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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Continua a salire il numero delle vittime palestinesi, soprattutto civili, donne e bambini, a seguito della guerra scatenata da Israele con raid aerei e incursioni via terra nella Striscia di Gaza. Al terzo giorno di attacco il bilancio delle vittime dei massacri israeliani e' di 33 morti e circa 60 feriti, dei quali numerosi versano in gravi condizioni. Uno dei dirigenti politici Khalil al-Haya, padre di un militante di Hamas ucciso giovedi', ha fra l'altro accusato il presidente dell' Anp Abu Mazen di collusione con Israele, mentre un altro portavoce di Hamas, ha accusato a sua volta gli israeliani di essere "i nuovi nazisti". A Gaza oggi la popolazione e' scesa nuovamente in strada per protestare contro questa nuova massiccia offensiva, come ci racconta Rami Al Mughari, giornalista dell' International Middle East Media Center e residente a Gaza.

Bolivia: due referendum il 4 maggio

Il parlamento boliviano ha approvato per il 4 maggio due referendum consultativi sulla nuova Costituzione e sull'eliminazione del latifondo. La nuova Costituzione e' stata approvata il 9 dicembre dall'Assemblea costituente controllata dal Movimento al socialismo, il partito del presidente Evo Morales, senza la presenza dell'opposizione,secondo cui la Magna Carta 'e' illegale'. L'art 398 della nuova Costituzione prevede l'eliminazione del latifondo,considerato contrario all'interesse collettivo.

Pakistan: attentato suicida, 24 morti

Un attentato suicida, oggi, durante una cerimonia funebre nel Nord Ovest del Pakistan ha causato 24 morti e una quarantina di feriti. Lo riferisce la tv pachistana Dawn, citando il ministero dell'Interno. Il kamikaze ha preso di mira la folla radunatasi per il funerale di un alto funzionario di polizia a Lakki Marwat, ucciso stamani da una bomba insieme a due altri colleghi nella stessa turbolenta zona,dove per settimane si sono scontrati militanti integralisti e truppe pachistane.

ITALIA

SCIOPERO SCUOLA: SINDACATO SODDISFATTO

Sciopero questa mattina della prima ora di lezione indetto dai Cobas scuola, cui ha aderito un insegnante su quattro, secondo le stime dello stesso sindacato di base che, evidenziando il totale silenzio dei principali mezzi di informazione, ritiene un buon successo la partecipazione. La lotta partita oggi e' finalizzata al ritiro dell'OM 92. L' ordinanza, voluta dal ministro Fioroni, impone recuperi-farsa di pochissime ore "ridicolizzando la scuola e umiliando i docenti". Il sindacato ha gia' indetto un altro sciopero con le stesse modalita' per il 18 marzo.

Una donna si e' data fuoco davanti al cancello posteriore del sito di stoccaggio di Taverna del Re, a Giugliano (Napoli) ma non sarebbe in gravi condizioni. Insieme ad un'altra signora, la donna si era incatenata al cancello minacciando, con una lattina di benzina in mano, di darsi fuoco per protestare contro la riapertura della discarica decisa dal commissario straordinario De Gennaro, che ignora le proteste dei cittadini mobilitati in presidio davanti al sito. Non e' la prima volta che la donna protesta contro la riapertura del sito: ha infatti preso parte, per oltre due mesi, ai presidi che di giorno come di notte i cittadini hanno messo in atto.

Il presidente della Giunta regionale della Campania, Antonio Bassolino, e altri 27 imputati nel procedimento per le presunte irregolarità nella gestione del ciclo dei rifiuti sono stati rinviati a giudizio. Lo ha deciso il gup Marcello Piscopo. Il processo comincerà il 14 maggio davanti alla quinta sezione del Tribunale di Napoli.

Gli imputati sono stati rinviati a giudizio per tutti i reati contestati, che vanno dalla frode in pubbliche forniture alla truffa aggravata ai danni dello Stato, al falso e all'abuso d'ufficio. Il rinvio a giudizio riguarda anche le "persone giuridiche" ovvero le società Impregilo, Fibe, Fisia Italia Impianti, Fibe Campania e Gestione Napoli. Le società vanno a giudizio per illecito amministrativo.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

TERZO GIORNO CONSECUTIVO DI RAID ISRAELIANI, ANCORA VITTIME

È un tecnico di 25 anni dell’azienda elettrica di Gaza, Muhammad Shamiyya, la prima vittima dei nuovi raid aerei lanciati anche oggi dalle forze armate israeliane sulla Striscia di Gaza, nel terzo giorno consecutivo di azioni militari che finora, secondo bilanci provvisori, hanno ucciso almeno 31 persone, inclusi otto bambini. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Maan, l’uomo è morto dopo che un razzo ha centrato l’auto sulla quale viaggiava nel centro di Khan Younis, nel sud della Striscia. Fonti sanitarie fanno sapere che nell’attacco un’altra persona è rimasta ferita. Da questa mattina, gli aerei da guerra israeliani avrebbero già compiuto tre raid aerei, entrando in azione anche contro la sede del sindacato dei lavoratori palestinesi, nel quartiere Saftawi, nel nord di Gaza. In questo attacco, precisano fonti sanitarie, almeno 19 persone sono state ferite, incluso un neonato di due mesi. Fonti militari israeliane, citate dalla stampa internazionale, parlano di altri raid condotti a nord di Gaza e più precisamente a Jabalya e a Beit Lahya.

Iraq: tutte le truppe turche ritirate dice ministro iracheno

Tutte le truppe turche si sono ritirate dal nord dell'Iraq e sono tornate dalla parte turca della frontiera internazionale. Lo ha detto il ministro degli Esteri iracheno Hoshiyar Zebari, rallegrandosi per questa decisione. "Pensiamo che sia la cosa giusta da fare per la Turchia", ha aggiunto.

DISORDINI: ANCORA TENSIONE, APPELLI AL DIALOGO

Resta tesa la situazione in molte città del Camerun, che da giorni sta registrando i disordini più gravi degli ultimi 15 anni nei quali, secondo bilanci ufficiosi e ancora da confermare, sarebbero morte una ventina di persone. Se le violenze più gravi tra giovani manifestanti e forze dell’ordine sono avvenute tra lunedì e mercoledì, scontri di strada si sono registrati anche ieri in almeno due città dell’ovest (Bamenda e Bafang), causando la morte di almeno tre persone. Fonti di stampa locale, stamani riportano notizie di una situazione sostanzialmente calma nel sud e nel nord del paese, di una calma tesa a Yaoundé, mentre un’aria più pesante si continuerebbe a respirare a Douala e nelle località teatro dei principali disordini dei giorni scorsi. Un invito al dialogo e al confronto è stato lanciato ieri dal ministro delle Comunicazioni, Jean Pierre Biyiti, che ha chiesto la collaborazione dei giornali locali per stemperare le tensioni. Nei giorni scorsi, migliaia di manifestanti, soprattutto giovani, sono scesi in strada per protestare contro i continui rincari dei prezzi dei beni di prima necessità (ma anche benzina e mezzi pubblici); la protesta è andata poi assumendo una crescente connotazione politica contro il presidente Paul Biya.

DARFUR: VENTI MORTI IN SCONTRI TRA COMUNITÀ

Almeno venti persone sono morte per l’attacco lanciato ieri da uomini armati non identificati contro il villaggio di al-Sunta, nel Darfur meridionale, uno dei tre stati che compone l’omonima regione occidentale sudanese teatro da cinque anni di un conflitto interno che ha provocato una gravie crisi umanitaria. La notizia, riportata da fonti giornalistiche locali e internazionali, è stata confermata sia da fonti ufficiali che da esponenti della ribellione, che però riportano una ricostruzione differente. Se i ribelli accusano dell’incursione milizie filo-governative, un portavoce delle forze armate sudanesi ha parlato di scontri “tribali” probabilmente legati a furti di bestiame. Anche fonti della missione ibrida Nazioni Unite-Unione Africana hanno confermato l’attacco di ieri, avallando, sulla base delle prime informazioni, l’ipotesi governativa e facendo riferimento a scontri tra comunità locali.

ITALIA

I lavoratori del porto di Genova e del Vte di Voltri hanno proclamato 48 ore di sciopero a seguito dell' ennesimo omicidio sul lavoro che è costato stanotte la vita ad un loro compagno. L'operaio, 40 anni, sposato e padre di una bambina, è precipitato sulla banchina da un'altezza di 20 metri mentre stava eseguendo le operazioni di scarico di una nave portacontainer forse perchè colpito da un gancio meccanico all'interno del terminal Sech dello scalo genovese. L'uomo aveva iniziato a lavorare nel porto genovese al posto del padre, anch'esso vittima di un omicidio sul lavoro anni fa. La decisione di incrociare le braccia è stata presa dopo un primo blocco spontaneo del terminal di San Benigno, cui hanno aderito per solidarietà anche i lavoratori del Vte di Voltri. In mattinata, un corteo di protesta dei lavoratori del porto commerciale di Genova è partito da lungomare Canepa diretto verso la prefettura. In strada anche un corteo degli operai delle Riparazioni navali, in sciopero dalle 10 a mezzogiorno. Intanto continua il presidio a tutti i varchi portuali con gli operai che bloccano ogni accesso. La protesta andrà avanti per tutto il fine settimana. I sindacati confederali inoltre hanno proclamato uno sciopero immediato in tutti i porti italiani. Con quello odierno, salgono a sette gli omicidi sul lavoro accorsi nel porto ligure durante gli ultimi 12 anni, l'ultimo soltanto il 13 aprile scorso. Il servizio con Luca Franza, operaio portuale di Genova.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror080229 (last edited 2008-06-26 09:58:13 by anonymous)