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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Italia

Processo Diaz, corrispondenza Avv. Tartarini.

Roma: effetto serra sulle prostitute

fonte: Coordinamento per la Difesa delle Persone Prostitute

La ricetta repressiva e regolazionista-oppressiva proposta in tema di “prostituzione” dal prefetto di Roma, Achille Serra, è pregiudizievole, irresponsabile, autoritaria e, soprattutto, pericolosa e storicamente superata. I clienti non si “scoraggeranno” con dei semplici divieti normativi, specie se protendono a soluzioni regolazioniste, dato che il fenomeno è essenzialmente culturale e di costume. Ridurre un fenomeno, che assomma in sé atti di abietta e “libera” violenza, a tema di decoro e di ordine pubblico, prevedendo rebus sic stantibus soluzioni cooperativistiche, è faciloneria e moralismo. Propagandare le false “ricette miracolose” d’oltralpe è abuso della fede pubblica. L’ “insofferenza della gente” e lo sfruttamento si possono validamente affrontare e risolvere già oggi; manca semplicemente la volontà istituzionale, degli organi inquirenti e delle forze dell’ordine. Parlare in questo modo, infine, del delicato tema delle MTS (Malattie Sessualmente Trasmissibili) è un censurabile atto di attentato alla salute pubblica da crassa ignoranza.

Noi donne e “prostitute” temiamo per la nostra incolumità e denunciamo pubblicamente chi, come il prefetto Serra, cerca di istituzionalizzarci come oggetti di sfogo maschile e macchine da soldi per chi ci sfrutta. Speriamo che il prefetto si ravveda e si convinca a confrontarsi finalmente anche con noi.

PROSTITUZIONE: SERRA, VIETARLA IN STRADA, SI' A ZONE DEDICATE

Una modifica normativa al codice penale che vieti l'esercizio della prostituzione in strade e piazze. L'ha proposta il prefetto di Roma, Achille Serra, durante i lavori della conferenza regionale sulla sicurezza. Una modifica di questo tipo - ha spiegato Serra - "utile a scoraggiare i clienti", ma sopratutto "a ripristinare condizioni di decoro per le vie della citta'", lascerebbe spazio ad alternative come "la nascita' di cooperative tra donne e l'individuazione di zone particolari per garantire le minime condizioni di decoro, come avviene peraltro in molte altre metropoli europee". Si tratta di soluzioni - ha concluso il prefetto - che potrebbero anche assicurare "una limitazione all'insofferenza della gente; una riduzione dello sfruttamento della prostituzione; l'azzeramento del problema della clandestinita' legata al fenomeno; la garanzia di minime condizioni igieniche, tenendo sotto controllo pericolose malattie infettive".

Iraq

Baghdad, 18 aprile A suon di autobombe, la campagna Imporre la legge, lanciata dal governo di Nouri al Malki e dalle forze di occupazione americane il 14 febbraio scorso, viene letteralmente annichilita. Un'autobomba fatta esplodere a Sadr City, ha provocato 30 morti e 45 feriti. Più tardi, presso il mercato di Sadriya, ne è esplosa un'altra, uccidendo 118 persone e ferendone 139. Solo oggi, secondo la Reuters, sono circa 170 le persone uccise dalle autobombe nella capitale irachena.

Iraq: curdi scontenti con il progetto di legge sullo sfruttamento del petrolio Baghdad, 18 aprile - Il governo regionale curdo iracheno è scontento con la nuova legge sullo sfruttamento delle risorse petrolifere nazionali che la prossima settimana sarà all'esame dell'Assemblea parlamentare irachena, come annunciato dal ministro competente Hussain al Shahristani. Ashti Hawrami, ministro per le Risorse naturali del governo regionale curdo, ha detto alla Reuters che il progetto di legge vuole privare le autorità locali del controllo delle risorse e consegnarle alla compagnia statale petrolifera. Per Hawrami si tratta di un progetto di legge incostituzionale, perchè "annacqua i poteri locali". Per le autorità regionali curde tutto il progetto di progressivo distacco da Baghdad è basato sul programma di gestione autonoma del greggio, a cominciare dalla firma dei contratti per lo sfruttamento dei campi.

Cina

Un grave incidente in una acciaieria del Nord-Est della Cina ha causato oggi almeno 32 morti. Lo scrive l'agenzia Nuova Cina. L'incidente e' avvenuto in uno dei settori della societa' Qinghe Special Steel, un'acciaieria di Tieling, nella provincia di Liaoning. Secondo le autorita' locali citate dall'agenzia, un enorme crogiolo si e' staccato da un altoforno ed e' precipitato sugli operai, seppellendoli con l'acciaio fuso.

E ancora in un impianto di fertilizzanti nella Cina sudoccidentale, le esalazioni di anidride solforosa rilasciate dagli scarichi hanno intossicato 450 persone, fra cui 135 studenti. L'incidente è accaduto ieri nella provincia di Guishou. A riferirlo il Giornale di Pechino. Uno degli intossicati versa in gravi condizioni.

Bolivia

Un morto e 20 feriti è il pesante bilancio degli scontri avvenuti oggi in Bolivia. Alcune decine di manifestanti di Yacuiba stavano cercando di occupare uno degli impianti petroliferi della Shell quando è intervenuta la polizia. Gli incidenti sono scoppiati a causa della disputa territoriale fra due provincie, quella di Gran Chaco e quella di O'Connor, per il possesso del territorio del campo petrolifero Margarita, che garantirebbe grazie alle tasse di concessione, molte entrate monetarie.

Messico

Saul Ortega, editore di "Diario de agua prieta" sarebbe stato rapito nella notte da un commando formato da uomini armati mentre si trovava di fronte alla sede della Sicurezza Pubblica nello stato di Sonora. Questo è solo l'ultimo dei sequestri perpetrati nei confronti di giornalisti ed editori. In precedenza stessa sorte era toccata a Rodolfo Rincon e al corrispondente di Televisa Amado Ramirez. Secondo i media locali Ortega avrebbe tentato di scappare a bordo della sua autovettura ma sarebbe stato bloccato immediatamente. La polizia, che ha aperto un'indagine ha fatto sapere che sarebbero stati esplosi anche molti colpi di pistola contro l'auto di Ortega. Secondo gli esperti il rapimento di Ortega potrebbe essere stato causato dalla grande campagna antidroga in atto in Messico da diverse settimane.

Colombia

Le ‘Cooperative di sicurezza rurale’ (Convivir), nate nel 1994 nel dipartimenti nord-orientale di Antioquia e legalizzate successivamente dall’allora governatore regionale Alvaro Uribe – dal 2002 presidente della Repubblica – furono la ‘piattaforma di lancio’ di una nuova generazione di movimenti paramilitari, responsabili di efferati crimini. L’accusa è risuonata ieri nell’aula del Senato di Bogotá in un atmosfera di silenzio e fibrillazione per l’atteso intervento del senatore Gustavo Petro, del ‘Partido polo democrático alternativo’ (sinistra), pronto – aveva detto – a divulgare una lista di 2000 nomi di politici e imprenditori collusi con gli ‘squadroni della morte’ di estrema destra delle Autodifese unite della Colombia (Auc). Petro ha iniziato il suo intervento mostrando una lettera datata settembre 1995 a firma dell’attuale consigliere politico di Uribe, Fabio Valencia, in cui chiedeva l’aiuto del capo paramilitare Ramon Isaza per rafforzare la sua influenza politica in Antioquia; ha proseguito elencando alti ufficiali delle forze armate coinvolti in operazioni dei paramilitari e collusi con il narcotraffico di Cali, responsabili a suo dire dell’assassinio, il 2 dicembre 1993, del capo del Cartello della droga di Medellín Pablo Escobar; ha completato la sua esposizione accusando, sulla base di indagini giudiziarie, il fratello del presidente, Santiago Uribe, in massacri di contadini accusati di fiancheggiare la guerriglia compiuti da ‘Convivir El Condor’ nella regione di San Roque. Secondo Petro, negli ultimi due decenni lo Stato ha adottato una strategia a tutto campo per mettere fine alla guerriglia e eliminare i partiti di sinistra che ha creato il mostro del paramilitarismo con cui oggi ci scontriamo”; il senatore ha proposto un “accordo nazionale per la verità” che faccia luce sui legami tra la politica e i paramilitari, oggetto di un’inchiesta condotta dalla Corte Suprema che ha già portato in carcere otto deputati della maggioranza. Il ministro degli Interni, Carlos Holguín, ha ridimensionato le denunce del senatore sostenendo che le sue dichiarazioni “si basano su dossier giudiziari da tempo al vaglio degli inquirenti o che si sono già rivelate false”

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

ESTERI

CINA

Un grave incidente in una acciaieria del Nord-Est della Cina ha causato oggi almeno 32 morti. Lo scrive l'agenzia Nuova Cina. L'incidente e' avvenuto in uno dei settori della societa' Qinghe Special Steel, un'acciaieria di Tieling, nella provincia di Liaoning. Secondo le autorita' locali citate dall'agenzia, un enorme crogiolo si e' staccato da un altoforno ed e' precipitato sugli operai, seppellendoli con l'acciaio fuso.

E ancora in un impianto di fertilizzanti nella Cina sudoccidentale, le esalazioni di anidride solforosa rilasciate dagli scarichi hanno intossicato 450 persone, fra cui 135 studenti. L'incidente è accaduto ieri nella provincia di Guishou. A riferirlo il Giornale di Pechino. Uno degli intossicati versa in gravi condizioni.

IRAQ

Dieci morti, di cui quattro poliziotti, è il bilancio di tre attentati avvenuti oggi a Baghdad. Lo riferiscono fonti delle forze di sicurezza. I quattro agenti sono stati uccisi dall'esplosione di un'autobomba lanciata contro la loro pattuglia che perlustrava la zona sudovest della città. Sei civili sono rimasti feriti. Nel centro della capitale, invece, tre persone morte e cinque ferite nell'esplosione di un ordigno artigianale montato su un'automobile parcheggiata. Infine, nel quartiere di Karrada, sempre in centro, un'altra autobomba è esplosa sulla via principale nei pressi di un ospedale privato, uccidendo tre passanti. Sette i feriti.

PALESTINA

Ieri giornata dedicata ai prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, sono undicimila secondo fonti palestinesi. Diverse manifestazioni si sono tenute in diverse località dei Territori occupati e della striscia di Gaza. Le forze di occupazione, in un gesto di sfida, hanno sequestrato all'alba 25 persone in diverse località dei Territori occupati della Cisgiordania.

AFGHANISTAN

I talebani stanno avvicinandosi a Kabul. I loro attacchi sono sempre più prossimi alla base Usa di Bagram. Ieri i guerriglieri islamici hanno tagliato la strada che dalla capitale porta nel nord-est del paese e oggi le forze di Karzai si preparano a respingerli. Lo riferisce il governatore della provincia di Kapisa.

BRASILE

I ripetuti scontri a fuoco protrattisi dal mattino di oggi fino al tardo pomeriggio a Rio hanno causato 14 morti tra i malavitosi.E' successo nella favela Morro da Mineira, nel centro di Rio de Janeiro, dove sono intervenute fazioni rivali di narcotrafficanti e poi la polizia militare. Lo ha reso noto la stessa polizia, secondo cui sono stati arrestati 5 adulti e 7 minorenni. In un altro scontro nella favela Bangu, nella zona est, la polizia ha ucciso altri 6 malavitosi.

BURKINA FASO

Sono oltre 22.200 i casi sospetti di meningite segnalati dall'inizio dell'anno fino all'8 aprile secondo i dati del Ministero della salute del Burkina Faso, riportati dall'Organizzazione mondiale della sanità. Fra questi, i casi mortali sono stati 1.490. Le campagne di vaccinazione, completate in 15 distretti, hanno raggiunto 2,7 milioni di persone.

SUD AMERICA

I paesi sudamericani hanno raggiunto ieri un accordo di base su quello che sarà un grade trattato sull'energia per la regione, nel quale si contempla di utilizzare in maniera complentare gli idrocarburi, i cosiddetti biocombustibili e l'idroelettricità, oltre a svariate forme di energie alternative, come quella eolica e solare. L'accordo è stato siglato dopo ore di negoziazione prima dai ministri dell'Energia, poi dai titolari degli Esteri e più tardi dai presidenti riuniti a Porlamar, nella venezuelana isola Margherita, durante il Primo summit energetico del Sudamerica.

BRASILE

Rio de Janeiro, 19 persone uccise in un solo giorno. Due gli scontri a fuoco: una fra bande rivali e l'altra fra narcotrafficanti e poliziotti. Obiettivo: controllare la favela Morro da Mineira, nel distretto centrale della città. Lo scontro a fuoco ha investito anche un cimitero dove alcune persone partecipavano a funerali. Nella capitale carioca questi scontri provocano una media di nove morti al giorno. Dal primo febbraio si contano 710 morti e 391 feriti.

SOMALIA

Questa mattina Mogadiscio, dopo due settimane di tregua, si è trovata nuovamente a essere teatro di una serie di violenti combattimenti. I morti sono almeno due. Cinque i feriti. Truppe etiopi e ribelli somali si sono scontrati al chilometri 4, periferia sud della capitale somala, fra le zone più tradizionali delle battaglie degli ultimi tempi. Nonostante le violenze, il portavoce del principale clan locale, gli Hawyie, ha confermato che il cessate il fuoco stabilito con gli etiopi rimane confermato. A Mogadiscio a fine marzo, in particolare tra il 29 ed il 31 marzo, hanno perso la vita un migliaio di persone. E da febbraio circa un milione di abitanti ha abbandonato la capitale.

ITALIA

E' stata ufficialmente ritirata, a Milano, la richiesta di permesso per una manifestazione della Comunita' cinese prevista per oggi. Lo hanno confermato fonti della Questura. Secondo quanto si e' appreso, non si esclude pero' che piccoli gruppi di cittadini cinesi possano dar vita a qualche presidio in Duomo o a Chinatown oppure che aderenti a centri sociali manifestino ugualmente in solidarieta' alla comunita' cinese.

MILANO

Un operaio e' stato colpito da un carico di macerie in un cantiere della metropolitana della Linea 3 a Milano, e' grave. L'incidente e' avvenuto nella periferia Nord della citta'. L'operaio sarebbe rimasto ferito a causa dello scoppio del tubo si scarico dei laterizi.

ITALIA

Stupratori e amici degli stupratori

fonte: coordinamento di collettivi femministi di Bologna "Quelle che non ci stanno"

Il 14 e il 21 Aprile sono stati organizzati 2 concerti al circolo Asi di Selargius - comune poco distante da Cagliari – per raccogliere fondi per pagare le spese legali di Francesco Liori e Federico Fildani gli autori dello stupro di gruppo avvenuto a Bologna il 24 Settembre 2006 in zona Cerenaica.

Questa iniziativa sostiene apertamente e rivendica la cultura dello stupro, riproponendo il modello che tende a riabilitare gli stupratori e a criminalizzare la donna.

Ancora una volta è l’uomo qualunque, il “bravo ragazzo”, che agisce il privilegio di maschio con il consenso non nascosto, ma anzi dichiarato, dei suoi amici e parenti.

Chi violenta e uccide è sempre maschio, garantito e protetto dall’appartenenza al genere maschile.

Ancora una volta assistiamo all’esplicita ostilità che la società dimostra alla vittima e alla donna “emancipata”.

Noi donne e lesbiche del gruppo “quelle che non ci stanno” esprimiamo la solidarietà alla ragazza della Cirenaica che ha avuto il coraggio di denunciare.

Uccidere una donna e una lesbica oggi in qualsiasi parte del mondo è possibile grazie alla copertura continua fornita da chi riconosce in questo metodo lo strumento più efficace per zittire, annientare e rendere invisibile ogni forma di reazione che le donne attuano.

La forza della denuncia è efficace solo se ci sono relazioni fra donne, relazioni che interrompono la complicità con il patriarcato, con le sue manifestazioni private e pubbliche, da quelle più sottili a quelle più abnormi.

Questa donna non è sola, è sostenuta da tante donne e non è mai stata in silenzio.

Ogni donna deve sapere che può contare sulle altre e che ribellarsi è possibile.

Il 20 Aprile 2007 invitiamo tutte le donne e lesbiche a manifestare con noi in Via Libia n.38, Bologna - ore 18,00 dove è avvenuto lo stupro.

Dopo le molte polemiche sollevatesi sui concerti e il ritiro di alcuni gruppi musicali dall'iniziativa, il concerto di sabato 14 è saltato perchè i vigili, chiamati da qualcuno, hanno trovato irregolarità nel locale e hanno quindi bloccato il concerto. Penso dunque che anche il concerto del 21 salterà.

Il concerto è stato organizzato da un comitato di amici dei due ragazzi ed è stato pubblicizzato tramite locandine in cui era scritto solo che era in solidarietà di Franki Liori e dell'altro ragazzo. Naturalmente pochi potevano sapere chi erano questi due.

Roma: effetto serra sulle prostitute

fonte: Coordinamento per la Difesa delle Persone Prostitute

La ricetta repressiva e regolazionista-oppressiva proposta in tema di “prostituzione” dal prefetto di Roma, Achille Serra, è pregiudizievole, irresponsabile, autoritaria e, soprattutto, pericolosa e storicamente superata. I clienti non si “scoraggeranno” con dei semplici divieti normativi, specie se protendono a soluzioni regolazioniste, dato che il fenomeno è essenzialmente culturale e di costume. Ridurre un fenomeno, che assomma in sé atti di abietta e “libera” violenza, a tema di decoro e di ordine pubblico, prevedendo rebus sic stantibus soluzioni cooperativistiche, è faciloneria e moralismo. Propagandare le false “ricette miracolose” d’oltralpe è abuso della fede pubblica. L’ “insofferenza della gente” e lo sfruttamento si possono validamente affrontare e risolvere già oggi; manca semplicemente la volontà istituzionale, degli organi inquirenti e delle forze dell’ordine. Parlare in questo modo, infine, del delicato tema delle MTS (Malattie Sessualmente Trasmissibili) è un censurabile atto di attentato alla salute pubblica da crassa ignoranza.

Noi donne e “prostitute” temiamo per la nostra incolumità e denunciamo pubblicamente chi, come il prefetto Serra, cerca di istituzionalizzarci come oggetti di sfogo maschile e macchine da soldi per chi ci sfrutta. Speriamo che il prefetto si ravveda e si convinca a confrontarsi finalmente anche con noi.

PROSTITUZIONE: SERRA, VIETARLA IN STRADA, SI' A ZONE DEDICATE

Una modifica normativa al codice penale che vieti l'esercizio della prostituzione in strade e piazze. L'ha proposta il prefetto di Roma, Achille Serra, durante i lavori della conferenza regionale sulla sicurezza. Una modifica di questo tipo - ha spiegato Serra - "utile a scoraggiare i clienti", ma sopratutto "a ripristinare condizioni di decoro per le vie della citta'", lascerebbe spazio ad alternative come "la nascita' di cooperative tra donne e l'individuazione di zone particolari per garantire le minime condizioni di decoro, come avviene peraltro in molte altre metropoli europee". Si tratta di soluzioni - ha concluso il prefetto - che potrebbero anche assicurare "una limitazione all'insofferenza della gente; una riduzione dello sfruttamento della prostituzione; l'azzeramento del problema della clandestinita' legata al fenomeno; la garanzia di minime condizioni igieniche, tenendo sotto controllo pericolose malattie infettive".


Gr 9:30

ESTERI

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gror070418 (last edited 2008-06-26 09:57:10 by anonymous)