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Appunti e note redazionali

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Sommario

In primo Piano

fao un vertice a roma fino al 4 novembre

Sono 854 milioni le persone nel mondo che soffrono la fame e il loro numero non è mai calato dal 1990-1992. Anzi, e' aumentato. Questo il magro bilancio dopo dieci anni dal Vertice mondiale dell'alimentazione di Roma che prometteva di dimezzare il numero degli affamati entro il 2015. Dal 2 al 4 novembre, sempre a Roma, si terrà il 32° Comitato per la Sicurezza Alimentare della FAO (CFS). Per valutare le loro politiche il CFS prevede che si tenga dentro la FAO uno Special Forum dal 30 al 31 ottobre 2006, in cui le delegazioni governative si confronteranno alla pari con la società civile ed i movimenti per discutere le azioni intraprese e proporre politiche più efficaci. In vista di questa consultazione oltre 260 organizzazioni, associazioni, ONG, movimenti ecologisti e sindacati si sono riuniti nel Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare.

CORRISPONDENZA

Oggi si è inoltre tenuto davanti ALla sede della FAO di Roma un grande Mercato Contadino dove è stato possibile un confronto diretto e senza intermediari con chi il cibo lo produce. Diversi anche i momenti di discussione e di confronto su certificazioni autogestite, grande distribuzione, gruppi di acquisto e politiche agricole sovranazionali.

CORRISPONDENZA

oaxaca la protesta non si ferma

Non si ferma, nonostante le dichiarazioni del presidente del Messico Fox, la protesta nella città di Oaxaca. Due giorni dopo l'arrivo di centinaia di agenti federali nella città messicana, ieri i manifestanti hanno eretto nuove barricate, bloccato un'importante autostrada e incendiato veicoli. Un funzionario federale ha ammesso che lo stato non è ancora riuscito a riprendere il completo controllo di questa città – che conta 275.000 abitanti - in rivolta da cinque mesi perché le autorità centrali non hanno accettato la richiesta di dimissionare il governatore, Ulises Ruiz accusato di corruzione e malgoverno.

CORRISPONDEZA


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ESTERI

PALESTINA

Raid a Gaza, le vittime salgono a 9

E' salito a nove morti e circa 35 feriti il bilancio del raid israeliano a Beit Hanoun, nella Striscia di Gaza. I soldati israeliani sono entrati nella cittadina con una quarantina di veicoli blindati e ruspe, con l'obiettivo di demolire strutture che l'esercito ritiene responsabili del lancio di missili in territorio israeliano. Il raid era stato preceduto da due attacchi aerei. Il Ministero degli esteri dell'Anp ha reso noto che negli ultimi quattro mesi diecimila palestinesi hanno ricevuto il permesso d'immigrazione in vari Paesi. Ci sono, inoltre, al momento 45 mila richieste di emigrazione da parte di palestinesi al vaglio delle rappresentanze straniere in Palestina.

I voli di ricognizione dell'aviazione israeliana sul Libano continueranno nonostante le proteste di Beirut, dell'Onu e dell'alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione Europea Javier Solana. Lo ha ribadito alla radio pubblica il vice ministro della Difesa dello Stato ebraico, Ephraim Sneh.

I voli di ricognizione dell'aviazione israeliana sul Libano continueranno nonostante le proteste di Beirut, dell'Onu e dell'alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione Europea Javier Solana. Lo ha ribadito alla radio pubblica il vice ministro della Difesa dello Stato ebraico, Ephraim Sneh.


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iraq: sparite il 4% delle armi date dagli americani

Il 4 per cento delle armi leggere che l'esercito statunitense ha fornito alle forze di sicurezza irachene è sparito, e molte altre sono malfunzionanti e difficilmente riparabili perché mancano i pezzi di ricambio. Lo ha rivelato un rapporto del dipartimento della Difesa di Washington. Il Pentagono non riesce a trovare 14.030 armi tra pistole semiautomatiche, fucili d'assalto, mitragliatrici e lanciarazzi che ha consegnato all'Ira dal 2003, per un valore di 113 milioni di dollari. La ricerca di queste armi sarà impegnativa, perché il dipartimento ha registrato i numeri di serie di circa 10.000 armi su oltre 370.000, meno del 3 per cento del totale. La commistione tra forze di polizia irachene e milizie sciite e sunnite è un problema noto da tempo all'esercito Usa in Iraq.

IRAQ nel caos

Un paese che si avvicina gradualmente al caos, e si allontana sempre di più dalla pace: è questa l'immagine della situazione irachena, sintetizzata - in un grafico - dagli esperti militari americani. Uno schema colorato utilizzato ad un briefing del Comando centrale degli Stati Uniti due settimane fa, il 18 ottobre scorso; documento a uso esclusivamente interno (e proprio per questo interessante), che però è stato intercettato dal New York Times. E pubblicato, oggi, sul suo sito.


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IRAQ nel caos

Un paese che si avvicina gradualmente al caos, e si allontana sempre di più dalla pace: è questa l'immagine della situazione irachena, sintetizzata - in un grafico - dagli esperti militari americani. Uno schema colorato utilizzato ad un briefing del Comando centrale degli Stati Uniti due settimane fa, il 18 ottobre scorso; documento a uso esclusivamente interno (e proprio per questo interessante), che però è stato intercettato dal New York Times. E pubblicato, oggi, sul suo sito.


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SRI LANKA Raid aereo su postazioni ribelli a Batticaloa

L'aviazione cingalese ha compiuto oggi un raid aereo contro obiettivi Tamil a Batticaloa, nell'est dello Sri Lanka, nella prima operazione militare dopo il collasso dei colloqui di pace a Ginevra, lo scorso fine settimana. Un portavoce militare ha dichiarato che l'attacco è stato pensato per "neutralizzare" alcune postazioni di artiglieria dei ribelli, che avevano sparato verso dei campi dell'esercito di Colombo. Per quanto riguarda le trattative per una tregua, arenatesi sulla questione della riapertura dell'autostrada che porta alla città di Jaffna (isolata da due mesi a causa dei combattimenti), i ribelli non accettano di programmare un'altra serie di colloqui se prima il governo cingalese non riapre la via di comunicazione, senza la quale Jaffna rischia una grave crisi umanitaria per mezzo milione di persone. Dalla ripresa delle violenze, alla fine del 2005, circa 3.000 persone sono morte nonostante il cessate il fuoco del 2002 sia ancora tecnicamente in vigore. Prima della tregua, la lotta separatista dei Tamil aveva causato oltre 65.000 morti in venti anni.

ITALIA

Napoli, La lega non demorde

Non perde occasione la Lega per ribadire il proprio razzismo e le proprie idee in materia di differenza nord-sud. Lo ha fatto oggi Roberto Calderoli, assurto ormai a portavoce leghista, parlando della situazione a napoli: «La fogna va bonificata e visto che Napoli oggi è diventata una fogna bisogna eliminare tutti i topi, con qualsiasi strumento". La preoccupazione di Calderoli è squisitamente economica, come sempre. Il problema è l'ipotesi che al Sud possano esere trasferiti fondi per affrontare quella che è stata nuovamente chiamata "emergenza". "Non vorrei che qualcuno possa arrivare a strumentalizzare ed enfatizzare i morti ammazzati per poter poi giustificare l'ennesimo ingiustificato e assurdo trasferimento di risorse ad una città che per la sua situazione ambientale, sociale e culturale e criminale rappresenta un insulto al Paese intero", afferma ancora Calderoli. Non ci sono stati finora commenti dalle altre forze politiche.

Prostituzione, applichiamo le leggi anti-schiavitù

Lo chiede all'Italia Franco Frattini, il vice presidente della Commissione Ue, con delega a giustizia, liberta' e sicurezza,auspicando che nella lotta alla prostituzione e al traffico di giovani ragazze schiave, l'Italia abbia il coraggio di applicare le leggi anti-schiavitu', seguendo con rigore la strada tracciata a livello europeo. La preoccupazione di Frattini è più securitaria che umanitaria, poichè l'applicazione di quella legge prevederebbe pene fino a 30 anni di carcere per chi spinge alla prostituzione con la violenza. Ma c'è anche un altro aspetto su cui l'Italia è carente, ed è quella del permesso di soggiorno. Esiste una direttiva europea che garantisce a coloro che denunciano gli aguzzini un permesso di soggiorno immediato, una speranza nel paese dove si e' stati costretti a subire le violenze e le sofferenze. L'Italia - ricorda il commissario Ue - non ha ancora applicato con legge nazionale questa direttiva, adottando le disposizioni per l'attuazione. Occorre farlo subito perche' al dramma della violenza non si aggiunga, come paradosso, il rimpatrio delle giovani vittime al paese d'origine, presso le famiglie che in pochi casi le hanno vendute ai trafficanti e le potrebbero vendere di nuovo.

Siparietto


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gror061101 (last edited 2008-06-26 09:50:16 by anonymous)