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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

PALESTINA Raid aereo israeliano nella Striscia: morto un palestinese

Secondo l'emittente televisiva satellitare Al Jazeera, l'esercito israeliano avrebbe compiuto un nuovo raid aereo nella Striscia di Gaza. Il raid, avvenuto dopo la morte questa mattina di un soldato dell'esercito israeliano, avrebbe causato la morte di un cittadino palestinese e il ferimento di un altro. L'attacco è avvenuto nella zona orientale di Jabaliya.

PALESTINA - Incidenti nella Spianata delle Moschee

Incidenti fra polizia israeliana e fedeli musulmani sono scoppiati questa mattina nella Spianata delle Moschee. Gli agenti sono intervenuti per disperdere la folla di fedeli musulmani che pretendeva di prendere parte ai lavori di pulizia e manutenzione del sito a loro sacro. I tafferugli sono scoppiati proprio nel periodo di tensione fra i custodi dei beni musulmani e le autorità israeliane dovuti ai lavori di manutenzione di una parte della Spianata

PALESTINA - Israele permette ingresso di aiuti umanitari a Gaza

Israele ha permesso a circa 160 camion carichi di aiuti umanitari di entrare nella Striscia di Gaza. I convogli, entrati dal valico di Karni, di Sufa e da quello di Kerem Shalon, vicino a Rafah, hanno portato beni di prima necessità come farina, frutta, carne e pesce surgelati, riso, olio e zucchero. Ancora proibito è invece il rifornimento di prodotti alimentari e commerciali non ritenuti essenziali e di carburante.

EGITTO - Costruiti tre chilometri di muro a Rafah

Il segretario di stato Usa, Condoleezza Rice, in visita a Bruxelles, ha affermato di confidare nel fatto che l'Egitto, che stà portando avanti una serie di incontri con esponenti di Hamas e della Jihad islamica a El-Arish, nella penisola del Sinai, "continui a fare tutto quello che può per favorire il ritorno delle parti al dialogo". Nel mentre, gli operai egiziani hanno completato tre chilometri del muro di cemento e pietre che ha sostituito le barriere di filo spinato nei pressi del valico di Rafah. Non è ancora chiaro se il muro, alto tre metri, coprirà tutti e 14 i chilometri del confine tra Egitto e Gaza.

LIBANO - Hezbollah accusa Usa di prolungare vuoto presidenziale

Naim Qassim, numero due di Hezbollah, ha dichiarato oggi che con l'invio delle proprie navi a largo del Libano "gli Stati Uniti vogliono dare un po' di forza a Fuad Siniora", premier sunnita che Qassim ha definito, insieme ai suoi alleati, "agente americano". Qassim ha aggiunto che la maggioranza antisiriana, che il movimento sciita cerca di rovesciare, boicotterà l'elezione del presidente della Repubblica l'11 marzo prossimo "perchè non vogliono una soluzione politica della crisi". Secondo Qassim gli Stati Uniti vorrebbero mantenere Siniora al governo fino alle elezioni legislative del 2009 e ritardare la scelta del nuovo presidente.

VENEZUELA - Presidente Chavez nega contatti con le Farc e sfida Uribe

"Mi ha fatto molto ridere". Il presidente venezuelano, Hugo Chavez, ha utilizzato queste parole per definire la decisione presa dal presidente colombiano Alvaro Uribe di denunciarlo alla Corte penale internazionale con l'accusa di "patrocinio e finanziamento di genocidio". Chavez, durante la conferenza stampa tenuta con il presidente ecuadoriano Rafael Correa, ha negato di essere in contatto con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), smentendo le accuse in base alle quali avrebbe avuto una conversazione telefonica con il numero due delle Farc, Raul Reyes, prima della sua morte in un attacco dell'esercito colombiano. Chavez ha inoltre aggiunto, in relazione a quanto dichiarato da Uribe, che "l'aggressore pretende di porsi come un aggredito", e di essere comunque pronto a comparire di fronte ai giudici della Corte internazionale.

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USA - Bomba contro un centro di reclutamento dell'esercito a New York

Il centro di reclutamento colpitoUna piccola bomba esplosa nella notte a Times Square, a New York, ha fatto tornare alla mente dei cittadini della grande mela le azioni terroristiche del passato. L'ordigno rudimentale ha preso di mira una stazione di reclutamento dell'esercito statunitense, devastandone la vetrina ma senza causare vittime. Inizialmente i vigili del fuoco avevano chiuso la linea metropolitana che arriva a Times Square ma adesso tutto è tornato alla normalità. “E' un insulto ai soldati che servono il nostro Paese” ha detto il sindaco di New York, Michael Bloomberg. Anche la portavoce del dipartimento di Sicurezza, Laura Keehner, ha fatto sapere che l'allarme è rientrato e che l'esplosione avvenuta nella notte “non rappresenta una minaccia imminente alla sicurezza nazionale”. Gli inquirenti sono al lavoro e non escludono nessuna ipotesi. Il legame fra l'esplosione e eventuali gruppi terroristici presenti nel Paese è ancora tutta da valutare.

ITALIA

Molfetta, procuratore di Trani esclude la fatalità. Ancora due morti sul lavoro

Il procuratore di Trani, Nicola Barbera, esclude che sia stata una fatalità all'origine della catena di morti alla Truck Center di Molfetta. Barbera è stato sentito in un'audizione in Prefettura dalla commissione parlamentare d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro, presieduta dal senatore Oreste Tofani. Al termine dell'audizione il procuratore ha parlato invece di scarsa attenzione a quelli che potevano essere i pericoli o di un caso nuovo di fronte al quale i lavoratori della Truck Center non erano preparati o non erano a conoscenza. Gli accertamenti, ha detto ancora Barbera, richiederanno ancora una ventina di giorni.

All'audizione ha partecipato anche il pm che conduce l'indagine, Giuseppe Maralfa. La Procura di Trani ha inoltre escluso che al momento esista un'indagine sui soccorsi dell'ultimo operaio morto, il ventenne Michele Tasca, estratto ancora vivo ma in gravissime condizioni e quindi trasportato da un ospedale ad un altro.

Dalle audizioni della commissione parlamentare d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro è emerso che nessun controllo era stato effettuato alla Truck Center di Molfetta prima della catena di 5 morti. Da quanto è stato inoltre raccolto dalla commissione, la ditta era in regola con le autorizzazioni per rimessaggio e lavaggio ma non per altre tipologie di attività. Proprio su questi aspetti si stanno concentrando le indagini.

Sono intanto in corso le autopsie sui corpi delle cinque vittime. Gli esami dovranno stabilire la natura delle esalazioni letali provocate dal contenuto della cisterna-killer.

Continua il lungo elenco di morti bianche. Stanotte, a Milano, un operaio addetto allo smistamento dei treni è stato travolto e ucciso da un convoglio in transito.

Carlo Pistoni, capocantiere di 56 anni, residente a Traversetolo, in provincia di Parma, lavorava per la 'Costruzioni linee ferroviarie spa', ditta che aveva in appalto l'esecuzione di lavori di manutenzione dei binari.

Secondo una prima ricostruzione, Pistoni, che sembra indossasse il giubbotto catarifrangente, è stato travolto dal treno regionale Torino-Milano mentre si trovava di spalle vicino ai binari. Il convoglio, che da pochi minuti aveva lasciato la stazione di Rho, viaggiava a una velocità di circa 100 chilimetri orari. Inutile l'intervento del 118. L'operaio è morto ancora prima del trasporto in ospedale.

Determinante per stabilire le responsabilità potrebbe essere l'orario dell'incidente. La Clf ha ribadito di aver richiesto l'autorizzazione per effettuare i lavori di manutenzione sui binari alle Ferrovie, le quali, dal canto loro, hanno precisato che l'autorizzazione prevedeva un'interruzione della circolazione ferroviaria a partire dall'1 e 30 mentre l'incidente è avvenuto a mezzanotte e trenta.

Non è finita. Un agricoltore è morto in un incidente sul lavoro a Brescia. Erano le 11 circa quando, F.B. 68 anni, ha perso la vita a Esine, in un'azienda agricola nella frazione di Plemmo in Valcamonica. Ancora non chiara la dinamica dei fatti: l'uomo, originario del posto, era intento a tagliare della legna quando, forse per un malore o per un incidente, i suoi abiti sono rimasti intrappolati in un macchinario, una sorta di nastro trasportatore, causandone il decesso. I carabinieri di Breno e il personale dell'Asl sono al lavoro per accertare l'esatta dinamica dell'incidente.

RESOCONTO PRESIDIO PROCESSO PER STUPRO AUDIO ROR

RAGGIUNTO ACCORDO PRECARI POLICLINICO AUDIO ROR

G8, INCHIESTA BIS PER 11 CARABINIERI

Per undici carabinieri della caserma di Bolzaneto sarà aperto un nuovo fascicolo: l´ipotesi di accusa formulata è quella di falsa testimonianza. Lo hanno chiesto i pubblici ministeri Ranieri Miniati e Petruzziello nel contesto della requisitoria pronunciata per 45 persone imputate per le violenze e i soprusi nella caserma di Bolzaneto. La requisitoria sarà completata entro i primi giorni della prossima settimana. Bolzaneto, inchiesta bis sui carabinieri

OMICIDI BIANCHI: RINVIATA L'APPROVAZIONE DEL DECRETO SICUREZZA SUL LAVORO AUDIO RODU

E' slittato per questo pomeriggio alle 17 la riunione del consiglio dei ministri che dovrebbe approvare il decreto attuativo della legge delega sulla sicurezza sul lavoro. Il rinvio dalla mattina al pomeriggio potrebbe essere dovuto alle resistenze di ieri mostrate da Confindustria rispetto alla parte riguardante le sanzioni contenute nel decreto. Manca ancora infatti un testo definitivo, e prima della riunione dei ministri ci sarà un nuovo incontro tra Governo e parti sociali per arrivare ad un documento condiviso, anche con l'adesione di Confindustria e del mondo delle imprese.Il nodo del contendere riguarda la previsione dell'arresto per l'imprenditore che non abbia effettuato la valutazione del rischio o non abbia nominato il responsabile prevenzione su aziende che fanno lavorazioni pericolose. Per questa mancanza il Testo prevede il carcere da sei mesi a due anni ma la Confindustria chiede una sorta di passaggio intermedio per permettere all'impresa di mettersi in regola. "Il Governo dica no alle inqualificabili pressioni della Confindustria". Ad affermarlo é il segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile salute e sicurezza del sindacato, Giorgio Cremaschi. Ascoltiamolo ai nostri microfoni

MARGHERA: PROSEGUE LA PROTESTA DEI CHIMICI INIZIATA IERI AUDIO RODU

E' in corso a Mestre (Venezia) una protesta di circa 300 operai del petrolchimico di Marghera che hanno bloccato la stazione, ostacolando la circolazione ferroviaria. A motivarla, il mancato completamento dell'accordo sulla chimica e il contestuale rilancio del polo industriale veneziano. Il rilancio della chimica a Marghera - afferma Franco Baldan (Cgil) - e' una storia infinita, quindi la protesta si adegua. Ieri ci hanno detto una cosa, oggi un'altra ancora, intanto la burocrazia e le firme sulla Valutazione di impatto ambientale non arrivano e qui si rischia il posto di lavoro Franco Baldan segretario generale dei chimici a Venezia

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO ‘CRIMINI DI STATO’ E PARAMILITARI

“Verità, giustizia, riparazione” per decine di migliaia di ‘desaparecidos’ e almeno 3000 morti sepolti in fosse comuni, vittime del ‘terrorismo’ di stato e dei paramilitari: le invocheranno oggi i colombiani che scenderanno in piazza in 20 città del paese e in decine di altre nel mondo mobilitati da diverse organizzazioni della società civile e dall’opposizione al governo conservatore del presidente Alvaro Uribe; una risposta alla marcia del 4 febbraio, sponsorizzata dall’esecutivo, mirata esclusivamente alla condanna dei sequestri ad opera della guerriglia delle Farc. “Tra il 1982 il 2005 i paramilitari hanno perpetrato oltre 3500 massacri e si sono appropriati di sei milioni di ettari di terre; dal 2002, quando si sono smobilitati, hanno assassinato 600 persone all’anno arrivando a controllare il 35% del Parlamento” sostiene il ‘Movimiento Víctimas de Crímenes de Estado’ che ha denunciato intimidazioni e minacce durante i preparativi della manifestazione; si renderà omaggio anche a 1700 indigeni, 2550 sindacalisti e almeno 5000 esponenti della ‘Unión Patriótica’ (Up) – il partito di sinistra nato nel 1984 dopo gli accordi di ‘La Uribe’ tra il presidente Belisario Betancur e le Farc-Ep che nel 1986 iniziò una promettente ascesa politica prima di essere letteralmente sterminato – assassinati negli ultimi decenni. “Non accettiamo né l’appoggio della guerriglia né i tentativi di manipolazione provenienti da diversi settori” ha precisato Ivan Cepeda, figlio del senatore del ‘Partido Comunista’ Manuel Cepeda ucciso dai paramilitari nel 1994, che ha annunciato la presenza di almeno 200 osservatori nazionali e internazionali.

L’incursione militare colombiana in cui sabato scorso è rimasto ucciso Raul Reyes “costituisce una violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ecuador e dei principi del diritto internazionale”: lo ha stabilito il Consiglio permanente dell’Organizzazione degli stati americani (Osa) in una risoluzione che tuttavia non condanna Bogotá, come aveva esplicitamente chiesto il governo di Quito. L’Osa ha deciso di istituire una commissione guidata dal suo segretario generale, il cileno José Miguel Insulza, incaricata di “visitare entrambi i paesi” e presentare un apporto a una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri del blocco il 17 marzo a Washington. Il presidente ecuadoriano Rafael Correa ha dato il “benvenuto alla missione di verifica” ma ha ribadito la necessità di una netta condanna contro la Colombia: “Se non avremo questa soddisfazione sapremo esigerla con i nostri mezzi e l’Osa e la comunità internazionale saranno responsabili per i loro silenzi e omissioni” ha detto Correa. Pur appoggiando la risoluzione, anche l’ambasciatore venezuelano all’Osa, Jorge Valero, non si è detto soddisfatto: “Avremmo voluto qualcosa di più” ha detto Valero, aggiungendo: “Il Venezuela ritiene che il ‘Plan Colombia’ e il ‘Plan Patriota’ – i due programmi anti-droga e anti-guerriglia finanziati dalla Casa Bianca – minacciano la sicurezza dell’America Latina e costituiscono un pericolo al livello continentale”. Intanto il presidente venezuelano Hugo Chávez ha replicato al collega colombiano Alvaro Uribe, che vorrebbe denunciarlo alla Corte penale internazionale (Cpi) con l’accusa di essere un “patrocinatore di genocidi”: “Rido di questa minaccia e sfido Uribe a vedere chi può essere condannato per appoggiare il genocidio, la violenza, il paramilitarismo, l’invasione di altri paesi”. Chávez ha allo stesso tempo ribadito che continuerà “a lavorare per un accordo umanitario con le Farc” per il rilascio degli ostaggi.

NUOVI SCONTRI E VITTIME A GAZA E IN CISGIORDANIA

Un soldato israeliano sarebbe stato ucciso e un altro ferito questa mattina in scontri con miliziani palestinesi vicino alla postazione di Kissoufim, a est di al-Qarara, nel settore meridionale della Striscia di Gaza: lo riferiscono fonti palestinesi senza che per il momento sia giunta conferma da fonti israeliane. Testimoni hanno detto di aver udito una potente esplosione e di aver visto un fuoristrada militare israeliano in fiamme dopo essere finito su una mina. Secondo le stesse fonti l’esplosione sarebbe stata rivendicata dalla Jihad ialsmica; successivamente le forze israeliane sarebbero avanzate per almeno un chilometro all’interno dell’area esplodendo colpi di artiglieria contro diverse abitazioni palestinesi, ma per il momento non ci sono altri particolari sull’accaduto. Sempre oggi l’agenzia palestinese ‘Maan’ ha riferito che in una confusa sparatoria un palestinese è stato ucciso e un israeliano è rimasto gravemente ferito quando uomini armati hanno aperto il fuoco nei pressi del valico commerciale di Tarqumiya, vicino Hebron, nel sud della Cisgiordania. Il palestinese è stato raggiunto da una serie di proiettili mentre era a bordo della sua auto; non è specificato cosa sia accaduto al ferito israeliano che sarebbe stato prelevato da un’ambulanza. Le Brigate di al-Aqsa hanno sostenuto di aver sparato contro una vettura israeliana per rappresaglia contro l’uccisione del capo militare di Hezbollag, Imad Mughniyya: il loro piano iniziale, ha aggiunto ‘Maan’, sarebbe stato quello di rapire l’israeliano ma l’arrivo di una pattuglia avrebbe sventato il sequestro. A seguito dell’incidente, diversi veicoli militari israeliani avrebbero fatto incursione nella località di Idhna, ma non è ancora noto se ci siano vittime.

Mo: Gaza; rapporto, peggior situazione umanitaria dal 1967

GERUSALEMME - Organizzazioni umanitarie britanniche hanno affermato oggi che la situazione in cui vivono i palestinesi della striscia di Gaza è la peggiore dal 1967 e hanno esortato l'Unione europea a dialogare con il movimento integralista Hamas, chiedendo anche la revoca del blocco imposto da Israele alla Striscia il 17 gennaio scorso.

"La situazione di un milione e mezzo di palestinesi della striscia di Gaza è la peggiore dall'inizio dell'occupazione militare israeliana del 1967", affermano in un rapporto otto Organizzazioni non governative (Ong) britanniche, tra cui Amnesty International Gb e Oxfam.

Le Ong chiedono che si aprano negoziati con Hamas, che ha preso con la forza il controllo della Striscia nel giugno 2007 ed è considerato "organizzazione terroristica" da Israele, dagli Stati Uniti e dall'Ue. "La politica internazionale di isolamento di Hamas non ha avuto alcun esito positivo - affermano le organizzazioni - Noi esortiamo il governo del Regno Unito e l'Ue (...) ad avviare un dialogo politico con tutte le parti palestinesi". Il rapporto sostiene che il blocco imposto da Israele non è riuscito a portare sicurezza né agli israeliani né ai palestinesi: "La politica del blocco è inaccettabile, illegale", afferma il documento, in cui si chiede "al Regno Unito e all'Ue di condannare fermamente il proseguire del blocco di Gaza e il ricorso, da parte del governo israeliano, a una punizione collettiva, oltre che le violazioni del diritto umanitario internazionale".

Le Ong tracciano un quadro drammatico della situazione nella Striscia, affermando che l'80% della sua popolazione dipende da aiuti alimentari e che la disoccupazione è al 40%. Le attrezzature necessarie alla sopravvivenza dei pazienti negli ospedali non possono più funzionare per l'impossibilità di importare i pezzi di ricambio e ogni giorno, per il crollo di infrastrutture essenziali, circa 50 milioni di tonnellate di acque di scolo sono riversate nel Mediterraneo.

"A meno che non sia posta fine al blocco adesso - ha detto Geoffrey Dennis di Care International Uk - sarà impossibile di evitare che Gaza scivoli nella catastrofe, e tutte le speranze di pace nella regione saranno distrutte".

Albania: naufragio battello in lago, donne e bambini morti

TIRANA - Almeno sedici persone sono morte nel naufragio di un battello nel lago di Farka, nelle vicinanze di Tirana, nella notte fra mercoledì e giovedì. Fra le vittime, ha reso noto la polizia, figurano due bambini di cinque anni e sette donne. L'incidente ha avuto luogo intorno alla mezzanotte quando i passeggeri stavano rientrando dopo aver cenato in un ristorante situato sull'altro lato del lago.

Secondo la polizia, i passeggeri a bordo del battello erano troppo numerosi, visto che il ferry avrebbe potuto trasportare solo sette o otto persone. Il lago Farka è una zona turistica a cinque chilometri a sud-est di Tirana, di recente valorizzata e frequentata soprattutto dagli abitanti della regione.

ITALIA

MILANO, ALTRA MORTE BIANCA

Un operaio di una ditta che lavora per conto delle Ferrovie dello Stato è stato travolto e ucciso da un treno in transito. E' accaduto la notte scorsa a Milano poco prima dell'una in via Cristina Belgioioso, alla periferia cittadina lungo la linea Torino-Milano. In quel punto c'é un cantiere, che stava per aprire, per alcuni lavori sulla massicciata. La vittima, 50 anni, è il responsabile del cantiere. I lavori sarebbero dovuti incominciare poco dopo l'incidente. L'uomo è stato immediatamente soccorso sul posto dal '118' ed è morto poco dopo.

MOLFETTA: PROCURATORE, NON E' FATALITA - "Io non parlerei di fatalità". Lo ha detto il procuratore della repubblica di Trani, Nicola Barbera, riferendosi alle cinque vittime della Truck Center di Molfetta. Per il procuratore i lavoratori si sarebbero trovati di fronte a un "caso nuovo". Barbera lo ha detto all'uscita dell'audizione della commissione parlamentare d'inchiesta del Senato sugli infortuni sul lavoro, in corso stamane alla prefettura di Bari, affiancato dal pm Giuseppe Maralfa che dirige l'inchiesta. "Quantomeno - ha aggiunto Barbera - c'é stata una scarsa attenzione a quelli che potevano essere i pericoli, forse perché non erano conosciuti da chi li stava affrontando. Ci si può essere trovati di fronte ad un caso nuovo di cui non erano a conoscenza, perché nessuno vuole morire".

Siparietto


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ESTERI

ITALIA


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gror080306 (last edited 2008-06-26 10:05:41 by anonymous)