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'''DOPO NARAH AL-BARED, NUOVI SCONTRI A HAÏN AL-HILUEH NEL SUD'''

Mentre nel campo profughi palestinese di Nahr al-Bared, alle porte della città libanese settentrionale di Tripoli, continuano per il sedicesimo giorno consecutivo gli scontri tra l’esercito e i guerriglieri di Fatah al-Islam, sono proseguiti nella notte i combattimenti iniziati ieri a Haïn al-Hilueh, il più grande campo libanese nei pressi della città meridionale di Sidone, tra i soldati governativi e i miliziani del gruppo estremista sunnita Djum al-Sham. Secondo le testimonianze, almeno cinque persone sono morte – due soldati, un civile e due guerriglieri – e altre cinque – tre soldati e due civili – sono rimaste ferite. Gli scontri erano iniziati ieri ma si erano conclusi dopo appena due ore grazie a una mediazione avviata da altri gruppi palestinesi. Sono poi ripresi sporadicamente nella notte per riaccendersi stamani all’alba. “Gli attacchi di gruppi armati dai campi palestinesi contro l’esercito persistono” si legge in un comunicato dell’esercito libanese diffuso ieri, che prosegue: “(L’esercito) invita tutte le fazioni palestinesi e i politici libanesi a prendere una posizione decisiva perché questi campi non diventino una fonte di conflitto civile che mira a colpire la stabilità del paese”.

'''Gaza: carri Israele nella Striscia'''

Una dozzina di blindati israeliani, accompagnati da ruspe, sono entrati nella estremita' Sud della striscia di Gaza, riferiscono fonti locali. L'ingresso e' avvenuto dal valico di Sufa, in direzione della citta' di Rafah. Secondo le fonti, i militari israeliani sono entrati in un villaggio e hanno ordinato a tutti maschi fra i 16 e i 45 anni di concentrarsi in una zona aperta. Agli altri abitanti e' stato ordinato di entrare nella case e di chiudere le finestre. Non si ha notizia di scontri.

'''Iraq: Usa; altri sette militari morti, cresce bilancio weekend'''

La morte di altri sette soldati americani è stata annunciata stasera dal comando Usa a Baghdad, ciò che porta a 14 il totale delle perdite rese note dal Pentagono relative al fine settimana. Quattro delle ultime sette vittime di cui danno notizia le fonti militari sono morte per l'esplosione di un ordigno rudimentale su una strada a nord ovest di Baghdad.
Giugno è cominciato con perdite pesanti per gli Stati Uniti, dopo che maggio si è rivelato, con 127 morti, il terzo peggior mese per il Pentagono dall'inizio della guerra e il più letale dalla fine del 2004. Il bilancio complessivo delle perdite americane dall'invasione nel marzo 2003 a oggi è un passo da quota 3.500.

'''MOGADISCIO: ATTACCO CONTRO FORZE GOVERNATIVE NEL NORD'''

Due forti esplosioni hanno scosso questa mattina la zona nord della capitale Mogadiscio. Lo riferiscono fonti locali, precisando che le due esplosioni sono avvenute a pochi secondi di distanza l’una dall’altra nei pressi del complesso ‘Sos Kinderdorf’ nella zona nord della città, mentre un convoglio di militari somali stava attraversando l’area. Non ci sono, al momento, notizie di vittime o feriti, anche se si teme che la sparatoria seguita all’attentato possa aver provocato conseguenze. Come accade spesso, subito dopo le esplosioni, i militari hanno risposto aprendo il fuoco indiscriminatamente nella zona. Secondo alcuni testimoni oculari, il convoglio governativo è stato fatto oggetto del lancio di due granate e i responsabili, due uomini in abiti civili, sono riusciti a darsi alla fuga.

'''FAME: NON C'E' SOLO QUELLA DEL SUD DEL MONDO...'''

Il problema della fame non riguarda solo il Sud del mondo: domani 5 giugno si celebra negli Stati Uniti il ‘National Hunger Awareness Day’, ‘Giornata nazionale della consapevolezza sulla fame’, un’occasione per ricordare che oltre 38 milioni di americani, tra cui 14 milioni di bambini, non hanno niente da mangiare o sono vittime della malnutrizione. Numerose le attività in varie parti del paese, organizzate soprattutto da istituzioni come le ‘Banche del cibo’. In Arizona, dove la consistente produzione agricola garantisce cibo abbandonante a buona parte della popolazione, i cittadini sono invitati a donare ai bisognosi le loro quote in eccedenza. In California si attiverà per l’occasione una banca della contea di Solano, i cui abitanti sono particolarmente poveri e soggetti a malnutrizione. Naturalmente sono solo alcune delle molteplici iniziative organizzate in proposito da uno dei paesi più industrializzati del mondo che però, secondo il Dipartimento americano per l’agricoltura (Usda), ha visto crescere del 43% negli ultimi 5 anni il numero di famiglie “che soffrono direttamente la fame o hanno problemi di insicurezza alimentare”. Sempre secondo l’Usda, la crescita è avvenuta in modo proporzionale in quasi tutte le categorie sociali, continuando a colpire maggiormente le madri ‘single’ e le persone povere o sulla soglia della povertà. I livelli più alti di insicurezza alimentare si registrano in California, Texas, Arkansas, Missouri, North Carolina, New Mexico, Oklahoma e South Carolina, mentre l’Oregon, un tempo considerato il più gravato dal problema della fame, ha notevolmente migliorato la propria posizione negli ultimi anni.

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DOPO NARAH AL-BARED, NUOVI SCONTRI A HAÏN AL-HILUEH NEL SUD

Mentre nel campo profughi palestinese di Nahr al-Bared, alle porte della città libanese settentrionale di Tripoli, continuano per il sedicesimo giorno consecutivo gli scontri tra l’esercito e i guerriglieri di Fatah al-Islam, sono proseguiti nella notte i combattimenti iniziati ieri a Haïn al-Hilueh, il più grande campo libanese nei pressi della città meridionale di Sidone, tra i soldati governativi e i miliziani del gruppo estremista sunnita Djum al-Sham. Secondo le testimonianze, almeno cinque persone sono morte – due soldati, un civile e due guerriglieri – e altre cinque – tre soldati e due civili – sono rimaste ferite. Gli scontri erano iniziati ieri ma si erano conclusi dopo appena due ore grazie a una mediazione avviata da altri gruppi palestinesi. Sono poi ripresi sporadicamente nella notte per riaccendersi stamani all’alba. “Gli attacchi di gruppi armati dai campi palestinesi contro l’esercito persistono” si legge in un comunicato dell’esercito libanese diffuso ieri, che prosegue: “(L’esercito) invita tutte le fazioni palestinesi e i politici libanesi a prendere una posizione decisiva perché questi campi non diventino una fonte di conflitto civile che mira a colpire la stabilità del paese”.

Gaza: carri Israele nella Striscia

Una dozzina di blindati israeliani, accompagnati da ruspe, sono entrati nella estremita' Sud della striscia di Gaza, riferiscono fonti locali. L'ingresso e' avvenuto dal valico di Sufa, in direzione della citta' di Rafah. Secondo le fonti, i militari israeliani sono entrati in un villaggio e hanno ordinato a tutti maschi fra i 16 e i 45 anni di concentrarsi in una zona aperta. Agli altri abitanti e' stato ordinato di entrare nella case e di chiudere le finestre. Non si ha notizia di scontri.

Iraq: Usa; altri sette militari morti, cresce bilancio weekend

La morte di altri sette soldati americani è stata annunciata stasera dal comando Usa a Baghdad, ciò che porta a 14 il totale delle perdite rese note dal Pentagono relative al fine settimana. Quattro delle ultime sette vittime di cui danno notizia le fonti militari sono morte per l'esplosione di un ordigno rudimentale su una strada a nord ovest di Baghdad. Giugno è cominciato con perdite pesanti per gli Stati Uniti, dopo che maggio si è rivelato, con 127 morti, il terzo peggior mese per il Pentagono dall'inizio della guerra e il più letale dalla fine del 2004. Il bilancio complessivo delle perdite americane dall'invasione nel marzo 2003 a oggi è un passo da quota 3.500.

MOGADISCIO: ATTACCO CONTRO FORZE GOVERNATIVE NEL NORD

Due forti esplosioni hanno scosso questa mattina la zona nord della capitale Mogadiscio. Lo riferiscono fonti locali, precisando che le due esplosioni sono avvenute a pochi secondi di distanza l’una dall’altra nei pressi del complesso ‘Sos Kinderdorf’ nella zona nord della città, mentre un convoglio di militari somali stava attraversando l’area. Non ci sono, al momento, notizie di vittime o feriti, anche se si teme che la sparatoria seguita all’attentato possa aver provocato conseguenze. Come accade spesso, subito dopo le esplosioni, i militari hanno risposto aprendo il fuoco indiscriminatamente nella zona. Secondo alcuni testimoni oculari, il convoglio governativo è stato fatto oggetto del lancio di due granate e i responsabili, due uomini in abiti civili, sono riusciti a darsi alla fuga.

FAME: NON C'E' SOLO QUELLA DEL SUD DEL MONDO...

Il problema della fame non riguarda solo il Sud del mondo: domani 5 giugno si celebra negli Stati Uniti il ‘National Hunger Awareness Day’, ‘Giornata nazionale della consapevolezza sulla fame’, un’occasione per ricordare che oltre 38 milioni di americani, tra cui 14 milioni di bambini, non hanno niente da mangiare o sono vittime della malnutrizione. Numerose le attività in varie parti del paese, organizzate soprattutto da istituzioni come le ‘Banche del cibo’. In Arizona, dove la consistente produzione agricola garantisce cibo abbandonante a buona parte della popolazione, i cittadini sono invitati a donare ai bisognosi le loro quote in eccedenza. In California si attiverà per l’occasione una banca della contea di Solano, i cui abitanti sono particolarmente poveri e soggetti a malnutrizione. Naturalmente sono solo alcune delle molteplici iniziative organizzate in proposito da uno dei paesi più industrializzati del mondo che però, secondo il Dipartimento americano per l’agricoltura (Usda), ha visto crescere del 43% negli ultimi 5 anni il numero di famiglie “che soffrono direttamente la fame o hanno problemi di insicurezza alimentare”. Sempre secondo l’Usda, la crescita è avvenuta in modo proporzionale in quasi tutte le categorie sociali, continuando a colpire maggiormente le madri ‘single’ e le persone povere o sulla soglia della povertà. I livelli più alti di insicurezza alimentare si registrano in California, Texas, Arkansas, Missouri, North Carolina, New Mexico, Oklahoma e South Carolina, mentre l’Oregon, un tempo considerato il più gravato dal problema della fame, ha notevolmente migliorato la propria posizione negli ultimi anni.

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