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GAZA: SEMPRE PIÙ LA GRAVE SITUAZIONE UMANITARIA
"Si respira un'aria di lutto durante questo mese di Ramadan. Le incursioni israeliane e i ripetuti raid aumentano il numero di vedove e di orfani. E' il regno della tristezza, le condizioni di vita della popolazione sono disastrose". E' con questi termini che Ahmed Nasr, membro anziano del comitato esecutivo di Fatah, ha descritto il clima dominante a Gaza sotto il controllo di Hamas. A causa dell'isolamento imposto da mesi da Israele, "circa il 99% delle strutture produttive di Gaza sono ferme, mancano i pezzi di ricambio e le materie prime ed è facile immaginare le conseguenze in termini di disoccupazione" ha aggiunto la stessa fonte. Secondo l'ultimo rapporto del comitato internazionale della Croce Rossa locale "le strutture ospedaliere si degradano e numerosi edifici sono fuori uso per mancanza di pezzi".
ANCORA SCONTRI NEL SUD E OMICIDI MIRATI A MOGADISCIO
Cinque uomini sono morti nelle ultime ore in Somalia vittime di scontri tra clan e omicidi mirati. Nell’area della città portuale di Merka (100 chilometri a sud di Mogadiscio) scontri tra clan rivali avrebbero causato la morte di almeno tre persone. Secondo fonti locali, i combattimenti si sono verificati in più villaggi e ci sarebbero anche sei feriti; dietro ci sarebbe una lotta per il controllo dell’area e gli scontri tra i due clan rientrerebbero nel più vasto confronto in corso da mesi nella zona di Kismaayo, terza città della Somalia nell’estremo sud del paese, e nel quale sono coinvolti gli uomini del clan Marehan. A Mogadiscio, invece, due civili avrebbero perso la vita uccisi per mano di sconosciuti e per motivi ancora non chiari: il primo nel quartiere meridionale di Wardhigley, il secondo nel mercato di Bakara. Omicidi mirati e scontri tra forze governative e milizie di insorti avvengono quotidianamente in Mogadiscio.
Georgia: Abkhazia e Ossezia sud in allerta dopo scontri
- Abkhazia e Ossezia del Sud, le due Repubbliche separatiste della Georgia, hanno decretato lo stato di massima allerta dopo le sparatorie al confine abkhazo con l'esercito di Tbilisi, che ieri hanno provocato due morti fra i secessionisti.
A far ulteriormente salire la tensione vi è stato anche l'arresto di un ex ministro della Difesa georgiano, che aveva accusato il presidente Saakashvili di corruzione e di fomentare i conflitti nelle Repubbliche separatiste, e un ammutinamento, poi rientrato, di alcuni soldati in una caserma di Tbilisi.
L'Ossezia meridionale, ha annunciato il presidente, Eduard Kokoite, ha schierato i suoi mezzi a difesa del confine amministrativo e ha decretato la mobilitazione generale; il leader dell'Abkhazia, Serghei Bagapshe, ha annunciato l'invio alle frontiere di altri 200 poliziotti e ha sottolineato che "in caso di necessità, non rispetteremo le zone di sicurezza edispiegheremo in quelle aree mezzi pesanti".
Abkhazia e Ossezia del Sud poggiano le loro rivendicazioni indipendentiste sull'appoggio russo: soldati di una "forza di interposizione" schierata da Mosca sono da anni in zona.
Myanmar: bilancio vittime molto piu' pesante
Il numero di morti nella repressione militare delle manifestazioni a Myanmar ieri è molto più alto della cifra ufficiale diffusa da regime dei generali. Lo ha detto l'ambasciatore australiano a Rangoon Bob Davis.
'Dei testimoni hanno affermato di aver visto un numero assai piu' alto di corpi sui luoghi delle manifestazioni di giovedì nel centro di Rangoon", ha detto il diplomatico alla radio australiana Abc. 'Il numero di persone uccise e' superiore di diverse decine rispetto alle cifre fornite dalle autorità", ha aggiunto. La televisione di Myanmar aveva fissato a nove il numero di vittime nella sola giornata di ieri.
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