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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

ESTERI

BEENIE MAN CANTERA` ANCORA CONTRO I GAY

KINGSTON – Il cantante giamaicano Beenie Man, ora che è finita la sua tournee europea, ha annunciato che non gliene frega niente del patto firmato un mese fa a Londra con cui si impegnava con le associazioni gay londinesi a rinunciare alle canzoni che inneggiano a bruciare i gay. Vivi.

Ora che è di nuovo a casa - come era prevedibile - ha dichiarato al quotidiano Jamaica Observer che lui il patto non l'ha mai firmato, e che non rinuncerà alle sue canzoni che inneggiano alla violenza contro i gay, perchè considera l'omosessualità uno sbaglio.

SVIZZERA: La fine di un "simbolo"

Lo squat Rhino, l'edificio occupato da 20 anni ed emblema della cultura alternativa ginevrina, è stato evacuato lunedì con un'azione di polizia degenerata in scontri.

Lo squot - tre palazzine, che contano generalmente un'ottantina di abitanti - è stato sgomberato violentemente dalla polizia sulla base di due ordinanze, amministrativa e giudiziaria. Lo sgombero è avvenuto alle 17.30, sotto gli occhi delle centinaia di sostenitori affluiti nel frattempo. Agli sbeffeggi e ai fischi si sono rapidamente succeduti scontri fra i dimostranti e le forze dell'ordine, che hanno usato lacrimogeni e cannoni ad acqua. Gruppi di manifestanti sono riusciti comunque a bloccare il traffico automobilistico. Lo sgombero si è concluso verso le 18.30.

22 persone fermate, che sono state tutte rilasciate, mentre due compagni sono stati interrogati

Pierre Bayenet, avvocato del collettivo Rhino ha annunciato che chiederà la ricusazione della procura accompagnata da una domanda di reintegrazione degli abitanti dello squat, mentre gli ambienti economici cittadini - segnatamente l'associazione dei professionisti del settore immobiliare - hanno salutato un'azione "che sancisce il rispetto della proprietà privata".

Lo sfollamento di Rhino, che per quasi due decenni ha assunto un ruolo di primaria importanza nel movimento "squat" di Ginevra, segna l'avvio di una nuova politica del procuratore generale Daniel Zappelli nei riguardi degli occupanti di case vuote. Dopo decenni di relativa tolleranza, il procuratore ha deciso di applicare alla lettera le disposizioni legislative. Un altro squat di Ginevra, situato nel vicino boulevard de la Tour, è stato sfollato il 10 luglio scorso. L'operazione, iniziata con un controllo d'identità, era sfociata in serata in tafferugli con le forze di polizia.

IRAQ

Mentre nella 'zona verde' di Bagdad l'ambasciatore Usa in Iraq si incontra con il suo collega iraniano e non ne cavano un ragno da un buco, in Iraq continua la mattanza: ad Hilla questa mattina un attentato kamikaze è stato compiuto contro un ospedale pediatrico, causando almeno 24 morti.

L'agenzia di stampa 'Voci dell'Iraq' riferisce che un attentatore kamikaze a bordo di un'auto si è fatto esplodere mentre transitava davanti l'entrata dell'ospedale. Distrutta parte della struttura sanitaria e molte auto parcheggiate al suo esterno. Fonti mediche temono che il bilancio delle vittime possa salire nelle prossime ore per il grosso numero di feriti gravi. Tra loro tanti bambini o adulti che in quel momento si trovavano nei negozi circostanti che sono andati distrutti.

PALESTINA

Israele ha compiuto bombardamenti aerei sulla Striscia di Gaza, danneggiando un blocco di appartamenti. Pare che l'biettivo fosse il leader del gruppo di miliziani della Jihad islamica, che stava passando vicino all'edificio in automobile. Il leader è rimasto illeso. I militari israeliani hanno confermato la responsabilità dell'accaduto senza fornire ulteriori dettagli. Per quanto riguarda la Cisgiordania, i militari hanno detenuto 15 persone sospette. I raid sono stati compiuti nelle città di Betlemme, Nablus, Qalqilya e Ramallah.

E intanto a Nablus, in Cisgiordania, si sono registrati scontri a fuoco all'interno dell'ateneo al-Najah tra giovani vicini ad Hamas e altri legati al partito di al-Fatah: almeno 30 gli studenti rimasti feriti. Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa palestinese 'Maan', la direzione dell'università ha annunciato la sospensione delle lezioni e l'evacuazione delle aule. Una semplice rissa tra giovani delle opposte fazioni è stata la scintilla di uno scontro a fuoco che ha scaturito l'intervento della sicurezza palestinese. Motivo del contrasto sarebbe la diffusione da parte dei giovani di Hamas di volantini nei quali si accusa al-Fatah di aver permesso l'arresto di numerosi studenti islamici da parte dei militari israeliani. Secondo il sito internet di Hamas, in queste ore i miliziani di al-Fatah avrebbero cinto d'assedio gli studenti filo islamici all'interno dell'università e chiede pertanto ai suoi militanti di Nablus di intervenire in difesa dei propri militanti.

COLOMBIA

Familiari e difensori delle vittime dei paramilitari sono oggetto di minacce di morte da parte dei paramilitari smobilitati, che impediscono loro di assistere alle udienze dei processi in cui gli ex-membri delle Autodifese unite della Colombia (Auc) sono chiamati a confessare efferati crimini in cambio di sconti di pena: lo denuncia il quotidiano di Bogotá ‘El Tiempo’ raccogliendo diverse testimonianze.

ITALIA

VERONA

A Verona un fascista di Fiamma Tricolore è entrato a far parte dell'istituto storico della resistenza. Si tratta di Andrea Miglioranzi, vicesegretario provinciale della Fiamma Tricolore, nonché consigliere comunale eletto come indipendente in una lista di destra.

POVERI: CARITAS, IN ITALIA SONO 7,5 MLN

Sono 7 milioni e 577 mila i poveri e le povere in Italia. E' quanto emerge dal VII rapporto della Caritas Italiana, presentato oggi. Il 26,2% delle famiglie con cinque o piu' componenti vive in condizioni di poverta'. Nel Mezzogiorno questo dato sale al 39,2%. Avere tre figli da crescere, in Italia, significa un rischio di poverta' pari al 27,8% e nel Sud questo valore sale al 42%.

INCENDI

Mezza Italia è in fiamme.

Il più grave è un incendio provocato dall'esplosione di un deposito di bombole di gas di Peschici, in Provincia di Foggia. Ha causato 4 morti e il panico tra cittadini e turisti. Due persone sono state trovate morte carbonizzate in un'automobile e altre due sono morte asfissiate in una spiaggia. Spiagge, centri turistici, campeggi sono stati evacuati. Alcuni feriti sono stati trasportati in ospedale, e i soccorritori sono ancora al lavoro. Il Presidente della Regione Puglia Vendola ha chiesto lo stato di calamità naturale.

Della natura dolosa di questi incendi già si parla da tempo: fa parte della guerra per il controllo di territori destinati al profitto, ma non lo sentiremo dire dai nostri media, che si limitano a descriverli come "fenomeni naturali" ed episodi di cronaca.


Gr 13:00

In primo Piano

La fine di un "simbolo" ginevrino

Lo squat Rhino, l'edificio occupato da un ventennio ed emblema della cultura alternativa ginevrina, è stato evacuato lunedì con un'azione di polizia degenerata in scontri. L'intervento – che pone fine a un periodo di convivenza pacifica con la giustizia e il mondo politico – ha suscitato reazioni contrastanti. Ginevra ha vissuto una notte piuttosto tranquilla, dopo l'evacuazione dello squat Rhino avvenuta lunedì e degenerata in scontri fra dimostranti e forze dell'ordine. Sono stati segnalati unicamente alcuni episodi di vandalismo, che non hanno però provocato danni di rilievo. Due manifestanti sono stati interrogati, mentre le 22 persone fermate ieri all'interno dello squat sono tutte state rilasciate. La polizia ginevrina, intervenuta lunedì per evacuare il celebre squat (casa occupata) Rhino di Ginevra, creato 19 anni fa, aveva fatto uso di gas lacrimogeni e idranti. Iniziata nella calma a inizio pomeriggio, l'operazione – ordinata dal procuratore generale Daniel Zappelli con il consenso del Consiglio di Stato – è in seguito degenerata. Pierre Bayenet, avvocato del collettivo Rhino, ha definito l'operazione "illegale e scandalosa". Il legale ha annunciato che chiederà la ricusazione della procura.

Situazione precipitata

Nelle tre palazzine, che contano generalmente un'ottantina di abitanti, ad inizio pomeriggio si trovavano soltanto venti persone, ha indicato la polizia, che in un primo tempo aveva allontanato soltanto una donna incinta. L'evacuazione vera e propria è stata avviata poco dopo le 17.30, quando le forze dell'ordine sono passate all'azione, sotto gli occhi delle centinaia di sostenitori affluiti nel frattempo. Agli sbeffeggi e ai fischi si sono rapidamente succeduti scontri fra i dimostranti e le forze dell'ordine. Gruppi di manifestanti hanno inoltre bloccato il traffico automobilistico. Le operazioni della polizia si sono concluse verso le 18h30, dopo aspri scontri caratterizzati tra l'altro dal lancio di lacrimogeni e dall'utilizzo di un cannone ad acqua da parte delle forze dell'ordine.

"Ristabilire l'ordine"

Attesa da giorni, l'evacuazione di Rhino è stata ordinata sulla base di due decisioni, amministrativa e giudiziaria, hanno indicato lunedì pomeriggio nel corso di una conferenza stampa i consiglieri di Stato Laurent Moutinot e Mark Müller, nonché il procuratore Daniel Zappelli. Secondo quest'ultimo "è giunto il momento di ristabilire l'ordine". La decisione amministrativa è stata rilasciata dal Dipartimento delle costruzioni diretto da Müller, che ha ingiunto al proprietario di ammodernare con effetto immediato gli stabili, considerati insalubri e poco sicuri. Dal profilo penale, l'evacuazione è quindi stata ordinata in seguito alla denuncia per violazione di domicilio presentata dal proprietario delle tre palazzine, ha precisato il procuratore. Dal canto loro, gli ambienti economici cittadini - segnatamente l'associazione dei professionisti del settore immobiliare - hanno salutato un'azione "che sancisce il rispetto della proprietà privata".

"Violazione dei diritti umani"

"Fin quando non vi è una sentenza di evacuazione, un'operazione della polizia di questo tipo è illegale", ha affermato alla stampa Pierre Bayenet, avvocato del "collettivo Rhino". Questi ha inviato una lettera a Miloon Kothari, relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all'alloggio per renderlo partecipe della sua preoccupazione relativa alla violazione dei diritti umani di cui sono vittime gli squatter. Nel frattempo il collettivo "Rhino" chiederà la ricusazione dell'insieme della procura accompagnata da una domanda di reintegrazione degli abitanti dello squat. La Corte di cassazione dovrà pronunciarsi sulla ricusazione. La morte del simbolico squat era comunque annunciata: la scorsa settimana, l'avvocato del collettivo che gestisce i tre stabili aveva indicato di aver esaurito tutte le vie giuridiche, compreso un ricorso al Tribunale federale, per evitare un'evacuazione. La Corte suprema aveva d'altronde confermato in maggio lo scioglimento dell' "associazione "Rhino", che in passato aveva tentato, senza risultato, di rilevare gli stabili presso i loro proprietari successivi, nonchè la confisca dei 300'000 franchi accantonati dagli occupanti.

Nuovo orientamento

Lo sfollamento di Rhino, che per quasi due decenni ha assunto un ruolo di primaria importanza nel movimento "squat" di Ginevra, segna l'avvio di una nuova politica del procuratore generale Daniel Zappelli nei riguardi degli occupanti di case vuote. Dopo decenni di relativa tolleranza, il procuratore ha deciso di applicare alla lettera le disposizioni legislative. Un altro squat di Ginevra, situato nel vicino boulevard de la Tour, è stato sfollato il 10 luglio scorso. L'operazione, iniziata con un controllo d'identità, era sfociata in serata in tafferugli con le forze di polizia.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Kosovo: premier Çeku in Usa, non dichiareremo indipendenza

Il Kosovo non ha intenzione di dichiarare unilateralmente la propria indipendenza dalla Serbia, e vuole restare vicino sia agli Stati Uniti sia all'Unione europea. Lo hanno detto a Washington i rappresentanti di una delegazione kosovara guidata dal premier Agim Çeku, dopo un incontro con la segretaria di stato Usa, Condoleezza Rice. Il portavoce della delegazione del Kosovo, Skender Hyseni, ha confermato che nell'incontro è stata data la rassicurazione che il Kosovo non cercherà di procedere verso una dichiarazione unilaterale di indipendenza. "Oggi - ha detto Hyseni - abbiamo rassicurato gli Stati Uniti che nel processo verso l'indipendenza rimaniamo partner vicini sia agli Usa, sia all'Unione europea". La posizione del Kosovo è stata confermata anche da rappresentanti Usa presenti all'incontro.

NORD: SCONTRI TRA RIBELLI TUAREG ED ESERCITO, VITTIME MILITARI

Nuovi scontri tra le forze armate nigerine (Fan) e i ribelli del Movimento dei nigerini per la giustizia (Mnj) hanno provocato almeno una decina di vittime nell’area tra Gougaram e Iferouane nel nord del paese: lo riferiscono nel loro ‘blog’ i ribelli Tuareg, affermando che un colpo esploso da un lanciagranate a spalla (rocket propelled granade, rpg) avrebbe centrato un camion dell’esercito, uccidendo dieci militari. Fonti ufficiali non hanno per il momento confermato né smentito l’accaduto; nella stessa zona dei combattimenti lo scorso fine-settimana l’esplosione di una mina anti-carro aveva ucciso altri tre soldati delle Fan. Usciti allo scoperto a febbraio, con l’attacco a una caserma nel nord, i ribelli rivendicano una ripartizione più equa dei proventi dello sfruttamento delle risorse petrolifere e dei giacimenti di uranio presenti nei territori settentrionali, oltre ad una migliore applicazione dell’accordo di pace che nel 1995 pose fine a cinque anni di rivolta Tuareg. Da febbraio, il Mnj avrebbe ucciso in attacchi almeno una quarantina di soldati delle Fab, accusate di abusi contro la popolazione civile, sequestrandone oltre una settantina, 30 dei quali sono stati rilasciati.

FAMILIARI VITTIME PARAMILITARI DENUNCIANO MINACCE DI MORTE

Familiari e difensori delle vittime dei paramilitari sono oggetto di minacce di morte da parte dei combattenti smobilitati che impediscono loro di assistere alle udienze dei processi in cui gli ex-membri delle Autodifese unite della Colombia (Auc) sono chiamati a confessare efferati crimini in cambio di sconti di pena: lo denuncia il quotidiano di Bogotá ‘El Tiempo’ raccogliendo la testimonianza, tra gli altri, dell’avvocatessa Patricia Fernández, rappresentante dei familiari delle vittime di Rodrigo Tovar, alias ‘Jorge 40’, considerato il più importante capo paramilitare attivo fino al 2006 nella Costa caraibica colombiana. Intimidazioni sono state ricevute anche da Ana Teresa Bernal, membro della Commissione nazionale di riconciliazione e riparazione alle vittime del conflitto da parte di uomini vicini a Diego Murillo, un altro capo delle Auc coinvolto in omicidi e narcotraffico. Intanto ha scosso fortemente l’opinione pubblica nazionale una fotografia scattata da un cellulare di un ex-esponente delle Auc che ritrae Juan Carlos De la Cruz Mozo, uno dei più noti torturatori del movimento paramilitare mentre uccide in modo cruento un giovane, il cui cadavere era stato trovato mutilato a giugno; negli ultimi dieci anni, secondo gli inquirenti, De la Cruz avrebbe impartito ‘lezioni’ ai combattenti su come sezionare cadaveri da seppellire in fosse comuni per impedirne l’identificazione. Il ‘Profe’, come è conosciuto, ha aderito alla smobilitazione delle Auc, nell’ambito di un controverso processo di pace con il governo, chiedendo il reinserimento nella vita civile; è attualmente ricercato.

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror070724 (last edited 2008-06-26 10:00:00 by anonymous)