'edificio.

AFGHANISTAN

Almeno cinque civili afgani, otto secondo alcune fonti, sono rimasti uccisi e due militari della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) – guidata dalla Nato che opera sotto mandato dell’Onu – sono rimasti feriti nell’ennesimo attentato compiuto con un’autobomba e diretto contro un convoglio delle truppe internazionali nella città meridionale di Kandahar, roccaforte dei militanti talebani. I civili uccisi sarebbero cinque secondo il portavoce dell’Isaf, otto secondo fonti di polizia sul luogo, mentre il capo della polizia Shir Shah ha detto che “sette civili sono stati uccisi e sette feriti nell’attentato suicida diretto contro un convoglio Nato”.

Oltre 40 ribelli e 7 civili sono stati uccisi nel sud dell'Afghanistan in 48 ore in scontri con truppe della Nato e dell'esercito afghano. Lo ha annunciato la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) della Nato. Il primo scontro si e' verificato nel distretto di Panjwayi, a sud ovest di Kandahar, dove circa 20 ribelli sono stati uccisi. Altri 25 ribelli hanno trovato la morte e piu' soldati afghani sono rimasti feriti nel corso di un altro scontro nella provincia di Oruzgan.

RUANDA

Le autorità ruandesi hanno reso noto che la pena di morte in vigore nel Paese potrebbe presto essere messa al bando. Una discussione interna al Rwandan Patriotic Front, il partito di governo che ha una maggioranza del 70 percento in entrambe le Camere, ha fatto emergere la sostanziale unanimità al progetto di legge, che permetterebbe tra le altre cose l'estradizione nel paese di molti sospettati di genocidio rifugiatisi all'estero. Contraria invece l'Ibuka, la più grande associazione che raggruppa i parenti delle vittime del genocidio del 1994, quando 800 mila tra Tutsi e Hutu moderati furono uccisi dalle milizie Hutu. Finora il Ruanda ha giustiziato solo 22 colpevoli, in un'esecuzione di massa avvenuta nel 1998.


Gr 9:30

ESTERI

ANCORA OPERAZIONI A GAZA, ALTRE VITTIME

Una donna palestinese è stata uccisa questa mattina nel corso della nuova operazione militare lanciata oggi da soldati israeliani nella Striscia di Gaza, provocando nuovi scontri con miliziani e facendo salire a 10 il bilancio delle vittime delle azioni belliche israeliane avvenute nelle ultime 24 ore nei territori palestinesi. Lo riferiscono fonti giornalistiche locali e internazionali, sottolineando che non sono ancora chiare le circostanze in cui Zahria Idqah, 29 anni, sarebbe stata uccisa. Secondo fonti palestinesi, la donna è morta mentre si trovava di fronte alla sua abitazione ad Abassane, nel sud di Gaza, perché colpita da un cecchino, secondo l'esercito israeliano, invece, i militari avrebbero sparato contro due uomini armati che si stavano avvicinando, colpendoli entrambi. Intanto durante la notte si è aggravato il bilancio del raid aereo israeliano lanciato ieri sera a Gaza contro la casa di un responsabile del braccio armato di Hamas. Oltre alla bimba di otto anni, dilaniata dall'esplosione di un missile, ha perso la vita all'ospedale, dove era stato ricoverato insieme agli altri feriti, un altro bambino. Sempre ieri, verso mezzanotte, un elicottero israeliano ha lanciato un missile contro un'officina meccanica nel quartiere Zeitun di Gaza. Non è ancora chiaro se l’attacco abbia provocato vittime o feriti.

AFGHANISTAN: KAMIKAZE CONTRO TRUPPE NATO A KANDAHAR, 8 I MORTI

E' salito ad almeno otto morti il bilancio dell'ennesimo attentato contro le truppe della Nato in Afghanistan, dove un kamikaze si e' fatto saltare in aria accanto a un convoglio dell'Alleanza a Kandahar, ex roccaforte del vecchio regime dei Talebani nella parte meridionale del Paese. Lo hanno riferito fonti della polizia locale mentre l'Isaf, la Forza Internazionale di Assistenza per la Sicurezza ora sotto comando atlantico, ha tenuto fermo a cinque il computo delle vittime. Si tratterebbe comunque di civili afghani. Due i soldati occidentali che hanno riportato lesioni in seguito all'esplosione. Ieri a Khost, nell'est, un duplice attacco suicida con obiettivi la stessa Isaf e l'Esercito governativo aveva causato nel complesso sedici feriti.

COREA DEL NORD: GIAPPONE IMPONE SANZIONI UNILATERALI

In attesa di eventuali mosse da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, il Giappone ha imposto sanzioni unilaterali a carico della Corea del Nord, come ritorsione per il test nucleare annunciato lunedi' dal regime di Pyongyang. I provvedimenti punitivi nipponici, gia' preannunciati 24 ore fa, sono stati adottati formalmente oggi dal governo di Tokyo: a partire dalla mezzanotte sara' proibita l'importazione di qualsiasi merce di origine nord-coreana, e nessuna nave di Pyongyang avra' accesso ai porti giapponesi. Il varo delle sanzioni e' stato reso noto dal capo di gabinetto, Yasuhisa Shiozaki, mentre il ministro del Commercio, Akira Amari, ha preconizzato che essa "avranno un impatto considerevole" per l'ultimo Paese al mondo dominato da una dittatura comunista risalente all'epoca della Guerra Fredda. Non tutti gli osservatori sono peraltro d'accordo sull'efficacia del provvedimento: la Corea del Nord gia' dal luglio scorso e' soggetta ad altri tipi di misure punitive da parte di Tokyo, anche di natura commerciale (oltre al bando per i propri diplomatici e all'interruzione dei voli charter tra i due Stati), e i suoi pur limitati scambi con l'estero si concentrano attualmente soprattutto in direzione di Cina e Corea del Sud. Il blocco dell'import va comunque a cumularsi al divieto di entrare in territorio nipponico per tutti i cittadini nord-coreani, gia' adottata ieri, con l'eccezione di coloro che siano nati in Giappone, come retaggio della passata dominazione coloniale di Tokyo sull'intera penisola di Corea. In un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa giappionese 'Kyodo' l'ambasciatore nord-coreano incaricato di gestire le relazioni bilaterali, Song Il-ho, ha subito minacciato "forti contromisure". Secca peraltro la replica di Shiozaki: "Il nostro governo e' responsabile della protezione del Paese e del suo popolo".

CINEMA: E' MORTO GILLO PONTECORVO

E' morto questa notte al Policlinico Gemelli a Roma Gillo Pontecorvo, uno tra i piu' grandi registi ed autori del cinema italiano, che avrebbe compiuto a novembre 85 anni. Pontecorvo, che era malato da tempo, e' riconosciuto a livello internazionale come uno degli autori piu' importanti del cinema del dopoguerra. Da regista aveva vinto il Leone d'Oro alla Mostra di Venezia 40 anni fa, nel 1966, con il film La Battaglia d'Algeri, era stato inoltre candidato due volte all'Oscar.

ITALIA


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gror06100613 (last edited 2008-06-26 10:06:58 by anonymous)