g.r. 16 luglio 2007 / radio onda rossa

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

TAV: IL MINISTRO DI PIETRO A BRUXELLES PRESENTA ALLA UE IL PROGETTO TO-LY

Il ministro per le Infrastrutture Di Pietro sara' a Bruxelles il 18 luglio per presentare il progetto sulla Tav alla Commissione Ue. Di Pietro ha siglato un'intesa con Parigi per una richiesta congiunta di finanziamento europeo per il 2007-2013 di 725 mln di euro, 494 per l'Italia e 231 per la Francia, per la realizzazione della tratta Torino-Lione. 'Il tracciato italiano - spiega il ministro - deve corrispondere 'ad una volonta' condivisa, non imposta'. Ma l'opposizione del movimento no-Tav al progetto è totale. Il documento finale dell'assemblea popolare di Condove (4/7/07) ribadisce la ferma opposizione a qualunque progetto concernente la costruzione di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione, così come a qualunque ipotesi di nuovo tunnel. Chiede invece di mantenere la linea ferroviaria con la configurazione che avrà al termine dei lavori di adeguamento della sagoma delle gallerie attualmente in atto, rifiutando categoricamente l'aumento dei flussi di traffico attraverso la Valle di Susa, Val Cenischia e Val Sangone ritenendo che l’attuale notevole volume globale del traffico merci su gomma e rotaia rappresenti per delle valli alpine un contributo più che sufficiente alle esigenze del Paese. Denuncia la truffa di finanziare un’opera inutile, devastante dal punto di vista ambientale e dannosa economicamente per tutto il Paese. Nonostante i numerosi incontri avvenuti con il governo, non si sono mai prodotti accordi scritti ma solamente dichiarazioni vaghe, contraddittorie e mendaci finalizzate a fiaccare l’opposizione al TAV ed a tentare di realizzare in modo fraudolento una nuova linea ferroviaria e il tunnel di base tra Francia e Italia. Accordi difformi dalla volontà popolare, anche nell’ambito dell’Osservatorio Tecnico, saranno considerati privi di qualsiasi valore ed impegnativo esclusivamente per coloro che lo sottoscrivono. Si faranno quindi azioni, anche presso gli organi comunitari, atte a bloccare qualsiasi concessione finanziaria ai promotori della Torino-Lione e a impedire la truffa del raddoppio del Tunnel Autostradale del Frejus, opera che contrasta totalmente con le ventilate politiche di contingentamento del traffico su gomma.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

IRAQ: LA GUERRA DIVAMPA SEMPRE PIU'

Non meno di 100 sono i morti, secondo la tv di Dubai Al Arabiya, e 120 i feriti del primo attentato, compiuto con un camion bomba guidato da un attentatore suicida, vicino alla sede del Puk, nel cui palazzo hanno sede anche i servizi di sicurezza curdi, Assaysh, un'associazione culturale ed il club sportivo Sulaf. Nessun bilancio di vittime viene invece fornito per ora sull'attacco con un'autobomba vicino alla sede del Pdk, che come il primo è in una zona centrale della citta'. Secondo il sito Internet del Puk gli attentati - che a suo avviso avrebbero causato per ora 80 morti e 180 feriti, ma il bilancio sarebbe destinato a salire Due soldati statunitensi sono stati uccisi in Iraq nelle ultime 48 ore, secondo quanto reso noto stamani dal comando Usa. Un militare è morto per le ferite ricevute durante un'operazione contro i ribelli nella provincia settentrionale di Ninive. Un secondo ha perso la vita nei pressi di Baghdad per l'esplosione di un ordigno nascosto lungo una strada che ha investito il veicolo su cui viaggiava. Queste ultime due vittime portano a 3.616 il totale dei militari americani morti in Iraq dall'invasione del marzo 2003, secondo un conteggio della France Presse basato su cifre del Pentagono. Uomini armati hanno rapito due giornalisti iracheni, uno dei quali lavora come fortoreporter dell'agenzia stampa statunitense Associated Press. Lo ha detto l'agenzia stampa Aswataliraq che cita una fonte della polizia irachena. Cinque poliziotti iracheni sono rimasti uccisi oggi nell'esplosione di un ordigno nascosto lungo la strada che ha colpito il convoglio di mezzi su cui viaggiavano nel quartiere di Bubal-Shama, nella zona nord-orientale di Baghdad. Un sesto poliziotto è rimasto ferito. Lo rende noto la polizia. Due persone sono inoltre morte e altre sei ferite da due colpi di mortaio caduti sul quartiere residenziale di Abudshir, un'enclave sciita nel quartiere a maggioranza sunnita di Dora, nel sud di Baghdad, considerato roccaforte dei ribelli sunniti e di al Qaida nella capitale.

PAKISTAN: E' GUERRA TRA ESERCITO E ISLAMISTI NEL NORD-OVEST

Con oltre 70 morti in due giorni, nel fine-settimana il nordovest del Pakistan è stato teatro di una serie di attentati mirati contro esercito e polizia. Ieri, un attacco contro un convoglio militare ha fatto 18 morti, tra cui sette civili, e 47 feriti a Swat, nella provincia di frontiera del nord-ovest; poco dopo, la sede della polizia di Dera IsmaJil Jhan, sempre nel nordovest, è stata l’obiettivo di un attentatore suicida: il bilancio è di 26 morti e 35 feriti tra i candidati al reclutamento. Sabato, altri 26 soldati erano stati uccisi e 54 feriti dall’esplosione di un’autobomba guidata da un kamikaze contro un convoglio dell’esercito vicino Daznaray, villaggio a una cinquantina di chilometri dalla località di Miran Shah. Circa 90.000 soldati sono dispiegati nella regione di confine con l’Afghanistan e un portavoce dell’esercito ha annunciato l’invio di rinforzi, per contrastare ribelli estremisti islamici. Secondo il ministro dell’Interno Aftab Ahmed Sherpao, gli attacchi del fine settimana potrebbero costituire rappresaglie dopo l’assalto alla Moschea Rossa d’Islamabad lanciato il 10 luglio scorso dai militari contro le decine di estremisti che erano asserragliati da giorni al suo interno. Ulteriore motivo di preoccupazione è stato l’annuncio ieri, da parte degli insorti del Nord-Waziristan (vicino al confine con l’Afghanistan), della fine della tregua annunciata il 5 settembre 2006, in base ad un accordo secondo il quale i militari s’impegnavano a rispettare la libera circolazione dei ribelli in cambio dell’impegno a non compiere attentati.

DECINE DI MILIZIANI DI AL FATAH RINUNCIANO ALLA LOTTA ARMATA CONTRO ISRAELE

Nuovo incontro oggi tra il premier israeliano Ehud Olmert e il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. In discussione la liberazione di 250 miliziani (in prevalenza di al-Fatah) reclusi in Israele; il depennamento dalla lista dei ricercati dell'esercito israeliano di circa 180 miliziani delle Brigate dei martiri di al-Aqsa (al Fatah) che si impegnano a rinunciare alla lotta armata contro Israele e a consegnare le armi all'Anp; l'ingresso nei Territori di dirigenti dell'Olp fra cui Faruq Qaddumi e Nayef Hawatmeh, segretario generale del Fronte democratico per la liberazione della Palestina. Questi ultimi parteciperanno ad una riunione dei vertici dell'Olp convocata per sostenere Abu Mazen e il governo Fayyad. Il quotidiano Maariv aggiunge che ieri le forze armate di Abu Mazen hanno ricevuto dalla Giordania una considerevole quantità di armi e munizioni, con l'assenso di Israele.

CINA: DISASTROSE INONDAZIONI, OLTRE 400 VITTIME

Centinaia di migliaia di abitanti del bacino dello Huai, principale affluente dello Yangtze nella nella Cina orientale, già vittime da sabato scorso della peggiori alluvioni degli ultimi 50 anni, sono stati messa in allerta per un ulteriore peggioramento delle condizioni atmosferiche atteso la prossima settimana. Le piogge torrenziali, che hanno già superato i cento millimetri, hanno provocato finora 403 vittime, 585.000 sfollati, distrutto 60.000 case, mentre si contano 155 dispersi. Il numero di coloro che hanno subito danni a causa dell’uragano ammonta a circa 15 milioni, mentre entro venerdì – secondo il China Daily – dovranno essere evacuate oltre 3 milioni di persone. Il danno economico provocato finora dall’alluvione è stimato in 9,17 miliardi di yuan, circa 90 milioni di euro. Ma ad allarmare le autorità è soprattutto il rischio di epidemie, aviaria compresa, che potrebbero scaturire da un simile disastro ambientale. Le inondazioni avrebbero provocato anche la fuga di due miliardi di ratti, con il rischio di gravissimi danni per l'agricoltura. Per bloccare la strada ai roditori le autorità stanno progettando la costruzione di una staccionata lunga 40 chilometri e in molte città è stato mobilitato l'esercito per ucciderli e smaltirne i resti. Regole sull’alimentazione e il comportamento da adottare nei confronti di animali, vivi e morti, vengono trasmessi alla televisione. Il governo ha stanziato 44 milioni di yuan per sostenere le zone colpite dal cataclisma, mentre il primo ministro Wen Jiabao, in visita nella provincia, ha promesso massimo aiuto alle popolazioni colpite.

SOMALIA: COLPI D'ARTIGLIERIA A MOGADISCIO, VITTIME CIVILI

Si è ulteriormente aggravato il bilancio degli attacchi a colpi di obice avvenuti oggi nella capitale della Somalia e in particolare nella zona del Mercato di Bakara, il più grande della città. Secondo testimonianze riferite da diverse emittenti radiofoniche di Mogadiscio, almeno quattro persone sono rimaste uccise dalle truppe governative che hanno aperto il fuoco dopo l’esplosione di una granata. Inizialmente era stato riferito di un ragazzo di 16 anni rimasto ucciso dai colpi di arma da fuoco esplosi dai miliziani governativi. Nel quartiere meridionale di Bar Ubah, sempre a Mogadiscio, si contano altre due vittime per la deflagrazione di una granata, un poliziotto e un civile. Ieri, alcuni colpi di obice erano caduti intorno alla sede della Conferenza di pace e di riconciliazione alla quale hanno partecipato circa 800 dei 1300 invitati, ma non la delegazione di Onu e Unione Africana, il cui aereo non è decollato da Nairobi per motivi di sicurezza. Il processo di pace - tra scetticismi e assenze - è stato formalmente rinviato a giovedì prossimo, ma non è chiaro se questa scadenza verrà rispettata.

ARGENTINA: ANNULATO L'INDULTO AI GENERALI DELLA DITTATURA

La Corte Suprema argentina ha annullato per “incostituzionalità” – con quattro voti su sei – l’indulto n°1002/89 concesso nel 1989 dall’allora presidente Carlos Menem al generale a riposo Santiago Omar Riveros e ad altri ex-gerarchi dell’ultima dittatura (1976-’83) accusati di violazioni dei diritti umani; una decisione che apre la strada alla revoca dei benefici di legge di cui hanno goduto anche agli ex-generali Jorge Videla, Emilio Massera, Leopoldo Galtieri, Cristino Nicolaides e Juan Bautista Sasiain. Secondo le ‘Madres de Plaza de Mayo’ “Il verdetto costituisce un vero atto di giustizia che consente di ribadire la strada necessaria da percorrere per ottenere il processo e le sanzioni dei responsabili dei crimini della dittatura. Finisce di abbattere il muro di impunità imposto dal ‘menemismo’ per favorire i repressori e nascondere il passato con l’oblìo”. Ora la corte dovrà pronunciarsi anche su altri indulti ai membri delle giunte militari. Si chiude ora un iter giuridico avviato nel 2004 - grazie al forte impulso del presidente Néstor Kirchner - con cui la Corte Suprema ha dapprima dichiarato imprescrittibili i crimini contro l’umanità, per poi procedere alla cancellazione delle cosiddette ‘leggi del perdono’ approvate dal presidente Raúl Alfonsín (1983-‘89) – conosciute come ‘Obbedienza Dovuta’ e ‘Punto Finale’ – ratificata nel 2005 dal Parlamento; da allora sono stati riaperti 950 processi contro altrettanti ex-militari e riavviate inchieste su casi di tortura, sequestri e omicidi avvenuti in 498 centri di detenzione clandestini del regime.

STATI UNITI: DOMANI L'ESECUZIONE DI UN CONDANNATO SCAGIONATO DAI TESTIMONI

Ad un giorno dall'esecuzione, in Georgia, neppure le dichiarazioni di 3 dei 4 testimoni, che hannno rivelato di aver ricevuto pressioni dalla polizia affinché al processo dichiarassero il falso, sembrano in grado di salvare Troy Davis, condannanto alla pena di morte per l'omicidio di un poliziotto. Secondo il tribunale, l'imputato, 38 anni, avrebbe sparato e ucciso un poliziotto anche se l'arma del delitto non è mai stata ritrovata. Il processo si è svolto due anni dopo e i testimoni, che hanno cambiato la loro versione dei fatti, non sono stati ammessi a parlare in appello. Per una serie di circostanze, inclusi i problemi economici dello studio legale che aveva sostenuto la difesa di Davis, i nuovi elementi sono venuti alla luce dopo molti anni. Troppi, in base ad una legge in vigore dal 1996 in Georgia, secondo la quale, anche se le cose stessero effettivamente così, "è troppo tardi" per annullare l'esecuzione, che avverrà per iniezione letale.

STATI UNITI: LA CHIESA CATTOLICA DEVE PAGARE INDENNIZZI MILIONARI ALLE VITTIME DI PRETI PEDOFILI

L'Arcidiocesi cattolica di Los Angeles pagherà un indennizzo record di 660 milioni di dollari, più di un milione a testa, a circa 500 vittime di abusi sessuali commessi da preti pedofili a partire dagli anni 1940. Lo hanno detto gli avvocati dei querelanti. L'accordo dell'ultimo minuto (l'inizio del processo era fissato per domani) è il più dispendioso negli ultimi anni per la Chiesa cattolica, bersagliata da richieste di indennizzi finanziari per numerosi casi di abusi sessuali commessi da preti nei confronti di minori.

GIAPPONE: FUGA RADIOATTIVA DA CENTRALE NUCLEARE

Si è verificata una fuga di materiale radioattivo nella centrale nucleare di Kashiwazaki, l'impianto più grande del Giappone per quanto riguarda la produzione di energia, a nove chilometri dall'epicentro del forte sisma avvenuto oggi al largo di Niigata, sull'isola di Honshu. Secondo la televisione di Stato NHK, l'acqua pesante si è riversata nel mar del Giappone ma non comporterebbe rischi per l'ambiente e i livelli di radioattività sarebbero al di sotto della soglia di rischio. Nessun operaio dell'impianto è stato esposto alla perdita radioattiva. Secondo il sito internet del quotidiano Asahi, circa due metri cubi di acqua pesante sono fuoriuscite da una delle vasche di raffreddamento del reattore numero sei della centrale. A causa del terremoto le strutture dell'impianto hanno ondeggiato fortemente. Si sono spenti automaticamente quattro reattori su sette ma si è incendiato ad un trasformatore esterno a uno dei reattori: le fiamme sono state spente in due ore circa. La città di Kashiwazaki, a 250 chilometri a nord ovest di Tokyo, è stata la zona più colpita dal sisma di magnitudo 6,8 sulla scala Richter. Il terremoto ha causato la morte di sette persone e il ferimento di diverse centinaia.

NEPAL: DA OGGI IL MOVIMENTO DEI GUERRIGLIERI MAOISTI DIVENTA UN PARTITO

Gli ex-ribelli maoisti sono formalmente da oggi un partito politico registrato che potrà partecipare alle elezioni dell’Assemblea costituente, inizialmente previste a metà giugno e rinviate al 22 novembre: lo ha annunciato la Commissione elettorale di Kathmandu, precisando che il ‘Partido comunista del Nepal’ “ora è uno schieramento come qualsiasi altro”. Grazie agli accordi di pace che lo scorso novembre ha posto fine alla decennale guerra civile costata la vita a oltre 13.000 persone, gli ex-ribelli maoisti hanno già occupato 83 dei 330 seggi del parlamento ad interim, insediatosi a gennaio in seguito all’approvazione all’unanimità della Costituzione provvisoria, e cinque dei 23 dicasteri del governo ad interim allargato annunciato l’1 aprile; inoltre, 31.000 ex-combattenti maoisti dell’Esercito di liberazione popolare (Pla) si sono già radunati presso i 28 siti di raggruppamento delle milizie consegnando agli osservatori ONU circa 3500 armi. Le elezioni di novembre sono l’ultima tappa del processo di pace che dovrà decidere sul futuro della monarchia del contestato re Gyanendra.

ITALIA

VICENZA: INCONTRO NAZIONALE 14 LUGLIO DEI NO-DAL MOLIN

Trentacinque gradi all'ombra; centinaia di persone presenti e decine di realtà provenienti da tutta Italia al fianco di tanti vicentini; cinque ore di dibattito; trentanove interventi, delegazioni anche dall'estero e due veterani dell'esercito statunitense: sono questi i numeri dell'incontro nazionale tenutosi il 14 luglio al Presidio Permanente No Dal Molin di Vicenza, determinato a fermare la realizzazione di una nuova installazione militare, strumento di guerra che porterà morte e distruzione all'estero e comprometterà irrimediabilmente il territorio ed i beni comuni della città. Si è deciso di costruire, collettivamente, una settimana di lotta (8-15 settembre), per impedire l'inizio dei lavori. Ma se il lavori dovessero iniziare prima, il movimento sarà pronto a ostacolarli e interromperli. «La vostra lotta è la nostra lotta», hanno sottolineato in tanti. L'incontro ha rafforzato il movimento, che ha saputo unire il rifiuto della guerra alla difesa della terra, e che è sempre più determinato contro le imposizioni del Governo italiano, che aveva promesso la riduzione delle servitù militari e il dialogo con le comunità locali, ma che procede in direzione opposta. Il Dal Molin è ancora una questione nazionale, e la vicenda è tutt'altro che chiusa.

ROMA: OCCUPANTI DELLA EX-ZECCA PROTESTANO ALLA FESTA DELL'UNITA' (corrisp. ROR)

PENSIONI: IL COMITATO POLITICO DI RIFONDAZIONE VOTA SI' ALLA RIFORMA

Si apre una settimana decisiva per la riforma pensionistica. La trattativa al momento è ancora in una fase di stallo ma, dopo il comitato politico nazionale di Rifondazione comunista, si registra una disponibilità all’accordo. Dal partito arriva a stragrande maggioranza, 90%, il sì ad innalzare l'età a 58 anni, ferma restando l'esclusione di alcune categorie di lavoratori turnisti e chi ha già maturato 40 anni di contributi. Nel suo intervento il segretario del Prc , Franco Giordano ha sottolineato che "Ci sono le condizioni per poter determinare una proposta in sintonia con il programma dell'Unione" e poi rivolgendosi alla maggioranza di governo, ha sottolineato " Le condizioni economiche ci sono, non devono esserci invece resistenze politiche". Un ordine del giorno, firmato da Salvatore Cannavò, Giorgio Cremaschi e Fosco Giannini, per l'abbattimento secco dello scalone Maroni ed il ritorno ai 57 anni ha invece raccolto 22 voti.

gror070716 (last edited 2008-06-26 09:52:04 by anonymous)