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AFRICA.
G8: I “PERDENTI” DELLA GLOBALIZZAZIONE CHIEDONO UN “NUOVO ORDINE MONDIALE”

Le nazioni più povere del pianeta potrebbero sganciarsi dalla globalizzazione e dalle istituzioni multilaterali se l’ordine mondiale continuerà ad essere “imperfetto”: lo ha detto il ministro sudafricano delle Finanze, Trevor Manuel, in un discorso preparato per il vertice del G8 di Heiligendamm. “Se non possiamo regolare quello che appare evidentemente imperfetto, allora i perdenti della globalizzazione potranno gridare a voce ancora più alta o allontanarsi da questo processo. E non sarebbe una conseguenza della globalizzazione in sé con la quale la maggior parte di noi saprebbe comunque convivere” ha sottolineato Manuel. Secondo il ministro sudafricano, le divergenze persistenti tra le grandi potenze mondiali presenti a Heiligendamm sulle risposte ai cambiamenti climatici e il recente braccio di ferro politico tra Stati Uniti e Russia hanno messo in ombra temi chiave come lo sviluppo del Sud del mondo, in particolare dell’Africa. “Questo scenario dovrebbe sollevare domande fondamentali sulla globalizzazione, presente e futura, e forse porre a margine il quesito se il G8 possa rivendicare di essere la sola voce che discute degli sviluppi economici mondiali” ha aggiunto Manuel. Il ministro ha osservato inoltre che paesi in via di sviluppo come Cina e India stanno progressivamente assumendo un ruolo sempre più di primo piano nell’economia mondiale ma Usa e Europa ancora dominano istituzioni come il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale: “Mentre i capi delle potenze planetarie sono riuniti a Heiligendamm per discutere di argomenti che vanno dai cambiamenti climatici allo sviluppo in Africa, dal commercio mondiale alla sicurezza, noi dobbiamo costantemente alzare la voce dei popoli che non sono rappresentati a quel tavolo. I problemi principali del mondo riguardano tutti i cittadini e possiamo iniziare a sviluppare soluzioni a questi problemi solo se ci avviamo a un sistema di governo globale più inclusivo”.

e questa riflessione che muove dal troppo esaltato G8 che altro non produce che la assoluta riconferma delle superpotenze mondiali, punta ad una logica di miglioramento e di più equa distribuzione delle risorse sul nostro pianeta...sarebbe bello ma per ora uno sguardo sul mondo ci mostra strage e miseria inflitte dalla mano del potere...

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IRAK DOPPIO ATTENTATO DI FRONTE A MOSCHEA NEL NORD

Almeno 13 persone sarebbero morte e altre 16 rimaste ferite in un doppio attentato avvenuto questa mattina davanti alla moschea della città di Dakouk, nel nord dell’Iraq.

VOLI CIA: rapporto Marty, c'è accordo segreto con Nato

Gli Stati Uniti hanno sottoscritto, nel 2001, un accordo segreto con la Nato per permettere alla Cia di arrestare persone sospettate di attività terroristiche in Europa, sostiene Dick Marty nel secondo rapporto consegnato oggi al Consiglio d'Europa sulle attività segrete dei servizi americani nei paesi europei.

SPAGNA, ARRESTATO ARNOLDO OTEGI

Il leader del partito basco fuorilegge Batasuna è stato arrestato stamani a San Sebastian per ordine della magistratura poco dopo che il Tribunale Supremo aveva confermato una sentenza a 15 mesi nei suoi confronti per apologia del terrorismo.SPAGNA, ARRESTATO ARNOLDO OTEGI

OGGI

AFRICA. G8: I “PERDENTI” DELLA GLOBALIZZAZIONE CHIEDONO UN “NUOVO ORDINE MONDIALE”

Le nazioni più povere del pianeta potrebbero sganciarsi dalla globalizzazione e dalle istituzioni multilaterali se l’ordine mondiale continuerà ad essere “imperfetto”: lo ha detto il ministro sudafricano delle Finanze, Trevor Manuel, in un discorso preparato per il vertice del G8 di Heiligendamm. “Se non possiamo regolare quello che appare evidentemente imperfetto, allora i perdenti della globalizzazione potranno gridare a voce ancora più alta o allontanarsi da questo processo. E non sarebbe una conseguenza della globalizzazione in sé con la quale la maggior parte di noi saprebbe comunque convivere” ha sottolineato Manuel. Secondo il ministro sudafricano, le divergenze persistenti tra le grandi potenze mondiali presenti a Heiligendamm sulle risposte ai cambiamenti climatici e il recente braccio di ferro politico tra Stati Uniti e Russia hanno messo in ombra temi chiave come lo sviluppo del Sud del mondo, in particolare dell’Africa. “Questo scenario dovrebbe sollevare domande fondamentali sulla globalizzazione, presente e futura, e forse porre a margine il quesito se il G8 possa rivendicare di essere la sola voce che discute degli sviluppi economici mondiali” ha aggiunto Manuel. Il ministro ha osservato inoltre che paesi in via di sviluppo come Cina e India stanno progressivamente assumendo un ruolo sempre più di primo piano nell’economia mondiale ma Usa e Europa ancora dominano istituzioni come il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale: “Mentre i capi delle potenze planetarie sono riuniti a Heiligendamm per discutere di argomenti che vanno dai cambiamenti climatici allo sviluppo in Africa, dal commercio mondiale alla sicurezza, noi dobbiamo costantemente alzare la voce dei popoli che non sono rappresentati a quel tavolo. I problemi principali del mondo riguardano tutti i cittadini e possiamo iniziare a sviluppare soluzioni a questi problemi solo se ci avviamo a un sistema di governo globale più inclusivo”.

e questa riflessione che muove dal troppo esaltato G8 che altro non produce che la assoluta riconferma delle superpotenze mondiali, punta ad una logica di miglioramento e di più equa distribuzione delle risorse sul nostro pianeta...sarebbe bello ma per ora uno sguardo sul mondo ci mostra strage e miseria inflitte dalla mano del potere...

Libano Nuovi bombardamenti su campo profughi di Nahr al-Bared

L'esercito libanese ha ripreso a bombardare con l'artiglieria il campo profughi palestinese di Nahr al-Bared, dove sono asserragliati i militanti integralisti di Fatah al-Islam. Colpi di mortaio e raffiche di mitra sono risuonate nella zona fin dalle prime luci dell'alba. Dall'inizio dei combattimenti, il 20 maggio, si contano 115 morti: 47 soldati, 38 miliziani e almeno 30 civili. Praticamente tutti i 400mila profughi che vivevano nel campo sono ormai fuggiti.

Iraq Nove morti a Baghdad, otto a Mosul, tre a Samarra

Un civile e un poliziotto sono morti stamane per l'esplosione di un'autobomba ad al-Shaab, quartiere settentrionale di Baghdad, dove altri sette cadaveri sono stati rivenuti in diverse zone della città. La polizia ha riferito poi che ieri sera otto persone sono morte in scontri a fuoco tra milizie rivali a Mosul, nel nord dell'Iraq. Sempre ieri sera a Samarra, cento chilometri a nord della capitale, tre persone sono morte in un bombardamento a colpi di mortaio avvenuto su un quartiere residenziale della città.

Sri Lanka. Combattimenti nell'est: 30 morti. Inviato denuncia abusi

Fonti dell'esercito governativo hanno dichiarato stamane di aver ucciso una trentina di guerriglieri delle Tigri Tamil (Ltte) nel corso di una violenta battaglia nella regione orientale del Paese. Intanto Yasushi Akashi, l'inviato di pace giapponese in visita a Colombo, si è detto preoccupato per le gravi violazioni dei diritti umani compiute sia dal governo che dai ribelli: rapimenti, sparizioni, torture, esecuzioni extragiudiziali sono all'ordine del giorno in Sri Lanka, dove dal 1983 la guerra ha ucciso almeno 70 mila persone.

Nigeria Corte Suprema: no al rilascio leader ribelle Asari Dokubo

La Corte Suprema nigeriana ha rifiutato ieri di concedere il rilascio su cauzione al leader dei ribelli separatisti Mujahid Asari Dokubo, sostenendo che il suo rilascio metterebbe in pericolo la sicurezza della nazione. Il processo di Mujahid Asari Dokubo, capo delle Niger Delta People Volunteer Force (Ndpvf), continua dal novembre 2005, ed è statao più volte riaggiornato.

Francia. Presidente Sarkozy smentisce ritiro a breve delle truppe francesi dall'Afghanistan

Il neo-presidente francese, Nicholas Sarkozy, ha smentito il ritiro a breve delle proprie truppe dall'Afghanistan. Sarkozy ha invece reso noto che il contingente francese, al momento di mille uomini, verrà aumentato di altri 150 effettivi nelle prossime settimane. Le voci di un possibile ritiro dall'Afghanistan si erano diffuse durante la campagna elettorale francese, quando Sarkozy aveva dichiarato di non vedere una prospettiva a lungo termine per i soldati francesi nel Paese asiatico.

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