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Editoriale

AFGHANISTAN: LE FORZE SPECIALI ITALIANE SEMPRE PIU' COINVOLTE NELLA GUERRA [Dal sito di "Peacereporter", articolo dell'11 aprile 2007 di Enrico Piovesana]

Nessuno parla del sempre maggiore intervento bellico dei militari italiani presenti nel paese, ormai pienamente coinvolti nei combattimenti, come dimostra l'invio di mezzi militari aggressivi come i carri armati cingolati Dardo e gli elicotteri da attacco A-129 Mangusta. L'esperto militare Gianandrea Gaiani afferma che "le nostre forze speciali sono sempre più attive nel contrasto alle penetrazioni talebane nell'Afghanistan occidentale, come dimostrano i sempre più frequenti scontri armati sostenuti. Scontri per i quali viene fornita l'ormai trita versione ufficiale dei fatti: attacchi di 'elementi ostili' che hanno aperto il fuoco sui nostri militari impegnati in un 'normale pattugliamento'. Ma le nostre forze speciali, come quelle di ogni paese, non vengono impiegate in attivita' di 'normale pattugliamento', bensi' in attivita' di controinterdizione. Ciò significa che gli incursori del IX reggimento "Col Moschin" dell'Esercito e del Gruppo operativo incursori della Marina (reparti che hanno avuto entrambi un ferito nell'a prima metà di Aprile) cercano, trovano e annientano le forze talebane penetrate da sud nel settore italiano. Numerose fonti, italiane e alleate confermano anonimamente che gli italiani, soprattutto le forze speciali, hanno affrontato combattimenti in molte occasioni soprattutto nella provincia di Farah dove dal settembre scorso si registra una crescente presenza talebana che ha subito un ulteriore incremento nelle ultime settimane a causa dell'"Operazione Achille". Premendo da sud e da ovest, le truppe anglo-americane, canadesi, olandesi e governative afgane stanno spingendo il nemico a cercare scampo nel settore italiano con penetrazioni crescenti a Farah, nella provincia di Ghor e nella parte meridionale di quella di Herat, appunto a Shindand dove si è verificato l'ultimo scontro a fuoco".

NOTIZIE BREVI

ESTERI

AFGHANISTAN: Offensiva contro i Talebani, nella regione del contingente italiano

Circa tremila soldati della Nato e dell'Afghanistan (circa 1.100 britannici, 600 Usa e altri di Olanda, Danimarca, Estonia e Canada, oltre 1.000 afgani) hanno lanciato un'offensiva per scacciare i combattenti talebani dalla provincia meridionale di Helmand, zona cruciale nel cuore della produzione dell'oppio afgano. Nella provincia di Herat opera il contingente italiano: il ministro Parisi ha chiesto con urgenza informazioni più dettagliate al nostro Stato Maggiore, preoccupato per un eventuale coinvolgimento dei militari italiani in azioni estranee alla missione autorizzata dal Parlamento. Oltre 130 guerriglieri talebani sarebbero stati uccisi in due diverse incursioni della coalizione occidentale guidata dagli Stati Uniti nella provincia occidentale di Herat, al confine con l’Iran, mentre centinaia di afgani hanno protestato sostenendo che le vittime dell’offensiva sarebbero civili. Secondo un comunicato della coalizione, 87 guerriglieri sarebbero stati uccisi ieri in una battaglia durata 14 ore, mentre altri 49 – tra cui due capi – sarebbero morti venerdì in uno scontro a fuoco tra un gruppo di talebani e una pattuglia mista di soldati afgani e della coalizioni. Entrambi gli episodi sarebbero avvenuti nella provincia di Herat, sinora relativamente sicura rispetto al sud e all’est del paese, nella valle di Zerkoh, a sud del distretto di Shindand, dove la coalizione ha una base, e si sarebbero in parte estese nella provincia di Farah più a sud. A Shindand, capoluogo del distretto omonimo teatro degli scontri, centinaia di civili hanno manifestato dinanzi a un commissariato e agli uffici del governo distrettuale contro le due offensive che secondo loro hanno provocato l’uccisione indiscriminata di civili e non di talebani. Almeno 20 sono rimasti feriti dopo che la polizia è intervenuta ponendo fine alla protesta. Ieri si era tenuta un’altra manifestazione nella provincia orientale di Nangahar contro l’uccisione di almeno sei civili – tra cui tre donne – durante un’incursione della coalizione guidata dagli statunitensi. Circa 1000 civili sono morti nei combattimenti dell’anno scorso, i peggiori da quando è stato rovesciato il regime dei talebani nel 2001. Intanto, secondo un altro comunicato della coalizione, oltre 150 guerriglieri talebani e stranieri sarebbero stati uccisi nelle ultime tre settimane nel distretto Sangin della provincia meridionale di Helmand, dove oltre 2000 soldati afgani e della Forza internazionale di assistenza alla Sicurezza (Isaf) comandata dalla Nato prima dell’alba ha avviato un’offensiva denominata ‘Operazione silicio’

IRAK: SANGUINOSO ATTENTATO

Un attentatore suicida si è fatto esplodere tra una folla di persone riunite per un funerale sciita a Khalis, nella provincia di Dyala a nord di Bagdad, provocando la morte di almeno 27 persone (32 secondo altre fonti) e il ferimento di decine. Parenti e amici erano radunati sotto una grande tenda per partecipare al terzo giorno di esequie per un membro di una famiglia sciita assassinato da uomini armati, quando il terrorista ha innescato la cintura carica di esplosivo, riferisce la polizia. Ma la giornata di guerra in Iraq ha provocato almeno 32 vittime, senza contare i feriti, in violenze e attentati in più località nel centronord. Tra queste, 14 persone sono rimaste uccise a Baghdad in episodi che vanno dall’esplosone di bombe artigianali, agli scontri armati, ai colpi di obice; quattro morti e sei feriti è il bilancio di un attentato con un camion-bomba a Hit, 170 chilometri a ovest dalla capitale; a Mossul, nel nord del paese, l’attacco contro una stazione della polizia si è concluso con la morte di sei degli assalitori e il ferimento di due, mentre un’autobomba esplosa contro una pattuglia diretta al luogo degli scontri ha ucciso un agente e ferito altri due. Nei pressi di Ramadi un’autocisterna che trasportava cloro in forma gassosa è esploso nei pressi di un ristorante uccidendo sei persone e ferendone una decina, secondo fonti ospedaliere locali. Altre vittime, tra poliziotti e civili, sono state registrare a Kout, Basra e Yusufiya.

THAILANDIA: APERTO IL TERZO VERTICE DELL’ANNO SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Si apre a Bangkok la terza conferenza nel 2007 dell’IPCC (organismo dell’Onu) sul riscaldamento globale. Almeno 400 scienziati e esperti provenienti da circa 120 paesi discuteranno a porte chiuse sino a venerdì quando verrà diffuso il terzo rapporto dell’Ipcc. Il primo diffuso a febbraio sosteneva che l’aumento medio delle temperature rilevato negli ultimi 50 anni è dovuto al 90% alle attività umane e in particolare alla combustione di carburanti fossili e all'incremento della concentrazione dei gas serra, mentre il secondo divulgato lo scorso 6 aprile elencava, tra gli effetti di un ulteriore aumento della temperatura globale, aumento della malnutrizione e dei rischi di malattie infettive e respiratorie, alluvioni e siccità. Il terzo rapporto, invece, presenterà le misure e gli strumenti da adottare per stabilizzare le emissioni di gas serra tra 450 e 550 parti per milione di anidride carbonica entro il 2030, il che costerà tra lo 0,2 e il 3% del prodotto interno lordo mondiale. Sono già stati presentati oltre 1000 emendamenti soprattutto dai due dei principali responsabili dell’inquinamento mondiale, Stati Uniti e Cina, e dall’Arabia Saudita, primo produttore di petrolio al mondo, che temono che limitare le emissioni di gas inquinanti possa minacciare le loro economie.

SRILANKA: INCURSIONI AEREE DELLE TIGRI TAMIL

Poche ore dopo che i ribelli tamil hanno attaccato due stazioni petrolifere nella capitale Colombo, intensi combattimenti ieri nei distretti settentrionali di Mullaithivu, Jaffna e Mannar hanno provocato la morte di 14 ribelli tamil, tra cui almeno tre donne, secondo il bilancio diffuso oggi dall’esercito governativo. In uno degli scontri, i militari riferiscono di aver fatto irruzione in un tempio indù su una piccola isola a largo delle penisola di Jaffna e di avere ucciso 5 ribelli che vi si nascondevano; nel raid, aggiunge l’esercito, è rimasto ucciso anche il guardiano del tempio. Intanto le ‘Tigri per la liberazione della patria tamil’ (Ltte) hanno promesso nuovi attacchi come quello di ieri che ha seminato il panico tra la popolazione della capitale, il cui successo è stato determinato anche dall’impreparazione tecnologia delle forze governative a fronteggiare attacchi dall’alto, per quanto di forza contenuta, essendo la dotazione aerea delle Ltte una novità assoluta del conflitto iniziato nel 1983. La ‘Shell Gas Lanka’, filiale cingalese della compagnia anglo-olandese, ha chiuso “temporaneamente” l’impianto dopo che le bombe lanciate dai due aerei leggeri delle Ltte hanno distrutto il sistema antincendio, ma l’azienda ha fatto sapere che i principali depositi di carburante non sono stati colpiti e pertanto la distribuzione di carburante non ne risentirà. In conseguenza al raid aereo dei ribelli, le compagnie aeree ‘Cathai pacific’ e ‘Emirati Arabi’ hanno entrambi sospeso i voli per e fuori Colombo.

ITALIA

MILANO: DOMANI, 7. MayDay (corrisp. Onda d'Urto)

Corteo per il settimo anno consecutivo, per le vie di Milano, nel giorno della festa dei lavoratori. La città reale che vive le strade, che crea luoghi di socialità e saperi condivisi, che cerca casa e non sa come sbarcare il lunario. Domani il movimento sarà ancora in piazza per rivendicare il diritto ad un posto di lavoro dignitoso, contro la precarietà e per la cancellazione delle leggi che l'hanno permessa, e che hanno prodotto unicamente impoverimento e precarietà della vita. Appuntamento alle 15.00 a Porta Ticinese.

SICILIA: 60 ANNI DALLA STRAGE DI PORTELLA DELLA GINESTRA

Domani è il 60° anniversario della strage di Portella della Ginestra, quando i banditi della banda Giuliano, esecutori dei padroni agrari siciliani, fecero fuoco su circa duemila lavoratori radunati al Sasso di Barbato per manifestare contro il latifondismo e festeggiare la vittoria del blocco del popolo alle elezioni regionali in Sicilia. Furoni uccisi nove adulti e due bambini.


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

AFGHANISTAN

Forze Nato e afgane hanno annunciato per questa mattina l'inizio di una vasta offensiva militare contro i talebani nella provincia meridionale di Helmand. L'operazione è stata battezzata Operation Silicon. Lo ha annunciato la portavoce dell'Isaf all'agenzia Xinhua.

IRAQ

Ieri un ordigno artigianale collocato sul margine della strada ha provocato la morte di tre soldati Usa e del loro interprete, in un quartiere orientale della capitale, Baghdad. Un altro soldato statunitense ha perso la vita nella stessa zona, a causa di un colpo di arma da fuoco. Sono 3350 i militari statunitensi caduti in Iraq dall'invasione del paese, nel marzo 2003, 103 solo nell'aprile di quest'anno.

USA

Quattro persone sono morte nella serata di ieri a Kansas City, quando un uomo armato ha provocato una sparatoria in un centro commerciale. L'uomo, che aveva appena rubato l'auto dopo avere ucciso la proprietaria in casa della donna, è stato inseguito dalla polizia fino al parcheggio del centro commerciale, dove è iniziata la sparatoria costata la vita a due persone e il ferimento di altre due. L'individuo armato è è poi stato ucciso dal fuoco degli agenti.

PALESTINA

Almeno una ventina di studenti palestinesi sono rimasti feriti ieri durante gli scontri fra sostenitori di Hamas e di Al Fatah in vista delle elezioni di domani per il rinnovo dei quadri rappresentativi studenteschi all'università Al Quds, situata a Abu Dis, periferia di Gerusalemme est. L'agenzia palestinese Maan riferisce che gli scontri sono scoppiati nel corso di un animato dibattito nel campus universitario coloro che sostengono i candidati di Al Fatah e quelli che invece sono per filo-Hamas. Duarante la baruffa gli studenti hanno fatto uso di sedie, bastoni e sassi.


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gror070430 (last edited 2008-06-26 09:57:50 by anonymous)