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In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

PALESTINA

John Dugard, inviato dell’ONU nei Territori palestinesi, denuncia l'impotenza delle Nazioni Unite. Dugard, che ricopre da anni la carica d'inviato speciale delle Nazioni Unite per la tutela dei diritti umani nei Territori Palestinesi, che un tempo, in base alle sue stesse risoluzioni, anche l'Onu chiamava Territori Occupati. Dugard ha anticipato alla stampa il contenuto del prossimo rapporto che presenterà all'Onu a fine mese, nel quale ha inserito una clausola molto forte. “Chiederò al segretario generale Ban Ki-Moon di ritirare le Nazioni Unite dal Quartetto, se il Quartetto dovesse fallire nel tentativo di avere il massimo riguardo per la situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi”, ha annunciato l'inviato, sottolineando come a suo avviso la situazione nella quale si trova il popolo palestinese è da attribuire “ai disastrosi effetti delle violazioni dei diritti dell'uomo e in particolare alle restrizioni israeliane alla libertà di movimento dei palestinesi”. L'Autorità israeliana per le Antichità vuole riprendere gli scavi alla Porte dei Marocchini, a Gerusalemme, come parte di un piano per la costruzione di un ponte di collegamento con il Muro Occidentale. Il ponte passerebbe vicino alla Moschea di Al-Aqsa. Gli scavi sono stati interrotti a giugno, a seguito delle proteste dei dirigenti palestinesi, delle autorità islamiche e degli archeologi: la Moschea di Al-Aqsa è considerata, infatti, un patrimonio dell'umanità, oltre a rappresentare il terzo luogo sacro per l'islam. Il quotidiano israeliano Ha'aretz ha riferito che un comitato governativo composta dai ministri Avi Dichter, Rafi Eitan e Jacob Edery hanno approvato la ripresa dei lavori per la costruzione del ponte. Fonti palestinesi nella città di Qalqiliyah, in Cisgiordania, hanno riferito che due cittadini palestinesi sono stati uccisi. Si tratta di un giovane e di un bimbo di 4 anni. Il primo è morto dopo essere stato raggiunto dai colpi di arma da fuoco della sicurezza dell’Autorità palestinese; il secondo, a causa degli scontri armati scoppiati a seguito della sparatoria. Testimoni oculari hanno riportato la dinamica degli incidenti: sabato sera, le forze di sicurezza hanno intimato l'alt a Husam Abu Asab, 21 anni, che era alla guida della sua bicicletta, al centro di Qalqiliyah, ma il giovane non si è fermato e i poliziotti gli hanno sparato alla schiena uccidendolo sul colpo.

INDIA

Sei morti e almeno 30 feriti domenica sera in un'esplosione all'interno di un cinema a Ludhiana, nello Stato indiano settentrionale del Punjab. Secondo gli inquirenti si è trattato di un singolo ordigno piazzato nelle prima file della sala, affollata in gran parte da lavoratori migranti e poveri attratti da un nuovo film di Bollywood. Si tratta del secondo attacco terroristico della settimana in India: giovedì ad Ajmer, nello Stato del Rajahstan, un'altra bomba era infatti esplosa in un famoso santuario musulmano del centro, uccidendo due persone tra le migliaia di fedeli in preghiera.

IRAQ

Un kamikaze a bordo di un auto piena di esplosivo si è fatto saltare in aria oggi presso Balad, 80 chilometri a nord della capitale irachena Baghdad, uccidendo sei membri della polizia tribale anti-al Qaeda. La polizia irachena ha riferito che molti altri sono rimasti feriti nell'esplosione. E' stato solo l'ultimo dei molti attacchi cui sono soggetti i membri del Consiglio dei Salahuddin, un'alleanza fra le tribù nella provincia arabo-sunnita di al Anbar che si oppone all'estremismo di Al Qaeda. Da quando le tribù si sono rivoltate contro al Qaeda la violenza è aumentata drammaticamente a al Anbar. Sarebbero stati liberati ieri sera padre Mazin Esho e padre Piyous Affas, i due preti cattolici rapiti sabato a Mosul, nel nord dell'Iraq. Lo ha annunciato stamattina l'agenzia di stampa 'Aina' e il Servizio informazioni religiose (Sir) dell'episcopato italiano. Non si sa se in cambio della liberazione sia stato pagato un riscatto. Militari Usa avrebbero ucciso tre pescatori iracheni bombardando una barca che si trovava sul lago di Tartar, nel centro dell'Iraq. Secondo la polizia irachena, l'attacco, condotto con un elicottero, si sarebbe verificato domenica. Nella stessa zona, la scorsa settimana, gli americani avevano ucciso 15 persone, compresi donne e bambini, in un bombardamento aereo. Un giornalista del 'Washington Post' è stato ucciso ieri a Baghdad mentre era in servizio. Salih Saif Aldin, 32 anni, aveva cominciato a lavorare per il quotidiano nel 2004 nella sua città natia di Tikrit (Iraq) e poi si era trasferito a Baghdad. Salih Saif, ucciso con colpi d'arma da fuoco, è il primo giornalista del Washington Post a morire seguendo la guerra in Iraq, una guerra che ha già causato la morte di 118 reporter.

CINA

Sono morti i 16 minatori imprigionati sottoterra da oltre 30 ore provincia di Guanxi. Lo afferma l'agenzia Nuova Cina. La notizia si è diffusa durante il discorso di Hu Jintao al 17° Congresso del partito comunista cinese. Nel discorso, Hu si è impegnato a ridurre il numero degli incidenti sul lavoro. Nei primi sette mesi del 2007, secondo dati ufficiali, 2.163 minatori sono in morti a causa di frane, inondazioni ed esplosioni nelle miniere cinesi.

TURCHIA: DEPUTATI KURDI PROTESTANO CON IL GOVERNO

Continuano le polemiche dopo l'approvazione da parte del governo di Ankara della mozione con cui si chiede al Parlamento il via libera a un'operazione militare nel nord dell'Iraq contro le basi dei ribelli curdi del Pkk. "Un'eventuale incursione nella regione scatenerebbe una drammatica guerra tra curdi e turchi", ha dichiarato Hasib Kabilan, deputato del partito della Società Democratica (Dtp), rivolgendo un nuovo appello al primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan a "non violare i confini dell'Iraq". Sarebbero stati oltre 250 i colpi di artiglieria sparati nella notte tra sabato e domenica dalle forze armate turche contro le regioni settentrionali del Kurdistan, al confine tra Turchia e Iraq. Lo sostiene l’agenzia di stampa irachena Awsat al Iraq, citando una fonte anonima delle forze di frontiera curde. Secondo la stessa fonte, il bombardamento sarebbe cominciato alle 23:00 di sabato per proseguire fino alle 01:00 del mattino di domenica, causando danni materiali in alcuni villaggi dei distretti di al-Imadiyah e Zakho.

COLOMBIA: QUASI TUTTE DONNE POVERE LE VITTIME DELLA MINIERA D'ORO

Ventuno vittime, tra cui 15 donne, quelle normalmente incaricate di filtrare i sedimenti rocciosi alla ricerca anche di un solo grammo d’oro, che avrebbero rivenduto all’equivalente di 14 dollari, oltre a un numero ancora imprecisato di dispersi e 26 feriti: è il bilancio, ancora provvisorio, del crollo di una piccola miniera sembra a causa di uno smottamento provocato dalle intense piogge, avvenuto sabato a Suárez, nel dipartimento sud-occidentale di Cauca, quando la notizia della presunta scoperta di un filone ha spinto una settantina di abitanti, mossi dalla povertà, a penetrare all’interno del giacimento, chiuso da tempo per problemi di sicurezza. Secondo il sindaco di Suárez, Javier Ordóñez Ambuila, che ha mostrato ai giornalisti una copia dell’ordine di chiusura della miniera, l’incidente è stato causato dalla miseria e dalla disoccupazione che ha colpito i circa 5000 abitanti del comune dopo la costruzione dell’impianto idroelettrico di La Salvajina, che ha inondato i giacimenti in cui prima lavoravano centinaia di persone.

STATI UNITI: UN GIUDICE DICHIARA CHE IN ITALIA IL 41 BIS E' COME LA TORTURA

La giustizia italiana aveva chiesto la consegna del mafioso Rosario Gambino ma il giudice federale D. D. Sitgraves, di Los Angeles, ha bloccato l'estradizione perché il nostro sistema carcerario viola la convenzione Onu. Secondo il giudice in Italia il 41 bis è come la tortura: la norma contestata è quella che limita i colloqui e l'ora d'aria dei detenuti più pericolosi. L'agenzia federale statunitense per l'immigrazione ha presentato appello contro la decisione del giudice Sitgraves e Rosario Gambino resterà detenuto in attesa della revisione del caso. A riferire la notizia è il quotidiano Los Angeles Times.

ITALIA

NAPOLI: GLI OPERAI DELL'ALFA ROMEO IN LOTTA PER DIFENDERE IL POSTO DI LAVORO (corrisp. Onda Rossa)

Si sta svolgendo un incontro tra C.G.I.L., C.I.SL., U.I.L. e azienda circa il futuro produttivo dello stabilimento di Pomigliano. Le recenti dichiarazioni di Merchionne apparse sui maggiori quotidiani, non lasciano presagire nulla di buono circa la produzione della nuova Alfa 149. La FIAT, dopo aver avuto ingenti finanziamenti pubblici per lo stabilimento di Termini Imerese, ricatta i lavoratori di Pomigliano: “se volete che continui la produzione negli stabilimenti del Sud , dovete accollarvi il costo delle ristrutturazioni aziendali e il taglio dei vecchi dipendenti, per sostituirne alcuni con contratti atipici e precari”. Così sta accadendo per Termini Imerese, e per Pomigliano si prevede la stessa musica. Ma i lavoratori non ci stanno, come hanno giù dimostrato nella consultazione sugli accordi del 23 luglio, in cui i sindacati concertativi, azienda e governo, sono stati sommersi da una valanga di "no" in tutto il settore metalmeccanico.

ROMA: TUTTI ASSOLTI I COMPAGNI FERMATI DOPO L'ASSALTO FASCISTA A VILLA ADA

Dopo l'ascolto di 7 testimoni - 5 per l'accusa e 2 per la difesa - il giudice ha deciso per la liberazione di tutti gli imputati.

ROMA: PROTESTA DEI PRECARI DELLA CROCE ROSSA (corrisp. Onda d'Urto)

Oggi a Roma circa in duecento hanno occupato le strade in un corteo che ha paralizzato via Veneto. Ad essere precari sono in circa 2.500.

BOLOGNA: CONVALIDATI GLI ARRESTI DI 5 COMPAGNI

Nella città dello sceriffo Cofferati, si alza ancora il livello della repressione. Arrestati venerdì notte, dopo essere stati malmenati per aver ostacolato la polizia nell'atto di portare via una ragazza in stato di ebrezza per imporle un Trattamento Sanitario Obbligatorio, i 5 compagni sono stati giudicati per direttissima, con accuse pesanti e false: rapina pluriaggravata (le guardie hanno perso delle manette), danneggiamento (di un’auto sulla quale una ragazza è stata caricata) e resistenza. La sentenza è stata la convalida degli arresti in carcere per i tre ragazzi, arresti domiciliari per le due ragazze. Intanto altri quattro fermati stanotte, mentre facevano delle scritte in solidarietà con gli arrestati: sono tuttora trattenuti in questura in stato di fermo. Nel pomeriggio un corteo non autorizzato ha percorso senza incidenti le vie del centro al fine di comunicare l'accaduto a un pubblico più ampio possibile

TORINO: INCENDIO DISTRUGGE CAMPO ROM (Indy Piemonte)

La notte tra sabato 13 e domenica 14 ottobre il campo nomadi di via Vistrorio a Torino è stato bruciato. Non è stato un incidente: il rogo che ha completamente distrutto l'accampamento è stato causato da tre molotov lanciate intorno alle tre di notte. Fortunatamente gli abitanti del campo nomadi si sono accorti in tempo del rogo e sono scappati evitando che qualcuno si facesse male. Il gesto si inserisce nel clima paranoico e di persecuzione che ha visto un susseguirsi di sgomberi e tentativi di sgombero sin dalla primavera di quest'anno dei campi nomadi cittadini, oltre a svariati attacchi mediatici e politici nei confronti dei rom che resistevano, cui anche gli eroi nazionalpopolari hanno dato il loro contributo. Visto il freddo che comincia a farsi sentire, i compagni di Torino stanno chiedono di portare caffè, acqua, biscotti, coperte e tende per la gente rimasta senza casa. Mercoledì 17 ottobre ore 17 in Corso Giulio Cesare angolo via Oxilia, presidio di controinformazione e solidarietà.

COSENZA: OCCUPATO UN PALAZZO NEL CENTRO STORICO (Onda d'Urto)

Nel giorno della fine della proroga degli sfratti il Comitato di lotta per la casa di Cosenza ha occupato un palazzo nel cuore del centro storico con venticinque famiglie. "Resteremo qui", hanno scritto nel volantino, "fino a che non si renderanno pubbliche le graduatorie aggiornate e il censimento degli alloggi popolari vuoti, subaffittati o in comodato d’usa a non aventi diritto."

TRENTO: NUOVA OCCUPAZIONE DEL CENTRO SOCIALE BRUNO (Onda d'Urto)

Occupato ieri pomeriggio un nuovo spazio per il centro sociale Bruno di Trento. Dopo l'area ex Zuffo e poi l'ostello Mayer, gli attivisti e le attiviste ieri hanno liberato l'ex Dogana, nel cuore della città.


Gr 13:00

ESTERI

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ESTERI

PALESTINA

John Dugard, inviato dell’ONU nei Territori palestinesi, denuncia l'impotenza delle Nazioni Unite. Dugard, che ricopre da anni la carica d'inviato speciale delle Nazioni Unite per la tutela dei diritti umani nei Territori Palestinesi, che un tempo, in base alle sue stesse risoluzioni, anche l'Onu chiamava Territori Occupati. Dugard ha anticipato alla stampa il contenuto del prossimo rapporto che presenterà all'Onu a fine mese, nel quale ha inserito una clausola molto forte. “Chiederò al segretario generale Ban Ki-Moon di ritirare le Nazioni Unite dal Quartetto, se il Quartetto dovesse fallire nel tentativo di avere il massimo riguardo per la situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi”, ha annunciato l'inviato, sottolineando come a suo avviso la situazione nella quale si trova il popolo palestinese è da attribuire “ai disastrosi effetti delle violazioni dei diritti dell'uomo e in particolare alle restrizioni israeliane alla libertà di movimento dei palestinesi”.

L'Autorità israeliana per le Antichità vuole riprendere gli scavi alla Porte dei Marocchini, a Gerusalemme, come parte di un piano per la costruzione di un ponte di collegamento con il Muro Occidentale. Il ponte passerebbe vicino alla Moschea di Al-Aqsa. Gli scavi sono stati interrotti a giugno, a seguito delle proteste dei dirigenti palestinesi, delle autorità islamiche e degli archeologi: la Moschea di Al-Aqsa è considerata, infatti, un patrimonio dell'umanità, oltre a rappresentare il terzo luogo sacro per l'islam. Il quotidiano israeliano Ha'aretz ha riferito che un comitato governativo composta dai ministri Avi Dichter, Rafi Eitan e Jacob Edery hanno approvato la ripresa dei lavori per la costruzione del ponte.

Fonti palestinesi nella città di Qalqiliyah, in Cisgiordania, hanno riferito che due cittadini palestinesi sono stati uccisi. Si tratta di un giovane e di un bimbo di 4 anni. Il primo è morto dopo essere stato raggiunto dai colpi di arma da fuoco della sicurezza dell’Autorità palestinese; il secondo, a causa degli scontri armati scoppiati a seguito della sparatoria. Testimoni oculari hanno riportato la dinamica degli incidenti: sabato sera, le forze di sicurezza hanno intimato l'alt a Husam Abu Asab, 21 anni, che era alla guida della sua bicicletta, al centro di Qalqiliyah, ma il giovane non si è fermato e i poliziotti gli hanno sparato alla schiena uccidendolo sul colpo.

INDIA

Sei morti e almeno 30 feriti domenica sera in un'esplosione all'interno di un cinema a Ludhiana, nello Stato indiano settentrionale del Punjab. Secondo gli inquirenti si è trattato di un singolo ordigno piazzato nelle prima file della sala, affollata in gran parte da lavoratori migranti e poveri attratti da un nuovo film di Bollywood. Si tratta del secondo attacco terroristico della settimana in India: giovedì ad Ajmer, nello Stato del Rajahstan, un'altra bomba era infatti esplosa in un famoso santuario musulmano del centro, uccidendo due persone tra le migliaia di fedeli in preghiera.

TURCHIA

Un' esplosione è avvenuta oggi nell'ambasciata croata ad Ankara. Lo riporta l'agenzia semi-ufficiale turca, Anatolia, precisando che la deflagrazione, avvenuta al terzo piano dell'edificio, non ha provocato vittime o feriti ma ha mandato in frantumi i vetri.

IRAQ

Un kamikaze a bordo di un auto piena di esplosivo si è fatto saltare in aria oggi presso Balad, 80 chilometri a nord della capitale irachena Baghdad, uccidendo sei membri della polizia tribale anti-al Qaeda. La polizia irachena ha riferito che molti altri sono rimasti feriti nell'esplosione. E' stato solo l'ultimo dei molti attacchi cui sono soggetti i membri del Consiglio dei Salahuddin, un'alleanza fra le tribù nella provincia arabo-sunnita di al Anbar che si oppone all'estremismo di Al Qaeda. Da quando le tribù si sono rivoltate contro al Qaeda la violenza è aumentata drammaticamente a al Anbar.

Sarebbero stati liberati ieri sera padre Mazin Esho e padre Piyous Affas, i due preti cattolici rapiti sabato a Mosul, nel nord dell'Iraq. Lo ha annunciato stamattina l'agenzia di stampa 'Aina' e il Servizio informazioni religiose (Sir) dell'episcopato italiano. Non si sa se in cambio della liberazione sia stato pagato un riscatto.

Militari Usa avrebbero ucciso tre pescatori iracheni bombardando una barca che si trovava sul lago di Tartar, nel centro dell'Iraq. Secondo la polizia irachena, l'attacco, condotto con un elicottero, si sarebbe verificato domenica. Nella stessa zona, la scorsa settimana, gli americani avevano ucciso 15 persone, compresi donne e bambini, in un bombardamento aereo.

Un giornalista del 'Washington Post' è stato ucciso ieri a Baghdad mentre era in servizio. Salih Saif Aldin, 32 anni, aveva cominciato a lavorare per il quotidiano nel 2004 nella sua città natia di Tikrit (Iraq) e poi si era trasferito a Baghdad. Salih Saif, ucciso con colpi d'arma da fuoco, è il primo giornalista del Washington Post a morire seguendo la guerra in Iraq, una guerra che ha già causato la morte di 118 reporter.

BIRMANIA

L'Inviato delle Nazioni Unite per la Birmania, Ibrahim Gambari, ha lanciato un appello alla giunta militare birmana perchè faccia cessare immediatamente gli arresti degli oppositori politici. L'appello è stato fatto da Bangkok, prima tappa di un tour diplomatico che porterà l'Inviato Onu anche in Malesia, Indonesia, India, Cina e Giappone. Gambari si è nuovamente recato nella regione del sud-est asiatico per fare pressioni sui Paesi confinanti con la Birmania affinchè convincano il regime ad allentare la repressione e a introdurre riforme democratiche.

TURCHIA

Sarebbero stati oltre 250 i colpi di artiglieria sparati nella notte tra sabato e domenica dalle forze armate turche contro le regioni settentrionali del Kurdistan, al confine tra Turchia e Iraq. Lo sostiene l’agenzia di stampa irachena Awsat al Iraq, citando una fonte anonima delle forze di frontiera curde. Secondo la stessa fonte, il bombardamento sarebbe cominciato alle 23:00 di sabato per proseguire fino alle 01:00 del mattino di domenica, causando danni materiali in alcuni villaggi dei distretti di al-Imadiyah e Zakho.

CINA

Sono morti i 16 minatori imprigionati sottoterra da oltre 30 ore provincia di Guanxi. Lo afferma l'agenzia Nuova Cina. La notizia si è diffusa durante il discorso di Hu Jintao al 17° Congresso del partito comunista cinese. Nel discorso, Hu si è impegnato a ridurre il numero degli incidenti sul lavoro. Nei primi sette mesi del 2007, secondo dati ufficiali, 2.163 minatori sono in morti a causa di frane, inondazioni ed esplosioni nelle miniere cinesi.

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gror071015 (last edited 2008-06-26 10:06:33 by anonymous)