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Appunti e note redazionali

Fonti

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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Guantanamo, Usa: Non ci sono decisioni imminenti sulla chiusura

Guantano verso la chiusura? La decisione che sembrava dovesse essere presa oggi, nonostante la ferma opposizione del vicepresidente Dick Cheney, è stata rimandata.

La riunione dei vertici dell'Amministrazione Bush, infatti, convocata oggi alla Casa Bianca, per decidere se chiudere il carcere speciale di Guantanamo e trasferire i detenuti in prigioni militari sul territorio degli Stati Uniti, è stata rimandata a tempo indefinito.

Non vi sono decisioni imminenti sul futuro di Guantanamo, ha dichiarato un portavoce della Casa Bianca, Gordon Johndroe, precisando che la riunione originariamente prevista per oggi non è più in agenda ma che la questione dovrebbe essere presa in esame in un altro momento. Johndroe ha aggiunto che da tempo il Presidente Bush ha espresso il desiderio di chiudere il carcere, ma questo, ritiene, deve essere fatto in modo responsabile.

Taleban: uccisi 7 soldati stranieri

I Taleban annunciano di aver ucciso sette militari stranieri in due separati attacchi nella provincia centro-orientale di Ghazni. L'agenzia Pajhwok precisa che i soldati stranieri sono rimasti uccisi quando i miliziani hanno fatto esplodere i loro veicoli con ordigni azionati a distanza. Il generale Khaliq, dell'esercito afghano, ha pero' negato attacchi del genere: solo due soldati afghani sono rimasti leggermente feriti nella zona.

M.O.: ABBAS DESTITUISCE RESPONSABILE SICUREZZA FATAH

Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha emesso un decreto con cui ha destituito Rashid Abu Shbak, un responsabile delle forze di sicurezza di Fatah nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riferito da media palestinesi, ad Abu Shbak sarebbe imputata la responsabilita' della caduta di Gaza nelle mani di Hamas la settimana scorsa, dopo giorni di violenti scontri con il movimento di Abbas.

COLOMBIA

Quattro nuovi testimoni sono emersi nella causa intrapresa dall’organizzazione ‘International Labor Rights Fund’ e dalla ‘United teelworkers’ contro la società mineraria americana ‘Drummond’, con sede in Alabama, accusata di vincoli con gli squadroni paramilitari di estrema destra nell’uccisione di tre dirigenti sindacali nel 2001. A febbraio, la multinazionale della banane ‘Chiquita’ aveva ammesso di aver pagato i ‘paras’ per “proteggere i propri impiegati”.

ITALIA

MANIFESTAZIONE NAZIONALE DOMANI A PADOVA

Il centro popolare occupato Gramigna di Padova conferma la manifestazione di domani contro la repressione nonostante il divieto della questura, che, con il solito pretesto dell'ordine pubblico, ha negato l'autorizzazione al corteo di passare per il centro della città. Il Gramigna però non accetta il divieto e chiama alla mobilitazione, spostando tuttavia il concentramento alla stazione dei treni alle 16. Oltre alls difesa degli spazi occupati e dei luoghi di agibilità politica, le parole d'ordine del corteo sono anche in solidarietà con le 14 persone in carcere in regime di isolamento dallo scorso 12 febbraio, quando il centro occupato Gramigna è stato perquisito e fatto oggetto di un vero e proprio linciaggio mediatico.

SCIOPERO DEI LAVORATORI DELLE FERROVIE

Oltre cinquemila ferrovieri hanno manifestato questa mattina di fronte alla sede del ministero dei trasporti, e una delegazione delle rappresentanze sindacali ha informalmente incontrato rappresentanti del ministero dei trasporti, mentre il tavolo negoziale vero e proprio è stato convocato dal ministro Bianchi mercoledi' 27 giugno, nel tentativo di risolvere la vertenza nel settore. Nel frattempo è ancora in corso lo sciopero dei treni di 24 ore che terminera' alle 21 di stasera, indetto dalle organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fast, e dal sindacato di base Orsa, per il rinnovo del contratto, le clausole sociali. Sentiamo Bruno salustri dell'Orsa.

PADOA-SCHIOPPA :NON CI SONO I SOLDI PER ABOLIRE LO SCALONE

Al tavolo della trattativa tra governo e parti sociali sulla riforma previdenziale è intervenuto ieri, il ministro dell'economia Padoa-schioppa il quale ha voluto precisare che non ci sono soldi per l'abolizione dello scalone Maroni e ha messo a disposizione sia per welfare sia per le pensioni solo 2,5 miliardi di euro. Un commento del nostro collaboratore, l'economista Andrea Fumagalli

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

AFGHANISTAN: RAID USA, MORTI NUMEROSI CIVILI

Numerosi civili (12 secondo alcune fonti, 25 secondo altre) sarebbero stati uccisi in un raid aereo Usa contro i taleban nella provincia di Helamnd, nell'Afghanistan meridionale. Lo afferma il capo della polizia locale. Tra i morti vi sarebbero anche donne e bambini. Secondo l'agenzia afghana Pajhwok, che riporta testimonianze di residenti, i morti causati dal bombardamento aereo della coalizione su due case del distretto di Greshk, la scorsa notte, sarebbero oltre 24.

Le vittime civili sono state confermate anche da responsabili della polizia locale. Uno dei testimoni citati dall'agenzia, Abdul Qadeer, ha detto che a causa del raid aereo sono morti anche donne e bambini i cui corpi si vedevano sotto le macerie delle case distrutte, nel villaggio di Konjak. "L'aereo ha lanciato le bombe sulle case di Haji Nasrullah e di un capo religioso del villaggio intorno all'una della scorsa notte", ha precisato Qadeer dicendo che ci sono stati anche molti feriti. Il capo della polizia di Helmand, Muhammad Hussain Andival, ha detto che sono state uccise 25 persone, aggiungendo che le forze della coalizione non hanno contattato le autorità locali prima dell'operazione.

Parlando telefonicamente con l'agenzia Pajhwok, il portavoce dei Taleban Qari Yousaf Ahmadi ha detto che i loro uomini non sono presenti nella zona colpita. La coalizione per il momento non ha reso noto nulla rispetto all'accaduto.

ANCORA COLPI A NAHR AL-BARED NONOSTANTE FINE OPERAZIONI MILITARI

Sporadici colpi d'arma da fuoco sporadici continuano a farsi sentire in queste ore attorno al campo profughi palestinese di Nahr al-Bared, vicino al porto settentrionale di Tripoli, nonostante ieri sera siano state ufficialmente dichiarate “chiuse” le operazioni dell’esercito contro i miliziani di Fatah al-Islam. Secondo fonti giornalistiche presenti nella zona, i miliziani sarebbero ancora asserragliati nella parte sud del campo da dove hanno esploso colpi di armi automatiche a cui i soldati hanno risposto con l’artiglieria. Il portavoce degli ulema palestinesi, Mohammad Hajj, ha riferito che Fatah al-Islam sarebbe pronto a una tregua, ma per il momento non ci sono conferme indipendenti in proposito. Ieri sera il ministro della Difesa libanese, Elias Murr, aveva annunciato che l’offensiva delle forze armate “è terminata, ma il campo resterà ancora circondato fino alla resa totale di Fatah al-Islam”.

PENE PIÙ SEVERE PER CHI UTILIZZA ‘OPERAI-SCHIAVI’

Indagini a tutto campo e pene più severe per chi impiega illegalmente bambini o costringe le persone a lavorare in condizioni insopportabili sono state annunciate dal primo ministro cinese Wen Jiabao dopo un recente scandalo relativo ad alcune fornaci di mattoni nella provincia settentrionale di Shanxi dove sono stati scoperti veri e propri ‘schiavi’ obbligati a lavorare dalle 14 alle 20 ore al giorno senza paga e a subire molteplici maltrattamenti. Un gruppo di dirigenti statali, guidato dal premier Wen, ha disposto che le autorità dello Shanxi concludano rapidamente le indagini sugli abusi effettuati e provvedano al risarcimento delle vittime. Nel frattempo nei giorni scorsi le forze di polizia hanno fatto irruzione in oltre 8.000 fabbriche di mattoni e piccole miniere di carbone nelle province di Shanxi e Henan, ‘liberando’ 591 lavoratori, tra cui 51 bambini, mentre 160 sospetti sono stati arrestati. Negli ultimi mesi, a garanzia dei lavoratori, Pechino aveva fatto chiudere migliaia di miniere illegali, spesso al centro di gravi incidenti, creato un servizio specifico (tra cui una carta multifunzionale per il puntale ricevimento dello stipendio) per gli operai edili immigrati nella capitale e garantito maggiori tutele ai figli degli emigranti rimasti nelle campagne.

Spagna: Eta, De Juana ricoverato

Il detenuto dell'Eta Inaki de Juana Chaos e' stato ricoverato d'urgenza in ospedale a causa di un'emorragia.Lo indicano fonti penitenziarie citate dai media. De Juana era stato scarcerato nel marzo scorso in seguito ad uno sciopero della fame di oltre cento giorni. Ricoverato in ospedale a San Sebastian, nel Paese Basco, aspettava di tornare a casa agli arresti domiciliari quando era stato riportato in prigione dopo che l'Eta aveva denunciato la tregua permanente.

DIRITTI NEGATI IN CARCERE, "MAI VISTO TALE DEGRADO"

"E’ il peggior carcere mai visitato fino ad oggi" ha detto Florentín Melendez, presidente della Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh) all’uscita del penitenziario nazionale della capitale haitiana Port-au-Prince, dopo aver condotto una sua delegazione in visita dal 17 al 20 giugno nella piccola repubblica dei Carabi, su invito del presidente René Préval. "Una società non può accettare una prigione in tali condizioni" ha aggiunto Melendez, descrivendo il carcere "sovraffollato" (ha chiesto ai responsabili una valutazione del numero di detenuti ma non hanno saputo dirglielo) e dove “mancano acqua potabile, cibo, elettricità” per "adulti e bambini che condividono le stesse celle". Secondo il presidente della Cidh, la soluzione non è tanto costruire nuove carceri, quanto "applicare in modo corretto la legge e la giustizia”. La prigione è infatti in buona parte riempita da "persone in detenzione preventiva prolungata, alcune prive di avvocati", ha ancora detto Melendez. In un recente rapporto esaminato qualche giorno fa dal Consiglio dei diritti umani dell’ONU, l’esperto indipendente Louis Joinet aveva anche lui deplorato “un sovraffollamento record, aggravato dalla vetustà degli edifici, dalla mancanza di acqua e di cure mediche” nei penitenziari haitiani. Questa situazione, aveva notato Joinet, è tra l’altro legata alle disfunzioni del sistema giudiziario, in gran parte corrotto, e della polizia.

GENOCIDIO: SACERDOTE ACCUSATO DAL TPIR

Un sacerdote cattolico ruandese, padre Wenceslas Munyeshyaka, esiliato in Francia, è finito sotto accusa da parte del Tribunale penale internazionale per il Rwanda (Tpir) di Arusha (Tanzania) incaricato di giudicare i principali responsabili del genocidio che nel 1994 provocò tra mezzo milione e 800.000 vittime nel ‘paese delle mille colline’. L’atto di incriminazione risale in realtà a due anni fa, ma è stato reso pubblico solo ieri: il dossier reca la firma del procuratore capo del Tpir Hassan Bubacar Jallow in data 20 luglio 2005. Munyeshyaka, 49 anni, ex-vicario della parrocchia della Sainte-Famille a Kigali, è accusato di genocidio, stupro, assassinio e sterminio; oltre ad alcune uccisioni che sarebbero state commesse dietro sua disposizione, gli vengono attribuiti anche gli omicidi di tre giovani uccisi nell’aprile 1994 nella sua parrocchia. Munyeshyaka era già stato condannato in contumacia all’ergastolo nel novembre 2006 da parte di un tribunale militare ruandese dopo essere stato giudicato colpevole di violenze sessuali e di aver collaborato con le milizie protagoniste del genocidio. Il Tpir ha finora emesso 28 sentenze di condanna e 5 assoluzioni.

ITALIA

Bertolaso, mani camorra su rifiuti

C'e' un ruolo della camorra nella vicenda dei rifiuti in Campania: lo ha ribadito il commissario per l'emergenza Bertolaso.La relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha rivelato che il settore rappresenta 'uno dei terreni privilegiati dalla criminalita' organizzata per l'investimento dei capitali illeciti'. 'Quando ne ho fatto cenno, qualcuno ha reagito in modo negativo, adesso spero che tutti ne prendano atto'.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror070622 (last edited 2008-06-26 10:06:42 by anonymous)