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Appunti e note redazionali

Fonti

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Sommario

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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ATTACCHI A STRANIERI: CITTA DEL CAPO, OLTRE 100 ARRESTI PER DISORDINI

Sono oltre un centinaio, alcune fonti parlano addirittura di 150, le persone arrestate oggi nella zona di Città del Capo per gli attacchi ai danni di stranieri e sudafricani avvenuti nel corso della giornata nelle borgate povere e nelle baraccopoli della cintura metropolitana. Lo riferiscono i mezzi di informazione sudafricani, precisando che per tutta la giornata gruppi di giovani armati di mazze, bottiglie, armi bianche e quant’altro hanno provocato disordini, danni, saccheggi nelle zone di Strand, Khayelitsha, Mitchell's Plain, Phillipi, Malmesbur e Knysna. Le bande hanno preso di mira gli esercizi commerciali gestiti da somali e zimbabwani, due delle comunità di immigrati maggiormente presenti nell’area del Capo, costringendo le forze dell’ordine a evacuare alcun aree. Per il momento si ha notizia di una sola vittima e di alcuni feriti nel caos di oggi, ma c’è il rischio che nelle prossime ore con il ritorno alla calma il bilancio possa salire. E mentre l’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite (Acnur/Unhcr) ha espresso preoccupazione per le violenze, i paesi confinanti stanno avviando procedure d’emergenza per gestire il ritorno alle frontiere di migliaia di emigranti. Il governo mozambicano ha dichiarato lo stato d’emergenza per poter attivare la cellula speciale della protezione civile, così da garantire una risposta coordinata al rientro dei suoi cittadini. Intanto, mentre in molti continuano a definire le violenze ‘xenofobe’, si fa sempre più spazio tra i vertici del governo sudafricano e dei servizi di intelligence l’ipotesi che dietro al caos in corso da giorni in varie zone del paese vi sia la mano di “forze esterne” in coordinamento con elementi interni che hanno tutta l’intenzione di destabilizzare il Sudafrica e il governo in carica in vista delle elezioni del prossimo anno.

MOGADISCIO: CINQUE ORE DI COMBATTIMENTI, TESTIMONIANZA “È UN DISASTRO”

“È un disastro. I combattimenti sono durati ore e non abbiamo idea di quante possano essere state le vittime, perché tutta la zona è isolata”: lo ha detto una fonte sanitaria contattata dalla MISNA a Mogadiscio riferendosi agli intensi scontri a fuoco iniziati nel primo pomeriggio di oggi nella zona intorno al mercato Bakara, il principale della capitale e dell’intera Somalia, e sospesi solo intorno alle 18 ora locale (le 17 in Italia). Fonti giornalistiche locali confermano la gravità e l’intensità degli scontri, evidenziando che il confronto tra gruppi armati dell’opposizione somala e truppe etiopiche e somale ha interessato la zona del mercato, ma anche quella del vecchio pastificio, sempre nell’area nord di Mogadiscio. Fonti internazionali di stampa parlano già di cinque morti e tre feriti, ma secondo le testimonianze raccolte dalla MISNA il bilancio rischia di essere molto più alto data l’intensità e la durata dei combattimenti,andati avanti ininterrottamente per cinque ore. “Tutta l’area è stata sigillata dai militari. Solo domani si potrà avere un’idea un po’ chiara sul numero delle vittime” dice il funzionario di uno dei principali ospedali della città. Intanto, sempre da Mogadiscio, fanno sapere che la bomba fatta esplodere oggi al passaggio di un convoglio della missione di pace dell’Unione Africana (Amisom) avrebbe provocato la morte di quattro soldati ugandese e di un civile. Il bilancio ufficiale in circolazione finora parlava di un passante morto e cinque soldati feriti.

FRANCIA: PROSEGUE LA LOTTA DEI PESCATORI CONTRO IL CARO-GASOLIO

Questa mattina i pescatori francesi che protestano contro il rincaro del gasolio hanno bloccato tutti i porti le raffinerie del paese. A Calais, sulla Manica, hanno lanciato un'"operazione-lumaca" che comporta il blocco della raffineria Total di Dunkerque, che ha una capacità di sette milioni di tonnellate di greggio. Nel resto della Francia i blocchi e le azioni dimostrative si susseguono, da Marsiglia a Rennes, come ci spiega il nostro corrispondente Enrico

Francia: si' a lingue regionali

L' Assemblea nazionale francese ha votato una norma che punta al riconoscimento delle lingue regionale nella Costituzione. Si tratta di un emendamento al progetto di legge di riforma delle istituzioni. 'Le lingue regionali appartengono al patrimonio nazionale' prevede il testo, votato quasi all'unanimita', che completera' l'articolo 1 della Costituzione. In Francia ci sono circa 75 lingue regionali, fra le quali bretone, alsaziano, corso, occitano, fiammingo, basco.

Nucleare: Canada, forse scaricato uranio in lago Ontario

TORONTO - Il più grande produttore di amianto al mondo, la canadese Cameco, ha ammesso alle autorità canadesi che regolano le attività nucleari che dalla sua raffineria di Port Hope, sul Lago Ontario, ci potrebbero essere state perdite nel lago Ontario di quantità imprecisate di uranio, arsenico e fluoruri.

Un portavoce della Cameco, Lyle Krahn, ha detto che sulla base dei dati elaborati da un modello creato appositamente al computer, è possibile che sostanze tossiche abbiano inquinato la zona del porto adiacente allo stabilimento (il porto conduce direttamente al lago).

Secondo quanto riporta il New York Times, la società ha notificato il tutto alla Canadian Nuclear Safety Commission e sono ora cominciate una serie di trivellazioni per verificare se davvero ci siano state queste perdite.

La notizia è stata confermata anche dal portavoce dell'Agenzia nucleare canadese, Aurele Gervais, il quale - interpellato dal New York Times - si è limitato a dire che "la questione relativa all'impianto UF6 di Port Hope è in via di definizione".

La Cameco in generale, e l'impianto di Port Hope in particolare, sono da tempo oggetto di critiche e di polemiche da parte di gruppi ambientalisti canadesi. La raffineria di Port Hope trasforma l'uranio prelevato dalle miniere in forme idonee per i reattori di energia elettrica. In seguito a un'alluvione circa un anno fa venne chiusa una delle miniere (che da sola produce circa il 10% di tutto l'uranio del mondo) e in quella occasione la responsabile dell'Agenzia governativa, Linda Keen, espresse perplessità sull'operato del management della Cameco

ITALIA

CROLLANO IN ITALIA LE ADESIONI AI FONDI PENSIONE

In Italia stanno crollando le adesioni ai Fondi pensione. A dirlo è Luigi Scimìa, presidente dell’istituto che vigila sulla previdenza integrativa: “L’anno scorso erano 1,5 milioni i lavoratori che avevano sottoscritto un fondo pensione. Quest’anno, da gennaio ad aprile, sono stati appena 150mila”. Scimìa chiede al governo di ridurre drasticamente l’imposta sui rendimenti degli investimenti dei fondi, attualmente all'11%. . Il commento di Nanni Agliata, dei Cobas, da sempre contrari all'adesione forzosa dei lavoratori ai fondi pensione causati da strumenti come il silenzio assenso

Anziana riduce in schiavitu' romena

Una donna anziana, nel Milanese, ha praticamente ridotto in schiavitu' la sua badante, una romena, alla fine 'liberata' dai Cc. E' accaduto a Lainate, un piccolo centro a nord del capoluogo lombardo. La 'padrona', una pensionata di 75 anni, non solo relegava la straniera, vedova e madre di due figli in un seminterrato, le faceva utilizzare il bagno solo una volta al mese e senza acqua calda, e aveva piazzato telecamere sull'uscio di casa per controllare i suoi spostamenti.

Siparietto


Gr 13:00

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NOTIZIE BREVI

ESTERI

Francia: oltre 100 cortei

Centoventi, forse 150 cortei per il primo, grande, sciopero in Francia contro la riforma delle pensioni. Ci sono stati momenti di tensione, qualche fermo, lanci di sassi, lacrimogeni ma nulla di grave. Secondo la Cgt, 700.000 francesi sono scesi in piazza per difendere le garanzie di chi va in pensione. Soddisfatto il fronte sindacale anche per un'unita' che da tempo non si vedeva contro il progetto di riforma che dovrebbe entrare in vigore dal 2012.

INCURSIONI ISRAELIANE AEREE E TERRESTRI, VITTIME E ARRESTI

Tre palestinesi sono morti questa mattina durante un’incursione militare israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, al confine con l’Egitto. Lo riferiscono fonti mediche palestinesi, secondo cui gli uomini, membri delle Brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato di Hamas, sarebbero stati raggiunti da missili sparati da elicotteri israeliani, che sorvolavano la zona in appoggio ai blindati penetrati in territorio palestinese poco prima. Altri tre palestinesi e un soldato israeliano sono rimasti feriti in un successivo scontro a fuoco. Altre incursioni aeree e terrestri sarebbero tuttora in corso nella Striscia: secondo le agenzia di stampa locali, cinque civili sono rimasti feriti in un bombardamento sulla zona di Johr Ad-Dik (centro), mentre altri tre hanno riportato lesioni nei pressi di al ‘Omour, a est di Khan Younes, dove questa mattina sono penetrati una decina di mezzi corazzati dell’esercito israeliano; i militari israeliani avrebbero arrestato oltre una trentina di persone.

ATTACCHI A STRANIERI: DISORDINI E SACCHEGGI ANCHE A CITTA’ DEL CAPO

Si sono estese, per la prima volta, anche nella zona del Capo, nel sud-ovest del Sudafrica, le violenze contro i cittadini stranieri verificatesi negli ultimi 12 giorni nelle baraccopoli di Johannesburg e di Durban. Lo riferisce la polizia precisando che aggressioni e saccheggi sono avvenuti tra ieri e oggi nella baraccopoli di Du Noon, 20 chilometri a nord di Città del Capo. “La situazione resta tesa, anche se i disordini si sono placati dopo l’arresto di 12 persone” ha detto Billy Jones, portavoce delle forze dell’ordine, aggiungendo che "alcune bande hanno iniziato a saccheggiare negozi di proprietà di cittadini dello Zimbabwe, della Somalia del Bangladesh e di altri stranieri”. Un uomo, di nazionalità somala è morto durante la notte, “ma non possiamo ancora dire se la sua morte è collegata alle violenze” ha aggiunto Jones. Circa 500 immigrati sarebbero fuggiti dalla baraccopoli, cercando rifugio in uffici pubblici, mentre la polizia pattuglia a piedi le strade nei dintorni del sobborgo. Almeno 42 immigrati hanno perso la vita negli attacchi dei giorni scorsi a Johannesburg e più di 16.000 sono stati costretti ad abbandonare le proprie case e a cercare rifugio in stazioni di polizia, chiese e uffici pubblici. Le forze dell'ordine hanno fermato 500 persone in tutto il paese, mentre il governo ha autorizzato l'impiego delle forze armate. Oggi, nell’università di Pretoria gli studenti hanno organizzato un sit-in per manifestare contro le violenze e chiedere assistenza per le vittime delle aggressioni dei giorni scorsi.

MOGADISCIO: AGGIORNAMENTI SU ULTIMI SCONTRI

Combattimenti tra truppe etiopiche e ‘shebab’ (giovani), armati al soldo delle Deposte Corti Islamiche, si sono svolti ieri nel centro di Mogadiscio. Lo riferiscono fonti di stampa locale secondo cui gli scontri a fuoco sono cominciati dopo che un gruppo di armati ha attaccato una base militare delle truppe di Addis Abeba nella capitale. Nessun bilancio delle vittime è stato diffuso, mentre nella notte è salito a quattro il numero dei soldati morti in un’esplosione che ha colpito ieri un convoglio militare etiopico nel quartiere di Waberi, nella zona centro-meridionale della capitale. Anche quattro donne, che si trovavano poco distante dal luogo della deflagrazione, sarebbero rimaste ferite. Ancora ignoto invece il numero di civili coinvolti nella sparatoria seguita all’attentato.

Esplosione in una miniera dell'Ucraina: almeno 1 morto, sei dispersi

Almeno un operaio ha perso la vita e altri sei risultano dispersi in seguito a un'esplosione avvenuta la notte scorsa in una miniera di carbone del bacino del Donetsk, nell'Ucraina orientale, a causa probabilmente di una fuga di gas grisu'. Lo ha reso noto il ministero per la Protezione Civile di Kiev, secondo cui l'incidente si e' verificato nel giacimento di Krasnolimanska, a una profondita' di 330 metri. In quel momento erano al lavoro circa quattrocento minatori, una dozzina dei quali si trovavano nelle immediate vicinanze del sito ove si sarebbe prodotta l'auto-combustione: soltanto tre sono riusciti a mettersi in salvo autonomamente, portando con se' il cadavere di un compagno. Le ricerche degli altri sono tuttora in corso. Il bilancio della sciagura rimane in realta' incerto: stando a fonti di stampa russe, i morti sarebbero dieci; un portavoce ministeriale a sua volta ha dichiarato che mancano all'apello ancora tredici persone, e che un'altra e' rimasta ferita.

ITALIA

CASSAZIONE: MALTRATTAMENTI, CONVIVENTI TUTELATE COME MOGLI

(ANSA) - ROMA, 22 MAG - Alle donne che convivono stabilmente con il partner spetta la stessa tutela prevista dal codice penale, in caso di maltrattamenti subiti dal compagno, alla quale hanno diritto le mogli maltrattate dai mariti. Lo sottolinea la Cassazione precisando che il reato di maltrattamenti in famiglia si configura anche quando è commesso "ai danni di persona convivente more uxorio". In proposito i Supremi giudici - con la sentenza 20647 della Sesta sezione penale - affermano che il reato di maltrattamenti in famiglia previsto dall'art. 572 cp deve comprendere nella nozione di famiglia "ogni consorzio di persone tra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà per un apprezzabile periodo di tempo, ricomprendendo questa nozione anche la 'famiglia di fatto'". La Cassazione aggiunge che affinché scatti la tutela penale - che prevede l'arresto del partner violento - è sufficiente che gli atteggiamenti violenti e prevaricatori siano venuti nell'ambito di "un rapporto tendenzialmente stabile, sia pure naturale e di fatto". Con questa decisione Piazza Cavour ha confermato la custodia cautelare per Antonio B. (44 anni) di Torre del Greco (Napoli), arrestato perché sottoponeva a continue violenze fisiche e morali Vincenza. L'uomo viveva con la sua compagna da più di 10 anni e aveva avuto con lei due figlie. Senza successo ha sostenuto, innanzi ai giudici della Cassazione, che non si poteva parlare di maltrattamenti in famiglia in quanto Vincenza era "una semplice convivente". Ma i Supremi giudici gli hanno dato pienamente torto e lo hanno lasciato in custodia cautelare data anche la gravità dei suoi precedenti tra i quali lo stupro di una minorenne. (ANSA).

Napoli: ucciso una transessuale

Una transessuale e' stato accoltellata e uccisa la scorsa notte a Napoli, in in piazza Garibaldi, vicino alla stazione ferroviaria. Priva di documenti, probabilmente sudamericana, aveva un'eta' tra i 35 e i 45 anni. A segnalare la morte, una telefonata anonima al 113.

Siparietto


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ITALIA


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gror080523 (last edited 2008-06-26 10:00:17 by anonymous)