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TORINO: STRAGE IN FABBRICA, 1 MORTO E 6 FERITI

Tragedia nella notte nell'acciaieria Thyssenkrupp di Torino. Un operaio di 36 anni, Antonio Schiavone, di Envie (Cuneo) è morto e altri nove sono rimasti feriti, alcuni in condizioni disperate, in un incendio divampato, attorno all'1.30, nel reparto trattamento termico. L'operaio morto aveva tre figli piccoli: due bimbe di 4 e 6 anni e un maschio, nato appena due mesi fa. I lavoratori metalmeccanici di tutt'Italia si fermeranno per due ore venerdì 14 dicembre per chiedere maggiore prevenzione e sicurezza sul lavoro. Le due ore di sciopero - spiega il segretario nazionale della Uilm Mario Ghini - sono in aggiunta alle otto ore di sciopero proclamate per la città di Torino per lunedì 10 dicembre per la morte dell'operaio della Thyssenkrupp e alle otto ore, proclamate per la stessa giornata per la città di Terni, sede del gruppo.

"Si tratta di un infortunio devastante. Non me ne ricordo altri di queste proporzioni": il procuratore capo di Torino Marcello Maddalena, commenta così l'incendio. "Stiamo valutando le cause e poi valuteremo le responsabilità",ha detto il procuratore.

Sul posto sono intervenute otto squadre dei vigili del fuoco che nel giro di poche ore hanno domato le fiamme mentre i lavoratori ustionati sono stati ricoverati alle Molinette, al Mauriziano, al Cto, due all'ospedale di Rivoli, al San Giovanni Bosco e al Maria Vittoria.

Sono stati dimessi Giovanni Pignalosa, 34 anni, Fabio Simonetta e Antonio Boccuzzi, di 43 anni. Rimangono gravi le condizioni degli altri sei: hanno riportato ustioni di terzo grado al 90% del corpo i due operai, entrambi di 26 anni, Bruno Santino e Giuseppe De Masi, ricoverati al Maria Vittoria. Grave anche Angelo Laurino, 43 anni, in rianimazione al San Giovanni Bosco e Roberto Scola, 32 anni al Cto. Rosario Rodinò, 26 anni dal Mauriziano è stato trasferito al centro grandi ustionati di Genova. Un altro ferito, Rocco Marzo, 54 anni, si trova, in stato di coma farmacologico, in rianimazione alle Molinette. E' in rianimazione e versa in gravissime condizioni. L'uomo trasportato al Cto, invece, oltre alle ustioni estese sulla maggior parte del corpo, ha riportato anche gravi lesioni craniche ed è già stato sottoposto a un intervento chirurgico.

Gli operai facevano parte del turno di notte, impegnati in una linea 5 che - secondo fonti sindacali - aveva subito un'accelerazione dei ritmi di produzione. I sindacati hanno indetto uno sciopero dei metalmeccanici per lunedì. Intanto uno sciopero di due ore, oggi, alla fine del primo e secondo turno di lavoro è l'iniziativa decisa dai sindacati alla Tk-Ast di Terni, dopo l'incendio di stanotte alla consorella di Torino. Fim, Fiom e Uilm di Terni hanno subito chiesto un incontro alla direzione aziendale che, secondo quanto si è appreso, è ancora in corso. Altre iniziative i sindacati ternani le annunciano per i prossimi giorni.

PER IL CENTENARIO DELLA SCIAGURA MINERARIA DI MONONGAH

Il 6 dicembre 1907 nelle gallerie 6 e 8 della miniera di carbone situata a Monongah si verificò il più grave disastro minerario che la storia degli Stati Uniti d'America ricordi. La sciagura fu provocata da un'esplosione di grisou, il terribile gas delle miniere. A causa della mancanza di adeguati respiratori, ai componenti delle squadre di soccorso fu impossibile resistere all'interno della miniera per più di 15 minuti consecutivi. Alcuni perirono durante il loro intervento. La camera ardente fu allestita nell'edificio della First National Bank della città. Centinaia di bare furono allineate di fronte all'edificio, nel corso principale della città. Le rovine delle miniere furono murate. Molte delle nuove abitazioni dei minatori furono costruite sul versante della collina sopra la miniera. Sulla base di quanto riportato dai resoconti della stampa dell'epoca e dalle diverse testimonianze che si sono registrate, nell'incidente perirono 956 lavoratori, una parte dei quali (171) erano italiani emigrati da San Giovanni in Fiore, San Nicola dell'Alto, Falerna, Gizzeria, Civitella Roveto, Duronia, Civita d'Antino, Canistro, Torella del Santo e altre cittadine calabresi, abruzzesi e molisane. Il numero dei caduti italiani fa della tragedia mineraria di Monongah una delle più gravi - se non la più grave - mai abbattutesi sulla comunità italiana (nel pur tristemente assai più noto disastro di Marcinelle perirono 262 vittime, 136 delle quali italiane). Secondo alcune ricerche , inoltre, il numero dei minatori italiani deceduti potrebbe essere assai maggiore: uno studio dei cimiteri cittadini sembrerebbe portare il totale a oltre 500. Nessuno fra quanti presenti nella miniera si salvò. La maggior parte degli scomparsi è rimasta ignota, considerata la presenza di moltissimi minatori che all'ingresso in miniera non venivano registrati negli elenchi della Consolidated Coal Company, proprietaria dell'impianto; all'epoca era in uso il buddy system: i minatori erano soliti avvalersi dell'aiuto di parenti - anche bambini - e amici con i quali poi dividevano la paga. Per aiutare le 250 vedove e i mille orfani lasciati dalle vittime il 27 Dicembre 1907 più di duemila quotidiani promossero una raccolta di fondi che fruttò circa centocinquantamila dollari poi erogati come sussidio agli sfortunati familiari dei defunti.

Editoriale

GENOVA VERSO LA SENTENZA AI 25 PREVISTA PER MARTEDI PROSSIMO

Audio con un attivista di supportolegale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

PALESTINA Striscia di Gaza: ucciso un palestinese

Un palestinese che si è avvicinato troppo alla barriera di separazione tra la striscia di Gaza e il territorio israeliano è stato ferito mortalmente da colpi sparati dai soldati israeliani. L'episodio è avvenuto nel nord dell'area. La vittima non aveva armi con sè e pare che cercasse di catturare degli uccelli.

PALESTINA Il governo della West Bank occupata decide la chiusura dei comitati per la raccolta dell'elemosina

Il governo palestinese della Cisgiordania occupata ha deciso ieri la chiusura di tutti comitati per la raccolta dell'elemosina nella West Bank e a Gaza, anche se quest'ultima decisione non è in grado di applicarla. Il provvedimento tocca 92 comitati.

Il ministro per gli Affari religiosi Jamal Bawatneh ha detto alla Reuters che alcuni comitati avevano violato la legge, raccogliendo fondi che invece di essere destinati ai poveri venivano investiti. Il ministro non ha spiegato che il vero obiettivo del provvedimento era di colpire Hamas che gestiva molti dei comitati e i fondi raccolti li usava per promuovere le attività di assistenza a favore dei bisognosi.

LIBANO I rivali politici cercano un accordo per elezioni presidenziali

Alla vigilia dell'elezione del nuovo presidente, i leaders politici libanesi stanno cercando di arrivare ad un accordo per procedere all'elezione presidenziale, dopo che il 24 novembre scorso è scaduto il mandato di Emile Lahoud. Venerdì dovrebbe essere convocata la seduta parlamentare. Negli scontri politici che vedono la coalizione di governo anti-siriana da un lato e Hezbollah dall'altro, il candidato di compromesso tra i rivali in campo sembra essere il generale Michel Suleiman.

ARGENTINA Una bandiera di cento metri per ricordare i desaparecidos

Una bandiera lunga più di centro metri dove sono stampati i volti dei "desaparecidos". L'hanno portata in strada le madri di Plaza de Mayo, che stanno marciando nella celebre piazza di Buenos Aires dalle 18 di ieri, per ventiquattro ore: reclamano una condanna per i responsabili della repressione durante la dittatura militare. È la ventisettesima volta che si compie il rito della "Marcia per la Resistenza", organizzata dall'associazione "Linea Fundadora". Si ritiene che in Argentina, tra il 1976 e il 1983, siano scomparsi fino a 30 mila dissidenti o sospettati tali.

CINA

Sono almeno 46 le vittime di un’esplosione avvenuta all’interno di una miniera di carbone nel nord del Paese nella provincia di Shanxi. Il bilancio è parziale, diverse fonti riferiscono anche di almeno 50 minatori rimasti intrappolati nelle gallerie. Incidenti di questo genere accadono con frequenza in Cina e in particolare nella provincia di Shanxi che ospita la maggior parte dei giacimenti carboniferi cinesi. Secondo stime correnti solo nel 2007 sarebbero stati oltre 2.000 i minatori ad aver perso la vita per incidenti avvenuti nelle miniere aggravati dalla carenza di adeguate misure di sicurezza.

IRAQ

Cinque civili sono rimasti feriti questa mattina a Ziyouna, un quartiere che si trova nella zona orientale di Baghdad, a causa dell’esplosione di un ordigno artigianale. I cinque si trovavano di passaggio lungo la strada principale del quartiere quando sono stati investiti dallo scoppio della bomba. Ieri, autobombe a Baghdad, Mosul, Kirkuk e Baquba avevano causato la morte di 23 persone e il ferimento di diverse altre decine. A nord-ovest di Baquba, in un attentato suicida avevano invece perso la vita sei persone.

MEDIO ORIENTE

Un palestinese è stato ucciso questa mattina nei pressi del confine tra la Striscia di Gaza e Israele. Secondo fonti dell’esercito di Tel Aviv, l’uomo stava tentando di disporre ordigni esplosivi, secondo la famiglia della vittima era andato a caccia in compagnia di un amico rimasto illeso. Fonti ospedaliere locali hanno riferito che l’uomo era comunque disarmato. Negli ultimi giorni, l’esercito israeliano ha ucciso una ventina di palestinesi accusati di far parte del braccio armato di Hamas. Il movimento che da giugno controlla la Striscia di Gaza non ha sempre confermato l’appartenenza alle sue fila delle vittime.

ITALIA

TARVISIO, UDINE: Ruspa in canalone: morto operaio in Friuli

Un operaio di 39 anni, Peter Forer, di Bolzano,e' morto in un incidente sul lavoro a Tarvisio (Udine), sulla pista del Priesnig. Stava lavorando alla predisposizione della struttura per la prossima stagione invernale. Da quanto si e' appreso, Forer era alla guida di una escavatrice quando, per cause in corso di accertamento, ha perso il controllo del mezzo precipitando in un canalone per oltre 200 metri. L'operaio, intrappolato nella cabina del mezzo, e' morto all' istante.

ROMA audio magliana

ROMA audio occupazione belle arti

GOVERNO: PACCHETTO SICUREZZA: L'UNIONE VA SOTTO MA NON SI FERMA

Va sotto due volte l'Unione su questioni procedurali a Palazzo Madama durante la discussione sul pacchetto sicurezza; ma questo non ferma l'Unione che con un voto bipartisan insieme al centro destra apre all'approvazione degli articoli del decreto. Con la decisione del governo di porre la fiducia, saranno due le votazioni finali su cui dovranno esprimersi i senatori. Con la decisione del governo di porre la fiducia, saranno due le votazioni finali su cui dovranno esprimersi i senatori. Si votera' il maxi-emendamento che recepisce tutti quegli emendamenti concordati nella maggioranza e non ancora votati su cui e' stata posta la fiducia e subito dopo si votera' sull'intero provvedimento, in modo da coprire anche quella parte che e' stata votata. Il voto ci sara' tra le 21,30 e le 22; dopo,a scrutinio elettronico,il voto sull'intero decreto. Non ci sono probabilmente gli estremi per affermare dubbi di costituzionalità ma c'è un problema politico e culturale, la vera emergenza italiana. Audio con il sociologo Salvatore Palidda.

Siparietto


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PER IL CENTENARIO DELLA SCIAGURA MINERARIA DI MONONGAH

Il 6 dicembre 1907 nelle gallerie 6 e 8 della miniera di carbone situata a Monongah si verificò il più grave disastro minerario che la storia degli Stati Uniti d'America ricordi. La sciagura fu provocata da un'esplosione di grisou, il terribile gas delle miniere. A causa della mancanza di adeguati respiratori, ai componenti delle squadre di soccorso fu impossibile resistere all'interno della miniera per più di 15 minuti consecutivi. Alcuni perirono durante il loro intervento. La camera ardente fu allestita nell'edificio della First National Bank della città. Centinaia di bare furono allineate di fronte all'edificio, nel corso principale della città. Le rovine delle miniere furono murate. Molte delle nuove abitazioni dei minatori furono costruite sul versante della collina sopra la miniera. Sulla base di quanto riportato dai resoconti della stampa dell'epoca e dalle diverse testimonianze che si sono registrate, nell'incidente perirono 956 lavoratori, una parte dei quali (171) erano italiani emigrati da San Giovanni in Fiore, San Nicola dell'Alto, Falerna, Gizzeria, Civitella Roveto, Duronia, Civita d'Antino, Canistro, Torella del Santo e altre cittadine calabresi, abruzzesi e molisane. Il numero dei caduti italiani fa della tragedia mineraria di Monongah una delle più gravi - se non la più grave - mai abbattutesi sulla comunità italiana (nel pur tristemente assai più noto disastro di Marcinelle perirono 262 vittime, 136 delle quali italiane). Secondo alcune ricerche , inoltre, il numero dei minatori italiani deceduti potrebbe essere assai maggiore: uno studio dei cimiteri cittadini sembrerebbe portare il totale a oltre 500. Nessuno fra quanti presenti nella miniera si salvò. La maggior parte degli scomparsi è rimasta ignota, considerata la presenza di moltissimi minatori che all'ingresso in miniera non venivano registrati negli elenchi della Consolidated Coal Company, proprietaria dell'impianto; all'epoca era in uso il buddy system: i minatori erano soliti avvalersi dell'aiuto di parenti - anche bambini - e amici con i quali poi dividevano la paga. Per aiutare le 250 vedove e i mille orfani lasciati dalle vittime il 27 Dicembre 1907 più di duemila quotidiani promossero una raccolta di fondi che fruttò circa centocinquantamila dollari poi erogati come sussidio agli sfortunati familiari dei defunti.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Cina, 46 morti in miniera

Si teme che siano morte le 50 persone che erano rimaste intrappolate a causa di un' esplosione di gas in una miniera di carbone nel nord della Cina. Altri 46 minatori sono morti nell' incidente, uno dei più gravi ad essersi verificato quest' anno Cina.

Il bilancio, secondo l' agenzia Nuova Cina, potrebbe ancora aumentare perché ancora non si hanno notizie di 70 dei 111 minatori che erano al lavoro al momento dell' esplosione.

L' incidente è avvenuto nella contea di Hongtong, nella provincia del Shanxi, dove si trovano la maggior parte delle miniere di carbone della Cina.

Spesso gestite da imprenditori improvvisati che trascurano le più elementari misure di sicurezza, le miniere cinesi sono le più pericolose del mondo: nei primi sette mesi del 2007 oltre duemila minatori sono morti a causa di frane, esplosioni e allagamenti.

Gaza, ucciso un palestinese

Un palestinese e' stato ucciso oggi da fuoco israeliano nel nord della Striscia di Gaza, secondo fonti palestinesi e israeliane. L'ucciso era disarmato quando e' stato colpito dal fuoco dei soldati di guardia nei pressi del reticolato di confine tra Israele e Gaza. Un portavoce militare ha spiegato invece che i soldati hanno aperto il fuoco contro due persone che apparentemente si accingevano a deporre una mina, colpendo una di loro.

Usa: stuprata da 7 preti, risarcita

Ricevera' un risarcimento di 500mila dollari dalla Arcidiocesi di Los Angeles una donna violentata quando aveva 16 anni da sette preti.Rita Milla, che ha 46 anni, aveva denunciato fin dal 1984 di aver subito abusi da parte alcuni preti quando era ancora una minorenne. La donna, 25 anni fa, rimase incinta e un test Dna dimostro' che il padre della bimba e' Valentine Tugade, uno dei violentatori. All'epoca il sacerdote disse alla donna di andare nelle Filippine ad abortire

ITALIA

TORINO, INCENDIO IN ACCIAIERIA: UN MORTO E NOVE FERITI

Tragedia nella notte nell'acciaieria Thyssenkrupp di Torino. Un operaio di 36 anni, Antonio Schiavone, di Envie (Cuneo) è morto e altri nove sono rimasti feriti, alcuni in condizioni disperate, in un incendio divampato, attorno all'1.30, nel reparto trattamento termico. Sul posto sono intervenute otto squadre dei vigili del fuoco che nel giro di poche ore hanno domato le fiamme mentre i lavoratori ustionati sono stati ricoverati uno rispettivamente alle Molinette, Mauriziano, Cto, due rispettivamente all'ospedale di Rivoli, al San Giovanni Bosco e al Maria Vittoria. Hanno riportato ustioni di terzo grado al 90% del corpo i due operai, entrambi di 26 anni, Bruno Santino e Giuseppe De Masi, ricoverati al Maria Vittoria. Grave anche Angelo Laurino, 34 anni, in rianimazione al San Giovanni Bosco da dove, invece, potrebbe essere dimesso in giornata un altro lavoratore, Maurizio Boccuzzi che ha riportato lievi ustioni al volto. Un altro ferito, Rocco Marzo, 54 anni, si trova, in stato di coma farmacologico, in rianimazione alle Molinette. E' ricoverato in rianimazione e versa in gravissime condizioni. L'uomo trasportato al Cto, invece, oltre alle ustioni estese sulla maggior parte del corpo, ha riportato anche gravi lesioni craniche ed è già stato sottoposto a un intervento chirurgico. Gravissimo anche il ventiseienne trasportato all'ospedale Mauriziano che in giornata sarà trasferito in un centro grandi ustionati fuori dal Piemonte. Sono invece lievi i danni riportati dai due lavoratori ricoverati all'Ospedale degli Infermi di Rivoli (Torino): intossicati dai fumi, sono rimasti alcune ore in osservazione in pronto soccorso. In mattinata verranno dimessi. Gli operai facevano parte del turno di notte, impegnati in una linea 5 che - secondo fonti sindacali - aveva subito un'accelerazione dei ritmi di produzione. Anche il sindaco della città, Sergio Chiamparino,ha posto, nel suo messaggio di cordoglio, il problema della sicurezza sul lavoro. I sindacati hanno indetto uno sciopero dei metalmeccanici per lunedì.

PER IL CENTENARIO DELLA SCIAGURA MINERARIA DI MONONGAH

Il 6 dicembre 1907 nelle gallerie 6 e 8 della miniera di carbone situata a Monongah si verificò il più grave disastro minerario che la storia degli Stati Uniti d'America ricordi. La sciagura fu provocata da un'esplosione di grisou, il terribile gas delle miniere. A causa della mancanza di adeguati respiratori, ai componenti delle squadre di soccorso fu impossibile resistere all'interno della miniera per più di 15 minuti consecutivi. Alcuni perirono durante il loro intervento. La camera ardente fu allestita nell'edificio della First National Bank della città. Centinaia di bare furono allineate di fronte all'edificio, nel corso principale della città. Le rovine delle miniere furono murate. Molte delle nuove abitazioni dei minatori furono costruite sul versante della collina sopra la miniera. Sulla base di quanto riportato dai resoconti della stampa dell'epoca e dalle diverse testimonianze che si sono registrate, nell'incidente perirono 956 lavoratori, una parte dei quali (171) erano italiani emigrati da San Giovanni in Fiore, San Nicola dell'Alto, Falerna, Gizzeria, Civitella Roveto, Duronia, Civita d'Antino, Canistro, Torella del Santo e altre cittadine calabresi, abruzzesi e molisane. Il numero dei caduti italiani fa della tragedia mineraria di Monongah una delle più gravi - se non la più grave - mai abbattutesi sulla comunità italiana (nel pur tristemente assai più noto disastro di Marcinelle perirono 262 vittime, 136 delle quali italiane). Secondo alcune ricerche , inoltre, il numero dei minatori italiani deceduti potrebbe essere assai maggiore: uno studio dei cimiteri cittadini sembrerebbe portare il totale a oltre 500. Nessuno fra quanti presenti nella miniera si salvò. La maggior parte degli scomparsi è rimasta ignota, considerata la presenza di moltissimi minatori che all'ingresso in miniera non venivano registrati negli elenchi della Consolidated Coal Company, proprietaria dell'impianto; all'epoca era in uso il buddy system: i minatori erano soliti avvalersi dell'aiuto di parenti - anche bambini - e amici con i quali poi dividevano la paga. Per aiutare le 250 vedove e i mille orfani lasciati dalle vittime il 27 Dicembre 1907 più di duemila quotidiani promossero una raccolta di fondi che fruttò circa centocinquantamila dollari poi erogati come sussidio agli sfortunati familiari dei defunti.

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PER IL CENTENARIO DELLA SCIAGURA MINERARIA DI MONONGAH

Il 6 dicembre 1907 nelle gallerie 6 e 8 della miniera di carbone situata a Monongah si verificò il più grave disastro minerario che la storia degli Stati Uniti d'America ricordi. La sciagura fu provocata da un'esplosione di grisou, il terribile gas delle miniere. A causa della mancanza di adeguati respiratori, ai componenti delle squadre di soccorso fu impossibile resistere all'interno della miniera per più di 15 minuti consecutivi. Alcuni perirono durante il loro intervento. La camera ardente fu allestita nell'edificio della First National Bank della città. Centinaia di bare furono allineate di fronte all'edificio, nel corso principale della città. Le rovine delle miniere furono murate. Molte delle nuove abitazioni dei minatori furono costruite sul versante della collina sopra la miniera. Sulla base di quanto riportato dai resoconti della stampa dell'epoca e dalle diverse testimonianze che si sono registrate, nell'incidente perirono 956 lavoratori, una parte dei quali (171) erano italiani emigrati da San Giovanni in Fiore, San Nicola dell'Alto, Falerna, Gizzeria, Civitella Roveto, Duronia, Civita d'Antino, Canistro, Torella del Santo e altre cittadine calabresi, abruzzesi e molisane. Il numero dei caduti italiani fa della tragedia mineraria di Monongah una delle più gravi - se non la più grave - mai abbattutesi sulla comunità italiana (nel pur tristemente assai più noto disastro di Marcinelle perirono 262 vittime, 136 delle quali italiane). Secondo alcune ricerche , inoltre, il numero dei minatori italiani deceduti potrebbe essere assai maggiore: uno studio dei cimiteri cittadini sembrerebbe portare il totale a oltre 500. Nessuno fra quanti presenti nella miniera si salvò. La maggior parte degli scomparsi è rimasta ignota, considerata la presenza di moltissimi minatori che all'ingresso in miniera non venivano registrati negli elenchi della Consolidated Coal Company, proprietaria dell'impianto; all'epoca era in uso il buddy system: i minatori erano soliti avvalersi dell'aiuto di parenti - anche bambini - e amici con i quali poi dividevano la paga. Per aiutare le 250 vedove e i mille orfani lasciati dalle vittime il 27 Dicembre 1907 più di duemila quotidiani promossero una raccolta di fondi che fruttò circa centocinquantamila dollari poi erogati come sussidio agli sfortunati familiari dei defunti.

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Cina, 46 morti in miniera

Si teme che siano morte le 50 persone che erano rimaste intrappolate a causa di un' esplosione di gas in una miniera di carbone nel nord della Cina. Altri 46 minatori sono morti nell' incidente, uno dei più gravi ad essersi verificato quest' anno Cina.

Il bilancio, secondo l' agenzia Nuova Cina, potrebbe ancora aumentare perché ancora non si hanno notizie di 70 dei 111 minatori che erano al lavoro al momento dell' esplosione.

L' incidente è avvenuto nella contea di Hongtong, nella provincia del Shanxi, dove si trovano la maggior parte delle miniere di carbone della Cina.

Spesso gestite da imprenditori improvvisati che trascurano le più elementari misure di sicurezza, le miniere cinesi sono le più pericolose del mondo: nei primi sette mesi del 2007 oltre duemila minatori sono morti a causa di frane, esplosioni e allagamenti.

Gaza, ucciso un palestinese

Un palestinese e' stato ucciso oggi da fuoco israeliano nel nord della Striscia di Gaza, secondo fonti palestinesi e israeliane. L'ucciso era disarmato quando e' stato colpito dal fuoco dei soldati di guardia nei pressi del reticolato di confine tra Israele e Gaza. Un portavoce militare ha spiegato invece che i soldati hanno aperto il fuoco contro due persone che apparentemente si accingevano a deporre una mina, colpendo una di loro.

Usa: stuprata da 7 preti, risarcita

Ricevera' un risarcimento di 500mila dollari dalla Arcidiocesi di Los Angeles una donna violentata quando aveva 16 anni da sette preti.Rita Milla, che ha 46 anni, aveva denunciato fin dal 1984 di aver subito abusi da parte alcuni preti quando era ancora una minorenne. La donna, 25 anni fa, rimase incinta e un test Dna dimostro' che il padre della bimba e' Valentine Tugade, uno dei violentatori. All'epoca il sacerdote disse alla donna di andare nelle Filippine ad abortire

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TORINO, INCENDIO IN ACCIAIERIA: UN MORTO E NOVE FERITI

Tragedia nella notte nell'acciaieria Thyssenkrupp di Torino. Un operaio di 36 anni, Antonio Schiavone, di Envie (Cuneo) è morto e altri nove sono rimasti feriti, alcuni in condizioni disperate, in un incendio divampato, attorno all'1.30, nel reparto trattamento termico. Sul posto sono intervenute otto squadre dei vigili del fuoco che nel giro di poche ore hanno domato le fiamme mentre i lavoratori ustionati sono stati ricoverati uno rispettivamente alle Molinette, Mauriziano, Cto, due rispettivamente all'ospedale di Rivoli, al San Giovanni Bosco e al Maria Vittoria. Hanno riportato ustioni di terzo grado al 90% del corpo i due operai, entrambi di 26 anni, Bruno Santino e Giuseppe De Masi, ricoverati al Maria Vittoria. Grave anche Angelo Laurino, 34 anni, in rianimazione al San Giovanni Bosco da dove, invece, potrebbe essere dimesso in giornata un altro lavoratore, Maurizio Boccuzzi che ha riportato lievi ustioni al volto. Un altro ferito, Rocco Marzo, 54 anni, si trova, in stato di coma farmacologico, in rianimazione alle Molinette. E' ricoverato in rianimazione e versa in gravissime condizioni. L'uomo trasportato al Cto, invece, oltre alle ustioni estese sulla maggior parte del corpo, ha riportato anche gravi lesioni craniche ed è già stato sottoposto a un intervento chirurgico. Gravissimo anche il ventiseienne trasportato all'ospedale Mauriziano che in giornata sarà trasferito in un centro grandi ustionati fuori dal Piemonte. Sono invece lievi i danni riportati dai due lavoratori ricoverati all'Ospedale degli Infermi di Rivoli (Torino): intossicati dai fumi, sono rimasti alcune ore in osservazione in pronto soccorso. In mattinata verranno dimessi. Gli operai facevano parte del turno di notte, impegnati in una linea 5 che - secondo fonti sindacali - aveva subito un'accelerazione dei ritmi di produzione. Anche il sindaco della città, Sergio Chiamparino,ha posto, nel suo messaggio di cordoglio, il problema della sicurezza sul lavoro. I sindacati hanno indetto uno sciopero dei metalmeccanici per lunedì.

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gror071206 (last edited 2008-06-26 10:01:38 by anonymous)