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[#appunti Appunti e note redazionali]

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Gr 19:30

per girl che fa gr, da dwpress del 18 ottobre 1- Madri senza dover adottare: è successo ad Antonia e Maria Angeles in base alla legge sui matrimoni omosessuali in vigore in Spagna, le quali hanno ottenuto che Antonia fosse riconosciuta madre della bambina nata due settimane fa in seguito a un processo di fecondazione in vitro a cui si era sottoposta Maria Angeles. Sulla questione non vi è stata necessità di procedere all’adozione perché il giudice, una donna, ha dato ragione al loro ricorso per discriminazione. La legge spagnola per la riproduzione assistita, riformata appositamente un anno dopo l'istituzione dei matrimoni omosessuali in Spagna, richiede infatti che la donna coniuge della madre biologica ottenga il riconoscimento della maternità solo in seguito a un processo di adozione del bambino. Un particolare della normativa profondamente contestato dalle associazioni di gay e lesbiche spagnole, perché valido solo nel caso di coppie omosessuali. Secondo la stessa legge, infatti, in caso di coppie eterosessuali (anche quelle di fatto), il padre si vede riconosciuta la paternità del bimbo nato per fecondazione assistita senza dover passare attraverso un processo burocratico. In molti paesi, del resto, si contesta comunque il fatto che la Spagna permetta ai coniugi omosessuali di adottare il figlio del partner, creando così un vero nucleo familiare. Antonia e Maria Angeles non hanno comunque accettato l'ordine imposto dalla legge e hanno fatto ricorso ad un tribunale civile di Algeciras in Andalusia e la giudice ha riconosciuto ad Antonia di essere madre della piccola così come Maria Angeles, madre biologica. Si ha comunque notizia del fatto che le autorità ricorreranno contro la decisione del tribunale di iscrivere Antonia come madre nel Registro Civile. 18 ottobre 2006

2- LE ORGANIZZAZIONI MESSICANE CHIEDONO IL PROCESSO CONTRO I FUNZIONARI PUBBLICI COLPEVOLI DELLE VIOLENZE CONTRO LE DONNE DI ATENCO.– San Salvador in Atenco (Messico) - La Commissione Nazionale dei Diritti umani (CNDH) ha emanato una raccomandazione affinché la Segreteria di Sicurezza Pubblica Federale, il governo dello stato del Messico e l'Istituto Nazionale di Migrazione (INM) diano inizio a un procedimento amministrativo di responsabilità contro i funzionari pubblici coinvolti nei fatti di Texcoco e Salvatore Atenco salienti nel maggio scorso, quando 26 donne furono stuprate e 2 persone persero la vita. Nella conferenza stampa, il presidente della CNDH, José Luis Soberanes Fernández, ha confermato i gravi episodi di abuso sessuale verificati durante l'intervento operativo del 3 e 4 maggio nei municipi di Texcoco e San Salvatore Atenco, nello stato del Messico. Le donne furono costrette con le minacce a subire atti sessuali, ed esistono elementi per rilevare trasgressioni penali di "violazione parificata", sostiene la raccomandazione 38/2006. Fernandez ha inoltre dichiarato che i periti medici di quella Commissione hanno realizzato ben 26 studi valutativi nel corso dell’istruttoria, applicando il Protocollo di Istanbul a 11 donne e 15 uomini. In accordo con le norme di quella procedura internazionale, la CNDH ha steso verbali circostanziati, materiale fotografico e video, con copie certificate di documenti ufficiali, rapporti di polizia e relativi certificati clinici. Il lavoro di raccolta e analisi ha permesso di concludere che durante gli episodi di violenza, elementi della Polizia Federale Preventiva (PFP), della Polizia dello Stato del Messico e dell'INM si sono resi responsabili di mancato rispetto dei diritti umani macchiandosi di trattamento crudele, inumano e degradante; violazione di domicilio e su minori, detenzione arbitraria e illegale, tortura, abuso sessuale, attentato alla vita. Secondo la relazione presentata da Soberanes Fernández, consistente in nove tomi per complessive duemila pagine, durante l’intervento della forza pubblica ad Atenco, 207 persone furono fermate e trasportate presso il centro di reinserimento sociale "Santiago". Nel lasso di quattro ore, i detenuti subirono percosse e minacce di morte, e furono gettati sui mezzi di polizia senza riguardi per l’età, il sesso o il loro stato fisico. “I maltrattamenti e gli atti ingiuntivi patiti costituiscono atti di tortura ratificati in conformità al Protocollo di Istanbul” – ha precisato il presidente della CNDH. Fernandez ha ulteriormente puntualizzato che nel caso delle donne vittime di stupro, il personale di "Santiago" non si curò nemmeno degli evidenti segni di lesione lasciati sui corpi delle vittime. In alcuni casi, i vestiti delle offese furono sequestrati senza il loro consenso, obbligandole in altri a lavarli. Il titolare della CNDH ha inteso annotare come il lavoro d’indagine è stato ostacolate in questi mesi dalla PFP e da elementi di polizia appartenenti allo stato del Messico, aggiungendo che diverse sollecitazioni per ottenere informazioni dalle autorità non furono soddisfatte in maniera adeguata; altre ricevendo risposte insufficienti o contrarie alla logica dei fatti dimostrati. Tra le raccomandazioni dirette a Eduardo Medina Mora, Segretario di Sicurezza Pubblica Federale, si registra l’invito a iniziare il processo amministrativo di responsabilità contro i funzionari della PFP e gli altri elementi coinvolti negli episodi di violenza. Richiede inoltre di dare istruzioni affinché vengano avviate le procedure di verifica della commissione per gli atti illeciti in cui sono incorsi gli agenti della polizia federale preventiva. Al governatore Enrique Peña Nieto è stato inviato l’appello a effettuare in tempi rapidi il pagamento dell’indennizzo alle famiglie di Javier Cortes Santiago e Ollín Alexis Benhumea Hernández, rimasti uccisi nel corso della tragica operazione, oltreché l’invito a indagare sul direttore del Centro Preventivo e di Reinserimento Sociale "Santiago" e sul personale medico ivi incaricato. Fernandez esorta infine Hipólito Treviño Licea, delegato dell'INM, ad avviare un procedimento amministrativo nei confronti dei funzionari pubblici appartenenti alla sua delegazione regionale nello stato del Messico, coinvolgendo anche la direzione Generale di Controllo e Verifica Migratoria per le sue probabili responsabilità nell'espulsione illegale dal paese di cinque persone, di cui quattro sono donne: due spagnole, una tedesca e una cilena. Oltre a rivedere gli ordini di espulsione e riconoscere i diritti degli stranieri compromessi nel caso. Numero 200 del 18 ottobre 2006

3- BAHREIN: DIVENTA DEPUTATA L’UNICA CANDIDATA DONNA, E’ LA PRIMA DEL REGNO. Manama - Latifa al-Quohoud è la prima deputata donna del Bahrein. L'alta commissione elettorale ha infatti annunciato che essendosi candidata alle legislative, ed essendosi però ritrovata la sola pretendente nella sua circoscrizione alla scadenza fissata per il deposito delle candidature, ha raggiunto lo storico traguardo diventando la prima deputata donna del Regno. La donne hanno ottenuto il diritto di voto solo nel 2001, in occasione di un referendum su un'apertura politica iniziata dal re, in virtù della quale il Bahrein, governato da una dinastia sunnita e la cui popolazione è in maggioranza sciita, è diventato una monarchia costituzionale, con un Parlamento costituito da un'assemblea eletta di 40 membri di un consiglio consultivo. Numero 200 del 18 ottobre 2006

Stupri e molestie, pronto il giro di vite

Pene più severe per le violenze sulle donne

ROMA - Il ministro delle Pari opportunità, Barbara Pollastrini, ha quasi ultimato la messa a punto del "pacchetto anti-violenza" sulle donne annunciato ad agosto. Il disegno di legge, studiato in collaborazione con i ministeri della Giustizia e dell'Interno, dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri questa settimana.

Il testo, stando alle indiscrezioni, conterrà un inasprimento delle pene per i reati a sfondo sessuale, con un innalzamento delle pene minime per lo stupro e la soppressione, nei casi più gravi, delle attenuanti generiche in modo che la concessione delle stesse non riduca drasticamente il periodo di reclusione. Verranno inoltre introdotti nel codice penale i reati di molestie e minacce persecutorie (il cosiddetto stalking).

Telefonate oscene, episodi di pedinamento, atti di esibizionismo, molestie fisiche saranno puniti, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a quattro anni (attualmente per le molestie è previsto l'arresto fino a sei mesi o un'ammenda fino a 516 euro). Per le minacce persecutorie si rischia invece da uno a quattro anni di carcere (attualmente sono previste multe fino a 51 euro e nei casi più gravi la reclusione fino ad un anno).

In caso di stupro e di altri reati come la violenza domestica, la violenza di genere e l'omofobia, inoltre, verranno introdotte garanzie di carattere procedurale. Per accorciare la durata del processo, ad esempio, sarà agevolato il ricorso al giudizio immediato, che diventerà obbligatorio, anche se entro un certo limite di tempo. Il pubblico ministero potrà chiedere, inoltre, che si proceda all'esame della vittima solo in sede di incidente probatorio, in modo che, a chi ha già subito una violenza, sia risparmiato il trauma del dibattimento. Non potrà poi essere ammesso il patteggiamento se la persona offesa non sarà stata risarcita del danno e verranno ampliate le ipotesi di costituzione di parte civile.

Secondo le ultime statistiche Istat, più della metà (55,2%) delle donne italiane di età compresa tra i 14 e i 59 anni ha subito nell'arco della vita almeno una molestia a sfondo sessuale. Tra queste quelle verbali e le telefonate oscene sono le più diffuse (rispettivamente il 25,8% e il 24,8% delle donne), seguite dagli episodi di pedinamento e gli atti di esibizionismo (entrambi quasi il 23%) e le molestie fisiche che raggiungono quasi il 20%. Ad essere più colpite le donne tra i 25 e i 44 anni.

boh, non so se è da GR... dà Lo svelamento di Romano Prodi Giuliana Sgrena

Sarà l'aria spagnola, l'abbraccio con Zapatero e l'intesa con Madrid sulle questioni dell'immigrazione che ha fatto fare al presidente del Consiglio Romano Prodi un passo in più. Intervistato dalla Reuters ha detto di essere d'accordo con il ministro britannico Straw sulla questione del velo integrale (niqab) portato da alcune donne musulmane. «Non potete coprire il vostro viso... è senso comune, è importante per la nostra società. L'importante non è come siete vestite ma se siete nascoste o no». E poi ha aggiunto per essere più chiaro: «Gli immigranti sono parte del nostro futuro». L'affermazione, come è già successo in Gran Bretagna, susciterà reazioni non solo tra i musulmani ma anche tra i politici di casa nostra. La destra, soprattutto la Lega, appoggerà la prima parte del discorso ma non la seconda, il centro-sinistra sarà d'accordo sulla seconda ma sulla prima si scontrerà con i sostenitori del relativismo culturale che riconoscono nelle tradizioni più oscurantiste l'identità dell'altro da salvaguardare. Con una forma sottile di razzismo si ritiene che i diritti universali siano riservati all'occidente. L'altra faccia della medaglia di chi vuole esportare la democrazia con la guerra. E se la richiesta di non portare il velo integrale può apparire una insensibilità verso i musulmani basta pensare che non si tratta di imposizioni religiose ma di tradizione: le nostre nonne non portavano forse il fazzoletto in testa? E chi della sinistra oserebbe resuscitare la pena di morte in nome della tradizione? E poi se ci si sente tanto in colpa per privare i musulmani del controllo sulle «loro» donne attraverso il velo una via d'uscita può essere l'accelerazione dei termini per l'acquisizione della cittadinanza italiana. Altrimenti saremo superati dai turchi in Germania, dove un appello dei progressisti della comunità islamica invita le musulmane a togliersi il velo come segno di emancipazione. In Marocco e in Tunisia il velo è già proibito nelle scuole e nei luoghi pubblici. Ma il re marocchino Mohammed VI è andato oltre togliendo le immagini di donne velate dai libri di testo, così come gli accenni al Corano che imporrebbe l'uso del velo. Mentre l'Europa resterà indietro con buona pace di Tareq Ramadan che non a caso ritiene che il futuro dell'islam sia in Europa.

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

BANLIEUES UN ANNO DOPO

Il 27 ottobre 2005 a Clichy-sous-bois, dopo la morte di due ragazzi folgorati in una centralina elettrica dove si erano rifugiati per sfuggire alla polizia, iniziavaun òlungo periodo dirivoltenelle banlieues.In questi giorni i francesi si stanno preparando ripensare alle periferie. E già arrivano le prime dichiarazioni di intenzione dalla politica istituzionale.Il primo ministro, Dominique de Villepin è partito in quarta per mettere in scena le iniziative governative a favore della «coesione» nelle periferie difficili: ha ricevuto rappresentanti di associazioni di quartiere e di educatori il 16 ottobre, poi ha visitato alcuni quartieri «sensibili» e giovedì 18 ha insediato l'Agenzia nazionale per la coesione sociale, uno «sportello unico» dotato di 50 milioni di euro l'anno con lo scopo di lottare contro le discriminazioni, l'analfabetismo e per l'occupazione delle popolazioni di origine immigrata.

Intanto sale nuovamente la tensione nelle periferie, ad Aulnay-sous-Bois, giovedì scorso, otto persone sono state arrestate otto persone, accusate di aver organizzato un agguato alla polizia. L'arresto è stato trasmesso in televisione , con una eccezionale operazione di spettacolarizzazione.Sarkozy continua a portare avanti la linea dura, anche perché le elezioni presidenzialki si fanno sempre più vicine.

E intanto gli abitanti delle banmlieues continuano a raccontare la loro quotidianeità,in qiuesti giorni ilquotidiano LIberation ospita un blog aperto da due abitanti proprio di Aulnay. Carota e bastone

Allo stesso tempo, si moltiplicano le disussioni su come risolvere il "problema"banlieues, tra chi propone una politicadiaccesso alla proprietà e chi invece parl diripensare gli spazi architettonici delle periferie.

Alcune grandi imprese hanno preso l'impegno di favorire « la diversità » nelle assunzioni, le grandi banche promettono più crediti per chi è in difficoltà. Intanto, quest'estate 28 prefetti si sono rivolti al ministro degli interni per denunciare la situazione, che scappa loro di mano.

Nicolas Sarkozy propone di giudicare sistematicamente in corte d'assise (dove c'è il giurì popolare perché « sarà il popolo francese a giudicare ») chi aggredisce chi porta una divisa. Se l'è presa con i giudici - in primo luogo quelli del tribunale di Bobigny, nella banlieue parigina, il più grande di Francia accusati di essere lassisti, al punto che il presidente Jacques Chirac è dovuto intervenire per difendere i magistrati.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

LA GRAN BRETGNA ANNUNCIA PIANI PERRIDURRE IMMIGRZIONE DA ROMANIA E BULGARIA

Il ministro dell'interno britannico, John Reid, annuncerà con tutta probabilità oggi i piani del governo di Londra per restringere l'immigrazione da Romania e Bulgaria, una volta che i due Paesi saranno entrati nell'Unione Europea, il prossimo primo gennaio. L'idea, lasciata trapelare già nelle settimane scorse, è quella di restringere il diritto al lavoro dei nuovi cittadini europei, rilasciando un certo numero di permessi di lavoro, anche a seconda del tipo di professione e delle competenze.L'idea sottesa questa operazione è quella diconsiderareche i Paes, una volta entrati nell'Unione, migliorino sensibilmente le loro condizioni.

GAS E PETROLIO, SCOPERTI GIACIMENTI A CONFINE CON ANGOLA

Riserve di petrolio e gas sono state scoperte nei distretti della Provincia Nord-occidentale dello Zambia, al confine con l’Angola. Lo ha annunciato il presidente Levy Mwanawasa, precisando che la presenza di idrocarburi sarebbe confermata da analisi dei geologi governativi su campioni di terreno. “Quel che resta per le compagnie ora è determinare l’ampiezza delle riserve di gas e petrolio nei due distretti e estendere i rilevamenti in altri” ha detto ancora il presidente.Come previsto dal ‘Petroleum Act’, la legge che regola lo sfruttamento dei giacimenti zambesi, Mwanawasa ha già nominato il comitato incaricato di rilasciare alle compagnie private le licenze per la prospezione e l’estrazione di gas e petrolio. Fino ad oggi, lo Zambia importava greggio dal Medio Oriente e lo lavora in un impianto a Ndola, nel nord , per poi esportare prodotti petroliferi raffinati in Zimbabwe e nella Repubblica democratica del Congo.

Delegazione Tamil parte per Ginevra, in vista di colloqui di pace

Una delegazione di negoziatori Tamil ha lasciato questa mattina lo Sri Lanka per recarsi a Ginevra, dove parteciperà a colloqui di pace con rappresentanti del governo. Proprio ieri, le autorità di Colombo avevano dichiarato la propria disponibilità a cooperare per riportare la calma nel Paese, dove quest'anno gli scontri tra esercito e ribelli hanno causato oltre 2.000 morti. I primi colloqui di Ginevra sono in programma nel fine settimana, con l'obiettivo di ripristinare il cessate il fuoco deciso nel 2002 e abbandonato negli ultimi mesi. Ieri, rappresentanti dei due principali partiti cingalesi hanno firmato un accordo in cui lo United National Party (attualmente all'opposizione) si impegna a sostenere il governo "nel perseguimento di un'intesa relativa al conflitto in corso". La lotta dei Tamil, che chiedono un territorio indipendente nel nord-est dell'isola, è iniziata nel 1983 .

DOPO GOLPE: PRIMA SESSIONE PARLAMENTO, ELETTO PRESIDENTE

Si sono riuniti per la prima volta, a cinque settimane dal colpo di stato che ha destituito l’impopolare ex-primo ministro Thaksin Shinawatra, i 242 deputati dell’Assemblea legislativa nazionale unicamerale designati dal cosiddetto Consiglio per la sicurezza nazionale, la giunta militare utrice del colpo di stato. I militari avevano preso l'impegno di riunire al più presto l'assemblea parlamentare, ma gli osservatori intrenazionali hanno dichiarato che, di fatto, essa è stata spogliata da qualsiasi capacità decisionale.

ITALIA

ALBERTELLI

Oggi pomeriggio gli studenti del liceo Albertelli si sono dati appuntamento per un volantinaggio-attacchinaggio di controinformazione sui fatti dei giorni scorsi, che hanno visto gli studenti in autogestione aggrediti dai poliziotti. Ascoltiamo una registrazione fattain radio all'indomani dell'aggressione.

PATTO LIGURIA-PIEMONTE PER IL TERZO VALICO

Prende corpo il patto tra Liguria e Piemonte per costruire il Terzo Valico. E' stato nominato ieri il comitato esecutivo della "Societa' logistica dell'arco ligure e alessandrino".

LUNEDI' NERO NEI CANTIERI DI ROMA E PROVINCIA

Ieri tre incidenti sul lavoro nella nostra città. A Torvaianica in via Lenci un operaio, che lavorava in nero è morto in una cantiere, mentre sollevava una massa di terra.

A Borgata Fidene,durante i lavori di ristrutturazione di una palazziana cade dal quarto piano un operaio di 56 anni. Per fortuna riesce a fermarsi al balcone sottostante e si salva riportando solo delle lesioni.

A Tivoli un operaio ha subito l'amputazione di un braccio e di una gamba ad un operaio, dopo che era stato coplpito da una lastra di travertino nell'officina in cui lavorava.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

M.O.: FOTOREPORTER SPAGNOLO RAPITO A GAZA

Un fotoreporter dell'Associated Press e' stato rapito a Gaza. Si tratta dello spagnolo Emilio Morenatti. Fino a questo momento non e' giunta alcuna rivendicazione del rapimento.

IRAQ: SONDAGGI, OLTRE 60% BRITANNICI VUOLE RITIRO SOLDATI

La maggioranza dei cittadini britannici pensa che i soldati di Sua Maesta' debbano ritirarsi dall'Iraq. Lo riferiscono due sondaggi pubblicati questa mattina da due diversi quotidiani. Secondo quanto riportato dal Guardian, oltre il 60 per cento dei britannici chiede che il ritiro avvenga entro entro l'anno in corso mentre il 45 per cento chiede che esso avvenga immediatamente.Secondo l'Indipendent, il 62 per cento chiede il ritiro immediato mentre il 72 per cento ritiene che non sia possibile vincere la guerra in Iraq. La Gran Bretagna ha schierato in Iraq 7.200 militari, impegnati in gran parte nel sud del Pese mediorientale.

LA GRAN BRETGNA ANNUNCIA PIANI PERRIDURRE IMMIGRZIONE DA ROMANIA E BULGARIA

Il ministro dell'interno britannico, John Reid, annuncerà con tutta probabilità oggi i piani del governo di Londra per restringere l'immigrazione da Romania e Bulgaria, una volta che i due Paesi saranno entrati nell'Unione Europea, il prossimo primo gennaio. L'idea, lasciata trapelare già nelle settimane scorse, è quella di restringere il diritto al lavoro dei nuovi cittadini europei, rilasciando un certo numero di permessi di lavoro, anche a seconda del tipo di professione e delle competenze.L'idea sottesa questa operazione è quella diconsiderareche i Paes, una volta entrati nell'Unione, migliorino sensibilmente le loro condizioni.

GAS E PETROLIO, SCOPERTI GIACIMENTI A CONFINE CON ANGOLA

Riserve di petrolio e gas sono state scoperte nei distretti della Provincia Nord-occidentale dello Zambia, al confine con l’Angola. Lo ha annunciato il presidente Levy Mwanawasa, precisando che la presenza di idrocarburi sarebbe confermata da analisi dei geologi governativi su campioni di terreno. “Quel che resta per le compagnie ora è determinare l’ampiezza delle riserve di gas e petrolio nei due distretti e estendere i rilevamenti in altri” ha detto ancora il presidente.Come previsto dal ‘Petroleum Act’, la legge che regola lo sfruttamento dei giacimenti zambesi, Mwanawasa ha già nominato il comitato incaricato di rilasciare alle compagnie private le licenze per la prospezione e l’estrazione di gas e petrolio. Fino ad oggi, lo Zambia importava greggio dal Medio Oriente e lo lavora in un impianto a Ndola, nel nord , per poi esportare prodotti petroliferi raffinati in Zimbabwe e nella Repubblica democratica del Congo.

ITALIA


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