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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

PALESTINA: PROTESTA PACIFICA CONTRO L'ASSEDIO ISRAELIANO, MA L'ESERCITO CONTINUA A UCCIDERE

Grande manifestazione popolare organizzata oggi nella Striscia di Gaza per protestare contro l'assedio israeliano alla striscia di Gaza. Alcune decine di dimostranti hanno lanciato sassi contro il muro che delimita il confine nei pressi del valico di Eretz, limite settentrionale della Striscia, proclamato questa mattina dalle autorita' israeliane come 'zona militare chiusa'. I militari israeliani hanno risposto sparando colpi di armi da fuoco. Non ci sono notizie di feriti, ma fonti locali parlano di una cinquantina di persone arrestate. Oltre seimila agenti di polizia israeliani erano concentrati nella zona di Ashqelon e di Sderot (Neghev) per impedire alle masse palestinesi di entrare in territorio israeliano. Secondo la tv Al Jazeeram l'esercito israeliano ha sparato pallottole di piombo e gas lacrimogeni contro la folla dei manifestanti palestinesi a Beit Hanun, a nord di Gaza. Intanto continuano le azioni armate da parte israeliana e almeno quattro palestinesi sono stati uccisi nella notte in due raid compiuti dall’aviazione militare israeliana nella Striscia di Gaza, dove è stata compiuta anche un’incursione terrestre. Le Brigate al-Qassam, braccio armato del movimento palestinese Hamas, sembrano confermare che le vittime erano loro militanti. Altre tre persone sarebbero state ferite negli attacchi a Khoza (all’est di Khan Younis) e a Gaza, nel quartiere orientale di Shaja'eya. La quarta vittima sarebbe un militante dei Comitati di resistenza popolare ucciso dal fuoco israeliano nel settore di Rafah (sud).

IRAQ: LA GUERRA CONTINUA, ATTENTATI E VITTIME

Tre civili iracheni, tra cui un bambino, sono morti e quattro donne sono rimaste ferite oggi in un'esplosione a ovest della città di Mossul, a nord della capitale irachena . Tutte le vittime appartengono ad una stessa famiglia. Secondo fonti di polizia l'espolosione è avvenuta probabilmente dopo un colpo di mortaio, su una abitazione. Quattro pellegrini sciiti, diretti nella citta' santa di Kerbala, sono morti nell'esplosione di una bomba nel sud di Baghdad, all'indomani di un attentato suicida che sempre a sud della capitale ha fatto 40 morti. Altre 15 persone sono rimaste ferite. Nei prossimi giorni a di Kerbala, citta' santa per gli sciiti iracheni, sono attesi circa due milioni di fedeli per le celebrazioni del quarantesimo giorno dopo la Ashura, la piu' importante ricorrenza religiosa per i musulmani sciiti. Alcuni uomini hanno assaltato ieri sera a Baghdad l'abitazione di uno zio di Salam al Saubai, ex-vicepremier ed esponente del Fronte del consenso sunnita. L'uomo, capo di una milizia locale, è stato ucciso assieme al cugino di Saubai, mentre alcuni familiari sono rimasti feriti nell'attacco. Il comando Usa in Iraq ha riferito che due soldati della divisione multinazionale sono morti ieri a Baghdad. Uno è stato ucciso da colpi d'arma da fuoco durante uno scontro con alcuni insorti nel sud della capitale. L'atro è deceduto a causa dell'esplosione di una bomba a margine della strada che stava percorrendo sul suo veicolo. I soldati morti in Iraq sono così 3972.

PAKISTAN: ATTENTATO SUICIDA, OLTRE 10 MORTI

C'e' un generale dell'esercito pachistano tra i morti dell'attentato suicida compiuto a Rawalpindi, vicino Islamabad. La tv di stato ha riferito che i morti sono tra i dieci e i dodici e che il generale ucciso si chiamava Mushtaq Baig: un kamikaze a bordo di un'autobomba si e' lanciato contro il suo convoglio e si e' fatto esplodere. I feriti sarebbero almeno ventisei. Rawalpindi, megalopoli che confina con la capitale pachistana, e' la principale citta'-guarnigione del paese e sede dello stato maggiore dell'esercito. L'attentato di oggi, a una settimana dalla elezioni politiche e provinciali che hanno segnato la vittoria dei partiti di opposizione al presidente Pervez Musharraf, si iscrive sulla lunga scia di sangue che nel paese ha toccato l'apice il 27 dicembre con l'assassino della leader dell'opposizione Benazir Bhutto.

SOMALIA: VIOLENTI COMBATTIMENTI NEL SUD-OVEST

Sarebbero almeno 18 i soldati somali fedeli al governo di transizione uccisi negli intensi combattimenti avvenuti ieri nella città di Dinsoor, una trentina di chilometri a sud di Baidoa, nella zona sud-occidentale della Somalia. Una decina di feriti, due dei quali in gravi condizioni. Gli scontri sono cominciati al mattino, quando un gruppo di uomini armati ricollegabili alle deposte Corti Islamiche e al movimento degli ‘shebab’ ha lasciato le colline circostanti Dinsoor, entrando in città e attaccando la stazione di polizia e un distaccamento militare. I combattimenti, che fonti locali definiscono molto violenti, sono durati per alcune ore, concludendosi con la ritirata delle forze governative. Nel pomeriggio, però, gli stessi miliziani antigovernativi hanno abbandonato Dinsoor facendo ritorno sulle colline circostanti.

CIPRO: ELETTO PRESIDENTE IL COMUNISTA CHRISTOFIAS

Demetris Christofias candidato del partito comunista cipriota è stato eletto presidente di Cipro nelle elezioni svoltesi ieri. Christofias ha subito promesso che tenterà di rivitalizzare i colloqui per l'unità dell'isola e ha annunciato che inconrtrerà il leader della parte turca, Mehmet Ali Talat, che lo ha chiamato per congratularsi della vittoria. Christofias, 61 anni, docente di storia e comunista, è stato eletto con il 53,37 percento delle preferenze, contro il 46,63 del suo rivale, l'ex ministro degli Esteri Ioannis Kasoulides.

ITALIA

GENOVA: PROCESSO CASERMA BOLZANETO, LA PAROLA ALL'ACCUSA (corrisp. ROR)

La caserma di Bolzaneto, descritta oggi dai pm, è sembrata un girone infernale e un luogo di tortura fisico e psicologico: ragazzi e ragazze picchiate, tenuti ore e ore in piedi con le mani alzate, accompagnati in bagno e lasciati con le porte aperte, insultati, spogliati, derisi e minacciati di guai peggiori, tra cui la sodomizzazione, un salame usato come manganello, una mano divaricata e spezzata. Le ragazze erano chiamate "Troie', "Puttane" come accadde a Sara Bartezaghi a cui agenti dissero anche, ricordando la morte di Carlo Giuliani: "Ne abbiamo ammazzato uno, ne dovevamo ammazzare cento". Il pm Ranieri Miniati ha poi fatto un riepilogo delle testimonianze più salienti delle parti lese durante il processo, tutte avallate dai ricordi di altri detenuti presenti nella caserma. Tra queste quella di Massimiliano A., 36 anni, napoletano, disabile al cento per cento."Gli agenti mi hanno preso in giro - aveva raccontato al processo - per la mia bassa statura, insultandomi con 'Nano buono per il circo', 'Nano di merda', 'Nano pedofilo'. Il pm ha anche ricordato che Massimiliano per un'ora non riusci' a farsi accompagnare in bagno, per cui si fece addosso i suoi bisogni e rimase sporco a lungo perché gli impedirono di pulirsi. Un altro episodio ricordato oggi riguarda Katia L. minacciata dagli agenti di farle fare la stessa fine di Sole (Maria Soledad Rosas), l'anarchica argentina che si suicido' in carcere dopo la morte del compagno, entrambi arrestati nell'ambito dell'inchiesta sugli attentati contro la Tav in Valle Susa. La ragazza si senti' male e vomitando sangue venne portata in infermeria dove un medico le somministrò dell'ossigeno. Al rifiuto della ragazza di sottoporsi ad una iniezione il medico la liquidò:"Vai pure a morire in cella". I pm hanno poi concluso la seconda parte della requisitoria elencando i vari elementi probatori raccolti, sostenendo l'attendibilità di tutte le dichiarazioni delle parti lese sottoposte a varie tipologie di riscontri. La requisitoria proseguirà domani.

METALMECCANICI: REFERENDUM SUL CONTRATTO NAZIONALE

Si sono aperte questa mattina nelle aziende metalmeccaniche le urne per il referendum sul contratto nazionale di lavoro siglato da Fim, Fiom e Uilm e Federmeccanica. Il referendum arriva ad un mese dalla firma. L'accordo prevede 127 euro lordi di aumento salariale per un periodo che si allunga e va a coprire 30 mesi anziché 24; arriveranno 260 euro per chi non fa contrattazione di secondo livello, 300 euro di una tantum per coprire il ritardo del rinnovo contrattuale e, per la prima volta, la parità normativa fra operai e impiegati. Inoltre i lavoratori di alcuni stabilimenti Fiat non voteranno, sono infatti in cassa integrazione ormai da una settimana, dopo la decisione del gruppo automobilistico italiano di sospendere l'attività nelle linee dove si producono le vetture con motore multijet 1.3 a Mirafiori, Melfi e Termini Imerese. I lavoratori non sanno ancora quando e come torneranno al lavoro.

VICENZA: OLTRE 6.000 FIRME IN POCHE ORE CONTRO LA BASE MILITARE

"Se il reato è sognare un mondo migliore e difendere la nostra città, anche io sono colpevole": 6178 donne e uomini hanno sottoscritto, sabato scorso, la petizione del Presidio Permanente; "siamo tutti No Dal Molin", recitava il volantino dell'iniziativa volta a dimostrare la popolarità del movimento che si batte contro la costruzione della nuova base Usa a Vicenza. «Un risultato di sei volte superiore al nostro obiettivo che dimostra quanto questo movimento sia radicato tra la cittadinanza»; la giornata di banchetti che si è tenuta sabato 23 febbraio era stata chiamata "operazione mille firme", invece Vicenza ci ha sorpreso ancora una volta con la sua disponibilità. Sono bastate 8 ore e una trentina di banchetti sparsi tra il capoluogo e la provincia per dimostrare, ancora una volta, la volontà della comunità locale di difendere la propria terra dalla militarizzazione. "Anche se non ero presente a tutte le iniziative - recita la petizione - ne condivido i fini e le pratiche: difendere la nostra terra, la nostra città e il futuro dei nostri figli è un diritto": una prova di solidarietà alle donne e agli uomini raggiunti da avvisi di garanzia per l'occupazione della Prefettura vicentina, ma anche la dimostrazione della condivisione di un percorso che, nell'ultimo anno, ha visto l'occupazione della Basilica Palladiana, il taglio dei cavidotti funzionali alla nuova base, la piantumazione di 150 alberi all'interno del Dal Molin e il blocco degli ingressi dell'aeroporto per impedire il proseguimento delle bonifiche propedeutiche all'apertura dei cantieri. «Qualcuno - hanno dichiarato al Presidio - voleva dipingere questo movimento come isolato e arroccato nel tendone di Ponte Marchese; la raccolta firme di sabato scorso è la miglior risposta che potevamo dare: i No Dal Molin sono ovunque».

ISTAT: QUALE INDICE DEI PREZZI SERVIREBBE DAVVERO (Segreteria nazionale di Usi/RdB-Ricerca)

Sono in tanti a interrogarsi sulla utilità dell'ultima uscita dell'Istat in materia di inflazione. Chi può trarre vantaggio dall'indice di nuovo conio riguardante i prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto? Certamente non i lavoratori, essendo noto a tutti chi il detto indice non ha alcun valore legale che spetta, invece, solo a quello dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, ma sicuramente quanti hanno interesse ad alimentare la confusione. Sta di fatto che l'inopinata uscita dell'Istat non tiene conto delle stringenti raccomandazioni provenienti da Eurostat (cfr. resoconti sedute 29-30 marzo e 18-19 giugno 2007) in ordine alla necessità di "maneggiare" con cura e attenzione tale tipo di studi, facili ad ogni strumentalizzazione. Anzi, il "nuovo" indice è stato ideato, realizzato e diffuso senza alcun coinvolgimento, anzi a completa insaputa del dirigente responsabile della struttura competente sul piano metodologico. Per dare una risposta seria alle attese e ai bisogni delle famiglie, bene farebbe l'Istat a ridare al Paese un indice del quale si è persa ogni traccia da quattro anni: quello della povertà assoluta. Un indicatore che consentirebbe di valutare con esattezza e in modo inequivocabile la soglia di sopravvivenza delle famiglie italiane che impegnerebbe il Governo ad attuare serie politiche di lotta all'indigenza.

Gr 13:00

ESTERI

PALESTINA

Si e' conclusa senza incidenti la 'catena umana' grande manifestazione popolare organizzata oggi nella Striscia di Gaza per protestare contro l'assedio israeliano alla striscia di Gaza. La polizia di Hamas ha creato un cordone nel nord per impedire ai dimostranti di raggiungere il valico con Israele di Erez, proclamato questa mattina dalle autorita' israeliane come 'zona militare chiusa'. Oltre seimila agenti di polizia israeliani erano concentrati nella zona di Ashqelon e di Sderot (Neghev) per impedire alle masse palestinesi di entrare in territorio israeliano. Il ministro degli esteri israeliano Tzipi Livni e il ministro della difesa Ehud Barak avevano chiarito in nottata che ai palestinesi non sarebbe stato consentito entrare in territorio israeliano e che in caso di incidenti "la responsabilità ricadrebbe unicamente su Hamas". Ai soldati erano stati consegnati mezzi non letali per l'evenyuale dispersione della manifestazione.

Intanto continuano le azioni armate da parte israeliana e almeno quattro palestinesi sono stati uccisi nella notte in due raid compiuti dall’aviazione militare israeliana nella Striscia di Gaza, dove è stata compiuta anche un’incursione terrestre. L’esercito di Tel Aviv sostiene di aver aperto il fuoco su miliziani armati. Le Brigate al-Qassam, braccio armato del movimento palestinese Hamas, sembrano confermare che le vittime erano loro militanti. Altre tre persone sarebbero state ferite negli attacchi, perpetrati, secondo testimoni, a Khoza (all’est di Khan Younis) e a Gaza, nel quartiere orientale di Shaja'eya. La quarta vittima sarebbe un militante dei Comitati di resistenza popolare ucciso dal fuoco israeliano nel settore di Rafah (sud).

LIBANO

Questa notte il capo della Lega Araba Amr Moussa si è intrettenuto con i leaders delle fazioni libanesi per tentare di sbloccare la crisi politica, ma questa mattina i media del paese dei Cedri sostengono che gli incontri non hanno avuto alcun esito. Moussa ha parlato con Saad Hariri e Amin Gemayel della maggioranza al governo, e con il generale Michel Aoun per l'opposizione, ma l'unico accordo raggiunto riguarda solo il proseguimento dei colloqui. Ieri, appena giunto a Beirut, il segretario della Lega Araba aveva incontrato il presidente del Parlamento Nabih Berri e il premier Fouad Siniora.

IRAQ

Secondo quanto ha dichiarato oggi l'agenzia di stampa Aswat al Iraq, alcuni uomini hanno assaltato ieri sera a Baghdad l'abitazione di uno zio di Salam al Saubai, ex-vicepremier ed esponente del Fronte del consenso sunnita. L'uomo, capo di una milizia locale, è stato ucciso assieme al cugino di Saubai, mentre alcuni familiari sono rimasti feriti nell'attacco.

Il comando Usa in Iraq ha riferito che due soldati della divisione multinazionale sono morti ieri a Baghdad. Uno è stato ucciso da colpi d'arma da fuoco durante uno scontro con alcuni insorti nel sud della capitale. L'atro è deceduto a causa dell'esplosione di una bomba a margine della strada che stava percorrendo sul suo veicolo. I soldati morti in Iraq sono così 3972.

IRAN

Una forte esplosione ha colpito la città di Tabriz, nel nord ovest dell'Iran. La causa, ancora non chiara, potrebbe essere la costruzione di una strada sul monte Einali. Si ignora se ci siano delle vittime

PAKISTAN

Secondo quanto dichiarato dalla tv locale pachistana Aaj Tv, un attacco kamikaze è avvenuto oggi nei pressi degli uffici degli Archivi nazionali a Rawalpindi, in Pakistan. In base a quanto riportano fonti governative, quattro sono le persone, compreso l'attentatore, che hanno perso la vita nell'esplosione, mentre i feriti sarebbero una decina.

CIPRO

Demetris Christofias candidato del partito comunista cipriota è stato eletto presidente di Cipro nelle elezioni svoltesi ieri. Christofias ha subito promesso che tenterà di rivitalizzare i colloqui per l'unità dell'isola e ha annunciato che inconrtrerà il leader della parte turca, Mehmet Ali Talat, che lo ha chiamato per congratularsi della vittoria. Christofias, 61 anni, docente di storia e comunista, è stato eletto con il 53,37 percento delle preferenze, contro il 46,63 del suo rivale, l'ex ministro degli Esteri Ioannis Kasoulides.

SRI LANKA

L'esercito cingalese ha bombardato ieri un'area di Kilinochchi, nel nord dello Sri Lanka, uccidendo 10 ribelli delle Tigri Tamil, tra cui un leader del gruppo, e causando gravi danni. Ventisei guerriglieri e cinque soldati sono invece morti durante alcuni scontri. Secondo le Tigri durante i bombardamenti aerei sarebbero stati feriti anche due civili.

ITALIA

La guardia di finanza italiana riferisce di avere intercettato un'imbarcazione di legno con a bordo 30 migranti al largo dell'isola di Lampedusa. Nel corso del fine settimana ci sono stati nove sbarchi, che hanno portato sull'isola almeno 700 persone. Il nuovo Centro di prima accoglienza di Lampedusa, molto più capiente del precedente, può accogliere fino a 750 persone, ma si trova già al limite della capienza.

Record storico per i prezzi della benzina che questa mattina hanno toccato quota 1,413 euro al litro, livello mai raggiunto in precedenza. Lo si rileva dall'aggiornamento dei listini di 'Quotidiano Energia', che mostra una raffica di rincari da parte di quasi tutti i marchi sia per la benzina sia per il diesel

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror080225 (last edited 2008-06-26 09:58:14 by anonymous)