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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

AFGHANISTAN OGGI (da un'art. di Maria G. Di Rienzo)

E' circa mezzogiorno, e' il 12 giugno 2007: le bambine escono dalle loro classi, alla scuola femminile Qalay Meadan (a sud di Kabul, nell'area Qala-e Saeed Habib), per tornare a casa. Ma la' fuori ci sono uomini armati di fucile, in attesa. Fanno il tiro a segno sulle ragazzine, senza che nessuno li contrasti. Ne uccidono due sul colpo, sei restano ferite. D'altronde i talebani avevano avvisato donne e bambine di star lontane dalle scuole. Continuano a bruciarle e ad uccidere insegnanti. Durante gli ultimi tre mesi, la parlamentare afgana Shukria Barakzai ha saputo dal governo che un attentato suicida viene preparato contro di lei. Altri cinque deputate sono nelle sue stesse condizioni. Su 391 membri del parlamento afgano, le donne sono 91. "Il governo mi avvisa che la mia vita e' in pericolo, ed e' tutto. Neppure una riga su cosa intende fare per garantire sicurezza a me e alle altre". Barakzai, che e' madre di tre ragazze, dice di essere diventata un bersaglio "per gruppi diversi di insorgenti ed islamisti politici", perche' ha parlato contro i signori della guerra, sostiene i diritti delle donne ed e' critica verso il Pakistan. La deputata Tooarpekay, la sola parlamentare donna proveniente dalla provincia di Zabul denuncia che i talebani hanno cominciato ad aggredire le donne che lavorano, nella sua provincia. Quando decise di presentarsi alle elezioni, per rappresaglia i talebani le uccisero il fratello, che aveva solo 22 anni. E se questa e' la situazione per donne che potremmo definire influenti, immaginiamo quelle di tutte le altre: la Commissione indipendente afgana per i diritti umani ha documentato 1.500 casi di atrocita' contro le donne nel 2006. Un terzo delle donne afgane e' vittima di violenza domestica; centinaia vengono sposate contro la propria volonta', centinaia si danno fuoco o bevono veleni per sfuggire a violenze ed imposizioni. "I consigli tribali decidono ancora il destino delle donne nella maggior parte delle zone rurali", dice Soraya Sobhrang, membro della Commissione, "La maggior parte dei giudizi di questi consigli sono contrari pregiudizialmente alle donne." Questo il quadro, o meglio, solo alcune indicative informazioni. E viene allora spontaneo chiedersi e chiedere ai nostri politici: qual'è il ruolo delle truppe NATO e di altri paesi alleati agli Stati Uniti, descritti dalla propaganda mediatica come "portatori di libertà e democrazia"?

NOTIZIE BREVI

ESTERI

IRAK: DECINE DI MORTI NEGLI ATTENTATI DI OGGI

È salito a 40 morti e 130 feriti il bilancio degli attentati che hanno colpito oggi Baghdad, Baïdji, Mossul e Hilla, secondo un aggiornamento fornito dalla polizia irachena: Nella capitale, 12 persone sono state uccise e altre 18 sono rimaste ferite in un attentato suicida contro l'Hotel Mansur, dove erano riuniti dirigenti sunniti, provenienti dalla provincia di al-Anbar: il kamikaze, con indosso una cintura imbottita di esplosivo, si è fatto saltare in aria nella hall dell’albergo, totalmente distrutta. A Mossul, 390 chilometri a nord di Baghdad - dove ieri era stata assassinata la giornalista curda Zina Shukir Mahmud Doski - un'auto-bomba in un quartiere residenziale ha ucciso almeno tre persone e ferite altre quaranta. Altri due attacchi suicidi: a Hilla, 120 chilometri a sud della capitale, un’autobomba nei pressi della residenza del governatore provinciale, ha fatto otto morti e 30 feriti; nel centro petrolifero di Baiji, 200 chilometri a nord di Baghdad, un altro kamikaze aveva fatto scoppiare un camion-cisterna vicino al quartier generale della polizia, causando 18 vittime e 50 feriti.

ETIOPIA: DENUNCIATO UN MASSACRO DI CIVILI IN OGADEN

I ribelli separatisti del Fronte nazionale di liberazione dell’Ogaden (Onlf) hanno accusato l’esercito di avere usato degli aerei da guerra per bombardare tre villaggi: Abaaqorow, Dar es Salaam e Ayun, lo scorso giovedì, uccidendo 40 civili e che altri 57 sarebbero morti negli ultimi 10 giorni di battaglie. Negli scontri a terra con i ribelli, l’esercito etiope avrebbe perso “tra i 200 e i 300 soldati” e l’Onlf “tra 20 e 30” uomini. Informazioni e accuse definite “infondate” dal governo, che all’inizio del mese aveva annunciato una pesante offensiva contro l’Onfl, aggiungendo che “(I ribelli) sono in fuga… Le accuse dell’Onlf mirano a coprire i crimini che ha inflitto ai civili”. I ribelli dell’Onlf sono somali che da anni combattono contro il governo di Addis Abeba chiedendo l’autonomia della vasta regione sud-orientale dell’Ogaden.

LIBANO: CONVOCATO CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU

Il Consiglio di Sicurezza è stato convocato d'urgenza oggi in seduta straordinaria per discutere la situazione in Libano dopo l'attentato contro le truppe spagnole dell'Unifil. Conteneva 50 chili di esplosivo la bomba - azionata con un radiocomando - piazzata in una Renault Express bianca scoppiata ieri al passaggio di una pattuglia del contingente spagnolo di Unifil in Libano, uccidendo sei caschi blu. Secondo il governo libanese, l'attentato di ieri è un tentativo di destabilizzare il paese.

GAZA: E' EMERGENZA, MA ISRAELE LIMITA AL MINIMO L'INGRESSO DEGLI AIUTI UMANITARI

“La comunità internazionale sta chiudendo gli occhi di fronte ai suoi obblighi umanitari e sta permettendo che la sofferenza aumenti. L’ingresso degli aiuti è consentito solo con il contagocce. Il confinamento di Gaza è inaccettabile”: lo ha detto oggi in un comunicato Jeremy Hobbs, direttore di Oxfam International, riportando l’attenzione sull’emergenza in corso a Gaza, dove un milione e mezzo di palestinesi necessita urgentemente di rifornimenti di generi alimentari, farmaci e acqua potabile. In concomitanza con l’apertura del vertice di Sharm el-Sheik tra il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il primo ministro israeliano Ehud Olmert, Hobbs ha aggiunto: “Chiediamo che venga risolta una crisi che era del tutto evitabile. Trattenere gli aiuti come arma politica sta provocando una sofferenza indicibile all’intera popolazione. È una vergogna per tutta la comunità internazionale. Queste sanzioni devono terminare immediatamente”. Secondo l’ONU cibo e combustibile a Gaza saranno esauriti nel giro di pochi giorni e la somministrazione di farmaci è gradualmente sempre più ridotta; occorrerebbe che almeno un centinaio di camion carichi di aiuti potessero entrare quotidianamente nella Striscia, ma per il momento l’accesso è permesso ad appena una ventina al giorno. La ‘Coastal Municipalities Water Utility’ (Cmwu), organizzazione palestinese che lavora con Oxfam, incaricata di curare acquedotti e fognature a Beit Lahia, ha riferito che la mancanza materiale logistico per effettuare i lavori sta aumentando il rischio di una crisi sanitaria: esiste il pericolo che le condutture cedano riversando con acque sporche un’area in cui abitano 10.000 persone e contaminando le risorse idriche di altri 300.000 civili. La Cmwu attende da tre mesi l’arrivo di rifornimenti: le scorte di cloro a disposizione basteranno per appena dieci giorni. “Oxfam International esprime la preoccupazione che i colloqui di oggi a Sharm el-Sheik possano ignorare le estreme necessità umanitarie della popolazione. Lanciamo un appello al primo ministro israeliano Ehud Olmert affinché revochi subito il blocco e chiediamo alle autorità palestinesi di garantire che i lavoratori dei servizi pubblici e le agenzie umanitarie possano distribuire gli aiuti”.

GAZA: I RAPITORI DEL SOLDATO ISRAELIANO SHALIT DIFFONDONO UN AUDIO E QUELLI DI JOHNSTON UN VIDEO

I rapitori del soldati israeliano Ghilad Shalit hanno diffuso oggi un messaggio audio su un sito internet delle Brigate Ezzedin Al Qassam, in cui il militare rapito un anno fa chiede al governo israeliano di accettare le condizioni dei rapitori e di liberare i prigionieri palestinesi. Poco dopo l'appello di Shalit il vicepremier israeliano Eli Yishai si è espresso a favore di negoziati con Hamas, unicamente in vista di uno "scambio di prigionieri" e senza alcun rapporto con la politica. Il giornalista della BBC Alan Johnston e' apparso in un video su internet con una cintura che sembra contenere esplosivo legata alla vita. Nel filmato,il giornalista afferma che i suoi sequestratori lo faranno saltare in aria se qualcuno tenterà di liberarlo usando la forza. Il sequestro di Johnston era stato rivendicato in maggio su internet dall'Esercito dell'Islam. Un portavoce del governo di Hamas ha detto che continuano i negoziati per arrivare alla sua liberazione, ma non escludendo il ricorso all'uso della forza.

ISRAELE: I BLOCCHI STRADALI IN CISGIORDANIA NON SARANNO TOLTI

Israele non rimuovera' i blocchi stradali in Cisgiordania fino a quando il presidente palestinese Mahmoud Abbas non si impegnera' maggiormente a combattere gli estremisti e non consolidera' il controllo del governo di emergenza sull'area. Queste le incoraggianti premesse all'apertura del vertice di Sharm el Sheikh tra il premier israeliano Ehud Olmert, il premier palestinese Abbas, il presidente egiziano Hosny Mubarak e re Abdallah di Giordania. Il 19 giugno scorso, durante l'incontro alla Casa Bianca, Olmert aveva promesso al presidente degli Stati Uniti George W. Bush che avrebbe rimosso i blocchi stradali in Cisgiordania per rafforzare i moderati di Fatah. Abu Mazen chiedera' la revoca dell'embargo, imposto dall'occidente dopo la vittoria del movimento islamico nelle elezioni legislative palestinesi di sedici mesi fa, e "azioni concrete" per fare avanzare il processo di pace, in stallo dal 2000. Ieri Israele ha approvato lo scongelamento di milioni di dollari dei palestinesi che continua a trattenere illegalmente.

MYANMAR: ATTACCATI AUTOBUS DI PASSEGGERI, MOLTE VITTIME

Ventisette civili sono stati uccisi e altri 11 sono rimasti feriti in due attacchi separati contro due autobus carichi di passeggeri attribuiti dalla giunta al potere a non meglio precisati “gruppi di ribelli”. Dieci persone sono morte e tre sono state ferite giovedì scorso nello Stato di Karen, al confine orientale con la Thailandia; i ribelli avrebbero fatto detonare un ordigno al passaggio del mezzo prima di aprire il fuoco contro i passeggeri. Altre 17 persone sono state uccise venerdì nel confinante Stato di Kayah, sempre per un’imboscata a un autobus. Nell’est dell’ex-Birmania opera il gruppo ribelle ‘Karen National Union’ (Knu), che da oltre sessant’anni si batte per l’autonomia della regione. Insediatisi al potere nel 1962, i militari avevano firmato nel 1990 un ‘cessate-il-fuoco’ con 17 gruppi ribelli, che non comprendono il Knu e altri due gruppi.

ITALIA

ROMA: PENDOLARI DEL SUD BLOCCANO LA STAZIONE TIBURTINA (corrisp. ROR)

Oltre mille persone che dalle 4:25 di stamattina hanno bloccato i binari. Erano pendolari settimanali che la domenica notte partono da Salerno e Napoli per raggiungere Milano con il treno 830, stamani composto da 13 vetture con a bordo circa un migliaio di passeggeri. Secondo le Fs, fino al 2005 i pendolari, grazie ad un contributo dato dalla Regione Campania, pagavano un biglietto ridotto, ma scaduto l'accordo si e' aperto questo contenzioso che va avanti da parecchio tempo e che stamani e' esploso paralizzando, in parte, la circolazione ferroviaria.

ROMA: ACCORDO NELLA MAGGIORANZA SUL DPEF

Più soldi per i giovani e per il superamento dello scalone: questa l'intesa raggiunta oggi tra governo e capigruppo della maggioranza. La riduzione - non l'eliminazione - dello scalone pensionistico avrà una copertura finanziaria oltre i 2,5 miliardi previsti per una redistribuzione sociale, tramite il riordino del sistema previdenziale. Ci sarà poi un aumento per le pensioni più basse e misure a favore dei giovani precari. Questi gli annunci: ma delle cifre ancora non si sa nulla.


Gr 13:00

In primo Piano

STAZIONE TIBURTINA BLOCCATA

Sono circa 200 le persone che alle 4:25 hanno bloccato i binari. A quanto si e' appreso, si tratta di pendolari settimanali che la domenica notte partono da Salerno e Napoli per raggiungere Milano con il treno 830, stamani composto da 13 vetture con a bordo circa un migliaio di passeggeri. Ai controlli fatti a Napoli e' risultato che molti pendolari avevano pagato il biglietto soltanto fino a Roma. Alla Stazione Tiburtina sono stati invitati a scendere oppure a pagare i biglietto Roma-Milano, ma circa duecento pendolari si sono rifiutati ed hanno bloccato i binari. Secondo le Fs, fino al 2005 i pendolari, grazie ad un contributo dato dalla Regione Campania, pagavano un biglietto ridotto, ma scaduto l'accordo si e' aperto questo contenzioso che va avanti da parecchio tempo e che stamani e' esploso paralizzando, in parte, la circolazione ferroviaria.

"Anche le proteste devono essere misurate rispetto ai disagi che ripercuotono nei confronti dei cittadini. In questo paese bisogna ritrovare il modo di protestare che sia il meno insopportabile possibile per la vita dei cittadini". Lo ha detto il sindaco di Roma, Walter Veltroni, che questa mattina ha anche sentito telefonicamente il prefetto di Roma, Achille Serra.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Mo: Johnston in video con esplosivo

Il giornalista della BBC Alan Johnston e' apparso in un video su internet con una cintura che sembra contenere esplosivo legata alla vita.Nel filmato,il giornalista afferma che i suoi sequestratori lo faranno saltare in aria se qualcuno tentera' di liberarlo usando la forza.'Come potete vedere - dice nel video - La situazione si e' fatta ora molto seria'.Il sequestro di Johnston, 45 anni era stato rivendicato in maggio su internet dall'Esercito dell'Islam nella Terra del Ribat.

M.O.: HAMAS, INACCETTABILE E VERGOGNOSO VIDEO ALAN JOHNSTON

Hamas definisce "inaccettabile e vergognoso" il video diffuso dall'Esercito dell'Islam sul sito alfirdaws.com nel quale il giornalista della Bbc Alan Johnston compare con indosso una cintura esplosiva, che i suoi rapitori minacciano di far detonare se sara' tentata un'azione di forza per liberarlo. "La nostra posizione e' chiara, deve essere rilasciato", ha detto alla Dpa un portavoce del movimento di resistenza islamico, Samu Abu Zuchri, sottolineando che continuano i negoziati per arrivare alla sua liberazione, ma non escludendo il ricorso all'uso della forza per risolvere il caso.

Scudo spaziale: segretario Nato a Mosca

In una intervista alla radio Eco di Mosca, Scheffer ha invitato la Russia a inviare i suoi specialisti in Polonia per accertare la natura difensiva dei dieci missili da intercettazione che dovrebbero venire installati nella repubblica est europea. "Ai timori che i missili possano venire installati per scopi diversi da quelli dichiarati - ha detto il segretario della Nato - rispondo: venite e vedete con i vostri occhi".

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

Iraq

Sono oltre 20 le persone morte e un’ottantina quelle rimaste ferite in due gravi attentati che oggi hanno segnato l’avvio di una nuova settimana di violenze in Iraq. Almeno 15 persone sono morte e 50 sono rimaste ferite dopo che un presunto attentatore suicida ha attaccato, alla guida di un’autocisterna, il quartier generale della polizia nella città petrolifera settentrionale di Baiji 180 km a nord di Baghdad, distruggendo gran parte dell’edificio. Solo tre ore prima un altro attentatore suicida alla guida di un’auto imbottita di esplosivo si era fatto saltare in aria a Hilla (100 chilometri a sud di Baghdad) vicino all’ufficio del governatore, uccidendo otto persone e ferendone circa 40. Secondo l’agenzia di stampa irachena Awsat al Iraq, tra le vittime vi sarebbero molti studenti che si stavano recando a sostenere degli esami. Ieri, intanto, il Tribunale speciale iracheno (Tsi) ha condannato a morte Alì il Chimico, esponente di spicco dell'ex regime iracheno, cugino e genero dello scomparso presidente Saddam Hussein. Alì è stato condannato assieme altri due imputati, perché ritenuto colpevole di aver ordinato l'utilizzo di gas nervini durante la campagna 'Anfal' di sterminio dei curdi che, nel 1987-88, provocò decine di migliaia di morti nella regione nord-orientale del paese.

Israele: in carcere figlio Sharon

Andra' in carcere per sette mesi Omri Sharon, uno dei figli dell'ex premier Ariel Sharon ed ex deputato del Likud.Lo ha deciso un tribunale di Tel Aviv a cui Omri Sharon si era appellato per ottenere una riduzione della pena, inflittagli per aver compiuto irregolarita' nelle elezioni primarie del Likud del 1999. L'obiettivo del figlio di Sharon era di ottenere non piu' di sei mesi di detenzione, per poterli commutare con lavori di pubblica utilita'.

Myanmar: ribelli attaccano due autobus, 27 morti

Ribelli di un gruppo etnico a Myanmar, l'ex Birmania guidata da una giunta militare, hanno ucciso 27 persone in due attacchi contro autobus la settimana scorsa. Lo hanno riferito dai mezzi d'informazione di regime. "Insorti terroristi - ha affermato il quotidiano New Light - stanno cercando di sabotare la stabilità della nazione, la pace sociale e la legalità al solo scopo di garantire la loro sopravvivenza, e stanno uccidendo persone innocenti". Il giornale non ha precisato di quali gruppi armati si tratti. Nel primo attacco, il 21 giugno, gli insorti - ha precisato New Light - hanno ucciso 10 persone a bordo di un autobus nella regione di Karen, lacerata da un conflitto etnico da quando la Birmania ottenne l'indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1948, e dove sono attivi i ribelli dell'Unione nazionale dei Karen (Knu), a maggioranza cristiana. In una seconda imboscata, il 22 giugno, 17 persone sono state uccise quando è stato aperto il fuoco contro il loro autobus nella vicina regione di Kayah, roccaforte dei ribelli fedeli ai Partito nazional progressista Karrenni (Knpp). La giunta militare di Myanmar, l'ultima di una serie che risale al 1962, ha concluso accordi di tregua con 17 formazioni ribelli. Il Knu, il Knpp e l'Esercito dello stato Shan attivo nelle montagne nell'est del Paese, hanno però rifiutato di deporre le armi.

ITALIA

Pensioni: Cub proclama sciopero

La Confederazione unitaria di base (Cub) ha proclamato uno sciopero generale per la difesa e il rilancio del sistema previdenziale pubblico. Lo ha annunciato l'organizzazione sindacale dopo che il proprio Consiglio nazionale ha accolto all'unanimita' la proposta avanzata dai coordinatori. La durata e le modalita' dell'astensione saranno decise dal coordinamento nazionale 'non appena il CdM avra' definitivamente deliberato in ordine alle risultanze del confronto con le parti sociali'.

Sconti alla Chiesa sull'Ici la Ue ora processa l'Italia

C'E' CHI in Italia è abituato a ottenere privilegi da qualsiasi governo e autorizzato a non pagare il fisco, ma sul quale nessuno osa moraleggiare. Pena l'accusa di anticlericalismo. L'anomalo rapporto fra Stato italiano e clero è invece finito da tempo sul tavolo dell'Unione europea, che si prepara a mettere sotto processo il nostro Paese per i vantaggi fiscali concessi alla Chiesa cattolica, contrari alle norme comunitarie sulla concorrenza. Oltre che alla Costituzione, meno di moda. Al centro del caso è l'esenzione del pagamento dell'Ici per le attività commerciali della Chiesa. La storia è vecchia ed è tipicamente italiana.

Varato nel '92, bocciato da una sentenza della Consulta nel 2004, resuscitato da un miracolo di Berlusconi con decreto del 2005, quindi decaduto e ancora recuperato dalla Finanziaria 2006 come omaggio elettorale, il regalo dell'Ici alla Chiesa è stato in teoria abolito dai decreti Bersani dell'anno scorso. Molto in teoria, però. Di fatto gli enti ecclesiastici (e le onlus) continuano a non pagare l'Ici sugli immobili commerciali, grazie a un gesuitico cavillo introdotto nel decreto governativo e votato da una larghissima maggioranza, contro la resistenza laica di un drappello di mazziniani radicali guidati dall'onorevole Maurizio Turco.

I resistenti laici avevano proposto di limitare l'esenzione dell'Ici ai soli luoghi senza fini commerciali come chiese, santuari, sedi di diocesi e parrocchie, biblioteche e centri di accoglienza. Il cavillo bipartisan ha invece esteso il privilegio a tutte le attività "non esclusivamente commerciali".

Basta insomma trovare una cappella votiva nei paraggi di un cinema, un centro vacanze, un negozio, un ristorante, un albergo, e l'Ici non si paga più. In questo modo la Chiesa cattolica versa soltanto il 5 o 10 per cento del dovuto allo Stato italiano con una perdita per l'erario di almeno 400 milioni di euro ogni anno, senza contare gli arretrati.

Il trucco o se vogliamo la furbata degli italiani non è piaciuta a Bruxelles, da dove è partita una nuova richiesta di spiegazioni al governo. Il ministero dell'Economia ha rassicurato l'Ue circa l'inequivocabilità delle norme approvate, ma subito dopo ha varato una commissione interna di studio per chiarirsi le idee.

L'affannosa contraddizione è stata segnalata all'autorità europea dall'avvocato Alessandro Nucara, esperto in diritto comunitario, e dal commercialista Carlo Pontesilli, due professionisti di simpatie radicali che affiancano e assistono il drappello dell'orgoglio laico.

A questo punto la commissione per la concorrenza europea avrebbe deciso di riesumare la pratica d'infrazione già aperta ai tempi del governo Berlusconi e poi archiviata dopo l'approvazione dei decreti Bersani. In più, la commissione ha chiesto al governo Prodi di fornire un quadro generale dei favori fiscali che l'Italia concede alla Chiesa cattolica, oltre all'esenzione Ici.

Che cosa potrà succedere ora? Un'infrazione in più o in meno probabilmente non cambia molto. L'Italia dei monopoli, dei privilegi e delle caste è già buona ultima in Europa per l'applicazione delle norme sulla concorrenza e naviga in un gruppo di nazioni africane per quanto riguarda la trasparenza fiscale. Quale che sia la decisione dell'Ue, i governi italiani, di destra e di sinistra, troveranno sempre modi di garantire un paradiso fiscale assai poco mistico alla Chiesa cattolica all'interno dei nostri confini. Magari tagliando ancora sulla ricerca e sulla scuola pubblica.

E' triste constatare però che senza le pressioni di Bruxelles e la lotta di una minoranza laicista indigena, l'opinione pubblica non avrebbe neppure saputo che gli enti religiosi continuano a non pagare l'Ici almeno al 90 per cento. Nonostante l'Europa, la Costituzione, le mille promesse di un ceto politico senza neppure il coraggio di difendere le proprie scelte.

Nonostante le solenni dichiarazioni di Benedetto XVI e dei vescovi all'epoca dei decreti Bersani: "Non ci interessano i privilegi fiscali". Nonostante infine siano passati duecento anni da Thomas Jefferson ("nessuno può essere costretto a partecipare o a contribuire pecuniariamente a qualsivoglia culto, edificio o ministero religioso") e duemila dalla definitiva sentenza del Vangelo: "Date a Cesare quel che è di Cesare".


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gror070625 (last edited 2008-06-26 10:06:41 by anonymous)