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ESTERI
ISRAELE
“Io, Omri Evron, rifiuto di servire nell’esercito perché intendo restare fedele ai principi morali in cui credo. Il mio rifiuto di arruolarmi è un atto di protesta contro l’occupazione militare protratta del popolo palestinese, un occupazione che approfondisce e fortifica l’odio e il terrore fra i popoli. Mi oppongo alla partecipazione alla guerra crudele per il controllo dei territori occupati, una guerra condotta per proteggere le colonie israeliane e per mantenere l’ideologia della Grande Israele”: inizia così la dichiarazione di Omri Evron, un ‘refusnik’ dell’esercito israeliano che si rifiuta di prestare servizio nei Territori palestinesi.
“Rifiuto di servire un’ideologia che non riconosce il diritto di tutte le nazioni all’indipendenza e alla coesistenza pacifica. Non sono preparato a contribuire in alcun modo all’oppressione sistematica di una popolazione civile e alla privazione dei suoi diritti, così come essa viene effettuata dal regime dell’apartheid e dalle truppe israeliane nei territori occupati” scrive ancora Evron - carta d’identità militare n. 6153157 – che sta scontando 14 giorni di isolamento in carcere. “Sono sdegnato – aggiunge nel testo della sua dichiarazione, pervenuto anche alla MISNA - per l’incarcerazione di milioni di persone dietro muri e checkpoint, e per la fame che ne consegue. Mi rifiuto di arruolarmi perché non credo che la violenza sia una soluzione e che la guerra porti la pace. Mi rifiuto di servire le industrie degli armamenti, le aziende globali, gli avidi appaltatori, i predicatori di razzismo e i cinici leader la cui attività è volta all’incremento della sofferenza, e che deprivano le persone dei loro diritti umani di base”. Il militare israeliano auspica che il suo rifiuto “serva a portare l’attenzione sul fatto che non tutti sono pronti a farsi indottrinare e cooptare per cause nazionaliste e razziste. Con questo atto voglio esprimere la mia solidarietà con tutti i prigionieri per la libertà in tutto il mondo. Mi rifiuto di credere alle bugie diffuse allo scopo di indurre divisioni e antagonismi fra i lavoratori delle due parti così che essi non possano allearsi nella lotta per i loro diritti”. Vorrei, si legge ancora, “che il mio rifiuto sia un messaggio di pace e di solidarietà e un appello a coloro che uccidono e sono pronti a farsi uccidere per interessi che non sono i loro, a deporre le armi e a unirsi nella lotta per un mondo più giusto”. Pur dichiarandosi consapevole questo il suo atto è una violazione delle leggi israeliane, nella sua ‘Dichiarazione di lealtà alla pace’ il soldato Omri mi conclude: “È mio dovere oppormi a qualunque legge che renda possibile privare altri dei loro diritti e della libertà, o trattarli con tale violenza da negare la loro umanità fondamentale”. Da anni esistono in Israele numerosi gruppi di ‘obiettori’ che rifiutano il servizio militare nei Territori palestinesi; tra questi, ‘Yesh Gvul’, (‘C’è un limite’). Negli ultimi anni l’intensificarsi delle operazioni militari contro i palestinesi ha provocato una proporzionale crescita di refusnik, tra cui anche piloti dell’aviazione e membri delle unità speciali. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato il sergente Itzik Shabbat, un produttore televisivo di 28 anni, che ha a luglio respinto l’ordine di raggiungere la sua unità di riservisti nei Territori durante la guerra tra Israele e gli Hezbollah in Libano.
PALESTINA
Sette militanti palestinesi di Hamas sono stati uccisi nella notte da militari israeliani durante due diverse incursioni compiute nel nord e nel sud della Striscia di Gaza, rispettivamente nella zona di Jabaliya e di Rafah.
IRAQ
I comandi militari Usa hanno reso nota questa mattina la morte di quattro soldati statunitensi, vittima di un agguato avvenuto ieri alla periferia sud di Baghdad. Sale così a 2.776 il numero dei caduti Usa in Iraq dall'inizio della guerra: 596 nel corso dell’anno 2006.
SRI LANKA
Almeno due persone sono rimaste uccise e altre dieci ferite questa mattina in attentato suicida nella base navale di Galle, nel sud dello Sri Lanka. Cinque barchini carichi di esplosivo si sono lanciati contro le banchine del porto provocando numerose esplosioni. Successivamente si sono uditi nella zona colpi di arma da fuoco. L'esercito ha imposto il coprifuoco in tutta la città. Questo attacco giunge due giorni dopo quello di lunedì contro un convoglio di autobus militari che ha ucciso 103 marinai e ne ha feriti altri 150.
USA
Il segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, è in arrivo a Tokyo per colloqui riguardanti la crisi nucleare nordcoreana. Dopo il Giappone, la Rice andrà anche a Seul, Pechino e Mosca. La tensione sulla vicenda del nucleare della Corea del Nord rischia di salire dopo le voci, non confermate, di un nuovo test nucleare di Pyongyang che il presidente Usa, George W. Bush, ha detto di considerare "un'atto di guerra" da parte del regime comunista di Kim Jong Il.
ITALIA
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