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Appunti e note redazionali

Fonti

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Sommario

In primo Piano

Editoriale

Le speranze delgi algerini

Si chiamano Medhi, Nacer, Tahar, Rachid : sono ingegneri, diplomati, biologhi, avvocati. Sono usciti dalle università in cerca di un lavoro che non trovano, e oggi tagliano pietre in una cava di un paesino di campagna. I loro diplomi universitari sono appessi al muro del salotto della loro casa, e quella di arredare è per ora la loro unica funzione. Sono algerini, ma questa non è una storia di immigrazione. E’ nel loro paese che tutto questo accade. L’Algeria aspetta le elezioni del prossimo 17 maggio guardando alla sua crisi economica, allo sviluppo urbano che non ha consegnato alternative a chi viene dalla campagna, ad un mondo del lavoro che vede la presenza di un potente sindacato unico e che non consegna nessuna speranza a chi lavora. Il primo maggio algerino è stato per l’ennesima volta la riproduzione di un modello occidentale che non si adatta all’Algeria: lo hanno scritto molti commentatori ricordando come fosse diverso tutto prima del 1990, quando, nel bene o nel male, si cercava una strada diversa alla “modernizzazione”. Ma oggi l’Algeria ha preso la strada di un liberismo ultra-selvaggio, in cui i lavoratori, stretti tra il precariato e la disoccupazione, non ricordano neppure il significato di quella giornata. Molti emigrano, e l’Europa ne segna il destino. Tanti restano, e tagliano come Medhi e Nacer pietre per sopravvivere. Nei media algerini, le elezioni in Francia occupano più spazio che quelle nazionali: la speranza è che chiunque vinca in Francia, sia esso un Sarkozy o una Royal, non si dimentichi di loro, e li consegni ad un futuro migliore. Ma questa speranza, è il segno di un paese senza speranza di futuro.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Israele Sciopero nelle scuole

Non c’è solo il rapporto Winegrad a sconvolgere la vita politica israelina. Mentre ancora ci si chiede se Olmert lascerà a meno la sua carica, il governo deve fare i conti con la riforma scolastica che da tre settimane sta vedendo in sciopero studenti e insegnanti. La proposta di aumento delle tasse scolastiche non è piaciuta né agli uni né agli altri, che hanno occupato la maggior parte dei licei e delle univesrità. Ieri l’università tecnologica di Haifa ha interrotto lo sciopero che durava dal 10 aprile, prima università a sospenderlo. Ma le manifestazioni continuano, soprattutto a Tel Aviv, dove oggi si è svolta la manifestazione nazionale, dopo quelle locali di ieri ad Haifa e nella stessa Tel aviv. La proposta di mediazione del governo Olmert è stata rifiutata dalla quasi totalità delle scuole in sciopero.

Iraq, una conferenza di pace?

E’ iniziata oggi, e si è già conclusa con un primo documento di riconciliazione, la conferenza araba per l’Iraq. Quasi nessuno dei paesi ci è arrivato con l’animo tranquillo: gli Stati Uniti devono far fronte alla decisione presa dal Congresso di legare il finanziamento della missione al calendario del ritiro; il governo iracheno, che pure aveva avveritito di non voler discutere di questo, non può però far finta di nulla, a fronte del caos che ormai regna ovunque, e del dimezzamento del suo governo. Sullo sfondo, le questioni politiche – chi guiderà l’area in un eventuale processo di sganciamento dagli Usa – quelle confessionali – come unire istanze sunnite e sciite – e quelle economiche – quale sarà il prezzo della ricostruzione? Per intanto, ognuno può contare una una vittoria, seppur piccola. Egitto, Arabia Saudita, Iran e Siria hanno sicuramente guadagnato dalla conferenza, soprattutto sul piano di un riconoscimento del loro ruolo nell’area. A perdere continuano ad essere gli iracheni, che fanno ogni giorno i conti con la violenza. Bastano pochi dati : il numero degli sfollati interni, oltre settecentomila, a cui si aggiungono i milioni di profughi all’estero. I suicidi, che paradossalmente non sono mai stati così alti, più di seimila l’anno; le donne violentate, uccise, ripudiate, e infine i bambini, oltre 4 milioni malnutriti e più del 10% in cura presso gli psichiatri. Se Bush e Al Maliki parlano di vittoria, forse vivonmo in una altra realtà

Irlanda, divieto di scelta

Ancora una volta una storia di aborto fa discutere l’Iralanda. L’Alta Corte di Dublino sta valutando il caso di una ragazza di 17 anni, incinta al terzo mese: il nascituro è affetto da anacefalia, manca cioè di una parte del cervello e di organi vitali. La sua sopravvivenza alla nascita non sarà superiore ai tre giorni. Nonostante quetso, il servizio sanitario rifiuta il diritto di espatrio per effettuare l’interruzione di gravidanza in gran Bretagna, dove è legale. L’Irlanda ha la peggiore e più restrittiva legislazione in materia di interruzione di gradidanza di tutta l’Europa, Polonia compresa. E’ consentita infatti solo in caso di grave e comprovato pericolo per la salute della madre, ed è a discrezione del servizio sanitario. L’avvocato che difende la ragazza ha chiesto oggi quale difesa della salute sia costringere una ragazza a proseguire per nove mesi una gravidanza che porterà solo alla nascita di un bambino già morto. Adesso, l’ultima parola spetta ai giudici.

ITALIA

BRESCIA: SCIOPERO PROVINCIALE CGIL CISL E UIL

Nei soli primo 4 mesi del 2007 dieci lavoratori sono morti e decine di operai hanno subito infortuni invalidanti, confermando per la provincia di Brescia un tragico primato che tuttavia non è dovuto alla fatalità, ma a precise responsabilità delle aziende che considerano la sicurezza un costo e che lucrano sul lavoro nero, che traggono i loro profitti dal lavoro precario. Per dire basta agli omicidi del lavoro insicuro, i lavoratori di Brescia e provincia si sono mobilitati questa mattina. A migliaia hanno partecipato alla manifestazione indetta da Cgil, Cgil e Uil a corollario dello sciopero generale di 4 ore. Alta la partecipazione dalle fabbriche, anche se a fermarsi non sono stati solo gli operai: allo sciopero generale hanno aderito anche i trasporti, con autobus in deposito dalle 9 alle 11.30, i settori elettrico, gas, acqua assieme alla sanità pubblica e privata. Sentiamo alcune testimonianze raccolte durante la protesta di questa mattina

[contributo audio, durata: 2min.12sec]

Brescia, operaio muore cadendo dal palo della luce

Nella giornata di sciopero indetta a Brescia dai sindacati confederali per dire stop alle morti bianche, oggi un altro infortunio mortale è accaduto nel Bresciano, a Nave: la vittima è Lorenzo Pietro Scolari, un operaio 53enne di Casnigo (Bergamo) dove risiedeva. L'uomo, al lavoro per una ditta di impianti elettrici di Nembro (Bergamo) poco dopo le 15 stava cambiando una lampadina a un palo dell'illuminazione pubblica in via Montedragone quando, per motivi in corso di accertamento, è stato sbalzato fuori dal cestello a bordo del quale operava, in cima a un camion, ed è precipitato a terra da un'altezza di 6 metri, battendo la testa. Come se ciò non bastasse, il cestello gli è finito addosso, schiacciandolo. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione da parte del 118. Per l'uomo non c'è stato nulla da fare: è morto sul colpo.

OPERAIO INVESTITO NEL MACERATESE

Un operaio di 45 anni, Stefano Peretta, residente a Ripe San Ginesio (Macerata), e' morto questa mattina investito da un'auto mentre, con un collega, stava lavorando a Mogliano. Il collega, M. U., di 62 anni, residente a Mogliano, e' rimasto lievemente ferito. I due operai stavano lavorando alla riparazione di un tombino dell'acqua, in una strada del centro, quando per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri sono stati travolti da una Fiat Uno condotta da un anziano frate, che ora e' in stato di shock. Secondo alcune testimonianze, l'auto si sarebbe sfrenata dopo che il sacerdote l'aveva parcheggiata, travolgendo i due operai. E' la seconda vittima sul lavoro in due giorni nella provincia di Macerata: ieri pomeriggio, in un cantiere di Sarnano, ha perso la vita Gianfranco Tidei, un operaio di 43 anni: per liberare il gancio della gru incastrato sul terrazzo al terzo piano di una palazzina in costruzione, e' caduto nel vuoto per 14 metri. L'uomo era sposato e padre di un figlio di tre anni.

SCIOPERO ALITALIA

I primi dati rilevati dai sindacati indicano una "adesione totale" allo sciopero di 24 ore, in corso, degli assistenti di volo di Alitalia. Dopo la fascia di garanzia, dalle 7 alle 10, indicano le organizzazioni sindacali, i voli rimasti a terra sarebbero già qualcuno in più rispetto a quelli preventivamente cancellati dall'azienda. La mobilitazione è in sostegno alla vertenza sul rinnovo biennale della parte economica per il contratto scaduta da un anno. Dopo la rottura al tavolo di confronto sul contratto degli assistenti di volo, nell'indire l'agitazione, i sindacati chiedono l'adeguamento delle retribuzioni di hostess e steward all'inflazione, sollevano il problema del bacino degli stagionali e più in generale dei contratti a tempo determinato, e sollecitano una equiparazione alle condizioni applicate ai piloti per i pernottamenti in alcune destinazioni di lungo raggio.Al momento non e' aperto alcun canale di confronto. Per il sindacato Sdl "Alitalia non vuole trattare, non ha tentato una mediazione, ha partecipato ad una trattativa con l'intento di non trovare alcuna soluzione". Alitalia ha cancellato 365 voli a partire dalla mezzanotte e ha previsto di cancellarne 34 anche domani come coda dello sciopero odierno. Claudio Petrocchi è responsabile settore assistenti di volo Alitalia per il sindacato intercategoriale Sdl.

[contributo audio, durata: 46sec]

PENSIONI: SI RAFFORZA IPOTESI 58 ANNI DAL PROSSIMO ANNO

Dal 2008 in pensione a 58 anni e coefficienti di calcolo dei rendimenti congelati per alcune categorie di lavoratori. Sarebbero queste le proposte che si accinge a fare il Governo al tavolo con i sindacati il prossimo 9 maggio quando si discutera' di pensioni e di welfare a palazzo Chigi. Secondo quanto apprende l'Agi da fonti del dicastero di via Veneto, si starebbe approntando un documento da sottoporre al vaglio delle parti sociali nel quale verrebbero in sostanza proposte nuove scadenze. Per lo scalone l'esecutivo suggerirebbe di andare in pensione dal 2008 non con 60 anni di eta' come attualmente previsto ma con 58 anni e crescendo di un anno l'eta' pensionabile ogni 18 mesi: in questo modo, si arriverebbe a 62 anni nel 2014. In pratica, il 1 gennaio prossimo si andrebbe in pensione a 58 anni, il 1 luglio 2009 a 59, il 1 gennaio 2011 a 60 anni e, via via, il 1 luglio 2012 a 61 anni e il 1 gennaio 2014 a 62 anni.

Siparietto

FAMIGLIA: 70% DEI FIGLI NASCE FUORI DAL MATRIMONIO

Ci si sposa sempre piu' tardi e i figli sono sempre di meno. Anche se, a incrementare le nascite, provvedono i figli nati al di fuori del matrimonio, in aumento del 70%. E' la fotografia della famiglia italiana scattata dall' indagine conoscitiva della commissione Affari sociali della Camera e presentata questa mattina a Montecitorio. Lo studio, che mette sotto osservazione il periodo tra il 1994-95 e il 2004-05, mostra nello stesso tempo come siano sempre di piu' le coppie senza figli o le persone che non arrivano mai all'altare e come la famiglia tenda inesorabilmente "all'invecchiamento", dovuto principalmente al miglioramento delle generali condizioni di salute . La conseguenza e' una netta riduzione delle famiglie numerose: diminuiscono infatti dall'8,4% al 6,5% i nuclei con almeno tre figli. E si osserva un invecchiamento della popolazione superiore ad altri Paesi europei. Interessante il dato delle nascite extramatrimoniali, aumentate in Italia del 70% (dall'8,1% al 13,7%) e ora in linea con gli altri Paesi europei dove il primo figlio nasce prima del matrimonio


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Iraq: Baghdad, uccisi tre soldati Usa

Tre soldati statunitensi, fra cui una donna, sono rimasti uccisi ieri a Baghdad in due diversi attentati. Lo annuncia oggi il comando militare Usa in Iraq precisando che i militari sono rimati uccisi dall'esplosione di ordigni nascosti lungo la strada. Le tre morti di ieri portano a 3.355 il totale dei militari Usa che hanno perso la vita in Iraq dall'invasione, nel marzo 2003.

Estonia-Russia: Lavrov, non gettare benzina su fuoco

Il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov ha chiesto alle autorità estoni di "astenersi da passi provocatori che possano aggravare la situazione" creatasi fra Mosca e Tallinn attorno alla rimozione di un monumento sovietico nel centro della capitale dell'Estonia.

In una telefonata col collega Urmas Paet - avvenuta ieri sera, riferisce l'agenzia Itar-Tass - Lavrov ha chiesto indagini sulla morte del "cittadino russo residente in Estonia Dmitri Ganin", rimasto ucciso durante gli scontri a Tallin della settimana scorsa.

Il capo della diplomazia russa ha anche chiesto "immediato accesso ai cittadini russi fermati" durante i disordini. Per quanto riguarda le proteste estoni sul picchettaggio dei giovani filo-putiniani di 'Nashi' attorno all'ambasciata dell'Estonia a Mosca, Lavrov ha detto che "le forze di polizia prendono tutte le misure possibili per contenere le azioni dei manifestanti entro i limiti di legge".

Kosovo: riunione gruppo di contatto a Londra

I paesi membri del Gruppo di contatto per il Kosovo si incontreranno oggi a Londra per tentare di ammorbidire l'opposizione della Russia al piano del mediatore Martti Ahtisaari che prevede un'indipendenza sorvegliata per la provincia serba a maggioranza albanese.

Rappresentanti dei sei Paesi (Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti) si riuniranno nel ministero degli Esteri britannico. Il sottosegretario di stato americano Nicholas Burns, ieri a Londra, ha precisato che l'obiettivo della riunione è cercare di convincere Mosca ad appoggiare all'Onu il piano Ahtisaari, al quale finora si è mostrata contraria, al pari della Serbia.

Ulster: gruppo paramilitare protestante rinuncia a violenza

L'Ulster Volunteer Force (Uvf), il più brutale gruppo paramilitare protestante in Irlanda del Nord, ha annunciato oggi di voler rinunciare alla violenza. L'Uvf sarebbe responsabile dell'assassinio di 500 cattolici. L'esercito repubblicano irlandese (Ira), il principale gruppo paramilitare cattolico, ha deciso di rinunciare alla violenza due anni fa in seguito all'accordo del Venerdì Santo del 1998. Il 27 marzo scorso i rappresentanti del partito protestante Democratic Unionist Party (Dup) e di quello cattolico del Sinn Fein, rispettivamente il reverendo Ian Paisley e Gerry Adams, hanno firmato un accordo sulla condivisione del potere in Irlanda del Nord che permetterà la creazione di un governo di coalizione a partire dall'8 maggio prossimo.

Rapite 6 persone su una piattaforma Agip in Nigeria

Uomini armati hanno attaccato una piattaforma petrolifera offshore dell'Agip, gruppo Eni, nel delta del Niger, nel sud della Nigeria ed hanno sequestrato sei lavoratori stranieri.

In un primo momento l'agenzia di stampa Apcom aveva annunciato la conferma da parte del ministero degli Esteri italiano della presenza di un nostro connazionale tra i sequestrati. La notizia è stata poi smentita.

Non si arresta l’ondata di rapimenti da parte del Mend, il movimento per l’emancipazione del Delta del Niger.

Questa mattina altri dieci lavoratori sono stati sequestrati: sette filippini e tre sudcoreani.

Nelle mani del Mend, ora si trovano almeno 22 persone, tra i quali 4 italiani.

ITALIA

IL 9 MAGGIO 'GIORNO DELLA MEMORIA' PER LE VITTIME DEL TERRORISMO

Il 9 maggio, anniversario dell'uccisione di Aldo Moro, ricorrerà il "Giorno della memoria" in ricordo di tutte le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice: è quanto prevede una proposta di legge approvata dall'Aula della Camera con 420 sì, 1 no e 46 astenuti. Sul voto finale si sono astenuti il Prc ed il Pdci. Il 9 maggio di ogni anno, si legge nel testo, saranno organizzate "manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, momenti comuni di ricordo dei fatti e di riflessione, anche nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche".

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror070503 (last edited 2008-06-26 10:03:32 by anonymous)