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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

ITALIA

Sciopero della fame cobas

Da 32 giorni esponenti della Confederazione COBAS conducono un gravoso sciopero della fame per i diritti sindacali davanti alla sede nazionale dell'Unione in Piazza SS. Apostoli a Roma. La lotta mira alla restituzione dei diritti sindacali che in questi anni sono stati annullati, o ridotti ai minimi termini, da governi di centrodestra e di centrosinistra. Ieri una delle persone in sciopero della fame, sfinita da questa faticosa protesta ha dovuto abbandonare il presidio su richiesta del medico. Questa mattina invece davanti al camper che ospita gli scioperanti è transitato Romano Prodi. Un'occasione per gli scioperanti per ribadire le proprie rivendicazioni. Sentiamo com'e' andata.

I precari dell'Istat e il rapporto annuale dell'Istituto di Statistica

Questa mattina, in occasione della presentazione da parte dell'Istat del suo rapporto annuale 2006, i precari che lavorano nell'istituto di statistica hanno voluto partecipare all'evento presentando alla stampa un loro 'rapporto' che descrive la situazione occupazionale interna all'istituto, sempre più improntata alla presenza di un numero crescente di lavoratori atipici. "Anche oggi, come un anno fa, sono i precari a sfornare i dati della statistica ufficiale", scrivono. All'Istat lavorano in totale circa 640 precari, in crescita rispetto allo scorso anno. Tra i ricercatori oltre il 30% ha un contratto precario. Tra i collaboratori la percentuale cresce fino al 35%. La percentuale totale dei precari sul personale impegnato nel processo di produzione dei dati ufficiali supera il 45%. "Persino alla task force che ha redatto il rapporto annuale dell'Istat un lavoratore su 6 è precario. Nell'ultima Finanziaria esistono, del resto, diversi provvedimenti a favore della stabilizzazione di un gran numero di lavoratori precari, ma ad oggi nessun precario è stato assunto e si continua a rinviare l'applicazione di queste norme tramite continui intoppi burocratici.

Azione ambientalista a Salerno Alle sei di questa mattina alcuni attivisti di Greenpeace hanno abbordato la nave Andreas K. nel porto di Salerno. La nave proveniva dal porto di Matadi, nella Repubblica Democratica del Congo , e trasporta legname tropicale destinato in gran parte ai produttori italiani. L'ìorganizzazione ambientalista ha voluto denunciare, con questa azione, la spartizione e la distruzione delle foreste del Congo, le illegalità, i soprusi, i diritti violati. La nave Andreas K trasporta legno proveniente da compagnie che operano nelle foreste pluviali del Congo, come la Sodefor che parte del gruppo Nord-Sud Timber. Tra il 2002 e il 2003 questo gruppo industriale – un vero e proprio colosso del settore che ha sede in Lichtenstein e controlla 4,7 milioni di ettari di foresta nella RDC - ha riorganizzato l’assetto dei propri titoli di taglio, abbandonando aree di foresta ormai improduttive e ottenendo - con la collaborazione di alcuni funzionari ministeriali - nuove concessioni. Trasportati da gommoni, alcuni scalatori si sono arrampicati e sono saliti a bordo lungo le gru, dalle quali sono stati issati due enormi striscioni “Proteggiamo le foreste” e “No alla distruzione delle foreste primarie”. Nel frattempo, una dozzina di attivisti si e' incatenata ai tronchi, bloccandone lo sbarco.

VIETATO L'INGRESSO AL CPT

Negato l'accesso al centro di permeanenza temporane al progeto Melting Pot che da anni si occupa dei diritti dei migranti.

Alcuni operatori dell'informazione hanno inviato, il 7 maggio, alla Prefettura di Gorizia, la richiesta di autorizzazione per entrare a far visita alla struttura in data 23 maggio 2007. La Prefettura ha informalmente fatto sapere che il Progetto Melting Pot Europa ed i suoi operatori non avranno accesso al Cpt, essendo le visite riservate, come era previsto dalla Legge Turco-Napolitano,con un comunicato dello scorso 24 aprile - con cui si annunciava l'apertura delle porte dei Cpt ai soli organi di stampa. Il progetto Meltin Pot si occupa di servizio legale ed informativo sul mondo migrante, anche per conto della Regione Friuli Venezia Giulia e un rifiuto così categorico davanti ad un'associazione che lavora per delle istituzioni, ci dà la misura di quanto questi luoghi siano chiusi.

Gli operatori dell'informazione invece, potranno accedervi solo quando la Prefettura di Gorizia avrà organizzato una visita nella struttura che accorpi tutte le testate, e possibile solo nei tempi e nelle forme decisi dagli organi del governo, tempi che peraltro sembrano proprio funzionali ad effettuare opportuni restyling delle strutture.

VIBO VALENTIA

Un netturbino, Gianfranco Carfì di 42 anni, è morto e un altro è rimasto ferito in un incidente sul lavoro a Vibo Valentia. I due netturbini, dipendenti dell'impresa Proserpina che gestisce per conto del Comune di Vibo Valentia la raccolta dei rifiuti, sono stati investiti da un'auto mentre stavano svuotando alcuni cassonetti. Carfì è morto sul colpo, mentre il collega, Domenico Fortuna, è stato ferito.

ESTERI

Processi per gli attivisti della Ungdomshuset

Processo, oggi per gli occupanti della Ungdomshuset, la storica "casa dei giovani" sgomberata il primo marzo scorso. Sentiamo com'e' andata da un compagno di Copenhagen.

DIRITTI UMANI

Denuncia di Amnesty International. Il rapporto annuale di Amnesty International sui diritti umani, pubblicato oggi, si riferisce in particolare agli Stati Uniti, accusati di calpestare tali diritti e di considerare il mondo come "un campo di battaglia gigante" nella sua "guerra contro il terrorismo". Secondo l'organizzazione in difesa dei diritti dell'uomo, il conflitto in Iraq e il clima di paura esteso al mondo intero dall'amministrazione del presidente George W. Bush hanno profondamente acuito le divisioni internazionali. Washington è accusata di "portare avanti un atteggiamento ambiguo", erigendosi da una parte a campione della difesa dei diritti umani e dello stato di diritto, e dall'altra applicando "simultaneamente" politiche che si fanno beffa dei più elementari principi del diritto internazionale.

COLOMBIA

INCHIESTA POLITICA-PARAMILITARI, MINACCE AI GIUDICI Minacce di morte sono state rivolte a più riprese in più occasioni ai nove giudici ausiliari dell’unità investigativa della Corte Suprema incaricata di fare luce sulle collusioni tra la politica e gli ‘squadroni della morte’ di estrema destra. “È un fatto e non desta sorpresa che questa commissione non è sufficientemente tutelata. Stiamo facendo tutto il possibile ma è necessario l’aumento degli uomini di scorta e di vetture blindate” ha detto il presidente della sezione penale del massimo tribunale colombiano, César Julio Valencia, precisando di aver già chiesto alle autorità il rafforzamento delle misure di sicurezza. Valencia non ha nascosto la preoccupazione per l’incolumità dei magistrati impegnati a setacciare il paese alla ricerca di prove che hanno portato finora all’arresto di 13 parlamentari, la maggior parte appartenenti alla coalizione di governo, mentre uno è ancora latitante. I paramilitari delle Autodifese unite della Colombia (Auc), ufficialmente smobilitati lo scorso anno grazie a un controverso processo di pace col governo, “continuano a delinquere con l’acquiescenza o la connivenza delle forze di sicurezza” secondo Amnesty International, che oggi ha pubblicato il suo rapporto annuale. Riguardo alla scenario colombiano, Amnesty ha segnalato che dall’inizio dei colloqui di pace con le Auc, alla fine del 2002, “oltre 3000 omicidi e sparizioni forzate di civili sono attribuite ai paramilitari”.

CONGO

Militari pachistani, appartententi alle forze di mantenimento della pace dell'Onu nella Repubblica Democratica del Congo, hanno scambiato oro per armi con le milizie ribelli congolesi che avrebbero invece dovuto disarmare, e che in passato si sono rese protagoniste di alcuni tra i peggiori abusi dei diritti umani nella guerra civile congolese. Lo ha scoperto la Bbc. Il commercio illegale è avvenuto nel 2005 nella città mineraria di Mongbwalu, nel nord-est del Paese. Un pool dell'Onu che indagava sugli eventi sostiene di essere stato minacciato e ostacolato nel suo lavoro. Il loro rapporto è stato insabbiato per "evitare conseguenze politiche".

LIBANO

Dopo tre giorni di combattimenti che hanno fatto 68 morti di cui 27 civili, i più violenti dalla fine della guerra nel 1990, è cominciato l'esodo dei rifugiati che a piedi o in macchina stanno cercando di trovare riparo in un altro campo, quello poco lontano di Baddaui. La situazione nel campo di Nahr al-Bared, in cui vivono oltre 31 mila palestinesi, è stata definita un problema umanitario serio dal coordinatore dell'assistenza delle Nazioni Unite. E proprio un convoglio dell'Onu che stava portando aiuti è stato preso di mira da cecchini e due civili palestinesi hanno perso la vita.

Siparietto


Gr 13:00

ESTERI

LIBANO

Migliaia di profughi palestinesi stanno fuggendo dal campo di Nahr al-Bared, nel nord del Libano, approfittando della tregua tra Fatah al Islam e l'esercito libanese proclamata ieri a mezzogiorno. Dopo tre giorni di combattimenti che hanno fatto 68 morti di cui 27 civili, i più violenti dalla fine della guerra nel 1990, è cominciato l'esodo dei rifugiati che a piedi o in macchina stanno cercando di trovare riparo in un altro campo, quello poco lontano di Baddaui. La situazione nel campo di Nahr al-Bared, in cui vivono oltre 31 mila palestinesi, è stata definita un problema umanitario serio dal coordinatore dell'assistenza delle Nazioni Unite. E proprio un convoglio dell'Onu che stava portando aiuti è stato preso di mira da cecchini. Gli spari hanno ucciso due civili palestinesi. In seguito all'attacco, l'Unrwa - l'agenzia dell'Onu per l'assistenza ai rifugiati palestinesi - ha fatto rientrare il convoglio, che nel frattempo era riuscito a scaricare cibo e medicinali, ma non acqua. L'invio di aiuti riprenderà oggi. Intanto, la lega araba ha promesso assistenza militare all'esercito libanese, impegnato a fronteggiare gli integralisti sunniti di Fatah al Islam.

PALESTINA

Nove civili palestinesi, fra cui donne e bambini, sono rimasti feriti alle prime ore di questa mattina in un raid aereo israeliano contro un'obiettivo di Hamas presso Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Fra i nove feriti, nessuno dei quali è grave, vi sono anche un bambino di nove mesi e una donna incinta, riferiscono fonti palestinesi. L'esercito israeliano ha confermato di aver colpito un deposito di armi nell'area, aggiungendo che cio' ha provocato una serie di esplosioni secondarie. Fonti palestinesi affermano invece che uno dei missili israeliani ha colpito la casa delle vittime. Intanto un razzo Qassam sparato dalla Striscia di Gaza si è schiantato alla periferia di Sderot, senza provocare vittime. E il viceministro della Difesa israeliano ora minaccia di uccidere direttamente i leader di Hamas: incluso il primo ministro palestinese Ismail Haniyeh, che per ragioni di sicurezza rinuncia a incontrare il presidente Abu Mazen.

GOLFO PERSICO

Nove navi militari statunitensi sono entrate oggi nelle acque del Golfo Persico, al largo dell'Iran, in quella che costituisce la più grande manovra navale degli Usa nella zona dall'invasione dell'Iraq nel marzo 2003. La flotta, che include due portaerei, condurrà delle esercitazioni per rassicurare i Paesi alleati sull'impegno degli Stati Uniti alla sicurezza regionale, ha detto l'ammiraglio Kevin Quinn. Le autorità iraniane non erano state avvertite dei piani statunitensi, hanno ammesso i vertici della Marina Usa, secondo cui la decisione di inviare una seconda portaerei è stata presa all'ultimo minuto.

IRAQ

Almeno 15 persone sono morte e 20 sono rimaste ferite in un attentato suicida compiuto oggi in un café a Mandali, 90 km a est di Baghdad, vicino al confine con l'Iran. Lo hanno riferito la polizia e fonti mediche. Il kamikaze ha fatto scoppiare la sua cintura esplosiva una volta entrato nel locale.

In Iraq tre bambini sono morti e altrettanti sono rimasti feriti dopo essere stati raggiunti da un colpo di mortaio a Khan Bani Sadr, una località alle porte di Baquba, che si trova a 65 chilometri a nord di Baghdad.

CONGO

Militari pachistani, appartententi alle forze di mantenimento della pace dell'Onu nella Repubblica Democratica del Congo, hanno scambiato oro per armi con le milizie ribelli congolesi che avrebbero invece dovuto disarmare, e che in passato si sono rese protagoniste di alcuni tra i peggiori abusi dei diritti umani nella guerra civile congolese. Lo ha scoperto la Bbc. Il commercio illegale è avvenuto nel 2005 nella città mineraria di Mongbwalu, nel nord-est del Paese. Un pool dell'Onu che indagava sugli eventi sostiene di essere stato minacciato e ostacolato nel suo lavoro. Il loro rapporto è stato insabbiato per "evitare conseguenze politiche".

USA

La Casa Bianca incassa il via libera al rifinanziamento della guerra in Iraq, da settimane al centro di un duro confronto con il Congresso a maggioranza democratica. La legge che stanzia 120 miliardi di dollari per la guerra potrebbe arrivare sul tavolo di Bush già venerdì: i leader dei democratici che controllano il Congresso hanno confermato la rinuncia all’inserimento di una scadenza precisa per il ritiro dall’Iraq, il punto inaccettabile per il presidente Bush, che per questo aveva posto il veto.

DIRITTI UMANI

Denuncia di Amnesty International. Il rapporto annuale di Amnesty International sui diritti umani, pubblicato oggi, si riferisce in particolare agli Stati Uniti, accusati di calpestare tali diritti e di considerare il mondo come "un campo di battaglia gigante" nella sua "guerra contro il terrorismo". Secondo l'organizzazione in difesa dei diritti dell'uomo, il conflitto in Iraq e il clima di paura esteso al mondo intero dall'amministrazione del presidente George W. Bush hanno profondamente acuito le divisioni internazionali. Washington è accusata di "portare avanti un atteggiamento ambiguo", erigendosi da una parte a campione della difesa dei diritti umani e dello stato di diritto, e dall'altra applicando "simultaneamente" politiche che si fanno beffa dei più elementari principi del diritto internazionale.

ITALIA

VIBO VALENTIA

Un netturbino, Gianfranco Carfì di 42 anni, è morto e un altro è rimasto ferito in un incidente sul lavoro a Vibo Valentia. I due netturbini, dipendenti dell'impresa Proserpina che gestisce per conto del Comune di Vibo Valentia la raccolta dei rifiuti, sono stati investiti da un'auto mentre stavano svuotando alcuni cassonetti. Carfì è morto sul colpo, mentre il collega, Domenico Fortuna, è stato ferito.

FIUMICINO-ROMA

Dopo la giornata nera di ieri, nel trasporto aereo, non si ferma lo stato di agitazione del personale di cabina Alitalia. Anche oggi, dopo 8 giorni consecutivi, gli assistenti di volo andranno avanti con la scrupolosa applicazione delle norme contrattuali su formazione di equipaggio, limiti d'impiego e riposo minimo. A Fiumicino gia' cancellati per l'intera giornata, una decina di voli Alitalia diretti a Linate, Catania, Reggio Calagria, Verona e Pisa.

NAPOLI

Bruciano ancora i cumuli di immondizia negli angoli delle strade di Napoli e della sua provincia, investite dall'emergenza. Mentre nei quartieri periferici del capoluogo i residenti iniziano la giornata protestando, e svuotando i cassonetti in mezzo alla strada, ed il traffico va in tilt. Sono 120 gli interventi dei vigili del fuoco, tra le 20 di ieri sera e le 8 di stamattina. Intanto a Pianura e a Secondigliano - rispettivamente a ovest e a nord della città - la gente ha portato i sacchetti in mezzo alla strada, provocando problemi al traffico. Focolai di protesta al momento rientrati, a quanto dicono i vigili urbani.

IMMIGRAZIONE

Due barche in vetroresina, ciascuna con 26 immigrati a bordo, tutti uomini adulti a bordo provenienti dal Sudan dal Mali e dalla Costa d'Avorio, sono state soccorse la notte scorsa al largo delle coste ragusane a Pozzallo. L'altra imbarcazione è stata individuata dopo una segnalazione delle autorità maltesi a 12 miglia a Sud di Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa. Anche qui sono 26 le persone, tra cui 4 donne.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

GOLFO PERSICO

Nove navi militari statunitensi sono entrate oggi nelle acque del Golfo Persico, al largo dell'Iran, in quella che costituisce la più grande manovra navale degli Usa nella zona dall'invasione dell'Iraq nel marzo 2003. La flotta, che include due portaerei, condurrà delle esercitazioni per rassicurare i Paesi alleati sull'impegno degli Stati Uniti alla sicurezza regionale, ha detto l'ammiraglio Kevin Quinn. Le autorità iraniane non erano state avvertite dei piani statunitensi, hanno ammesso i vertici della Marina Usa, secondo cui la decisione di inviare una seconda portaerei è stata presa all'ultimo minuto.

PAKISTAN

Sono stati rilasciati oggi gli otto funzionari governativi pachistani rapiti la settimana scorsa in una regione tribale al confine con l'Afghanistan. Il gruppo, composto di tre uomini e cinque donne, era stato sequestrato venerdì da presunti militanti islamici mentre stava facendo un sopralluogo per nuovi progetti di sviluppo nello Waziristan del Nord, dove lo scorso settembre è stato firmato un accordo di pace con il governo, che ha aumentato i poteri dei leader tribali in una regione.

AFGHANISTAN

Un attentatore a bordo di una motocicletta si è fatto saltare in aria oggi a Kabul, uccidendo un poliziotto e causando il ferimento di quattro civili. Lo ha riferito il ministero dell'Interno afghano. L'attacco è avvenuto su una delle strade principali della capitale, che porta fuori città ed è usata costantemente dalle truppe straniere.

LIBANO

Regge in Libano la fragile tregua tra l’esercito regolare e i miliziani di Fatah Al Islam dopo tre giorni di feroci combattimenti a Tripoli e nel campo profughi palestinese di Nahr al-Bared. Intanto migliaia le persone in fuga dalle zone dei combattimenti, mentre inizia a muoversi la diplomazia internazionale per risolvere la crisi

PALESTINA

Sono continuati nella giornata di ieri i raid dell’esercito israeliano contro obiettivi palestinesi. Si contano vittime e feriti. Durissime le dichiarazioni del governo israeliano contro il movimento fondamentalista Hamas a capo dell’esecutivo palestinese. Nel frattempo nella notte si segnalano i lanci di razzi Qassam sul territorio israeliano.

ITALIA

Blitz di Greenpeace nel porto di Salerno: gli attivisti hanno scalato la Andreas K, che trasporterebbe legno dal Congo. La nave 'trasporta tronchi e legnami tropicali provenienti da zone delle foreste del Congo in violazione - ha detto Sergio Baffoni, campagne foreste di Greenpeace - alla moratoria vigente nel paese'. Quattro attivisti hanno scalato le torri della nave e hanno aperto dei manifesti di protesta contro la distruzione delle foreste tropicali.


Appunti e note redazionali

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gror070523 (last edited 2008-06-26 10:01:30 by anonymous)