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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

G8 - CORRISPONDEZA

Editoriale

ESTERI

SCONTRI TRA FAZIONI RIVALI A GAZA, NUOVE COLONIE ISRAELIANE IN CISGIORDANIA

Un palestinese è morto e altri nove sono rimasti feriti nella Striscia di Gaza nel più pesante scontro delle ultime tre settimane tra i due movimenti rivali, al-Fatah del presidente dell’Autorità Nazionale palestinese (ANP) Mahmoud Abbas (Abu Mazen) e Hamas. Lo riferiscono testimoni e fonti ospedaliere, precisando che lo scontro è avvenuto nella città meridionale di Rafah. La vittima era il fratello di uno dei dirigenti locali di al-Fatah, mentre almeno cinque feriti sarebbero membri di al-Fatah e tre di Hamas. Quella di stamani è la prima vittima dalla tregua siglata a metà maggio tra le due fazioni dopo un’ondata di violenze che aveva provocato la morte di circa 50 palestinesi. Intanto, mentre questa settimana si commemora il 40° anniversario della Guerra dei sei giorni che portò all’occupazione da parte di Israele di Gaza e della Cisgiordania, la radio pubblica israeliana ha riferito che un’organizzazione di coloni avrebbe ampliato alcuni insediamenti in Cisgiordania e in particolare ad Alon sul Mar Morto e a Yakir a est di Qalqilya. In base alla cosiddetta roadmap verso una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese, Israele dovrebbe evitare di creare nuovi insediamenti o di espandere quelli già esistenti. Ciononostante, solo lo scorso anno il numero dei coloni israeliani – attualmente oltre 268.000 – è aumentato del 5,8%.

CORRISPONDENZA

BOMBARDAMENTI CONTRO CAMPO PROFUGHI, “PRESERVARE SICUREZZA DEI CIVILI”

L’esercito di Beirut ha ripreso a bombardare con intensità le postazioni dei miliziani del gruppo radicale Fatah al-Islam asserragliati dentro il campo profughi palestinese di Nahr al-Bared, vicino al porto settentrionale di Tripoli, dove vivono ancora confinati in condizioni drammatiche almeno 5000 civili. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha ribadito la sua preoccupazione per i profughi coinvolti nei combattimenti, che Fatah al-Islam ha minacciato oggi di estendere fuori dal campo. “Sta diventando sempre più difficile organizzare operazioni di soccorso, siamo angosciati per le persone intrappolate all’interno del campo dove, da quando gli scontri sono iniziati, manca l’energia elettrica e scarseggia l’acqua potabile” ha detto Jordi Raich Curco, responsabile del Cicr in Libano. Anche Amnesty International ha sottolineato “il grave rischio a cui sono esposti i profughi” – tra cui anziani, malati e disabili - anche per “la mancanza di accesso all’assistenza medica”: “C’è solo un dottore, un medico generico, rimasto all’interno del campo dove i civili uccisi finora sono almeno 27” ha riferito l’organizzazione a difesa dei diritti umani. Secondo i bilanci dei combattimenti forniti da Amnesty sulla base di testimonianze raccolte tra i rifugiati di Nahr al-Bared, “centinaia di case, diverse moschee, una grande cisterna d’acqua, il cimitero e altre proprietà dei civili sono state gravemente danneggiati”. Amnesty ha lanciato “un appello a tutte le parti coinvolte e a coloro che hanno influenza su di loro per garantire la protezione dei civili; ogni misura deve essere presa per garantire che i civili possano lasciare in sicurezza il campo, se intendono farlo, e per consentire alle agenzie umanitarie di assistere chi resta”.

CORRISPONDENZA

PAKISTAN

Oltre 8000 manifestanti – avvocati, giornalisti ed esponenti dell’opposizione – hanno protestato a Lahore (est), Karachi (sud), a Quetta (sudovest), Peshawar (nordovest) e nella capitale Islamabad contro i controlli imposti ai mezzi di comunicazione da un decreto del presidente Pervez Musharraf, nonostante oggi sia stato sospeso dal primo mnistro Shaukat Aziz. Sono le ultime di una serie di proteste dovute alla crisi politica provocata lo scorso 9 marzo dalla decisione di Musharraf di destituire il presidente dalla Corte suprema Iftikhar Mohammed Chaudhry.poliziotto è stato ucciso da insorti nel distretto di Daychopan e un soldato nella vicina provincia di Nangarhar.

IRAK - ATTENTATI NEL NORD E A BAGHDAD, GIORNALISTA UCCISA A MOSSUL

Almeno nove persone sono state uccise e oltre una ventina sono rimaste ferite dallo scoppio di un camion-bomba oggi a Rabiaa, nel nord-ovest del paese, vicino alla frontiera con la Siria: secondo fonti della sicurezza irachene un attentatore suicida si è lanciato con il mezzo imbottito di esplosivo contro una stazione della polizia; a nulla è servito il tentativo degli agenti di bloccare il camion, esploso all’interno del cortile della struttura. Già questa mattina altri due attentati dinamitardi con auto-bomba erano avvenuti nel grande quartiere sciita di Sadr City (circa due milioni e mezzo di abitanti), nel settore orientale della capitale Baghdad, con un bilancio, ancora provvisorio, di almeno cinque vittime: secondo l’agenzia ‘Aswat al-Iraq’, la prima esplosione, vicino a un ristorante, ha ucciso tre persone, ferendone altre 15; la seconda ha colpito un mercato popolare, provocando la morte di altre due persone e un numero ancora imprecisato di feriti. Sempre ‘Aswat al-Iraq’ ha riferito oggi dell’assassinio di una sua corrispondente, Sahar Hussein al-Haydari, a Mossul, nel nord del paese, da parte di uomini armati non identificati. “Sapevamo che era minacciata” ha detto il presidente del sindacato dei giornalisti del Kurdistan, Abdul Ghani Ali Yehya.

Ieri intanto la Federazione Irachena dei Lavoratori dei Petrolio – IFOU - ha lanciato l’allarme a seguito di una avviso di arresto diretto ai suoi leader e in particolare nei confronti di Hassan Jumma Awad, reduce da un viaggio in Italia dove ha incontrato esponenti politici, sindacali e giornalisti italiani, proprio per informare sulle trattative sindacali in corso con il governo iracheno e sulla loro posizione contraria alla bozza di legge di riforma degli idrocarburi.

NIGERIA - PER LA PRIMA VOLTA UNA DONNA ALLA PRESIDENZA DELLA CAMERA

Per la prima volta nella storia nigeriana, alla presidenza della Camera è stata eletta all’unanimità una donna: Patricia Olubunmi Etteh, 54 anni, esponente del Partito democratico popolare (Pdp) eletta nello stato sudoccidentale di Osun. “Colleghi, dobbiamo considerarci mandatari di un cambiamento progressivo, dobbiamo capire che siamo la speranza del nostro popolo e perciò dobbiamo sforzarci di non fallire” ha detto visibilmente emozionata. “Mi auguro una collaborazione produttiva con il ramo legislativo nel guidare lo sviluppo accelerato della nostra cara nazione” le ha scritto il presidente Umaru Musa Yar'Adua congratulandosi in una lettera consegnatale appena un’ora dopo il suo giuramento.

GUATEMALA - VERSO PRESIDENZIALI: MENCHÚ, “PRIORITÀ ALLO SVILUPPO SOCIALE”

“Un’economia sociale di mercato, pianificata e con chiari obiettivi di crescita per ottenere un vero sviluppo”: è la priorità del Premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchú Túm, prima donna indigena candidata alla presidenza in Guatemala alle elezioni del 9 settembre. “Gli impegni economici stabiliti con gli accordi di pace del dicembre 1996 tra il governo e l’ex-guerriglia saranno le mie linee guida” ha detto Menchú, esponente dello schieramento di centrosinistra ‘Encuentro por Guatemala’ (Eg) presentando ieri il suo programma di governo, contestualmente ad altri quattro aspiranti alla massima carica dello stato: Álvaro Colom, di ‘Unidad Nacional de la Esperanza’ (Una) – favorito nei sondaggi - Otto Pérez Molina, del ‘Partido Patriota’; Alejandro Giammattei, di ‘Gran Alianza Nacional’ (Gana, governo) e Harol Caballeros, di ‘Viva Guatemala’. “Una profonda riforma dello Stato è necessaria per costruire una società includente e democratica” ha sottolineato la dirigente indigena Maya, lanciando un appello agli imprenditori “affinché collaborino con noi per effettuare i cambiamenti necessari al paese, senza timori di alcun tipo”. In un’intervista a ‘Prensa Latina’, Menchú ha anche ribadito che “il problema della riforma agraria deve essere affrontato in modo profondo e completo” in un paese di 12 milioni di abitanti – per metà indigeni Maya-Quiché – dove l'85% della terra è in mano al 10% delle famiglie più ricche.

ITALIA

A MAGLIANA CONTRO ALLEANZA NAZIONALE

Il centro sociale macchia rossa ha organizzato una manifestazione nella stessa piazza dove si trovava Allenaza nazionale che manifestava contro i campi rom della zone.

CORRISPONDENZA

TRAMBUS OPEN, PORTAVOCE HOSTESS: "ABBIAMO FIRMATO MA SIAMO DELUSE"1

"Non nascondo che siamo deluse ma alla fine eravamo stanche, divise e abbiamo accettato". A parlare è Paola Sozio, portavoce delle lavoratrici Trambus Open, che due giorni fa avevano occupato l'assessorato comunale alle Pari opportunità. "Dal 1 gennaio prossimo ci hanno assicurato che saremo tutte assunte con l'inquadramento al quarto livello del contratto per il commercio - ha continuato la donna - Intanto in questi mesi che lavoreremo per la 'Quanta Risorse umane', la gran parte di noi, a parte le 15 più anziane, sarà assunta al quinto livello. In pratica una specie di aiuto commessa. Inoltre Trambus Open ci ha fatto ritirare tutte le vertenze per il pregresso che avevamo intrapreso nei mesi scorsi, si trattava di risarcimenti che arrivavano per ognuna di noi anche fino a 30mila euro".

Bush a Roma: occupata sede banca

Circa 20 persone di Action hanno occupato gli uffici della Banca Nuova di via Nazionale, a Roma, per protestare contro l'arrivo di Bush. I manifestanti hanno appeso uno striscione con su scritto 'Boicotta la guerra, boicotta Zonin, no Bush, no Dal Molin', firmato Network delle comunita' in movimento. I manifestanti, che hanno lasciato i locali dopo circa un'ora, hanno sottolineato che la banca occupata e' controllata dal gruppo Zonin e che finanza l'ampliamento della base di Vicenza.

CORRISPONDENZA SUI TRENI

Mentre l'arrivo dell'Air Force One è previsto, da programma, domani, a Ciampino sono già atterrati, nella giornata di ieri, tre aerei, con gli uomini della sicurezza del presidente Usa George W. Bush. In tutto 150 unità, tra cui il personale dei servizi segreti americani, che, suddivise in turni, seguiranno il presidente, e si andranno ad aggiungere agli agenti italiani. Venerdi bush probabilmente si recherà alla comunità di sant'egidio. sentiamo un commneto di un'abitante dello storico quartiere ormai alla merce' degli studenti americani.

CORRISPONDENZA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

SCONTRI TRA FAZIONI RIVALI A GAZA, NUOVE COLONIE ISRAELIANE IN CISGIORDANIA

Un palestinese è morto e altri nove sono rimasti feriti nella Striscia di Gaza nel più pesante scontro delle ultime tre settimane tra i due movimenti rivali, al-Fatah del presidente dell’Autorità Nazionale palestinese (ANP) Mahmoud Abbas (Abu Mazen) e Hamas. Lo riferiscono testimoni e fonti ospedaliere, precisando che lo scontro è avvenuto nella città meridionale di Rafah. La vittima era il fratello di uno dei dirigenti locali di al-Fatah, mentre almeno cinque feriti sarebbero membri di al-Fatah e tre di Hamas. Quella di stamani è la prima vittima dalla tregua siglata a metà maggio tra le due fazioni dopo un’ondata di violenze che aveva provocato la morte di circa 50 palestinesi. Intanto, mentre questa settimana si commemora il 40° anniversario della Guerra dei sei giorni che portò all’occupazione da parte di Israele di Gaza e della Cisgiordania, la radio pubblica israeliana ha riferito che un’organizzazione di coloni avrebbe ampliato alcuni insediamenti in Cisgiordania e in particolare ad Alon sul Mar Morto e a Yakir a est di Qalqilya. In base alla cosiddetta roadmap verso una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese, Israele dovrebbe evitare di creare nuovi insediamenti o di espandere quelli già esistenti. Ciononostante, solo lo scorso anno il numero dei coloni israeliani – attualmente oltre 268.000 – è aumentato del 5,8%.

BOMBARDAMENTI CONTRO CAMPO PROFUGHI, “PRESERVARE SICUREZZA DEI CIVILI”

L’esercito di Beirut ha ripreso a bombardare con intensità le postazioni dei miliziani del gruppo radicale Fatah al-Islam asserragliati dentro il campo profughi palestinese di Nahr al-Bared, vicino al porto settentrionale di Tripoli, dove vivono ancora confinati in condizioni drammatiche almeno 5000 civili. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha ribadito la sua preoccupazione per i profughi coinvolti nei combattimenti, che Fatah al-Islam ha minacciato oggi di estendere fuori dal campo. “Sta diventando sempre più difficile organizzare operazioni di soccorso, siamo angosciati per le persone intrappolate all’interno del campo dove, da quando gli scontri sono iniziati, manca l’energia elettrica e scarseggia l’acqua potabile” ha detto Jordi Raich Curco, responsabile del Cicr in Libano. Anche Amnesty International ha sottolineato “il grave rischio a cui sono esposti i profughi” – tra cui anziani, malati e disabili - anche per “la mancanza di accesso all’assistenza medica”: “C’è solo un dottore, un medico generico, rimasto all’interno del campo dove i civili uccisi finora sono almeno 27” ha riferito l’organizzazione a difesa dei diritti umani. Secondo i bilanci dei combattimenti forniti da Amnesty sulla base di testimonianze raccolte tra i rifugiati di Nahr al-Bared, “centinaia di case, diverse moschee, una grande cisterna d’acqua, il cimitero e altre proprietà dei civili sono state gravemente danneggiati”. Amnesty ha lanciato “un appello a tutte le parti coinvolte e a coloro che hanno influenza su di loro per garantire la protezione dei civili; ogni misura deve essere presa per garantire che i civili possano lasciare in sicurezza il campo, se intendono farlo, e per consentire alle agenzie umanitarie di assistere chi resta”.

LIBERATI QUATTRO OSTAGGI, COMBATTIMENTI NEL SUD

In cambio della restituzione della salma del mullah Dadullah alla sua famiglia nella città meridionale di Kandahar, sono stati rilasciati i quattro funzionari del ministero della Sanità – tre infermieri e un autista – rapiti lo scorso marzo insieme a un medico invece decapitato martedì. In cambio del corpo del comandante militare talebano ucciso tre settimane fa nel corso di un combattimento, i guerriglieri talebani hanno anche consegnato il corpo del medico ucciso per ritorsione proprio per la mancata restituzione della salma di Dadullah. Intanto almeno 30 sospetti talebani sarebbero stati uccisi o feriti nelle ultime 24 ore in violenti combattimenti con le forze della coalizione ‘Enduring Freedom’ guidata dagli Stati Uniti. Gli scontri sono avvenuti nel distretto di Garmser della provincia di Helmand nel sud del paese, mentre un poliziotto è stato ucciso da insorti nel distretto di Daychopan e un soldato nella vicina provincia di Nangarhar.

Iraq: cinque morti in attentato

Quattro soldati americani sono stati uccisi ed altri due sono stati feriti in diversi attacchi in Iraq, secondo quanto rende noto il comando statunitense nel paese. Due militari sono rimasti uccisi, ed un altro ferito, in due diversi attacchi condotti con le bombe piazzate sul ciglio della strada, uno a Baghdad ed l'altro a Bayji nel nord, ormai diventata l'arma principale degli insorti che ha provocato l'ottanta per cento dei caduti americani negli ultimi mesi, con le pattuglie non sufficientemente protette da questo tipo di attacchi dai mezzi attualmente in dotazione.

Cinque persone sono morte e numerose altre sono rimaste ferite questa mattina a Baghdad in seguito all'esplosione di due autobomba.Lo ha riferito l'emittente Tv al Arabiya con una striscia urgente in sovrimpressione in cui si precisa solo che l'attentato e' avvenuto nel grande quartiere sciita di Sadr City.

ITALIA

Bush a Roma: occupata sede banca

Circa 20 persone di Action hanno occupato gli uffici della Banca Nuova di via Nazionale, a Roma, per protestare contro l'arrivo di Bush. I manifestanti hanno appeso uno striscione con su scritto 'Boicotta la guerra, boicotta Zonin, no Bush, no Dal Molin', firmato Network delle comunita' in movimento. I manifestanti, che hanno lasciato i locali dopo circa un'ora, hanno sottolineato che la banca occupata e' controllata dal gruppo Zonin e che finanza l'ampliamento della base di Vicenza.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror070607 (last edited 2008-06-26 10:07:18 by anonymous)